Corsi di vita e scelte collettive
CoViScO 2014/2015
Giuseppe A. Micheli
LEZIONE 1
Oggetto del corso.
Passaggi di vita in 3D e i
cambiamenti demografici
in corso
Covisco 14 - 01 – Passaggi di vita in 3D
1
QUESTIONE NUMERO 1
Questo è un corso (di secondo livello) di
Demografia
Non è
Cosa non è la
pura e
«Demografia»?
‘stupida’
contabilità
La demografia è
l’esplorazione dei di luoghi e
passaggi nel corso di popoli
della vita, della loro
evoluzione, e dei
paradossi che li
contraddistinguono
2
Dovunque nel mondo, demografia è
esplorazione dei passaggi, e della loro
evoluzione nei corsi di vita
"Ogni società generale comprende numerose società particolari. In
qualsiasi tipo di società la vita dell'individuo consiste nel passare
successivamente da un'età all'altra, da un'occupazione all'altra. Ogni
mutamento di situazione dell'individuo comporta azioni e reazioni tra
profano e sacro che devono essere regolamentate e controllate perché
la società generale non subisca né disagi né danni.
E' il fatto stesso di vivere che rende necessario il passaggio da una
società speciale a un’altra, da una situazione all’altra, cosicché la vita
dell’individuo si svolge in una successione di tappe: nascita, pubertà
sociale, matrimonio, paternità, progressione di classe, specializzazione
di occupazione, morte” (A. van Gennep, Les rites de passage, 1909).
Non ci soffermiamo qui su una cosa arcinota e cioè che l’entrata in vita adulta è
il risultato di una combinazione di cinque passaggi (fine studi, inizio lavoro,
uscita di casa, formazione di una unione stabile, un figlio) e che ognuno di
questi snodi è scivolato in avanti – poco o tanto - lungo il corso di vita..
3
[1] Demografia scienza del demos
Demos in greco significa molte
cose: territorio, moltitudine o
popolo (in opposizione alla
aristocrazia), i liberi e lo stato
democratico e - variante ostile
alla democrazia - la folla. Mai
indica una massa indistinta di
popolazione [demos deriva da
una
radice
che
significa
dividere!].
Solo
nella
sua
definizione
più
riduttiva
e
angusta la "demografia" descrive
la dinamica della popolazione
come
massa
(indistinta
e
minacciosa).
Le scienze della popolazione
("demologia") hanno come loro
oggetto il demos, in tutta la sua
articolazione
in
comparti,
territori, segmenti separati tra
loro ma tra loro comunicanti.
Demos - Storia e scenari - lezione 1
"Ogni società generale comprende numerose
società particolari. In qualsiasi tipo di società
la vita dell'individuo consiste nel passare successivamente da un'età all'altra, da una occupazione all'altra. Ogni mutamento di situazione
dell'individuo comporta azioni e reazioni tra
profano e sacro che devono essere regolamentate e controllate perché la società
generale non subisca né disagi né danni.
E' il fatto stesso di vivere che rende necessario il passaggio da una società speciale a un’
altra, da una situazione all’altra, cosicché la
vita dell’individuo si svolge in una successione
di tappe in cui il termine ultimo e l’inizio costituiscono degli insiemi dello stesso ordine: nascita, pubertà sociale, matrimonio, paternità,
progressione di classe, specializzazione di occupazione, morte” (A. van Gennep, Les rites de
passage, 1909).
4
[2] D.scienza degli assi del tempo
Per i demografi GENERAZIONE è un gruppo
di individui nati in uno stesso periodo di
tempo (di solito un anno di calendario). In
senso lato COORTE è un gruppo di persone
identificate da un comune evento-origine
vissuto nello stesso anno. Si può parlare di
coorte di nati ma anche di coorte di
matrimoni o di insorgenze di malat-tia o di
ritiro dal lavoro (tutti passaggi!) etc.
La Demografia si occupa del formarsi e
manifestarsi di passaggi o transizioni non
solo analizzandoli trasversalmente (tutte le
età in un dato istante del tempo, o lungo il
tempo al raggiungimento di una certa età) ma
anche longitudinalmente lungo i corsi di
vita, e lungo le generazioni.
