Il caso di Africa e
Asia ...
L’Asia è stato fin dall’antichità il continente più
popolato.
In Africa la popolazione è sempre stata fra l’8 e il 10%
del totale della popolazione mondiale.
Negli ultimi sessant’anni l’Africa e l’Asia hanno
presentato un aumento vertiginoso della popolazione.
Dalla metà del Novecento il tasso di mortalità ha
cominciato ad abbassarsi e il tasso di natalità rimane
elevato.
Anche il tasso di fertilità rimane alto.
… e di America
e Oceania
La storia demografica dell’America e dell’Oceania è stato
condizionata dai movimenti migratori.
In America a causa dello sterminio delle popolazioni
originarie americane, da parte degli Europei, ha portato
alla diminuzione della popolazione.
Nel XVI al XX secolo gli Europei hanno portato al
ripopolamento del continente con milioni di immigrati.
Sono stati i responsabili del trasferimento di milioni di
Africani, deportati come schiavi dal XVI al XIX secolo.
L’Oceania ha continuato a rappresentare una quota
modesta della popolazione mondiale.
Che cos’è il tasso
di fertilità ?
È il numero medio di bambini partoriti
da ogni donna in un determinato luogo
in un certo periodo di tempo.
Che cos’è il
saldo naturale?
È la differenza tra il numero delle persone nate e il
numero delle persone morte in un anno.
Si parla di saldo positivo quando i nati superano i
morti e perciò la popolazione è in crescita; se invece
è negativo vuol dire che la popolazione è in calo.
La distribuzione
della popolazione
nei continenti
Dal 1800 a oggi possiamo osservare come
l’Asia abbia sempre raccolto più della metà
della popolazione mondiale, mentre tra il 1800
e il 1950 sia aumentata la percentuale in
America e negli ultimi 50 anni in Africa.
OGGI: Attualmente le principali informazioni sul
numero e le caratteristiche del paese si ricavano dai
censimenti cioè rilevazioni di tutti gli abitanti di uno
stato. I demografi esaminano una serie di dati relativi
alle nascite, alle morti e ai flussi migratori ecc. Da queste
informazioni ricavano schemi interpretativi e
individuano le tendenze.
IERI: Molti dei dati che utilizziamo derivano da ipotesi
ricavate da documenti e da altre fonti
L’obbiettivo centrale dei demografi non è l’analisi quantitativa di una
popolazione, ma è capirne le variazioni, cioè se in che misura essa
cresce resta stabile o diminuisce. Perciò vengono analizzati l’andamento
delle nascite e delle migrazioni. Per millenni la popolazione ha
conosciuto ritmi di crescita che oggi consideriamo molto bassi. La
svolta si è avuta infatti dal 1750 in poi, con l’inizio della Rivoluzione
industriale in Europa. I ritmi di crescita demografica sono diventati
sempre più rapidi. L’Europa è stato il primo continente con un forte
aumento dei ritmi di crescita della popolazione grazie alla diminuzione
della mortalità e al conseguente aumento della speranza di vita.
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lavoro gruppo n.2