IL CALCOLO A MENTE…cos’è? I bambini che sono bravi nel calcolo mentale non hanno imparato da nessuno, ma ricavano tutto da se stessi. Non fanno fatica, poiché per loro è un’attività del tutto naturale. Nella loro mente non vi è la preoccupazione dei numeri scritti, non vi sono simboli, non vi è la disciplina, poiché il CALCOLO, cioè il rendiconto analitico degli oggetti, non è la disciplina. Questi bambini non hanno ancora conosciuto le proprietà delle operazioni e non ne utilizzano i segni, perché hanno compreso che alla disciplina non interessa come avviene il calcolo nella loro testa. Si comportano come se le operazioni non esistessero e i numeri fossero “amici” con cui giocare. Essi sono liberi dall’incubo della matematica. Questa non c’è, o comunque non deve essere pensata come tale per svolgere con successo il loro compito. ADDIZIONI E SOTTRAZIONI Quando eseguono un’addizione mentale (come 7+8), tagliano in due pezzi la prima e la seconda immagine, incollano prima i due pezzi maggiori e in seguito in due pezzi minori, oppure procedono al contrario. Questi bambini fanno le sottrazioni per riempimento, agendo cioè come se fossero delle addizioni e le addizioni, per confronto, come se fossero delle sottrazioni. MOLTIPLICAZIONI E DIVISIONI Questi alunni sono consapevoli che la moltiplicazione e la divisione, nella loro esecuzione sulla lavagna e sul quaderno, sono una combinazioni di varie operazioni senza alcun attinenza all’operazione mentale corrispondente. Nella mente la divisione non esiste, se non come un taglio di forbici. CAMILLO BORTOLATO, dopo un’analisi piuttosto approfondita della rappresentazione dei numeri nella mente dei bambini, propone di favorire il calcolo a mente usando una rappresentazione che egli chiama analogico – intuitiva. Secondo Bortolato rappresentando i numeri in modo ordinato e secondo un metodo facile da comprendere e da utilizzare, basato sull’analogia tra la base 10 e le dita delle mani, si possono facilmente riconoscere i numeri tra 1 e 1000. Possiamo immaginare la MATEMATICA come una MONTAGNA sulla quale sono disposti tre livelli simili a tre tappe da conquistare. Ogni bambino è ai piedi della montagna ed è nella stessa posizione dell’umanità all’inizio della vita sulla Terra. A livello semantico spinto dalle proprie doti istintive di organizzazione di contabilizzare il mondo. A livello lessicale utilizza il codice latino dei numeri. A livello sintattico entra nel tempio dell’aritmetica. Bortolato ha saputo dimostrare come la matematica sia naturale e semplicissima per i bambini e che spesso la disciplina tradizionale fa diventare tutto più complicato rallentando i processi di apprendimento. “E’ necessario dedicarsi di più ad insegnare i numeri, non tanto la scrittura dei numeri. Gli strumenti in uso nella scuola presentano delle ambiguità che creano problemi ai bambini e che spesso, sono alla base della DISCALCULIA. Nel calcolo mentale, che non è un concetto, le quantità sono immagini che possono essere lette istantaneamente.” Nemmeno lo ZERO si salva: Bortolato propone di eliminarlo dalla “linea dei numeri” perchè è “irreale”, sarà ammesso solo quando il bambino avrà risolto i problemi di calcolo. Il METODO INTUITIVO è la scoperta di questo mondo interiore dove tutto avviene in condizioni di provvisorietà: non potendo far più conto sulla percezione degli occhi, tutto nella mente è temporaneo.