LIFELONG LEARNING PROGRAMME PROGRAMMA SETTORIALE LEONARDO DA VINCI Transfer of innovation Codice CUP : G32F12000040006 - Codice progetto: 2012-1-IT1-LEO05-02781 PROGETTO SI.FOR. Sistema Formativo al Valore-Lavoro del Riuso Workpackage 3 Definizione del profilo europeo Partner 7 – FONDAZIONE TRINIJOVE Result 5 Dossier analitico e di indirizzo/linee guida per il processo di trasferimento e adattamento, comprensivo di ricognizione delle condizioni e dei vincoli (normativi, legislativi, procedurali) esistenti nel contesto ricevente; del profilo professionale in rapporto ai livelli del sistema europeo EQF, del profilo professionale in rapporto alle modalità di riconoscimento e certificazione delle competenze secondo gli indicatori del sistema ECVET e strumento “libretto formativo del cittadino”. INDICE 0. Premessa 1. Genesi del disegno di indagine sul “profilo professionale europeo” 2. Disegno di indagine sul “profilo professionale europeo” 1 3. Strumenti di lavoro - stato dell’arte dei sistemi di riconoscimento/ certificazione delle qualifiche, in relazione alla normativa in vigore nei paesi partner 4. Strumenti di lavoro - ricognizione preliminare del profilo professionale in rapporto ai livelli del sistema europeo EQF 5. Principali esiti emersi dalle visite studio e dal meeting istituzionale 6. Ricognizione preliminare del profilo professionale in rapporto alle modalità di riconoscimento e certificazione delle competenze secondo gli indicatori del sistema ecvet e strumento “libretto formativo del cittadino” APPENDICE COMPOSIZIONE TAVOLO SCIENTIFICO SITOGRAFIA SIGLE E ACRONIMI ALLEGATI www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. 0. Premessa Il progetto Leonardo Toi “SIFOR - SISTEMA FORMATIVO AL VALORE-LAVORO DEL RIUSO” promuove un modello innovativo di origine francese di accompagnamento multidisciplinare alla formazione del ruolo e delle funzioni professionali del «Valorizzatore dei beni/rifiuti» nell’ambito dei processi produttivi delle PMI Sociali svolti nei Centri del Riuso e nelle filiere dei rifiuti, con particolare riguardo ai settori dei rifiuti RAEE, TESSILE, INGOMBRANTI. Il Valorizzatore è una figura innovativa, esperto nella filiera della raccolta/recupero dei rifiuti, in grado di selezionare gli articoli “valorizzabili” prima che diventino rifiuti, individuare le tecniche/modalità di rigenerazione/riuso, attivare le filiere di mercato in grado di assorbire e rimettere sul mercato i prodotti/articoli così rigenerati, evitando i danni ambientali e sociali derivanti dalla dispersone nell’ambiente dei rifiuti, l’incenerimento o l’immissione nei mercati illegali. La funzione del Valorizzatore è declinabile sia nei contesti di lavoro delle imprese sociali che operano nel settore, sia nei Centri per il Riutilizzo/riuso del territorio regionale, quali punti nevralgici dei processi di recupero dei rifiuti e sedi naturali di ottimizzazione dei prodotti recuperabili. La definizione di “valorizzazione” è in realtà una sorta di neologismo che allude alla la funzione di “preparazione per il riutilizzo” come definita dalla Direttiva Europea sui rifiuti 2008/98/CE che la colloca al 2° posto della “Gerarchia dei Rifiuti”. La direttiva prevede che gli Stati membri debbano adottare delle misure per il trattamento dei loro rifiuti conformemente alla Gerarchia, che si applica per ordine di priorità: Prevenzione Preparazione per il riutilizzo Riciclaggio Recupero di energia Smaltimento 2 Per preparazione per il riutilizzo intende: "qualsiasi operazione di controllo, pulizia, smontaggio e riparazione attraverso cui i prodotti o i componenti di prodotti diventati rifiuti (come ad esempio i Raee) sono preparati in modo da poter essere reimpiegati senza altro pretrattamento". La direttiva europea stabilisce che tutte le misure dirette al recupero dei rifiuti mediante la preparazione per il riutilizzo, debbano essere adottate con priorità rispetto all’uso dei rifiuti, ad esempio, come fonte di energia. In Italia il D.Lgs. 205/2010 stabilisce precisi compiti per le pubbliche amministrazione, tenute a promuovere iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei prodotti e la preparazione per il riutilizzo di rifiuti. Tuttavia, l’applicazione della Preparazione al riutilizzo non è ancora del tutto chiara, perché i rispettivi decreti ministeriali che il D.lgs 152/06 annunciava ancora non sono stati emanati. La “preparazione al riutilizzo” è quindi ancora oggi oggetto di discrezionalità ad opera dei soggetti competenti chiamati ad applicarla a livello locale. Ciò premesso, la Valorizzazione riveste quindi un ruolo evidentemente strategico primario nelle politiche di sviluppo sostenibile. Rispetto alla gerarchia dei rifiuti suddetta, si deve inoltre tenere www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. presente che per alcune fasi/ambiti del processo di lavorazione, la categoria “valorizzazione” può essere ricondotta sia alla “preparazione per il riutilizzo” (nel caso di lavorazione di rifiuti propriamente detti) sia alla “prevenzione” (nel caso di lavorazione di beni che non sono ancora entrati nel ciclo dei rifiuti). Questo significa che, nell’analisi del profilo, è opportuno non trascurare i diversi contesti produttivi in cui potrebbe trovarsi ad operare. L’obiettivo da raggiungere con il progetto SIFOR riguarda dunque un ambito innovativo, tutt’ora in divenire, proponendosi di “anticipare” l’identificazione delle competenze necessarie ad attuare e diffondere i processi di valorizzazione, tramite il trasferimento di innovazione del modello professionale del partner francese ENVIE verso i partner italiani rappresentati dall’associazione ORIUS, appoggiandosi alle “reti locali già esistenti”, ovvero un pool di 11 coop sociali che operano già nel settore rifiuti sul territorio regionale dell’Emilia Romagna. Il workpackage 3 (WP/Fase) ha avviato e sviluppato una fase di indagine per la definizione del profilo professionale europeo, un passaggio preliminare importante per rilevare e mettere a punto gli indicatori che dovranno profilare le competenze necessarie a promuovere una nuova qualifica professionale e/o integrare le qualifiche esistenti con i nuovi contenuti orientati alla cultura/categoria del riutilizzo dei rifiuti. L’obiettivo del WP 3 non è solo quello di inserire un nuovo profilo (o competenze professionali) nel sistema delle qualifiche della Regione Emilia Romagna, ma anche di rendere tale profilo/competenze il più possibile compatibile con i sistemi delle qualifiche di altri paesi dell’Unione. Per questo si sono attivati contatti e relazioni istituzionali e imprenditoriali tra gli stakeholder di rifermento dei partner, sia privati sia pubblici, con la prospettiva di condividere una parte del percorso e ove possibile promuovere un network interregionale, con la prospettiva di raggiungere accordi per lo sviluppo e una sostenibilità a lungo termine dei risultati del progetto. 3 Si sono quindi impostate le strategie di collaborazione con i Dipartimenti regionali, sia alimentando gli impulsi dal basso, sia verificando la coerenza con gli output delle politiche orientate a nuovi modelli di sviluppo. Nel contesto della Regione Catalogna, la fase di definizione del profilo ha innescato valutazioni e verifiche integrate, tra gli attori sociali rappresentati dal partner Trinijove (e dalle imprese sociali del territorio) e le istituzioni regionali competenti rappresentate dall’Istituto per la Qualificazione professionale della Catalogna (ICQP). Dalle rilevazioni emerse ne è nato un Accordo pubblico/privato per sviluppare l’ipotesi, tutt’ora allo studio, di individuazione e incardinamento del profilo nel sistema regionale. In raccordo con l’iniziativa in Spagna, anche nel contesto della Regione ER la fase di definizione del profilo si è sviluppata in raccordo con i progetti politici regionali, al fine di promuovere non solo gli impulsi dal basso (ovvero dal sistema delle imprese sociali che operano sul territorio) ma anche di raccordare il progetto con gli output dall’alto, provenienti dalle politiche pubbliche di nuovi modelli di sviluppo. Oltre all’ambito della formazione professionale promotore del progetto SIFOR, tali output sono riconducibili all’ambito Ambientale del Piano Regionale Gestione Rifiuti (oggi in corso di approvazione come previsto da direttiva EU). Questo significa, ad esempio, che si sono promossi all’interno del piano espliciti riferimenti alle categorie del Riuso/ Riutilizzo, prevedendo l’uso di misure logistiche, come la costituzione ed il sostegno di centri e reti accreditati di riparazione/riutilizzo, la definizione di obiettivi quantitativi, misure educative, accordi di programma, etc. www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. Infine, nell’ambito delle Politiche Sociali regionali, si è innestato il progetto negli obiettivi dell’Unione europea per il settennio 2014/2020, che indicano agli stati membri di investire almeno il 20% dei fondi strutturali in inclusione sociale (ovvero in crescita di lavoro e competenze intesi come driver di nuovi modelli di sviluppo). Come meglio illustrato in seguito, la realizzazione dell’indagine è scientifico-pedagogico previsto da progetto, suddiviso nelle 2 con il compito di accompagnare l’intero processo di rilevazione termini di conoscenze/competenze rilevate nel corso delle fasi di sperimentazione, adattamento del dispositivo. stata sostenuta dal Tavolo aree Istituzionale e Lavoro, del profilo professionale, in formazione, trasferimento e La composizione del tavolo scientifico è riportata in appendice. 