La locandiera Di Carlo Goldoni Differenze tra la Locandiera e la Commedia dell’arte Sono assenti le maschere: Goldoni mostra personaggi VERI e unici, non sono più stereotipati. Copione scritto per tutti gli attori: non ci sono improvvisazioni. Intento moralistico accompagnato dal diletto: teatro che faccia ragionare. Buongusto: predilezione per vicende lineari e verosimili contro gli intrecci del Barocco. Presentazione dell’opera Rappresentata per la prima volta nel 1753 al teatro Sant’Angelo Messaggio di Goldoni: molte donne affascinanti, abili seduttrici, si burlano dei loro spasimanti, pensando solamente ai propri interessi. Il sipario si apre con il Marchese di Forlipopoli e il Conte di Albafiorita che si vantano rispettivamente della “protezione” e dei regali che offrono a Mirandolina. Entra in scena il Cavaliere di Ripafratta che si burla del loro amore Mirandolina è decisa a conquistare il Cavaliere: gli riserva trattamenti speciali e ben presto si innamora di lei, tanto che decide di andarsene il giorno stesso. Quando la locandiera gli porta il conto, facendo finta di essere triste per la sua partenza, finge di svenire. (topos) Il cavaliere si preoccupa e rimanda la partenza. Vedendo la scena, il Marchese e il Conte capiscono che anche lui si è innamorato della donna. La nuova scena presenta Mirandolina che stira la biancheria. Arriva il servo del Cavaliere dicendole che il suo padrone è preoccupato per la sua salute e che per questo le ha mandato una boccetta d’oro con dentro dello spirito di Melissa Lei rifiuta e, stupito, il Cavaliere in persona si presenta da lei. Alla sua vista Fabrizio, il cameriere della locanda innamorato anch’egli della donna, si ingelosisce. Mentre il Cavaliere è in ginocchio supplicandole amore e pietà, Mirandolina con la scusa si non crederci si allontana. Nel frattempo il Conte ed il Marchese discutono della situazione tra il Cavaliere e la locandiera, decidendo infine che sarebbero partiti assieme. Mirandolina si trova da sola in una stanza, quando il Cavaliere bussa con forza alla porta urlando il suo nome. La donna ha paura che l’uomo faccia uno sproposito e le faccia perdere il suo onore, ma dopo poco arriva Fabrizio che le promette di proteggerla. Duello tra il Conte ed il Cavaliere accusato di aver finto di odiare le donne per rubare il cuore di Mirandolina. La commedia si conclude con la dichiarazione di Mirandolina di sposare Fabrizio, promettendo di comportarsi meglio, e con la partenza dei suoi spasimanti. Figure maschili Conte e Marchese: contrasto tra nobiltà di sangue ormai decaduta e senza soldi, attaccata ai vecchi costumi, e la nobiltà recenta che ostenta e si vanta della sua grande ricchezza. Cavaliere: disprezzo per le persone socialmente inferiori e profondamente misogino. Comportamento estremamente altezzoso. Fabrizio: uomo di campagna, semplice, che aspira al salto di classe. Figure marginali Ortensia e Dejanira: due attrici di teatro. Hanno la funzione di sottolineare, con i loro fallimenti, l’abilità di Mirandolina e la sua bravura di attrice, trasmettendo implicitamente una dichiarazione poetica dell’autore. (Teatro nel teatro) Figura di Mirandolina Interesse materiale. Cosa la spinge a voler a tutti i costi conquistare il Cavaliere? La sua giustificazione è la vendetta per le donne In realtà è puro cinismo “Tutto il mio piacere consiste in vedermi servita, vagheggiata, adorata”. Con una più attenta analisi possiamo affermare la sua ossessione per il potere: Mirandolina comanda o fa in modo che si faccia ciò che desidera e non tollera che qualcuno si sottragga. In questo si legge un odio per gli uomini, sminuiti a puri oggetti di dominio, quasi pari a quello provato dal Cavaliere per le donne “Tratto con tutti, ma non m’innamoro mai di nessuno”. Mirandolina: né vinta né vincitrice Da una parte riesce a far dichiarare l’amore del Cavaliere per lei in pubblico Dall’altra, poiché si è spinta troppo oltre, si vede costretta a sposarsi rinunciando alla sua smania di potere.