Scuola Secondaria di Primo Grado
Giuseppe Mazzini
Minervino Murge
Storie di
paura
Docente Tutor
Prof.ssa Caterina
Elifani
Classe II D a.s. 20112012
Tematica
Questo percorso si pone in continuità con il lavoro
proposto per la classe prima durante lo scorso anno
scolastico, rispetto al quale costituisce un’ evoluzione
per un aspetto sostanziale:
l’ideazione e la produzione di un preciso genere
narrativo: il racconto di paura di tipo fantastico. Il
percorso oltre ad incrementare la capacità di lettura e
scrittura, oltre a provocare divertimento, è
importante perché insegna a esorcizzare le proprie
paure, per conoscerle più concretamente e trovare
strategie per superarle. Insegnare a scrivere racconti
di questo genere letterario risulta importante sia dal
punto di vista pedagogico che per la messa in atto di
strategie cognitive
Finalità e obiettivi formativi
•ideare situazioni, personaggi, vicende e organizzarli in
trame narrative;
•produrre un testo coerente con la sua progettazione;
utilizzare un modello, riflettere sul testo e revisionarlo.
Metodologia
lavoro individuale, a coppie e di piccolo gruppo per
favorire sia l’ideazione e la riflessione sul testo da
produrre
Apprendimento collaborativo con l’utilizzo della Lim
Didattica laboratoriale per la costruzione del Power
point
Verifica e valutazione
La verifica è stata condotta in relazione all’attività svolta ed ha
accertato sia le abilità e le competenze acquisite dagli alunni sia
l’efficacia dell’intervento metodologico e didattico. Sono state
utilizzate oltre al materiale che è inserito in piattaforma anche
schede
strutturate, test a scelta multipla, giochi linguistici.
La valutazione è stata condotta tenendo conto dei seguenti
criteri:
- livello raggiunto rispetto al livello di partenza
- reali capacità e competenze raggiunte dagli alunni
- evoluzione del processo di apprendimento
- metodo di lavoro
- impegno e partecipazione;
- frequenza;
- autocontrollo e disponibilità;
- autonomia e responsabilità.
PRODOTTO
DELL’INTERVENTO
E’ buio pesto , la
luna è nascosta tra le
nubi , ovunque
ombre inquietanti. Il
grido lacerante della
civetta rompe il
silenzio. La paura mi
gela il sangue, gocce
di sudore imperlano
la mia fronte.
.
Come ho fatto a non sentire il
suono della campana che il
custode ha suonato per
annunciare la chiusura del
cancello del Cimitero? Dovrò
restare qui tutta la notte. Già
mi sento morire.
Troverò un riparo per la notte
e aspetterò l’alba.
Che questo incubo
finisca………
.
Mi rannicchio in un loculo
vuoto , sperando di
addormentarmi; le luci
tremolanti dei lumini
davanti alle tombe si
rincorrono come spiriti
vaganti. Sto nel
dormiveglia, sento lontano
i rintocchi dell’orologio
che annuncia la
mezzanotte e apro gli
occhi.
Che orrore, un grido mi rimane
soffocato in gola, non oso
muovermi………
Dalle tombe escono esseri
immondi, mostruosi. I loro volti
sono stravolti da un ghigno
inumano, i capelli scarmigliati e
lunghi sono attaccati alla fronte
madida di sudore , gli occhi
infuocati escono dalle orbite
, le mani adunche cercano di
afferrare qualcosa. Sono zombi,
hanno sentito l’odore di carne
fresca e tentano di scovarmi .
Io grido,grido…… sento
qualcuno che mi scuote , ecco
mi hanno presa.
Apro gli occhi e vedo il volto di
mia madre che mi abbraccia e
mi dice: è tutto a posto ,sei a
casa, non aver paura ,è stato
tutto un sogno.
E’ vero ,sto a casa, l’incubo è
finito.
FINE
LORENZA BALICE
FRANCESCA SANTORO
ENZA SCARPA
ANTONIO MARTINELLI
FLORIANA IANIERI
PIERLUIGI TERZULLI
MARIO TIANI
SEBASTIANO PACIFICO
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