La consulente di fiducia Corso “Donne, politica e istituzioni” Avv. Carmen Currò Messina, 12 luglio 2013, h. 15.30-16.30 Oggi c’è la/il consulente di fiducia Molte donne, ma non sono esclusi gli uomini, subiscono molestie sessuali o psicologiche e tante altre dinamiche “distorte” che tendono a disturbare il loro regolare flusso lavorativo oltre che la propria intima esistenza. Come combatterle? La/il consulente di fiducia è una figura cardine che nasce su proposta del Comitato di Pari Opportunità. assume la trattazione del caso e informa sulle modalità, anche legali, più idonee per affrontarlo; interviene, con riservatezza e ampia discrezionalità (mediante colloqui, acquisizione di eventuali testimonianze, proponendo incontri conciliativi tra la vittima e l’autore/autrice della molestia etc.) per accertare i fatti e per favorire, in tempi ragionevolmente brevi, il superamento delle situazioni di disagio e il ripristino di un sereno ambiente di lavoro. ha accesso agli atti amministrativi inerenti il caso in esame; può avvalersi di consulenti interni all’Università; agisce nel rispetto della parte lesa e dell’accusato/a e assicura l’assoluta discrezione sui fatti, a tutela di tutti i soggetti coinvolti nell’accertamento della vicenda, sia per garantire il diritto alla riservatezza che per evitare ogni forma di ritorsione; partecipa alle attività di formazione promosse dall’Università e da altri enti, in materia di pari opportunità, tecniche di comunicazione, mobbing, corsi di autostima, di counselling ecc. Procedura informale La persona vittima di comportamenti lesivi della propria dignità può richiedere l’intervento della Consulente attraverso questa procedura, che deve concludersi entro il termine di 90 giorni. La Consulente è tenuta a prendere in esame il caso, impegnandosi a non adottare alcuna iniziativa, senza averne prima discusso con la presunta vittima della molestia e averne ricevuto l’espresso consenso. Procedura formale Qualora l’interessata/o ritenga inopportuno o insufficiente qualunque tentativo di soluzione informale del problema oppure, se dopo tale tentativo, il comportamento indesiderato permane, la persona lesa potrà sporgere formale denuncia al Direttore amministrativo, nel caso in cui l’accusato/a fa parte del personale tecnico-amministrativo, altrimenti si rivolgerà al Rettore, se questi è una/un docente o una studentessa/uno studente. Qualora l’Amministrazione ritenga fondati i fatti denunciati, nel corso del procedimento disciplinare, dovrà adottare, su proposta della/del consulente di fiducia, quelle misure organizzative idonee alla cessazione immediata dei comportamenti molesti. La/Il denunciante deve avere la possibilità di rimanere nel proprio posto di lavoro, se lo desidera o di essere trasferita/o in altra sede che non comporti disagio. L’Amministrazione dal canto suo provvede ad che investe sia la presunta parte lesa che la parte denunciata se i fatti si rivelano infondati, il soggetto denunciato ha diritto ad essere reintegrato nel suo posto di lavoro e a prendere provvedimenti verso il/la denunciante che ne ha messo in discussione il ruolo. Il 27 gennaio 2006, il Magnifico Rettore, prof. Francesco Tomasello, e l’avv. Carmen Currò hanno firmato il disciplinare d’incarico grazie al quale la professionista ha assunto il ruolo di “Consulente di fiducia” dell’Universtà degli Studi di Messina. A conclusione di un iter avviato nel maggio 2004 e di una rigorosa selezione per titoli e colloquio, si è così insediata, per la prima volta nel nostro Ateneo, la nuova figura professionale prevista dal “Codice di comportamento” adottato il 1° luglio 2002. Il suo compito consiste principalmente nel fornire consulenza e assistenza a chi, nell’ambito delle proprie attività di lavoro e di studio presso l’Università di Messina, fosse oggetto di molestie sessuali o vittima di comportamenti lesivi della dignità della persona nei luoghi di lavoro e di studio. La Consulente di fiducia, tuttavia, dovrà anche promuovere la sensibilizzazione, l’informazione e la prevenzione in materia di atti condannabili o esplicitamente ostili o offensivi ripetutamente diretti contro ogni dipendente sul luogo di lavoro, e adottare ogni adeguata misura per tutelare i lavoratori contro tali comportamenti. Nella foto la prof. Cocchiara, Presidente del Comitato per le Pari Opportunità, il M. Rettore prof. Tomasello e l’avv. Carmen Currò. http://ww2.unime.it/pariopp/consulente.htm