CoViScO 2014/2015 Giuseppe A. Micheli LEZIONE 03 Modelli familiari in cambiamento Covisco 2014 - L03 - Modelli di famiglia 1 QUESTIONE NUMERO 1 [1] Fermiamoci alla ‘struttura’ della famiglia occidentale. Quali approcci allo studio del mutamento nei modelli familiari sono adottati dalla storiografia sociale? E quali limiti hanno? Covisco 2013 - 03 Modelli di famiglia 2 La scuola di Cambridge: innovazione, slittamenti, limiti Il Novecento è rimasto a lungo ancorato al mito di una evoluzione lineare e universale da gruppi domestici complessi (‘famiglia patriarcale’) alla famiglia nucleare moderna. La scuola di Cambridge negli anni ’70 (Peter Lasslett et al.) si oppone al mito dell’evoluzione lineare. Dapprima lo fa ipotizzando la stabilità della famiglia nucleare anche in Ancien Régime. L’innovazio ne Slittamenti In un secondo momento (sulla scia di Hajnal) formulando una tipologia regionale di forme tradizionali di organizzazione domestica. Il persistere di gruppi domestici semplici è una fallacy dovuta alla staticità dell’analisi dei nuclei, che non tiene conto del loro ciclo di vita. L’uso dei dati quantitativi messi a disposizione dalle fonti storiche limita l’analisi a sistemi di family formation. Covisco 2013 - 03 Modelli di famiglia 3 Limiti L’approccio relazionale: reazione, regressioni, limiti I cosiddetti ‘storici dei sentimenti’ (Stone,Shorter, Flandrin) hanno reagito all’approccio quantitativo esplorando i rapporti affettivi che legavano le famiglie Ancien Régime. Ma l’approccio relazionale torna a ipotizzare un processo di nuovo lineare e universale che evolve da una ‘famiglia a lignaggio aperto’, ‘porosa e rivolta all’esterno’ (parentela e comunità), verso una famiglia nucleare moderna ‘ripiegata su se stessa’ e centrata sui legami affettivi. I limiti degli storici relazionali sono del tutto speculari a quelli dei demografi storici: •Fonti non sistematiche ed elitarie •Evoluzionismo lineare ingenuo Covisco 2013 - 03 Modelli di famiglia 4 La reazione Regressioni Limiti Le play: Le radici dei modelli familiari Nel 1884 Frédéric Le Play introduce la distinzione tra “tre gradi di stabilità dei regimi familiari”. Uno, preso come punto di riferimento è la famiglia patriarcale, dove “la stabilità regna al più alto grado” in quanto “tutti i figli si sposano stabilendosi presso la casa paterna”. Da questo regime gli altri due in misura più o meno accentuata si discostano: “L’ordine opposto domina la famiglia instabile, dove nessuno aderisce a una casa, dove i figli lasciano uno per uno la casa paterna da quando possono essere autosufficienti, dove i genitori restano isolati in vecchiaia e muoiono nell’abbandono. Il padre, che si è creata un’esistenza al di fuori delle tradizioni degli avi, non inculca le sue pratiche ai figli, e d’altronde sa che non potrebbe ottenere alcun risultato duraturo. I giovani si ispirano allo spirito di indipendenza e nelle scelte di carriera cedono alle loro inclinazioni e agli impulsi fortuiti del loro ambiente sociale …. Un regime intermedio si costituisce dove opera la famiglia ceppo. Uno dei figli si sposa e vive presso i genitori, perpetuando col loro concorso la tradizione degli antenati. Gli altri figli escono di casa, salvo preferiscano restare lì in stato di celibato. Chi esce può andare per la sua strada oppure tentare coi fratelli delle imprese, restando o meno fedele alle tradizioni” (Le Play, 1884). Covisco 2013 - 03 Modelli di famiglia 5 Maggiorascato e alleanza tra sib “(Nella) famiglia instabile nessuno aderisce a una casa, i figli lasciano uno a uno la casa paterna da quando sono autosufficienti, i genitori restano isolati in vecchiaia e muoiono nell’abbandono. Famiglia instabile Famiglia ceppo Il padre, che si è creata un’esistenza al di fuori delle tradizioni degli