CoViScO 2014/2015 Giuseppe A. Micheli LEZIONE 8 Perché i giovani, nel loro piccolo, non si incazzano? Scansione del tempo in tornanti e dinamiche di negoziazione e octroyage Covisco 2014 – L09 – Tornanti, negoziazioni, octroyages 1 QUESTIONE NUMERO 1 [1] Slittamenti nella ‘memoriaabitudine’ possono essere frutto di octroyage, oltre che di negoziazione? Covisco 2013 - 9 - Tornanti 2 Modi di impatto della memoria Ma cosa transita nell’impatto tra generazioni? Quali ‘messaggi’ sono trasmessi lungo il canale generazionale? Tre tipi diversi: [] Una modificazione della memoria comunicativa (Assman), essenzialmente cognitivo [II] La rimodulazione-rinegoziazione di un segmento di sistema normativo (memoriaabitudine di Bergson): es. ‘patto di sangue’ [III] Una modificazione della base emozionale del processo cognitivo-normativo di formazione delle scelte Un mutamento in norme, valori o pratiche può prender piede da una certa coorte a causa di una esperienza vissuta (o trasmessa) direttamente ‘alla fonte’ delle nuove coorti, nella loro infanzia o adolescenza. L’impatto non è il risultato di una trasmissione cognitiva/normativa, ma opera per linee più sotterranee. La ‘dote’ ereditata può esser trasmessa tramite processi di socializzazione e ‘mimesi muscolare e posturale’ nella prima adolescenza (Allport, 1958: learning through identification). In questi casi il mutamento transita dalla coorte dei genitori a quella dei figli (generazioni in senso antropologico) senza contaminare le generazioni intermedie. TORNEREMO SU QUESTO TIPO DI IMPATTO PARLANDO DI MODELLI FAMILIARI. Memoria comunicativa e effetti eco: tre memorie del nazismo 25 anni 25 anni 1920 1922 1945 1947 1971 1973 Memoria-abitudine e rinegoziazione dei patti Se ci sono indizi che facciano ipotizzare qualche mutamento in norme e pratiche a partire da una certa coorte, siamo certi di sapere chi innesca il cambiamento? “Io andavo sabato e domenica a vivere da M. e poi tornavo a casa, con la borsa delle robe da lavare, ma mia madre mi disse “Senti, hai 19 anni, sei maggiorenne, hai ben idea di cosa fare nella vita perché lo pretendi, lui vive da solo ha una casa, anziché andare là tre giorni e poi tornare qua nevrastenica, vieni qua nei week-end e torna là nevrastenica. Vai a stare col tuo compagno, quando vuoi vieni qua. Non lo sto dicendo per farti riflettere ma proprio devi andare”. Anche per i miei fratelli, quando è arrivato il loro momento, ha detto “è il tuo momento, devi uscire”. I genitori nati negli anni Trenta avevano (non sempre) una filosofia di vita e uno stile pedagogico che non ammettevano incertezze sui ruoli specifici per ogni fase della vita. Già i genitori nati 10-15 anni dopo non spingono più i figli a recidere il legame originale. MORALE: Il cambiamento di pratiche e regole demografiche si attua attraverso una rinegoziazione dei patti tra generazioni: il suo esito a sua volta è legato: a) al modello di famiglia entro cui avviene la trasmissione (o rinegoziazione), b) all’evoluzione di questo modello. Covisco 2013 - 9 - Tornanti 5 Memoria abitudine: negoziazione vs octroyage IPOTESI: La convenienza di una posta in gioco per una data generazione può indurla a concedere una posta ‘equivalente’ alla generazione dei figli; posta quindi non strappata dai figli ai padri, ma graziosamente concessa dai secondi ai primi COSTITUZIONE OCTROYÉE: Documento che definisce i principi fondamentali dell'ordinamento di uno stato, la cui emanazione, invece che essere espressione di un'assemblea