Market Driven Management Proff. Francesca Montagnini (A-Lh); Luca Merchich (Li-Z) Presentazione del corso Obiettivi del Corso Obiettivi del corso • Evidenziare il significato dell’impresa come nucleo fondamentale del processo di creazione della ricchezza • Fornire le logiche (i modelli, le teorie) fondamentali e le metodologie di base gli strumenti analitico-operativi utili per capire e gestire tutti gli stakeholder, sia in una logica strategica che operativa. • Comprendere le implicazioni della gestione d’impresa come sequenza di decisioni strategiche: dalle funzioni al processo. Impostazione del corso • Approfondimenti (articoli, spunti, casi) • Testimonianze aziendali (Sapio, LinkedIn) • Discussione di casi aziendali ed esercitazioni • Lezioni interattive materiali Materiali di studio • Libro di testo : Pivato, Misani, Ordanini, Perrini, “Economia e Gestione delle Imprese”, EGEA, Milano, 2004 Lucidi e materiali pubblicati su pagina personale docente a integrazione dei contenuti del testo Ulteriori indicazioni sulla preparazione in «modalità d’esame» Modalità di esame Modalità di Esame – frequentanti e non Modalità d’esame (1/3) • L’esame si compone di 3-4 domande aperte, alcune puntuali, altre più ampie. • Tempo 45 minuti • Eventuali orali integrativi potranno essere richiesti, a discrezione dello studente, previo accordo con i docenti e potranno portare ad un incremento fino a due punti (o a un decremento fino a 2 punti) del voto. • Per i frequentanti verranno considerate anche le esercitazioni (0-2 punti) • Verranno esposti i voti comprensivi di valutazione delle esercitazioni fatte (n.b. approssimazioni per eccesso!) • Il voto finale (comprensivo prova con Prof. Cucinelli) è una ponderazione tra le due parti (9 crediti, 5 crediti) ciò è valido per chi ha l’esame composto in moduli Modalità di Esame – frequentanti FREQUENTANTI • Il programma prevede l’esclusione dello studio di alcuni capitoli dei libri di testo (15, 23,24), ma l’integrazione della propria preparazione con i materiali relativi alle testimonianze/casi aziendali e agli approfondimenti sviluppati in aula (esempi, ecc..). E’ prevista una prova d’esame «ad hoc» per frequentanti il 12 gennaio 2015 Ore 11, aula U7/2 • Ricordarsi di iscriversi all’appello ufficiale per la verbalizzazione. • Segnalare sul foglio delle risposte d’esame se si sono sostenute delle esercitazioni Teorie e modelli d’impresa – teorie sui rapporti con l’ambiente Dipendenza istituzionale Teorie di Teorie di dipendenza dipendenza dall’ambiente Dipendenza dalle risorse Ecologia delle popolazioni Dipendenza settoriale Economia industriale (paradigma struttura –condotta- performance) Scuola di Harvard (modello 5 forze competitive Porter, Gruppi strategici, SWOT) Teorie Sistemiche Teorie di Teorie di influenza influenza sull’ambiente Teorie sui sistemi aperti La visione per stakeholder Influenza manageriale Visible hand Strategia e leadership Influenza imprenditoriale Evoluzionistiche Scuola austriaca (Abell, finestre strategiche) Dinamica competitiva 10 La descrizione del sistema degli stakeholder Stakeholder esterni secondari Stakeholder esterni primari Organismi Stato Internazionali . Stakeholder interni Proprietà (azionisti) Fornitori Acquirenti Dipendenti Management Sistema finanziario Concorrenti attuali Associazioni e gruppi Concorrenti Cittadini e potenziali comunità La rilevanza degli stakeholder Gli elementi che qualificano la rilevanza di una categoria di stakeholder sono: Potere Legittimità Urgenza di natura coercitiva di natura utilitaristica di natura simbolica Dimensione formale dell’autorità percezione generalizzata che le azioni di un soggetto siano desiderabili/appropriate Dimensione sociale dell’autorità situazione in cui le richieste di un gruppo di stakeholder diventano pressanti/critiche La rilevanza degli stakeholder Potere a …e categorie di stakeholder b d Legittimità f g e Urgenza c 0 Stakeholder latenti a. dormienti b. discrezionali c. domandanti Stakeholder con aspettative d. dominanti e. dipendenti f. pericolosi Stakeholder assoluti (g) No Stakeholder (0) 13 La gestione degli stakeholder