ASSOCIAZIONE
“AZIONE PARKINSON ONLUS”
PESCARA
Attività svolte
Anno 2009
Curatore
Prof. Antonio Palazzoli
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Premessa
Il Diario delle attività svolte nell’anno 2008 si concludeva con il racconto - commento
della tombolata natalizia e di fine anno, con il saluto al Prof. Onofrj, le conclusioni
generali della Contabilità annuale da parte del Tesoriere, Rag. Di Bari Mario, e il
ringraziamento al Presidente da parte del Curatore del Diario.
Il Presidente, Ing. Occulti Gaetano, ha chiesto al sottoscritto di redigere il Diario anche
sulle attività svolte nel 2009.
Per quel che ricordo, con appunti presi e approfittando anche della memoria del
Segretario e del Presidente, cercherò di narrare il cammino compiuto nell’anno 2009
dai componenti dell’Associazione “Azione Parkinson” Onlus Pescara, quale espressione
dei fatti vissuti insieme, animandoli con riflessioni e impressioni documentate.
Ripercorrerò i seguenti momenti più significativi:
• IV Convegno sul Parkinson
• Partecipazione alla XIII GIORNATA MONDIALE della Malattia di Parkinson e al
IX CONGRESSO NAZIONALE “PARKINSON ITALIA” UN PONTE VERSO IL
PARKINSON
• Settimana ricreativa Salsomaggiore
• Visita a Lanciano
• Resoconto:
1. del Direttivo con esemplificazione
2. dell’Assemblea generale
3. dell’attività di Logopedia, di musicoterapia, d ‘idrochinesiterapia
4. problematica sulla sede della nostra Associazione
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4° Convegno sul Parkinson
Per rendere più visibile il giorno vissuto insieme il 1 febbraio 2009,
ripropongo la locandina:
AASSSSOOCCIIAAZZIIOON
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4° CONVEGNO SUL PARKINSON
“Disordini mentali, gioco d’azzardo, edonismo omeostatico nella
malattia del Parkinson”
1 Febbraio 2009 ore 9.00
Hotel “Serena Majestic”
Viale Carlo Maresca, 12 – Montesilvano
Patrocinato dall’
dall’Associazione
ll’Associazione
“Azione Parkinson Onlus” Pescara
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PROGRAMMA
Ore 9:00
Relazione del Presidente
Ing. Gaetano Occulti
Ore 9.30 Relazione
Prof. Dott. Marco Onofrj
“Disordini mentali, gioco d’azzardo, edonismo omeostatico nella malattia
del Parkinson ”
Interverranno
Dott.ssa Astrid Thomas
Dott.ssa Laura Bonanni
Dott. Ellery Latorre
“La musicoterapia come strumento per migliorare la qualità della vita”.
Ore 11:30 Coffee Break
Ore 12:00 Dibattito
Ore 13:00 Relazione amministrativa
del Tesoriere:
Rag. Mario Di Bari
Ore 13:30
PRANZO, CON ANIMAZIONE, OFFERTO AI SOCI DALL’ASSOCIAZIONE
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Il Comitato Direttivo ha scelto, per il 4°Convegno, una nuova struttura: ”l’Hotel Serena
Majestic” in Viale Carlo Maresca, 12-Montesilvano; la novità è stata apprezzata da tutti
i soci e i partecipanti.
Infatti i locali messi a disposizione dal’Hotel Serena Majestic sono stati idonei e
qualitativamente adatti per lo svolgimento del programma (conferenze, Coffee Break,
pranzo), per l’accoglienza e per il parcheggio.
Sotto la regia del Tesoriere, la qualità della comunicazione scritta in cartelle
consegnate tutti, è risultata efficiente e valida.
Ha aperto i lavori dell’Assemblea il Presidente dell’Associazione, Ing. Occulti Gaetano.
Chi conosce bene il Presidente, ha notato la sua profonda emozione e commozione per
lo straordinario momento della vita dell’Associazione e per la presenza di tantissimi
malati con i loro parenti e amici, e con la partecipazione di cittadini, autorità e medici.
La Sua relazione rendeva noto ai convenuti il lavoro svolto nell’anno 2008 e le
prospettive programmate per il 2009. Il Presidente ha colto l’occasione per ringraziare
l’impegno dei suoi collaboratori e l’aiuto del prof. Onofrj con la sua èquipe.
La Relazione del Presidente si può leggere nel nostro sito:
www.azioneparkinsonpescara.it
Ha poi preso la parola la Presidente nazionale delle Associazioni Parkinson Italia, la
Dott.ssa Bossi Lucilla.
Meravigliati per la sua agilità nel rimettersi in piedi dopo la caduta sul palco, gli
ascoltatori hanno gradito la sua testimonianza e la gioia di condividere la giornata e la
tematica dell’Associazione Parkinson di Pescara, insieme alla speranza di una crescita
continua in collaborazione con Parkinson Italia.
Sintetizzo così il suo intervento: si ha bisogno di sapere che non si è soli; associarsi è
l’espressione di quella meravigliosa inclusione della natura umana che ci spinge a
soccorrere il più debole, a stringere legami affettuosi con i nostri simili e a costruire un
mondo condivisibile di valori in cui riconoscersi.
Si sono avvicendate poi sul tavolo della Presidenza per i loro interventi, le dott.sse
Thomas, Bonanni, Monaco. Al termine ha preso la parola il Prof. Onofrj.
Lo scrivente relaziona nei limiti delle conoscenze mediche e degli appunti presi.
Relazione della Dott.ssa Thomas Astrid
Ha aperto l’incontro dei Relatori la dott.ssa Thomas per dare un certo ordine agli
interventi e subito dopo ha affrontato i problemi del Parkinson dal punto di vista delle
novità mediche, delle varie cure sperimentali e acquisite nei vari protocolli.
Con estrema schiettezza ha ricordato quanto affermato lo scorso anno, auspicando
che, le premesse annunciate, in tempi non lunghi diventino concrete.
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Relazione della Dott.ssa Bonanni Laura
La dott.ssa Bonanni, sempre squisita nei rapporti con la nostra Associazione, ha
trattato il problema della fisioterapia fondata sulla deontologia e l’equilibrio per venire
incontro ai limiti dei parkinsoniani come: la lentezza,i piccoli passi, le difficoltà a
voltarsi, la rigidità, il problema di equilibrio, la propensione a piegarsi in avanti e
ancora altri difetti. La Dott.ssa ha illustrato ai presenti due metodi:
il metodo SPAD
il metodo VISS
Dopo aver elencato e affermato quanto esposto ed altro ancora, la dottoressa ha
proiettato un video dimostrativo.
Ha offerto ancora alla platea le novità dei nuovi protocolli: ACADIA,MERCK (per le
discinesie), Vectura (bomboletta spray per chi ha forti blocchi).
