PERIODICO DI INFORMAZIONE D E I C H I M I C I D ’ I T A L I A ANNO XII • N° 6 NOVEMBRE - DICEMBRE 2001 COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEI CHIMICI TRIENNIO 2001 - 2004 Prof. Dott. ARMANDO ZINGALES dell’Ordine di Venezia Presidente Dott. GIANCARLO GATTI dell’Ordine di Modena Vice Presidente Dott. ELIO RAMBALDI dell’Ordine di Cremona Segretario Dott. GIOVANNI ABBATE dell’Ordine di Palermo Consigliere Dott. CARLO BRESCIANI dell’Ordine di Gorizia Consigliere Dott. ELIO CALABRESE dell’Ordine di Lecce Consigliere Prof. SERGIO FACCHETTI dell’Ordine di Milano Consigliere Dott. FERNANDO MAURIZI dell’Ordine di Roma Consigliere Dott. DOMENICO MENCARELLI dell’Ordine di Ancona Consigliere Dott. ANTONIO RIBEZZO dell’Ordine di Roma Consigliere Dott. FRANCO TAU dell’Ordine di Parma Consigliere ELENCO DEGLI ORDINI • Ordine dei Chimici di Ancona sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro Via Canale, 18 - Casella postale 486 - 60124 Ancona Tel. e Fax 071.53672 Presidente: Dott. Ferdinando De Rosa • Ordine dei Chimici di Bari Via Caduti di tutte le guerre, 10 70121 Bari Tel. e Fax 080.5583351 Presidente: Dott. Onofrio Lattarulo • Ordine dei Chimici di Bergamo Via Zelasco, 1 - 24100 Bergamo Tel. 035.238727 - Fax 035.238615 E-mail: [email protected] Presidente: Prof. Giovanni Parigi • Ordine dei Chimici di Bologna sono iscritti anche i Chimici residenti nella provincia di Ravenna Via Azzurra, 20 - 40138 Bologna Tel. 051.342772 - Fax 051.344600 E-mail: [email protected] Presidente: Dott. Giovanni Nespoli • Ordine dei Chimici di Cagliari sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Nuoro, Oristano P.zza Giovanni XXIII, 35 09128 Cagliari - Tel. 070.403132 E-mail: [email protected] Presidente: Dott. Francesco Spissu • Ordine dei Chimici di Brescia Via Marsala, 17 - 25122 Brescia Tel. 030.40043 - Fax 030.296831 Presidente: Dott. Sandra Regazzoli • Ordine dei Chimici di Catania Via Conte Ruggero, 69 95129 Catania Tel. 095.536898 - Fax 095.7462066 E-mail: [email protected] Presidente: Dott. Claudio Torrisi • Ordine dei Chimici di Cremona Via Palestro, 66 - 26100 Cremona Tel. 0372.535411- Fax 0372.457934 Presidente: Dott. Giuseppe Termenini • Ordine dei Chimici di Ferrara Via L. Borsari, 46 - 44100 Ferrara Tel 0532.291120 - Fax 0532.240709 E-mail: [email protected] Presidente: Dott. Luca Scanavini • Ordine dei Chimici di Firenze sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato, Siena Via Panciatichi, 96 - 50127 Firenze Tel. 055.4368753 - Fax 055.4286338 E-mail: [email protected] Presidente: Dott. Lario Agati • Ordine dei Chimici di Foggia V.le Colombo, 185 - 71100 Foggia Tel. e Fax 0881.635833 Presidente: Dott. Saverio Buffa • Ordine dei Chimici di Forlì sono iscritti anche i Chimici residenti nella provincia di Rimini Via Ravennate, 1020 - 47023 Cesena Tel. e Fax 0547.383732 Presidente: Dott. Antonio Semprini • Ordine dei Chimici di Genova sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Imperia, Savona Via XX Settembre, 2.42 16121 Genova Tel. e Fax 010.587171 Presidente: Prof. Teresio Valente • Ordine dei Chimici di Gorizia sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Pordenone e Udine Via Lantieri, 3 - 34170 Gorizia Tel. e Fax 0481.530692 Presidente: Dott. Rodolfo Flego • Ordine dei Chimici di La Spezia P.zza S. Agostino, 32 19121 La Spezia Tel. e Fax 0187.770989 E-mail: [email protected] Presidente: Dott. Fabio Lazzini • Ordine dei Chimici di Lecce sono iscritti anche i Chimici residenti nella provincia di Brindisi Via