MERCANTI E USURAI 14 maggio . • Il problema del limite della «delegittimazione» • Qual è il senso sociale della professione del mercante? • Nella seconda metà del Duecento alberto Magno, Tommaso d’Aquino, Bonaventura, Riccardo di Mezzavilla, Pietro di Giovanni Olivi riflettono • BONAVENTURA (1257) • Il commercio in quanto opus civile si contrappone – ben limitato nei suoi ambiti pubblicamente utili – alla simonia (ovvero alla commercializzazione indifferenziata dei beni – sacri e non sacri) . • Tommaso (Summa, Questio 77,4) • «Il profitto, (LUCRUM) che è il fine del commercio, per quanto nella sua logica non implichi nulla di onorevole o di necessario, tuttavia non implica neppure alcunché di vizioso o di contrario alla virtù, ragion per cui nulla impedisce che il profitto venga finalizzato a qualcosa di necessario o anche di onorevole. E’ in questo modo che il commercio diviene legittimo. Come per esempio quando qualcuno destina un profitto moderato, che ricerca commerciando, al sostentamento della sua famiglia, o anche per soccorrere i poveri; o anche quando qualcuno si dedica al commercio per l’utilità pubblica, affinché cioè le cose necessarie alla vita non vengano a mancare alla sua patria. In questo caso il profitto che cerca non è fine a se stesso, ma è come la retribuzione di un lavoro» - - • la mercatura non è una professione accidentale, ma un fondamento del bene pubblico. • Tre ragioni per san Tommaso rendono lecito il profitto: • . Sostentamento domestico • Carità • Pubblica utilità • OLIVI: • Sottolinea la capacità imprenditoriale come radice della legittimità del profitto . . • Per la scuola domenicana… . • Il punto cruciale è quello che si intende per «utilità pubblica» o «bonum commune» • Per la scuola francescana il mercator (se è in buona fede: non uno speculatore, potenziale o effettivo usurarius) è un protagonista della contrattazione. La sua «industria», la sua capacità di conoscere le materie prime, i corsi valutari, i bisogni sociali, sono all’origine di un processo multiforme di definizione dei valori economici • L’idoneitas del mercante sta nella sua perizia, nel giudicare le circostanze del gioco. • L’utilità pubblica è «misurata» da quella economica, che dipende dalla competenza dei professionisti. . • P. Olivi: • «se (i mercanti non fossero abili nel valutare con sottigliezza le merci, i prezzi e i valori delle cose, non sarebbero ido- .