I Commentatori I postaccursiani (ca. 1250-1300) Con Accursio si chiude fase creativa della scuola dei glossatori: si esaurisce così la funzione storica della glossa, che si avvia verso il declino Rottura dell’ordine giuridico altomedievale La Glossa Magna punto di arrivo e insieme di non ritorno Fenomeno significativo e diffuso del momento storico: aggiunte alla Glossa accursiana (es.: Guido da Suzzara e Dino del Mugello scrivono additiones al testo di Accursio) I postaccursiani (ca. 1250-1300) Forte presenza di un filone ‘pratico’ attraverso la redazione di opere destinate ai pratici del diritto Studio pratico del processo: dopo e accanto agli ordines iudicioum, si afferma lo Speculum judiciale di Guglielmo Durante, sintesi ed incorporazione di opere anteriori, destinato ad un grande successo e ad una profonda circolazione europea I postaccursiani (ca. 1250-1300) La formazione notarile: da schiettamente pratica va acquisendo un contenuto più ‘scolastico’: si formano scuole di notariato affiancate all’apprendimento della professione mediante la ‘pratica’ di alcuni anni presso un notaio Formulari notarili: dopo il Formularium tabellionium irneriano, le opere di Ranieri da Perugia e di Salatiele Nasce la Summa totius artis notariae, il capolavoro dell’arte notarile di Rolandino de Passeggeri, punto d’arrivo del genere letterario e fusione tra scienza e pratica. Nella Summa totius artis notariae il formulario è accompagnato da un commento ‘scientifico’ allineato all’insegnamento ed al metodo dei glossatori e dei loro epigoni. I postaccursiani (ca. 1250-1300) Approccio pratico agli statuti: le Quaestiones statutorum di Giuliano da Sesso ed Alberto Galeotti ma soprattutto di Alberto da Gandino Approfondimento del diritto penale: il trattato De maleficiis, a carattere pratico, di Alberto da Gandino Il consilium sapientis Non sempre i consoli di giustizia, i giudici cittadini sono dotati di una competenza giuridica specifica A partire dalla seconda metà del Duecento (ma di fatto anche prima) è frequente nella giustizia cittadina il ricorso al Consilium sapientis iudiciale (parere del giurista dotto per lo più iscritto al Collegio dei giudici della città), anche previsto negli statuti: forma il contenuto della sentenza del giudice (es.: viso consilio sapientis …) Nella stessa epoca vera e propria regola generale: es. Milano Il consilium sapientis Già presso i glossatori diffuso il consilium sapientis pro veritate richiesto da una delle parti in causa: il vero destinatario è tuttavia il giudice Il luminare, il grande giurista impegna la propria responsabilità scientifica: deve esporre non la propria opinione ma conformarsi alla communis opinio doctorum Nella gerarchia delle ‘opinioni’ pesa di più quella espressa ‘in consulendo’ che quella espressa ‘in legendo’ Grande fortuna del genere letterario: i massimi autori ne stendono numerosi Si formano raccolte, dapprima manoscritte, poi a stampa, di autori celebri e talora meno celebri I nuovi ‘Studi generali’ Dopo Bologna e Montpellier sorge lo studio di Modena (1175) di Salamanca (1218: con atto di Alfonso IX di Leon); 1255: successiva bolla di Alessandro IV) di Padova (1222) di Napoli (1224): prima Università statale creata da Federico II di Svevia di Vercelli (1228; 1234/1235: Studium generale) di Orléans (1235: Gregorio IX autorizza lo studio del diritto romano nella città; 1306: nasce lo Studium, consacrato da cinque bolle di Clemente V) I nuovi ‘Studi generali’ La formazione del giurista in centri universitari secondo il modello bolognese si diffonde sempre più Nel Trecento sorgono gli Studia di Coimbra (1290: Nicolò IV fonda uno Studium generale in Portogallo su supplica di un gruppo di dotti, installato prima a Lisbona; 1308: trasferimento a Coimbra) Praga (1345: Bolla d’Oro di Carlo IV; conferma di Clemente Vi come Studium generale) Pavia (1361): Carlo IV istituisce lo Studium generale; segue la bolla istitutiva di Bonifacio IX (1389) Vienna (1365) Heidelberg (1386: Ruprecht I lo fonda su privilegio papale) I nuovi ‘Studi generali’ Nel Quattrocento ne sorgono altri nei Paesi Bassi (area belga), Lovanio (1425: bolla del Papa Martino V concessa su supplica del duca di Borgogna Giovanni IV) Nel Cinquecento sorge lo Studium di Leiden (Olanda) (1575: su concessione di Guglielmo d’Orange dopo