Laboratorio Informatico 6CFU Abilità Informatiche 6CFU Introduzione agli Strumenti per il trattamento di dati Territoriali e Ambientali: I GIS Uniparthenope - DSMRE – Facoltà di Economia prof. ing. Paolo Bidello 1 Cosa sono i GIS? I Sistemi Informativi Geografici - GIS (Geographic o Geographical Information System) - sono dei sistemi informatici per l’elaborazione di dati georeferenziati e cioè associati a delle coordinate geografiche di fiducia. (Bidello, 1995) Discendono dai sistemi CAD (Computer Aided Design) e DBMS (Data Base Management System) e ne riprendono gli schemi logici di base (Cowen, 1987). 2 Schema logico di una BDG Una BDG è una Base di Dati Georeferenziati Fonti informative Fonti informative: Cartografia topografica Cartografia tematica Studi particolareggiati Soprallughi in campagna Telerilevamento Informazioni da satellite Banche dati Reti geografiche di computer .... Georeferenziazione Base di Dati Georeferenziati Il blocco funzionale Georeferenziazione è capace di operare opportune trasformazioni sui dati di ingresso. 3 Funzioni di un GIS BDG Funzioni CAD Motori ad hoc Funzioni DBMS Restituzioni GIS Funzioni CAD: Restituzioni cartografiche Motori “ad hoc”: Restituzioni grafiche ed alfanumeriche Funzioni DBMS e/o Spreadsheet: Restituzioni di sintesi ed alfanumeriche 4 Modello numerici dello spazio Lo spazio può essere modellato attraverso una schematizzazione delle UST (Unità Statistico Territoriali) che può essere: Raster o a mappa di bit; Vettoriale. 5 Modelli raster e vettoriali Nel modello raster le UST elementari sono rappresentate dalle celle di una matrice. Nel modello vettoriale alle UST sono associate entità grafiche (punti, archi, superfici). 6 Mappe di Bit Per mappe di bit o bitmap si intendono documenti grafici descritti attraverso punti logici (pixel logici). Ad ogni punto logico è associato un certo carattere organizzato dipendentemente dal quantitativo di memoria utilizzato dal modello logico (formato) della bitmap. Nel tracciamento della mappa di bit si trasformano i punti logici in punti fisici (dipendenti dal dispositivo grafico). 7 Formati vettoriali Una immagine vettoriale è una collezione di descrizioni matematiche di entità grafiche. L’immagine vettoriale così descritta è indipendente dal dispositivo di tracciamento. L’unità grafica fondamentale è il vettore. Le entità vettoriali sono essenzialmente: punti (entità zerodimensionali); archi (entità monodimensionali); superifici (entità bidimensionali). 8 UST nel modello raster Ogni UST elementare è rappresentata da una cella. Essa contiene un codice che esprime un’informazione relativa ad un certo carattere (es. reddito, rsu, n° imprese, temperatura). L’individuazione di una UST elementare avviene tramite l’indicazione della posizione delle righe e colonne della mappa di bit (bitmap). 9 I caratteri delle UST rasterizzate i, j, k+1 i, j, k i, j, k-1 Ogni mappa di bit è relativa alla distribuzione spaziale di un certo carattere. Ciascuna distribuzione prende il nome Layers spaziale di layer (strato). Una certa cella (i, j) di un certo layer (k) contiene il kesimo carattere della UST elementare corrispondente. 10 UST nel modello vettoriale Le UST nel modello vettoriale corrispondono a: Punti: elementi georeferenziati zerodimensionali di cui è trascurabile l’estensione, in dipendenza dalla scala spaziale del fenomeno in studio; Archi: elementi georeferenziati monodimensionali rispetto alla scala spaziale del fenomeno; Superfici: elementi georeferenziati bidimensionali. 11 Organizzazione dei file vettoriali C A B B A Le UST sono contenute nei file vettoriali in maniera omogenea. Si riconoscono, pertanto, file di: Punti (stazioni di misura, città, ecc..); a Archi (strade, condotte, ecc..); Superfici (comuni, parchi, ecc.) 12 Caratteri delle UST vettorializzate file vettoriale C A B entità grafiche tabella di data base ID 1 2 3 Name A B C Char 1 Char 2 22 14.3 12 71.4 20 68.5 caratteri I caratteri delle UST sono contenuti in file separati. Essi trovano posto in tabelle di data base disgiunte dai file grafici. 13 Alcuni lavori di tesi La valutazione degli stock ambientali in aree parco con tecniche GIS: il caso del Parco Regionale del Roccamonfina Foce Garigliano Individuazione delle ASI più convenienti per la localizzazione di impianti di recupero e trattamento rifiuti con tecniche GIS. Applicazioni al caso della provincia di Caserta prof. ing. Paolo Bidello 14 Valutazione degli stock ambientali Partendo dalle valutazioni e dai criteri della ricerca “Ecosistema Italia” pubblicata dal WWF, la quale ha misurato la percentuale di area selvaggia presente in Italia, si è voluto misurare la percentuale di wildness (“selvaggità”) presente in un’area protetta, scendendo in ulteriori dettagli non considerati dalla suddetta ricerca. Valutazione degli stock ambientali Gli attrattori: I detrattori: Le risorse idriche; Le infrastrutture; I patrimoni boscati; Le cave; Gli habitat e le specie I siti contaminati; tutelate; Il valore economico e turistico dell’area; La biodiversità. prof. ing. Paolo Bidello 17 Aree di mercato Mercato connesso a determinati livelli di copertura spaziale prof. ing. Paolo Bidello 18 Aree di mercato ASI disponibili nella provincia di Caserta prof. ing. Paolo Bidello 19