Corso di laurea in Scienze dell’Educazione A. A. 2013 / 2014 Istituzioni di Linguistica (M-Z) Dr. Giorgio Francesco Arcodia ([email protected]) 1. La sillaba <carovana> → [karo'vana] → #ca.ro.va.na# → otto foni / fonemi quattro sillabe Sillaba (< greco syllabé < syllambáno 'prendere insieme'): "unità fonetica minima che il nostro organismo è in grado di produrre e percepire" (Basile, G, et al., 2010, Linguistica generale, Roma, Carocci) → sillabe come combinazioni minime di fonemi che fungano da unità pronunciabili per costruire la forma fonica delle parole Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] Struttura della sillaba: σ Attacco Rima Nucleo Coda → Es.: con [k] [on] [o] [n] 2 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] → le regole sulla struttura di sillaba variano da lingua a lingua; l'unico costituente sillabico necessario in tutte le lingue è il nucleo Ess.: it. a, e, è, o, i; fr. eau, au, cin. mand. è 'affamato', é 'oca', etc. → in italiano, solo le vocali possono costituire il nucleo di una sillaba → sono caratterizzate dal tratto [+ sillabico] → cfr. ingl. rhythm ['ɹɪðm], able ['eɪbl], tedesco laufen 'camminare' ['laufn] → ceco strč prst skrz krk ‘mettiti il dito attraverso la gola’, dove nessuna delle → berbero tashlhiyt (una lingua del Marocco): pressoché ogni consonante può costituire nucleo di sillaba (srstnt tkrftnt tχzntnt ‘bloccali, legali e mettili via’) → normalmente, i suoni non vocalici che fungono da nucleo sillabico sono sonoranti 3 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] Scala di sonorità (‘percepibilità’) vocali > semiconsonanti > liquide > nasali > ostruenti (Nespor, M., 1994, Fonologia, Bologna, Il Mulino) → i suoni meno adatti a costituire nucleo di sillaba sono le cosiddette consonanti ostruenti; tra di queste, le fricative, come la [f] (di fiore) o la [s] (di sera), sono favorite rispetto alle affricate (come la [ʤ] di gita), mentre le ultime posizioni della scala sono occupate dalle occlusive, come [b] e [p]. → Nucleo come picco di sonorità della sillaba: le lingue tendono a costruire le sillabe attorno al suono maggiormente percepibile; in tutte le lingue abbiamo tipi sillabici a nucleo vocalico, e spostandoci verso destra nella scala di sonorità, la possibilità di un suono di costituire nucleo sillabico decresce → non esistono lingue dove solo le consonanti possono costituire il nucleo di una sillaba 4 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] → le consonanti non possono combinarsi liberamente nella formazione delle sillabe: presenza di restrizioni fonotattiche caratteristiche delle singole lingue Es.: in italiano sono ammessi i nessi consonantici [spr] (spreco) e [skr] (scrutare), ma non [vsp] → cfr. russo vspominat' 'ricordare' → cfr. georgiano [mkrt] o [mcvrtn] in posizione prevocalica; si pensi ad una parola ipotetica come gvprckvni ‘tu ci sbucci’ (→ 8 consonanti!!) Complessità sillabica: sillaba di tipo CV (consonante semplice e vocale) è la più diffusa nelle lingue del mondo (it. sì, no); non poche lingue hanno solo sillabe di quel tipo 5 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] Strutture sillabiche preferenziali in italiano: CV (consonante-vocale) → #ma.no#, #ca.na.glia#, #Mi.la.no# → altre strutture frequenti: V, VC (#al.ce#), CCV (#sca.la#), CVC (#col.po#), CCCV (#spre.me.re#) → strutture non attestate: CVCC (ingl. land), CCCVCCC (russo zdravstvujt'e 'salve'), CCCCVCC (russo vsplesk 'splash') Sillabe chiuse vs. sillabe aperte: Sillabe chiuse (o implicate) → sillabe con coda (consonante o semivocale) Es.: CVC (con, tempo, canto) Sillabe aperte (o libere) → sillabe prive di coda (terminano in vocale) Es.: CV (ma, tempo, canto) 6 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] Dittonghi e trittonghi Dittongo: combinazione di una semiconsonante / semivocale e una vocale Ess.: ieri ['jeri], uomo ['wɔmo], pieno ['pjeno], luogo ['lwɔgo] → dittonghi ascendenti caimano ['kaimano], mai ['mai], auto ['auto], causa ['kauza] → dittonghi discendenti → per i dittonghi ascendenti, si parla di semiconsonanti; per i discendenti, di semivocali Trittongo: combinazione di due semiconsonanti / semivocali e una vocale Ess.: aiuola ['ajwɔla], guai ['gwai], quei ['kwei], miei ['mjɛi] → N.B.: quando abbiamo due vocali stabili