La politica delle competenze: il processo di costruzione del sistema integrato della Toscana Lo stato di attuazione Luciano Falchini Inquadramento del progetto regionale per la costruzione di un sistema delle competenze nell’ambito di standard minimi nazionali Le priorità per lo sviluppo del progetto regionale Lo stato di attuazione e le prospettive Il quadro di riferimento Il contesto europeo Le priorità del Processo di Copenaghen ribadite e rafforzate dalla Dichiarazione di Maastricht del 14 dicembre 2004: “(quadro delle qualifiche europeo aperto e flessibile) …… basato principalmente sulle competenze e sui risultati dell’apprendimento. Esso rafforzerà lo stretto legame fra i sistemi di educazione e di formazione, costituirà il riferimento per la validazione delle competenze acquisite attraverso percorsi non formali e sosterrà il regolare ed efficace funzionamento dei mercati del lavoro europeo, nazionali, settoriali” “Maggiore rilievo … alla rapida individuazione delle competenze e alla pianificazione dell’erogazione di istruzione e formazione professionale; …. Gli attori maggiormente interessati, incluse le parti sociali, svolgeranno un ruolo di maggior coinvolgimento in questo processo” “maggiore pertinenza e qualità dell’istruzione e formazione professionale mediante il sistematico coinvolgimento di tutte le parti interessate negli sviluppi a livello nazionale, regionale e locale in particolare per quanto riguarda la garanzia di qualità” I riferimenti normativi europei Decisione del Consiglio europeo 85/368/CEE del 16 luglio 1985 relativa alla corrispondenza delle qualifiche di formazione professionale tra gli stati membri delle Comunità europee, che individua 5 livelli di formazione Direttive dal 1988 al 2001 (tra cui 92/51/CEE, 1999/42/CE, 2001/19/CE) relative al sistema generale di riconoscimento delle qualifiche professionali, recentemente sostituite dalla Direttiva 2005/36/CE del Parlamento europeo e del Consiglio Decisione 2241/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ad un quadro comunitario unico per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze (Europass) tappe diverse di un percorso verso un sistema europeo di riconoscimento di titoli e qualifiche per la TRASPARENZA, la libera circolazione e la mobilità degli individui e dei lavoratori I riferimenti al contesto nazionale - 1 I principali riferimenti normativi (o comunque formalizzati istituzionali) di un sistema-Paese ancora in via di definizione: a livelli Accordo Stato-Regioni (18/02/2000) per la costituzione del sistema nazionale di certificazione delle competenze professionali D.M.L.P.S. 174/01 relativo al quadro di riferimento generale per ciò che attiene alla certificazione delle competenze nel sistema della formazione professionale Documento delle Regioni (08/2002) per la definizione degli standard minimi di competenza e certificazione, condiviso con i sindacati, accolto dai Presidenti delle Regioni ed in fase di condivisione tecnica con Anci, Upi e confederazioni imprenditoriali Legge 131/2003 (adeguamento alla L.C. 3/2001) I riferimenti al contesto nazionale - 2 Legge 30/2003 “Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro" e Decreto legislativo 276/2003 attuativo della legge 3072003, che riprende il libretto formativo per la registrazione delle competenze acquisite in esperienze di formazione Legge 53/2003 “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale” Accordo Stato-Regioni (15/01/2004) per la definizione degli standard minimi delle competenze di base dei percorsi triennali sperimentali Accordo in Conferenza Unificata (28/10/04) per la certificazione intermedia e finale e per i passaggi tra i sistemi Accordo in Conferenza Unificata (14/07/2005) per la definizione del libretto formativo del cittadino Accordi e provvedimenti del MIUR su specifiche filiere formative quali IFTS, obbligo formativo, istruzione scolastica superiore, istruzione universitaria Il quadro di riferimento Il contesto regionale Il quadro normativo regionale che definisce il sistema integrato di lifelong learning disciplina in maniera sistematica le materie dell’istruzione, formazione professionale e