Relazione della Dott.ssa Monaco
Nel trattare la genesi della malattia di Parkinson, la dottoressa ricordava di aver fatto
esperienza, da poco tempo, in un centro tedesco di ricerca sulla genesi della malattia
di Parkinson.
Ha parlato sugli ecografi, sulla metodologia per la diagnosi del Parkinson, sulla
sostanza nera, sugli ultrasuoni, sul controllo, sul SN ipercogena e del suo grado di
ipercogenicità
La Dottoressa poi ha proiettato il video pratico di quanto affermato in teoria.
Relazione del Prof. Onofrj Marco
Il prof. Marco Onofrj ha centrato il suo discorso sulla problematica scelta per il
4°Congresso, affermando che certi fenomeni vengono purtroppo alla ribalta quando
c’è un ritardo nella comunicazione e la presenza di articoli sui giornali che presentano
incompetenza medico- scientifica.
È vero che alcune medicine, come per esempio “ Mirapixin”, possono provocare
fenomeni ossessivi e compulsivi in più svariate azioni come: abusi, collezionismi strani,
gioco d’azzardo, ipersessualità, urgenza sessuale, comparsa di parafilia, bulimia(mangiare molto e male) ecc.
Il Professore poneva delle domande sul perché, su come accadono questi
comportamenti. Rispondeva che la somministrazione di farmaci peggiora il
comportamento solo dell’1%, ma può essere controllato con farmaci o diminuendo la
dose del farmaco in causa o occorre sospendere il farmaco e si torna dopo un po’ alla
normalità.
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Infatti c’è una molecola singola che induce alle suddette esternazioni. La stereotipia
dell’atto stimola il giocatore d’azzardo e la predisposizione è stimata dal 3% al 10%.
Il professor Onofrj faceva notare però che la popolazione dei giocatori d’azzardo è
intorno al 5%; se il parkinsoniano fa parte nella suddetta percentuale di popolazione è
da ritenersi giocatore non per il solo fatto che prende il farmaco.
Infine il Professore dà a tutti un consiglio: il miglior modo per sconfiggere il male
causato da alcune medicine è quello di conoscere il male e di affrontarlo con l’esperto.
Lo scrivente viene a conoscenza, nel mese di gennaio 2010, che il Prof. Onofrj, appena
tornato dall’ultimo viaggio negli Stati Uniti, ha comunicato buone novità
farmacologiche in merito.
Segue il dibattito: il Prof. Onofrj rispondeva alle domande che gli venivano proposte.
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Relazione a cura del Dott. Ellery Latorre relativa al progetto
“MUSICAIUTO” realizzato per l’Associazione “Azione Parkinson Onlus”
Pescara.
Per dimostrare l’importanza della scelta della tematica in titolo voluta dal Direttivo
conscio dell’aiuto e dell’efficacia della musicoterapia a beneficio del malato di
Parkinson, ho voluto chiedere al Dott. Ellery Latorre una specifica e dettagliata
relazione che manifestasse la profondità scientifica della musicoterapia nei rapporti
col morbo di Parkinson.
Nel Diario riporto le linee fondamentali della sua relazione, ma, chi è maggiormente
interessato, può leggere i testo integrale con tutta la copiosa bibliografia nel nostro
sito: www.azioneparkinsonpescara.it
Premessa
La patologia degenerativa pone un limite immediato ed evidente al lavoro di
riabilitazione.
Il limite è rappresentato dal progressivo peggioramento del quadro clinico.
Se nel progettare un’attività riabilitativa si colloca al centro la “Persona” prima della
“Malattia”, ci si accorge che è possibile migliorarne la qualità della vita.
UN PROGRAMMA PSICORIABILITATIVO CON LA MUSICA
La ricerca
Le attività con la musica sono in grado di aiutare persone con morbo di Parkinson a più
livelli. Come dimostrano recenti ricerche, con una stimolazione uditiva ritmica inserita
all’interno di musiche familiari, è possibile ottenere un miglioramento della
deambulazione e dell’umore nei soggetti affetti da Parkinson.
Buoni risultati si ottengono con la musicoterapia attiva, sia in relazione alle abilità
motorie, sia allo stato emotivo dei soggetti. L’incremento delle performances motorie
è riscontrabile principalmente in relazione alla bradicinesia.
E’ da sottolineare però, che con la sospensione dell’attività musicoterapica, i
miglioramenti ottenuti si riducono progressivamente fino a tornare ai livelli base,
rilevati prima di tale sperimentazione.
I ricercatori anche in questo caso, sottolineano come tale attività abbia un effetto
positivo sulla vita di tutti i giorni, sulla “Qualità della vita” dei pazienti.
Concludendo, quindi, nella programmazione di un intervento riabilitativo, bisogna
tenere ben presente l’integrazione degli aspetti psicologici con quelli fisici: la psiche e
le emozioni sono strettamente legati al corpo e al movimento.
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LA MIA ESPERIENZA, LA METODOLOGIA E LE COMPONENTI INTERESSATE
NELLA MUSICOTERAPIA
Il ritmo
Nella mia esperienza di musicoterapia attiva, mi capita di osservare costantemente
l’associazione dell’elemento ritmico con lo stato emotivo e viceversa.
Il ritmo, il canto e più in generale, la musica - da secoli remoti - sono sempre stati
utilizzati dall’uomo per esprimere il proprio stato d’animo e le emozioni, riflettendone
aspetti della personalità.
Per i soggetti affetti da parkinson, alcuni strumenti a percussione semplici ed intuitivi
per modalità di utilizzo, si prestano molto bene anche come “esercizio di
coordinazione motoria”.
La voce
Nelle sedute di musicoterapia attiva spesso invito i pazienti ad utilizzare la voce.
Propongo esercizi di respirazione e vocalizzi, per migliorare il volume di emissione dei
suoni e la prosodia. In generale, osservo che essi cantano con piacere, si emozionano,
sorridono e vivono dei momenti sereni, in cui la preoccupazione costante per la
malattia lascia frequentemente il posto ai bei ricordi di gioventù. La possibilità di
modificare la plasticità cerebrale attraverso la voce ci consente di pensare al canto
come ad un’attività funzionale, oltre che piacevole. Il mio lavoro è volto a rafforzare la
caratteristica voce flebile e monotona del paziente parkinsoniano attraverso
l’espressione vocale, liberandola progressivamente dalle sue insicurezze e ansie,
mediante l’esercizio e la pratica canora sperimentarla senza il timore di essere
giudicati.
Ritengo che questo tipo di partecipazione fonatoria, strettamente connessa
all’emotività del paziente, gli consenta di utilizzare una risorsa in più per combattere la
tendenza alla monotonia e all’inespressività.