Esistono quattro strategie principali per gestire gli stakeholder Sulla base di due macro-variabili è possibile individuare quando è più opportuno utilizzarle. Cooperazione con l’impresa Bassa Alta Basso Rischio/minaccia per l’impresa Alto Difesa Adattamento Reazione Proattività 14 Le fonti del vantaggio competitivo • Il V.C. rappresenta la capacità di distinguersi positivamente rispetto ai concorrenti nella percezione dei compratori e consentire così il raggiungimento di una condizione di perdurante superiorità dei propri risultati economici • Esistono due principali approcci che spiegano l’origine del vantaggio competitivo: Le fonti dei vantaggi competitivi La posizione nel settore / le tipologie di strategie (Porter) (par. 9.2 testo) Le risorse, le capacità, le competenze distintive (Resource based theory , ecc… v. Barney, Grant, Hamel, Prahalad) (par. 9.3 testo) Le strategie come fonti del vantaggio competitivo Focus: come si ottiene il vantaggio competitivo? Soluzione: perseguendo una delle “strategie di base” e declinandola Fattore competitivo Costo Differenziazione Tutto il mercato Leadership di costo Differenziazione Ambito di mercato Un segmento Focalizzazione Le strategie come fonti del vantaggio competitivo: la rilevanza della catena del valore Le strategie di base sono perseguite introducendo miglioramenti nelle attività (primarie e secondarie) che l’impresa svolge al suo interno Ogni attività contribuisce alla generazione di valore aggiunto, supportando così il vantaggio competitivo dell’impresa. Risorse Umane Servizi e vendite Marketing in uscita Logistica Produzione in entrata Ricerca e sviluppo Logistica ATTIVITA’ ATTIVITA’ PRIMARIE PRIMARIE ATTIVITA’ ATTIVITA’ DI SUPPORTO DI SUPPORTO Infrastrutture Le risorse come fonti del vantaggio competitivo Focus: cosa supporta l’esistenza di un vantaggio competitivo? Soluzione: le caratteristiche delle risorse a disposizione dell’impresa e la sua capacità di sfruttarle SVANTAGGIO COMPETITIVO Senza valore Risorse Non scarse Con valore Scarse Imitabili Non imitabili Opportunità Rendite PARITÀ COMPETITIVA VANTAGGIO COMPETITIVO TEMPORANEO Meccanismi di isolamento Non organizzate Organizzate Meccanismi di sfruttamento VANTAGGIO COMPETITIVO SOSTENIBILE VANTAGGIO COMPETITIVO REALIZZATO Risorse tangibili e intangibili Le risorse tangibili e intangibili • Le risorse tangibili sono una condizione necessaria, ma non sufficiente perché si tratta di risorse spesso facilmente imitabili e riproducibili. Per questo motivo, non distinguono l’impresa dai concorrenti e non le consentono di ottenere un vantaggio competitivo • Le risorse intangibili consentono all’impresa di ottenere un significativo vantaggio competitivo perché sono molto difficilmente imitabili (spesso del tutto inimitabili) e non riproducibili da parte dei concorrenti. Da: Fiocca, 2014 (in Tunisini, Pencarelli, Ferrucci, 2014) L’impresa come nucleo di competenze • Il patrimonio di risorse di cui dispone un’impresa non è in grado, da solo, di garantirne il successo sul mercato, ma devono essere gestite opportunamente e devono essere continuamente rinforzate ed indirizzate. • La capacità di gestire in modo adeguato le risorse genera le competenze dell’impresa. • Esistono tre tipologie/livelli di competenze: - Competenze standard (comuni a tutti coloro che vogliono lavorare in un business) - Competenze abilitanti (garantiscono risultati di MP) - Competenze distintive (sono punti di forza che l’impresa non condivide con rivali; sono tali se creano valore danno redditività superiore alla media di settore) • Le vere competenze, quelle che qualificano in modo differenziale un’impresa sono le competenze distintive. Da esse deriva il successo dell’impresa. Core competencies Hamel e Prahalad Dynamic Capabilities Teece et al. Le dinamiche non concorrenziali Teorie e modelli legati al vantaggio competitivo considerano la competizione un gioco “a somma zero” ove un’impresa guadagna posizioni sul mercato a scapito di altri attori economici in senso orizzontale (i concorrenti) in senso verticale (i fornitori o i distributori) Recentemente gli studi di management