Quale mondo ci aspetta nei prossimi decenni? I dati scientifici di tipo geologico, geofisico, paleobiologico indicano chiaramente che il nostro pianeta è da sempre soggetto a cambiamenti (tettonica delle placche, atmosfera primitiva, glaciazioni …). Da 100, 150 anni assistiamo però ad un cambiamento molto più veloce dei precedenti che interessa i gusci più esterni del pianeta, tanto che gli scienziati affermano che siamo entrati in un nuovo periodo, l’Antropocene, in cui l’uomo determina importanti cambiamenti nell’atmosfera, nell’idrosfera, nella biosfera,perfino nella litosfera…. Nel 1988 fu creato l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) dal WMO e dall’UNEP, ambedue organizzazioni delle Nazioni Unite. Lo scopo era ed è monitorare lo stato del clima. Nel settembre 2013 è stata pubblicata la 1° parte del 5° rapporto (AR5) dal titolo “The Physical Science Basis”. Qualche numero • La quantità di CO2 nell’atmosfera è maggiore del 30% rispetto alla quantità degli almeno 800000 anni precedenti • Tale quantità sta crescendo ad una velocità di almeno 100 volte superiore rispetto ai passati 20000 anni • Dal 1951 la terra, globalmente, si è riscaldata di 0,8 °C, ma questa è una media…. Tale aumento è il risultato del bilancio positivo fra un grande riscaldamento prodotto dai gas serra ed un piccolo contributo di raffreddamento dovuto agli aerosol immessi in atmosfera. Si ha quindi assorbimento di Energia da parte del pianeta, concentrato al 90% negli oceani.. • La temperatura degli oceani è aumentata di 0,11 °C per decennio dal 1971 al 2010 • Il livello del mare è cresciuto di 20 cm e la crescita sta accelerando • L’area del ghiaccio marino estivo è calata del 40% Foto vere pubblicate da chi era presente: Solo 5 anni dopo: Il ghiaccio nell’Artico si sta ritirando sempre più velocemente Purtroppo il maggiore interesse della specie umana sono sempre i profitti … • La CO2 si scioglie facilmente nell’acqua, quindi anche negli oceani che stanno diventando più acidi, la quantità di ioni H+ è già cresciuta del 30% Le reazioni chimiche implicate nel processo sono 2 e possono avvenire simultaneamente Il bilancio di previsione è finalmente chiuso L’accumulo totale di emissioni di CO2 è quello che determina il riscaldamento medio globale calcolabile fino alla fine del 21° secolo ed oltre. La temperatura media aumenterà ma: per avere un aumento inferiore ai 2 °C la quantità massima di biossido di carbonio immesso non deve essere maggiore di 1000 miliardi di tonnellate delle quali però 515 sono già state emesse dall’inizio dell’era industriale fino a tutto il 2011. Ce ne rimangono 485, ma se aggiungiamo l’effetto di altri gas serra come il metano e gli ossidi di azoto tale quantità deve essere ridotta a 275 miliardi di tonnellate. E’ circa la quantità che emetteremmo in 29 anni come il 2012! Tale tipo di stima, tuttavia, non tiene conto del fatto che le emissioni stanno ancora crescendo del 2% all’anno e che la decarbonizzazione può evolvere a tassi che sono limitati dalla fattibilità economica, stimati a non più del 5% all’anno. Nell’emisfero settentrionale il periodo 1983 – 2012 è stato probabilmente il trentennio più caldo degli ultimi 1400 anni. Più del 60% dell’incremento netto di energia del sistema climatico si è accumulato nell’oceano superficiale ( 0 – 700 m ), il 30% a profondità maggiori, pare si sia riscaldato anche da 3000 m fino al fondo. Variazioni della salinità, sia verso il basso che verso l’alto, testimoniano di cambiamenti nel regime delle precipitazioni. Il ciclo del carbonio: i numeri, espressi in Gigatons di carbonio all’anno, riguardano le emissioni medie del decennio 1990/2000 ( in blu) e 2000/2009 ( in rosso) A proposito di biossido di carbonio in atmosfera Attenzione al particolare …… Le piante assorbono l’anidride carbonica e la intrappolano nei loro tessuti, producendo la loro energia con la fotosintesi, se possono. Noi animali invece produciamo la nostra energia bruciando sostanza organica …. Sembrerebbe che più biossido di carbonio in atmosfera dovesse solo aumentare la produttività delle piante, ma.. Uno studio italiano, anzi toscano! Effetto negativo delle ondate di calore sulle piante C3