1. Genesi del disegno di indagine sul “profilo professionale europeo” Il TAVOLO SCIENTIFICO-PEDAGOGICO (d’ora innanzi Tavolo scientifico) a cui spetta da progetto il governo del processo di trasferimento e sperimentazione del dispositivo, è stato organizzato in 2 ambiti complementari: - Tavolo scientifico Area istituzionale (d’ora innanzi Tavolo SI), costituita dai partner Trinijove, responsabile della WP 3, della équipe tecnica della Regione ER – per il territorio italiano di trasferimento - e coadiuvata dai partner transnazionali in raccordo con le istituzioni dei rispettivi territori; con compiti relativi all’analisi teorica e definizione del dispositivo formativo di trasferimento - 4 Tavolo scientifico Area lavoro (d’ora innanzi Tavolo SL), costituita dai beneficiari manager/cooperatori operanti nelle imprese sociali per il territorio italiano di trasferimento e coadiuvata dai partner dai partner italiani – UniMoRe, Regione ER, Orius - e transnazionali in raccordo con le imprese sociali dei rispettivi territori; al fine di integrare e contestualizzare l’analisi teorica con la dimensione pragmatica di fattibilità ed il contributo delle “evidenze sul campo”. L’attività è stata svolta in modo principalmente collegiale, attraverso incontri diretti ad hoc e nelle occasioni di incontro nelle sessioni formative/viste studio. È stata realizzata una parte di lavoro “a distanza”, avvalendosi degli strumenti tecnologici di comunicazione e coordinamento. I riscontri dell’attività del Tavolo scientifico sono rilevabili dai verbali degli incontri allegati alla sezione E.1 del REPORT di medio termine. Da Febbraio 2013 si è costituito il Tavolo scientifico istituzionale (Tavolo SI), con i primi incontri diretti e a distanza di analisi e impostazione del processo di indagine del “profilo professionale europeo”, arrivando a definire 2 ambiti di indagine: - identificazione di un profilo/competenze professionale a partire dai referenziali presenti nei sistemi delle qualifiche dei paesi partner e attinenti al settore della gestione/valorizzazione dei rifiuti; - identificazione, a partire dall’attività professionale esercitata sul campo, di competenze capacità e conoscenze - inerenti l’ambito specifico della valorizzazione/preparazione al riutilizzo dei rifiuti www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. Sulla base degli elementi informativi di cui si disporrà nel corso dell’indagine e del progetto, sarà poi prefigurata la declinazione degli strumenti ECVET e del Libretto formativo, soprattutto in relazione ai previsti riconoscimenti degli apprendimenti non formali presiti in esito alle fasi di sperimentazione. Un primo punto di attenzione è stato costituito dalle diversità tra i livelli dei sistemi istituzionali che nei paesi partner governano la materia della formazione e delle qualifiche professionali, con livelli normativi e procedurali: o ITA – livello regionale o FR – livello nazionale o ES – livello nazionale e regionale o BE – livello regionale o RO – livello nazionale In particolare, in Italia non esiste un Repertorio nazionale di standard professionali e di certificazione, anche se è stato recentemente approvato il D.lgs 13/2013 che ne getta le premesse. Ad oggi lo stato della riflessione è contenuta in due documenti prodotti in Italia nell’ambito del progetto interregionale “Verso la costruzione di un sistema di Certificazione delle Competenze” adottati dalla IX^ Commissione “Istruzione, lavoro, ricerca e innovazione” della Conferenza delle Regioni e Province Autonome. Per la descrizione delle figure nazionali e dei relativi standard professionali, in questi documenti si propone di adottare un set di 6 indicatori di cui si è verificata la presenza in tutti repertori regionali. Per analizzare i referenziali professionali dei paesi partner si è ritenuto utile di procedere in analogia, assumendo a riferimento 5 dei 6 indicatori: o Denominazione della figura o Livello EQF o Processo lavorativo/aree di attività o Descrizione (oggetto, ambito, descrizione profilo) o Competenze 5 Da questa prima ricognizione, il Tavolo SI ha avviato una indagine desk di raccolta dati e informazioni, adottando strumenti quali griglie comparative (di raccolta/analisi dei dati) al fine di raggiungere un “descrittivo” degli standard professionali e: - arricchire le figure esistenti - implementare le unità di competenze - aggiornare le aree professionali www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. PERCORSO DI CONDIVISIONE DELLA PROPOSTA DI INDAGINE Il Tavolo scientifico, attivando in prima fase un raccordo stretto tra i partner Trinijove in Spagna ed il capofila Regione ER in Italia, ha condiviso la proposta di sviluppo della ricerca a partire da una indagine circoscritta sulle effettive attività che quotidianamente svolge il “valorizzatore”. In raccordo con tale oggetto di indagine e sulla base di una analisi della documentazione attualmente esistente, si è definito inoltre di realizzare 2 schede di raccolta e comparazione, degli elementi informativi essenziali relativi a: a. la struttura dei sistemi di certificazione dei paesi partner (nazionali o regionali) b. le caratteristiche costitutive delle qualifiche ivi contenute (referenziali, componenti descrittive, unità certificabili) Il lavoro ha consentito di verificare il grado di compatibilità/rapporto dei diversi sistemi e la presenza/corrispondenza delle figure. L’E.Q.F. - European Qualification Framework e lo standard professionale, inteso come obiettivi di apprendimento (learning outcomes) hanno costituito la base di riferimento per la valutazione dei livelli di complessità e per la verifica di corrispondenza tra qualifiche simili nei diversi sistemi posti a confronto. L’obiettivo finale è quello di definire standard di conoscenze (knowledge), abilità (skill), competenze (competence) omogenee e riferibili al profilo professionale in oggetto. In base alle finalità ed alle strategie del progetto, che prevedono un processo collegato dalla WP3 di ricerca alla WP 7 di adattamento del dispositivo, è stato messo a punto un percorso condiviso tra i Dipartimenti interni ai partner italiani e spagnolo. Il processo di indagine/adattamento è stato finalizzato alla individuazione di unità formative pertinenti nel settore della gestione del ciclo dei rifiuti, con l’obiettivo di verificare la presenza di contenuti attinenti la valorizzazione/ preparazione / riutilizzo, nonché la presenza di qualifiche pertinenti dei sistemi e nelle aree professionali direttamente o indirettamente attinenti al settore produttivo in questione. Tale attività quindi evidenzia gli elementi utili a prendere in esame, in WP 7, l’opportunità di una eventuale nuova Qualifica. 6 Ciò premesso, lo sviluppo dell’indagine ha previsto due fasi complementari : 1. PIANO D’INDAGINE SUL CAMPO - individuare quali competenze e modalità operative sono necessarie a sviluppare il profilo del valorizzatore (piano d’indagine sul campo dell’attività del valorizzatore) 2. PIANO D’INDAGINE FORMALE - Indagare lo stato dell’arte in Italia, Francia, Spagna, Belgio, Romania (referente istituzionale in fase di verifica), nell’ambito delle qualifiche collegate alla gestione/valorizzazione/riutilizzo del rifiuto e alla loro referenziazione con EQF; mettere a fuoco le omogeneità e le differenze dei sistemi di certificazione degli apprendimenti (piano d’indagine formale sui Sistemi/qualifiche / competenze) 1 - PIANO D’INDAGINE SUL CAMPO DELL’ATTIVITÀ DEL VALORIZZATORE L’indagine ha inteso rilevare le attività effettive sviluppate sul campo dalla figura del Valorizzatore, in riferimento al contesto in cui operano le imprese dei paesi partner trasferenti. www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. L’attività contempla una indagine informale dei compiti e delle attività messe in campo dai manager/operatori della Valorizzazione – coinvolgendo sia le imprese trasferenti francesi e belghe, sia le imprese sociali catalane ed emiliano romagnole - dalle quali desumere, in fase successiva, le relative conoscenze, abilità e competenze ad esse sottese riconducibili al EQF. A partire quindi dalle esperienze di manager/operatori individuati come referenti significativi, si sono impostati indicatori di rilevazione delle attività svolte: - definire a grandi linee il processo produttivo in cui sono inseriti - il/i settore/i in cui operano prevalentemente nell’ambito del macro-settore “riciclo dei rifiuti” (es. tipologie di rifiuti) - quali attività pratiche di valorizzazione mettono in campo quotidianamente - in quali sedi/ambienti di lavoro si sviluppano le attività di valorizzazione - di quali strumenti/attrezzature/materiali/impianti si avvalgono - di quali processi/risultati sono responsabili Si sono inoltre ipotizzati altri indicatori di carattere più trasversale rispetto al processo messo in atto: - la presenza di attività definibili “specializzate” e/o “innovative” - con quali figure professionali si relazionano/collaborano all’interno delle proprie organizzazioni - con quali altre organizzazioni esterne (anche straniere) si relazionano/ collaborano - se/quali studi/ percorsi formativi specifici hanno seguito - quali conoscenze teoriche detengono (normativa, legislazione, procedure, conoscenze scientifiche …) - in quale % si valuta siano gli apprendimenti acquisiti durante l’attività lavorativa (in modo informale) - quali principali criticità presenta oggi l’attività di Valorizzazione - quali si valutano siano i principali ambiti di crescita/miglioramento dell’attività di Valorizzazione 7 Si è quindi definito che tale indagine sia programmata e seguita dal Tavolo SL. Quindi sia sviluppata in fase di formazione durante le visite studio (WP 4) potendo interrogare e interagire direttamente con i contesti lavorativi e territoriali in cui operano i lavoratori e le imprese del/i paesi partner trasferenti. 