avi, non inculca le sue pratiche ai figli. I giovani si ispirano allo spirito di indipendenza …. Un regime intermedio si costituisce dove opera la famiglia ceppo. Uno dei figli si sposa e vive presso i genitori, perpetuando col loro concorso la tradizione degli antenati. Gli altri figli escono di casa, salvo preferiscano restare lì in stato di celibato. Chi esce può andare per la sua strada oppure tentare coi fratelli delle imprese, restando o meno fedele alle tradizioni” (Le Play, 1884). Covisco 2013 - 03 Modelli di famiglia 6 Localizzazione e fall out del modello di famiglia ceppo La famiglia ceppo, patrilineare e patrilocale attenuata, è segnalata da Le Play nelle regioni lungo le dorsali orografiche sud-europee continentali. Low Fertiliy & Path Dependency: i modelli europei di declino della fecondità combaciano con la geografia di Le Play dei modelli familiari e sono parte integrante delle culture regionali. Covisco 2013 - 03 - Modelli di famiglia 7 Primato dei processi culturali nella formazione delle pratiche La tipologia di Le Play è in genere ricondotta a due coordinate: a) localizzazione della residenza post-nuziale, b) modo di ripartizione dell’asse ereditario. Brettell (1995) invece sostiene che la trasmissione dell’asse ereditario è secondaria e la linea fondamentale di discrimine passa tra famiglie patriarcali e ceppo (patrilocali) e famiglie instabili (neolocali). Ma anche la dicotomia neo/patrilocalismo poggia a sua volta su un pilastro fondamentale, cioè una doppio livello di interpretazione del concetto di solidarietà: Una solidarietà basata sul legame coniugale (famiglie instabili), Una solidarietà basata sui legami di sangue tra genitori (madri) e figli (famiglie ceppo). Qualunque cambiamento nei comportamenti demografici trova le sue radici nei patterns sottostanti di organizzazione sociale, a cavallo tra struttura e cultura. Scrive Reher (1999): “Storicamente la forza dei legami familiari risulta avere condizionato Le procedure di attuazione della successione nelle regioni a famiglia ceppo” Covisco 2013 - 03 - Modelli di famiglia 8 Lo slittamento di Gestalt di Le Play In Le Play c’è una lettura strutturale dei modelli familiari che va oltre gli steccati contrapposti degli storici di Cambridge e ‘dei sentimenti’. Le tipologie dei primi, basate su dati di composizione e di flusso, producono una pluralità di modelli locali complessi ma che nulla dicono sul loro funzionamento e durata nel tempo. Le tipologie dei secondi sono ricche di stimoli ma di difficile storicizzazione, inquadrate in teorie evolutive lineari ingenue. La tipologia di Le Play si basa su regole strutturali di sostituzione tra generazioni, con due rilevanti slittamenti gestaltici nel modo di leggere l’evoluzione nei modelli familiari: a) identifica i sistemi familiari tramite non i modi di formazione ma quelli di conservazione e morfogenesi (strategie di gestione e solidarietà tra generazioni) Covisco 2013 - 03 Modelli di famiglia b) disegna i confini delle unità familiari in base non alle sole relazioni di co-residenza, ma alla più estesa rete di lega-mi forti di cui quelli di coresidenza sono solo una parte. 9 Famiglia ceppo, alleanza tra parentele, azienda famiglia L’economia industriale ha messo a fuoco negli anni Ottanta un particolare sistema territoriale di produzione, definita ‘distretto industriale marshalliano’ (Piore & Sabel, 1984). I distretti industriali sono sistemi verticalmente integrati di produzione, che inseriscono in un ciclo trasformativo unico l’intero processo che va dalla materia prima al prodotto finale per il mercato. L’integrazione si realizza in un sistema flessibile di alleanze familiari, alla cui guida stanno generalmente persone legate tra loro da parentela stretta in linea orizzontale, specie fratelli (siblings), come già prefigurava Le Play (“i figli che lasciano la casa paterna possono diventare indipendenti oppure intraprendere insieme delle alleanze di impresa”. Descrizione che ricorda la definizione di Becattini (2000) di distretto industriale: ““un’entità socio-territoriale caratterizzata dalla coesistenza attiva in una stessa regione – definita dai confini naturali e storici che la circoscrivono - di una comunità umana e di una popolazione di aziende (che) tendono a intrecciarsi strettamente”. Tra le qualità delle aziende familiari, spina dorsale dei distretti, la capacità di far fronte, con l’utilizzo di strategie flessibili, alle tensioni di una società in trasformazione e la loro autonomia organizzativa che le rende un efficace meccanismo di Crisis Management. La sovrapposizione geografica tra famiglia ceppo e distretti non si limita all’Italia. Sono in regioni a famiglia ceppo sia molti dei quasi-distretti francesi (le regioni montuose o quella di Limoges) sia i pochi sistemi locali produttivi spagnoli (Galizia, Paesi Baschi, Cataluña). Covisco 2013 - 03 Modelli di famiglia 10 Oltre le mura domestiche: il nodo dell’intimità a distanza L’intuizione di Le Play che il nucleo di autoriproduzione familiare si estenda oltre le mura domestiche della coabitazione riappare negli studi sulla famiglia a partire dagli anni Sessanta: Famiglia estesa modificata (Litwak,1960): serie di nuclei familiari legati tra loro su base egalitaria, con enfasi sui valori comuni. Famiglia estesa locale (Willmott 1967): configurazione di parentado costituita da 2/3 aggregati domestici che abitano in vicinanza, si incontrano quotidianamente e si danno reciproco aiuto. Famille entourage (Bonvalet 1999): realtà familiare non convivente, con affinità di parentela, alta intensità di contatti e scambio di prestazioni di aiuto. Comune a queste configurazioni è il concetto di intimità a distanza (come nella localizzazione dei parenti anziani non entro la convivenza dei figli ma in ragionevole prossimità). Punto critico è l’equilibrio tra privacy dei singoli nuclei e subordinazione al vincoli di solidarietà. Covisco 2013 - 03 - Modelli di famiglia 11 QUESTIONE NUMERO 2 [2] La famiglia ceppo di Le Play ricompare nell’idea di ‘famiglia forte’ di Reher. Ma qui i ‘legami forti’ hanno a che fare con lo spazio delle relazioni (Granovetter) o col tempo delle generazioni? Covisco 2013 - 04 Famiglia forte 12 Ricadute della famiglia ceppo: la famiglia forte “L’Italia è stata descritta come “il cimitero delle più note ed ambiziose teorie sui sistemi familiari e matrimoniali”. Invece di puntare a grandi uniformità regionali, molti hanno sollecitato gli storici della famiglia a sviluppare un approccio teoretico sofisticato, che tenga conto del ventaglio di fattori economici, demografici, culturali” (Viazzo, 1983). Contro lo sfarinamento di tipologie sovradeterminate Reher (1998) si fa portatore dell’esigenza di ‘ricominciare da zero’: “In the Western world it is not difficult to identify areas where families and fa-mily ties are relatively “strong” and others where they are relatively “weak”. The dividing line, in some ways, is act-ually much simpler, with the center and northern part of Europe (Scandinavia, the British Isles, the Low Countries, much of Germany and Austria), together with North American society, being characterized by relatively weak family links, and the Mediterranean region by strong family ties. Covisco 2013 - 04 Famiglia forte La focalizzazione di Le Play sulla struttura dei rapporti tra generazioni come fattore identificativo di diversi modelli di famiglia ricompare con Reher (1998). La ‘famiglia forte’ di Reher non è contrassegnata da generici legami forti, ma da un particolare incastro di reciprochi obblighi tra generazioni. 