costituente sovrana, è direttamente dipendente dalla volontà e dalla autorità del re, identificandone così il carattere concessivo e limitato [Carta di Luigi XVIII (1814), di Luigi Filippo d'Orléans (1830), Statuto Albertino (1848)]. Covisco 2013 - 9 - Tornanti “Oggi assistiamo al rifiuto assoluto di un passato inutile da parte di una generazione innovatrice, completamente rivolta verso l’avvenire. Si è soliti attribuire questa volontà di fare tabula rasa solo alla gioventù di oggi. È chiaro che essa ne ha tratto conclusioni più radicali e rivoluzionarie, ma la rottura in sé non è opera sua, è stata perpetrata dai sessantenni di oggi [NdA: 1979] quando erano giovani, fin dagli anni ’40-’50 del nostro secolo” (Ph. Ariès, 1979). 6 Due memorie generazionali contrastanti dei Trenta Gloriosi “Gli anni tra il 1945 e il 1975 sono stati riconosciuti da quasi tutti come una sorta di miracolo, che generò l’American way of life. Due generazioni di americani, uomini e donne che avevano vissuto la seconda guerra mondiale, e i loro figli che avrebbero celebrato gli anni Sessanta, sperimentarono sicurezza occupazionale e mobilità sociale verso l’alto in proporzioni mai viste prima (e che mai più si sarebbero riviste dopo di allora) (..) (Ma) un grande divario separa queste due generazioni. Per tutti coloro nati dopo il 1945, lo Stato sociale e le sue istituzioni non erano la soluzione a dilemmi precedenti: rappresentavano semplicemente le condizioni normali (e anche un po’ noiose) dell’esistenza. I baby boomers, che a metà degli anni Sessanta facevano il loro ingresso all’università, non avevano conosciuto altro che un mondo di crescenti opportunità, generosi servizi scolastici e sanitari, ottimistiche prospettive di ascesa sociale e (forse soprattutto) un’indefinibile ma onnipresente sensi di sicurezza. Gli obiettivi della precedente generazione di riformatori non interessavano più ai loro eredi, anzi venivano percepiti sempre di più come restrizioni alla libertà e all’espressione individuale” (Judt, Ill Fares the Land, 2010, corsivo nostro). QUESTIONE NUMERO 2 [2] Dove inizia e quando termina una generazione ? E in che modo le “fasi rem” del corso di vita scandiscono le generazioni in tornanti? Covisco 2013 - 9 - Tornanti 8 Quanto è larga una generazione Tra gli studiosi di marketing Landon Jones (1980) definisce boomers i nati tra il 1946 e il 1964, tutti quelli nati dopo la seconda guerra mondiale. Invece per Strauss e Howe (1991) sono boomers (dipinti come non conformisti e più propensi a rischiare) i nati tra il 1943 e il 1960, mentre la generazione X (i “thirteeners”, tredicesima generazione prodotta in America dalla sua fondazione, più conservatori e conformisti) è costituita dai nati tra il 1961 e il 1981: cicli di 17 e 21 anni. In entrambi i casi c’è tra gli esperti di marketing una grande difficoltà a delimitare le generazioni lungo l’asse del tempo storico. In base alla delimitazione di L. Jones gli ultimi boomers (nati nel 1964) raggiungono i 30 anni nel 1994: ma come può –Ritchie (1995) – un boomer essere così giovane da non potersi ricordare del Vietnam, né dei “days of rage” al tempo del liceo? “Questi trailing-edge boomers nemmeno sanno cosa sia Woodstock, salvo come una storia raccontata dai genitori. Tutti i marketers testimoniano la difficoltà improba di farla quadrare con la realtà. Ci siamo sbattuti a trovare subdefinizioni come quelle di boomers “trailing-edge” e “leading edge”. Ma nel fondo del cuore di marketers sappiamo che le esperienze di vita, i processi di pensiero e le preferenze per i prodotti delle persone nate dopo il 1960 sono differenti da quelli delle persone nate nella seconda metà degli anni ‘40 o negli anni ‘50”.