ASSOCIAZIONE “AZIONE PARKINSON ONLUS” PESCARA Attività svolte Anno 2009 Curatore Prof. Antonio Palazzoli 1 Premessa Il Diario delle attività svolte nell’anno 2008 si concludeva con il racconto - commento della tombolata natalizia e di fine anno, con il saluto al Prof. Onofrj, le conclusioni generali della Contabilità annuale da parte del Tesoriere, Rag. Di Bari Mario, e il ringraziamento al Presidente da parte del Curatore del Diario. Il Presidente, Ing. Occulti Gaetano, ha chiesto al sottoscritto di redigere il Diario anche sulle attività svolte nel 2009. Per quel che ricordo, con appunti presi e approfittando anche della memoria del Segretario e del Presidente, cercherò di narrare il cammino compiuto nell’anno 2009 dai componenti dell’Associazione “Azione Parkinson” Onlus Pescara, quale espressione dei fatti vissuti insieme, animandoli con riflessioni e impressioni documentate. Ripercorrerò i seguenti momenti più significativi: • IV Convegno sul Parkinson • Partecipazione alla XIII GIORNATA MONDIALE della Malattia di Parkinson e al IX CONGRESSO NAZIONALE “PARKINSON ITALIA” UN PONTE VERSO IL PARKINSON • Settimana ricreativa Salsomaggiore • Visita a Lanciano • Resoconto: 1. del Direttivo con esemplificazione 2. dell’Assemblea generale 3. dell’attività di Logopedia, di musicoterapia, d ‘idrochinesiterapia 4. problematica sulla sede della nostra Associazione 2 4° Convegno sul Parkinson Per rendere più visibile il giorno vissuto insieme il 1 febbraio 2009, ripropongo la locandina: AASSSSOOCCIIAAZZIIOON NEE AAZZIIOON NEE PPAARRK KIIN NSSOON N OON NLLU USS PPEESSCCAARRAA 4° CONVEGNO SUL PARKINSON “Disordini mentali, gioco d’azzardo, edonismo omeostatico nella malattia del Parkinson” 1 Febbraio 2009 ore 9.00 Hotel “Serena Majestic” Viale Carlo Maresca, 12 – Montesilvano Patrocinato dall’ dall’Associazione ll’Associazione “Azione Parkinson Onlus” Pescara 3 PROGRAMMA Ore 9:00 Relazione del Presidente Ing. Gaetano Occulti Ore 9.30 Relazione Prof. Dott. Marco Onofrj “Disordini mentali, gioco d’azzardo, edonismo omeostatico nella malattia del Parkinson ” Interverranno Dott.ssa Astrid Thomas Dott.ssa Laura Bonanni Dott. Ellery Latorre “La musicoterapia come strumento per migliorare la qualità della vita”. Ore 11:30 Coffee Break Ore 12:00 Dibattito Ore 13:00 Relazione amministrativa del Tesoriere: Rag. Mario Di Bari Ore 13:30 PRANZO, CON ANIMAZIONE, OFFERTO AI SOCI DALL’ASSOCIAZIONE 4 Il Comitato Direttivo ha scelto, per il 4°Convegno, una nuova struttura: ”l’Hotel Serena Majestic” in Viale Carlo Maresca, 12-Montesilvano; la novità è stata apprezzata da tutti i soci e i partecipanti. Infatti i locali messi a disposizione dal’Hotel Serena Majestic sono stati idonei e qualitativamente adatti per lo svolgimento del programma (conferenze, Coffee Break, pranzo), per l’accoglienza e per il parcheggio. Sotto la regia del Tesoriere, la qualità della comunicazione scritta in cartelle consegnate tutti, è risultata efficiente e valida. Ha aperto i lavori dell’Assemblea il Presidente dell’Associazione, Ing. Occulti Gaetano. Chi conosce bene il Presidente, ha notato la sua profonda emozione e commozione per lo straordinario momento della vita dell’Associazione e per la presenza di tantissimi malati con i loro parenti e amici, e con la partecipazione di cittadini, autorità e medici. La Sua relazione rendeva noto ai convenuti il lavoro svolto nell’anno 2008 e le prospettive programmate per il 2009. Il Presidente ha colto l’occasione per ringraziare l’impegno dei suoi collaboratori e l’aiuto del prof. Onofrj con la sua èquipe. La Relazione del Presidente si può leggere nel nostro sito: www.azioneparkinsonpescara.it Ha poi preso la parola la Presidente nazionale delle Associazioni Parkinson Italia, la Dott.ssa Bossi Lucilla. Meravigliati per la sua agilità nel rimettersi in piedi dopo la caduta sul palco, gli ascoltatori hanno gradito la sua testimonianza e la gioia di condividere la giornata e la tematica dell’Associazione Parkinson di Pescara, insieme alla speranza di una crescita continua in collaborazione con Parkinson Italia. Sintetizzo così il suo intervento: si ha bisogno di sapere che non si è soli; associarsi è l’espressione di quella meravigliosa inclusione della natura umana che ci spinge a soccorrere il più debole, a stringere legami affettuosi con i nostri simili e a costruire un mondo condivisibile di valori in cui riconoscersi. Si sono avvicendate poi sul tavolo della Presidenza per i loro interventi, le dott.sse Thomas, Bonanni, Monaco. Al termine ha preso la parola il Prof. Onofrj. Lo scrivente relaziona nei limiti delle conoscenze mediche e degli appunti presi. Relazione della Dott.ssa Thomas Astrid Ha aperto l’incontro dei Relatori la dott.ssa Thomas per dare un certo ordine agli interventi e subito dopo ha affrontato i problemi del Parkinson dal punto di vista delle novità mediche, delle varie cure sperimentali e acquisite nei vari protocolli. Con estrema schiettezza ha ricordato quanto affermato lo scorso anno, auspicando che, le premesse annunciate, in tempi non lunghi diventino concrete. 5 Relazione della Dott.ssa Bonanni Laura La dott.ssa Bonanni, sempre squisita nei rapporti con la nostra Associazione, ha trattato il problema della fisioterapia fondata sulla deontologia e l’equilibrio per venire incontro ai limiti dei parkinsoniani come: la lentezza,i piccoli passi, le difficoltà a voltarsi, la rigidità, il problema di equilibrio, la propensione a piegarsi in avanti e ancora altri difetti. La Dott.ssa ha illustrato ai presenti due metodi: il metodo SPAD il metodo VISS Dopo aver elencato e affermato quanto esposto ed altro ancora, la dottoressa ha proiettato un video dimostrativo. Ha offerto ancora alla platea le novità dei nuovi protocolli: ACADIA,MERCK (per le discinesie), Vectura (bomboletta spray per chi ha forti blocchi). Relazione della Dott.ssa Monaco Nel trattare la genesi della malattia di Parkinson, la dottoressa ricordava di aver fatto esperienza, da poco tempo, in un centro tedesco di ricerca sulla genesi della malattia di Parkinson. Ha parlato sugli ecografi, sulla metodologia per la diagnosi del Parkinson, sulla sostanza nera, sugli ultrasuoni, sul controllo, sul SN