Istituto MEME s.r.l. - Modena associato Université Européenne Jean Monnet A.I.S.B.L Bruxelles SST in Musicoterapia - Secondo anno A.A. 2006/07 UN CAMMINO VERSO UN’ARMONIA Un’esperienza di musicoterapia con persone affette dalla malattia di Parkinson A cura di Lorena Barbieri COS’E’ IL MORBO DI PARKINSON degenerazione cronica e progressiva della sostanza nera Dopamina: essenziale per un controllo efficace e accurato dei movimenti James Parkinson nel 1817 la definisce paralisi agitante. In Europa ne è colpito lo 0,5 % della popolazione. In Italia 1.200 nuovi casi l’anno. Sostanza nera (sistema nigrostriatale) LE CAUSE Quasi sconosciute. Solo ipotesi. dopo un’infezione virale sconosciuta. dopo un trauma alla testa l’esposizione a sostanze tossiche ambientali arteriosclerosi cerebrale I SINTOMI tremore che inizia generalmente alla mano destra o al piede destro, nel volgere di due anni interessa entrambi i lati del corpo, facendo assumere alla persona un’andatura caratteristica la scrittura diviene tremante e con caratteri più piccoli (micrografia) la voce diviene flebile e qualche volta rauca cambia l’espressione del volto dovuta alla riduzione della mimica facciale. possono manifestarsi perdita involontaria di saliva, particolarmente di notte, ansia o depressione. la situazione può degenerare fino a restare immobili a letto. il periodo entro il quale tutto questo processo si compie, varia da persona a persona, ma generalmente resta compreso tra i 10 ed i 20 anni. AREA COGNITIVA E PSICOLOGICA Disturbi della personalità e depressione del tono dell'umore sono comuni nelle persone con Parkinson, così come la comparsa di allucinazioni visive e delirio di gelosia. In alcuni soggetti possono presentarsi stati di agitazione ricorrenti e disturbi amnesici di tipo limbico. In tali casi occorre ricercare un sottostante disturbo metabolico o una causa infettiva, ma anche i farmaci antiparkinsoniani sono frequentemente implicati. L’esperienza di Modena Un percorso integrato di musicoterapia Migliorare la qualità della vita: area motoria, psicologicorelazionale Scelta della strategia Essendo compromessi gli automatismi, occorre utilizzare altre strategie motorie che permettano di vicariare le abilità mancanti. I suggerimenti esterni (visivi, uditivi, propriocettivi) o quelli interni (cognitivi), utilizzano meccanismi corticali per attivare e sostenere il movimento by-passando il circuito deficitario. Perché musica e Parkinson? L’esperienza musicale è: uditiva visiva motoria mnesica emozionale Sintomi della malattia di Parkinson sono legati alla perdita del controllo qualitativo del movimento che è condizionato dalla elaborazione degli stimoli sensoriali, dalla memoria, dalle emozioni Ritmo, musica e cervello Il ritmo è uno degli elementi strutturali della musica La funzione del cervello è scandita da ritmi biologici a diverso periodismo, governati da un “datore di tempo” ipotalamico RITMO Il movimento ritmico ha il pregio di essere doppiamente sincrono, poiché non solo possiede lo stesso periodo dello stimolo, ma stimolo e risposta si producono nello stesso momento. Infatti, affinché vi sia sincronizzazione tra la battuta del nostro piede ed un ritmo regolare che stiamo ascoltando, è necessario che a livello cerebrale funzioni un sistema di anticipazione che permetta di prevedere il momento in cui sta per prodursi l’accento ritmico. Due ambiti di lavoro 1. ascoltare, guardare, ricordare, emozionarsi; 2. ma anche respirare, camminare, cantare, suonare, scrivere, disegnare,... Questi due ambiti, uno più percettivo, l’altro più attivo, diventano un unicum esperienziale in cui tutti possono partecipare prediligendo l’uno o l’altro ambito, ma non potendo fare a meno di viverli entrambi. E in questi ambiti si crea anche il terreno fertile per far emergere il preverbale: quei ricordi, visioni, sogni, contenuti nella nostra memoria implicita che, in una persona (soprattutto se anziana), possono essere “sepolti” da tempo. STRUTTURA dell’INCONTRO 1. Accoglienza 2. Esercizi di rilassamento e respirazione 3. Esercizi di emissione vocale e intonazione 3. Esercizi ritmici col corpo o strumenti Orff 3. Danza (per chi non ha particolari problemi motori) (a settimane alterne) 4. Ascolto guidato di canti con partiture originali o semplificate 4. Esercizi per lo sviluppo dell’orecchio musicale con supporti teorici musicali semplici(a settimane alterne) 5. Esecuzione di canti (almeno 1) di vario genere con lettura del testo. 6. Congedo Durata: variabile da 60 a 70 minuti a seconda del numero di partecipanti, delle condizioni fisiche e attentive, dell’evoluzione delle singole attività. ACQUISIZIONE DELLE INFORMAZIONI Schede di rilevamento per ogni Ricerche su: malattia di Parkinson fisiopatologia della malattia di partecipante: malattia di Parkinson Parkinson realtà esistenti di musicoterapia storia musicale della persona vissuto personale e relazionale rivolta a parkinsoniani terapie per la malattia di Parkinson innovazioni farmacologiche per la terapia della malattia di Parkinson evoluzione sintomatologica della durante l’attività di musicoterapia e al di fuori di questa osservazione dei partecipanti durante l’attività OSSERVAZIONI SUL COMPORTAMENTO 1. Prima dell’attività Arriva in anticipo o è puntuale. Come si presenta. Mimica. Rapporto con lo spazio. Entrando nella sala guarda gli eventuali presenti. Se è già in sala saluta le persone che entrano 2. Durante l’attività condotta dalla MT Tende a distrarsi. Tende ad addormentarsi. Guarda gli altri. Guarda la musicoterapeuta. Parla con gli altri. Fa domande sull’attività svolta. Da conferme verbale delle indicazioni della MT. Da conferme mimiche delle indicazioni della MT. 3. Durante l’attività senza la conduzione diretta della MT Idem. Assume iniziative compositive; in che modo. Interagisce con. 4. Osservazione del coniuge o accompagnatore Guarda il paziente. Guarda gli altri. Guarda la MT. Interagisce col paziente. Interagisce con altri.