(Ritchie, 1995). Covisco 2013 - 9 - Tornanti 9 Scandire le generazioni in tornanti “A quel che sentiamo dire, gli ultimi boomers (nati nel 1964) varcarono la trentina nel 1994, ma come può un boomer essere così giovane da non ricordare il Vietnam? (Essi) non si identificano con la generazione di Woostock, anzi non sanno nemmeno cos’è, forse una storiella raccontata dai genitori (..). Ci siamo arrabattati con definizioni come quella di boomers ‘leadingedge’ e ‘trailing-edge’, ma nella nostra anima di studiosi di marketing sappiamo bene che le esperienze di vita delle persone nate dopo il 1960 sono assai diverse da quelle vissute da chi è nato negli anni Quaranta o Cinquanta”. (Karen Ritchie, Marketing to Generation X, 1995). Covisco 2013 - 9 - Tornanti 10 Fasi Rem e scansione in tornanti Non c’è riverbero né intensificazione della intensità del suono, se la parete riflettente “svolta dietro un angolo di strada”. Una coorte di “fratelli maggiori” non fa da sponda se ha già attraversato una delle successive “fasi Rem”: infanzia adolescenza adolescenza entrata in vita pubblica Covisco 2013 - 9 - Tornanti 11 Nati troppo presto, leading-edge e trailing-edge o nati troppo tardi 1943 1968 20-22 anni 1913 1921 1915 1923 1929 1937 1945 1931 1939 1947 Covisco 2013 - 9 - Tornanti 1953 1962 1971 1980 1955 1964 1973 1982 1989 1998 1991 2000 12 Il tornante 1971-73: leading-edge e doping emozionale Tornanti 1938-40-43 1946-48 1964-56 1962-64-68 1971-73 1980-82 1922-24 15-17 [20a] 23-25 a 31-33 a 39-41 [45a] 48-50 a 57-59 a “padroni del pr.destino” 15-17 a 23-25 a 31-33 [37a] adattivi tradizional. “nati tardi” 7-9 a 15-17 a Mutanti LE 1930-32 8-10 [12 a] costruttori 1989-91 1998-00 2007-09 d.welfare 40-42 a 49-51 a 58-60 a 23-25[29a] 32-34 a 41-43 a 50-52 a 59-61 a RWC & 3M (gen.Vespa) nati presto 7-9 a 15-17 [20a] 24-26 a 33-35 a 42-44 a 51-53 a 60-62 a Movimenti octroyés 16-18 a 25-27 a 34-36 a 43-45 a 52-54 a adattivi consumisti &flessibili 8-10 a 17-19 a 26-28 a 35-37 a 44-46 a esasperaz. reversibili 17-19 a 26-28 a 35-37 a Milleuristi di prima generazione 8-10 a 17-19 a 26-28 a Precarietà conclamata 8-10 a 17-19 a Incubatori Analfabeti cogn/emoz. 1998-00 0 8-10 a Adattivi TE 1938-40 0 Incubatori 1946-48 0 Mutanti LE 1954-56 0 7-9 [13a] Adattivi TE 1962-64 0 Incubatori RWC: 1971-73 Mutanti LE 0 NB: non c’è awakening: 1980-82 doping emo- 8-10 a zionale? 0 Adattivi TE 1989-91 Mutanti? Covisco 2013 - 9 - Tornanti 0 Ragazzi ‘99 13 QUESTIONE NUMERO 3 [3] Prima dell’era della precarietà globale, i figli dei boomers, cresciuti nei Trenta gloriosi, erano in qualche senso già predisposti alla flessibilità? Covisco 2013 - 9 - Tornanti 14 Ricapitolando Come la hopelessness è sviluppo aspecifico della depressione reattiva peculiare dei moods di crisi è proprio la perdita della capacità di reagire prendendo decisioni. Perdita che può prendere forme diverse: • uno stato di indifferenza agli stimoli, conseguenza dell’intollerabilità degli stimoli stessi, e insieme riparo da essi; • una degenerazione paratattica del processo di formazione delle scelte (viene meno un ordine di priorità tra le alternative, tutte poste allo stesso livello, senza interdipendenze o priorità: senza inquadrarle, insomma, in una sintassi: filosofia del tutto-e-subito). Il quadro