13 I pilastri della famiglia forte “Storicamente la forza dei legami ha condizionato le stesse modalità di successione nell’area della famiglia ceppo. In Cataluna e Paesi Baschi l’obbligo di coresidenza “en una mesa y compañía” coi genitori era in genere stipulato all’interno dei contratti di matrimonio (capitulaciones matrimoniales)” (Reher, 1998). (I) Obbligo morale basato su reciprocità tra generazioni: “Io so che riceverò, in quanto ho dato”. Le condotte precedenti definiscono in buona misura le condotte presenti. (II) Impegno morale a aiutare coi propri mezzi i componenti deboli (anziani figli non autonomi, separati, disoccupati, malati, diversamente abili) La famiglia forte consta di alcune regole-base: (III) Viscosità: condivisione/consonanza/complicità nella filosofia di vita che minimizza il rischio di conflitti (con rimozione/‘tabuizzazione’ dei punti di frizione, per evitarne il potere distruttivo) Camera di compensazione tra risorse e debolezze di figli e genitori (Esping La famiglia forte è Andersen ma non solo) Covisco 2013 - 04 Famiglia forte 14 Eterotopia di crisi (Foucault) Gli ingranaggi della golden rule Il patto di reciproca assicurazione tra genitori e figli è un meccanismo sorprendentemente efficace, dovuto all’incastro di tre ingranaggi. Ho dato senza che tu (figlio) chiedessi e nemmeno te ne accorgessi Ho ricevuto senza accorgermene ma ora io (figlio) non posso più ritrarmi (Mauss) La vistosa gratuità del prestito da parte dei genitori “I miei genitori, loro danno di più. Danno senza chiedere proprio niente, loro danno sempre...” La sfasatura temporale tra il dono e la sua ‘agnizione’ “Mi sono svegliata pochi anni fa, mi vergogno a dirlo. Se vado a casa dei miei genitori loro mi chiedono “come va?”. Io non chiedevo mai come va?, e forse potevo chiedere “hai bisogno?”” La percezione di disparità dello scambio e inestinguibilità del2013 debito Covisco - 04 - “Vivo un forte senso di colpa, non so perché, molto più del bisogno di aiutare i genitori..”. “Non ci riuscirò mai, gli sforzi dei miei per 15 tirarmi su non li potrò ripagare”. Famiglia forte Reciprocazione differita e a catena tra generazioni Il patto di reciprocità differita è una catena che coinvolge a regime tre generazioni allo stesso tempo. 80 70 60 BA CB 50 40 30 AB 20 BC CD 10 0 A Covisco 2013 - 04 Famiglia forte B C D 16 DC I corollari della golden rule Da questo principio fondativo discendono tre corollari riguardanti le dinamiche di formazione delle nuove famiglie forti. Una cesura temporale alla uscita dalla famiglia di origine, anticipata dalle convivenze, ma sempre pilotata. Una cesura fisica incompiuta, con prolungamento del legame familiare e rischio di revolving door. Discontinuità incompleta nei ruoli, con fusione indistinta Covisco 2013 - 04 Famiglia forte ““Ho rinviato la mia uscita di casa in parte per mia mamma. Mia mamma avrebbe proprio piacere che io rientrassi in casa. Tutt’oggi”. “Loro avevano già pensato al mio futuro, messo via i soldi, comprato casa. Io li ho assecondati..” “Sento ancora casa mia la casa dei miei. Io non sento di appartenere né a una né all’altra ..”. “Torno dai genitori una volta al mese, e sono giornate felici. Non so ancora bene quale è la mia casa. Sono via da tre anni ma quando penso a casa penso a quella che ho lasciato” “È un rito ormai: la mattina mi sveglio e chiamo per dire sto bene, la sera è lei che telefona tutto bene stai mangiando hai mangiato. Due volte al giorno almeno ci sentiamo”. “No non ho obblighi verso mia madre, a parte 17 quello di farmi sentire tutti i giorni..” Home / casa pairal / Homeland La centralità del legame di sangue si porta dietro un nesso stretto tra casa e casato (home), come nella cultura catalana pairalista (Bestard Camps & Contreras Hernandez, 1999): I legami