2 - PIANO D’INDAGINE FORMALE SUI SISTEMI/QUALIFICHE / COMPETENZE Il piano di indagine ha comportato una prima fase di raccolta dei dati utili a comparare i sistemi delle qualifiche delle Regioni Emilia Romagna, Wallonia e, tramite le Regioni Catalogna e Alsazia, delle Amministrazioni centrali di Spagna e Francia. In merito al sistema romeno, che non presenta interlocutori istituzionali di livello equiparabile a quello regionale, si è definito di raccogliere maggiori informazioni e valutare una strategia ad hoc di raccolta e accreditamento dei dati utili. www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. Contestualmente, il Tavolo SI ha organizzato le condizioni per realizzare il confronto allargato ai referenti istituzionali transnazionali dei paesi partner, per concertare la condivisione del piano di lavoro. Nel dettaglio, gli elementi di indagine/ confronto tra sistemi delle qualifiche dei paesi partner, anche al fine di rilevare la presenza e la natura delle competenze assimilabili all’attività di gestione/ valorizzazione dei rifiuti, hanno permesso l’acquisizione di dati/conoscenze in merito a: - sistemi di certificazione e valutazione delle implicazioni operative relative al livello normativo (nazionale e/o regionale) dei paesi partner - repertori e struttura delle qualifiche (tra cui standard professionali e standard formativi, referenziazione EQF) e rilevazione delle qualifiche in tema gestione/ riuso del sistema rifiuti presenti nei repertori dei paesi partner I descrittori utilizzati per rilevare e comparare i sistemi di certificazione sono così rappresentati: - Oggetto della certificazione Finalità Destinatari A cosa serve Organismi che certificano Figure funzioni che certificano Processo di certificazione Atti/norme di adozione 8 Come strategia già accennata in premessa, in merito ai repertori e struttura delle qualifiche si è definito di declinare la metodologia sviluppata efficacemente in Italia nell’ambito del progetto Interregionale “Verso la costruzione di un sistema di Certificazione delle Competenze”, con la quale si sono messi a confronto i diversi repertori/qualifiche e le figure professionali adottate dalle Regioni. Traendo ispirazione dall’analisi dei differenti modelli descrittivi elaborati dal progetto interregionale, si sono quindi selezionati gli indicatori giudicati più coerenti con gli obiettivi del progetto SIFOR. Si è inoltre valutato di ampliare l’oggetto di indagine integrando ulteriori indicatori di approfondimento, elaborati da Trinijove con la collaborazione dell’Istituto per la qualificazione professionale della Catalogna. In ultima analisi, ne è emerso un panel di indicatori così strutturato: o o o o descrizione della qualifica Identificazione del processo lavorativo di riferimento Articolazione in abilità, conoscenze e Unità di competenze Referenziazione EQF Indicatori principali di approfondimento: - detail professional competences, knowledge background, transversal skills, www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. Tali indicatori, arricchiti e declinati sugli oggetti specifici d’indagine, sono confluiti in 2 strumenti formali di indagine denominati: 1. Griglia 1 (sistemi di certificazione) Strumenti di lavoro - stato dell’arte dei sistemi di riconoscimento/ certificazione delle qualifiche, in relazione alla normativa in vigore nei paesi partner - vedi cap 4 2. Griglia 2 (repertori e struttura delle qualifiche) Strumenti di lavoro - ricognizione preliminare del profilo professionale in rapporto ai livelli del sistema europeo EQF - vedi cap 5 2. Principali esiti emersi dalle visite studio e dal meeting istituzionale In questa sede si ritiene utile alla comprensione del percorso d’indagine, anticipare gli esiti delle attività svolte “sul campo” (la formazione in WP 4 ed il confronto transnazionale plenario del Tavolo SI) emersi nel periodo maggio/settembre 2013. Si tenga conto che tali attività “sul campo” hanno accompagnato parallelamente il lavoro di indagine, attraversandolo in modo contestuale ed apportando man mano le conoscenze e gli elementi necessari al perfezionamento del programma d’indagine. 9 PRINCIPALI ESITI EMERSI DALLE VISITE STUDIO IN BELGIO (maggio 2013) E FRANCIA (settembre 2013) Come programmato in fase progettuale, ai fini degli obiettivi di indagine, l’attività del Tavolo scientifico ha accompagnato, rilevato ed elaborato gli esiti delle diverse fasi di lavoro. In particolare, i risultati emergenti dalla fase formativa in Workpackge 4 si sono rilevati di importanza strategica per lo sviluppo dell’indagine stessa. La rilevazione degli esiti dell’attività di formazione è stata condotta dal Tavolo SL - formatori, manager/cooperatori, ricercatori - partecipanti alle visite studio, in termini di identificazione dei processi/ competenze agiti nell’ambito della valorizzazione/riutilizzo nelle imprese sociali del paese trasferente (Francia) e dei paesi partner (Belgio). I riscontri dell’attività sono rilevabili dai verbali degli incontri del Tavolo scientifico allegati alla sezione E.1 del REPORT di medio termine. L’osservazione delle caratteristiche organizzative (delle attività e delle filiere) delle imprese della valorizzazione/riutilizzo visitate in Belgio e Francia, ha fatto emergere differenze significative tra i processi e il ruolo/funzione del profilo di valorizzatore dei beni/rifiuti, a seconda che si tratti del settore Raee, Tessile, Ingombranti. Rispetto alle condizioni presenti in Italia, le modalità attuative della filiera produttiva di valorizzazione presentano alcune importanti differenze: - di tipo normativo (ad esempio, la possibilità che il “presunto rifiuto” non venga considerato “rifiuto” in alcune circostanze, potendo quindi agire con maggiore flessibilità) www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. - di tipo fiscale e finanziario (ad esempio, una percentuale rilevante del costo dei lavoratori “svantaggiati” è coperto da contributi pubblici, sgravando così gli oneri dell’impresa) - di tipo organizzativo delle filiere/distretti (ad esempio, la rete delle imprese sociali ha una grande capacità di influire sulle dinamiche politiche e commerciali del settore) - di tipo dimensionale (ad esempio, processo di valorizzazione è gestito secondo un modello industriale, per quantitativi trattati, per modalità di rimessa sul mercato, per dimensioni/capacità degli impianti tecnologici) Per questi motivi, si è reso necessario approfondire l’indagine sulla natura dei diversi processi di valorizzazione/ preparazione al riutilizzo dei beni/materiali/rifiuti, per andare poi a focalizzare meglio le caratteristiche peculiari delle competenze necessarie alla funzione/ruolo del/dei relativo/i profilo/i professionale/i. Dalle osservazioni “sul campo” si è evidenziata l’architettura del processo produttivo del servizio di valorizzazione, organizzata analogamente sui 3 settori Raee, Tessile, Ingombranti, in 3 macro fasi interdipendenti: Logistica/raccolta, Preparazione al riutilizzo, Vendita. La similitudine strutturale tra le 3 macrofasi non va confusa con i rispettivi contenuti, che si differenziano sensibilmente a seconda del settore d’intervento. Si è rilevato uno stretto legame tra la fase centrale di Preparazione e le fasi a valle e monte. Nella fase a monte, le modalità logistiche di raccolta possono influire sensibilmente sulla possibilità di rigenerare/riusare un oggetto (dipende anche dai settori: sul RAEE è più marcato che su altre categorie). Inoltre è evidente il ruolo dei progetti di marketing, nella fase a valle di vendita, che possono rappresentare una vera e propria strategia di riuso (ad esempio nell’individuare/differenziare i mercati di sbocco, sia a livello locale sia internazionale). Anche la qualità del prodotto originale influisce sulle possibilità di riuso del bene/rifiuto (maggiore qualità originaria = maggiori opportunità di riuso). 10 Parallelamente, nel corso delle visite studio e a premessa del programma di sperimentazione, si sono indagati i fabbisogni di funzioni/competenze richiesti dai processi di valorizzazione (di processo, di prodotto, commerciali, etc.) distinguendo i fabbisogni dei 3 settori in oggetto. Si sono indagati: - la natura delle competenze di valorizzazione e in che fase del processo si collocano (c’è sempre una trasformazione? in chiave di trash-design? può essere a volte una competenza più vicina a quelle tradizionali di marketing e commercializzazione?) - le differenze/uguaglianze della competenza di valorizzazione nel diversi settori: RAEE, ingombranti, tessili - se si tratta, prevalentemente, di competenze tecniche/operative o di natura manageriale/strategica, e in che rapporto stanno i due livelli Complessivamente, non è sempre identificabile una sola figura professionale che svolge un ruolo univoco e omnicomprensivo nell’attività di valorizzazione del bene/rifiuto. Soprattutto nel percorso formativo svolto in Francia, per ognuno nei 3 processi produttivi individuati - Logistica/raccolta, Preparazione al riutilizzo, Vendita - emergono diversi profili/ruoli professionali impegnati, con mansioni prevalentemente tecniche/ operative. Emerge inoltre un profilo tecnico/manageriale di livello superiore, collegato alla progettazione di impianti di gestione/ valorizzazione del/dei rifiuti. www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. Inoltre, nel percorso teorico e dal confronto con i formatori, si sono identificate competenze e conoscenze di natura manageriale/strategica nell’ambito di: - valutazione di sostenibilità integrata tra livelli ambientale, sociale, economico, - normativa/legislazione a livello europeo, nazionale, regionale - marketing e pianificazione dei sistema di vendita, a livelli locale, nazionale, europeo, internazionale - analisi/ valutazione/ pianificazione del rapporto costi/ volumi / flussi del processo di valorizzazione e di fattibilità del modello business - sviluppo/ gestione di rapporti efficaci con gli stakeholder più rilevanti - gestione/controllo/ottimizzazione del ciclo di vita di un bene/prodotto - sviluppo/ gestione di network strutturati di imprese sociali e di modelli di governance del network a livello nazionale ed europeo Dal punto di vista della fase di indagine oggetto del presente dossier, questi risultati sono funzionali ad identificare la natura e le caratteristiche delle conoscenze/ competenze/abilità (specifiche e/o trasversali; strategiche e/o esecutive) necessarie allo sviluppo dei processi produttivi di valorizzazione nelle imprese sociali. Tutto questo è quindi funzionale ad effettuare una valutazione di impatto di tali competenze sull’attuale configurazione dei Repertori regionali delle qualifiche, delle regioni Emilia Romagna, Catalogna ed eventuali altre, prefigurare gli interventi di aggiornamento necessari e gli ambiti di possibile coerenza tra i sistemi. 