A matter of definition
PRIMARY DATA
 Standard clinical definition of infertility
 Inability to conceive within a period of 12 months for couples sexually
active and not using contraceptive
 Epidemiological definition
 Inability to conceive within a period of 24 months for couples sexually
active and not using contraceptive (Rowe et al., 1993)
SECONDARY DATA
 Primary infertility
 Absence of a live birth within 5 years of marriage (Henry, 1977)
 Absence of a live birth within 7 years of marriage (Larsen & Menken,
1989)
 Secondary infertility
 Absence of a live birth within 5 years of a previous birth (Larsen &
Menken, 1989)
Cause di infertilità
Cause di infertilità femminile
Disfunzioni ormonali della follicogenesi e dell’ovulazione
Cause congenite
Stress
Sindrome dell’ovaio policistico
Affezioni a carico delle tube
Endometriosi
Infezioni pelviche acute o croniche (es. Chlamydia, Gonorrea, come conseguenza di
tubercolosi)
Malformazioni uterine
Cause di infertilità maschile
Disfunzioni nella produzione, emissione o funzionalità dei testicoli
Cause congenite
Stress
Infezioni genito-urinarie
Malattie virali (varicella, morbillo, parotite)
Malattie a trasmissione sessuale
Risk factors
 Environmental factors (poor health and hygienic conditions)
 Life-style factors (sexual transmitted diseases)
 Acute or chronic diseases favoring sterility (i.e. Tuberculosis)
 Malnutrition and denutrition (?)
 Hard work and physical stress
Fecondità e clima
Stagionalità delle nascite nell’Italia
contemporanea, 1993-2005
Le Ragioni di uno Studio
La stagionalità delle nascite è sovente il risultato del profondo legame che si instaura tra
i membri di una popolazione e l’ambiente che la circonda, descrivendone il rapporto con
I tempi del lavoro, con la presenza di eventuali migrazioni stagionali, con le tradizioni e
l’osservanza di principi religiosi, e, più in generale, con motivazioni di ordine culturale e
sociale. Si è però ipotizzato che l’esistenza di specifici pattern stagionali in vari paesi del
mondo possa essere dovuta anche all’influenza di fattori climatici. Ovviamente questa
sarebbe massima nei paesi in via di sviluppo, in quanto l’industrializzazione,
l’urbanizzazione, il cambiamento dei sistemi e dei ritmi di lavoro avrebbero di molto
attenuato,quando non annullato, l’influenza dei fattori ambientali sulla fecondità.
Modelli teorici di stagionalità
Modello Europeo
Incrementi di nati in primavera, in particolare aprile-maggio, e,
localmente, anche in settembre, accompagnati a consistenti
decrementi nel tardo autunno e primo inverno.
Modello Americano
Contenuto numero di nascite all’inizio della primavera
(specialmente in Aprile) compensato da significativi
incrementi in autunno.
Scopo della ricerca
•
•
•
•
Studiare la stagionalità delle nascite nell’Italia contemporanea
inquadrandola nel contesto europeo.
Analizzare il ruolo di alcuni fattori climatici nel condizionare la
distribuzione mensile delle nascite di un paese
industrializzato.
Evidenziare possibili specificità geografiche in relazione a
differenze climatico-ambientali e socio-economiche.
Verificare le eventuali alterazioni del pattern stagionale indotte
dalla torrida estate del 2003.
Interazione tra fattori climatici e fertilità
I meccanismi
Fattori climatici che agiscono sulla fertilità umana:

Temperatura (Lam e Myron,1991, 1996; Werschler e Halli);

Fotoperiodo (Roenneberg e Aschoff, 1990; Rojanski et al., 1992);

Intensità della luce (Cummings, 2003);

Precipitazioni (Bailey et al., 1991).
Nonostante non vi sia totale accordo sul ruolo di alcuni di questi fattori (Bronson, 2004), si è argomentato che:

le alte temperature possono influenzare la fertilità agendo soprattutto sulla capacità riproduttiva maschile,
in termini di riduzione della qualità del seme e sulla sua motilità, nonché sulla frequenza dei rapporti
sessuali (Centola e Eberly,1999; Gyllenborg et al., 1999; Levine, 1991, 1994).

la durata dell’illuminazione diurna (fotoperiodo) e dell’intensità della luce influiscono sul sistema
riproduttivo, agendo sulla ghiandola pineale e quindi sulla produzione di melatonina.