di sangue si manifestano in una vasta gamma di markers visibili “Casa pairal indica la casa in cui la fa- di etnocentrismo culturale. La dormiglia ceppo ha vissuto senza soluziosale orografica della famiglia ne di continuità. Famiglia e casa sono ceppo ospita tutte le ‘piccole tra loro legate attraverso la home, patrie’ altamente etnocentriche, percepita come via per assicurare la basate sulla famiglia: continuità dell’identità familiare: “L’ideologia della famiglia Catalana è ascentro di attese e negoziazioni tra i sociata a manifestazioni di nazionalismo componenti della parentela, grazia alla culturale. Le differenze nazionali possua capacità di esprimere continuità. sono essere declinate in termini di conLa prossimità ha un duplice aspetto: suetudini familiari perché la famiglia si è condizione materiale per lo riallaccia a una sua tradizione. Come la scambio di servizi tra parenti, e nazione può essere espressa come ‘la concretizza l’esigenza di “esser nostra casa’, la casa è un’’istituzione vicini”, come se la prossimità spaziale fondativa di identità culturale e di esprimesse i valori della familiari”. differenziazione dalle altre culture” Covisco 2013 - 04 Famiglia forte 18 Famiglie/Welfare: il riduzionismo ingenuo dell’ipotesi crowding out Crowding out: l’welfare è sempre in competizione coi legami di kinship, perciò il supporto pubblico inaridisce le reti di aiuto informale, mentre una sua contrazione le farebbe rifiorire spontaneamente. All’opposto, un effetto crowding in (see Big society di Cameron) si ha se i benefici pubblici possono attivare/accrescere la rete informale. Ma entrambe le ipotesi sottendono una relazione causa-effetto unidirezionale tra leve di welfare e coltura di legami informali. È però semplicistico pensare che pratiche e filosofie di reciprocità stratificatesi su tempi lunghi possano comparire o scomparire a volontà. Ergo: si vorrebbe qualche cautela nell’ipotizzare la riproducibilità del modello (familistico) di famiglia forte là dove la crisi fiscale del welfare lo richieda. Tentazione che fa capolino oggi nel Nord Europa (Svezia, Germania..) dove legislatori e amministratori tentano di rinvigorire e rafforzare i legami di parentela, puntando a un “more ‘Italian’ model”, in cui sono i sistemi di obbligazioni parentali a provvedere al social support. Covisco 2013 - 04 Famiglia forte 19 QUESTIONE NUMERO 4 [4] Nella famiglia forte alleanze forti sono quelle tra legami di sangue: ma i legami di sangue possono nascere anche da alleanze forti? Cosa ha di specifico il sottomodello mediterraneo? Covisco 2013 - 04 Famiglia forte 20 Il sotto-modello Mediterraneo Le Play identifica il Sud Italia con il regime di famiglia instabile. Nel Mer-dione famiglia ceppo e instabile si intrecciano e si alternano, secondo le caratteristiche urbane e le forme di organizzazione della produzione agri-cola. Delille (1988) sottolinea come la tradizione patrilocale della famiglia ceppo prevaleva nelle aree collinari appoderate e tra i ceti liberali della città, mentre il modello nucleare instabile prevaleva nelle zone a latifondo e tra i ceti urbani subalterni. Reher (1998) interpreta il nesso “famiglia instabile latifondo” con la pratica dominante dell’organizzazione del lavoro tramite bracciantato Nel dibattito riemerge una distinta identità culturale dell’area Mediterranea La Grecia Il Sud della Spagna la riemergenza di una specificità mediterranea nasce come risposta a una sollecitazione di Smith del 1981, in cui il segno distintivo dei valori delle regioni mediterranee era individuato nel concetto di onore della donna. “Piuttosto che spagnoli in quanto tali, gli Andalusi sono assimilabili ai Siciliani o altri di cui condividono i modi da ‘mediterranei’, mentre Baschi e Galiziani sono più simili ad altri popoli della frangia atlantica” Negli ultimi due decenni gli storici hanno trattato l’attributo ‘Mediterraneo’ grossomodo come sino-nimo di Sud-Europeo (Hionidou, 1995) Covisco 2013 - 04 Famiglia forte Arensberg (1963) “esprimeva l’opinione sempre più diffusa che i differenti paesi Mediterranei possiedono più somiglianze di quanto i dogmi del nazionalismo moderno vorrebbero farci credere e, al contempo, differiscono signifi-cativamente da altre comunità interne ai loro stessi confini nazionali” (Viazzo, 2003). 