11 La documentazione di riferimento è riscontrabile dai report prodotti in esito alle visite studio realizzate in WP 4. PRINCIPALI ESITI EMERSI DALL’INSTITUTIONAL MEETING – Strasburgo 27 settembre 2013 Il meeting istituzionale promosso dal Tavolo SI in occasione della visita Studio in Francia, ha seguito i contatti attivati nei mesi precedenti con i rappresentanti istituzionali delle Regioni Alsazia, Catalunya e Wallonia, i cui riscontri sono reperibili nei verbali di lavoro allegati alla sezione E.1 del REPORT di medio termine. Tra i partner Regione ER e Trinijove è continuato il raccordo attivo con l’ICQP della Regione Catalogna. Precedentemente al meeting di settembre, si sono tenuti confronti via email a distanza grazie al raccordo e supporto fornito dai partner Envie e Rreuse nei paesi di riferimento. Tra maggio e settembre 2013 si sono tenuti due confronti mirati: in Belgio (in occasione della visita studio) con il sig Bultot dell’Agence Education Formation – Europe; in settembre 2013 in videoconferenza con la sig.ra Laurent Directrice-adjointe chez Conseil della regione Alsazia. Al meeting del 27 settembre in Strasburgo hanno partecipato e contribuito gli stessi rappresentanti istituzionali delle Regioni Alsazia, Catalunya e Wallonia, unitamente alla Regione ER e ai partner coinvolti nella fase progettuale. www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. Tra le principali evidenze del confronto, è confermato l’interesse di tutti gli interlocutori istituzionali alle finalità e obiettivi di intervento del progetto, ovvero la promozione dell’inclusione/ occupazione delle persone, sia svantaggiate che normo inserite, nel sistema dell’economia sociale, in un settore (della gestione dei rifiuti) dove peraltro le imprese sociali risultano molto attive in tutti i paesi. Altrettanto condiviso è l’obiettivo di promuovere la sostenibilità e la diffusione dell’economia verde, anche sperimentando nuove frontiere d’intervento quale, appunto, l’attività di preparazione al riutilizzo/valorizzazione dei rifiuti. Sul tema specifico dello sviluppo di dispositivi atti a promuovere le competenze professionali delle persone, è emerso quanto segue. La Regione Catalogna rileva che nel proprio sistema delle qualifiche sia utile valutare la promozione di una qualifica di livello superiore, dato che quelle oggi presenti non tengono conto del tema della valorizzazione/preparazione al riutilizzo. L’individuazione di questa qualifica, orientata sia a persone disoccupate che occupate, potrebbe essere l’obiettivo della Regione Catalogna. Rispetto al sistema nazionale di certificazione delle qualifiche presente in Spagna, la Regione ha facoltà di integrare significativamente la struttura delle qualifiche, potendo integrare fino al 40% di competenze richieste dai fabbisogni del territorio. La regione Alsazia, alla luce del sistema delle qualifiche francese interamente governato dal Ministero del lavoro, non ha possibilità di promuovere/integrare una qualifica professionale ma interviene nella promozione dei piani di formazione e definisce i bisogni particolari di apprendimento e professionalità sul territorio. La Regione Alsazia potrebbe quindi avvalersi delle competenze professionali che saranno individuate da progetto SIFOR, per definire percorsi di formazione coerenti con le caratteristiche del profilo professionale oggetto dell’indagine, riconoscendo (seppure diversamente dal sistema di certificazione nazionale) le competenze acquisite dalle persone nei percorsi formativi promossi dalla regione. 12 Grazie al contributo del referente belga emerge che, a fianco dell’indagine comparativa sui livelli di compatibilità delle qualifiche e dei relativi sistemi, soprattutto in presenza di livelli EQF diversi, è opportuno approfondire l’analisi e puntualizzare le caratteristiche delle competenze professionali riferite al profilo d’interesse. Poi ogni regione/paese, nell’ambito delle proprie competenze, potrà definirne l’utilizzo: se calarle sulla qualifica o adattarne i contenuti ai percorsi di formazione. SINTESI ESITI VISITE STUDIO E MEETING ISTITUZIONALE Gli esiti emersi dalle visite studio e dal meeting istituzionale, evidenziano un contesto complesso, dove la figura professionale del valorizzatore risulta articolata in sottolivelli – all’interno di processi di valorizzazione in forte divenire - come del resto testimoniano le limitate indicazioni regolamentative a cui è soggetta, più di altre, la categoria della “preparazione al riutilizzo” in Italia e negli stati membri. Nel panorama dei sistemi delle qualifiche indagato, sono presenti qualifiche riconducibili alla gestione di parti o dell’interezza del ciclo di gestione dei rifiuti, ma con sensibili differenze di livello EQF e prive di riferimenti diretti/circostanziati al processo di valorizzazione nella precisa accezione di “preparazione al riutilizzo” come definita dalle direttive europee. È dunque ipotizzabile un percorso che giunga ad formalizzare un panel di competenze di valorizzazione chiaramente identificate, i cui contenuti siano condivisi e per lo più utili agli www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. obiettivi/ vincoli/ prospettive di tutti i partner, i quali potranno poi differenziare le modalità di incardinamento a seconda del proprio sistema normativo/procedurale di riferimento. L’innovatività del percorso d’indagine e del progetto SIFOR nel suo complesso è rappresentata anche da questi aspetti più esogeni. In relazione a questo scenario, nei prossimi capitoli sono illustrate le strategie d’intervento elaborate contestualmente all’emergere degli esiti descritti. Il Tavolo scientifico ha infatti impostato 2 livelli di operatività, tali da consentire la contestuale progressione/integrazione tra le attività teorico/formali nelle fasi di indagine/adattamento (in Wp 3 e 7) e le attività tecniche/operative nelle fasi di formazione/sperimentazione (in Wp 4, 5 e 6). 13 www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. 2. Disegno di indagine sul “profilo professionale europeo” Contestualmente ed in seguito alle attività svolte “sul campo” (la formazione in WP 4 ed il confronto transnazionale plenario del Tavolo SI) descritte al precedente capitolo, si è andata perfezionando e realizzando l’attività d’indagine. Il Tavolo scientifico, alla luce degli esiti man mano emergenti dal lavoro sul campo, ha validato l’organizzazione di 2 piste di lavoro: 1) attività di indagine, raccolta dati, analisi comparativa, valutazione (tramite un Tavolo scientifico) dello stato dell’arte dei sistemi delle qualifiche in Italia, Francia, Spagna, Belgio, governata dai partner Fondazione Trinijove ES e Regione Emilia Romagna IT, in stretta collaborazione con il partner Orius. Obiettivo: indagare in che misura le competenze di gestione/valorizzazione sono/non sono presenti nei sistemi delle qualifiche dei paesi partner, acquisire dati/conoscenze/informazioni utili alla loro individuazione, predisporre le condizioni per il recepimento delle competenze di valorizzazione nei sistemi dei paesi partner, in primis in quello della Regione ER (WPs 3,7) 2) attività di formazione e di sperimentazione “on the job” (in Francia/Belgio prima e in Italia poi, in stretta collaborazione tra i partner Orius, Unimore, Envie) rivolta a 11 manager beneficiari di PMI sociali italiane. Obiettivo: individuare la natura specifica dei processi di valorizzazione e delle relative competenze più efficaci allo sviluppo del/dei profilo/i professionale/i nel sistema delle imprese/operatori sociali in Italia e nei paesi partner (WPs 4,5,6) Periodicamente, grazie al Tavolo scientifico, le 2 piste di lavoro si sono confrontate per consentire di valutare gli apprendimenti emergenti dal trasferimento e sperimentazione “sul campo” del dispositivo. Al termine del progetto i partner saranno nelle condizioni di valutare come tradurre le competenze codificate in “qualifica” o in “competenze” coerenti con i livelli EQF e con il sistema delle qualifiche/formazione in vigore nella Regione Emilia Romagna e nei paesi partner. 