Michela, anni 80, peso 70 kg, altezza 1,55, destrimane
Diagnosi: tre mesi fa insorgenza improvvisa di emiplegia sinistra causata da ischemia occipitoparietale destra.
Prolungata immobilizzazione a letto, per circa un mese, poi graduale inizio della stazione
seduta, con molte difficoltà.
Porta catetere vescicale.
Paziente collaborante assistita con attenzione dalla famiglia. La paziente parla con fatica, ma
risponde a tono e la comprensione è buona.
Grave eminattenzione, il capo si presenta ruotato a destra con lo sguardo verso il basso, la
paziente raggiunge la linea mediana solo se stimolata. L’esplorazione visiva, anche dello spazio
di destra, è molto povera, la paziente tende a rimanere con sguardo e capo fisso. Non è in grado
di esplorare con lo sguardo l’emicorpo di sinistra.
La paziente non sa cosa le è capitato.
La sensibilità degli arti è buona.
Arto superiore
•Presente sublussazione della spalla sinistra e dolore alla mobilizzazione per tutti i movimenti
della spalla.
•L’arto si presenta abbandonato, la paziente “fatica” a trovarlo.
•Possibili alcuni deboli movimenti a livello di spalla, gomito, polso e dita.
Arto inferiore
•Presenti alcuni deboli movimenti a livello di anca e ginocchio, maggiori al piede.
La paziente sta seduta in modo precario, tende a cadere a sinistra e ad utilizzare l’arto destro
per spingersi. Riesce con difficoltà a spostare in avanti il tronco, dice di cadere dal lato sano.
Non è possibile la stazione eretta.
Luisa, età anni 80, peso Kg 55, altezza 1,60, destrimane.
Anamnesi patologica prossima: ictus ischemico cerebrale dx da 20 giorni.
Esame clinico:
La paziente è a letto, in decubito supino. Non riesce a girarsi da sola sul lato sano, né a
mettersi seduta autonomamente. Capo girato sempre verso il lato sano, si gira verso sx solo
dopo molti richiami e facilitazioni dell’esaminatore.
Parla con fatica, ma risponde a tono e la comprensione è buona.
Porta catetere vescicale.
Paresi dell’emisoma sx.
Arto inferiore: anca flessa abdotta extraruotata, ginocchio flesso. All’arto inferiore si rileva
deficit di reclutamento, Luisa riesce a estendere e flettere di pochi gradi il ginocchio e
l’anca, a flettere dorsalmente la caviglia. Non c’è reazione abnorme allo stiramento, né
irradiazione.
Arto superiore: il deficit di reclutamento è minore rispetto all’arto inferiore, Luisa può
muovere le dita e il polso, riesce a sollevare di qualche centimetro il braccio dal piano del
letto. Non c’è reazione abnorme allo stiramento né irradiazione. Luisa tiene di solito il
braccio lungo il fianco, con il gomito flesso di pochi gradi e il polso e le dita flesse. La
spalla è abdotta di pochi gradi e intraruotata. Non presta attenzione alla posizione del
braccio e dimentica di averlo. Talvolta la mano resta sotto la coscia della paziente che
sembra non accorgersi della posizione.
Ulcera da pressione di grado II sul sacro.
Sonia, anni 72, peso 60 kg, altezza 1,65, destrimane
Diagnosi: Emiparesi sinistra da ictus ischemico da 1 mese
Paziente vigile,cosciente,orientata nel tempo e nello spazio
Arto superiore:
•La sensibilità tattile e cinestesica è buona.
•Iniziale reclutamento alla muscolatura della spalla. A livello di gomito sono presenti
iniziali movimenti di flesso estensione, i movimenti di prono supinazione risultano
solamente accennati. Alla mano non si riscontrano movimenti volontari
Arto inferiore.
•La sensibilità tattile e cinestesica è buona.
•Buono il reclutamento motorio a tutti i distretti.
•Non si riscontrano Reazione abnorme allo stiramento, né Abnorme Irradiazione o presenza
di Schemi elementari.
La posizione seduta è tenuta correttamente, il passaggio da posizione seduta alla stazione
eretta è buona e necessita di pochissimo aiuto.
La stazione eretta è mantenuta anche se per la maggior parte il carico risulta essere
distribuito a destra. Possibile la distribuzione del carico sull’arto paretico con leggera
flessione del ginocchio. Possibile la deambulazione con ausilio di uno corrimano dalla parte
destra e sostegno di una persona dalla parte sinistra.
