Alcune diapositive per definire il concetto di PROGETTO e Progetto di senso (rapportati ai «gesti mentali o atti di conoscenza» - vedi questi termini) Il concetto di progetto costituisce la base della teoria della gestione mentale. Il progetto è una struttura interna propria di ciascuno soggetto, che gli consente di orientare la propria attività mentale. E’, dunque, l’orientamento spontaneo e/o pensato che il soggetto dà alla propria attività. Un po’ di etimologia! La parola PROGETTO deriva dal latino: - pro: davanti, davanti a - iacere, io: gettare Praticare il progetto consiste nel «gettare davanti (a sé)», fare una specie di salto mentale nel futuro. Va ben al di là della «intenzione di»... per diventare una vera e propria forza di anticipazione! Essere in progetto, significa anticipare mentalmente il compito da svolgere nei minimi dettagli. E’ un’attività interiore e personale. Affinché sia efficace, è necessario anticipare: - le finalità, gli obiettivi prefissati, il «perché» del compito ? - ed i mezzi per riuscirci, gli ostacoli che potrebbero presentarsi, ecc. ? ecc. Da dove iniziare? ecc. Nel campo dell’apprendimento, l’anticipazione del compito è fondamentale affiché ciascuno compia dei gesti mentali. Ogni gesto è diverso dagli altri in virtù di un progetto specifico che lo struttura (vedi documento sui gesti mentali o atti di conoscenza). Gli obiettivi da raggiungere ed i mezzi per raggiungere tali obiettivi sono diversi a seconda che il soggetto debba stare attento, memorizzare, comprendere, riflettere o immaginare. Tutti richiedono di evocare, ma non nello stesso modo! Se voglio memorizzare una procedura, la evocherò, talvolta anche in modo preciso; ma se mi fermo qui, difficilmente la ritroverò a tempo debito! Per questo, nel momento in cui la memorizzo, devo farla vivere nel futuro, collocarla nel mio immaginario del futuro; così riuscirò certamente a ritrovarla quando ne avrò bisogno in un momento successivo (vedi documento sui gesti mentali o atti di conoscenza). I progetti che strutturano i gesti mentali sono stati brevemente esposti nel documento «gesti mentali» o «atti di conoscenza» (vedi questo documento) Poiché questi progetti possono essere esplicitati, il pedagogo può informarnee il discente che, in molti casi, li ignora ed in tal modo può scoprirli! Questo lavoro è personale: il concetto di progetto si coniuga solo con il verbo «essere» e si realizza grazie ad un’attività evocativa fatta dal soggetto. Il pedagogo può invitare il discente a mettersi in progetto, ma non può farlo al suo posto. E per concludere, alcune sintetiche considerazioni su un concetto fondamentale, quello di «progetti di senso». Di che cosa si tratta Ogni soggetto che compie degli atti di conoscenza, indipendentemente da quali siano e dal loro contenuto, ... ... lo fa con le proprie abitudini evocative, la propria modalità di funzionamento, la propria visione del mondo. La presa di coscienza del proprio modo di funzionare mentalmente, che è anche sintomo del proprio modo di essere nel mondo, risulta importante a diversi livelli: La presa di coscienza dei «progetti di senso» rappresenta un notevole progresso, sia per la comprensione della vita cognitiva, sia per l’efficacia pedagogica. (A. de L G., L’intuition, p. 91) I progetti di senso rappresentano il mio modo di essere nel mondo; sono il canocchiale (spesso inconsapevole) con cui guardo il mondo. Da qui la necessità che il pedagogista renda il discente consapevole della loro esistenza e della necessità di considerarli in ogni occasione di apprendimento. E ora... Spetta a voi completare le informazioni! Realizzato da: Michèle Giroul - Institut International de Gestion Mentale Anne Moinet, Hélène e Pierre-Paul Delvaux - Initiative et Formation - Belgio 2007 Foto : PP. Delvaux Immagini : clipart su http://office.microsoft.com per il progetto europeo Co-nai-sens Impaginazione Microsoft PowerPoint 2003 : Hélène Delvaux.