La mia esperienza musicale e corale mi porta ad interpretare il “fare musica insieme”
come una condivisione, in cui i singoli contributi si fondono insieme in un complesso,
autonomo e dinamico, che trascende dalle singole identità ma, al contempo, le
contiene distinte e autonome.
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La Persona
Personalmente ritengo importante che le sensazioni e le emozioni in un contesto di
“terapia” possano essere gestite da un “terapeuta”, medico o psicologo clinico, con
delle tecniche operative chiare apprese nella formazione o nella specializzazione.
Nel mio modo di operare con la musica pongo la persona al centro, con le sue
caratteristiche, i suoi disagi e i suoi problemi e vedo nella musicoterapia, nel cantare e
suonare insieme un mezzo, uno strumento d’intervento efficace per arrivare a
stimolare il paziente, le sue emozioni e le sue funzioni cognitive.
L’obiettivo principale: attenuare la disarmonia e favorire il recupero funzionale
Con i pazienti affetti da patologia di Parkinson, ci si trova davanti a problemi
neuropsicologici quali: depressione, mancanza di motivazione, bradifrenia, difficoltà
nell’espressione emotiva, ansia sociale e stress conseguenti alla sintomatologia
motoria.
La valutazione
Durante il colloquio che precede l’attività di musicoterapia, con il paziente verifico lo
stato umorale, servendomi, oltre che dell’osservazione e dello stesso colloquio clinico,
anche di strumenti di valutazione con i brani musicali, la faces e le emozioni.
Gli autori della ricerca hanno verificato che i brani musicali sono in grado di generare
contrazioni muscolari diverse associate all’espressione di specifiche emozioni.
Come dimostrano le tecniche di neuroimmagine, la musica è un potente stimolatore
neurale che coinvolge entrambi gli emisferi, essa attiva oltre alle aree corticali, anche
le aree sottocorticali.
La musica come attivazione della persona
Se una musica piace al paziente, essa è in grado di “attivarlo”, contrastando così il
decadimento cognitivo e l’appiattimento emotivo che lo minacciano. Inoltre,
mettendogli a disposizione degli strumenti musicali, gli si offre la possibilità di scegliere
lo strumento, di prendere iniziativa nell’improvvisazione e di sentirsi partecipe. Questo
tipo di attività riabilitativa, quindi, coinvolge il paziente in diversi ambiti nei quali
aspetti cognitivi, emotivi e motori si compenetrano e si influenzano a vicenda. La
musica da un punto di vista terapeutico può quindi, offrire, una migliore
comunicazione mente-corpo, aiutare nella simbolizzazione del vissuto interiore.
Il Cambiamento
Il fine è l’obiettivo alla base del cambiamento di una persona ansiosa. Questo processo
di cambiamento utilizza le variazioni musicali e vocali come strumento per modificare
lo stato d’animo e le risposte biologiche della persona. La musica è in grado di far
risuonare e indurre ad una sincronizzazione reciproca dei ritmi, (ad esempio
respiratori) di coloro che assieme l’ascoltano.
Condividere insieme nell’incontro di Musicoterapia
Condividere una musica conosciuta, cantarla e sonarla insieme, commentarla significa
spesso riaccendere le proprie emozioni, le proprie motivazioni, i propri interessi e le
proprie passioni per scoprire che spesso sono le stesse degli altri del gruppo. In
quest’ottica la musica diventa una condotta sociale e culturale per entrare in contatto
e comunicare anche verbalmente i propri pensieri.
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La personalità del musico terapeuta
Ritengo che la personalità del terapeuta dovrebbe infondere, fiducia, ottimismo e
avere la capacità di incoraggiare il paziente nelle esperienze lavorando sull’aspetto
motivazionale e trasmettendo energia entusiasmo e voglia di vivere.
Certamente il compito e la preparazione del musicoterapeuta sono assai complessi.
In alcuni casi, sono gli elementi della musica che si indirizzano direttamente verso i
bisogni del cliente, mentre, in altri casi, sono le relazioni interpersonali che si
sviluppano tra il cliente e il terapeuta o il gruppo ad essere utilizzati per il bisogno del
paziente e/o del gruppo.
L’ORGANIZZAZIONE E I RISULTATI DEL PROGETTO REALIZZATO
Il progetto è stato realizzato in 10 incontri di un’ora, a cadenza settimanale. Hanno
partecipato 3 gruppi eterogenei, ciascuno composto da un numero massimo di 3
partecipanti. Il progetto che ha avuto durata complessiva di circa 3 mesi, considerando
la pausa natalizia, ha messo in evidenza risultati importanti riferiti e valutati dagli stessi
partecipanti ai gruppi. Osservando la variazione dei valori medi di alcune variabili
(Depressione, Ansia, Rabbia, Malessere generale) sulla scala VAS (Visual Analoghe
Scale), riportati dagli stessi partecipanti rispettivamente prima e dopo la seduta, si può
osservare una sensibile riduzione generale di tutte le variabili prese in esame dai
soggetti, con particolare evidenza dell’ansia e della depressione ridotte mediamente di
più del 30%. E’ da sottolineare che questi dati riguardano protocolli di valutazione non
standardizzati e nei quali le variabili sono state spiegate ai soggetti ciascuna nel loro
significato generale. Infine, si è anche verificato che alcuni soggetti riferivano di sentirsi
già in partenza felici ed entusiasti di partecipare all’incontro, ed escludevano quindi, da
principio la presenza delle suddette variabili nella loro condizione generale.
Complessivamente, il progetto ha confermato i risultati condivisi dalla comunità
scientifica e realizzati nei paesi in cui la ricerca e la sperimentazione in questo settore
sono all’avanguardia ovvero che “LA MUSICOTERAPIA E’ UNO STRUMENTO VALIDO
PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA VITA DELLE PERSONE”, dimostrandosi
particolarmente efficace nel contesto Parkinson.
Dopo l’intenso ed impegnativo ascolto delle numerose relazioni, il previsto Coffee
Break è stato graditissimo e ben predisposto nei vari ambienti del grande Hotel
“Serena Majestic”
Ho osservato, girando e salutando i soci, gli accompagnatori, i familiari e le varie
personalità del mondo medico e politico, come si era già creata la voglia di
comunicare, di raccontare, di riflettere su quanto ascoltato.
La ripresa dei lavori per il dibattito si è svolta con ordine e sentita partecipazione.
Gli interventi sono stati numerosi e le risposte dei vari relatori non si sono fatte
attendere ed in generale hanno contribuito a chiarire le varie posizioni.
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Relazione amministrativa del Tesoriere
Rag. Mario Di Bari
Il nostro Tesoriere non si limitava a presentare subito i numeri dei Preventivi, dei
Consuntivi, delle Spese, della Moneta ecc., ma, conscio dell’essere membro di
un’Associazione che lo coinvolge come socio, si riallacciava ai momenti più belli della
mattinata e alle speranze che i vari messaggi avevano dato a tutti i presenti.