hanno analizzato anche gli effetti competitivi di: comportamenti cooperativi, cioè quelle strategie messe in atto non contro qualcuno ma assieme a qualcuno per ottenere mutui vantaggi comportamenti di tipo “sociale”, volti ad ottenere legittimità presso cittadini ed istituzioni. L’impresa nella rete del valore Crescita dimensionale Complessità dell’ambiente competitivo rapporti con partner d’affari Fornitori diretti e indiretti Crescita relazionale Ambienti politici Ambienti scientifico-tecnologici 22 Attori e fattori socio-culturali L’impatto competitivo della cooperazione Il vantaggio competitivo relazionale può essere perseguito attraverso diverse forme di accordo e di cooperazione. Tali forme si possono identificare come alternative e intermedie a mercato e gerarchia. RELAZIONI FORTI RELAZIONI DEBOLI Incrocio amministratori Puro scambio Associazioni categoria Alleanze Network stabili Consorzi DISTRETTI INDUSTRIALI! Joint ventures Acquisizioni Fusioni La strategia d’impresa: definizione La strategia è il fondamento dell’attività gestionale delle imprese, poiché definisce COSA FARE, PERCHE’ FARLO e COME SVOLGERE L’ATTIVITA’ D’IMPRESA all’interno di un Orientamento Strategico di Fondo L’OSF rappresenta la visione dell’impresa, la I livelli della Strategia sua identità in termini di valori e di filosofia di comportamento. Strategia Corporate Strategie competitive (Strategie d’area d’affari) Strategie funzionali (strategie di gestione operativa) 24 Il processo strategico Fase analitico Conoscitiva (ANALISI STRATEGICA) PIANIFICAZIONE STRATEGICA Fase Operativa Decisionale (PIANIFICAZIONE TATTICA) Il processo strategico Analisi dell’ambiente Fase analitico conoscitiva Struttura e comportamenti della distribuzione Definizione del mercato e analisi della domanda Segmentazione del mercato e definizione dei mercati obiettivo Analisi di settore e comportamenti concorrenziali Vantaggio competitivo e strategie concorrenziali Pianificazione strategica Fase Operativa decisionale Prodotto e innovazione Politiche di servizio al cliente Costi, prezzi Canali di e valore distribuzione Reti commerciali Brand management e brand equity Budgeting e Controllo Comunicazione di mktg Pubblicità e promo vendite Complesso di attività svolte dall’impresa per raggiungere le finalità dei soggetti coinvolti nella sua operatività Gestione d’impresa Attività che configurano la vita dell’impresa della sua complessità e completezza Strategica Operativa Attività relative alla realizzazione dei processi operativi di scambio e di trasformazione Processi di gestione strategica Processi di gestione operativa management strategico nei contesti gestione commerciale dinamici gestione delle operations gestione strategica dei processi di gestione finanziaria sviluppo gestione dei rischi e protezione delle La gestione strategica dei processi di risorse aziendali innovazione tecnologica Concetti di base Aree tipiche di attività Tecniche e strumenti utilizzati gestione e misurazione del valore Interazione tra gestioni Fasi del piano strategico (piano di marketing / business plan) 1. Analisi della situazione attuale 2. Definizione delle opportunità 3. Specificazione degli obiettivi 4. Strategie 5. Piani di azione 6. Budget 7. Controllo Cinque domande per una pianificazione strategica (ANALISI SWOT) Chi siamo? Dove ci troviamo (in quale contesto ci muoviamo)? Come stiamo (analisi SWOT)? Dove vogliamo andare? Come vogliamo andarci? OPPORTUNITIES STRENGTHS S.W.O.T. THREATS WEAKNESSES Analisi situazione attuale e delle opportunità Contenuti • Analisi dell’ambiente interno: struttura di offerta, competenze, R&D, strutture di produzione, di costo, finanziaria e di marketing • Analisi dell’ambiente esterno: 1. 