14 ATTIVITÀ DI INDAGINE, ANALISI COMPARATIVA, VALUTAZIONE Nel WP 3, l’attività di ricerca e analisi comparativa (facente capo alla prima pista di lavoro) tramite il Tavolo scientifico ha quindi inteso indagare lo stato dell’arte dei sistemi e delle qualifiche pertinenti al progetto, in Italia, Spagna, Francia, Belgio, con l’obiettivo di ricongiungere il risultati alla fase di adattamento del dispositivo prevista nel WP 7. www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. APPROCCIO E METODO DELLA FASE DI INDAGINE A partire dall’indagine desk, sono state reperite informazioni (da fonti ufficiali e/o da precedenti contatti) sullo stato attuale dei sistemi delle qualifiche e delle qualifiche in materia di gestione del ciclo dei rifiuti nei paesi partner. Da una prima comparazione generale tra alcuni paesi partner (Spagna e Italia) è emersa una compatibilità di fondo nell’approccio all’individuazione dei processi e dei learning outcome. Tali sistemi presentano invece differenze (anche marcate) di tipo metodologico: livelli di dettaglio delle indicazioni operative e di utilizzo dei dispositivi. In questo scenario, l’approccio adottato per raggiungere un risultato utile a tutti i diversi paesi/sistemi, è così riassumibile: a) fiducia reciproca sulla qualità di fondo dei rispettivi sistemi delle qualifiche e, a cascata, sulla qualità delle competenze maturate dai cittadini “qualificati” nei diversi paesi (esempio: un tecnico “qualificato” della gestione dei rifiuti dovrebbe essere considerato, in ogni Paese, “adeguato” a svolgere l’attività professionale, indipendentemente dal paese/sistema che gli ha certificato le competenze) b) accantonare, almeno inizialmente, le differenze tra i sistemi delle qualifiche dei paesi partner, che potrebbero innescare valutazioni complesse e difficilmente riconducibili ad un livello di comune accordo c) partire da una osservazione delle “macro similitudini” che possa agevolare il lavoro di indagine e di individuazione di semplici indicatori comuni/ condivisi tra i sistemi delle qualifiche dei paesi partner 15 Sono quindi state impostati e pre-compilati due strumenti comparativi che consentono di aprire un confronto allargato tra i paesi partner per valutare: - le caratteristiche/congruenze tra i rispettivi sistemi di qualifiche e certificazioni (GRIGLIA 1) - verificare le possibilità di comparazione e corrispondenza tra qualifiche simili presenti nei rispettivi sistemi - partecipare ad un percorso per l’individuazione di un profilo e/o singole competenze riferiti alla valorizzazione dei rifiuti (GRIGLIA 2) La seguente tabella illustra visivamente la struttura della fase d’indagine e l'integrazione tra le 2 piste di lavoro. www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. SVILUPPO INTEGRATO DELLE 2 PISTE DI LAVORO (WP 3, 4, 5, 6, 7) Pista di lavoro 1 - INDAGINE (in WP3) Pista di lavoro 2 - FORMAZIONE E SPERIMENTAZIONE (in WP 4/5/6) Attività: Attività: 1) raccolta dati tramite griglie comparative tra sistemi dei paesi partner in merito a: 1) Formazione (WP 4) e raccolta dati presso le imprese sociali dei paesi partner tramite visite in Francia/Belgio) in merito a: a. b. sistemi di certificazione delle qualifiche - GRIGLIA 1 struttura delle qualifiche in riferimento ai livelli EQF individuando le qualifiche/competenze attinenti al waste management in ogni paese partner - GRIGLIA 2 - caratteristiche dei processi produttivi inerenti la preparazione riuso/valorizzazione (anche distinguendo i processi in base a settore merceologico AEE, tessile, mobili) b. fabbisogni di funzioni/competenze che richiedono i processi produttivi di valorizzazione per un buon funzionamento 1) Validazione (WP 5) - Rilevare in Italia: 2) analisi: - a. delle caratteristiche comuni/divergenti dei sistemi e delle strutture delle qualifiche in vigore nei paesi partner analisi comparativa tra le Qualifiche/competenze dei paesi partner nel settore gestione/ valorizzazione dei rifiuti 3) Verifica se/quali possibili compatibilità/integrazioni tra i diversi sistemi analizzati a. quali processi di valorizzazione sono utili e trasferibili al contesto italiano b. quali fabbisogni di apprendimento hanno i manager/lavoratori italiani rispetto ai processi individuati 16 2) Sperimentazione (WP 5/6) - Studi di fattibilità con i manager italiani, coerente con i processi e i fabbisogni rilevati, anche al fine di individuare/riconoscere gli apprendimenti dei manager – tutoraggio esperto Envie e Atia Iswa I due percorsi sono accomunati dallo scambio di informazioni e strategie di intervento (in video/ vis a vis) nel Tavolo Scientifico - 2 aree istituzionale/lavoro ADATTAMENTO FINALE (in WP7) - Valutazione e/o implementazione delle competenze di valorizzazione all’interno del sistema delle qualifiche della Regione Emilia Romagna, in base ai risultati emersi in WP 3,4,5,6. - Studi di fattibilità per lo sviluppo di filiere di valorizzazione in Italia - Riconoscimento degli apprendimenti informali (in base ECVET) maturati dai manager italiani nel corso delle attività formative e di sperimentazione “sul campo” www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. SVILUPPO DELL’INDAGINE (pista di lavoro 1 ) In base alle premesse illustrate, è stato impostato un percorso che intende garantire la massima condivisione e pari diritti di impostazione/valutazione delle iniziativa. Attori - Partner progetto: Regione ER, Trinijove, Orius, Unimore, Envie, Rreuse - Istituzioni invitate: Regione Alsazia, Regione Catalunya, Regione Wallonia Il ruolo proposto alle Istituzioni invitate è quello di co-partner del progetto SIFOR Tappe 1) raccolta dati tramite griglie comparative 2) analisi comparativa tra qualifiche /competenze 3) Valutazione compatibilità tra qualifiche /competenze PROPOSTA PERCORSO COMUNE DI INDAGINE Periodo Tappe 1) raccolta dati tramite griglie comparative dicembre 2013 Attività Esiti Elaborazione e implementazione dati in GRIGLIA 1 - sistemi di certificazione delle qualifiche tra sistemi dei paesi partner Le griglie risultano validate e complete dei dati necessari Elaborazione e implementazione dati in GRIGLIA 2 - struttura delle qualifiche e delle competenze in riferimento ai livelli EQF, individuando le qualifica attinenti al waste management in ogni paese partner. 17 Strumenti: griglie comparative Analisi delle caratteristiche comuni/divergenti dei sistemi e delle strutture delle qualifiche in vigore nei paesi partner (Griglia 1) Analisi delle caratteristiche delle competenze nel settore gestione/ valorizzazione dei rifiuti (Griglia 2) marzo 2014 2) analisi comparativa tra qualifiche /competenze L’analisi dei dati e delle modalità risulta validata e pronta alla successiva fase di valutazione Aggiornamento sugli esiti del percorso di sperimentazione in Italia dei processi/competenze di valorizzazione Strumenti: report di analisi Valutazione e verifica dei possibili fattori di compatibilità tra le qualifiche e/o competenze nei paesi partner aprile 2014 3) Valutazione compatibilità tra qualifiche /competenze Verifica della implementazione dei dispositivi (competenze) nei sistemi medesimi Aggiornamento sugli esiti del percorso di sperimentazione in Italia Strumenti: report di valutazione La valutazione di fattibilità o integrazione dei processi/ dispositivi tra i sistemi dei paesi partner risulta validata da tutti gli attori Il processo di ricerca risulta concluso www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. 4. Strumenti di lavoro - stato dell’arte dei sistemi di riconoscimento/ certificazione delle qualifiche/ in relazione alla normativa in vigore nei paesi partner Periodo dicembre 2013 Tappe 1) raccolta dati tramite griglie comparative Attività Esiti Elaborazione e implementazione dati in GRIGLIA 1 - sistemi di certificazione delle qualifiche tra sistemi dei paesi partner Le griglie risultano validate e complete dei dati necessari Elaborazione e implementazione dati in GRIGLIA 2 - struttura delle qualifiche e delle competenze in riferimento ai livelli EQF, individuando le qualifica attinenti al waste management in ogni paese partner. Strumenti: griglie comparative SINTESI STRUMENTO GRIGLIA 1 (IN ALLEGATO ) In esito al percorso di indagine descritto nei capitoli precedenti, è in corso di ultimazione la ricognizione tra i sistemi di certificazione delle qualifiche dei paesi partner. Se ne prevede la validazione entro dicembre 2013. Tale ricognizione si avvale dello strumento Griglia 1, tesa ad indagare la struttura dei sistemi di certificazione in ogni regione/ paese partner, tramite un panel di indicatori comuni: 18 Oggetto della certificazione Finalità Destinatari A che cosa serve Organismi che certificano Figure/funzioni che certificano (funzioni) Processo certificazione Atti d’adozione A supporto dello strumento di raccolta dati, in esito alle rilevazioni “sul campo” al capitolo 2, sono state sintetizzate le informazioni e conoscenze che, per ogni paese partner, costituiscono fattore d’interesse ai fini di un comune percorso di valutazione e adattamento del dispositivo “competenze di valorizzazione”. ITALIA – EMILIA ROMAGNA In Italia il sistema di qualificazione è governato interamente dalle Regioni, non esistendo ancora un corrispondente sistema di standard a livello nazionale. È però di recente approvazione la regolamentazione del sistema nazionale di certificazione delle competenze – D.lgs 13/2013 – in merito al quale dovrà in futuro essere regolamentata la corrispondenza tra i diversi sistemi regionali esistenti in un unico sistema nazionale. www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. La Regione Emilia-Romagna, dal 2005 ha istituito e attuato un quadro regionale di standard di qualifiche e certificazione. Il sistema delle qualifiche è frutto di un percorso condiviso con le parti sociali che ha portato all’assunzione