Modelli Il concetto di modelli nasce con la matematica per poter spiegare la realtà. la fisica moderna sperimenta infatti attraverso modelli macroscopici i fenomeni che i nostri sensi non sono in grado di percepire. Lo spettrofotometro per verificare il modello atomico di Bohr. Lunghezza d’onda della luce. Il carrello per rappresentare il comportamento dell’elettrone nell’atomo radiazione elettrone Forza coulomb Il sonometro come metafora della quantizzazione della radiazione Orbita La spettrometria Studio degli spettri di emissione Il modello atomico di Bohr • Ogni elettrone, a seconda della quantità di energia che possiede, orbita seguendo una traiettoria circolare detta stato stazionario. L’energia è quindi quantizzata poiché ad ogni orbita corrisponde una quantità definita di energia. Per saltare da un’orbita all’altra la particella deve ricevere o emettere energia sufficiente. • Quando un elettrone viene colpito da energia sufficiente, questo si eccita e salta nello stato successivo. A causa della sua instabilità in seguito la particella tende a decadere, tornando nell’orbita di partenza. Per fare ciò l’elettrone deve perdere l’energia precedentemente ottenuta, che viene emessa sotto forma di fotoni, quindi luce. Lampade a scarica • La tensione ai poli di una lampada a gas causa movimento di elettroni • urtando violentemente contro le molecole del gas, gli ioni negativi cedono a queste parte della loro energia cinetica • La molecola acquisisce energia in eccesso e diventa instabile • Tornando alla condizione iniziale la molecola cede l’energia in eccesso sotto forma di fotoni • Il fotone ha energia: ∆E = E2 – E1 = hv • La radiazione emessa produce uno spettro a righe luminoso che varia a seconda della composizione chimica del gas • Al variare della composizione chimica variano anche le frequenze rilevate Con la Teoria di Bohr questi spettri di emissione trovano una giustificazione spettrofotometro Lo spettro luminoso viene misurato dallo spettrofotometro: 1. Ia radiazione luminosa emessa attraversa una fenditura che diviene la nuova sorgente del fascio fotonico (principio di Huygens) 2. Il fascio viene canalizzato da una lente 3. I raggi vengono diffratti a seconda della loro lunghezza d’onda, questa viene calcolata tramite l’equazione λ = d sen(θ) Grafico della luce Led Grafico dell’Elio (He) NEON Rad Angolo° 0,121535 6,967 0,365374 20,945 0,381266 21,856 0,397053 22,761 0,416992 23,904 0,440699 25,263 0,45462 26,061 Lunghezza d'onda (nm) Aspettativa 201,98 595,26 619,91 644,25 674,75 710,67 731,57 596 620 670 715 ELIO Rad Angolo° 0,248304 14,234 0,284275 16,296 0,29523 16,924 0,317035 18,174 0,37291 21,377 0,426377 24,442 0,453521 25,998 Lunghezza d'onda (nm) 409,44 467,25 484,74 519,38 606,97 689,02 729,93 Aspettativa 485 680 720 ESPERIMENTO DELLA RISONANZA CON IL CARRELLO Premesse Teoriche Moto armonico: è un sistema ideale in cui non si tiene conto dell’attrito e per ciò l’oscillazione continuerà all’infinito (blu) 𝑥 𝑡 = 𝑥 sin(𝜔𝑡 + 𝛼) Moto armonico smorzato: è un sistema reale in cui si tiene conto dell’attrito per ciò l’oscillazione non continuerà all’infinito ma nel giro di qualche periodo si esaurirà (rosso) 𝑥 𝑡 = 𝑥𝑠𝑖𝑛 𝜔𝑡 + 𝛼 𝜏=1 𝛾 −𝑡 2𝜏 𝑒 𝜔 = 𝑓𝑟𝑒𝑞𝑢𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑝𝑟𝑜𝑝𝑟𝑖𝑎 Il nostro obiettivo era studiare il comportamento del corpo (carrellino) quando riceve una spinta costante e regolare chiamata forzante (equazioni in basso) e determinare quando si ottiene una risonanza. La risonanza è un particolare avvenimento nel quale la frequenza del corpo che oscilla è uguale alla frequenza che riceve così si ottiene la risposta massima dal corpo alla sollecitazione (cioè l’ampiezza massima). 𝑥 𝑡 = F0/m 𝑠𝑖𝑛 (𝜔𝑡 + 𝛼) F0 = forza forzante m = massa carrellino wn = frequenza motore wf = frequenza propria = coefficiente di attrito Apparato sperimentale molla motore carrellino Emettitore di onde sonore (sensore di moto) OSCILLAZIONE SMORZATA 𝑥 𝑡 = −𝑡 𝑥0 𝑒 𝜏 sin(𝜔0 𝑡 + 𝜑) 1.200 1.000 Oscillazione (m) 0.800 y = 1.0532e-0.008x R² = 0.9935 0.600 0.400 0.200 0.000 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Tempo (s) Series1 Expon. (Series1) ANDAMENTO PERIODO/MASSA Relazione matematica: 𝑇 = 2𝜋 𝑚 𝑘 2.5 Periodo (s) 2 1.5 y = 0.0639x0.5019 R² = 0.999 1 Series1 Power (Series1) 0.5 0 0 200 400 600 Massa (g) 800 1000 1200 CONDIZIONE DI RISONANZA