ipercogena e del suo grado di ipercogenicità La Dottoressa poi ha proiettato il video pratico di quanto affermato in teoria. Relazione del Prof. Onofrj Marco Il prof. Marco Onofrj ha centrato il suo discorso sulla problematica scelta per il 4°Congresso, affermando che certi fenomeni vengono purtroppo alla ribalta quando c’è un ritardo nella comunicazione e la presenza di articoli sui giornali che presentano incompetenza medico- scientifica. È vero che alcune medicine, come per esempio “ Mirapixin”, possono provocare fenomeni ossessivi e compulsivi in più svariate azioni come: abusi, collezionismi strani, gioco d’azzardo, ipersessualità, urgenza sessuale, comparsa di parafilia, bulimia(mangiare molto e male) ecc. Il Professore poneva delle domande sul perché, su come accadono questi comportamenti. Rispondeva che la somministrazione di farmaci peggiora il comportamento solo dell’1%, ma può essere controllato con farmaci o diminuendo la dose del farmaco in causa o occorre sospendere il farmaco e si torna dopo un po’ alla normalità. 6 Infatti c’è una molecola singola che induce alle suddette esternazioni. La stereotipia dell’atto stimola il giocatore d’azzardo e la predisposizione è stimata dal 3% al 10%. Il professor Onofrj faceva notare però che la popolazione dei giocatori d’azzardo è intorno al 5%; se il parkinsoniano fa parte nella suddetta percentuale di popolazione è da ritenersi giocatore non per il solo fatto che prende il farmaco. Infine il Professore dà a tutti un consiglio: il miglior modo per sconfiggere il male causato da alcune medicine è quello di conoscere il male e di affrontarlo con l’esperto. Lo scrivente viene a conoscenza, nel mese di gennaio 2010, che il Prof. Onofrj, appena tornato dall’ultimo viaggio negli Stati Uniti, ha comunicato buone novità farmacologiche in merito. Segue il dibattito: il Prof. Onofrj rispondeva alle domande che gli venivano proposte. 7 Relazione a cura del Dott. Ellery Latorre relativa al progetto “MUSICAIUTO” realizzato per l’Associazione “Azione Parkinson Onlus” Pescara. Per dimostrare l’importanza della scelta della tematica in titolo voluta dal Direttivo conscio dell’aiuto e dell’efficacia della musicoterapia a beneficio del malato di Parkinson, ho voluto chiedere al Dott. Ellery Latorre una specifica e dettagliata relazione che manifestasse la profondità scientifica della musicoterapia nei rapporti col morbo di Parkinson. Nel Diario riporto le linee fondamentali della sua relazione, ma, chi è maggiormente interessato, può leggere i testo integrale con tutta la copiosa bibliografia nel nostro sito: www.azioneparkinsonpescara.it Premessa La patologia degenerativa pone un limite immediato ed evidente al lavoro di riabilitazione. Il limite è rappresentato dal progressivo peggioramento del quadro clinico. Se nel progettare un’attività riabilitativa si colloca al centro la “Persona” prima della “Malattia”, ci si accorge che è possibile migliorarne la qualità della vita. UN PROGRAMMA PSICORIABILITATIVO CON LA MUSICA La ricerca Le attività con la musica sono in grado di aiutare persone con morbo di Parkinson a più livelli. Come dimostrano recenti ricerche, con una stimolazione uditiva ritmica inserita all’interno di musiche familiari, è possibile ottenere un miglioramento della deambulazione e dell’umore nei soggetti affetti da Parkinson. Buoni risultati si ottengono con la musicoterapia attiva, sia in relazione alle abilità motorie, sia allo stato emotivo dei soggetti. L’incremento delle performances motorie è riscontrabile principalmente in relazione alla bradicinesia. E’ da sottolineare però, che con la sospensione dell’attività musicoterapica, i miglioramenti ottenuti si riducono progressivamente fino a tornare ai livelli base, rilevati prima di tale sperimentazione. I ricercatori anche in questo caso, sottolineano come tale attività abbia un effetto positivo sulla vita di tutti i giorni, sulla “Qualità della vita” dei pazienti. Concludendo, quindi, nella programmazione di un intervento riabilitativo, bisogna tenere ben presente l’integrazione degli aspetti psicologici con quelli fisici: la psiche e le emozioni sono strettamente legati al corpo e al movimento. 8 LA MIA ESPERIENZA, LA METODOLOGIA E LE COMPONENTI INTERESSATE NELLA MUSICOTERAPIA Il ritmo Nella mia esperienza di musicoterapia attiva, mi capita di osservare costantemente l’associazione dell’elemento ritmico con lo stato emotivo e viceversa. Il ritmo, il canto e più in generale, la musica - da secoli remoti - sono sempre stati utilizzati dall’uomo per esprimere il proprio stato d’animo e le emozioni, riflettendone aspetti della personalità. Per i soggetti affetti da parkinson, alcuni strumenti a percussione semplici ed intuitivi per modalità di utilizzo, si prestano molto bene anche come “esercizio di coordinazione motoria”. La voce Nelle sedute di musicoterapia attiva spesso invito i pazienti ad utilizzare la voce. Propongo esercizi di respirazione e vocalizzi, per migliorare il volume di emissione dei suoni e la prosodia. In generale, osservo che essi cantano con piacere, si emozionano, sorridono e vivono dei momenti sereni, in cui la preoccupazione costante per la malattia lascia frequentemente il posto ai bei ricordi di gioventù. La possibilità di modificare la plasticità cerebrale attraverso la voce ci consente di pensare al canto come ad un’attività funzionale, oltre che piacevole. Il mio lavoro è volto a rafforzare la caratteristica voce flebile e monotona del paziente parkinsoniano attraverso l’espressione vocale, liberandola progressivamente dalle sue insicurezze e ansie, mediante l’esercizio e la pratica canora sperimentarla senza il timore di essere giudicati. Ritengo che questo tipo di partecipazione fonatoria, strettamente connessa all’emotività del paziente, gli consenta di utilizzare una risorsa in più per combattere la tendenza alla monotonia e all’inespressività. La mia esperienza musicale e corale mi porta ad interpretare il “fare musica insieme” come una condivisione, in cui i singoli contributi si fondono insieme in un complesso, autonomo e dinamico, che trascende dalle singole identità ma, al contempo, le contiene distinte e autonome. 