Studia quindi "come i mutamenti socio-storici si riflettano sul modo in cui le
diverse coorti sviluppano le proprie strategie di vita e passano da un'età all'altra
definendo i confini tra le età, e caratteristiche di coorti diverse possano a loro
volta produrre mutamento sociale“ (Ryder,1965) .
Demos - Storia e scenari - lezione 1
5
[3] D. scienza dei passaggi
"Ogni società generale comprende numerose società particolari. In qualsiasi tipo
di società la vita dell'individuo consiste nel passare successivamente da un'età
all'altra, da un'occupazione all'altra.
Ogni mutamento di situazione
dell'individuo comporta azioni e reazioni tra profano e sacro che devono essere
regolamentate e controllate perché la società generale non subisca né disagi né
danni.
E' il fatto stesso di vivere che rende necessario il passaggio da una società
speciale a un’altra, da una situazione all’altra, cosicché la vita dell’individuo si
svolge in una successione di tappe nelle quali il termine ultimo e l’inizio
costituiscono degli insiemi dello stesso ordine: nascita, pubertà sociale,
matrimonio, paternità, progressione di classe, specializzazione di occupazione,
morte” (A. van Gennep, Les rites de passage, 1909).
Comportamenti transizionali sono l’oggetto di una scienza della
popolazione. Ciascuno di essi è comprensibile solo alla luce dell’intero
quadro dei passaggi cruciali di vita. Ma quali azioni/comportamenti sono
così rilevanti da rientrare nei ‘passaggi’?
Demos - Storia e scenari - lezione 1
6
Scelte transizionali
Avendo a che fare con le transizioni principali nel corso della vita, i
comportamenti e azioni transizionali (o di passaggio):
sono azioni innescate da qualche drastico cambiamento di quadro
nel corso di vita di un individuo, tale da produrre un cambiamento
in profondità (dis-orientamento) dei suoi equilibri;
richiedono quindi a loro volta, per poter essere attuate, un
preliminare mutamento profondo negli equilibri dell'individuo;
 a loro volta producono nell’individuo processi di ri-orientamento
(che possono a loro volta innescare nuove scelte di passaggio);
 sono azioni e comportamenti che prendono forma tramite
processi decisionali ai bordi della razionalità strumentale;
 spiegarli implica la sistematica esplorazione delle logiche di
razionalità non ortodosse.
Covisco 2013 - 01 - Passaggi
7
Se vuoi capire il mondo dei passaggi
usa il «macroscopio»
Ogni cambio in un passaggio di vita si riverbera su tutti gli altri (effetto farfalla).
Ci occorre uno strumento logico per tenere insieme i cambiamenti nei passaggi di
vita che avvengono nel mondo e capirli nella loro complessità, in modo sistemico.
Il microscopio ci ha messi in grado di immergerci in profondità in un organismo
vivente, il telescopio ci ha aperto la mente all’immensità dell’universo. Oggi abbiamo a che fare con un altro tipo di infinito, l’infinitamente complesso, e l’unico strumento che abbiamo è la nostra intelligenza, e una logica disarmata. Ci occorre un
altro strumento. Lo chiamerò macroscopio: uno strumento virtuale che filtri i dettagli, amplifichi le connessioni, moltiplichi le similarità. Per afferrare un mondo
complesso è stato fin qui indispensabile individuarne le unità elementari. Ma nella
società, le particelle elementari siamo noi (De Rosnay, 1977).
Per comprendere senso e tendenze nei passaggi di vita non basta analizzarli separatamente : occorre, in un’ottica macroscopica, collegare tra loro distinti snodi di
vita per coglierne il filo rosso che dà loro senso, situandoli nello spirito del tempo.
Ma attenzione: lo stesso esercizio al «macroscopio» occorre per collegare quel che
avviene nelle nostre confortevoli case occidentali a quel che avviene nel resto del
mondo oggi, o a quel che è avvenuto nelle nostre case nel tempo andato.
