Capitolo 6
Il processo decisionale delle
imprese: la massimizzazione
del profitto
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Per raggiungere l'obiettivo del massimo
profitto, le imprese devono risolvere una serie
di problemi. Dove produrre? Quanti
finanziamenti chiedere? Quanta pubblicità? Su
che media? Che prezzo fissare? Quanto
produrre?
Ci occupiamo delle ultime due domande: Che
prezzo fissare? Quanto produrre?
Cosa vuole massimizzare l'impresa?
Assumeremo, per semplicità, che l'impresa sia
un soggetto unico che opera allo scopo di
massimizzare il profitto dei proprietari.
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Il profitto
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Profitto = ricavi – costi di produzione
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Non ci sono ambiguità nella definizione di ricavi
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I costi invece possono essere definiti in due modi
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Si hanno dunque due definizioni di profitto a
seconda della definizione dei costi
Due definizioni di profitto
Definizione contabile: si considerano solo i
costi espliciti
profitto contabile = ricavo totale – costi contabili
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Definizione economica: si considerano i costi
espliciti ed i costi impliciti (cioè il costo
opportunità)
profitto economico = ricavo totale – tutti i costi =
= ricavo totale – (costi espliciti + costi impliciti)
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Per comprendere il comportamento delle
imprese (avviare o meno una attività, entrare o
uscire da un settore, ecc.) è rilevante il concetto
economico di profitto
Il profitto va ai proprietari dell'impresa
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Lo si può considerare come una remunerazione della
assunzione di rischio, e/o della introduzione di
innovazioni.
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I vincoli di una impresa
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Il vincolo della domanda
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Il concetto rilevante è: la curva di domanda per
una impresa, che indica, per ciascun prezzo, la
quantità di prodotto che una impresa è in grado
di vendere.
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Figura 1
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La curva è decrescente
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Attenzione: se la singola impresa può pensare di
modificare il prezzo, allora sta operando in mercati non
perfettamente concorrenziali.
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Possiamo ridefinire la curva di domanda per
una impresa, come indicante, per ciascuna
quantità, il prezzo massimo che un'impresa può
praticare.
In questo caso si intuisce meglio l'aspetto del
vincolo.
Il ricavo totale
Esso è dato dal prezzo moltiplicato per la
quantità.
Aumentando il prezzo, la quantità diminuisce
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Il ricavo totale può aumentare o diminuire
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Il vincolo del costo
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L'impresa ha una certa funzione di produzione
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Deve pagare dei prezzi (dati per ipotesi) per gli
input che utilizza
La funzione di produzione e i prezzi
determinano il costo di produzione di ciascun
livello di prodotto
L'impresa sceglierà di produrre al minor costo
(al costo minimo).
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Il livello di produzione che massimizza il
profitto
Problema dell'impresa: scegliere il livello di
produzione che le permette di ottenere il
massimo profitto possibile
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2 metodi per risolverlo..
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L'approccio del ricavo totale e del costo totale
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Si deve calcolare il profitto = TR – TC ...
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TR: ricavi totali; TC: costi totali
... per ogni livello di produzione, e scegliere
quello in cui il profitto è maggiore
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Vedi colonna (5), Figura 1
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L'approccio del ricavo marginale e del costo
marginale
Ricavo marginale (MR): rapporto tra la
variazione del ricavo totale (∆TR) e la
variazione della produzione (∆Q).
MR = ∆TR/∆Q
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Vedi Tabella 1..
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Osservazioni su MR:
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MR può essere positivo o negativo:
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Se MR > 0, un aumento della produzione fa aumentare
TR
Se MR < 0, un aumento della produzione fa diminuire
TR
Perchè? Perchè l'impresa, per vendere unità
aggiuntive di prodotto deve diminuire il prezzo.
Quindi, questo avrà un effetto positivo su TR
(poiché l'impresa vende di più), e un effetto
negavito su TR (poiché l'impresa deve abbassare il
prezzo).
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MR è inferiore al prezzo che l'impresa può
praticare per il nuovo livello di produzione:
Perchè? Perchè l'impresa, per vendere unità
aggiuntive di prodotto deve diminuire il prezzo.
Es. per passare da 2 a 3 unità vendute, l'impresa
deve abbassare il prezzo da €600 a €550.
Deve in particolare abbassarlo su tutte le unità
vendute, cioè sulla terza unità ma anche sulle prime
due (che prima vendeva a €600 l'una)
Quindi, vendendo la terza unità l'impresa ha un
ricavo aggiuntivo di €550, ma subisce una
riduzione di ricavo di €50 x 2 = €100, dovuta alla
riduzione del prezzo sulle prime due unità.
MR = 550 – 100 = 450 < nuovo prezzo (€550)
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Affinchè tutto ciò accada, è necessario che la
curva di domanda per l'impresa sia inclinata
negativamente.
L'utilizzo di MR e MC per massimizzare il
profitto
Per individuare la quantità di prodotto che
massimizza il profitto, bisogna applicare le
seguenti regole:
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Un incremento di Q fa aumentare il profitto se
MR > MC
Un incremento di Q fa diminuire il profitto se
MR < MC
quindi...
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Se MR > MC, l'impresa ha convenienza ad
espandere la produzione
Se MR < MC, l'impresa ha convenienza a ridurre
la produzione
Vedi Tabella 1: l'impresa massimizza il profitto
quando produce 5 letti
La massimizzazione del profitto con l'ausilio
dei grafici
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Vedi Figura 2
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Per massimizzare il profitto...
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L'impresa dovrebbe scegliere il livello di Q in
corrispondenza del quale è massima la distanza
verticale tra TR e TC
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Per massimizzare il profitto...
L'impresa dovrebbe scegliere il livello di Q in
corrispondenza del quale è MR=MC
Questa è una applicazione del principio generale,
l'approccio marginalista al profitto, secondo il
quale l'impresa dovrebbe intraprendere ogni azione
che aumenti il suo ricavo più del suo costo.
Altre applicazioni: Aprire o meno una nuova
filiale? Assumere o meno un altro lavoratore? ecc.
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Le perdite
Problema: se una impresa, per ogni livello di
produzione, ha TR < TC, cosa dovrebbe fare?
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Risposta: dipende dall'orizzonte temporale
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Breve periodo
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In questo caso, l'impresa deve sostenere i costi fissi
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Figura 4.
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L'impresa ha convenienza a produrre ad un livello
pari a Q*, piuttosto che non produrre affatto, cioè
sceglie Q = 0.
In corrispondenza di Q*, TR > TVC, e la distanza
tra TC e TR è minima
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Questo significa che l'impresa, producendo,
riesce almeno a coprire i costi variabili
(TR > TVC) e, così facendo, riduce le perdite ,
in particolare perché riesce a coprire una parte
del costo fisso, che altrimenti dovrebbe subire
completamente.
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In particolare, quando si trova in Q*, le perdite
sono ridotte al minimo (minima distanza verticale
tra TC e TR)
Questo conduce alla regola della cessazione
dell'attività. Essendo Q* tale che MR=MC:
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Se TR > TVC, l'impresa continua a produrre
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Se TR < TVC, l'impresa dovrebbe cessare l'attività
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Se TR = TVC, l'impresa è indifferente
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Vedi Figura 5: esempio di condizioni per la
cessazione dell'attività.
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Lungo periodo
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Nel LP non ci sono costi fissi.
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Se l'impresa decide di non produrre nulla, avrà
costi nulli (e ricavi nulli, e profitti nulli).
L'impresa quindi decide di uscire se, nel LP,
ottiene profitti negativi.
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