interpretativo proposto consiste dunque in 2 ipotesi di fondo: a) la diffusione di stati d’animo di crisi innesca un meccanismo di intertercettamento della normale sequenza decisionale intenzioniazioni, disancorando le seconde dalle prime. Covisco 2013 - 9 - Tornanti b) a sua volta la diffusione di stati d’animo di crisi deriva con un lag temporale dall’intreccio tra il persistere di contesti insostenibili e l’azione di effetti eco generazionali 15 Cosa cambia tra 1990 e 2005? La flessibilizzazione del carattere La coorte nata a metà anni ‘70 è (in media) figlia della generazione del 1945, protagonista a sua volta d’una celebrata rivoluzione su più fronti del costume. Per l’imprinting tra generazioni è quindi opinione condivisa che la coorte dei loro figli (15enni al 1990) sia portatrice di una forte discontinuità nelle procedure di entrata in età adulta. Ma cosa cambia nei 15 anni successivi, nelle coordinate che fan da quadro alla formazione alla adultità delle nuove coorti? Due rilevanti binari di ‘corrosione del carattere’ (Sennett, 1998): * il precipitare della precarizzazione del mondo del lavoro, * la deregolazione delle dinamiche di formazione e dissoluzione familiare (+74% divorzi tra ’96 e ’06). Covisco 2013 - 9 - Tornanti 60 50 40 30 20 10 0 ‘40 ‘50 ‘60 ‘70 ‘80 ‘90 ‘00 16 2010 Cosa cambia tra 1990 e 2005? La sindrome di essere altrove A questi due binari di “flessibilizzazione dell’uomo’/corrosione del carattere” si associa una terza dimensione sintomatica, la tendenza alla delocalizzazione ‘evitante’ del luogo e del momento della presa di decisioni come nella sindrome di Jurg Zund (Binswanger, 1964). Rinvia a questa sindrome di essere altrove la diffusione nei ‘90 dei cellulari (Jonathan Franzen: “Sul finire degli anni ‘90 già si avvertiva a NY una morbida transizione metropolitana dalla cultura della nicotina alla cultura del cellulare”) e degli scooters, mezzi leggeri di delocalizzazione adolescenziale (Piccone Stella, 1973). Jurg Zund, universitario vivace e sensibile, segnato da insostenibili stati angosciosi, muovendosi fin da bambino in tre mondi diversi in parte contraddicentisi (famiglia, nonni, amici di strada), non mette radici in nessuno dei tre, ciascuno vissuto nello specchio degli altri due. Così non giunge mai a uno stile di vita proprio, segue ora l’uno ora l'altro modello offertogli, adottandone le allures in un equilibrio appa2013 - 9 - Tornanti di scegliere. rente, Covisco frutto dell’incapacità 400 Immatricolazioni di scooter 1956-2006 350 !!!! 300 250 Vacanze romane 200 150 100 50 0 1956 1966 1976 1986 1996 17 2006 QUESTIONE NUMERO 4 [4] Cosa cambia nelle generazioni di ventenni negli anni Novanta? Covisco 2013 - 9 - Tornanti 18 Cosa cambia nella formazione all’adultità dei 15enni del 2005? Per proiettare in avanti i comportamenti di formazione familiare dei giovani 25-30enni, nel 2006 è stata condotta una ricerca esplorativa, con interviste in profondità a docenti medi superiori visti come testimoni privilegiati dei cambiamenti delle ‘coorti’ di quindicenni tra metà Novanta e dieci anni dopo, con il fuoco sulla evoluzione nei modelli cognitivi, relazionali e affettivi dei ragazzi. Data l’esiguità dei testimoni interpellati (22) la ricerca si è autodelimitata con due accorgimenti: a) i docenti sono stati selezionati non random, mirando a docenti boomers (vicini a 60 anni e di lunga esperienza didattica), per formazione generazionale e per elezione portatori dell’idea di un ruolo socialmente ‘emancipatore’ della scuola, attenti alle dinamiche giovanili e relativi mutazioni. b) l’attenzione alle nuove coorti di quindicenni si è concentrata su studenti di istituti tecnici, fascia mediobassa contrassegnata da un codice più ‘ristretto’ che ‘elaborato’ del linguaggio, a cui corrisponde, per Basil Bernstein (1971), una minore apertura del ventaglio di progettualità. Tutti i docenti interpellati hanno individuato otto punti di discontinuità (per forte accentuazione o totale mutazione) nelle risorse analitiche, emotive e relazionali con cui i ragazzi fronteggiano le loro sfide: Covisco 2013 - 9 - Tornanti 19 Perdita dell’orizzonte lineare, senza assunzione del giroscopio L’aumentata incertezza knightiana del mercato produce perdita dell’orizzonte lineare del futuro, quello di Enrico di Sennett (1988), senza però parallela assunzione di un’etica della responsabilità (si passa direttamente ai figli di Rico): il che comporta disancoraggio tra azione e conseguenze, e ulteriore sfocamento del senso del limite: “vergognoso vergognarsi” (Carofiglio). Soltanto dieci anni fa uscivano con l’idea di andare in banca, il lavoro a tempo indeterminato era l’obiettivo. Adesso l’idea è di fare qualcosa fin quando piace o fin quando dura, poi ci sarà un altro lavoro.. Una grande incertezza in tutti. Non sanno proprio quello che dovranno fare, vivono alla giornata. Dieci anni fa, dicevano “mi farò una famiglia, avrò dei figli”. Adesso non più.. In adolescenza pensiero e azione sono spesso collegati, ma la generazione presente ha un costante rinvio dell’azione come ci fosse un tempo infinito davanti. Il che si traduce in una totale disorganiz-zazione nel lavoro, nell’incapacità di prevedere le Covisco 2013 - 9 - Tornanti conseguenze dalle premesse. Non esiste responsabilità delle conseguenze delle proprie azioni. Chiaro che se fai una cattiva azione seguirà una sanzione, ma questo non è mai tematizzato, la regola del “se sbagli, paghi” era più chiara prima. 20 Perdita di un centro di gravità (decisionale) permanente L’accelerata deregolazione familiare produce “accudimento mimato” (Selvini Palazzoli, 1998) che a sua volta induce perdita di un ‘centro di gravità permanente’, accentuata pulsione a essere senza tregua altrove (restlessness), delocalizzazione/perdita del luogo delle decisioni. Rispetto alla famiglia che abbiamo avuto noi, se ne è sostituita un'altra in cui la figura del padre si trasforma talvolta in amico. E questo pesa sui ragazzi, perché sono sballottati tra i due i genitori, e stanno un po’ con l’uno e un po’ con l’altro.. Vivono momento per momento, con più insofferenza rispetto a dieci anni fa. Oggi sono molto più irrequieti, più frenetici. Devono arrivare immediatamente al dunque subito Nelle famiglie di separati (i ragazzi) han due poli, possono fuggire dall’uno e dall’ altro e farsi coccolare alternativamente. Sono più indipendenti nelle cose pratiche, meno forse da un punto di vista emotivo. (Così) il prestare attenzione è faticoso, perché fan Covisco Tornanti sempre2013 due- 9o- tre cose insieme.. Sì, sono aumentati i divorzi, ma i genitori sono diventati molto più protettivi nei confronti dei figli. Magari poi non dedicano loro del tempo, non sono in grado di parlare con i figli, e questo ha prodotto di riflesso nei ragazzi una maggiore 21 instabilità e fragilità emotiva Esternazione di emozioni non filtrata da elaborazione cognitiva L’accentuata despecificazione degli stati intenzionali produce “rebels without a cause”, con esternazione di