9 La Persona Personalmente ritengo importante che le sensazioni e le emozioni in un contesto di “terapia” possano essere gestite da un “terapeuta”, medico o psicologo clinico, con delle tecniche operative chiare apprese nella formazione o nella specializzazione. Nel mio modo di operare con la musica pongo la persona al centro, con le sue caratteristiche, i suoi disagi e i suoi problemi e vedo nella musicoterapia, nel cantare e suonare insieme un mezzo, uno strumento d’intervento efficace per arrivare a stimolare il paziente, le sue emozioni e le sue funzioni cognitive. L’obiettivo principale: attenuare la disarmonia e favorire il recupero funzionale Con i pazienti affetti da patologia di Parkinson, ci si trova davanti a problemi neuropsicologici quali: depressione, mancanza di motivazione, bradifrenia, difficoltà nell’espressione emotiva, ansia sociale e stress conseguenti alla sintomatologia motoria. La valutazione Durante il colloquio che precede l’attività di musicoterapia, con il paziente verifico lo stato umorale, servendomi, oltre che dell’osservazione e dello stesso colloquio clinico, anche di strumenti di valutazione con i brani musicali, la faces e le emozioni. Gli autori della ricerca hanno verificato che i brani musicali sono in grado di generare contrazioni muscolari diverse associate all’espressione di specifiche emozioni. Come dimostrano le tecniche di neuroimmagine, la musica è un potente stimolatore neurale che coinvolge entrambi gli emisferi, essa attiva oltre alle aree corticali, anche le aree sottocorticali. La musica come attivazione della persona Se una musica piace al paziente, essa è in grado di “attivarlo”, contrastando così il decadimento cognitivo e l’appiattimento emotivo che lo minacciano. Inoltre, mettendogli a disposizione degli strumenti musicali, gli si offre la possibilità di scegliere lo strumento, di prendere iniziativa nell’improvvisazione e di sentirsi partecipe. Questo tipo di attività riabilitativa, quindi, coinvolge il paziente in diversi ambiti nei quali aspetti cognitivi, emotivi e motori si compenetrano e si influenzano a vicenda. La musica da un punto di vista terapeutico può quindi, offrire, una migliore comunicazione mente-corpo, aiutare nella simbolizzazione del vissuto interiore. Il Cambiamento Il fine è l’obiettivo alla base del cambiamento di una persona ansiosa. Questo processo di cambiamento utilizza le variazioni musicali e vocali come strumento per modificare lo stato d’animo e le risposte biologiche della persona. La musica è in grado di far risuonare e indurre ad una sincronizzazione reciproca dei ritmi, (ad esempio respiratori) di coloro che assieme l’ascoltano. Condividere insieme nell’incontro di Musicoterapia Condividere una musica conosciuta, cantarla e sonarla insieme, commentarla significa spesso riaccendere le proprie emozioni, le proprie motivazioni, i propri interessi e le proprie passioni per scoprire che spesso sono le stesse degli altri del gruppo. In quest’ottica la musica diventa una condotta sociale e culturale per entrare in contatto e comunicare anche verbalmente i propri pensieri. 10 La personalità del musico terapeuta Ritengo che la personalità del terapeuta dovrebbe infondere, fiducia, ottimismo e avere la capacità di incoraggiare il paziente nelle esperienze lavorando sull’aspetto motivazionale e trasmettendo energia entusiasmo e voglia di vivere. Certamente il compito e la preparazione del musicoterapeuta sono assai complessi. In alcuni casi, sono gli elementi della musica che si indirizzano direttamente verso i bisogni del cliente, mentre, in altri casi, sono le relazioni interpersonali che si sviluppano tra il cliente e il terapeuta o il gruppo ad essere utilizzati per il bisogno del paziente e/o del gruppo. L’ORGANIZZAZIONE E I RISULTATI DEL PROGETTO REALIZZATO Il progetto è stato realizzato in 10 incontri di un’ora, a cadenza settimanale. Hanno partecipato 3 gruppi eterogenei, ciascuno composto da un numero massimo di 3 partecipanti. Il progetto che ha avuto durata complessiva di circa 3 mesi, considerando la pausa natalizia, ha messo in evidenza risultati importanti riferiti e valutati dagli stessi partecipanti ai gruppi. Osservando la variazione dei valori medi di alcune variabili (Depressione, Ansia, Rabbia, Malessere generale) sulla scala VAS (Visual Analoghe Scale), riportati dagli stessi partecipanti rispettivamente prima e dopo la seduta, si può osservare una sensibile riduzione generale di tutte le variabili prese in esame dai soggetti, con particolare evidenza dell’ansia e della depressione ridotte mediamente di più del 30%. E’ da sottolineare che questi dati riguardano protocolli di valutazione non standardizzati e nei quali le variabili sono state spiegate ai soggetti ciascuna nel loro significato generale. Infine, si è anche verificato che alcuni soggetti riferivano di sentirsi già in partenza felici ed entusiasti di partecipare all’incontro, ed escludevano quindi, da principio la presenza delle suddette variabili nella loro condizione generale. Complessivamente, il progetto ha confermato i risultati condivisi dalla comunità scientifica e realizzati nei paesi in cui la ricerca e la sperimentazione in questo settore sono all’avanguardia ovvero che “LA MUSICOTERAPIA E’ UNO STRUMENTO VALIDO PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DELLA VITA DELLE PERSONE”, dimostrandosi particolarmente efficace nel contesto Parkinson. Dopo l’intenso ed impegnativo ascolto delle numerose relazioni, il previsto Coffee Break è stato graditissimo e ben predisposto nei vari ambienti del grande Hotel “Serena Majestic” Ho osservato, girando e salutando i soci, gli accompagnatori, i familiari e le varie personalità del mondo medico e politico, come si era già creata la voglia di comunicare, di raccontare, di riflettere su quanto ascoltato. La ripresa dei lavori per il dibattito si è svolta con ordine e sentita partecipazione. Gli interventi sono stati numerosi e le risposte dei vari relatori non si sono fatte attendere ed in generale hanno contribuito a chiarire le varie posizioni. 