Naturalmente, subito dopo, ha presentato con chiarezza, competenza e onestà tutte le
entrate, le uscite e i residui impegnati.
Il curatore del Diario, che è sempre a fianco del Segretario - tesoriere, sente il dovere
di far notare (affinché sia noto a tutti coloro che leggeranno le note che vado
scrivendo) quanto impegno, tempo e qualità professionale il Di Bari Mario
quotidianamente pone per svolgere la funzione di Tesoriere, carica proposta e da lui
volontariamente accettata.
Grazie, Mario, a nome di tutti.
L a Relazione completa può essere letta nel nostro sito www.azioneparkinsonpescara.it
Prende la parola anche lo scrivente, in qualità di Vicepresidente, per fare la sintesi dei
lavori di tutta la mattinata, per esternare i pensieri più immediati e per dire a tutti i
soci: ci siamo immessi in un cammino abbastanza serio e valido, occorre farci
conoscere di più e chiedere a chi di dovere quegli aiuti necessari per un arricchimento
maggiore.
Registro che nella mattinata diversi malati si sono iscritti alla nostra Associazione.
Finalmente, dopo tanto lavoro mentale, è arrivata l’ora del pranzo.
Si sono formate delle tavolate volontarie; non è mancata l’allegria della gioia di
soddisfare i propri appetiti, ma, anche senza il ballo come lo scorso anno, le
testimonianze di affetto e lo scambio di battute hanno creato un clima solidale che è
stato evidenziato dal Presidente nel salutare tutti i presenti.
E’ proprio vero che la speranza e la gioia di vivere in solidarietà aiutano le proprie
carenze.
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XIII GIORNATA MONDIALE
della Malattia di PARKINSON
IX Congresso Nazionale “Parkinson Italia”
“UN PONTE VERSO IL PARKINSON”
Reggio Emilia in data 17-18 Aprile 2009
Il Direttivo, avendo letto l’invito a tutte le associazioni per partecipare alla XIII Giornata
Mondiale della Malattia di Parkinson e al IX Congresso nazionale ”Parkinson Italia”, ha
deliberato di aderire per arricchire le proprie conoscenze dell’attività di Parkinson Italia
a livello nazionale e internazionale.
Occorreva la disponibilità di qualche socio. Dopo un’indagine faticosa, alla fine non
“obtorto collo”, ma con un certo senso di sacrificio, il Presidente, il Vicepresidente e il
Tesoriere si sono offerti per partecipare al suddetto Convegno.
Il giorno prima della partenza, a causa di malattia, il Presidente rinunciava e affidava al
Vicepresidente il compito di fare nella relazione al Convegno.
Naturalmente Mario Di Bari e lo scrivente in un ambiente a prima vista impressionante
per organizzazione, per partecipazione, per le sponsorizzazioni di molte case
farmaceutiche, per la presenza di personalità politiche e del mondo finanziario: ci
siamo sentiti piccoli e impreparati.
Aprendo gli occhi, colpiti dalla presenza di malati di Parkinson di tutti i livelli, siamo
entrati nel dialogo culturale, ma abbiamo osservato anche dei grossi limiti.
Il primo limite è stato quello di dover soffrire con tanti altri malati più di 2 h di ritardo
sull’inizio dei lavori.
Il secondo grave limite è stato quando, assente per malattia la Presidente nazionale,
Bossi Lucilla, il suo sostituto, salutava i presenti e dava inizio ai lavori secondo il
programma scritto.
Prendevano la parola altri personaggi, come l’Assessore delle pari opportunità di
Reggio Emilia, i rappresentanti dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, il
Direttore Sanitario dell’ospedale di Carpi ed altri ancora.
È stato letto il messaggio della Presidente Bossi Lucilla che si concludeva così: “si può
guarire e dire ho avuto la malattia di Parkinson”.
In verità, Mario ed io, (permettete questa familiarità) eravamo sorpresi nell’osservare
quanto distanti erano gli organizzatori ed i primi relatori rispetto a quanto accaduto
pochi giorni prima (il 6 aprile): il tragico terremoto dell’Aquila.
Nel primo intervallo mi sono recato a colloquiare con il responsabile del Convegno e ho
lamentato con passione e durezza la mancata sensibilità nel non ricordare la ricordata
tragedia. Senza dubbio i malati presenti avrebbero gradito soffermarsi nel minuto di
silenzio e raccoglimento quale segno di vicinanza a tutti i terremotati dell’Abruzzo.
Il responsabile prendeva atto della grave mancanza e si riproponeva di parlarne il
giorno dopo.
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Per Mario e per me era un secondo errore per cui decisi che nel pomeriggio, nel
prendere la parola per la mia relazione, avrei rotto questo silenzio.
Nella mattinata si sono succeduti i rappresentanti delle varie Associazioni per
sviluppare la tematica sull’organizzazione assistenziale territoriale per la malattia del
Parkinson sull’organizzazione ed adeguatezza dei percorsi diagnostici.
Nel pomeriggio è stata data la parola alle Associazioni sulla tematica: invalidità e
disabilità nella malattia del Parkinson.
Dopo le relazioni delle regioni Lazio, Sicilia, è stata la volta dell’Abruzzo e a questo
punto, in sostituzione del Presidente della nostra Associazione, ha preso la parola lo
scrivente, prof. Antonio Palazzoli, e di seguito riporto quanto ho relazionato.
“Grazie a tutte le Associazioni per il loro lavoro di eccellenza che sarà di esempio per
noi dell’Associazione Parkinson di Pescara.
Il mio animo è preso dal dramma del terremoto che ha colpito l’Abruzzo anche perché
la nostra Associazione ha due soci dell’Aquila: penso a loro, a tutti i morti e al disagio
dei terremotati nelle tendopoli o negli alberghi della costa adriatica. Per loro, in
questa Giornata Mondiale, non si è fatto alcun riferimento e non è giusto, specie da
parte di chi soffre il morbo di Parkinson. La mia è una rimostranza già manifestata ai
responsabili del Convegno, ma essi hanno rimandato il ricordo a domani, 18 aprile.
Supero il mio tormento interiore e passo, sommessamente, ai sei minuti per la
relazione.
Invito tutti i convenuti a voler dare uno sguardo alle persone che sono in questa sala
per vedere chi sono e come sono i parkinsoniani. Potete anche guardare me e chi,
accanto a me, opera sul computer, per concludere, con la vostra intelligenza, quanta
diversa è la manifestazione del Parkinson, la varietà della inabilità, della invalidità e
della disabilità nei vari stadi del morbo di Parkinson.
Velocemente l’amico Mario vi proietta sullo schermo alcune immagini che riproducono
alcune figure di parkinsoniani.