Frequenza propria = 4,163 (1/s) Apparato sperimentale Grafico ampiezza-frequenza (gruppo 2) Frequenza propria = 4,082 (1/s) SONOMETRO E ONDE STAZIONARIE LA DOMANDA: IL MODELLO DI BOHR • Per spiegare gli spettri di emissione, Bohr ipotizzò che fossero consentite solo certe orbite, caratterizzate da un’energia quantizzata. • Ciò spiegava molte cose, ma perché queste orbite erano quantizzate? Perché l’elettrone poteva muoversi solo su quelle precise traiettorie? LA RISPOSTA: DE BROGLIE E IL DUALISMO ONDA-CORPUSCOLO • Louis De Broglie, per spiegare questo strano comportamento, ipotizzò che ogni cosa si comporti a volte come corpuscolo, a volte come onda con una lunghezza caratteristica • Tuttavia, per corpi macroscopici la lunghezza d’onda caratteristica è talmente piccola da non poter essere apprezzabile LA RISPOSTA: DE BROGLIE E IL DUALISMO ONDA-CORPUSCOLO • De Broglie formulò un’equazione per descrivere inizialmente solo il comportamento dell’elettrone ℎ 𝜆 = 𝑞 • Sapendo che il momento angolare è quantizzato: 𝑚𝑣𝑟𝑛 = 𝑛ℎ/2𝜋 → • 𝑞𝑟𝑛 = 𝑛ℎ 2𝜋 → ℎ 𝑟𝑛 λ = 𝑛ℎ 2𝜋 → 𝒏𝝀 = 𝟐𝝅𝒓𝒏 LA RISPOSTA: DE BROGLIE E IL DUALISMO ONDA-CORPUSCOLO • Quindi, gli elettroni non possono seguire qualsiasi orbita, ma solo alcune consentite, che corrispondono a un numero intero di lunghezze d’onda • L’orbita si comporta quindi come un’onda stazionaria LE ONDE STAZIONARIE • Onde periodiche, sinusoidali, oscillano ma non si propagano nello spazio. • Esse si riflettono in una zona limitata dello spazio, e interferiscono con sé stesse, creando nodi fissi. LE ONDE STAZIONARIE • Sono dotate di precise lunghezze d’onda proprie: non possono quindi oscillare con qualsiasi lunghezza d’onda (come gli elettroni). 2𝐿 , 𝑛 • λ= dove L è la lunghezza della corda, e n un numero naturale • Le onde stazionarie sono quindi caratterizzate da precise frequenze di risonanza, dette armoniche. L’armonica fondamentale è la frequenza caratterizzata da n=1. Tutte le altre risultano essere multiple della fondamentale. LE ONDE STAZIONARIE • Possiamo trovare quindi la frequenza: 𝑓λ = 𝑣, dove v è la velocità di propagazione, che per le onde stazionarie è 𝑣 = 𝑇 . 𝜇 T è la tensione della corda, mentre μ è la sua densità lineare ESPERIENZA DEL SONOMETRO Magnete collegato al generatore Generatore Sensore collegato all’oscilloscopio Oscilloscopio Corda vibrante Masse Oscilloscopio Sensore collegato all’oscilloscopio e scala graduata Generatore Sensore collegato all’oscilloscopio Oscilloscopio Magnete collegato al generatore Masse Sonometro Corda vibrante Formule utili λn = 2L/n f = v/ λ v = T/μ T = mg Dati L = 0,6 m μ = 0,001683 kg/m m = 3 kg T = 29,43 N ARMONICA FONDAMENTALE Abbiamo ricavato la velocità: m=3 kg v = T/μ = 132 m/s f = v/ λ = 110,2 Hz Abbiamo poi fatto lo stesso fino ad arrivare a n = 4, quindi fino alla quarta armonica Abbiamo infine verificato la proporzionalità diretta tra la frequenza dell’armonica e il numero naturale «n», infatti al crescere di «n» si può notare anche una crescita della frequenza. 500 450 400 Frequenza (Hz) Abbiamo posto n=1, poiché facciamo riferimento alla prima armonica, quindi λ = 2L/n = 2L = 1,2 m Possiamo dunque trovare la frequenza dell’armonica fondamentale, infatti 350 300 250 200 150 100 50 0 0 1 2 3 n 4 5 Servendoci dell’equazione qui a fianco e sostituendo i dati a noi noti è stato possibile ricavare la densità lineare Il risultato è stato piuttosto soddisfacente! Equazione retta Y= T*n^2= µ (2L*f) 2 = µ x 600 500 y 400 y = 0,0017x - 0,2651 300 200 100 0 0 100000 200000 x µ(effettivo)=0,001683 kg/m 300000 Densità da noi trovata Cambiando la tensione… Gli obiettivi • Scoprire le frequenze armoniche della medesima corda sottoposta a tensioni diverse. • Calcolare approssimativamente il valore della densità lineare μ a partire dalla frequenza armonica di risonanza e dalla tensione applicata. Le formule di partenza λ= λ𝑓 = 2𝑙 𝑛 𝑇= 𝑇 𝜇 𝑇 = 𝜇𝑣 2 4𝑙 2 𝑓2 𝜇 2 𝑛 I risultati 60 50 y = 0.00168x - 0.12456 40 30 T (N) 20 10 0 0 5000 10000 15000 20000 25000 v2 (m2/s2) 𝝁 = 𝟎, 𝟎𝟎𝟏𝟔𝟖 𝒌𝒈/𝒎 30000 35000 De Broglie e la corda vibrante? • Relazione per una corda vibrante 2𝑙 λ= 𝑛 • Relazione di De Broglie per l’elettrone 𝟐𝝅𝒓𝒏 𝝀= 𝒏 Elaborato a cura di: • • • • • • • • • • Sara Gueddari Francesca Roselli Albertina Regalini Matteo Pasotti Roberto Berlucchi Jacopo Baffelli Lorenzo Rossi Riccardo Barbieri Carlo Ambrosoli Valeria Zuccoli