11 Relazione amministrativa del Tesoriere Rag. Mario Di Bari Il nostro Tesoriere non si limitava a presentare subito i numeri dei Preventivi, dei Consuntivi, delle Spese, della Moneta ecc., ma, conscio dell’essere membro di un’Associazione che lo coinvolge come socio, si riallacciava ai momenti più belli della mattinata e alle speranze che i vari messaggi avevano dato a tutti i presenti. Naturalmente, subito dopo, ha presentato con chiarezza, competenza e onestà tutte le entrate, le uscite e i residui impegnati. Il curatore del Diario, che è sempre a fianco del Segretario - tesoriere, sente il dovere di far notare (affinché sia noto a tutti coloro che leggeranno le note che vado scrivendo) quanto impegno, tempo e qualità professionale il Di Bari Mario quotidianamente pone per svolgere la funzione di Tesoriere, carica proposta e da lui volontariamente accettata. Grazie, Mario, a nome di tutti. L a Relazione completa può essere letta nel nostro sito www.azioneparkinsonpescara.it Prende la parola anche lo scrivente, in qualità di Vicepresidente, per fare la sintesi dei lavori di tutta la mattinata, per esternare i pensieri più immediati e per dire a tutti i soci: ci siamo immessi in un cammino abbastanza serio e valido, occorre farci conoscere di più e chiedere a chi di dovere quegli aiuti necessari per un arricchimento maggiore. Registro che nella mattinata diversi malati si sono iscritti alla nostra Associazione. Finalmente, dopo tanto lavoro mentale, è arrivata l’ora del pranzo. Si sono formate delle tavolate volontarie; non è mancata l’allegria della gioia di soddisfare i propri appetiti, ma, anche senza il ballo come lo scorso anno, le testimonianze di affetto e lo scambio di battute hanno creato un clima solidale che è stato evidenziato dal Presidente nel salutare tutti i presenti. E’ proprio vero che la speranza e la gioia di vivere in solidarietà aiutano le proprie carenze. 12 XIII GIORNATA MONDIALE della Malattia di PARKINSON IX Congresso Nazionale “Parkinson Italia” “UN PONTE VERSO IL PARKINSON” Reggio Emilia in data 17-18 Aprile 2009 Il Direttivo, avendo letto l’invito a tutte le associazioni per partecipare alla XIII Giornata Mondiale della Malattia di Parkinson e al IX Congresso nazionale ”Parkinson Italia”, ha deliberato di aderire per arricchire le proprie conoscenze dell’attività di Parkinson Italia a livello nazionale e internazionale. Occorreva la disponibilità di qualche socio. Dopo un’indagine faticosa, alla fine non “obtorto collo”, ma con un certo senso di sacrificio, il Presidente, il Vicepresidente e il Tesoriere si sono offerti per partecipare al suddetto Convegno. Il giorno prima della partenza, a causa di malattia, il Presidente rinunciava e affidava al Vicepresidente il compito di fare nella relazione al Convegno. Naturalmente Mario Di Bari e lo scrivente in un ambiente a prima vista impressionante per organizzazione, per partecipazione, per le sponsorizzazioni di molte case farmaceutiche, per la presenza di personalità politiche e del mondo finanziario: ci siamo sentiti piccoli e impreparati. Aprendo gli occhi, colpiti dalla presenza di malati di Parkinson di tutti i livelli, siamo entrati nel dialogo culturale, ma abbiamo osservato anche dei grossi limiti. Il primo limite è stato quello di dover soffrire con tanti altri malati più di 2 h di ritardo sull’inizio dei lavori. Il secondo grave limite è stato quando, assente per malattia la Presidente nazionale, Bossi Lucilla, il suo sostituto, salutava i presenti e dava inizio ai lavori secondo il programma scritto. Prendevano la parola altri personaggi, come l’Assessore delle pari opportunità di Reggio Emilia, i rappresentanti dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, il Direttore Sanitario dell’ospedale di Carpi ed altri ancora. È stato letto il messaggio della Presidente Bossi Lucilla che si concludeva così: “si può guarire e dire ho avuto la malattia di Parkinson”. In verità, Mario ed io, (permettete questa familiarità) eravamo sorpresi nell’osservare quanto distanti erano gli organizzatori ed i primi relatori rispetto a quanto accaduto pochi giorni prima (il 6 aprile): il tragico terremoto dell’Aquila. Nel primo intervallo mi sono recato a colloquiare con il responsabile del Convegno e ho lamentato con passione e durezza la mancata sensibilità nel non ricordare la ricordata tragedia. Senza dubbio i malati presenti avrebbero gradito soffermarsi nel minuto di silenzio e raccoglimento quale segno di vicinanza a tutti i terremotati dell’Abruzzo. Il responsabile prendeva atto della grave mancanza e si riproponeva di parlarne il giorno dopo. 13 Per Mario e per me era un secondo errore per cui decisi che nel pomeriggio, nel prendere la parola per la mia relazione, avrei rotto questo silenzio. Nella mattinata si sono succeduti i rappresentanti delle varie Associazioni per sviluppare la tematica sull’organizzazione assistenziale territoriale per la malattia del Parkinson sull’organizzazione ed adeguatezza dei percorsi diagnostici. Nel pomeriggio è stata data la parola alle Associazioni sulla tematica: invalidità e disabilità nella malattia del Parkinson. Dopo le relazioni delle regioni Lazio, Sicilia, è stata la volta dell’Abruzzo e a questo punto, in sostituzione del Presidente della nostra Associazione, ha preso la parola lo scrivente, prof. Antonio Palazzoli, e di seguito riporto quanto ho relazionato. “Grazie a tutte le Associazioni per il loro lavoro di eccellenza che sarà di esempio per noi dell’Associazione Parkinson di Pescara. Il mio animo è preso dal dramma del terremoto che ha colpito l’Abruzzo anche perché la nostra Associazione ha due soci dell’Aquila: penso a loro, a tutti i morti e al disagio dei terremotati nelle tendopoli o negli alberghi della costa adriatica. Per loro, in questa Giornata Mondiale, non si è fatto alcun riferimento e non è giusto, specie da parte di chi soffre il morbo di Parkinson. La mia è una rimostranza già manifestata ai responsabili del Convegno, ma essi hanno rimandato il ricordo a domani, 18 aprile. Supero il mio tormento interiore e passo, sommessamente, ai sei minuti per la relazione. Invito tutti i convenuti a voler dare uno sguardo alle persone che sono in questa sala per vedere chi sono e come sono i parkinsoniani. Potete anche guardare me e chi, accanto a me, opera sul