di precisi orientamenti: - la qualifica è un profilo professionale descritto in base a standard di competenze professionali che costituiscono riferimento sia per i percorsi formativi che per il processo certificazione delle competenze e il rilascio di certificati di qualifica o di competenza; - i percorsi formativi sono solo una delle modalità di apprendimento delle competenze della qualifica (formal learning) e hanno propri standard di attuazione (standard formativi); - ciascuna qualifica è descritta in Unità di Competenza (sempre 4 per ciascuna qualifica), che a loro volta sono dettagliate in capacità e conoscenze. Il sistema regionale delle qualifiche ad oggi comprende 138 qualifiche collocate in 42 aree professionali; - si può certificare l’intera qualifica o parti di essa (le Unità di competenza) attraverso un processo di certificazione articolato per fasi ed erogato come servizio individuale (standard di certificazione) - il sistema regionale di certificazione delle qualifiche si caratterizza per essere applicabile sia alla persona che ha acquisito le sue competenze frequentando un percorso formativo sia alla persona che le ha acquisite attraverso l’esperienza professionale. Il focus è sulle competenze acquisite al termine. Per questo, in entrambi i casi, le fasi del processo di certificazione, la commissione valutatrice e i format dei certificati rilasciati al termine sono gli stessi. Normativa Finalità Funzioni Livello Nazionale Intesa ‘Linee guida per la formazione nel 2010’ fra Governo, Regioni, Province Autonome e Parti Sociali il 17 febbraio 2010, relativamente al ruolo delle parti sociali e delle imprese. Accordo Interconfederale Apprendistato - 19 Aprile 2012 LEGGE 28 giugno 2012, n. 92 Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita. (12G0115) DECRETO LEGISLATIVO 16 gennaio 2013, n. 13 - Definizione delle norme generali e dei livelli essenziali delle prestazioni per l'individuazione e validazione degli apprendimenti non formali e informali e degli standard minimi di servizio del sistema nazionale di certificazione delle competenze, a norma dell'articolo 4, commi 58 e 68, della legge 28 giugno 2012, n. 92. (GU n.39 del 15-2-2013) Consentire alle persone di ottenere un titolo professionale (qualifica professionale) attraverso il riconoscimento la validazione e la certificazione delle competenze professionali in loro possesso. Consentire ad un numero ampio e crescente di persone di presentare in modo affidabile le proprie competenze. Il Sistema Regionale di Formalizzazione e Certificazione (SRFC) è lo standard di certificazione dalla Regione Emilia Romagna per il rilascio di una qualifica professionale Livello regionale LR 12/2003 - Norme per l’uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l’arco della vita, attraverso il rafforzamento dell’istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione tra loro”; LR 17/2005 - Norme per la promozione dell’occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro 19 Serve in particolare a: Acquisire una qualifica professionale; Facilitare la costruzione di percorsi individuali di sviluppo professionale; Assicurare la trasparenza degli apprendimenti e dei fabbisogni Favorire l’incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro; Sostenere la mobilità professionale e geografica delle persone; www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. FRANCIA – ALSAZIA Nel sistema francese la certificazione ufficiale delle qualifiche è legiferata e organizzata a livello nazionale. Le certificazioni delle qualifiche sono rilasciate dal Ministero del lavoro e riguardano 300 profili professionali. Indipendentemente dal livello della qualifica (V, IV, III) , essa è composta da unità di competenze che possono essere oggetto di certificazione anche singolarmente. La Commissione Nazionale per la Certificazione professionale (CNCP) creata dalla legge de modernizzazione sociale n ° 2002-73 del 17 gennaio 2002 ha come compito quello di stabilire e attualizzare il Repertorio Nazionale delle Certificazioni professionali. Per alcune professioni, ad esempio In ambito sanitario e agricolo, sono previste qualifiche definite dai singoli Ministeri. In questo caso il Ministero di riferimento assume un ruolo analogo a quello dell’autorità scolastica regionale. Sono presenti altre tipologie di certificazioni, così dette de branche, che vengono definite all’interno dei settori produttivi, che valgono solo per quel settore e non sono riconosciuti in altri ambiti professionali. Anche questi dispositivi vengono definiti dai referenti dei vari settori professionali senza l’intervento delle Regioni. Le Regioni non hanno la potestà di modificare le definizioni ufficiali dei profili, ne intervenire sulla struttura delle qualifiche ma, a seguito del processo di decentramento completato nel 2004 (Legge n. 809 del 13 agosto 2004) si sono viste attribuire ampie competenze in materia di formazione continua. La Regione Alsazia ha istituito un programma regionale che comprende diverse aree di intervento, principalmente formazione e tirocini, rivolto a persone in cerca di lavoro e occupate, e a favorire la creazione d’impresa. 20 Il Programma promuove piani di formazione e definisce i bisogni particolari di apprendimento, in coerenza con i profili professionali ufficiali identificati dallo Stato. Le Regioni sono quindi responsabili della formazione delle persone in cerca di occupazione e possono definire percorsi di formazione professionale coerenti con le caratteristiche del profilo d’interesse ed in sintonia con i fabbisogni del mondo del lavoro. la Regione Alsazia finanzia circa 12.000 percorsi di inserimento lavorativo per persone in cerca di occupazione. Il sistema di inserimento lavorativo degli occupati svantaggiati è finanziato tramite la formazione nelle imprese di inserimento lavorativo. Sono 10mila le persone occupate in queste strutture e ogni anno 2mila di loro seguono interventi formativi. La Regione investe nella formazione delle persone in queste imprese di inserimento, affinché possano più facilmente transitare verso imprese del mercato libero, tra cui il settore del trattamento dei rifiuti è uno dei più rilevanti. Il Ministero del lavoro ha pubblicato un documento strategico (in prospettiva sul 2019) che analizza i fabbisogni formativi delle imprese che si occupano del ciclo dei rifiuti, proponendosi di fornire obiettivi di adeguamento delle competenze professionali agli scenari innovativi nel settore dei rifiuti. Normativa Finalità Funzioni LOI n° 2009-1437 du 24 novembre 2009 relative à Consentire alle persone di ottenere un titolo professionale sia direttamente che per capitalizzazione di singole Consentire l’acquisizione della www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. l'orientation et à la formation professionnelle tout au long de la vie LOI n° 2004-809 du 13 août 2004 relative aux libertés et responsabilités locales certificazioni. La VAE consente di giungere alla certificazione anche attraverso la valorizzazione degli apprendimenti non formali ed informali, senza passare per la formazione. Rendere visibile e valorizzabile tutta la formazione che le persone realizzano. In generale si può dire che la Francia ha progressivamente distaccato i dispositivi di certificazione dalla formazione ancorandoli alle competenze. certificazione di una o più competenze componenti una qualifica professionale o acquisire l’intero titolo professionale. SPAGNA – CATALOGNA In Spagna la definizione dei profili è governata dall’Istituto nazionale spagnolo di qualificazione (nato nel 1999) e legiferata a livello nazionale: la Legge nazionale di regolamentazione del sistema delle qualifiche è la Legge QUADRO 5/2002. La legge di regolamentazione del riconoscimento delle competenze professionali acquisite in percorsi non formali/informali è del 2009. A livello nazionale, l'Istituto Nazionale di Qualifiche stabilisce inoltre una metodologia di base per individuare le competenze e definire il modello da adottare da parte di una qualifica professionale per essere incorporato nel sistema nazionale di qualifiche professionali. Il sistema di qualificazione è suddiviso in famiglie professionali e aree produttive. Le qualifiche, organizzate in 5 livelli di qualificazione, si suddividono in unità di competenze: il numero di unità di competenze varia, a seconda dei profili, in un range tra 2 e 5. 