Integrazione alla lezione di Biologia
del primo anno
CORSO ASSISTENTI
ANDI COMO-LECCO
Prelievo di cellule per esame citodiagnostico
Pap-test
Cellule epiteliali viste al
microscopio
Struttura della cellula
mitocondrio
Fibra muscolare
Tessuto osseo
LINFOCITI
ERITRICITI
NEURONI
CELLULE EMATICHE
Tessuto connetivo
Mappa cromosomica
cromosoma
DNA
Sequenza ADENINA-GUANINA-TIMINA
CITOSINA
GAMETE MASCHILE: SPERMATOZOO
Fecondazione dell’Ovocita
Cromosomi sessuali
Cellule staminali
Sono cellule il cui destino non è
ancora “deciso” (indifferenziate) che
riproducendosi possono rimanere
staminali o differenziarsi in modo
irreversibile
Dove si trovano ?
• midollo osseo
• placenta
• sangue del cordone ombelicale
• L’utilizzo delle cellule staminali derivate dai tessuti negli individui adulti ha due limiti:
1. la difficoltà di isolamento, seguente espansione e mantenimento in laboratorio nello
stato indifferenziato
2. una volta isolate, la difficoltà di indurne la differenziazione in molti tessuti diversi da
quello dal quale sono state estratte.
• Invece per quanto riguarda il trapianto di cellule dal cordone ombelicale, questo dà più
possibilità di trovare un donatore compatibile al malato: infatti non è necessaria la
completa compatibilità del sistema HLA, tra il sangue del cordone ed il tessuto del
paziente; si riduce così il rischio di rigetto di trapianto, rispetto a quello compiuto con
cellule staminali prelevate da midollo.
Cellule staminali embrionali
• Per lo sviluppo di trapianti terapeutici
• Alternativa all’utilizo di cellule staminali
“adulte” o “somatiche” o “tessuto
specifiche”
Da dove provengono gli embrioni umani?
Questi embrioni vengono creati durante la fase di routine delle
cure contro la sterilità (FIVET). Un solo ciclo di trattamento di
FIVET comprende la fecondazione simultanea di più ovuli. In
seguito, vari ovuli fecondati vengono reimpiantati nella madre,
mentre i rimanenti vengono congelati nell'eventualità in cui il
primo tentativo di fecondazione non andasse a buon fine.
In tutta l'Unione Europea ci sono, attualmente, almeno 100.000
embrioni "di riserva" conservati in specifici congelatori.
Se la FIVET ha invece successo, la coppia può decidere se
donare gli embrioni inutilizzati a fini di ricerca oppure eliminarli.
CLONAZIONE PER
SCISSIONE
con questa tecnica vengono prodotti embrioni con la
separazione delle cellule nei primi stadi di divisione. Il
procedimento per produrre cellule staminali embrionali ad
essa correlato, comprende la coltura di un embrione fino a
uno stadio di blastocisti; da quest’ultimo viene isolata la
massa di cellule interne, e messa in coltura per formare più
colonie di cellule staminali embrionali. Affinchè avvenga la
differenziazione, si aggiungono alla colonia i fattori di
differenziazione specifici; le cellule differenziate possono
poi essere inserite nei tessuti danneggiati. Questa tecnica è
stata effettuata con successo su embrioni umani per
aumentare l’efficacia dei metodi di fecondazione in vitro e
della diagnosi preimpiantatoria.
CLONAZIONE PER
TRAPIANTO NUCLEARE
il materiale di partenza sono degli ovociti, dai quali vengono aspirati con un ago il
globulo polare ed i cromosomi (gli ovociti vengono enucleati), così che vi rimanga
solo il citoplasma. Dopo di che avviene la sostituzione (trapianto nucleare) con il
nucleo di una cellula somatica di un paziente; grazie a lievi scosse elettriche
avviene la fusione con il nucleo di queste cellule somatiche che erano in stato di
quiescenza (fase G zero). Questa tecnica è stata studiata ed utilizzata per la
clonazione della pecora Dolly. La produzione di cellule staminali mediante questa
tecnica rende necessaria la formazione di un embrione il cui sviluppo viene arrestato
allo stadio di blastocisti; non si tratta quindi dello sviluppo completo di un
embrione dal quale poi si preleverebbero tessuti o organi di ricambio. La tecnica del
trasferimento nucleare potrebbe essere impiegata in un programma terapeutico al
fine di costituire una fonte adeguata di rifornimento cellulare al paziente. L’impiego
di questa tecnica delinea la possibilità di avere a disposizione linee cellulari
pluripotenti direttamente dalle cellule trapiantate dai pazienti, evitando il passaggio
della formazione di un embrione mediante una sorta di “autotrapianto”; al momento
però lo stato delle conoscenze non permette l’attuazione di quest’ultima opzione. Il
trapianto nucleare somatico appena spiegato viene detto “clonazione terapeutica”,
che si differenzia da quella riproduttiva che dà invece origine ad un intero
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La genetica