Rivoluzioni
Politica internazionale
(tra paesi)
Movimenti
transnazionali
Guerre
Globalizzazione
Europeizzazione
Democratizzazi
oni
Politica estera
Organizzazione internazionale
Politiche
economiche;
ambientali
Politica comparata
(all’interno dei paesi)
Elezioni
Sistemi di partito e gruppi di
interesse
Relazioni legislativo-esecutivo
Burocarzie
La comparazione
• Lucia è più alta di Mario
• Il sistema elettorale olandese è più
rappresentativo di quello britannico
• Il rame conduce l’elettricità meglio del ferro
Comparazione =
confronto degli STATI di due
OGGETTI (i casi) su una PROPRIETA’
la comparazione può richiedere la
considerazione di punti nel tempo al
momento dell’accertamento dei vari
stati sulle proprietà di un dato
oggetto.
A che serve
Le funzioni che la comparazione può svolgere
sono essenzialmente di tre tipi (Finer, 1954):
•
a) funzione conoscitiva;
•
b) funzione esplicativa;
•
c) funzione applicativa, o di intervento.
Obiettivi nomotetici e
generalizzazioni
M = Mm S M'
dove:
M = fenomeno da spiegare
Mm = insieme delle azioni individuali
S = situazione in cui si trovano gli
attori
M' = dati che definiscono la
situazione
Spiegazione e comprensione
Rispetto a questo problema la posizione oggi più
convincente pare essere quella di Runciman
(1989, 20 e ss.):
COMPRENSIONE PRIMARIA

SECONDARIA

TERZIARIA
Variabili dell’analisi comparativa
VARIABILE INDIPENDENTE
VARIABILE DIPENDENTE
La struttura, il contesto, lo
schema cognitivo entro cui
si sviluppa il processo
L’esito del processo che si
vuole spiegare
VARIABILE INTERVENIENTE
Il fattore che influenza quel
dato processo
METODI DI CONTROLLO – Lijphart 1971
Metodo Sperimentale
Metodo Scientifico
Metodo Statistico
Metodo non sperimentale
Metodo Comparato
Studio di caso
Metodi dell’analisi comparativa – Fabbrini 2008
Punti di forza
Punti di debolezza
METODO
SPERIMENTALE
Poco utilizzabile
Poco utilizzabile
METODO STATISTICO
Estesa
informazione
Scarsa
interpretazione
METODO COMPARATO Controllo delle
ipotesi
Applicazione
limitata
STUDIO DI CASO
Vaga
comparazione
Conoscenza
approfondita
METODI DI CONTROLLO – Pasquino 2009
Metodo Sperimentale
Metodo Scientifico
Metodo
Comparato
Metodo non sperimentale
Tecnica
statistica
Osservazione
partecipante
Studio di caso Descrizione
Varietà di
densa
studi di casi
I "Limiti" della comparazione
•
•
•
•
•
Il bongo-bonghismo
Il problema di Galton
La globalizzazione
L’europeizzazione
La questione dell’apprendimento (learning
process)
• L’incommensurabilità
• La causalità congiunturale
Che cosa comparare: le Unità di base
• L’operazionalizzazione
• Proprietà e variabili
• Il Dilemma di Lijphart
L’operazionalizzazione
Concetti
astratti
o generali
DEFINIZIONE
OPERATIVA
Specificazione
INDICATORI
Fig. 2 – Definizione operativa e rapporto di indicazione
Concetti specifici
fenomeno visto come:
obiettivo,
cogliere:
Insieme di casi
rassomiglianze identificazione di ipotesi
applicabili a più casi
differenze specificazione delle
proprietà uniche di un certo
caso
Insiemi di variabili
proposizioni teoriche relative alle
varibili dei fenomeni considerati
specificazione dei tempi e dello
spazio relativi ad un certo
fenomeno (sondaggio)
Il dilemma “molte variabili, N piccolo”
per risolvere il dilemma si possono ricordare: a) Aumentare per quanto possibile il numero dei
casi; b) ridurre lo “spazio degli attributi” dell’analisi; c) orientare l’analisi sulle variabili chiave; d)
“orientare l’analisi comparata ai casi comparabili” (ibidem, 79 e ss.), su questa strategia si veda il
paragrafo precedente.
Che cosa comparare: spazio e tempo
• Identificazione dello spazio
• Definizione del tempo
Le tre dimensioni della
comparazione :
a) un ambito spaziale-orizzontale;
b) un arco temporale-longitudinale.
c) delle proprietà (o variabili)
Te
m
po
ni
ch
e
go
ra
te
gi
e
di
ac
ro
lu
n
st
br
ev
e
una
strategie
intensive
una
poche
molte
Numero
delle
unità
poche
strategie
estensive
molte
Numero delle
proprietà
Forma di
compar.
n. di oggetti n. punti nel
n. di
n. di stati
(casi)
tempo
proprietà
S1
2
1
1
2
D1
1
2
1
2
S2
2
1
2
4
D2
1
3
2
2n
S3
….
….
….
….
D3
….
….
….
….
Sn
r
n
p
2pr
Dn
r
n
p
2npr
STRATEGIE DI RICERCA
Numero
di casi
Elemento
centrale
Strategie
Studio di caso
Uno
Caso
Studio approfondito di
un singolo es.
significativo
Comparazione qualitativa
(N Piccolo)
Pochi
Caso
Comparazione
qualitativa tra pochi es.