21 Attualmente ci sono 20 aree professionali, 120 titoli ufficiali e circa 700 qualifiche nazionali come riferimento per la progettazione curricolare, a cui si possono aggiungere nuove competenze in base alle dinamiche di sviluppo delle attività economiche e tecnologiche. Le Regioni spagnole e il Ministero del lavoro operano congiuntamente nel Comitato tecnico delle qualifiche, che è composto dai responsabili degli Istituti Regionali, Agenzie o Centro delle Qualifiche delle Comunità Autonome. I componenti di questo Comitato sono attivamente coinvolti nella predisposizione e integrazione del Catalogo Nazionale delle Qualifiche Professionali, cooperando con INCUAL Instituto Nacional de las Cualificaciones – Consejo General de la formacion profesional, nell'esercizio delle loro funzioni e ciascuno nei limiti delle proprie competenze. Le Regioni hanno facoltà di adattare le qualifiche, integrandole (in aggiunta) fino al 40% della competenze richieste dagli specifici fabbisogni territoriali. La governance del sistema regionale, in Catalogna, è gestita dall’Istituto Catalano di qualificazione nato nel 2003; Esistono diversi modelli di formazione: la formazione iniziale regolamentata, la formazione occupazionale, la formazione per il personale delle imprese che ne fanno richiesta la formazione per disoccupati www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. Le aree di attività sono: Area Qualifiche Dirigere studi prospettici sulle caratteristiche delle professioni consolidate e sullo sviluppo di quelle emergenti e l'evoluzione delle attuali Identificare, per settore e per livello di qualifica , le competenze professionali nel territorio della Catalogna. Sviluppare e aggiornare l'elenco delle qualifiche in Catalogna . Area formazione Sviluppare e aggiornare il catalogo Modular Integrated Training . Predisporre indicatori e criteri per valutare le competenze e le capacità . Analisi e validazione delle specifiche di valutazione delle corrispondenze tra formazione professionale e esperienza lavorativa. Analisi e proposta di convalida. E le corrispondenze tra la formazione professionale, la formazione continua e l'esperienza di lavoro professionale. Area accreditamento delle competenze Definire e sviluppare la procedura generali per la valutazione delle competenze professionali. Autorizzare Centri, Organizzazioni e Istituzioni per l’attività di valutazione delle competenze professionali Predisporre e sottoscrivere gli certificazioni delle competenze professionali. 22 Nel prossimo futuro è previsto il varo di una Legge regionale in materia di qualifiche, dotata di risorse proprie, che permetterà processi di qualificazione più accessibili. Rispetto al settore “gestione rifiuti”, nel repertorio ufficiale del Ministero esiste la qualifica professionale in Gestione dei rifiuti urbani e industriali, dotata di 3 unità di competenze, di 2° livello corrispondente al 4° livello EQF. Si rileva la mancanza di una qualifica di livello superiore che affronti il tema della valorizzazione/preparazione al riutilizzo. Normativa Finalità Funzioni (a cosa serve) www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. Livello Nazionalei Legge Organica 5/2002 del 19 giugno (BOE del 20) che regola il Sistema nazionale delle QP Real Decreti 375/1999 del 5 marzo (BOE DEL 16) e Real Decreto 1326/2002 del 13 dicembre che istituiscono l’Istituto Nazionale delle Qualifiche Real Decreto 1128/2003 del 5 settembre (BOE) del 17 che regola il Catalogo nazionale delle qualifiche professionali Legge 2/4 marzo 2011, Economia Sostenibile (BOE del 5 marzo) Legge quadro 4/11 marzo 2011, complementare a l’Economia Sostenibile Consentire alle persone e, in particolare ai lavoratori, di ottenere una certificazione ufficiale delle competenze in loro possesso Livello Regionale Legge 17 del 5 luglio 2002 Riordino del Sistema di impiego e creazione dei servizi per l’impiego della Catalogna Decreto 176 del 8 luglio 2003 Creazione dell’Istituto Catalano delle Qualifiche Professionali Consentire, attraverso una procedura rigorosa che assume come riferimento il Catalogo nazionale delle qualifiche e i relativi standard professionali e formativi, la certificazione delle competenze professionali possedute dalle persone riconducendole alle Unità di Competenza proprie di una specifica qualifica nazionale. Nel caso una persona sia interessata anche all’ ottenimento di un titolo di studio è possibile integrare la procedura con le prove necessarie al riconoscimento dei corrispondenti crediti formativi. BELGIO - WALLONIA In Regione Wallona è in corso la Riforma del Sistema delle Qualifiche denominata SFMQ (servizio francofono mestieri e qualifiche), che sostituirà progressivamente il vecchio sistema CCPQ. La Riforma si avvela dell’Accord de coopération che promuove la nascita del sistema SFMQ francofono http://www.sfmq.cfwb.be/index.php?id=1435&no_cache=1 Il sistema comprenda 9 aree professionali che comprendono 202 qualifiche professionali. Di queste, ad oggi il nuovo sistema ha implementato 8 “nuove” qualifiche SFMQ che diventeranno 10 entro dicembre 2013. Le nuove qualifiche convivono con le “vecchie” qualifiche CCPQ, fino alla loro completa sostituzione. Tutte le qualifiche sono costituite da 2 documenti: il profilo professionale e il profilo formativo. Il sistema di certificazione delle nuove qualifiche è tutt’ora in corso di perfezionamento. 23 Obiettivo della riforma è stato quello di aumentare il tasso di qualificazione e ridurre il numero di insuccessi e abbandoni nel sistema formativo (nel nostro sistema su 100 persone che entrano 30 escono senza qualifica). Altri obiettivi: promuovere maggiore mobilità tra sistemi formativi nella regione francofona, sviluppando un sistema strutturato di raccordo tra i precorsi e i riconoscimenti di apprendimento (qualifche, diplomi, certificati) dei sistemi dell’istruzione e della formazione I profili sono suddivisi in unità che corrispondono a delle attività chiave della professione e sono i datori di lavoro che stabiliscono il numero di unità per professione. Ogni Regione può promuovere una certificazione che corrisponde pienamente alla professione, che quindi comprenderà tutte le unità della qualifica, oppure riconoscere una certificazione per percorsi più brevi corrispondenti solo ad alcune unità. Abbiamo quindi tradotto i nostri profili in unità di competenze, il livello più importante perché corrisponde al raggiungimento di autonomia e responsabilità. Il numero di unità di competenze, a seconda dei mestieri, prevede un range tra 5 e 8. Ogni unità viene definita in termini di tempo per l’apprendimento e di un “valore” di determinati punti, a seconda dell’importanza di quella competenza nel profilo completo. Quando le persone escono da un percorso formativo, in base alle certificazioni delle unità svolte, i datori di lavoro possono stabilire in quale percentuale quelle persone sono autonome nello svolgere le attività di quella professione: 40%, 60%, fino a 100%. www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. La riforma - Service Francophone des Métiers et des Qualifications S.F.M.Q. - è stata avviata e testata tra il 2010 e il 2011 su 3 professioni. Dal 2012 è adottata da tutti gli attori del sistema educativo. Normativa Finalità Funzioni (a cosa serve) Décret portant assentiment à l'Accord de Coopération conclu à Bruxelles le 27 mars 2009 entre la Communauté française, la Région wallonne et la Commission communautaire française concernant la création du Service francophone des métiers et des qualifications, en abrégé « S.F.M.Q. » promuovere la trasparenza delle certificazioni e dei risultati dell’apprendimento, il coordinamento tra i sistemi dell’istruzione e formazione, la mobilità delle persone nell’accesso ai sistemi dell’istruzione e formazione - Sviluppare profili che rispondano alla realtà economica; - Sviluppare percorsi di formazione per rafforzare i legami con il mondo lavorativo e dell’istruzione; - Fornire agli operatori dell’istruzione e della formazione percorsi di formazione comuni e favorire l’implementazione di “passerelle” - Stabilire la relazione tra i profili e le strutture del Service Publique d’Emploi (SPE) Décret Communauté française du 22 octobre 2003 Décret Région wallonne du 13 novembre 2003 Décret Cocof du 7 novembre 2003 5. Strumenti di lavoro - ricognizione preliminare del profilo professionale in rapporto ai livelli del sistema europeo EQF Periodo dicembre 2013 Tappe 1) raccolta dati tramite griglie comparative Attività Esiti Elaborazione e implementazione dati in GRIGLIA 1 - sistemi di certificazione delle qualifiche tra sistemi dei paesi partner Le griglie risultano validate e complete dei dati necessari 24 Elaborazione e implementazione dati in GRIGLIA 2 - struttura delle qualifiche e delle competenze in riferimento ai livelli EQF, individuando le qualifica attinenti al waste management in ogni paese partner. Strumenti: griglie comparative SINTESI STRUMENTO GRIGLIA 2 (IN ALLEGATO ) In esito al percorso di indagine descritto nei capitoli precedenti, è in corso di sviluppo la ricognizione preliminare dei profili professionali presenti nei repertori dei paesi partner. Se ne prevede l’ultimazione/validazione entro dicembre 2013. Tale ricognizione si avvale dello strumento Griglia 2, tesa ad indagare la struttura e i livelli EQF delle qualifiche e competenze attinenti al settore gestione/ valorizzazione rifiuti in ogni regione/ paese partner. La Griglia supporta l’attività di raccolta dati e analisi delle Qualifiche attinenti il ciclo di gestione dei rifiuti presenti nei repertori/cataloghi dei paesi partner in riferimento ai livelli EQF. Il livello di analisi riguarda un set selezionato di informazioni necessarie per porre a confronto qualifiche e competenze riferibili al contesto professionale di riferimento, presenti della struttura delle qualifiche dei diversi paesi partner. www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. Ne segue una sezione di approfondimento delle competenze identificate per ogni profilo/qualifica. Tale sezione è essenziale per rispondere positivamente alle condizioni/vincoli di tutti i sistemi regionali coinvolti. Nel caso del sistema regionale dell’Alsazia, essa può intervenire esclusivamente sulla individuazione di unità di competenze funzionali alla promozione di percorsi formativi mirati a promuovere processi di valorizzazione e occupazione nelle imprese di inserimento sociale del proprio territorio. Gli elementi identificativi considerati sono: 1. Denominazione della Qualifica 2. Livello EQF 3. Referenziazioni statistiche e/o sistemi di classificazione (internazionali e/o nazionali) 4. Area professionale/settore economico di appartenenza/collocazione 5. Processo/attività lavorativa di pertinenza 6. Criteri di accesso 7. Altre figure dello stesso processo/filiera presenti nel repertorio Indicatori di approfondimento: 8. descrizione generale 9. dettaglio delle competenze professionali, 10. Competenze in ingresso 11. competenze trasversali, 12. settori di attività o professionali di riferimento. 