Pensare il corso come un Hub
[3, 4] MODELLI
FAMILIARI
[5] VIE D’USCITA
STANDARD DAL
PRISONER DILEMMA
[6] STATI
D’ANIMO E MOODS
[2, 9] DINAMICHE
DI CRISI
TRA GENERAZIONI
[1] PASSAGGI E
CORSI DI VITA:
[7, 8] IDENTITÀ,
DISCONFERMA,
EES
CHANGING FRAMES
[15,16]
PSICHIATRIA:
RADIOGRAFIA DI
AGEING,
DEPENDENCY
E NODI DI POLICY
UN PROCESSO DI
[10] AGEING
SCELTA PUBBLICA
E
SOSTENIBILITÀ
DEL WELFARE
[13,14] POVERTÀ
COME STATO E
Covisco 2013
COME PROCESSO
[11,12] AGEING
E
ORGANIZZAZIONE
DELLO SPAZIO
9
QUESTIONE NUMERO 2
[2]
Come è cambiato e come
sta cambiando il
sentiero di entrata
nell’età adulta, e le sue
tappe?
Covisco 2013 - 01 - Passaggi
10
Come leggere i calendari di
accesso alla maturità?
Bebè
Matrimonio
Bebè
Matrimonio
In coppia
Un lavoro!!
Fuori di casa
Fuori di casa
Fine scuola
In coppia
Un lavoro!!
Fine scuola
Bebè
Matrimonio
In coppia
Fuori di casa
Un lavoro!!
Fine scuola
11
desincronizzazione
accorpamento
traslazione
Covisco 2013 - 01 - Passaggi
31
29
25
27
23
21
Home leaving in Europa
% Giovani adulti usciti da casa nell’ultimo anno a) sotto i 25 anni,
b) di cui già in unione stabile, c) di cui con figli
M
F
< 25
In unione
Con figli
< 25
In unione
Con figli
Finlandia
81
42
2,6
90
46
1,6
Danimarca
85
38
1,2
94
47
1,4
RegnoUnito
69
53
1,8
76
56
15,1
Irlanda
53
50
1,8
66
42
17,8
Francia
61
53
0,5
75
58
4,3
Olanda
63
45
..
79
56
1,3
Belgio
42
67
1,2
64
66
5,1
Germania
43
58
4,6
74
63
5,1
Austria
52
59
6,4
64
61
22,2
Italia
18
70
4,3
34
80
8,0
Grecia
31
73
4,7
50
83
9,1
Spagna
24
74
4,7
36
80
11,8
Portogallo
45
89
6,9
59
90
17,9
Covisco 2013 - 01 - Passaggi
12
Home leaving e criticità
% Giovani adulti usciti da casa nell’ultimo anno per livello di difficoltà
M
F
Sotto
ISPL
No
risparmi
No
problemi
Sotto
ISPL
No
risparmi
No
problemi
Finlandia
29
38
33
38
33
29
Danimarca
30
30
50
39
13
48
RegnoUnito
..
..
51
..
..
50
Irlanda
25
25
50
31
23
46
Francia
24
36
40
27
37
36
Olanda
19
14
67
19
16
65
Belgio
10
36
54
10
33
57
Germania
18
28
54
24
18
58
Austria
10
30
60
14
30
56
Italia
22
50
28
20
51
29
Grecia
20
70
10
22
70
8
Spagna
10
32
58
15
26
59
Portogallo
12
72
16
16
68
16
Covisco 2013 - 01 - Passaggi
13
Carta europea dei fattori vulneranti
Aree di influenza dei fattori moltiplicatori di vulnerabilità
M
Età precoce
NE
NW
CE
**
**
**
F
SU
ME
NE
NW
CE
SU
**
**
**
ME
Basso Reddito
Bassa Scolarità
No partner
Sì figli
*
*
**
**
**
**
Partner no reddito
Lavoro precario/assente
**
**
**
**
*
++
**
*
**
*
**
**
Casa in affitto
Mutuo casa
Basso reddito famiglia
*
*
**
**
*
**
**
Se il segno distintivo e vincolante delle regioni meridionali è quello del
retaggio familiare, il segno distintivo e vincolante delle regioni settentrionali sembra la persistenza di una sorta di orologio intrinseco di entrata in vita adulta, che configura per i giovani un preciso destino di età.