computer, per concludere, con la vostra intelligenza, quanta diversa è la manifestazione del Parkinson, la varietà della inabilità, della invalidità e della disabilità nei vari stadi del morbo di Parkinson. Velocemente l’amico Mario vi proietta sullo schermo alcune immagini che riproducono alcune figure di parkinsoniani. Di seguito, illustrerò quale è la risposta dello Stato nei confronti del malato di Parkinson. Alle vostre sensazioni sull’osservazione personale e sulla visione delle immagini proiettate, le Assicurazioni sociali e previdenziali amministrate dall’INPS sono regolate dalla Legge 222/84 che prevede un doppio livello di rischio, di invalidità, di inabilità, con un giudizio di riduzione quantitativa e qualitativa. Riconosciamo che la Commissione che deve giudicare l’invalidità, ha di fronte a sé casi diversi per livello, per patrimonio attitudinale, professionale in relazione all’età, al sesso, all’ istruzione, all’ambiente familiare e alla predisposizione costituzionale per particolari attività. Nella Commissione non c’è il Neurologo. Un progetto valutativo dell’invalidità o inabilità nel Parkinson non può prescindere dalle guide in uso che fanno riferimento ai principi che si rinvengono nel comma 3 dell’art.3 della legge 335 dell’8/08/95. 14 Occorre fare attenzione che il problema che pone la legge 222/ 84 é di stabilire non tanto quanta capacità lavorativa è andata perduto, ma come può essere utilizzato ciò che residua, con giudizio rivolto verso il progresso tecnologico che permette di lavorare con meno fatica. Vengono stabiliti, ai fini della capacità lavorativa alla stadiazione, cinque gradini, così caratterizzati: da indipendenza al 1° livello, da utilità di supervisione al 2° livello, da necessità di minima assistenza al 3° livello, da necessità di moderata assistenza al 4° livello e infine dall’assistenza massima e continua al 5° livello. In sintesi, durante lo stato di indipendenza, il parkinsoniano sperimenta la perdita della locomozione, il tremore, la postura insufficiente, i disturbi della psiche, ma è ancora capace di lavorare, eseguire lavori domestici, guidare, socializzare. Durante lo stato di supervisione è poco probabile che il parkinsoniano possa effettuare attività dipendente anche se è in grado di prendersi cura di sè; egli preferisce la vita domestica e sperimenta la bradicinesia, il blocco della postura, la mancanza di equilibrio. In questo stadio è possibile riscontrare depressione reattiva. Durante lo stato di minima assistenza, il parkinsoniano non lavora più, è stato riconosciuto invalido, perchè dichiara difficoltà ad iniziare a camminare, inaspettati irrigidimenti del periodo di tempo variabili (acinesie) con rigidità alla deambulazione, movimento sinuoso, difficoltà a raggiungere la destinazione. A partire dall’assistenza moderata o massima il quadro clinico è caratterizzato dalla rigidità e dalla bradicinesia con necessità di esistenza dell’attività della vita quotidiana. L’INPS segue il protocollo previsto dall’art. 3 comma 2 del decreto-legge 509/88. Nella malattia di Parkinson il lavoro non va proscritto, ma prescritto nelle modalità e nella quantità. Allorché il morbo di Parkinson che colpisce una persona viene riconosciuto come grave disabilità, sono previste: oltre l’assistenza per le terapie fisiche, farmacologiche e chirurgiche, anche altri benefici come: un fondo per la mobilità del trasporto in Italia dei disabili assistiti dall’associazione di volontariato operanti sul territorio italiano, è stato confermato lo strumento del 5 x 1000 per le associazioni Onlus di volontariato, il diritto ai congedi parentali ed altre agevolazioni che si possono leggere nella legislazione o via Internet. Termino affermando: nella concretezza delle zone umane della variegata Italia, non tutto viene messo in pratica e avvengono in quest’ultimo periodo anche delle restrizioni per esempio, a livello delle terapie, nell’assistenza, nelle carenze ospedaliere (a Pescara sono stati concessi solo due posti letto). Inoltre occorre rivedere il concetto della gravità con un’ottica di una lettura della persona parkinsoniana soprattutto a livello psicologico e non attendere solo il momento in cui i piedi non si staccano da terra e il corpo è completamente curvo. 15 È meglio sostenere il parkinsoniano quando ha ancora qualche riserva da poter potenziare e sostenere nel tempo. La presente relazione deve essere letta nel complesso delle altre relazioni per poter avere la forza della pietra davidica e colpire l’Istituzione non per distruggerla, ma per scuoterla a dare quel che è dovuto ai più deboli della società. Grazie dell’ascolto. La suddetta Relazione si può trovare nel nostro sito; www.azioneparkinsonpescara.it Dopo gli interventi sulla tematica della invalidità e disabilità della malattia di Parkinson c’è stata una seconda tavola rotonda interattiva con oggetto: sintomi non motori. Sabato 18 aprile 2009: sono continuati i lavori di nuovo dando la parola alle associazioni sulla problematica “ risvolti burocratici e malattia di Parkinson”. Nella seconda parte della mattinata ancora una tavola rotonda per trattare il tema “ Terapia della malattia di Parkinson” e, fra gli altri oratori, ha preso la parola anche il nostro prof. Marco Onofrj il quale lamentava la pochezza del tempo per trattare il tema affidatogli ” Terapia medica della malattia di Parkinson” e anche perché in quel momento la sua mente era tutta rivolta alla grave situazione che si era creata per l’afflusso dei malati di Parkinson dalla città dell’ Aquila a quella di Chieti. Con questi pensieri ha abbandonato la Tavola Rotonda. Nella tarda mattinata ha avuto luogo l’assemblea annuale per i soci Parkinson Italia. Per motivi formali, non siamo stati convocati. Lo scrivente fa notare che la Presidente Lucilla Bossi, appena è venuta a conoscenza della mancanza compiuta nei confronti dell’ Abruzzo per il terremoto dell’Aquila, ha inviato un’e-mail allo scrivente in cui manifestava tutto il suo dispiacere e che, scriveva; “se fossi stata presente io, ciò non sarebbe accaduto”. Mario di Bari ed io siamo ritornati da Reggio Emilia con un bagaglio culturale più ricco, con una esperienza umana a più ampi orizzonti, ma non pieni di speranza in tempi brevi sulla ricerca sul morbo di Parkinson. 