in successione, si parla di iato Ess.: aereo [a'ereo], zio ['ʣio], mio ['mio] → si confrontino: Lucia [lu'ʧia], Chianti ['kjanti] 7 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] 2. Tratti soprasegmentali <castagna> → [ka'staɲ:a] → [k] [a] → sequenza fonica come concatenazione di segmenti consonante, occlusiva, velare, sorda [+consonantico] [+arretrato] [-sonoro] [-sillabico] [-nasale] (...) vocale, centrale, bassa, non arrotondata [-consonantico] [-arrotondato] [-alto] [+basso] [-arrotondato] (...) → i fatti articolatori associati ad segmento (fono) sono concepiti come simultanei; esistono, tuttavia, fenomeni (accento, lunghezza, tono, intonazione) che non sono analizzabili prendendo in considerazione solo singoli segmenti, ma piuttosto la catena parlata (o le sillabe che la compongono) → fenomeni soprasegmentali o prosodici 8 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] 2.1 L'accento Accento: aumento di intensità nella pronuncia di una sillaba Ess.: ancora vs. ancora, porto vs. portò, etc. → caratteristiche fonetiche coinvolte nell'accentazione: volume, altezza, durata → italiano: soprattutto, aumento di volume, connesso con una maggiore durata N.B.: accento (fatto prosodico) ≠ accento grafico Ess.: virtù, città, zuppa, coccodrillo da (preposizione) vs. dà (verbo); e (congiunzione) vs. è (verbo) perché vs. caffè → differenza di timbro vocalico segnalata tramite l'accento grafico → cf. spagnolo: posizione standard dell'accento sulla penultima sillaba (se la parola termina in vocale, <n> o <s>) o sull'ultima (se termina con un'altra consonante); le parole che non seguono questo modello hanno un accento grafico marcato (película, ilusión) 9 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] Lingue ad accento fisso vs. lingue ad accento libero / mobile: Francese: l'accento cade sempre (semplificando!!) sull'ultima sillaba Ess.: ville, unique, position, structure, saison Ceco: l'accento cade sempre sulla prima sillaba Ess.: pes 'cane', město 'cittadina', oblak 'nuvola' Italiano: l'accento può trovarsi in varie posizioni all'interno della parola qualità → parole tronche / ossitone libretto → parole piane / parossitone tavolo → parole sdrucciole / proparossitone capitano → parole bisdrucciole 10 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] Parole senza accento? Clitici: 'particelle' che non hanno accento indipendente e, pertanto, devono appoggiarsi ad una parola contigua nella catena fonica Ess.: articoli (il, la, le...), pronomi personali atoni (me, lo...) il tuo amico lo salutò cordialmente → se consideriamo i clitici parte della parola che li 'ospita', allora abbiamo anche parole trisdrucciole: fabbricamelo 11 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] Le parole di quattro o più sillabe tipicamente contengono anche uno o più accenti secondari: fabbricamelo → le parole composte possono avere anche due accenti principali: <tagliaerba> ['taλa'εrba], <toccasana> ['tok:a'sana] (e non ['tok:a'zana]!!) Valore fonematico dell'accento: Nelle lingue ad accento libero / mobile, due parole possono essere distinte solo dalla posizione dell'accento → accento con valore (impropriamente) fonematico Ess.: capitano vs. capitano, subito vs. subito, camicie vs. camice N.B.: in italiano, il contrasto di grado di apertura tra [e] ed [ɛ] e tra [o] e [ɔ] è annullato in sillaba atona (non accentata) → sempre [e] e [o] → ['mare] ['kɔno] ['lɛttera] ['skɔʎ:o] 12 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] 2.2 Il tono Tono: altezza musicale (pitch) relativa con cui una sillaba viene pronunciata → variabili articolatorie coinvolte: tensione delle corde vocali e della laringe, veolcità e frequenza delle vibrazioni delle corde vocali → frequenza fondamentale → la frequenza fondamentale definisce il tipo di tono: frequenza alta ~ tono alto, frequenza bassa ~ tono basso, frequenza ascendente ~ tono ascendente, etc. Nelle lingue tonali, il tono può avere valore distintivo ('tonemi'), può distinguere parole Es.: cantonese (Hong Kong): yāu 'preoccuparsi' → tono alto e costante yáu 'vernice' → tono alto e crescente yàuh 'olio' → tono basso e discendente (Matthews, S. & Yip, V., 1994, Cantonese: a Comprehensive Grammar, London, Routledge) 13 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] Il