21 Due declinazioni di famiglie forti Dimensioni Al Nord Al Sud Reciprocazione differita Per linee di ascendenza diretta. Gratuità del ‘prestito, sfasatura temporale tra dono e sua percezione. ‘inestinguibilità’ del debito Per genealogie allargate. Patto generazionale esteso oltre il legame genitore-figlio, coinvolge cerchie allargate di parentela. Calendario e ritualità della cesura Anticipata(convivenza) ma sfocata. Anticipo per convivenza compensato dalla forza centripeta della famiglia ceppo. Distacco graduale e pilotato. Ritardata ma netta Uscita di casa tardiva ma saldata, ancor oggi, in modo inscindibile con matrimonio e ‘nuova casa’. Spazio fisico della cesura Neolocalismo a sovranità limitata. Aiuto nell’approntare chiavi in mano la casa della nuova coppia, pagato col diritto di entrare nel privato dei figli Marcatura confini della casa. Neocoppia pianta paletti di delimitazione. Autonomia residenziale è ritenuta fondamentale. Spazio di ruoli della cesura Fusione indistinta e persistente. Vincolo di prossimità tra i due nuclei giustificato con la necessità di ‘tenersi a disposizione’ reciprocamente. Riformulazione netta dei ruoli. Coppia è “la” famiglia di riferimento. Cesura di ruoli non per modernizzazione, ma per tradizione. Covisco 2013 - 04 - Famiglia forte 22 Le radici delle due famiglie forti Reher omologa l’Europa meridionale a un unico modello di ‘famiglia forte’, ma quando cerca le radici storiche delle forme familiari contemporanee, scompone il sud-europa in due diverse stratificazioni di influenza, e sostituisce a una bipolarità cultura celtica vs romanica una tipologia tripartita. Al Nord (sopra il 47° parallelo) le for-me cristianizzate di organizzazione familiare si mescolano gradualmente con le preesistenti tradizioni legali e sociali germaniche. Al Sud (tra il 47° e il 42° parallelo N) l’influenza delle cultura germanica è più superficiale ed effimera e prevalgono le radici romane e pre-romane (italiche). “Dall’VIII secolo in avanti inizia una serie di incursioni Musulmane, soprattutto in Spagna, Portogallo e penisola Balcanica ma anche nel meridione di Italia, si trascina dietro strutture familiari, proprie delle società Islamiche, basate su un’importanza preponderante dei legami di parentela” (Reher, 1998). Covisco 2013 - 04 Famiglia forte 23 ‘Asabiyyah “Le società Islamiche sono basate su un’importanza preponderante dei legami di parentela. Che vuol dire? Mouqaddima: Introduzione metodologica a una Storia del Mondo (Ibn Khaldun, 1379): sorta di teoria dell’azione collettiva, basata sulla categoria di ‘Asabiyyah,esprit de corps, solidarità di gruppo. ‘Asabiyyah: forma astratta da ‘asa-bah’ = sib maschi di un comune lignaggio. ‘Asabiyyah si basa sui legami di sangue, cioè l’aiuto reciproco (Polanyi, 1944) prodotta sia dal ‘nasab’ (genealogia) che indirettamente da legami non di sangue come quelli di alleanza (hilf) o patronaggio (wala) La riproduzione sociale si regge su una politica (di alleanza) delle parentele: ponendo in relazione distinte linee di sangue intrecciate in reciproci obblighi. Covisco 2013 - 04 Famiglia forte A C B NB: Un ‘legame di sangue’ non nasce necessariamente e solo da una relazione di parentela (‘di sangue’), ma da una più generale pratica di reciprocazione 24