16 L’attività realizzate a favore dei soci parkinsoniani Logopedia, Musicoterapia e idrochinesiterapia. Il Comitato Direttivo aveva programmato, considerati i bisogni dei pazienti e associati, di svolgere le attività a beneficio dei bisogni dei soci realizzando i corsi di Logopedia, di musicoterapia e di idrochinesiterapia. Sotto la guida delle dottoresse Cecamore Luigia e Plerano Wilma i soci: Cerullo Diodato, Fiorilli Giovanni, Senatore Francesco e La Rovere Aldo hanno seguito le lezioni di logopedia in via Mazzini 28 Pescara. Sotto la guida del dott Latorre Ellery i soci La Rovere Aldo, Vasini Enzo, Occulti Gaetano, Cerullo Diodato, Fiorilli Giovanni, senatore Francesco, Di Stefano Vittorio hanno usufruito del corso di musicoterapia in via Amendola 74 di Sambuceto(CH). Sotto la guida del Prof. Claudio Di Brigida, i soci Di Bari Mario e Palazzoli Antonio hanno usufruito del corso di idroterapia presso la piscina comunale di Francavilla al Mare. Tutti i partecipanti hanno dichiarato di aver sentito molto benessere e hanno soprattutto vissuto delle ore non in solitudine, ma a contatto con altre persone. Si può concludere che l’esperienza è stata valida e dal punto di vista sanitario e dal punto di vista associativo. Settimana ricreativa a Salsomaggiore Nel redigere il diario, mi accorgo che la programmazione indicata dal Direttivo, non solo è stata puntualmente concretizzata, ma si è attestata su versanti ben qualificanti e molto validi. La scelta di Salsomaggiore ci ha fatto godere di uno dei migliori centri del EmiliaRomagna, in provincia di Parma, per le cure termali. Hanno risposto e quindi partecipato alla suddetta settimana ricreativa i seguenti soci con i rispettivi accompagnatori: 1. Caldora Antonietta Di Giuseppe Vito Antonio 2. Cerullo Diodato De Simone Cespa Tommaso Di Di Bari Mario Damiano Maria 3. Biase Giovanna 4. Lucia 5. Di Battista Pasqualino De Luca Massimo 6. 7. Di Sciascio Luigi 8. Maria Loretta 9. 10. Libertini Donatina 11. Mascitelli Maria 12. Micolucci Alberino 13. Occulti Gaetano 14. Odorisio Bernardo 17 Di Giambattista Rocco Roberto Nocella Gabriella Di Stefano Vittorio Quarta La Rovere Aldo Olstman Eva Libertini Donatella D’Ignazio Maria Donata Bianchi Adelaide De Grandis Argentina 15. Palazzoli Antonio 16. Romagnoli Felicia 17. Saraceni Elsa 18. Senatore Francesco 19. Tatasciore Rocco 20. Vasini Enzo Tenaglia Concetta Di Loreto Elisabetta Di Vito Giuseppe Scorrano Filomena Lombardo Anna C. Sprecacenere Fernanda Il Viaggio La settimana ricreativa, nelle intenzioni del Direttivo, iniziava proprio con il viaggio di andata sul pullman, perché per lunghe ore tutti partecipanti sono come chiusi in lunga stanza mobile e, ad eccezione del momento iniziale per la scelta dei posti, poi incominciava il rapporto con i vicini, alzando la voce o spostandosi lungo il corridoio si andava proprio alla ricerca del saluto e della comunicazione. Si esponevano varie proposte: posso raccontare una barzelletta? Posso, se non disturbo, recitare il Santo Rosario? Posso invitarvi a cantare? Posso fare un omaggio canoro a mio marito che compie gli anni? Le ore trascorsero velocemente: dalle piccole pianure dell’Abruzzo abbiamo viaggiato lungo le strade che salgono le dolci colline delle Marche, per arrivare poi sulle ampie pianure dell’Emilia-Romagna e, finalmente, a Salsomaggiore. Salsomaggiore è una importantissima stazione termale, già nota in epoca remota per le sue saline, fu valorizzata a partire dal 1839 per le qualità terapeutiche delle sue acque salso-bromoiodiche, estratte da profondi pozzi, utilizzate nelle malattie ginecologiche, reumatiche,artritiche e in altri casi. Anche noi abbiamo potuto ammirare i grandi parchi verdi e i caratteristici e lussuosi edifici alberghieri e termali di gusto Liberty. Le giornate sono state intensamente vissute al livello di cure termali, ma anche nei momenti di svago che la città offre ampiamente come base turistica. Sono state compiute delle scelte individuali e di gruppo. Salsomaggiore si trova in una posizione geografica ideale per raggiungere mete straordinarie a livello storico, economico e artistico. Alcuni si sono recati a spendere i soldi nell’Autlet di Fidenza. Non essendo personalmente interessato a fare le spese, prima da solo e poi con l’amico Presidente ci siamo messi a considerare quanto tempo e quant’impegno, specie le donne del gruppo, hanno prodigato ad osservare tutte le varie ricchezze commerciali, specie i prodotti e dei grandi nomi della Moda. Quanto hanno speso? Ci è sembrato che un po’ tutti i partecipanti non fanno parte dei cittadini che non arrivano alla fine del mese! Solo tre soci del gruppo hanno scelto di visitare Busseto, che ha dato i natali a Giuseppe Verdi. Commento: una cittadina dove si respira musica, un’atmosfera rilassante, dove tutto ci parla di musica che provoca sensazioni di benessere interiore specie quando sei dentro il” Teatro Verdi”. Vale la pena in questo diario ricordare la visita di tutto il gruppo alla città di Parma, perché l’impegno e l’attenzione posti dai malati e dagli accompagnatori sono stati esemplari. In poche ore abbiamo avuto la possibilità di ammirare, contemplare le ricchezze storiche e artistiche della città pur nella sua modernità che l’ha vista prescelta per l’economia a livello europeo. 