l’assedio degli Spagnoli) Il motto è Praesidium libertatis : il centro di formazione è contraddistinto da libertà di pensiero e di religione La scuola di Orléans Dopo la decretale di Onorio III Super Speculam, che proibisce l’insegnamento del diritto romano a Parigi (1219), nasce ad Orléans una scuola di diritto romano per chierici Jacques de Révigny insegna il diritto romano con metodo nuovo anche per influenza di maestri di origine bolognese, di indirizzo non accursiano: Lectura super Codice e Dictionarium iuris La scuola di Orléans Nell’ultimo ventennio del Duecento Pierre de Belleperche: Lectura al Codice tuttora inedita. Il giurista influenza in maniera incisiva Cino da Pistoia ed altri commentatori Metodo esegetico approfondito e ‘sistematico’: ricerca della ratio della norma Momento fondamentale dell’esegesi perché rende possibile l’estensione del principio enucleato a casi non previsti originariamente nella legge ma simili Il Commento Il metodo orleanese è introdotto e continuato in Italia da Cino da Pistoia, giurista e poeta, allievo di Dino del Mugello e amico di Dante Alighieri Gli altri grandi autori trecenteschi sono Bartolo da Sassoferrato Baldo degli Ubaldi Il Commento Lectura Codicis di Cino da Pistoia (1314) Il metodo interpretativo, all’insegna della continuità con quello dei glossatori ma volto ad indagare in maniera più approfondita e sistematica, si snoda in più fasi: lectura expositio casus notabilia oppositiones : discussione su contrasti tra passi paralleli quaestiones : fase dilatata Lectura Codicis di Cino da Pistoia (1314) Bartolo da Sassoferrato (1313-1357) 10 volumi di commentari 2 al Digestum Vetus 2 al Digestum Infortiatum 2 al Digestum Novum 2 al Codex 1 al Volumen 10 di Consilia, Quaestiones e Tractatus Bartolo Repetitio sugli statuti del 1343 (alla l. Omnes populi) Ripartizione sistematica della materia Individuazione dei soggetti abilitati a legiferare, cioè ad emanare statuta fondandosi sulla iurisdictio Iurisdictio piena Iurisdictio limitata Iurisdictio solo con la concessione dell’autorità superiore Repetitio sugli statuti (alla l. Omnes populi) Un distico di Matteo Gribaldi Mofa Praemitto, scindo, summo, casumque figuro, perlego, do causas, connoto, obiicio Il Commento Con il declino del Trecento il metodo si va isterilendo: l’interpretazione diventa un’acrobazia di maniera, nei canali schematicamente delineati dai predecessori e secondo la scansione descritta da Gribaldi Mofa Altri grandi commentatori trecenteschi Baldo degli Ubaldi (1327-1400) grande commentatore civilista, feudista e canonista, completo giurista, grande consulente Jacopo Butrigario (m. 1348) maestro di Bartolo Jacopo da Belviso (m. 1335), autore di un commento ai Libri feudorum Andrea da Isernia: Lectura ai Libri feudorum Altri grandi commentatori trecenteschi Alberico da Rosciate (m. 1354), avvocato bergamasco, autore di statuti per la sua città e di commentari rinomati al Corpus iuris civilis Paolo di Castro (13..- 1441), grande consulente, allievo di Baldo degli Ubaldi e maestro di Alessandro Tartagni e Bartolomeo Cipolla Altri grandi commentatori quattrocenteschi Mariano Sozzini (1397-1467), consulente di rango Francesco Accolti detto l’Aretino (1418-1486): grande raffinato ed esaustivo interprete dei testi antichi, legato a Lorenzo de’ Medici Bartolomeo Sozzini (1436-1506), figlio di Mariano, allievo di Accolti, consulente di rango amico di Poliziano Bartolomeo Cipolla (1420-1475), autore di un trattato De servitutibus, notissimo attraverso i secoli, consulente rispettato Alessandro Tartagni da Imola (1424-1477), canonista e civilista, grande consulente Il Commento a Milano Giasone del Maino (1435-1519), milanese, grande consulente ed interprete, princeps iureconsultorum aetatis suae, capace di raccogliere le fila del fluviale lavorio interpretativo lungo l’arco di quattro secoli in un’utilissima sintesi ricercatissima e assai citata, conclusiva dell’età dei Commentatori pagatissimo Filippo Decio (1454-1535), milanese, allievo di Giasone del Maino e del fratello Lancellotto, canonista a Pavia, grande consulente ed interprete, civilista e canonista, princeps iureconsultorum pagatissimo Andrea Alciato (1492-1550), da commentatore, allievo di Giasone del Maino, si fa iniziatore dell’umanesimo giuridico ed emigra in Francia