in popolazioni fortemente dipendenti dall’agricoltura periodi siccitosi o molto piovosi influenzano
negativamente i raccolti. Ciò incide sul livello e sulla qualità dell’alimentazione e dell’apporto energetico, e
quindi sulla salute e su una efficace attività riproduttiva.
Il metodo di Lam e Myron (1996)
Modello regressivo nel quale la variabile dipendente è il numero medio di
nascite giornaliere nel mese t al netto del trend
bt  Yt

t 6
m t 5
Ym
Il peso delle variabili esplicative indipendenti è stimato dal modello
ln bt  s 1 s dts  1Tt 9   2Tt 29  3 Pt 9   4 Pt 29  5 Ft 9  6 Ft 29
12
nel quale αs rappresenta il coefficiente del singolo mese s, βi i coefficienti di T
(temperatura in °C), P (pioggia in mm) e F (fotoperiodo in ore/giorno) al tempo t-9.
I coefficienti mensili αs sono stati standardizzati ponendo la loro somma uguale a 0,
in modo che essi rappresentino la differenza proporzionale tra il numero di nascite
giornaliere nel mese s e il numero medio di nascite giornaliere.
Evidenze di letteratura
(Lam e Myron, 1996)
Le Fonti
• Dati sulle nascite
– Istat
http://demo.istat.it
• Dati climatici (temperatura, precipitazioni, fotoperiodo)
– Istat
– Ufficio Centrale di Ecologia Agraria
– Servizio Meteorologico dell'Aeronautica
Militare Italiana
– Vari siti meteo, ad es. http://www.wunderground.com
Nascite in Italia, 1993-2005
9.8
570000
560000
9.7
Nati
Tasso di natalità (x1000)
9.6
550000
Tasso di natalità
9.4
9.3
Numero nascite
9.5
540000
530000
9.2
520000
9.1
9.0
510000
8.9
500000
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
Temperature medie, 1994-2004
30.0
Torino
Perugia
Palermo
Temperatura media °C
25.0
Aviano
Foggia
20.0
15.0
10.0
5.0
0.0
Gen
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Variazioni di temperatura
Periodi 1961-90 e 1994-2004
4.0
3.0
Torino
Aviano
Perugia
Foggia
Palermo
T°1994-2004 - T.°1961-90
2.0
1.0
0.0
Gen
-1.0
-2.0
-3.0
-4.0
Feb
Mar
Apr
Mag
Giu
Lug
Ago
Set
Ott
Nov
Dic
Effetti di temperatura, precipitazione e fotoperiodo
sulla stagionalità delle nascite, 1994-2005
0.30
Senza fattori climatici
Solo T
0.20
Scostamento dal trend %
Solo F
T+P+F
0.10
0.00
-0.10
-0.20
-0.30
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
Nov
Dec
Jan
Feb
Mar
Mese di nascita
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Sep
Oct
Mese di concepimento
Modelli di stagionalità, 1994-2005.
Alcuni elementi di riflessione
Coeff. Standardizzati
Temperatura
Fotoperiodo
Effetto fattori
climatici
nati in settembre
Italia
0.8 / -1.2
4.7 / -3.9
+9.5%
+0.5%
Nord
1.0 / -1.5
-5.4 / 3.5
-23.2%
+17.3%
Centro
0.6 / -1.3
-3.6 / 2.7
-19.1%
+17.9%
Sud-Isole
1.0 / -1.4
10.8 / -10.4
+8.2%
+2.3%
Area
Lineare / Quadratico
Effetto fattori
climatici
nati in maggio
Effetto di temperatura e fotoperiodo
sulla stagionalità delle nascite, anno 2004
0.30
Senza fattori climatici
Solo T
0.20
Scostamento dal trend %
Solo F
0.10
0.00
-0.10
-0.20
-0.30
Jan
Feb
Mar
Apr
May
Apr
May
Jun
Jul
Aug
Jun
Jul
Mese di nascita
Sep
Aug
Sep
Oct
Nov
Dec
Nov
Dec
Jan
Feb
Mar
Oct
Mese di concepimento
Note conclusive
1. Nonostante l’industrializzazione, il cambiamento dei ritmi lavorativi,ed il
sempre minor tempo passato all’aperto, i fattori climatici sembrano
mantenere ancora un ruolo significativo nell’influenzare la distribuzione
mensile delle nascite.
2. L’effetto legato al fotoperiodo parrebbe la conseguenza di un processo
adattivo di tipo evolutivo volto a favorire le nascite nei mesi più favorevoli
(primavera) e a sfavorirle nei mesi in cui esse sarebbero destinate a minor
successo (inverno).
3. Si conferma anche per l’Italia il ruolo delle alte temperature come elemento
negativo per la fecondità. L’effetto complessivo imputabile alla temperatura
sembrerebbe più marcato rispetto ad altri paesi europei.
4. La torrida estate del 2003 ha innescato un deciso cambiamento nel pattern
stagionale delle nascite del 2004, comportando la scomparsa del picco di
maggio. Dai risultati emerge un effetto significativo della sola temperatura,
la cui marcata variabilità ne fa un elemento più efficace del fotoperiodo nel
condizionare i comportamenti riproduttivi nel breve periodo.
5. I modelli macro-regionali non hanno evidenziato particolari differenze per
quanto riguarda la T – il picco di nascite in maggio si accentua ovunque
ogni qual volta si controlli la temperatura – mentre il fotoperiodo parrebbe
giocare un ruolo significativo soprattutto nel Meridione.
Scarica

Diapositiva 1 - Dipartimento di Giurisprudenza