Iniziale deambulazione con ausilio di un quadripode e sostegno del fisioterapista.
Interventi di Assistenza Infermieristica
di interesse riabilitativo
1.
ALLINEAMENTO POSTURALE A LETTO E
SEDUTO
2.
PRESE, MOVIMENTI E TRASFERIMENTI
3.
IGIENE PERSONALE
4.
VESTIZIONE
5.
BERE, MANGIARE
6.
COMUNICARE
7.
AMBIENTE
8.
AUSILI
9.
EDUCAZIONE TERAPEUTICA AL PAZIENTE (ETP)
L’Infermiere della Riabilitazione negli Stati Uniti
- Pianifica e dove necessario, effettua le cure igieniche.
- E’ responsabile di programmi per raggiungere l’autonomia vescicale, rettale ed
alimentare dell’utente.
- Predispone e compie interventi specifici per mantenere l’integrità cutanea e curare
eventuali lesioni da decubito.
- Interviene sui fattori ambientali come la temperatura degli ambienti, il rumore, la
sanificazione, il controllo delle infezioni e sicurezza ambientale. Crea, quindi, un
adeguato “ambiente terapeutico”.
- E’ in grado di usare dispositivi adattivo - compensatori necessari per la
comunicazione, l’alimentazione, la mobilità, l’evacuazione, il vestirsi ed il deambulare
della persona.
- Adotta specifiche misure preventive per minimizzare gli effetti dell’immobilità.
- Favorisce il corretto orientamento spazio-temporale ed il controllo di turbe
comportamentali.
- Promuove specifiche misure per consentire il raggiungimento di un’ottimale
indipendenza dell’utente.
- Aiuta le persone nella gestione del tempo.
- Si occupa della corretta somministrazione farmacologica.
PATOLOGIE AD ALTA INCIDENZA
- la riabilitazione del paziente con prevalente patologia
cerebro vascolare
- la riabilitazione del paziente con prevalente patologia
ortopedica
- la riabilitazione del paziente affetto prevalentemente
da deterioramento cognitivo
- la riabilitazione del paziente con prevalente patologia
cardiaca e/o respiratoria
ALLINEAMENTO POSTURALE
POSTURA= POSIZIONE MANTENUTA NEL TEMPO
Si devono considerare:
• Bisogni del soggetto
• Priorità nelle risposte
PIRAMIDE DI MASLOW
autorealizzazione
bisogno di stima
bisogno di socializzare
bisogno di sicurezza
bisogni fisiologici
POSTURE A LETTO
• Sul lato plegico
• Sul lato plegico
• Sul lato sano
• Supino
Meglio tenere libera
la testa del perone
NO
NO
Questo è il risultato!
L’archetto SÌ
Il cuscino NO
Se il paziente emiplegico rimane troppo a
lungo supino, per muoversi può spingere
con il capo sul cuscino e stimolare
l’ipertono estensorio globale con:
• schema in estensione degli arti superiori
• schema in flessione degli arti inferiori
• Seduto
Seduto in letto d’ospedale
Seduto in letto di casa
Capo ruotato dal
lato opposto
Anca dx extraruotata
Gomito dx flesso
La postura semiseduta con capo e collo flessi
determina:
• ipertono flessorio agli arti sup.
• ipertono estensorio agli arti inf.
POSTURE E GESTIONE DEL PAZ. IN CARROZZINA
• Arto superiore
• Arto inferiore
• Capo
• Tronco
• Tipo di comando
SÌ
NO
AMBIENTE POSITIVO E STIMOLANTE
• Disposizione della stanza
• Rapporti col personale
• Sussidi
Obiettivi di un corretto allineamento
posturale
• Prevenire o ridurre i danni da immobilità
• Facilitare il compimento delle attività della vita
quotidiana (bere, mangiare, lavarsi,…)
• Facilitare la comunicazione e la partecipazione
• Facilitare l’orientamento nello spazio, nel tempo
e nei luoghi
Principi per un corretto allineamento
posturale
Garantire una posizione:
– Stabile
– Sicura
– Comoda
Considerare e facilitare il raggiungimento degli
obiettivi assistenziali e riabilitativi
Principi per un corretto allineamento
posturale
Il peso è distribuito
Gli attriti sono ridotti
I segmenti corporei sono posti in posizione neutra
Ciascun segmento è sostenuto con supporti adatti
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Scienze riabilitative - Allineamento posturale