Ecco qua!!! Un nuovo anno è iniziato e, dopo la fine della scuola media, si va alle superiori: sono anni in cui la tua identità viene cambiata da tutti gli avvenimenti e dalle amicizie che si fanno… Alcuni di questi cambiamenti avvengono anche tramite attività come, per esempio, il teatro. Questa nuova esperienza l’abbiamo intrapresa con il Laboratorio integrato “PIERO GABRIELLI”. Piero Gabrielli era un giocatore di rugby. I suoi compagni lo chiamavano “San Bernardo” perché arrivava sempre in soccorso degli amici. Nel gioco, come nella vita: infatti, oltre che bravo rugbista, era anche un ottimo ristoratore. È stato il cuore, il braccio e la mente dei “Mille bambini a via Margotta”, associazione che si è battuta per "l'integrazione". Piero usò proprio l'esempio del rugby per spiegare come, nel gioco e nella vita, insieme si cresce meglio: tutti – grandi o piccoli, veloci o lenti -, se aiutati dal gruppo, sono in grado di trovare dentro di sé e di tirare fuori capacità insospettabili. Gabrielli era promotore di un progetto teatrale e, nel 1981, propose la sua “utopia” d’integrazione attraverso il teatro con queste parole: “La parola ma anche il gesto e il ritmo e la mimica, nella magia dei suoni e delle luci del palcoscenico, per andare a ripescare lontano, nelle mortificate e misteriose residue possibilità, la maniera di esprimersi, per essere vivi, per partecipare ma, soprattutto, per fare luce nel buio, al di là delle barriere che da secoli, da sempre, sono simbolo di pregiudizi, di paure, di ignoranza”. Questo laboratorio teatrale è un’attività promossa e realizzata in collaborazione tra Roma Capitale e Promozione della Salute. Il Laboratorio è tenuto da professionisti ed è rivolto a ragazzi con e senza disabilità. Il suo obiettivo è quello di promuovere un percorso d’integrazione tra i ragazzi attraverso lo strumento teatrale. Il Laboratorio è coordinato da un’équipe di lavoro divisa in gruppi : • Recitazione • Scene e costumi • Documentazione L’ultimo laboratorio è quello che frequento io: in esso si documentano le attività degli altri laboratori, si scrivono articoli su di essi o sulle visite, e sulle nostre impressioni. Essendo il primo anno, le mie impressioni e informazioni sono ancora all’inizio, e, non potendo ancora dire molto poiché è da poco tempo che lo frequento, posso solo informarvi che il teatro è un’attività che consiglierei a tutti e così anche il Laboratorio di Documentazione. Il teatro ti aiuta ad aprirti con gli altri, a metterti nei loro panni e ad aiutarli se sono in difficoltà… Questa attività non solo ci fa interagire con i disabili, ma ci fa entrare nei loro pensieri, capire quello che provano e i cambiamenti che subiscono: questi laboratori possono far uscire cose di noi stessi di cui prima non sapevamo neanche l’esistenza, e capita così non solo a noi, ma a tutti quelli che vi partecipano e vi assistono, come i professori e il pubblico degli spettacoli… A presto! … Al prossimo articolo!!! Spero che vi piacerà… Letizia Ramos Soares