Di seguito, illustrerò quale è la risposta dello Stato nei confronti del malato di
Parkinson.
Alle vostre sensazioni sull’osservazione personale e sulla visione delle immagini
proiettate, le Assicurazioni sociali e previdenziali amministrate dall’INPS sono regolate
dalla Legge 222/84 che prevede un doppio livello di rischio, di invalidità, di inabilità,
con un giudizio di riduzione quantitativa e qualitativa.
Riconosciamo che la Commissione che deve giudicare l’invalidità, ha di fronte a sé casi
diversi per livello, per patrimonio attitudinale, professionale in relazione all’età, al
sesso, all’ istruzione, all’ambiente familiare e alla predisposizione costituzionale per
particolari attività. Nella Commissione non c’è il Neurologo.
Un progetto valutativo dell’invalidità o inabilità nel Parkinson non può prescindere
dalle guide in uso che fanno riferimento ai principi che si rinvengono nel comma 3
dell’art.3 della legge 335 dell’8/08/95.
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Occorre fare attenzione che il problema che pone la legge 222/ 84 é di stabilire non
tanto quanta capacità lavorativa è andata perduto, ma come può essere utilizzato ciò
che residua, con giudizio rivolto verso il progresso tecnologico che permette di
lavorare con meno fatica.
Vengono stabiliti, ai fini della capacità lavorativa alla stadiazione, cinque gradini, così
caratterizzati:
da indipendenza al 1° livello, da utilità di supervisione al 2° livello, da necessità di
minima assistenza al 3° livello, da necessità di moderata assistenza al 4° livello e infine
dall’assistenza massima e continua al 5° livello.
In sintesi, durante lo stato di indipendenza, il parkinsoniano sperimenta la perdita della
locomozione, il tremore, la postura insufficiente, i disturbi della psiche, ma è ancora
capace di lavorare, eseguire lavori domestici, guidare, socializzare.
Durante lo stato di supervisione è poco probabile che il parkinsoniano possa effettuare
attività dipendente anche se è in grado di prendersi cura di sè; egli preferisce la vita
domestica e sperimenta la bradicinesia, il blocco della postura, la mancanza di
equilibrio. In questo stadio è possibile riscontrare depressione reattiva.
Durante lo stato di minima assistenza, il parkinsoniano non lavora più, è stato
riconosciuto invalido, perchè dichiara difficoltà ad iniziare a camminare, inaspettati
irrigidimenti del periodo di tempo variabili (acinesie) con rigidità alla deambulazione,
movimento sinuoso, difficoltà a raggiungere la destinazione.
A partire dall’assistenza moderata o massima il quadro clinico è caratterizzato dalla
rigidità e dalla bradicinesia con necessità di esistenza dell’attività della vita quotidiana.
L’INPS segue il protocollo previsto dall’art. 3 comma 2 del decreto-legge 509/88.
Nella malattia di Parkinson il lavoro non va proscritto, ma prescritto nelle modalità e
nella quantità.
Allorché il morbo di Parkinson che colpisce una persona viene riconosciuto come grave
disabilità, sono previste: oltre l’assistenza per le terapie fisiche, farmacologiche e
chirurgiche, anche altri benefici come: un fondo per la mobilità del trasporto in Italia
dei disabili assistiti dall’associazione di volontariato operanti sul territorio italiano, è
stato confermato lo strumento del 5 x 1000 per le associazioni Onlus di volontariato, il
diritto ai congedi parentali ed altre agevolazioni che si possono leggere nella
legislazione o via Internet.
Termino affermando: nella concretezza delle zone umane della variegata Italia, non
tutto viene messo in pratica e avvengono in quest’ultimo periodo anche delle
restrizioni per esempio, a livello delle terapie, nell’assistenza, nelle carenze ospedaliere
(a Pescara sono stati concessi solo due posti letto).
Inoltre occorre rivedere il concetto della gravità con un’ottica di una lettura della
persona parkinsoniana soprattutto a livello psicologico e non attendere solo il
momento in cui i piedi non si staccano da terra e il corpo è completamente curvo.
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È meglio sostenere il parkinsoniano quando ha ancora qualche riserva da poter
potenziare e sostenere nel tempo.
La presente relazione deve essere letta nel complesso delle altre relazioni per poter
avere la forza della pietra davidica e colpire l’Istituzione non per distruggerla, ma per
scuoterla a dare quel che è dovuto ai più deboli della società.
Grazie dell’ascolto.
La suddetta Relazione si può trovare nel nostro sito; www.azioneparkinsonpescara.it
Dopo gli interventi sulla tematica della invalidità e disabilità della malattia di Parkinson
c’è stata una seconda tavola rotonda interattiva con oggetto: sintomi non motori.
Sabato 18 aprile 2009: sono continuati i lavori di nuovo dando la parola alle
associazioni sulla problematica “ risvolti burocratici e malattia di Parkinson”.
Nella seconda parte della mattinata ancora una tavola rotonda per trattare il tema “
Terapia della malattia di Parkinson” e, fra gli altri oratori, ha preso la parola anche il
nostro prof. Marco Onofrj il quale lamentava la pochezza del tempo per trattare il
tema affidatogli ” Terapia medica della malattia di Parkinson” e anche perché in quel
momento la sua mente era tutta rivolta alla grave situazione che si era creata per
l’afflusso dei malati di Parkinson dalla città dell’ Aquila a quella di Chieti.
Con questi pensieri ha abbandonato la Tavola Rotonda.
Nella tarda mattinata ha avuto luogo l’assemblea annuale per i soci Parkinson Italia.
Per motivi formali, non siamo stati convocati.
Lo scrivente fa notare che la Presidente Lucilla Bossi, appena è venuta a conoscenza
della mancanza compiuta nei confronti dell’ Abruzzo per il terremoto dell’Aquila, ha
inviato un’e-mail allo scrivente in cui manifestava tutto il suo dispiacere e che,
scriveva; “se fossi stata presente io, ciò non sarebbe accaduto”.
Mario di Bari ed io siamo ritornati da Reggio Emilia con un bagaglio culturale più ricco,
con una esperienza umana a più ampi orizzonti, ma non pieni di speranza in tempi
brevi sulla ricerca sul morbo di Parkinson.
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L’attività realizzate a favore dei soci parkinsoniani
Logopedia, Musicoterapia e idrochinesiterapia.
Il Comitato Direttivo aveva programmato, considerati i bisogni dei pazienti e associati,
di svolgere le attività a beneficio dei bisogni dei soci realizzando i corsi di Logopedia, di
musicoterapia e di idrochinesiterapia.
Sotto la guida delle dottoresse Cecamore Luigia e Plerano Wilma i soci: Cerullo
Diodato, Fiorilli Giovanni, Senatore Francesco e La Rovere Aldo hanno seguito le lezioni
di logopedia in via Mazzini 28 Pescara.
