Geom. Covino Virginio Progettista e costruttore di case, strade, ponti, acquedotti e condotti fognari E’ nato nel 1948 a San Martino in Valle Caudina, ha frequentato lì le scuole elementari; poi ha frequentato la scuola di avviamento Industriale a Montesarchio e a Napoli. Nel 1962 si è trasferito con la famiglia a Varese dove ha iniziato a lavorare come muratore, intanto frequentava la scuola serale per diventare geometra, presso l’Istituto Alessandro Volta di Varese. Ha lavorato negli anni ‘60 come tornitore meccanico, dopo il diploma, conseguito nel 1969 e dopo il servizio militare, ha lavorato per qualche anno come muratore. Presso una ditta privata ha lavorato con prodotti chimici speciali per l’edilizia (piscine, saldature calcestruzzi, iniezioni calcestruzzi a base di resine,…). Nel 1974 si è messo in proprio come geometra fino al 1981, dopo di che è stato assunto dall’azienda costruttrice “Tedil” fino alla pensione. Ora è impegnato nell’ampliamento della sua abitazione e del suo perfezionamento. A CHE ETA’ TI SEI ACCORTO CHE IL CAMPO DELLA COSTRUZIONE TI POTEVA INTERESSARE? Per caso. Il lavoro che ho trovato è stato quello e sono andato avanti. Il lavoro si svolgeva all’aperto e questo mi piaceva. Allo stesso tempo sviluppava i disegni, la realtà disegnata su un foglio. NON TI PIACE LAVORARE DIETRO A UNA SCRIVANIA O AL COMPUTER PER ORE? Non mi piace e non ho la concentrazione per più di due ore. Questo ci vuole. In cantiere quando devo usare mezzi meccanici (ruspa, pala cingolata, escavatore, rullo compressore), dopo due ore devo smettere. Li ho guidati tutti ma per poco tempo. Lo stesso vale per i lavori che mi obbligano a stare seduo. COME FACEVI A FARE TUTTO DA SOLO QUANDO ERI IN PROPRIO? Era impegnativo, ma sembra brutto dirlo: fare le cose per se stessi dà più soddisfazione e più interesse. Seguire un progetto personalmente e in toto rende il lavoro meno faticoso. A me piace lavorare da solo. PERCHE’ DOPO ALCUNI ANNI TI SEI RITIRATO DALL’ALBO? La scelta è stata difficile, avevo la casa in costruzione, lavoravo comunque come dipendente, non riuscivo più a stare dietro a tutto. NELLA TUA FAMIGLIA SEI L’UNICO AD AVER CONSEGUITO IL DIPLOMA DI SCUOLA SUPERIORE, COM’ERI CONSIDERATO? COME ERANO VISTI I TUOI TALENTI? Erano tutti orgogliosi, ero visto dai miei genitori e dai miei fratelli come un genio, e lo sono tutt’ora, perché lavoravo,studiavo ed ero apprezzato dai colleghi in cantiere e a scuola. Ovviamente non è vero, verò è che mi piace studiare,approfondire gli argomenti che riguardano il mio lavoro. QUANDO HAI DECISO DI COSTRUIRE UNA CASA TUTTO DA SOLO? Da ragazzino, quando ho cominciato a fare il muratore. Ci sono alcuni libri che consulto sempre, per esempio : “il Manuale del geometra”, perché contiene estimo, geometria, trigonometria, matematica e le formule che servono a lavorare. Il lavoro del geometra è fatto di formule, misure, quantità, modelli, unificazioni….. Il geometra deve rispettare delle formule convenzionali per operare. La geometria è intrisa nel mio mestiere: -fare rilievi topografici serve a vedere come poter orientare una costruzione; -costruire un muro dritto richiede l’uso di un allineamento; - definire la quota di impostazione di un muro richiede un rilievo altimetrico; -rilevare la superficie di un terreno vuol dire scomporre il terreno in tante figure piane e calcolare le singole aree e sommarle Farò un esempio per essere concreto e semplicissimo. Se devo calcolare l’area di questa stanza: Estrapolo le misure dei due rettangoli e sommo le due aree . Per imparare questo mestiere è fondamentale la pratica anche per rendersi conto durante la costruzione se i materiali dati possono dare ciò che il disegno dice. La realizzazione di una strada o un’opera richiede anche mezzi e risorse umane che vanno quantificate. Il mio lavoro consiste nel mettere in pratica ciò che il disegno esprime, per esempio una casa è disegnata in pianta, prospetto e i particolari costruttivi, con una scala ridotta o ingrandita nei particolari. Il geometra rende reale ciò che è espresso nei disegni.