AFRICA Geografia Storia Economia e Politica Cultura Geografia L'Africa è un continente della Terra, separato dall'Asia, a nord-est, dall'artificiale Canale di Suez e circondato dall'Oceano Atlantico, dall'Oceano Indiano e dal Mar Mediterraneo, che lo separa dallʾEuropa. Terzo continente per estensione dopo Asia e America, assieme all'Eurasia forma il cosiddetto "Continente Antico". Attraversato dall'equatore e dai tropici del Cancro e del Capricorno, è caratterizzata da una grande varietà di climi e ambienti che vanno da deserti, a savane e foreste pluviali. CONFINI Il continente è principalmente orientato su un asse nord-sud, ha una forma triangolare, allargata nella parte settentrionale, che si assottiglia in corrispondenza della zona a sud dell'Equatore. Il continente è completamente circondato dal mare ad eccezione di una piccola zona in corrispondenza dell'istmo di Suez, a nord è bagnato dal mar Mediterraneo, a est dal mar Rosso e dall'oceano Indiano, a ovest dall'oceano Atlantico. Gli unici collegamenti con gli altri continenti sono rappresentati dalla penisola del Sinai che lo lega all'Eurasia. Lo stretto di Gibilterra lo separa dall'Europa. CLIMA Il clima del continente africano è generalmente caldo, anche se con variazioni notevoli a seconda delle zone. L'estrema porzione settentrionale del continente ha un clima mediterraneo, con estati secche e inverni umidi. Questo tipo di clima si trova anche nella parte più meridionale del continente, presso Città del Capo. Il resto del Nord Africa presenta un clima desertico o semidesertico, mentre avvicinandosi all'equatore il clima si fa tropicale, molto umido; è qui che si registra il massimo di precipitazioni annuali. Il clima ritorna desertico o semidesertico nelle zone del Corno d'Africa e del Kalahari, mentre è prevalentemente tropicale nel Madagascar. Climi di alta montagna si trovano nella zona dell'Acrocoro Etiopico e sulle vette più alte come il Kilimangiaro e il Ruwenzori. Le temperature sono generalmente piuttosto elevate poiché è piena di ambienti desertici, il Sahara (sabbioiso) e a Sud deserti rocciosi. SAHARA Si estende dall'Oceano Atlantico al Mar Rosso per una lunghezza di circa 5 000 km, con l'unica interruzione della Valle del Nilo, e per una larghezza 1 500 – 2 000 km dal Mediterraneo fino alle regioni centrali dell'Africa, dove il passaggio da deserto a savana è a volte assai incerto e stabilito da fattori di ordine climatico. Il Sahara non ha un aspetto uniforme, si identificano infatti diversi tipi di paesaggio: l'hammada, deserto di roccia nuda, liscia, incisa e lavorata dai venti che forma acute e taglienti schegge; il serir, formato da uno strato di ciottoli e ghiaia; l'erg, chiamato anche idean, nel Sahara centrale, formato dalle caratteristiche dune di sabbia. Nel Sahara mancano totalmente corsi d'acqua e quindi l'idrografia è rappresentata da una rete di valli disseccate e di fiumi fossili orientati verso il Niger, il Ciad, e il Nilo, nei quali scorre l'acqua solo in caso di piogge eccezionalmente abbondanti. Ricchissima è invece la circolazione sotterranea alimentata da numerose falde poste a diverse profondità che danno origine alla grande maggioranza delle oasi. STORIA In questo territorio ebbe inizio la civiltà umana, a partire dai primi Uomini primitivi che si sono evoluti dalle scimmie, passando per grandi civiltà del passato come gli Egizi. I Fenici, popolo di abili navigatori, hanno dominato sul versante nord di questo continente fondando numerose colonie tra cui Cartagine. Questa città, forte economicamente sia per la posizione geografica che permetteva il controllo sugli scambi commerciali sia per la potente flotta navale dominerà incontrastata sul mediterraneo fino alla sua distruzione avvenuta per mani romana. Successivamente una popolazione molto di rilievo, che ha influenzato gran parte di questo territorio sia per cultura che per religione fu quella Araba intorno al VII sec. d.c. A differenza dell’africa del nord quella centrale ha visto pochi progressi sia economici che tecnologici, gran parte di queste popolazioni ancora oggi sono arretrate al punto di essere paragonate a popoli primitivi. Questa condizione di povertà e di continua sopravvivenza ha 3 cause principali : - Territorio che non permette di avere lo stretto necessario a disposizione ma obbliga la popolazione a lottare per la sopravvivenza - Religione Amista che impedisce ai suoi discendenti di ottenere risposte scientifiche, vincolandoli prigionieri di superstizioni venefiche, malocchio, tabù, timore di vendette, culto degli spiriti con violenze e crudeltà inaudite anche sull’uomo. Infine (ma non meno importante) c’è la dominazione straniera; come sappiamo l’africa fin dai tempi romani fino al 1993. NELSON MANDELA Una figura importantissima per l’Africa se non la più importante è stata Nelson Mandela. Nelson Mandela è stato un politico sudafricano, primo presidente a essere eletto