25 A supporto di questa fase di indagine, in fase di formazione (nel corso delle visite studio in WP 4) il Tavolo SL ha promosso un approfondimento dei processi e delle attività professionali agite dai lavoratori delle imprese dei paesi partner trasferenti. Ne è conseguita una impostazione preliminare, da sottoporre a successive verifiche, delle caratteristiche emergenti del profilo del “Valorizzatore dei rifiuti” la cui definizione secondo i parametri del Quadro Europeo delle Qualifiche è anch’essa in corso di verifica. Dalle evidenze raccolte ad oggi (in Griglia 2), emerge che nei repertori delle qualifiche dei paesi partner non è presente un profilo professionale che si riferisca ai processi di valorizzazione. Per questo il Tavolo scientifico ha ipotizzato una elaborazione delle competenze di valorizzazione, emergenti dall’incrocio tra le competenze basilari presenti nei repertori delle qualifiche dei paesi partner (nell’ambito generale della gestione del ciclo dei rifiuti) e gli elementi innovativi emergenti dalla fase di formazione (attività “sul campo”). Si tratta di un primo passo, in corso di elaborazione, che intende individuare e verificare le caratteristiche trasversali (rispetto ai settori merceologici Raee, Tessili , Ingombranti) del profilo professionale, le cui principali finalità sono sintetizzabili in: - pianificare il trattamento dei rifiuti, - massimizzare la percentuale inviata al riutilizzo e al recupero, - creare sistemi di gestione ad elevata sostenibilità ambientale. www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. 6. Ricognizione preliminare del profilo professionale in rapporto alle modalità di riconoscimento e certificazione delle competenze secondo gli indicatori del sistema ECVET e strumento “libretto formativo del cittadino”. In base a quanto esposto nel Dossier, l’attività di ricognizione del profilo professionale in relazione agli strumenti ECVET e Libretto formativo, è in fase di avvio. Tale ricognizione è infatti propedeutica all’individuazione di un panel completo o comunque significativo di competenze necessarie a promuovere il profilo professionale del valorizzatore. In seguito sarà valutato un modello di rispondenza agli standard ECVET, predisponendo in prima ipotesi metodi - tecniche e strumenti - di riconoscimento dei risultati di apprendimento informale nel settore ambientale della valorizzazione dei beni/rifiuti. Nello stesso contesto si intende verificare l’applicabilità dello strumento del “libretto formativo per il cittadino”, intesa come una iniziativa sperimentale di declinazione di un format - mutuato dalle sperimentazioni sviluppate al livello nazionale - che possa fornire, anche oltre il termine del progetto, indirizzi utili e funzionali alle esigenze di mobilità e trasparenza che lo strumento del Libretto mira a incentivare. Si trarrà ispirazione anche dal partner trasferente Envie, presso il quale durante l’esperienza formativa in visita studio a Strasburgo, si è appresa una metodologia di monitoraggio dei percorsi di formazione sul lavoro - adattata primariamente alle persone svantaggiate – comprensiva della rilevazione degli apprendimenti, riconoscimento delle competenze e rilascio di un libretto formativo. 26 Si intende inoltre sperimentare un processo di “messa in valore e trasparenza” degli apprendimenti informali sviluppati dai cooperatori beneficiari nel corso delle fasi di formazione e sperimentazione “sul campo” previste dal progetto. In questa fase si intende valorizzare il processo di trasformazione delle conoscenze in azioni che le iniziative progettuali possono aver consentito ai beneficiari. www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. COMPOSIZIONE TAVOLO SCIENTIFICO COMPOSIZIONE TAVOLO SCIENTIFICO ISTITUZIONALE PARTNER P7 TRINIJOVE P0 RER Nome Elisabeth Diaz Yolanda Burgueno Role Esperti area formazione/ lavoro / qualifiche e referente contatti istituzionali Regione Catalogna Serenella Sandri Project leader Paola Armaroli Esperto area qualifiche e certificazioni Patrizia Vaccari Esperto area qualifiche e certificazioni Elisabetta Di Pardo Esperto area qualifiche e certificazioni Formatore e esperto area qualifiche e certificazioni Formatore e project/coordinator manager Giacomo Sarti P1 ORIUS Barbara Bovelacci Maria Giulia Resca P4 ENVIE Pascal Monard P3 RREUSE Paolo Ferraresi Daniel Sorescu Daniela Mihaita P5 PESTALOZZI Supporto organizzativo Esperto area inclusione sociale e referente contatti istituzionali Regione Alsazia Esperto area ambinete/rifiuti e referente contatti istituzionali Regione Wallonia/Ministero Esperti area valutazione e referente contatti istituzionali Romania COMPOSIZIONE TAVOLO SCIENTIFICO LAVORO PARTNER P0 RER Nome Role Serenella Sandri Project leader Vito Cannariato Esperto area ambiente – rifiuti Patrizia Gigante Elisabeth Diaz Ignacio Carlos Parody Giacomo Sarti Esperto area sociale – inclusione persone svantaggiate Esperto area inclusione e lavoro Esperti area formazione sul lavoro e inclusione sociale Formatore Barbara Bovelacci Formatore e project/coordinator manager Maria Giulia Resca Nicola Cirelli Daniele Steccanella Supporto organizzativo ORIUS – coop sociale Il Germoglio (Impronte Sociali) ORIUS – coop sociale IT2 (Cides) Alessandro Gabriele ORIUS – coop sociale Fare Mondi (SIC) Francesco Tonelli Gianluca Rizzello ORIUS – coop sociale La Fraternità (SIC) ORIUS – coop sociale Il Martin Pescatore (SIC) Ulisse Belluomini ORIUS – coop sociale CoopAS (SIC) Lorenzo Zanarini ORIUS – coop sociale La Rupe (SIC) Manuela Raganini Annarita Dall’Oglio Adamo Finetti ORIUS – coop soociale Gulliver (Impronte Sociali) Michele Bignardi Giorgio Rosso ORIUS – coop sociale A.R.O (Impronte Sociali) ORIUS – Coop sociale La Città Verde (Impronte Sociali) Rita Gamberini Luca Galloni Marco Luppi Bianca Rimini Ricercatori/ tutor area ambiente – rifiuti – processi produttivi Carin van der Pijl Esperto area ambiente – rifiuti Cinzia Ioppi P7 TRINIJOVE P1 ORIUS (formatori e manager delle imprese sociali) P2 UNIMORE P6 ATIA 27 ORIUS – coop sociale La Piccola Carovana (SIC) www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. P4 ENVIE Pascal Monard P3 RREUSE Paolo Ferraresi Daphne Rieder Esperto area rifiuti/valorizzazione e inclusione sociale Esperti area rifiuti/valorizzazione e inclusione sociale PARTECIANTI INVITATI ALLE SESSIONI DI LAVORO DEL TAVOLO SCIENTIFICO ISTITUZIONALE PARTECIPANTI NOM ROLE REGION ALSACE Cathy Laurent REGION CATALOGNE Carmen Duch REGION WALLONIE / Minister o Agence Education Formation - Europe Alain Bultot Directrice-adjointe chez Conseil regional de l’Alsace Directrice et Responsable du ICQP Institut de Qualifications Professionnelle de la Catalogne Coordinateur de l’équipe belge du ECVET Experts - Chargé de mission Leonardo da Vinci SITOGRAFIA ITALIA EMILIA ROMAGNA SISTEMA REGIONALE DELLE QUALIFICHE: http://orienter.regione.emilia-romagna.it/exec/portale?actionRequested=performShowQualifiche FRANCIA SISTEMA NAZIONALE DELLE QUALIFICHE: http://travail-emploi.gouv.fr/espaces,770/formation-professionnelle,1937/dossiers,1963/lestitres-professionnels,1986/les-titres-professionnels,12857.html http://www.rncp.cncp.gouv.fr/grand-public/qualificationsFramework SISTEMA RICONOSCIMENTO APPRENDIMENTI: http://www.region-alsace.eu/aide/cheque-vae ALSACE SISTEMA DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE: http://www.region-alsace.eu/article/lalsaceune-region-favorisant-linsertion-professionnelle 28 SPAGNA SISTEMA NAZIONALE DELLE QUALIFICHE: http://www.educacion.gob.es/educa/incual/ice_incual.html CATALOGNE SISTEMA REGIONALE DELLE QUALIFICHE: http://www20.gencat.cat/portal/site/ensenyament/menuitem.7179245b79d05d04c52845c6b0c0 e1a0/?vgnextoid=678d204605245110VgnVCM1000000b0c1e0aRCRD&vgnextchannel=678d204 605245110VgnVCM1000000b0c1e0aRCRD BELGIO WALLONIA SISTEMA REGIONALE DELLE QUALIFICHE: http://emploi.wallonie.be/Emploi_Formation/Se_Former/validation.html http://www.sfmq.cfwb.be/ SISTEMA RICONOSCIMENTO APPRENDIMENTI: http://www.cvdc.be/fr/accueil.html - http://www.validationdescompetences.be/ ROMANIA SISTEMA NAZIONALE DELLE QUALIFICHE: http://www.anc.edu.ro/ www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute. LEGENDA SIGLE E ACRONIMI ACRONIMO NOME Regione ER Partner 0 Emilia Romagna Region - IT Orius Partner 1 ORIUS Association - IT Unimore Partner 2 University of Modena and Reggio Emilia – Department of Science and Engineering - IT Rreuse Partner 3 RREUSE - REUSE AND RECYCLING EUROPEAN UNION SOCIAL ENTERPRISES - BE Envie Partner 4 ENVIE - Entreprise Nouvelle Vers une Insertion Economique - FR Pestalozzi Partner 5 Pestalozzi Foundation - RO Atia Partner 6 ATIA-ISWA Italia - ISWA National Member - IT Trinijove Partner 7 FUNDACIÓN PRIVADA TRINIJOVE - ES WP/WPs Workpackage/ Workpackages Fase/fasi di lavoro Workpackage/ Workpackages TS Tavolo scientifico pedagogico Tavolo SI Tavolo scientifico area istituzionale Tavolo SL Tavolo scientifico area lavoro 29 ALLEGATI 1. Strumenti di lavoro: GRIGLIA 1 2. Strumenti di lavoro: GRIGLIA 2 3. Qualifiche professionali nel settore gestione rifiuti individuate nei paesi/regioni partner 4. Normative di riferimento dei paesi/regioni partner www.sifor.eu Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione europea. L’autore è il solo responsabile di questa pubblicazione (comunicazione) e la Commissione declina ogni responsabilità sull’uso che potrà essere fatto delle informazioni in essa contenute.