L’intonazione L’intonazione ci permette di comunicare informazioni, esprimere sorpresa, porre una domanda. La prima A ha costruito un raschietto. La prima A ha costruito un raschietto. La prima A ha costruito un raschietto. Quando parliamo, tutto è affidato alla voce e alle sue diverse intonazioni… … ma come si fa a scrivere il tono della voce? Per le singole parole dobbiamo ricorrere all’…………….., che segnala su quale sillaba occorre intensificare il tono della voce. Per restituire senso all’insieme del testo è necessaria la punteggiatura, che regola l’emissione della voce. L’ ACCENTO • L’accento può essere ……………………. (vocale aperta) o ………………… (vocale chiusa). • Sillaba ……………….: è la sillaba accentata, pronunciata con maggiore intensità rispetto alle altre (che vengono definite …………………………). • A seconda di dove cade l’accento, una parola può essere: ………….. ………….. • l’accento cade sull’ultima sillaba • la voce si appoggia sulla penultima sillaba ……………. …………….. • la voce si appoggia sulla terzultima sillaba • la voce si appoggia sulla quartultima sillaba ATTENZIONE! L’accento va segnato obbligatoriamente sulle parole ……………………………….. e sui monosillabi uscenti in dittongo (può, più, giù, già, ciò) È inoltre necessario per distinguere alcuni monosillabi da altri ……………………… (da/dà, la/là…) N.B. Parole …………………. • si scrivono nello stesso modo Parole ………………….. • hanno lo stesso suono LA PUNTEGGIATURA «In camera mia ho un tappeto grande, spesso di colore verde». La punteggiatura consiste nei segni di interpunzione che aiutano il lettore a capire il testo (messaggio) attraverso una chiara articolazione dei contenuti e a realizzare una lettura espressiva. Mentre i bambini guardano la TV in cucina apriamo le finestre. I segni di punteggiatura Punto fermo: segnala la fine di un enunciato, cioè di una parte di testo dotato di autonomia. Dopo il punto si mette la lettera maiuscola. Punto esclamativo: indica un momento di particolare emozione (sorpresa, stupore, meraviglia, dolore…) Punto di domanda: segnala la funzione interrogativa svolta dall’enunciato. • Virgola - separa gli elementi di una frase: Federico è alto, castano e molto simpatico. - in un enunciato esortativo, separa il destinatario dal verbo: Edoardo, sei un terremoto! - isola un inciso Beniamino e Gabriele, alunni di prima B, suonano la batteria. - separa le diverse frasi che formano un enunciato complesso: Quando la prof. chiede se ci sono volontari in grammatica, nella classe cala il silenzio più assoluto. Mai mettere la virgola tra il soggetto e il verbo! • Punto e virgola: indica il confine tra due enunciati di senso compiuto, che hanno però uno stretto legame di senso. In montagna, per compiere una salita, occorre un’attrezzatura adeguata; molti se ne scordano, a volte con gravi conseguenze. • Due punti: induce nel lettore un senso di attesa, perché il senso del testo va completato con una spiegazione ulteriore; introduce inoltre le battute di un discorso diretto. Attenzione! In quella scuola si studiano molte lingue: inglese, francese, spagnolo, tedesco. MA NON In quella scuola si studiano: inglese, francese, spagnolo, tedesco. • - Virgolette: delimitano il discorso diretto; segnalano titoli o nomi propri; segnalano l’uso di un termine con valore insolito o figurato. • Parentesi: più forti delle virgole, segnalano un inciso piuttosto estraneo al resto del testo, non indispensabile alla comprensione. • Puntini di sospensione: indicano l’interruzione del discorso che non si riesce o non si vuole continuare. Vado a mangiare Giulio. Vado a mangiare, Giulio! Una virgola può salvare una vita. Usa la punteggiatura, salva Giulio.