Morlino, Introduzione alla comparazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 3. Che cosa comparare: le unità di base • L’identificazione del quesito • Concetti e classi • L’operazionalizzazione • Proprietà e variabili • Il dilemma “molte variabili, N piccolo” 1 Morlino, Introduzione alla comparazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 3. Che cosa comparare: le unità di base L’identificazione del quesito di ricerca Per formulare un buon quesito di ricerca bisogna attenersi ad alcuni precisi criteri; i principali sono: • attenzione e interesse al problema; • rilevanza del tema; • conoscenza della letteratura; • formulazione empiricamente precisa; • controllabilità empirica della formulazione. 2 Morlino, Introduzione alla comparazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 3. Che cosa comparare: le unità di base Le procedure logiche che consentono di individuare con chiarezza le unità o casi comparabili (cioè i tipi di oggetti o eventi dei quali si occupa una determinata ricerca comparata) sono: • la formazione dei concetti • l’operazionalizzazione 3 Morlino, Introduzione alla comparazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 3. Che cosa comparare: le unità di base Formazione dei concetti empirici Si tratta non solo di capire bene quello che si vuole studiare definendone proprietà e attributi (concettualizzazione), ma anche di ben classificare per individuare le variazioni del fenomeno nelle diverse realtà (classificazione). 4 Morlino, Introduzione alla comparazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 3. Che cosa comparare: le unità di base Operazionalizzazione Con questo termine indichiamo i diversi passaggi attraverso cui si attribuisce un contenuto empirico a concetti non immediatamente osservativi. 5 Morlino, Introduzione alla comparazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 3. Che cosa comparare: le unità di base L’intero processo analitico è stato schematizzato molto bene da Lazarsfeld, le principali fasi sono: • formulazione-definizione del concetto empirico corrispondente al fenomeno centrale cui siamo interessati; • specificazione del concetto stesso individuando le dimensioni che lo costituiscono; • individuazione del maggior numero di indicatori ritenuti importanti per le dimensioni enucleate; • formulazione di indici, che riassumono il quantum di presenza dell’aspetto empirico considerato come indicatore. 6 Morlino, Introduzione alla comparazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 3. Che cosa comparare: le unità di base Che cosa significa più esattamente comparare due o più realtà diverse? Comparare due o più fenomeni che riconduciamo sotto la stessa categoria concettuale. Ciò significa, più precisamente, che si comparano proprietà, cioè le caratteristiche specifiche, simili differenti, di due o più fenomeni, o meglio comparano i valori o i modi che le proprietà o variabili simili assumono. 7 le o si le Morlino, Introduzione alla comparazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 3. Che cosa comparare: le unità di base Che cosa comparare Przeworski e Teune propongono la distinzione tra: • strategie di ricerca di tipo most similar systems (che mettono a confronto sistemi o casi più simili e ciò permette di tenere sotto controllo un’ampia serie di fattori) • strategie di ricerca di tipo most different systems (che accosta sistemi molto distanti tra di loro, tranne che per qualche elemento comune che funge da variabile indipendente) 8 Morlino, Introduzione alla comparazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 3. Che cosa comparare: le unità di base Che cosa comparare Due tipi di comparazione: • comparazione quantitativa, o “statistica” (che pone l’enfasi sulle variabili) • comparazione qualitativa, o “storica” (che pone l’accento sui casi) 9 Morlino, Introduzione alla comparazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 3. Che cosa comparare: le unità di base Il dilemma “molte variabili, N piccolo” Questo dilemma può essere affrontato, secondo Lijphart, da due punti di vista: quello delle variabili e quello dei casi. Rientrano nel primo aspetto i seguenti accorgimenti: a. ridurre lo “spazio degli attributi” dell’analisi; b. orientare l’analisi sulle variabili chiave. Rientrano nella seconda strategia altre due possibilità: c. aumentare per quanto possibile il numero dei casi; d. orientare l’analisi ai casi comparabili. 10 Morlino, Introduzione alla comparazione, Il Mulino, 2005 Capitolo 3. Che cosa comparare: le unità di base Negli sviluppi recenti della politica comparata l’esistenza di “N piccolo” non è avvertito più solo come un problema. Anzi, da tempo si è affermata l’esistenza di una tendenza “verso una giustificazione più elaborata dell’opportunità di concentrarsi su relativamente pochi casi”. 11