2. • Ambiente micro: es. struttura della concorrenza, configurazione e potere degli intermediari commerciali (5 forze competitive) Ambiente macro: forze del macroambiente legislativo, tecnologico, sociale, ecc; dinamiche della domanda, Ipotesi di evoluzione del micro e macroambiente e competenze interne Possibili strumenti di analisi - Quadro sintetico delle risorse e competenze - Quadro sintetico delle capacità organizzative - Rilevazione la performance competitiva • Le matrici portafoglio (BCG, GE…) • La matrice della performance relativa - Schema delle 5 forze competitive (analisi determinanti concorrenza diretta, potere fornitori, distributori e clienti) - In particolare analisi ASA e uso mappe strategiche per determinanti barriere all’entrata e sostituzione -Raccolta ed analisi ricerche omnibus o ad hoc su ambiente demografico, culturale, sociale, ambiente, tecnologia, situazione politico-legislativa (es. Eurisko, Istat, Censis, ecc…) SWOT : 1) Analisi delle variabili e tendenze (interni ed esterni -micro e macro) - definizione del sistema da analizzare e del suo ambiente - identificazione delle variabili rilevanti - analisi delle interrelazioni tra le variabili 2) Valutazione dell'impatto - analisi dell'impatto dei mutamenti sul sistema e sull'organizzazione - possibili comportamenti di adattamento e risposta La metodologia di analisi Identificazione delle variabili Riclassificazione delle variabili in due classi Fattori a impatto positivo Fattori a impatto negativo Elencazione dei fattori in ordine di importanza critica percepita Elencazione dei fattori in ordine di importanza critica percepita ANALISI SWOT COME SUPPORTO ALLA DECISIONE - GRIGLIA STRATEGICA STRATEGIE DI ATTACCO STRATEGIE DIFENSIVE TIPO DI PROSPETTIVA O T SUPERARE LE DEBOLEZZE PER NON PERDERE LE OPPORTUNITÀ FAR LEVA SULLE FORZE PER COGLIERE LE OPPORTUNITÀ GESTIRE (RIDURRE) LE DEBOLEZZE PER RIDURRE LE CONSEGUENZE DELLE MINACCE SFRUTTARE LE FORZE PER SUPERARE LE MINACCE W GRADO DI FORZA S La pianificazione strategica 1. Definizione della mission La mission indica orientamento di fondo che l’organizzazione intende seguire • E’ definita da: 1. Obiettivi di LP: • Riguardano i problemi più importanti della gestione • Sono impegnativi ma realistici 2. Definizione dei business in cui si vuole operare 3. Politiche e valori Logica “razionale” (cervello sinistro) 4. Rapporti tra strategia e etica Logica emozionale e morale (cervello destro) 2. Obiettivi di M-LP (definiti in accordo col CdA), che devono poi essere declinati 3. Selezione tra una serie di strategie di base 35 Opzioni strategiche e percorsi di sviluppo Hanno natura trasversale rispetto al ciclo di vita. Si possono individuare 3 principali strategie: 1. Crescita nei business esistenti Sviluppo orizzontale Sviluppo verticale 2. Diversificazione in nuovi business (o produttiva) Diversificazione correlata Diversificazione conglomerale La diversificazione può offrire quattro diversi tipi di economie: - Sinergie - Economie di campo - Economie finanziarie - Riduzione del rischio 40 Strategie di focalizzazione sul core-business Dovrebbero essere intraprese come opzioni strategiche di rafforzamento o di assestamento dell’impresa. Tali strategie si sostanziano in processi di ristrutturazione (rightsizing) improntati a maggiore prudenza nella gestione delle risorse e alla difesa delle posizioni occupate, ri-focalizzando l’attività sul core business. Corporate Restructuring & Development: una forma di radicale intervento sulla struttura organizzativa che punta a razionalizzare i settori di attività di un gruppo diversificato generalmente di grandi dimensioni. Outsourcing: ricerca sistematica di occasioni di affidamento a terzi di processi in precedenza realizzati internamente - completo - parziale 41 Opzioni strategiche e percorsi di sviluppo 3. Espansione internazionale Il processo di internazionalizzazione può condurre a diversi orientamenti dell’impresa: Internazionale: si caratterizza per lo sfruttamento delle conoscenze e delle capacità della casa madre ai fini della loro diffusione nei vari Paesi del mondo. Multinazionale: mira a creare una forte presenza locale cercando di rendersi sensibile e adattiva alle differenze nazionali. Globale: affronta paesi differenti, un limitato ambito geografico sovrannazionale o l’intero mondo sviluppato, come se fossero un unico grande mercato indifferenziato. Le decisioni localizzative sono finalizzate alla ricerca di economie di scala e di sfruttamento di differenziali locali di costo e di qualità.