dopo la fine dell'apartheid nel suo Paese e premio Nobel per la pace nel 1993. Fu a lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid ed ebbe un ruolo determinante nella caduta di tale regime, pur passando in carcere gran parte degli anni dell'attivismo anti-segregazionista. Nelson Mandela mosse i primissimi passi verso la conquista della libertà degli uomini nel 1941, all'età di ventitré anni, quando insieme al cugino Justice fu messo di fronte all'obbligo di doversi sposare con una ragazza scelta dal capo della tribù thembu Dalindyebo. Questa imposizione di matrimonio combinato era una condizione che né Mandela né il cugino volevano tollerare. La scelta era molto delicata: o si sposava e andava contro il suo massimo principio, cioè la libertà, oppure non si sposava mancando così di rispetto alla sua tribù e alla famiglia. Così decise di scappare insieme al cugino Nel 1961 divenne il comandante dell'ala armata Umkhonto we Sizwe dell'ANC ("Lancia della nazione", o MK), della quale fu cofondatore. Coordinò la campagna di sabotaggio contro l'esercito e gli obiettivi del governo ed elaborò piani di una possibile guerriglia per porre fine all'apartheid. Raccolse anche fondi dall'estero per il MK e dispose addestramenti paramilitari, visitando vari governi africani. Nell'agosto del 1962 fu arrestato dalla polizia sudafricana, in seguito a informazioni fornite dalla CIA, notizie che però lo stesso Mandela nella sua biografia ritiene non attendibili, e fu imprigionato per 27 anni con l'accusa di viaggi illegali all'estero e incitamento allo sciopero. Rifiutando un'offerta di libertà condizionata in cambio di una rinuncia alla lotta armata (febbraio 1985), Mandela rimase in prigione fino al febbraio del 1990. Nelson Mandela è morto il 5 dicembre 2013 nella sua casa di Johannesburg all'età di 95 anni. ECONOMIA Il continente più povero L'Africa è in assoluto il continente più povero e mancano del tutto stati con un elevato reddito medio pro capite. Nella metà degli stati africani la popolazione vive con meno di un dollaro al giorno; nel Burundi, lo stato più povero della Terra, il reddito medio pro capite annuo è intorno ai 100$: un quarto di dollaro al giorno. Piccoli sviluppi Nonostante il quadro generale di estrema povertà, negli ultimi anni il Pil del continente ha cominciato a crescere un po' dappertutto. Il merito è soprattutto del petrolio e delle altre materie prime che qui abbondano. Nigeria, Algeria, Libia, Angola sono ricche di petrolio. Il recente impetuoso sviluppo della Cina ha provocato una forte domanda di materie prime. Sono molti i paesi africani che dispongono di un ricco sottosuolo che contiene molte materie: l'uranio, l'oro, i diamanti, lo stagno, il rame, la bauxite e i fosfati. La Cina in cambio di materie prime offre investimenti e collaborazione tecnologica. LA FORZA ECONOMICA Le economie più forti Il Sudafrica resta senza dubbio la maggior potenza industriale del continente. A nord, tutti i paesi affacciati sul Mediterraneo sperimentano elevati tassi di crescita economica. A loro favore giocano le rimesse degli emigranti. Nel resto del continente spiccano Nigeria e Guinea Equatoriale come casi di economie in crescita. Il ruolo dell'agricoltura Nella maggioranza dei paesi africani, gli elevati tassi di occupazione nel settore primario dimostrano che lo sviluppo industriale non è ancora cominciato o è appena agli inizi. In molti casi i due terzi e persino i tre quarti della popolazione lavoratrice rimangono occupati nell'agricoltura. Le principali piantagioni sono di miglio, sorgo, riso, arachidi, cacao, caucciù, frutta tropicale, palma da olio, caffè, tè, banane e cotone. Solo alcuni stati rivestono una certa importanza nel campo dell'allevamento del bestiame, mentre la pesca è praticata lungo tutte le coste e sui laghi interni. Solo nell'area equatoriale è praticata la silvicoltura. POLITICA Dall'indipendenza, molti stati africani hanno conosciuto forti instabilità, spesso sfociate in violente lotte per il potere e guerre civili, sia all'interno di ciascuno Stato, sia tra Stati confinanti. Parte di questi problemi possono essere considerati come eredità del periodo coloniale, con il suo lascito di governi e confini nazionali non rappresentativi delle realtà locali. I confini coloniali, infatti, hanno spesso separato artificialmente popolazioni omogenee o, peggio, hanno costretto alla coabitazione etnie tradizionalmente rivali. Vi sono perciò state ( e vi sono ancora) numerose guerre civili, in cui più volte sono intervenuti gli Stati europei, gli USA e le multinazionali per difendere dei propri interessi politici ed economici. Le numerose guerre hanno favorito la formazione e la sopravvivenza di regimi dittatoriali in tutta la regione: oggi pochi Stati africani possono essere considerati veramente democratici. La situazione economico-sociale, specie nell'Africa subsahariana, è una delle più disagiate del Pianeta. Se