DOTT. EGIDIO
GHILARDOTTI
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SERVE LA TERAPIA
IPERBARICA NELLA
SORDITA’ IMPROVVISA ?
DUBBI E CERTEZZE
DI UNO
SPECIALISTA ORL
AMBULATORIALE
DEFINIZIONE DI SORDITA’
IMPROVVISA
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PERDITA UDITIVA SUPERIORE A 30 DB
IN ALMENO TRE FREQUENZE CONTIGUE
(TITI 1995) (ENTRO L’ARCO DELLE 24 O
48-72 ORE)
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L’incidenza dell’ipoacusia improvvisa è di
5-20 casi per 100.000 persone all’anno
(GRANDIS ET AL, 1993)
l’età più colpita è tra i 50 e i 60 anni,
NON SEMBRANO ESSERCI DIFFERENZE
TRA I SESSI,
nel 2% diventa bilaterale entro poche ore
dall’esordio.
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L’ IPOACUSIA AD INSORGENZA
IMPROVVISA RAPPRESENTA UNA SFIDA
APERTA PER L’OTOLOGO ED IL MEDICO
IPERBARICO.
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MANCANO PROTOCOLLI unanimemente
accettati di terapia medica,
VI E’ DIFFICOLTA’ ad eseguire STUDI IN
DOPPIO CIECO
ESISTE LA POSSIBILITA’ DI
GUARIGIONE SPONTANEA (?).
Nonostante i vari lavori e i vari tentativi di
approntare uno , si puo’ affermare che A
TUTTORA non esiste un protocollo
terapeutico adottato da tutti i reparti
orl.
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Siegel (1975) riporta almeno 51 differenti
farmaci apparentemente capaci di dare
miglioramenti sulla sordita’ improvvisa,
ma in verita’ solo il cortisone risulta
presente in quasi tutti gli studi presenti in
letteratura.
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Studi clinici confermerebbero l’importanza
del CORTISONE , anche se nel gennaio
2006 è stato pubblicato nel database
Cochrane delle revisioni sistematiche
(Wei, Mubiru,O’Leary gen 2006) uno
studio che dice che l’evidenza sull’utilizzo
di cortisone non è chiara perché non
esistono studi randomizzati e controllati.
EZIOLOGIA
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L’eziologia dell’ipoacusia improvvisa è
identificabile A SECONDA DEGLI STUDI
solo nel 10-20% dei casi, in tutti gli altri è
considerata idiopatica.
Le principali cause sono:
infettive,
vascolari,
traumatiche (Tab. I).
DA BOLOGNINI, RANDACCIO,SCOTTO
RIVISTA SISMI 9.2006
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NEL GENERARSI DELLA SORDITA’ IMPROVVISA
SEMBRA ESSERE CHIAMATO IN CAUSA, TRA I
FATTORI PRINCIPALI, UN ‘INSUFFICIENZA
ACUTA DEL CIRCOLO COLEO VESTIBOLARE.
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Vengono invocate anche:
alterazioni della permeabilità e del calibro dei
vasi arteriosi (vasospasmo),
alterata aggregabilità piastrinica,
ipertensione endolinfatica,
infezioni virali.
Condizioni che alla fine conducono ad un
problema di ipossia del circolo vestibolococleare.
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TUTTE QUESTE CONDIZIONI PORTANDO
IPOSSIA COCLEARE CAUSANO ALLA FINE
COMPROMISSIONE DELLA
funzionalità delle POMPE Na+/K+
con conseguente:
edema,idrope endolinfatico e
potenziamento della sofferenza
ipossica delle cellule ciliate
dell’organo del Corti.
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DALLA LETTERATURA SEMBRA INVECE
CHE TUTTI SIANO D’ACCORDO
Sul fatto che la prognosi migliori
nettamente quanto prima si
intervenga con la terapia.
Un giudizio prognostico
sull’evoluzione finale può essere
espresso a sette giorni dall’inizio del
trattamento terapeutico , poiché un
miglioramento uditivo entro questo
termine è generalmente indice di un buon
recupero funzionale finale.