Covisco 2013 - 01 - Passaggi
14
Job search e trappole situazionali
La trappola della precarizzazione non scatta per la semplice intensità degli ostacoli a una normale carriera lavorativa e di vita. La trappola scatta quando i fattori
che vi contribuiscono producono una vera e propria situazione paradossale.
Al passaggio scuolaal lavoro, Ego giovane neodiplomato non
ottiene lavoro se
privo di esperienza
o il laureato in
carriera che
perde il posto
Ma non c’è modo
di acquisire
esperienza senza
un lavoro
Se Ego ‘esce dal giro’
può rientrare solo
accettando mansioni più
esecutive anche se
incoerenti con la
formazione originale
Covisco 2013 - 01 - Passaggi
il giovane neodiplomato
Ma percorsi professionali incoerenti sono ragione sufficiente per essere scartato dai
responsabili del personale –
dalle grandi imprese fino alle
agenzie interinali.
15
Flessibilità, polarizzazione, perdita
di progettualità
“Chi ha possibilità finanziarie grazie alla famiglia di origine entra in un precariato
che pospone i passaggi di età, ma consente di accumulare benefit e destreggiarsi
tra abilità differenziate che a tempo debito serviranno a fare il salto verso un lavoro più sicuro e di livello più alto. Chi è economicamente meno sostenuto dalla famiglia e ha raggiunto a fatica la laurea corre il rischio di vivere l’accesso al mercato
del lavoro come una via crucis in cui le stazioni si esauriscono in sé” (Piazza, 2003).
Il perdurare di flessibilità subita comporta perdita di capacità
progettuale. La diffusione di una flessibilità subita non può non
avere pesanti conseguenze sulla progettualità dei giovani in
tema di transizione all’età adulta:
Il lavoro che si fa oggi è capace di presentare i conti anche tra 10 o 20 anni.
Quando la giovinezza sarà passata, i progetti di vita rinviati e mai realizzati, le
esperienze professionali frammentarie che caratterizzano i lavori flessibili
protratti per lungo tempo comporranno un curriculum davanti a cui un responsabile dopo l’altro delle risorse umane scuoterà mestamente il capo (Gallino,2001)
Covisco 2013 - 01 - Passaggi
16
QUESTIONE NUMERO 3
[3]
Come è cambiato e come
sta cambiando il
sentiero di entrata
nell’età anziana, e le sue
tappe?
Covisco 2013 - 01 - Passaggi
17
Spostamento del baricentro verso
le età estreme
Numer i indici popolazione anziana 1981=100
Tra il 1981 e il 2006 gli italiani over 65
passano da 7,5 a 11,5 milioni. La
popolazione over85 passa – nello stesso
arco di tempo – da 448mila a un milione
247mila. Mentre la popolazione
genericamente anziana (over 65) cresce
‘solo’ del 50%, la popolazione over75
raddop-pia, gli over85 triplicano.
280
260
240
220
200
180
E’ già alle porte un ulteriore spostamento
verso gli ultranovantenni. Tra 1996 e
2006 in Italia crescono da 250 a 500mila
circa, con un tasso an-nuo del 7,1%. Tra
2010 e 2020 la crescita proseguirà con lo
stesso ritmo (6,93%), per poi rallentare.
Al 2030 avremo 1,3 milioni di novantenni.
Covisco 2013 - 01 Passaggi
300
18
160
140
over65
120
over75
100
80
1981
over85
1986
1991
1996
2001
2006
Invecchiamento di massa o di élite?
Ma l’accresciuta longevità è un lascito generoso a tutti o a pochi? Vanno tenuti ben
distinti due modi di ‘invecchiamento dall’alto’ di una popolazione:
Un primo modo si ha quando, a parità di nuove
entrate, più persone vivono più a lungo, sopravvivendo alle età critiche per affollarsi ‘in
massa’ ad età più avanzate (e alzando la vita
media), ma lasciando immutata la soglia limite
della vita umana.
