Le etichette alimentari
Le etichette alimentari
• L’etichetta deve indicare di quale alimento stiamo
parlando (in questo caso “dessert al latte con cacao e
cioccolato”)
• I componenti e le loro percentuali
• Gli additivi
• Presenza di eventuali “inquinanti”
• Modalità di conservazione ed eventuale utilizzo
• Lotto di appartenenza
Inoltre il peso, il tipo di confezione,
il produttore, la data di scadenza
Per le acque minerali è necessario riportare
- Chi ha fatto le analisi
- i caratteri chimici e chimico-fisici dell’acqua
alla fonte
- temperatura
- pH
- conducibilità elettrica
- Residuo fisso
- durezza
- ossidabilità
- anidride carbonica
Inoltre vengono riportate le caratteristiche chimiche
La data delle analisi
La dicitura “microbiologicamente pura” che indica la totale assenza di forme di vita al
momento delle analisi (quest’acqua minerale è stata acquistata nel luglio 2013 e le
analisi si riferiscono a febbraio 2010)
Alcune considerazioni
Etichette ricche di indicazioni alimentari sono
sinonimo di qualità del prodotto
Generalmente un prodotto di qualità viene
valorizzato elencando le sue proprietà
nutrizionali e pubblicizzando la natura e l’origine
dei suoi ingredienti
Ad esempio
Sulla bottiglia dell’olio di oliva basterebbe
indicare “olio extra vergine di oliva”, la dicitura
“olio extra vergine di oliva di prima spremitura” è
un’aggiunta che potrebbe portare
all’incriminazione del produttore per
dichiarazione falsa.
La descrizione del metodo di produzione,
certificazioni di qualità, ricette, numero verde,
eventuali siti web, …. contribuiscono ad elevare
ulteriormente la qualità del prodotto
Gli ingredienti sono riportati in base all’ordine
decrescente di quantità
Questo significa che guardando le etichette di due
prodotti concorrenti possiamo farci un’idea della
qualità dei due cibi guardando l’ordine dei
componenti
Ad esempio: due biscotti in cui l’ordine di olio di
oliva e margarina sono invertiti, significa che
quello in cui l’olio compare prima dovrebbe avere
un valore aggiunto maggiore
ATTENZIONE ALLE TRUFFE e alle furberie: a volte, scorporando due componenti
simili, si vuole dare un valore superiore al reale ingannando il consumatore.
Ad esempio: mettendo separatamente le voci “margarina” e “strutto” si potrebbe
tentare di dare un’immagine di prodotto leggero e poco grasso, mentre il prodotto
concorrente, mettendo “ingenuamente” solo strutto aggiunge un componente di valore
alimentare maggiore ma ad un controllo poco attento sembrare più grasso
Controllare sempre se il peso riportato riguarda
l’alimento sgocciolato o meno
Non fare affidamento all’immagine riportata in
confezione
Non fidarsi delle scritte promozionali tipo “senza
zucchero”: il termine è troppo generico e non
indica nessuna condizione controllabile dal punto
di vista analitico. Se tra gli ingredienti si trova
“sciroppo di fruttosio” “ sciroppo di glucosio”
“maltosio” “amido di mais” ….. vuol dire che
l’alimento contiene zuccheri differenti, ma pur
sempre dolcificanti!
A parità di caratteristiche alimentari e organolettiche, meglio preferire prodotti
confezionati con materiali riciclati o riciclabili
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