Stili di apprendimento e
stili di insegnamento 2
GLI STRUMENTI
DEL MESTIERE
A cura di Farida Magalotti
CDE 2015
QUAL È IL TUO STILE?
LINGUA PEDAGOGICA
ABITUDINI EVOCATIVE (VISIVE/UDITIVE)
INTROSPEZIONE
DIALOGO PEDAGOGICO
PROFILO PEDAGOGICO
PER APPRENDERE E PER
COMPRENDERE SONO NECESSARIE LE
IMMAGINI MENTALI
È FLESSIBILE
OGGETTO
PERCEPITO
CONCETTO
È IMMOBILE
L’EVOCAZIONE COSTRUISCE
L’IMMAGINE MENTALE
UN TEMIBILE ERRORE PEDAGOGICO:
SEPARARE L’ATTO DI COMPRENSIONE
DALL’IMMAGINE MENTALE
LAURA
PER DEFINIRE I PROFILI PEDAGOGICI
OCCORRE PRIMA CLASSIFICARE LE
DIVERSE ABITUDINI EVOCATIVE
OPERAZIONI MENTALI SEMPLICI
evocaz visiva P1
evocaz uditiva P1
evocaz visiva P2
evocaz uditiva P2
evocaz visiva P3
OPERAZIONI MENTALI COMPLESSE
evocaz uditiva P3
evocaz visiva P4
evocaz uditiva P4
EVOCAZIONI VISIVE
EVOCAZIONI UDITIVE
SEMPLICI
Il sogg. VEDE: immagine
P1 evocazione di mentale visiva di cose,
cose, esseri,
scene, gesti…
scene, gesti
Il S. VEDE le PAROLE
P2: evocazione di come sono scritte,
parole
collocate nelle pagine
(NO DSA!)
Il sogg. SENTE: imm.
ment. uditiva di cose,
scene….
COMPLESSE
P3: evocazione di
relazioni: leggi
causa-effetto,
principi…
Il S. SENTE nella mente
l’enunciato delle regole,
matematiche,
grammaticali
( NARRATIVA!)
P4: evocazione
creativa,
innovazione…
Il S. VEDE le figure
geometriche, le
equazioni, le regole di
gramm. (Sì
MATEMATICA!)
IL S. elabora i dati
utilizzando immagini
Il S. SENTE le PAROLE
come sono pronunciate,
in sequenza
Il S. elabora i dati con
immagini uditive,
Come si procede?
 Si definisce la LINGUA PEDAGOGICA del
soggetto (visiva o uditiva)
 Si individuano i PARAMETRI padroneggiati
e quelli carenti
 Si identificano i punti forti e i punti deboli
(per poi insegnare all’alunno a gestire i
parametri deboli)
Rappresentazione grafica
del profilo pedagogico
P1
Cose
Esseri
Scene
gesti
P2
Parole
P3
Operazioni
complesse
P4
elaborazioni
È la rappresentazione figurata delle abitudini evocative caratteristiche
dell’alunno. Si mettono IN ASCISSA le abitudini evocative (parametri) IN
ORDINATA la frequenza d’uso
Alcuni esempi
MADRELINGUA PEDAGOGICA VISIVA
Profilo pedagogico di F.S. (14 anni)
Scene,
cose
parole
Op.com
plesse
Elaboraz.
Punti forti: memoria, grammatica, lingue straniere,
storia.
Punti deboli: problemi di geometria, scienze
sperimentali, inventare, applicare regole in modo
inconsueto.
MADRELINGUA UDITIVA: G.M. (15 ANNI)
OPERAZ.
COMPLESSE
PUNTI FORTI: G. ha sempre bisogno di cause, cerca sempre le
ragioni di ogni cosa. Argomenta sempre. Sviluppa benissimo le
spiegazioni, ma nei limiti delle verbalizzazioni; ripete benissimo le
spiegazioni , eccelle in: studio di autori, della storia, ma non vuole
imparare a memoria
In matematica: comprende argomenti difficili, MA solo se non ci
sono evocazioni visive, quindi…
PUNTI DEBOLI: quando occorre muoversi nello spazio non ce la fa,
fa bene i teoremi se c’è bisogno di una argomentazione logica
verbale, ma può sbagliare problemi o esercizi facilissimi se è
necessario elaborare nello spazio utilizzando gesti o immaginarsi
scene.
IL DIALOGO PEDAGOGICO
È LO STRUMENTO FONDAMENTALE PER RENDERE
CONSAPEVOLI GLI ALUNNI DEI LORO PUNTI DEBOLI
E DEI LORO PUNTI FORTI
ALCUNI ESEMPI
PAOLO E LE
MOLTIPLICAZIONI
L’ASCOLTO ATTIVO
Marianella Sclavi
Arte di ascoltare e mondi possibili
«Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista.
Per riuscire a vedere il tuo punto di vista,
devi cambiare punto di vista»
ALTRI STRUMENTI DEL MESTIERE:
I MEZZI CHE CONSENTONO
L’APPRENDIMENTO
I GESTI MENTALI PER PRODURRE LE
IMMAGINI MENTALI
ATTENZIONE
RIFLESSIONE
MEMORIZZAZIONE
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