Invecchiamento per
slittamento del limite
Invecchiamento per
‘rettangolarizzazione’
Un secondo modo si ha quando, prescindendo dai destini della massa – un’élite e
solo un’élite della popolazione allunga la
propria traiettoria oltre le tradizionali
colonne d’Ercole della durata di vita.
L’allungamento della vita di una élite di Matusalemmi non va necessariamente di
pari passo con l’allungamento della vita dell’intera popolazione. Se anzi a una
minoranza che raggiunga età prima impensabili si affianca una maggioranza in cui
torni a crescere la mortalità infantile, la speranza di vita alla nascita potrà
anche scendere rovinosamente ..
Covisco 2013 - 01 Passaggi
19
Pro e contro la longevità:
due profezie di tre secoli fa
“I progressi della medicina, divenuti sempre
più efficaci, faranno svanire alla lunga le
malattie trasmissibili o contagiose, e quelle
malattie generiche legate al clima, all’alimentazione, o alla natura del lavoro. Non sarà
difficile dimostrare che questa speranza si
estenderà a quasi tutte le altre malattie, di
cui è verosimile che si riuscirà un giorno a riconoscere le cause. Sarebbe così assurdo immaginare che questo perfezionamento della
specie umana possa continuare indefinitamente, arrivando a un tempo in cui si muoia solo
per effetto di accidenti non ordinari o del
lento distruggersi delle forze vitali? Senza
dubbio l’uomo non diverrà immortale; ma la
distanza tra l’inizio della vita e l’epoca in cui
naturalmente, senza malattia o accidente
alcuno, sperimenterà la difficoltà del continuare a vivere, questa distanza non potrà
essa stessa accrescersi senza limite?”
(Condorcet, “Esquisse d’un tableau historique
des progrès de l’esprit humain”, 1793).
“Vivere a lungo è aspirazione comune a tutti.
Solo nell’isola di Luggnagg la sete di vivere non è
così forte e ciò per l’esempio degli struldbrugg.
La questione non è se si possa scegliere di vivere sempre nel fiore della gioventù prosperi e
sani, ma in che modo si dovrebbe trascorrere
una eternità di anni nelle afflizioni che la vecchiezza non manca di portare con sé. Al termine
del quarto ventennio, estremo limite della vita
umana in quel paese, essi diventano non solo
testardi e fastidiosi ma anche chiusi a ogni naturale affetto, che del resto sempre si arrestava ai figli dei figli. A 90 anni mangiano qualunque cibo loro presentato, senza né appetirlo
né gustarlo. Mentre parlano dimenticano i nomi
delle cose più comuni. Poiché la lingua del paese
va continuamente modificandosi, gli struldbrugg
appartenenti a un secolo non intendono quelli appartenenti a un altro; e una conversazione coi
loro vicini mortali diventa impossibile; sicché sono costretti a vivere quali stranieri in patria..”
(Jonathan Swift, i viaggi di Gulliver, 1727).
Covisco 2013 - 0120Passaggi
Il caso degli anni sessanta: grandi
faglie e capacità di adattamento
La prima emergenza del ‘problema anziani’ è negli anni Sessanta,
quando i nati dell’ultima decade dell’Ottocento, cresciuti in un ordine
sociale intrinsecamente rurale, vivono il passaggio all’età anziana al
compimento della grande urbanizzazione (e conseguente trasformazione
dei modelli familiari) del centro-nord d’Italia: urbanizzazione che non li
coinvolge ma li scavalca, rendendone obsoleta la funzione sociale.
Il nodo critico della vecchiaia non sta insomma nel decadimento
biologico in sé, e neppure nell’emarginazione come scelta espulsiva
da parte della Società ma nel meccanismo di auto-emarginazione
dovuto alla perdita della capacità di adattarsi.
“L’anziano, posto di fronte ad una situazione di mutamento, subisce le
conseguenze più dirette non essendo possibile per lui adattarsi o trarre
partito dalle nuove condizioni. La situazione più favorevole all’anziano
è quindi quella che garantisce una stabilità di condizioni e di valori
ed una ripetizione tradizionale di comportamenti (Pagani, 1960)”.