Sotto la guida del dott Latorre Ellery i soci La Rovere Aldo, Vasini Enzo, Occulti
Gaetano, Cerullo Diodato, Fiorilli Giovanni, senatore Francesco, Di Stefano Vittorio
hanno usufruito del corso di musicoterapia in via Amendola 74 di Sambuceto(CH).
Sotto la guida del Prof. Claudio Di Brigida, i soci Di Bari Mario e Palazzoli Antonio hanno
usufruito del corso di idroterapia presso la piscina comunale di Francavilla al Mare.
Tutti i partecipanti hanno dichiarato di aver sentito molto benessere e hanno
soprattutto vissuto delle ore non in solitudine, ma a contatto con altre persone.
Si può concludere che l’esperienza è stata valida e dal punto di vista sanitario e dal
punto di vista associativo.
Settimana ricreativa a Salsomaggiore
Nel redigere il diario, mi accorgo che la programmazione indicata dal Direttivo, non
solo è stata puntualmente concretizzata, ma si è attestata su versanti ben qualificanti e
molto validi.
La scelta di Salsomaggiore ci ha fatto godere di uno dei migliori centri del EmiliaRomagna, in provincia di Parma, per le cure termali.
Hanno risposto e quindi partecipato alla suddetta settimana ricreativa i seguenti soci
con i rispettivi accompagnatori:
1.
Caldora Antonietta Di Giuseppe
Vito Antonio
2.
Cerullo Diodato
De Simone
Cespa Tommaso
Di
Di Bari Mario
Damiano
Maria
3.
Biase
Giovanna
4.
Lucia
5.
Di Battista Pasqualino
De
Luca Massimo
6.
7. Di Sciascio Luigi
8.
Maria Loretta
9.
10. Libertini Donatina
11. Mascitelli Maria
12. Micolucci Alberino
13. Occulti Gaetano
14. Odorisio Bernardo
17
Di Giambattista Rocco Roberto
Nocella Gabriella
Di Stefano Vittorio Quarta
La Rovere Aldo
Olstman Eva
Libertini Donatella
D’Ignazio Maria Donata
Bianchi Adelaide
De Grandis Argentina
15. Palazzoli Antonio
16. Romagnoli Felicia
17. Saraceni Elsa
18. Senatore Francesco
19. Tatasciore Rocco
20. Vasini Enzo
Tenaglia Concetta
Di Loreto Elisabetta
Di Vito Giuseppe
Scorrano Filomena
Lombardo Anna C.
Sprecacenere Fernanda
Il Viaggio
La settimana ricreativa, nelle intenzioni del Direttivo, iniziava proprio con il viaggio di
andata sul pullman, perché per lunghe ore tutti partecipanti sono come chiusi in lunga
stanza mobile e, ad eccezione del momento iniziale per la scelta dei posti, poi
incominciava il rapporto con i vicini, alzando la voce o spostandosi lungo il corridoio si
andava proprio alla ricerca del saluto e della comunicazione.
Si esponevano varie proposte: posso raccontare una barzelletta? Posso, se non
disturbo, recitare il Santo Rosario? Posso invitarvi a cantare? Posso fare un omaggio
canoro a mio marito che compie gli anni?
Le ore trascorsero velocemente: dalle piccole pianure dell’Abruzzo abbiamo viaggiato
lungo le strade che salgono le dolci colline delle Marche, per arrivare poi sulle ampie
pianure dell’Emilia-Romagna e, finalmente, a Salsomaggiore.
Salsomaggiore è una importantissima stazione termale, già nota in epoca remota per le
sue saline, fu valorizzata a partire dal 1839 per le qualità terapeutiche delle sue acque
salso-bromoiodiche, estratte da profondi pozzi, utilizzate nelle malattie ginecologiche,
reumatiche,artritiche e in altri casi.
Anche noi abbiamo potuto ammirare i grandi parchi verdi e i caratteristici e lussuosi
edifici alberghieri e termali di gusto Liberty.
Le giornate sono state intensamente vissute al livello di cure termali, ma anche nei
momenti di svago che la città offre ampiamente come base turistica.
Sono state compiute delle scelte individuali e di gruppo.
Salsomaggiore si trova in una posizione geografica ideale per raggiungere mete
straordinarie a livello storico, economico e artistico.
Alcuni si sono recati a spendere i soldi nell’Autlet di Fidenza.
Non essendo personalmente interessato a fare le spese, prima da solo e poi con
l’amico Presidente ci siamo messi a considerare quanto tempo e quant’impegno,
specie le donne del gruppo, hanno prodigato ad osservare tutte le varie ricchezze
commerciali, specie i prodotti e dei grandi nomi della Moda. Quanto hanno speso? Ci è
sembrato che un po’ tutti i partecipanti non fanno parte dei cittadini che non arrivano
alla fine del mese!
Solo tre soci del gruppo hanno scelto di visitare Busseto, che ha dato i natali a
Giuseppe Verdi.
Commento: una cittadina dove si respira musica, un’atmosfera rilassante, dove tutto
ci parla di musica che provoca sensazioni di benessere interiore specie quando sei
dentro il” Teatro Verdi”.
Vale la pena in questo diario ricordare la visita di tutto il gruppo alla città di Parma,
perché l’impegno e l’attenzione posti dai malati e dagli accompagnatori sono stati
esemplari.
In poche ore abbiamo avuto la possibilità di ammirare, contemplare le ricchezze
storiche e artistiche della città pur nella sua modernità che l’ha vista prescelta per
l’economia a livello europeo.
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È stata una fortuna aver scelto una guida competente a livello storico, artistico,
teologico e sociale. Ci siamo lasciati trascinare ed incantare dalla capacità comunicativa
della guida e abbiamo riscoperto, per esempio, il complesso monumentale nella piazza
del Duomo (prima della catastrofe che è accaduta poco tempo dopo la nostra visita),
piazza Garibaldi (Municipio), Palazzo Ducale e tanti altri meravigliosi monumenti
artistici, come il Teatro Regio. Interessantissimi e numerosi sono i Musei di Parma.
Si toccava con mano la ricchezza della produzione agricola, industriale e la bellezza
anche della città moderna con la sua precisa organizzazione..
Un po’ tutti erano alla ricerca del formaggio di Parma: ci siamo forniti bene!
Torno a sottolineare che, pur nella fatica, a sera tutti ringraziavano gli organizzatori,
perché veramente il gruppo si era arricchito di conoscenze nuove a livello sociale,
artistico, religioso ed economico.
Durante la permanenza nell’ Hotel di Salsomaggiore tutti hanno sentito il bisogno di
voler fare un incontro.