Analisi quantitativa
(N. elevato)
Molti
Variabile
Ricerca di cause
tramite analisi
statistiche delle
relazioni tra variabili
Uno/Pochi
Processo
Ricostruzione del
processo
Analisi storica
(N. limitato)
Hague e Harrop 2011
Studio del Caso
•
•
•
•
•
•
- studi a-teorici;
- studi interpretativi;
- studi generatori di ipotesi (o teorie);
- studi di controllo di ipotesi (o teorie):
a) studi intesi a confermare una teoria;
b) studi intesi a falsificare una teoria.
Che cosa comparare: spazio e tempo
• Identificazione dello spazio
• Definizione del tempo
caratteristiche
studio del caso
riferimento ad
aspetti teorici
identificazione
del problema
teorico
ricorso ad ipotesi controllo di
o teorie
ipotesi esistenti
a-teorico
No
No
No
No
Interpretativo
Sì
No
No
No
generatore di
ipotesi
Sì
Sì
Sì
No
controllore di
ipotesi
Sì
Sì
Sì
Sì
Process Tracing
• Strategia per inferire un nesso di causalità tra
due variabili tramite l’identificazione di
meccanismi causali
• I m.c. possono essere definiti come l’insieme
di processi e di variabili intervenienti
attraverso i quali una variabile indipendente
arriva ad esercitare un effetto causale sulla
dipendente
Come comparare: i meccanismi
essenziali
•
•
•
•
•
•
Il triangolo di Ogden e Richards 1946
Concettualizzare
L’albero di Porfirio
Classificazione e tipologie
I canoni di Mill
La formalizzazione
Il "triangolo" di Ogden e Richards
La “struttura” di un concetto
Significato
Termine
Referente
Le regole della concettualizzazione
Abbiamo diverse definizioni:
quelle dichiarative o analitiche, che sono descrizioni
dell’uso di un certo termine in base a un controllo
empirico;
quelle stipulative, che creano un nuovo significato in
qualche modo utile ai fini di una qualche teoria;
quelle esplicative, in parte dichiarative e in parte
stipulative che dunque riprendono l’uso più o meno
corrente di un concetto senza eliminare la formazione
di un significato teoricamente utile rispetto a una
nuova realtà osservata (cfr. Bruschi 1999, 68).
Nell’esperienza di ricerca la raccomandazione più importanti
rimane quella di Sartori (1975, 7-8) di attenersi ad alcune
regole elementari.
• a) Innanzi tutto, occorre mantenere un
ancoraggio terminologico,
• b) Occorre, inoltre, mantenere un ancoraggio
storico,
• c) Infine, la delimitazione del “campo
semantico”
L’albero di Porfirio
L’albero di Porfirio e la classificazione
Concetto
Principali
dimensioni
Aspetti più
specifici
I canoni di J. S. Mill (1843)
Fra i meccanismi fondamentali che sono di ausilio
alla comparazione vanno ricordati i canoni logici
di Mill, o per lo meno due dei cinque:
1) quello delle variazioni concomitanti;
2) della concordanza;
3) della differenza;
4) quello congiunto della concordanze e della
differenza;
5) quello dei residui.
Metodo
Definizione
Casi
Circostanze
antecedenti
Fenomeni
rilevati …
Risultato
inferito
1°
ABCD
wxyz
2°
AEFG
wtuv
A è la causa,
o l’effetto, di
w
3°
AHIL
wpqr
Concordanza
“Se due o più
casi del
fenomeno che
stiamo
indagando
hanno in
comune, la sola
circostanza per
la quale tutti i
casi concordano
è la causa (o
l’effetto) del
fenomeno dato”
(dell’accordo)
Metodo
Differenza
Definizione
Casi
Circostanze
antecedenti
Fenomeni
rilevati …
Risultato
inferito
“Se un caso in cui il
fenomeno che
stiamo indagando
accade e un caso
in cui non accade
hanno tutte le
circostanze in
comune
eccettuata una e
quest’una si
presenta soltanto
nel primo caso,
quella sola
circostanza in cui i
due casi
differiscono è
l’effetto, o la
causa, o una parte
indispensabile
della causa del
fenomeno”
1°
ABCD
wxyz
2°
BCD
xyz
A è la causa,
o l’effetto, o
la concausa di
w
Metodo
Definizione
Casi
Variazioni
“Qualunque
1°
concomitanti fenomeno che
vari in un
2°
qualche modo
qualsiasi ogni
3°
volta che un altro
fenomeno varia in
qualche modo
particolare, è una
causa o un effetto
di quel
fenomeno, o è
connesso a quel
fenomeno
mediante qualche
fatto di
causazione”
Circostanze
antecedenti
Fenomeni
rilevati …
Risultato
inferito
A* CD
b* c
A° CD
b° c
A è correlato
causalmente
con b
A^ CD
b^ c
Due metodi per l’analisi comparativa storica: Skocpol (1984, 379)
Il metodo delle concordanze
Caso 1
Caso 2
Caso 3
a
b
c
x
y
d
e
f
x
y
g
h
i
x
y
differenze generali
similitudini cruciali
x = variabile causale
y = fenomeno da spiegare
Il metodo delle differenze
Caso Positivo
Caso Negativo
a
b
c
x
y
a
b
c
non x
non y
similitudini generali
differenze specifiche
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Politica comparata 2012 - Dipartimento di Scienze Politiche e