18 È stata una fortuna aver scelto una guida competente a livello storico, artistico, teologico e sociale. Ci siamo lasciati trascinare ed incantare dalla capacità comunicativa della guida e abbiamo riscoperto, per esempio, il complesso monumentale nella piazza del Duomo (prima della catastrofe che è accaduta poco tempo dopo la nostra visita), piazza Garibaldi (Municipio), Palazzo Ducale e tanti altri meravigliosi monumenti artistici, come il Teatro Regio. Interessantissimi e numerosi sono i Musei di Parma. Si toccava con mano la ricchezza della produzione agricola, industriale e la bellezza anche della città moderna con la sua precisa organizzazione.. Un po’ tutti erano alla ricerca del formaggio di Parma: ci siamo forniti bene! Torno a sottolineare che, pur nella fatica, a sera tutti ringraziavano gli organizzatori, perché veramente il gruppo si era arricchito di conoscenze nuove a livello sociale, artistico, religioso ed economico. Durante la permanenza nell’ Hotel di Salsomaggiore tutti hanno sentito il bisogno di voler fare un incontro. L’assemblea è stata realizzata con entusiasmo e con proposte immediate: dobbiamo rivederci almeno in due occasioni immediate: la visita alla città di Lanciano e la visita a Recanati e alla Madonna di Loreto. È accaduto un fatto nuovo: un giorno a pranzo, il presidente, il vicepresidente e il tesoriere hanno trovato sul tavolo degli ”ottimi pensieri” con uno scritto (ben centrato per ciascuno dei tre) di ringraziamento da parte di tutti i soci accompagnatori riconoscenti nei loro confronti. Il viaggio di ritorno ha fatto registrare ancora una volta quanta gioia e quanto benessere la settimana ricreativa avevano procurato: cordialità, maggiore dinamicità, sensibilità, voglia di rivedersi e ad ogni distacco, nelle varietà di uscita dal pullman, c’è stata sempre una forte commozione. TRA RELAZIONE E RIFLESSIONE SUL VIAGGIO DEL 20 SETTEMBRE 2009 NELLA CITTA’ DÌ LANCIANO Nonostante la disastrosa situazione politica di questi ultimi anni nella nostra Regione, l’Associazione “Azione”Parkinson Onlus Pescara deve un grazie particolare alla Regione Abruzzo. Grazie, infatti ai contributi avuti, si sono potuti attivare iniziative di incontro di diverso tipo che hanno fatto crescere l’Associazione, ma soprattutto hanno arricchito i pazienti e le loro famiglie, che coraggiosamente hanno iniziato ad uscire allo scoperto, ma non individualmente, il che comporta sempre il rischio di passare per “disgraziati” che starebbero meglio a casa propria, bensì in gruppo. Non un gruppo di accoliti per interessi più o meno comuni, piuttosto di persone che si sono sentite 19 meglio nello stare insieme, perché il confronto, la conoscenza l’uno dell’altro, la condivisione di esperienze li ha resi uniti da un vincolo non retoricamente affettivo, ma umanamente importante e salutare. Sin dalla prima esperienza di Caramanico a quella di Salsomaggiore della trascorsa estate, si sono creati legami di complicità che hanno spinto a cercare nuove occasioni per stare insieme. Vista la delibera del Consiglio Direttivo della nostra Associazione per la visita a Lanciano, il gruppo Lanciano, con l’orgoglio di appartenere ad una città di una certa rilevanza mistico-storica, ha predisposto l’accoglienza per tutti i soci ad una visita nella loro città, inizialmente pensata solo per il Miracolo Eucaristico, poi estesa anche alla conoscenza della città e dell’Abbazia di San Giovanni in Venere. La sottoscritta parkinsoniana, nonché nostalgica insegnante pensionata, si è offerta di curarne l’organizzazione e con modesta presunzione si è auto nominata “miniguida” della visita. Alle 8:30 di un luminoso 29 Settembre del 2009 il gruppo parkinsoniani è giunto nella piazza della Pietrosa accolto con striscioni di benvenuto e fiori di plastica di riconoscimento da uno scarso, ma animoso comitato di accoglienza. Subito (si fa per dire, dopo la visita alla toilette), ci si è recati al Santuario del Miracolo Eucaristico, dove un frate frettoloso, ma preciso, ha esposto la storia del Miracolo. Dopo la miniguida ha condotto il gruppo in un breve percorso archeologico sotto il Ponte di Diocleziano, durante il quale ha illustrato la storia della città dal periodo protostorico fino al Basso Medioevo, cercando di collegare gli avvenimenti di Lanciano a quelli della zona Frentana e in particolare a quelli dell’Abbazia di San Giovanni in Venere. Dopo lo scenario storico-religioso dell’antica Anxanum, famosa per le sue fiere e per la sua autonomia demaniale, il gruppo ha percorso Via dei Frentani a ritmo sostenuto imposto dalla guida che ha risfoderato il suo piglio di professoressa bacchettona, la quale avrebbe voluto ottimizzare i tempi per mostrare ai compagni il massimo della città. Si sono così soffermati ad osservare la Chiesa di Sant’Agostino, le Botteghe Medievali, la Chiesa di San Biagio ed altri particolari del quartiere Lancianovecchia. Da qui il gruppo si è spostato in autobus nel Quartiere Civitanova per una visita alla Chiesa di Santa Maria Maggiore e alle Torri Montanare. Sempre in autobus, i partecipanti all’avventura turistica, esausti, finalmente si sono diretti verso San Giovanni in Venere per un pranzo a base di pietanze tipiche presso il Casale di San Giovanni. A fine pranzo ci si è spostati nella zona dell’Abbazia e la miniguida si è rassegnata a lasciare liberi i compagni di viaggio, trattenendosi dalla tentazione di propinar loro una bella lezione di storia e godendosi insieme a tutti il bel panorama della Costa dei Trabocchi, nonché la purezza e la maestosità dell’Abbazia. Alle ore 18:00 la comitiva, finalmente libera dall’assedio della sottoscritta miniguida, si 20 è avviata verso Pescara percorrendo un tratto del litorale Adriatico appunto detta “Costa dei Trabocchi”. Al di là di ogni ironia l’esperienza è stata interessante per tutti sia dal punto di vista culturale perché pochi conoscevano da vicino Lanciano, ma soprattutto per il piacere di ritrovarsi. Si è tutti partecipanti al viaggio di istruzione a Lanciano (uso una terminologia scolastica) sono stati felici ed interessati nell’ascoltare la professoressa Romagnoli Felicia, il redattore del diario nel silenzio più assoluto ha provato estreme emozioni e sensazioni, non solo nel ripercorrere le fasi storiche di Lanciano ma in modo particolare nell’attraversare le zone descritte nel diario. Ogni via, ogni monumento storico e ogni quartiere, hanno fatto ripercorrere, allo scrivente, la fanciullezza, l’adolescenza e la maturità che sono stati tempi in cui viveva a Lanciano, sin dall’esperienza dell’ ultima guerra mondiale. È stato per il sottoscritto un dono e dico grazie alla decisione del Consiglio Direttivo e grazie alla Romagnoli per il competente appassionato contributo dato. LA TOMBOLATA NATALIZIA E DI FINE ANNO Quando rifletto e penso al successo dell’iniziativa della tombolata natalizia e di fine anno, comprendo come sia strutturata nella mente dei ragazzi di ieri, dei ragazzi di oggi e speriamo dei ragazzi del domani, il desiderio della Tombola: sentir dettare quei numeri da uno a 90 e sperare nella sorte anche quando il premio è minimo, come quello dell’ambo. Il Tesoriere Di Bari nel predisporre la serata non si è risparmiato nella scelta dei doni e del numero delle tombolate: Ambo, Terno, Quaterna, Cinquina e Tombola per 6 (SEI) volte. 