Istituto Comprensivo Statale di Battaglia Terme
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Mazzardo Francesco – Santos Simplicio Raul
Classe 3^ A
La Chimica
Le origini
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Le prime teorie che tentavano di
spiegare il comportamento della
materia risalgono ai filosofi greci (si
pensi all'atomismo di Democrito),
per i quali la scienza e la religione
erano ben distinte. In seguito gli
influssi arabi ed egiziani sulla
cultura greca portarono alla nascita
dell'alchimia, un'antica pratica
protoscientifica che combinava
elementi di chimica, fisica,
astrologia, arte, semiotica,
metallurgia, medicina e religione.
La storia della chimica intesa
come scienza sperimentale ha
inizio solo nel XVII secolo quando
si cominciò ad analizzare con
metodo scientifico la materia e le
sue trasformazioni, allontanandosi
dalle vaghe e misteriose teorie
legate al misticismo dell'alchimia.
Nascita della chimica
Nel XVI e XVII secolo moltissimi concetti che
oggi daremmo per scontati, quali pressione,
temperatura o fasi della materia, non erano
affatto compresi, tantomeno quelli di atomo o
molecola.
Il processo di transizione tra alchimia e chimica
avvenne quindi piuttosto gradualmente.
« Nulla si crea, nulla si
distrugge »(Antoine Lavoisier)
Nonostante l'opera di numerosi emeriti studiosi,
ancora alla fine del XVIII secolo si
consideravano validi alcuni concetti del tutto
errati. Nel 1700 emerse la necessità di una
teoria che riunisse le varie scoperte nel campo
dei gas. L'uomo che fece questo lavoro fu
Antoine Lavoisier, il quale demolì la teoria del
flogisto con la sua legge di conservazione della
massa nel 1789. Egli è considerato il padre
della chimica moderna; oltre alla citata legge di
conservazione, ideò un metodo di lavoro
preciso, con attenzione alla purezza dei
reagenti, usò la bilancia di precisione, diede il
nome ai composti binari, determinò la corretta
composizione dell'aria, eseguì l'analisi sulla
composizione di grassi, olii e zuccheri
scoprendo la costante presenza di idrogeno,
ossigeno e carbonio (i "mattoncini" di base di
tutte le sostanze organiche).
Fino a quel momento la chimica non possedeva
uno status accademico autonomo, ma faceva
parte ancora del piano di studi della medicina.
Lo sviluppo industriale
L'ultima parte del XIX secolo segna l'inizio
dello sfruttamento industriale delle nuove
conoscenze chimiche, con la sintesi
industriale della soda, lo sviluppo di nuovi
coloranti, dei primi polimeri sintetici, la
petrolchimica ed i farmaci di sintesi,
detersivi e fertilizzanti. I grandi benefici
apportati dallo sviluppo della chimica
industriale sono evidenti e sotto gli occhi di
tutti, ma è utile ricordare che questo
sviluppo ha avuto anche un costo: da un
lato la creazione di armi distruttive
utilizzate nelle due guerre mondiali e
anche in seguito, dall'altro scarsa
sensibilità hanno causato in passato gravi
incidenti ambientali e morti prima che si
sviluppasse una sufficiente sensibilità
ambientale.
La tavola periodica degli
elementi
Per molto tempo l'esistenza stessa degli
elementi chimici fu oggetto di ricerca; la lista
degli elementi si ampliava molto spesso, ed i
chimici stentavano a dare un senso teorico alle
loro scoperte.
Fortunatamente i chimici Dmitri Mendeleev e
Julius Lothar Meyer ebbero un’intuizione,
sistemando in una tabella gli elementi a seconda
del loro peso atomico e del loro stato di
ossidazione. Più correttamente oggi si sa che gli
elementi sono disposti in ordine progressivo di
numero atomico Z e non di peso atomico.
Malgrado tale inesattezza, che coinvolge solo
pochi elementi alcuni dei quali all'epoca non
ancora scoperti, la tavola periodica permise a
Mendeleev di predire l'esistenza di vari elementi
allora sconosciuti (germanio, gallio, e scandio,
che egli inizialmente nominò ekasilicon,
ekaaluminium, ed ekaboron) nel 1870. In
assenza di una coerente e condivisa teoria sulla
struttura atomica, la comunità scientifica fu
inizialmente scettica, ma in seguito le sue
previsioni furono confermate.
La chimica moderna
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Prima del XX secolo la chimica era
considerata una scienza con pochi punti in
comune con la fisica.
Auguste Comte scriveva nel 1830:
– Ogni tentativo di utilizzare metodi
matematici nello studio dei problemi
chimici è da considerarsi
profondamente irritante e contrario allo
spirito della chimica....
Fortunatamente l'atteggiamento cominciò a
cambiare dopo la metà del XIX secolo
quando Friedrich August Kekulé scriveva,
nel 1867:
– Mi aspetto che un giorno si trovi una
spiegazione matematica e meccanica
di ciò che chiamiamo atomi...
In seguito alla scoperta della radioattività da
parte di Marie e Pierre Curie gli scienziati
cambiarono drasticamente il loro punto di
vista. Gli atomi rivelarono una struttura
complessa e non più indivisibile.
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