lavoro e procede verso l’integrazione dei sistemi per Legge regionale 26/07/02 n. 32 garantire al cittadino il diritto all’apprendimento durante tutto l’arco della vita,al lavoro ed allo sviluppo professionale per la crescita costante delle competenze in un’ottica di lifelong e lifewide learning individua il sistema di certificazione delle competenze e di riconoscimento dei crediti Regolamento Esecutivo L.R. 32/02 quale strumento per rendere certe, definite, classificate e riconosciute le competenze acquisite dall’individuo prevede l’individuazione di un modello di certificazione delle competenze per il riconoscimento degli apprendimenti conseguiti nei percorsi formativi formali e non formali e nell’ambito delle esperienze di tipo informale fornisce gli indirizzi operativi per la costruzione condivisa del sistema regionale delle competenze a partire dall’individuazione degli standard professionali, declinati in termini di figure professionali Delibera G.R. 347/2004 le figure sono descritte in termini di attività fondamentali e competenze necessarie e costituiscono il riferimento dei diversi sistemi di istruzione, formazione, lavoro a partire dagli standard professionali condivisi si prevede la costruzione degli standard per il riconoscimento e la certificazione delle competenze e gli standard relativi ai percorsi formativi finalizzati allo sviluppo delle competenze Le priorità per lo sviluppo del progetto FAVORIRE LA PERSONALIZZAZIONE DEI PERCORSI FORMATIVI attraverso l’introduzione di un sistema di standard di competenza che deve produrre un alto grado di “diversificazione e flessibilità dei percorsi formativi al fine di rispondere ai bisogni individuali e sviluppare le attitudini individuali” CONSENTIRE IL DIALOGO E L’INTEGRAZIONE TRA I DIVERSI SISTEMI il sistema delle competenze rende possibili i percorsi formativi individuali attraverso i diversi sistemi della formazione, dell’istruzione, dell’educazione non formale, rendendo effettivamente possibili i passaggi dall’uno all’altro (“passerelle”) e favorendo l’incontro tra domanda ed offerta nell’ambito dei servizi al lavoro ASSICURARE A CITTADINI ED IMPRESE UN SISTEMA TRASPARENTE attraverso la declinazione del sistema mediante il quale è possibile accrescere la qualità dei servizi per l’impiego e la trasparenza delle certificazioni superando l’attuale proliferazione di profili e qualifiche e garantendo maggiore mobilità orizzontale e verticale PORTARE UN CONTRIBUTO ALLA REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA NAZIONALE DELLE COMPETENZE, in particolare partecipando come capofila con il Piemonte al progetto Interregionale che coinvolge tutte le Regioni in un confronto per la valorizzazione delle realtà regionali e l’individuazione di un quadro comune contribuendo all’individuazione di un percorso comune a tutti gli attori istituzionali e non a livello nazionale per l’individuazione delle opportune sedi di confronto, dei principi comuni e dei metodi di lavoro per la costruzione del sistema-Paese per il lifelong learning lavorando alla realizzazione di progetti di partenariato europeo per la definizione di “una strumentazione condivisa” in un quadro di riferimento finalizzato a “facilitare, a livello europeo, lo sviluppo volontario delle soluzioni basate sulle competenze” (Dich. Maastricht 14 dicembre 2004) Lo stato di attuazione del progetto ……. Costituzione del Nucleo di supporto tecnico Individuazione dei componenti, nomina ed insediamento del Comitato regionale, sede di concertazione e di coordinamento del progetto I primi risultati (illustrati in “Competenze trasparenza mobilità”, Regione Toscana, 2005) avvio di un intervento di riordino dell’attuale sistema di standard della formazione professionale nella prospettiva del sistema delle competenze, con un riassetto del rapporto tra livelli di formazione e relativi titoli di istruzione e formazione professionale in uscita I primi risultati (segue) elaborazione e condivisione di una proposta di individuazione, descrizione e classificazione degli standard professionali in termini di figure professionali ricognizioni ed analisi: * dei sistemi di descrizione e classificazione