L’assemblea è stata realizzata con entusiasmo e con proposte immediate: dobbiamo
rivederci almeno in due occasioni immediate: la visita alla città di Lanciano e la visita a
Recanati e alla Madonna di Loreto.
È accaduto un fatto nuovo: un giorno a pranzo, il presidente, il vicepresidente e il
tesoriere hanno trovato sul tavolo degli ”ottimi pensieri” con uno scritto (ben centrato
per ciascuno dei tre) di ringraziamento da parte di tutti i soci accompagnatori
riconoscenti nei loro confronti.
Il viaggio di ritorno ha fatto registrare ancora una volta quanta gioia e quanto
benessere la settimana ricreativa avevano procurato: cordialità, maggiore dinamicità,
sensibilità, voglia di rivedersi e ad ogni distacco, nelle varietà di uscita dal pullman, c’è
stata sempre una forte commozione.
TRA RELAZIONE E RIFLESSIONE SUL VIAGGIO DEL 20 SETTEMBRE 2009
NELLA CITTA’ DÌ LANCIANO
Nonostante la disastrosa situazione politica di questi ultimi anni nella nostra Regione,
l’Associazione “Azione”Parkinson Onlus Pescara deve un grazie particolare alla Regione
Abruzzo. Grazie, infatti ai contributi avuti, si sono potuti attivare iniziative di incontro
di diverso tipo che hanno fatto crescere l’Associazione, ma soprattutto hanno
arricchito i pazienti e le loro famiglie, che coraggiosamente hanno iniziato ad uscire
allo scoperto, ma non individualmente, il che comporta sempre il rischio di passare per
“disgraziati” che starebbero meglio a casa propria, bensì in gruppo. Non un gruppo di
accoliti per interessi più o meno comuni, piuttosto di persone che si sono sentite
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meglio nello stare insieme, perché il confronto, la conoscenza l’uno dell’altro, la
condivisione di esperienze li ha resi uniti da un vincolo non retoricamente affettivo, ma
umanamente importante e salutare.
Sin dalla prima esperienza di Caramanico a quella di Salsomaggiore della trascorsa
estate, si sono creati legami di complicità che hanno spinto a cercare nuove occasioni
per stare insieme.
Vista la delibera del Consiglio Direttivo della nostra Associazione per la visita a
Lanciano, il gruppo Lanciano, con l’orgoglio di appartenere ad una città di una certa
rilevanza mistico-storica, ha predisposto l’accoglienza per tutti i soci ad una visita nella
loro città, inizialmente pensata solo per il Miracolo Eucaristico, poi estesa anche alla
conoscenza della città e dell’Abbazia di San Giovanni in Venere.
La sottoscritta parkinsoniana, nonché nostalgica insegnante pensionata, si è offerta di
curarne l’organizzazione e con modesta presunzione si è auto nominata “miniguida”
della visita.
Alle 8:30 di un luminoso 29 Settembre del 2009 il gruppo parkinsoniani è giunto nella
piazza della Pietrosa accolto con striscioni di benvenuto e fiori di plastica di
riconoscimento da uno scarso, ma animoso comitato di accoglienza.
Subito (si fa per dire, dopo la visita alla toilette), ci si è recati al Santuario del Miracolo
Eucaristico, dove un frate frettoloso, ma preciso, ha esposto la storia del Miracolo.
Dopo la miniguida ha condotto il gruppo in un breve percorso archeologico sotto il
Ponte di Diocleziano, durante il quale ha illustrato la storia della città dal periodo
protostorico fino al Basso Medioevo, cercando di collegare gli avvenimenti di Lanciano
a quelli della zona Frentana e in particolare a quelli dell’Abbazia di San Giovanni in
Venere.
Dopo lo scenario storico-religioso dell’antica Anxanum, famosa per le sue fiere e per la
sua autonomia demaniale, il gruppo ha percorso Via dei Frentani a ritmo sostenuto
imposto dalla guida che ha risfoderato il suo piglio di professoressa bacchettona, la
quale avrebbe voluto ottimizzare i tempi per mostrare ai compagni il massimo della
città. Si sono così soffermati ad osservare la Chiesa di Sant’Agostino, le Botteghe
Medievali, la Chiesa di San Biagio ed altri particolari del quartiere Lancianovecchia.
Da qui il gruppo si è spostato in autobus nel Quartiere Civitanova per una visita alla
Chiesa di Santa Maria Maggiore e alle Torri Montanare. Sempre in autobus, i
partecipanti all’avventura turistica, esausti, finalmente si sono diretti verso San
Giovanni in Venere per un pranzo a base di pietanze tipiche presso il Casale di San
Giovanni.
A fine pranzo ci si è spostati nella zona dell’Abbazia e la miniguida si è rassegnata a
lasciare liberi i compagni di viaggio, trattenendosi dalla tentazione di propinar loro una
bella lezione di storia e godendosi insieme a tutti il bel panorama della Costa dei
Trabocchi, nonché la purezza e la maestosità dell’Abbazia.
Alle ore 18:00 la comitiva, finalmente libera dall’assedio della sottoscritta miniguida, si
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è avviata verso Pescara percorrendo un tratto del litorale Adriatico appunto detta
“Costa dei Trabocchi”.
Al di là di ogni ironia l’esperienza è stata interessante per tutti sia dal punto di vista
culturale perché pochi conoscevano da vicino Lanciano, ma soprattutto per il piacere di
ritrovarsi.
Si è tutti partecipanti al viaggio di istruzione a Lanciano (uso una terminologia
scolastica) sono stati felici ed interessati nell’ascoltare la professoressa Romagnoli
Felicia, il redattore del diario nel silenzio più assoluto ha provato estreme emozioni e
sensazioni, non solo nel ripercorrere le fasi storiche di Lanciano ma in modo particolare
nell’attraversare le zone descritte nel diario.
Ogni via, ogni monumento storico e ogni quartiere, hanno fatto ripercorrere, allo
scrivente, la fanciullezza, l’adolescenza e la maturità che sono stati tempi in cui viveva
a Lanciano, sin dall’esperienza dell’ ultima guerra mondiale. È stato per il sottoscritto
un dono e dico grazie alla decisione del Consiglio Direttivo e grazie alla Romagnoli per il
competente appassionato contributo dato.
LA TOMBOLATA NATALIZIA E DI FINE ANNO
Quando rifletto e penso al successo dell’iniziativa della tombolata natalizia e di fine
anno, comprendo come sia strutturata nella mente dei ragazzi di ieri, dei ragazzi di oggi
e speriamo dei ragazzi del domani, il desiderio della Tombola: sentir dettare quei
numeri da uno a 90 e sperare nella sorte anche quando il premio è minimo, come
quello dell’ambo.