21 Per trasportare i pacchi ha dovuto chiedere aiuto al sottoscritto e con due macchine piene piene abbiamo sistemato il tutto in un nuovo hotel scelto, considerata la partecipazione crescente dei soci all’iniziativa. Sempre a Francavilla al Mare, abbiamo trovato, in Viale Alcione, l’hotel Principe, un locale più capiente, facilmente raggiungibile, con la possibilità di parcheggi e con la sicurezza anche di un trattamento culinario soddisfacente e buono. Durante le sei tombolate c’è stata molta allegria e un po’ tutti sono stati toccati dalla fortuna, ma alcuni lo sono stati molto e hanno dovuto caricare la macchina con grandi pacchi, specie quelli della tombola. Durante la serata, il tesoriere ha avuto la visita anche dei familiari e tra questi del nipotino Gianmarco: un birbantello di nove anni che ha subito preso in mano la situazione, ha voluto il tabellone e con precisione ha declamato i numeri, mentre godeva anche dei vari pasticcini. Nonno Mario era molto felice. Eravamo talmente contenti come bambini, a tal punto che nella conclusione della serata è stato richiesto a gran voce di ripetere, per il giorno 9 gennaio 2010, un altro incontro per vivere la medesima esperienza. Spesso l’entusiasmo fa decidere sul momento, ma la realizzazione non si avvera. Infatti, dopo aver detto tutti sì, in pochissimi hanno telefonato al Di Bari per la conferma. Problema della sede Dall’inizio dell’anno 2009 la nostra Associazione “Azione Parkinson” Pescara è stata colpita dall’impossibilità di dimorare nella vecchia sede a causa di una travolgente umidità, di mancanza d’igiene, di adeguata areazione e con la rottura degli impianti igienici posti sul soffitto che hanno rovinato completamente la sede e danneggiato la roba di cancelleria e reso inutilizzabili i mezzi tecnologici in nostro possesso. Molteplici sono state le iniziative per trovare un nuovo locale nell’Ospedale (il Di Vito ne sa qualcosa), ma la Direzione ha detto di no. 22 Ci siamo rivolti al Comune, abbiamo presentato tutte la documentazione, da più parte si è fatta “pressione”, ma ad oggi le promesse non ancora sono state mantenute. Il Comitato Direttivo, a maggioranza, vista la necessità di avere una sede idonea, decente e adeguata per i malati di Parkinson, in attesa che le promesse saranno mantenute, ha dato mandato esplorativo al Presidente, al Vicepresidente e al Segretario, di trovare una sede in affitto, ma ad un prezzo compatibile con le nostre entrate. Con pazienza, con fatica personale e con buona volontà per il bene dell’Associazione, come pellegrini, la troica si è mossa e forse riuscirà a risolvere il problema. Lo scrivente spera di poter annunciare anche attraverso il Diario, la soluzione del problema sede con tutte le indicazioni. Gli organi collegiali Molte volte il lettore del Diario ha visto scritto: “il Comitato Direttivo”, è bene che si sappia che è composto di nove persone, elette dall’Assemblea dei soci. Durante l’anno 2009 il Comitato Direttivo è stato convocato ben nove volte per deliberare, studiare, pensare, organizzare il programma voluto dai soci e seguire la contabilità. Il Tesoriere Di Bari Mario, per ogni incontro del Direttivo, ha provveduto a presentare l’o.d.g., ad inviare gli inviti e a verbalizzare fedelmente lo svolgimento delle sedute. 23 I momenti fondanti e di grave responsabilità del Consiglio Direttivo, oltre le delibere per le attività dell’Associazione, sono: il Bilancio di Previsione e quello Consuntivo. Ad onor del vero, i Revisori dei Conti hanno esaminato e giudicato a livelli di eccellenza amministrativa i due atti contabili. Lo Statuto prevede un secondo ordine collegiale: “l’Assemblea dei soci”. L’Assemblea si è puntualmente riunita il giorno 23 aprile 2009 per programmare e per votare il nuovo Direttivo. La programmazione si evince dal presente Diario, mentre riporto l’esito delle votazioni per il Direttivo: Occulti Gaetano, Palazzoli Antonio, Di Bari Mario, Di Stefano Vittorio, Romagnoli Felicia, Di Vito Giuseppe, Odorisio Bernardo, Di Marcantonio Giustino, Di Serafino Candeloro. In base alle preferenze, risultano eletti: Presidente : Gaetano Occulti Vice presidenti : Palazzoli Antonio e Di Stefano Vittorio Tesoriere : Di Bari Mario Consiglieri : Romagnoli Felicia, Di Vito Giuseppe, Odorisio Bernardo, Di Marcantonio Giustino, Di Serafino Candeloro. I Nove del nuovo Direttivo hanno cercato di realizzare quanto descritto nel Diario. Ritengo che sia utile riportare almeno un punto della convocazione dell’ultimo Consiglio Direttivo del giorno 28 gennaio 2010. 3° punto all’o.d.g.: Approvazione del Conto Consuntivo 2009. Il Segretario legge la relazione amministrativa al conto consuntivo del 2009 che il redattore riporta in sintesi: l’esercizio 2009 è iniziato con un fondo di cassa di di amministrazione dell’esercizio precedente. € 52.058. 30 derivante dall’avanzo Durante l’esercizio 2009, ci sono state entrate per € 64.639.73 24 Per un totale delle entrate di €116. 698,03 Ci sono stati pagamenti per € 78. 915,53 Fondo di cassa alla fine dell’esercizio € 37. 782, 50 Tralascio una spiegazione minuta e precisa sulle cifre che fanno scaturire la differenza fra il totale delle spese, il totale delle entrate, i residui, il disavanzo di competenza, i residui attivi, gli interessi, le variazioni di bilancio. Tutte le cifre non dicono molto al profano, ma per l’addetto ai lavori, sono il compendio di tutte le attività deliberate dal Consiglio Direttivo e dall’Assemblea dei Soci portate a termine durante l’esercizio dell’anno 2009 (cfr. quanto scritto nei vari punti del diario). La relazione completa e dettagliata la si può leggere nel nostro sito: www.azioneparkinsonpescara.i Il redattore chiede venia delle dimenticanze e delle imprecisioni, specie a livello medico, e si complimenta con tutti i collaboratori e i soci (Cicero pro domo sua!). Antonio Palazzoli 25