esistenti anche al fine di garantire la “leggibilità” nel sistema toscano e viceversa * sull’approccio per competenze nella contrattualistica prima sperimentazione di lettura in chiave di competenze di dell’istruzione professionale qualifiche individuazione di 23 settori economici che rispecchiano la realtà del tessuto economico-produttivo (beni e servizi) toscano individuazione della griglia di descrizione della figura professionale con l’individuazione delle componenti standard di competenze individuazione di esperti dei settori che realizzeranno la descrizione delle figure ……. le prospettive di sviluppo …. Avvio del confronto con le Province e con gli altri soggetti del Comitato su un’ipotesi di struttura del sistema di riconoscimento e certificazione delle competenze per il lifelong learning Condivisione e validazione in Comitato regionale delle descrizioni dlele figure professionali realizzate dagli esperti Individuazione dei nuovi standard formativi per i percorsi di formazione professionale sulla base delle figure professionali individuate Definizione di un sistema di orientamento al lifelong learning personalizzazione dei percorsi formativi e dei servizi di orientamento lungo tutto l’arco della vita messa in trasparenza, riconoscimento e certificazione delle competenze registrazione delle competenze acquisite dalle persone durante l’arco della vita mediante un dispositivo unitario informatizzato competence card Schema di descrizione della figura professionale Denominazione della figura Indica il nome assegnato alla figura professionale repertoriata e descritta. Settore di riferimento. (1° livello del sistema di classificazione delle figure professionali:”Settore di attività economiche”). Ambito di attività di riferimento (2° livello del sistema di classificazione delle figure professionali). Livello di complessità professionale specifica il grado di complessità di esercizio del ruolo ed esplicita l’equivalenza con i livelli europei (rif. alla denominazione – operatore, addetto, ecc. ed eventuali corrispondenze). Descrizione sintetica della figura indica in modo breve (4-6 righe) i principali compiti svolti dalla figura, rimandando alla descrizione delle attività l’esposizione analitica. Aree di attività e compiti principali fino ad un massimo di 7. Schema di descrizione della figura professionale (segue) Competenze necessarie Contesto di esercizio e modalità di esercizio Indici di conversione indica l’insieme di conoscenze generali e tecnico-specifiche e delle capacità tecnico-professionali e trasversali (cognitive, relazionali, organizzative), necessarie alla realizzazione delle attività caratteristiche della figura professionale indica la tipologia di rapporto di lavoro, la posizione nell’organizzazione, grado di mobilità, la rete di relazioni, il tipo di decisioni in autonomia, la tecnologia utilizzata. esplicitano le corrispondenze tra la figura professionale in oggetto e le figure individuate e descritte dai principali attori istituzionali del Paese, ovvero i sistemi di classificazione ISCO, ISTAT, EXCELSIOR, il repertorio delle professioni ISFOL e le indagini sui fabbisogni realizzate da OBNF, EBNA, ENFEA, le classi di laurea del sistema universitario. Un esempio di descrizione delle qualifiche triennali dell’Istruzione professionale in chiave di competenze TITOLO: OPERATORE AGRO INDUSTRIALE 1. PRINCIPALI ATTIVITA’ SVOLTE DALLA FIGURA PROFESSIONALE Collaborare a livello operativo nella conduzione di impianti di trasformazione Valutare e controllare le caratteristiche dei prodotti di trasformazione Eseguire operazioni preparatorie per le analisi chimiche Collaborare con i tecnici responsabili dei laboratori 2. CONTESTO DI ESERCIZIO Esplica attività lavorativa in forma per lo più dipendente in azienda agricola (reparti agro-industriali, serre riscaldate o fredde, impianti produttivi diversificati), collaborando alla gestione dell’azienda con mansioni prevalentemente esecutive. 