Il Tesoriere Di Bari nel predisporre la serata non si è risparmiato nella scelta dei doni e
del numero delle tombolate: Ambo, Terno, Quaterna, Cinquina e Tombola per 6 (SEI)
volte.
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Per trasportare i pacchi ha dovuto chiedere aiuto al sottoscritto e con due macchine
piene piene abbiamo sistemato il tutto in un nuovo hotel scelto, considerata la
partecipazione crescente dei soci all’iniziativa.
Sempre a Francavilla al Mare, abbiamo trovato, in Viale Alcione, l’hotel Principe, un
locale più capiente, facilmente raggiungibile, con la possibilità di parcheggi e con la
sicurezza anche di un trattamento culinario soddisfacente e buono.
Durante le sei tombolate c’è stata molta allegria e un po’ tutti sono stati toccati dalla
fortuna, ma alcuni lo sono stati molto e hanno dovuto caricare la macchina con grandi
pacchi, specie quelli della tombola.
Durante la serata, il tesoriere ha avuto la visita anche dei familiari e tra questi del
nipotino Gianmarco: un birbantello di nove anni che ha subito preso in mano la
situazione, ha voluto il tabellone e con precisione ha declamato i numeri, mentre
godeva anche dei vari pasticcini. Nonno Mario era molto felice.
Eravamo talmente contenti come bambini, a tal punto che nella conclusione della
serata è stato richiesto a gran voce di ripetere, per il giorno 9 gennaio 2010, un altro
incontro per vivere la medesima esperienza.
Spesso l’entusiasmo fa decidere sul momento, ma la realizzazione non si avvera.
Infatti, dopo aver detto tutti sì, in pochissimi hanno telefonato al Di Bari per la
conferma.
Problema della sede
Dall’inizio dell’anno 2009 la nostra Associazione “Azione Parkinson” Pescara è stata
colpita dall’impossibilità di dimorare nella vecchia sede a causa di una travolgente
umidità, di mancanza d’igiene, di adeguata areazione e con la rottura degli impianti
igienici posti sul soffitto che hanno rovinato completamente la sede e danneggiato la
roba di cancelleria e reso inutilizzabili i mezzi tecnologici in nostro possesso.
Molteplici sono state le iniziative per trovare un nuovo locale nell’Ospedale (il Di Vito
ne sa qualcosa), ma la Direzione ha detto di no.
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Ci siamo rivolti al Comune, abbiamo presentato tutte la documentazione, da più parte
si è fatta “pressione”, ma ad oggi le promesse non ancora sono state mantenute.
Il Comitato Direttivo, a maggioranza, vista la necessità di avere una sede idonea,
decente e adeguata per i malati di Parkinson, in attesa che le promesse saranno
mantenute, ha dato mandato esplorativo al Presidente, al Vicepresidente e al
Segretario, di trovare una sede in affitto, ma ad un prezzo compatibile con le nostre
entrate.
Con pazienza, con fatica personale e con buona volontà per il bene dell’Associazione,
come pellegrini, la troica si è mossa e forse riuscirà a risolvere il problema.
Lo scrivente spera di poter annunciare anche attraverso il Diario, la soluzione del
problema sede con tutte le indicazioni.
Gli organi collegiali
Molte volte il lettore del Diario ha visto scritto: “il Comitato Direttivo”, è bene che si
sappia che è composto di nove persone, elette dall’Assemblea dei soci.
Durante l’anno 2009 il Comitato Direttivo è stato convocato ben nove volte per
deliberare, studiare, pensare, organizzare il programma voluto dai soci e seguire la
contabilità.
Il Tesoriere Di Bari Mario, per ogni incontro del Direttivo, ha provveduto a presentare
l’o.d.g., ad inviare gli inviti e a verbalizzare fedelmente lo svolgimento delle sedute.
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I momenti fondanti e di grave responsabilità del Consiglio Direttivo, oltre le delibere
per le attività dell’Associazione, sono: il Bilancio di Previsione e quello Consuntivo.
Ad onor del vero, i Revisori dei Conti hanno esaminato e giudicato a livelli di eccellenza
amministrativa i due atti contabili.
Lo Statuto prevede un secondo ordine collegiale: “l’Assemblea dei soci”.
L’Assemblea si è puntualmente riunita il giorno 23 aprile 2009 per programmare e per
votare il nuovo Direttivo.
La programmazione si evince dal presente Diario, mentre riporto l’esito delle votazioni
per il Direttivo: Occulti Gaetano, Palazzoli Antonio, Di Bari Mario, Di Stefano Vittorio,
Romagnoli Felicia, Di Vito Giuseppe, Odorisio Bernardo, Di Marcantonio Giustino, Di
Serafino Candeloro.
In base alle preferenze, risultano eletti:
Presidente :
Gaetano Occulti
Vice presidenti : Palazzoli Antonio e Di Stefano Vittorio
Tesoriere :
Di Bari Mario
Consiglieri :
Romagnoli Felicia, Di Vito Giuseppe, Odorisio Bernardo, Di
Marcantonio Giustino, Di Serafino Candeloro.
I Nove del nuovo Direttivo hanno cercato di realizzare quanto descritto nel Diario.
Ritengo che sia utile riportare almeno un punto della convocazione dell’ultimo
Consiglio Direttivo del giorno 28 gennaio 2010.
3° punto all’o.d.g.: Approvazione del Conto Consuntivo 2009.
Il Segretario legge la relazione amministrativa al conto consuntivo del 2009 che il
redattore riporta in sintesi:
l’esercizio 2009 è iniziato con un fondo di cassa di
di amministrazione dell’esercizio precedente.
€ 52.058. 30 derivante dall’avanzo
Durante l’esercizio 2009, ci sono state entrate per € 64.639.73
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Per un totale delle entrate di €116. 698,03
Ci sono stati pagamenti per
€ 78. 915,53
Fondo di cassa alla fine dell’esercizio
€ 37. 782, 50
Tralascio una spiegazione minuta e precisa sulle cifre che fanno scaturire la differenza
fra il totale delle spese, il totale delle entrate, i residui, il disavanzo di competenza, i
residui attivi, gli interessi, le variazioni di bilancio.
Tutte le cifre non dicono molto al profano, ma per l’addetto ai lavori, sono il
compendio di tutte le attività deliberate dal Consiglio Direttivo e dall’Assemblea dei
Soci portate a termine durante l’esercizio dell’anno 2009 (cfr. quanto scritto nei vari
punti del diario).
La relazione completa e dettagliata la si può leggere nel nostro sito:
www.azioneparkinsonpescara.i
Il redattore chiede venia delle dimenticanze e delle imprecisioni, specie a livello
medico, e si complimenta con tutti i collaboratori e i soci (Cicero pro domo sua!).
Antonio Palazzoli
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DIARIO delle ATTIVITA` SVOLTE nell`ANNO 2009