Gli studi e la formazione Giovanni Verga nasce a Catania nel 1840 da una famiglia della piccola nobiltà agraria e di orientamenti liberali. In Sicilia trascorre la sua infanzia e la sua gioventù, partecipando attivamente alla vita culturale della sua città. In seguito si iscrive alla facoltà di Legge ma abbandona gli studi per seguire la sua vocazione letteraria. I carbonari della montagna è il suo primo romanzo storico pubblicato nel 1862. Nel 1865 si trasferisce a Firenze che allora era la capitale dell’Italia dove scrive i primi romanzi di successo: Una peccatrice e Storia di una capinera, ancora pervaso dal gusto romantico per le tristi vicende sentimentali. Si sposta a Milano nel 1872 dove viene in contatto con alcuni degli scrittori più importanti del momento. Intanto prosegue la sua attività di scrittore con la pubblicazione di altri romanzi che sono sempre ambientati in una realtà borghese e superficiale. Lo stile Verga nelle sue opere utilizza il concetto dell’impersonalità del narratore applicando la formula verista. Il linguaggio riflette il mondo dei pescatori e dei contadini siciliani che popolano le sue novelle e i suoi romanzi. Utilizza una lingua semplice avvalendosi di espressioni popolari, modi di dire e proverbi. I personaggi.. Tutti i personaggi verghiani sono dei vinti; la loro vita è dominata dal destino che non concede all’uomo alcuna libertà di realizzare i propri sogni e le proprie aspirazioni. Le opere Nedda : In questa novella Verga non descrive più il mondo borghese dell'alta società milanese o fiorentina, ma la tragedia di una povera contadina che vive nella miseria. Perse tutte le persone a lei care, rimane sola oppressa dalla malvagità. Vita dei campi e Novelle rusticane: In queste novelle Verga descrive, dal punto di vista popolare, gli eventi e le situazioni di quell'ambiente contadino siciliano che egli conosceva bene e a cui era particolarmente legato, focalizzando l'attenzione sul piccolo mondo locale. I malavoglia: Il romanzo narra la storia di una famiglia di pescatori siciliani che cerca di emergere dalla miseria, ma viene travolta da una serie di sventure e disgrazie. I temi fondamentali dei Malavoglia sono il culto del focolare domestico e l’impossibilità di cambiare la propria condizione. Mastro don Gesualdo: Gesualdo Motta è il protagonista di questo romanzo, un uomo forte che lavora per migliorare la sua condiziona economica. Da muratore diventa imprenditore e poi proprietario terriero e marito di una nobildonna ma la sua nuova vita gli riserverà amarezza.