alcuni Stati, come il Sudafrica e il Botswana, si affermano come dinamiche realtà economiche, seppure segnate da forti disuguaglianze sociali, altri Stati hanno addirittura visto diminuire il PIL pro capite negli ultimi anni. CULTURA USI E TRADIZIONI: La poligamia che considera la donna alla stregua di vera e propria mano d'opera; più donne possedute conferiscono una rispettabilità all'uomo nell'ambiente del villaggio Yacouba. La pratica della stregoneria è il grande flagello che mina la vita della società tra gli Yacouba provocando l'infelicità agli altri. Attraverso l'evangelizzazione e con il contributo di sacerdoti incaricati espressamente di affrontare il problema la Diocesi sta molto aiutando le parrocchie e con l'annuncio della liberazione che Cristo ci ha portato, la paura degli stregoni oggi sta facendo significativi passi indietro. Si sta vivendo un grande cambiamento. Fino a poco tempo fa si credeva che ogni morte fosse causata dalla stregoneria, mentre ora la fede ci fa dire che è Cristo l'autore della vita e della storia. Le maschere che nella cultura pagana hanno un posto d'onore in quanto rappresentano visibilmente la divinità e quindi hanno un potere che richiede obbedienza, pena l'arrivo di una disgrazia. Per noi cristiani il Dio trascendente si è manifestato in Cristo e questo rende inutile e senza senso la presenza delle maschere che restano ancora, ma spesso come elemento folcloristico. MUSICA E DANZA La musica africana, nel senso di musica originaria dell'Africa, è estremamente eterogenea, in quanto riflette la varietà etnica, culturale e linguistica del continente. L'espressione "musica africana" viene talvolta usata anche in modo più specifico per riferirsi alla musica dell'africa subsahariana, essendo la tradizione musicale del Nordafrica essenzialmente sovrapponibile a quella mediorientale. Nell'Africa subsahariana la musica e la danza sono quasi sempre elementi centrali e fondamentali della cultura dei popoli, e sono dotati di grande valore sociale e religioso. Ogni etnia ha una propria tradizione musicale così come ha una propria tradizione letteraria e un proprio insieme di regole e credenze; ogni gruppo sociale possiede un repertorio musicale di riferimento e dei sottogeneri appropriati a determinate celebrazioni (per esempio nascita, passaggio all'età adulta, matrimonio, funerale) o anche semplicemente attività quotidiane come il raccolto nei campi e lo smistamento delle riserve alimentari. Ciò che ritroveremo sempre in ogni variante musicale, a prescindere dallo scopo per cui viene prodotta, è la caratteristica poliritmia, la capacità cioè di sviluppare contemporaneamente diversi ritmi e di mantenerli in modo costante ed uniforme, senza che uno prevarichi su di un altro. La danza africana ha radici antichissime, probabilmente fu espressione già delle prime civiltà della pietra: a testimonianza diverse pitture rupestri trovate in Sud Africa. Nell’Africa sub-sahariana la danza è onnipresente. In tutti i rituali, sia essi sacri o profani, si utilizza la danza, quindi danze di preghiera, danze per i passaggi di età e di status sociale, danze dei mestieri, danze per le stagioni, danze per i raccolti, danze di guarigione, danze di divertimento. CIBO Il cibo in Africa è l'elemento base di un rituale di comunione, un'occasione per esprimere valori e simboli della tradizione. Accostarsi alla cucina africana diventa pertanto un gesto altamente culturale, una modalità immediata e simpatica per conoscere e allargare la comunione. Il cibo africano varia da regione a regione e molta differenza si incontra tra i paesi della fascia sahariana e quelli della foresta tropicale dell'Africa centrale. Le isole poi costituiscono una forma di cucina a sé. Nel continente, in modo molto generale si può dire che il piatto forte è costituito da una portata a base di carne, quasi sempre accompagnata da un sugo ricco di varie spezie, anche molto piccanti. Al posto del pane occidentale si mangia il riso, la ingera (una sottile sfoglia molle e tenera fatta con un cereale chiamato tef).Il piatto africano forse più conosciuto è lo zighinì, piatto nazionale per l'Etiopia, la Somalia e l'Eritrea.È costituito da carne di montone cotta in umido, accompagnata da berberè, un sugo ricco di paprika piccante, e verdure varie. Il tutto servito su uno strato di ingera. Anche il pollo è molto diffuso, dal pollo saka-saka al pollo al burro d'arachide, condito con il dongo-dongo, una spezia che aiuta il sugo a compattarsi e a dargli il suo sapore particolare. RELIGIONE La distribuzione delle religioni in Africa è molto complessa, e in gran parte riconducibile all'influenza coloniale prima araba(nel Nord Africa e in Africa centrale) e poi Europa. Le due religioni predominanti sono infatti cristianesimo e islam, anche se spesso, soprattutto in Africa subsahariana, questi culti vengono combinati in maniera sincretica con quelli tradizionali animiste.