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quindi il punto fondamentale per il miglior
recupero possibile in questa condizione
sembra essere
la precocità della diagnosi e
del Conseguente intervento
terapeutico .
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Muller, Vrabec, Quinn nel 2001 segnalano un
56% di pazienti guariti, fra quelli che hanno
iniziato un trattamento terapeutico entro 7
giorni dall’esordio,
Contro un 27% per quei pazienti che hanno
ritardato di oltre un mese l’intervento
terapeutico.
Matrox e Simmons riferiscono un
miglioramento spontaneo in circa il 50%
dei pazienti
FATTORI PROGNOSTICI NEGATIVI
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sembrano essere:
– Presenza di vertigine;
– Anacusia;
– Ritardo terapeutico oltre 10-14
giorni;
– Alta viscosità ematica;
– Ipertensione.
OSSIGENOTERAPIA IPERBARICA OTI
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è generalmente utilizzata come
TERAPIA PRINCIPALE
COME TERAPIA ADIUVANTE
DOPO FALLIMENTO DELLA TERAPIA
TRADIZIONALE
COME TERAPIA DI RECUPERO.
Una meta-analisi eseguita da Lamm et al.
(1998), dimostra un effetto positivo dell’OTI in
circa il 50% dei casi dopo il fallimento della
terapia medica .
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L’inalazione di Ossigeno puro alla
pressione di 2,5 ATA provoca un aumento
rapido dell’O2
fisicamente disciolto nel sangue e quindi
della pO2 dell’orecchio interno (+590%
dei valori iniziali nelle coclee ipossiche)
è descritto inoltre un ulteriore passaggio
di O2 dall’orecchio medio ai liquidi
labirintici attraverso la finestra rotonda
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Nel gennaio del 2005, in una metanalisi
pubblicata sul database Cochrane delle
revisioni sistematiche,
Bennet,kerteesz,Yeung concludono che
esiste un’evidenza di miglioramento
dell’ipoacusia improvvisa idiopatica trattata
con ossigenoterapia iperbarica a patto che
questa venga somministrata
precocemente.
Lamm, Lamm,Harnol 1998 pongono
come termine ultimo per il trattamento in
camera iperbarica il limite massimo di 3
mesi.
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La maggior disponibilità di ossigeno
causata dal OTI, provoca il ripristino del
metabolismo cellulare con ricomparsa
delle funzioni elettrofisiologiche,
dimostrabili all’EchoG.
.
Gli studi dimostrano che l’associazione con
cortisone ad alte dosi, ne aumenta
l’efficacia. (Narozny et al .2004) (FuJimura
et al. 2007).
Quindi non pensiamo che la OTI precluda
l’associazione con altre terapie.
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LA OTI PUO’ ESSERE USATA QUANDO LE
ALTRE TERAPIE HANNO AVUTO
INSUCESSO
INCI ET AL. 2002
HORN ET AL. 2005
DESLOOVERE ET AL. 2006
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LA OTI E’STATA USATA CON SUCCESSO
NEI TRAUMI ACUSTICI ACUTI,
DIMOSTRANDO UNA SUPERIORITA’ DI
RISULTATI RISPETTO ALLA SOLA TERAPIA
MEDICA
VARINA E MULLER, 1995
WINIARSKI ET AL. 2005
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HORN ET AL, NEL 2005 HANNO
RIPORTATO, ED HO AVUTO MODO DI
RISCONTRARLO ANCHE NELLA MIA
PRATICA, CHE ALCUNI PAZIENTI, PUR
NON MIGLIORANDO LA SOGLIA TONALE,
MIGLIORANO LA DISCRIMINAZIONE
VOCALE.
COSA SERVE PER FARE LA OTI
QUANDO NON SI PUO’ PRATICARE
LA OTI.
QUANDO NON SI PUO’ PRATICARE
QUINDI TUTTO BENE ABBIAMO TROVATO
LA TERAPIA PERFETTA CHE CI RISOLVE
OGNI PROBLEMA …
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
PRESTATAMI !
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GHILARDOTTI Egidio. Serve la terapia