Covisco 2013 - 0121Passaggi
L’invecchiamento è sensibile ai
mutamenti antropologici di fondo
Come già Le Play cento anni prima Pagani inquadra la crisi della condizione anziana nel passaggio d’epoca da diversi modelli di famiglia
“… (nel)la famiglia instabile nessuno aderisce a una casa, i figli
lasciano uno per uno la casa paterna da quando possono essere
autosufficienti, i genitori restano
isolati in vecchiaia e muoiono
nell’abbandono. Il padre, che si
è creata un’esistenza al di fuori
delle tradizioni degli avi, non inculca le sue pratiche ai figli, e
d’altronde sa che non potrebbe
ottenere alcun risultato duraturo. I giovani si ispirano allo spirito di indipendenza e nelle scelte di carriera cedono alle loro
inclinazioni e agli impulsi fortuiti
del loro ambiente sociale ” (Le
Play, 1884)
“Se la caratteristica dominante del sistema familiare nelle società industriali è data dalla rottura dell’unità del ceppo familiare e dalla sua
riduzione a un sistema aperto di unità coniugali in cui si attua la separazione delle due unità
familiari di cui il soggetto è contemporaneamente membro, la posizione familiare risulta
inequivocabilmente determinata nel senso di
una separazione dai figli sposati, sui quali non
può essere esercitata l’autorità, e di un reciproco isolamento delle unità coniugali che elaborano, ciascuno in piena autonomia, la loro posizione sociale e il loro stile di vita. (Avviene così
che) l’uscita (dei figli) dalla famiglia provoca l’isolamento della coppia anziana che rimane sola
e accetta una posizione di dipendenza nella famiglia dei figli solo per la pressione di necessità
economiche o di assistenza” (Pagani, 1960)
Covisco 2013 - 0122Passaggi
QUESTIONE NUMERO 4
[4]
In sintesi cosa sta mutando
al macroscopio»?
E quali logiche di
formazione delle scelte
sono coinvolte nei
mutamenti di quadro?
Covisco 2013 - 01 - Passaggi
23
L’ombra lunga della dipendenza
sociale: due suggestioni
Un tratto comune nell’Italia del nuovo secolo è costituito dal collasso dei gradi di libertà
effettivamente a disposizione degli individui. Una sorta di cronicizzazione incombente, dovuta
all’espansione delle fasi di vita in cui pesa il rischio di dipendere dagli altri. Come il vecchio che,
growing old, dipende dai familiari, dalla comunità, dalle agenzie di cura. E come il giovane
adulto che, growing up, non riesce a divenire pienamente adulto perché non trova le risorse
essenziali (lavoro, casa) per compiere questo salto, e che finché non si emancipa dipende dai
familiari,
comunità,
“”
(Carlo dalla
M. Martini,
). dalle agenzie del mercato. “Le giornate divennero man mano più
lunghe finché il sole di nuovo girò al di sopra dell’orizzonte per tutte le ventiquattr’ore (..)
benché non s’innalzasse mai molto e le ombre rimanessero lunghe per via dell’inclinazione dei
raggi” (H. Ruesch, Paese dalle ombre lunghe,1964).
«Un proverbio indiano parla di
quattro stadi della vita dell’uomo.
Il primo è quello ove si impara, il
secondo è quello in cui si insegna
e si servono gli altri, il terzo è
quello del silenzio, della riflessione, del ripensamento (..). Poi
c’è il quarto tempo, nel quale si
impara a mendicare. È lo stadio
del dipendere dagli altri” (C. M.
Martini, 2008)
Covisco 2013 - 01 - Passaggi
«Nelle società occidentali il processo biologico
dell’ageing èc oncepito come un doppio rito di
passaggio, prima positivo poi negativo: l’ageing,
il neutrale scorrere degli anni è dapprima una
lenta preparazione a divenire adulti (growing
up) e indipendenti, poi a scivolare in una vecchiaia (growing old) inoperosa e dipendente. E
le categorie di ageing e di dipendenza debbono
essere lette come costrutti culturali, frutto
del sedimentarsi di rappresentazioni simboliche
e pratiche sociali. ..” (Hockey, James, 1993)
24
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