emozioni non filtrata da adeguata pre-elaborazione cognitiva dell’azione (thoughtlessness) e accentuata distanziazione cognitiva della narrazione (Crittenden,1999) Negli anni novanta magari avevano pochi problemi, ma precisi e individuabili: andarsene di casa e lavorare, o un genitore che non permetteva libertà. Oggi hanno uno stato d’angoscia, ma non hanno così chiaro i loro problemi. I modi di ribellione più o meno spontanei derivano da un carico emotivo che il ragazzo non riesce a tollerare. Patricia Crittenden (1999) sostiene che individui distanzianti nella configurazione del discorso ma dissimulino gli elementi emozionali entro un recinto di input Covisco 2013 - 9 - Tornantineutrale. cognitivi ‘affettivamente È diminuito il controllo effettivo delle reazioni emotive; quando si innervosiscono reagiscono in modo incontrollato, come ci fosse una maggiore tensione interna rispetto a 10 anni fa: sono molto più nervosi, più nervosi ed irrequieti A volte le azioni si sviluppano senza al-cun pensiero precedente. Una quindicina di anni fa erano un po’ più riflessivi, più consapevoli di come si muovevano “Rebels without a cause”: anche i teenager di Gioventù bruciata (1953) cresco22 no nell’anomia della grande depressione Incapsulamento nel peer group (ma allora chi elabora le scelte?) Sembra infine accentuarsi, se possibile, l’importanza del peer group nella formazione delle scelte. Ma il gruppo,tendenzialmen te,non elabora scelte Fino agli anni novanta c’erano tantissimi gruppi, adesso c’è “il” gruppo, importantissimo. E chi non sta nel gruppo è out. Dopo aver fatto leggere ai ragazzi “Il giovane Holden” avevo chiesto loro “vi è simpatico il personag- gio?”, e la risposta è stata “no”, “perché lui non sa stare in gruppo”. Appartenere ad un gruppo, essere accettati dal gruppo, omologarsi nel gruppo è fondamentale Nelle scelte di studio o lavoro non c’è pressione del gruppo: non ci sono scelte ragionate in gruppo Ma allora chi elabora davvero le scelte transizionali (es. scolastiche) dei quindicenni di oggi? Famiglia e gruppo dei pari, sì, probabilmente più di 1 o 2 decenni fa: ma né l’una né l’altro sembrano oggi efficaci macchine di elaborazione delle scelte. Non resta che puntare il dito sui due grandi indirizzatori delle scelte di società eterodirette: la classe sociale di appartenenza e la manipolazione mediatica. Il processo individuale di scelta del percorso scolastico sembra dun23 que,Covisco oggi 2013 più- 9di- Tornanti quindici anni fa, assai problematico. Leva ’90: -lessness o perdita degli assi direzionali del giroscopio Stati di –lessness, cioè di perdita worth inconsapevole della percezione di sense un asse direzionale dell’azione. fear -lessness Perdita degli assi direzionali del hope giroscopio che ‘mantiene la rotta’ shame dell’individuo. will “Per trent’anni ho sentito studenti che si lamentavano con me dicendo “per voi era facile: la vostra generazione aveva ideali e idée,credevate in qualcosa, eravate in grado di cambiare le cose. Noi (i ragazzi degli anni ’80, ‘90) non abbiamo niente”. Per molti versi i miei studenti hanno ragione. Sì, per noi era facile come era facile per le generazioni prima di noi. L’ultima volta che una generazione espresse frustrazione analoga per la vacuità della propria esistenza e per la sco-raggiante assenza di uno scopo (purposelessness) nel proprio mondo fu negli anni Venti, e non a caso gli storici parlano in quel caso di una ‘generazione perduta’” (Judt, 2010) Covisco 2013 - 9 - Tornanti 24