3. COMPONENTI DI COMPETENZE Conoscenze Capacità Culturali di base e tecniche rispetto all’intero settore, con particolare riferimento a: Cicli di produzione, trasformazione e conservazione degli alimenti; Tecniche di mantenimento delle caratteristiche degli alimenti Biotecnologie generali e agrarie Ecologia e chimica agraria Economia agro-alimentare e normativa del settore Usare le attrezzature per la produzione di conservati Valutare e controllare le caratteristiche dei prodotti di trasformazione Eseguire le operazioni preparatorie per analisi chimiche e microbiologiche di tipo bromatologico Collaborare con i tecnici responsabili dei laboratori Collaborare alla gestione contabile dell’azienda Una strategia porta in sé la consapevolezza dell’incertezza che dovrà affrontare e comporta per ciò una scommessa (E. Morin, La testa ben fatta) Confronto tra la struttura della figura professionale in ambito IFTS e la figura professionale nel costituendo sistema regionale delle competenze Luciano Falchini Dirigente Settore FSE e Sistema della Formazione STRUTTURA DELLA FIGURA PROFESSIONALE IN AMBITO I.F.T.S. Denominazione…………………………………………………………………………………………………………………………. Descrizione:................................................................................................................................... Attività professionali fondamentali: 1……………………………………... U.C.1 2…………………………………….. U.C.2 3……………………………………. U.C.3 U.C.4 (U.C.5) 4..................................................... 5……………………………………. Unità capitalizzabile n.………………….……………………… I - standard minimo delle competenze a. “il soggetto è in grado di……………” a.1………………….…... b. il soggetto ha bisogno di sapere come (a.1).b.1 ………………… (a.1).b.2 ……………….. a.2………………….…... b. il soggetto ha bisogno di sapere come II - declinazione di livello c. Per essere in grado di (a.1), il soggetto deve dimostrare di d. Gli indicatori sono: (a.1)c.1……… (a.1) c.1.d.1…….. (a.1)c.2……… (a.1) c.2.d.1…….. c. Per essere in grado di (a.2), il soggetto deve dimostrare di (a.2).b.1 ………………… (a.2).b.2 ………………… d. Gli indicatori sono: (a.2)c.1………… (a.2)c.2………… (a.2) c.1.d.1…….. (a.2) c.2.d.1…….. STRUTTURA DELLA FIGURA PROFESSIONALE NEL COSTITUENDO SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZE Descrizione ……………………… Settore economico (class. Ateco)…………… Ambito di attività………………… Livello di complessità……………………………. Attività attività 1 attività n Competenze e modalita’ di esercizio delle stesse conoscenze conoscenze Contesto di esercizio…………………………. Indici di conversione…………………………. capacità (codifica delle competenze) cod.a.1 .x capacità cod.a.n .y Confronto tra la struttura della figura professionale in ambito IFTS e la figura professionale nel costituendo sistema regionale delle competenze Luciano Falchini Dirigente Settore FSE e Sistema della Formazione STRUTTURA DELLA FIGURA PROFESSIONALE IN AMBITO I.F.T.S. Denominazione…………………………………………………………………………………………………………………………. Descrizione:................................................................................................................................... Attività professionali fondamentali: 1……………………………………... U.C.1 2…………………………………….. U.C.2 3……………………………………. U.C.3 U.C.4 (U.C.5) 4..................................................... 5……………………………………. Unità capitalizzabile n.………………….……………………… I - standard minimo delle competenze a. “il soggetto è in grado di……………” a.1………………….…... b. il soggetto ha bisogno di sapere come (a.1).b.1 ………………… (a.1).b.2 ……………….. a.2………………….…... b. il soggetto ha bisogno di sapere come II - declinazione di livello c. Per essere in grado di (a.1), il soggetto deve dimostrare di d. Gli indicatori sono: (a.1)c.1……… (a.1) c.1.d.1…….. (a.1)c.2……… (a.1) c.2.d.1…….. c. Per essere in grado di (a.2), il soggetto deve dimostrare di (a.2).b.1 ………………… (a.2).b.2 ………………… d. Gli indicatori sono: (a.2)c.1………… (a.2)c.2………… (a.2) c.1.d.1…….. (a.2) c.2.d.1…….. STRUTTURA DELLA FIGURA PROFESSIONALE NEL COSTITUENDO SISTEMA REGIONALE DELLE COMPETENZE Descrizione ……………………… Settore economico (class. Ateco)…………… Ambito di attività………………… Livello di complessità……………………………. Attività attività 1 attività n Competenze e modalita’ di esercizio delle stesse conoscenze conoscenze Contesto di esercizio…………………………. Indici di conversione…………………………. capacità (codifica delle competenze) cod.a.1 .x capacità cod.a.n .y