sistema tonale del cinese mandarino: Scala di altezza tonale da 1 a 5, dove 1 è il punto più basso e 5 il più alto: (1) primo tono (denominato 阴平 yīnpíng), alto e costante (55), ā; (2) secondo tono (阳平 yángpíng), alto e crescente (35), á; (3) terzo tono (上声 shǎngshēng), modulato (214), ǎ; (4) quarto tono (去声 qùshēng), alto e bruscamente decrescente (51), à. Ess.: 媽 mā ‘mamma’ 麻 má ‘canapa’ 馬 mǎ ‘cavallo’ 接 jiē ‘connettere’ 結 jié ‘annodare’ 姐 借 jiě jiè ‘sorella maggiore’ ‘prestare’ 14 罵 mà ‘insultare’ Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] Distribuzione delle lingue tonali: Asia e Oceania: lingue sinitiche, alcune lingue tibeto-birmane, alcune lingue austroasiatiche (vietnamita), lingue tai-kadai, lingue hmong-mien Africa: lingue niger-congo, alcune lingue afro-asiatiche, lingue nilotico-sahariane, lingue khoisan Americhe: lingue otomangue, athapaskane (navajo), alcune lingue irochesi (cherokee, mohicano) → aree di maggiore diffusione: Asia Orientale, Africa (soprattutto subsahariana) Europa: svedese, norvegese, serbo, croato e alcune altre lingue hanno sistemi di tono 'semplici' detti a pitch accent → sistemi con uno o due contrasi tonali Es.: svedese ánden 'l'anatra' vs. ànden 'spirito' norvegese tanken 'il carrarmato' (tono 1), 'il pensiero' (tono 2) 15 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] 2.3 L'intonazione Intonazione: "andamento melodico con cui è pronunciata una frase o un intero gruppo tonale o gruppo ritmico (...)" (Berruto, G. & Cerruti, M., 2010, La lingusitica: un corso introduttivo, Torino, UTET) → anche l'intonazione, come il tono, è un fenomeno relativo all'altezza musicale; ha però un dominio diverso rispetto al tono (frase vs. sillaba / parola) Ess.: Tu non ci vai. Tu non ci vai? Tu non ci vai!! → intonazione come sequenza di toni che produce una curva intonativa, spesso dal valore pragmatico 16 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] Alcune intonazioni comuni dell'italiano: (1) costante, tipica delle affermazioni, valore 'neutro' Il negozio è chiuso. (2) ascendente, tipica delle domande Il negozio è chiuso? (3) discendente, tipica delle affermazioni decise e delle esclamazioni, comandi Il negozio è chiuso!! → possibili numerose altre curve intonative più complesse, interazione con altri tratti 17 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] 2.4 La lunghezza Lunghezza (o durata, quantità): estensione relativa dei foni (e delle sillabe) nel tempo → foni più o meno lunghi rispetto ad altri segmenti nella catena parlata (e non in assoluto) → gamma rilevante (approssimativa) tra i 20 e i 500 millisecondi; durata influenzata in parte dalla velocità dell'eloquio Valore distintivo della lunghezza: quattro possibilità (1) Solo la lunghezza consonantica ha valore distintivo: italiano caro vs. carro (2) Solo la lunghezza vocalica ha valore distintivo: tedesco Stadt 'città' vs. Staat 'stato' (3) Lunghezza consonantica e vocalica hanno entrambe valore distintivo: finnico kuka 'chi' vs. kukka 'fiore'; sata 'cento' vs. saata 'accompagna' vs. sataa 'piove' (4) Né lunghezza consonantica né lunghezza vocalica hanno valore distintivo: spagnolo, cinese mandarino, etc. 18 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] Suoni continui ([+continuo]): protraibili finché dura il flusso d'aria egressivo → vocali, fricative, laterali, vibranti Suoni non continui ([-continuo]): durata protraibile solo per brevissimo tempo → occlusive, affricate, nasali Due possibili analisi per le consonanti lunghe italiane: (1) sequenza di due suoni identici → ['kanne] (2) fonema dsitinto, che si oppone alla consonante scempia (breve) → ['kan:e] → /n/ vs. /n:/ → secondo questa analisi, ['kane] e ['kan:e] costituirebbero una coppia minima 19 Istituzioni di Linguistica (M-Z) – A.A. 2013 / 2014 – [email protected] La lunghezza vocalica in italiano: Vocali atone, vocali toniche in sillaba chiusa: ['kanto] ['gambo] [vo'lante] Vocali toniche in sillaba aperta: trascrizione fonetica stretta → ['ma:no] ['ko:da] ['pja:no] trascrizione fonematica → /'mano/ /'koda/ /'pjano/ → possibilità di vocali enfatiche particolarmente lunghe: ['ma::no] ['ko::da] ['pja::no] N.B.: in nessun caso la lunghezza vocalica ha valore distintivo in italiano → cfr. milanese: andà 'andare' vs. andaa 'andato' 20