C. Ritucci, 41 - 73100 Lecce Tel. e Fax 0832.346996 Presidente: Dott. Pietro Tedesco ANNO XII • N° 6 NOVEMBRE - DICEMBRE 2001 BIMESTRALE DI INFORMAZIONI GIURIDICHE, ECONOMICHE, PROFESSIONALI E TECNICHE DEI CHIMICI D’ITALIA SOMMARIO EDITORIALE Un ulteriore impegno editoriale per un giornale di categoria rinnovato 4 CONGRESSO DEGLI ORDINI DEI CHIMICI X° Congresso Nazionale degli Ordini dei Chimici 6 I° Congresso dei Dottori Chimici Spedizione in abb. postale Art. 2, comma 20/C - legge 662/96 Filiale di Roma DAL C.N.C. ◗ La convenzione assicurativa di responsabilità civile professionale del chimico 7 ◗ Il Fondo di assistenza sanitaria integrativa DAGLI ORDINI Stanislao Cannizzaro: didatta ed educatore Piemonte e Valle d’Aosta: Resoconto del 1° Congresso 8 10 DALL’UNIVERSITÀ CAGLIARI: Insetticidi di origine naturale 13 DAGLI ISCRITTI La necessità di maggiori risorse per l’enteobotanica: il caso del Boletus Manicus Heim 15 La classificazione dei rifiuti 18 DAI CONSIGLIERI NAZIONALI Il consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose 19 ELEZIONI E.P.A.P. Insediamento organi statutari dell’EPAP NOTIZIE DALL’EUROPA CONGRESSI E CONVEGNI COMUNICATI STAMPA LETTURE PER IL CHIMICO 22 23 34 35 37 Editore CONSIGLIO NAZIONALE DEI CHIMICI Direzione, redazione e amministrazione P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma Tel. 06.47883819 - Fax 06.47885904 E mail: [email protected] Web: http:\\www.chimici.it Direttore responsabile ARMANDO ZINGALES Direttore editoriale ANTONIO RIBEZZO Redazione GIANCARLO GATTI ELIO RAMBALDI GIOVANNI ABBATE CARLO BRESCIANI ELIO CALABRESE SERGIO FACCHETTI FERNANDO MAURIZI DOMENICO MENCARELLI FRANCO TAU Gli articoli e le note, firmati, esprimono soltanto l’opinione dell’autore e non impegnano il Consiglio Nazionale dei Chimici, né la redazione del perio dico. Quanto pubblicato nel Bollettino raccoglie gli atti ufficiali del Consiglio Nazionale dei Chimici Coordinamento editoriale Just in Time - Tel. 06.88522032 Stampa: Lito Sud S.r.l. - Roma Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 0032 del 18 gennaio 1990 ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA Un ulteriore impegno editoriale per un giornale di categoria rinnovato C ome i colleghi avranno avuto modo di constatare, già da qualche numero, il nostro periodico ha acquistato un diverso contenuto sia alla grafica che negli 4 argomenti trattati. Con ciò abbiamo voluto venire incontro alle richieste da molti espresse in tal senso, e cioè verso un rinnovamento qualitativo della rivista di categoria. L’impegno profuso in questi anni nella conduzione delle esigenze rappresentate da Voi tutti in incontri e telefonate intercorse. Ma mentre ci stiamo impegnando in modo crescente a livello editoriale, ci dobbia mo preoccupare anche dei costi che la pubblicazione comporta. Per questo ci siamo attivati non solo per contenerli, ma addirittura contrarli. Per arrivare ad un tale risultato bisognerà attingere a risorse diverse da quelle relative all’aumento delle quote che ognuno di noi versa annualmente. Una soluzione può essere, senza scoprire nulla di nuovo, quella relativa alla immissione di inserzioni pubblicitarie. Potrebbe essere una soluzione fattibile, specie se l’annuncio è di tipo positivo per la nostra attività nel senso cioè che corrisponda ad una informazione strumentale all’espletamento della stessa (recensioni, apparecchi per analisi, possibilità di lavoro, ecc.). Ma il miglioramento di una rivista deve corrispondere ad un salto di qualità, di partecipazione, di coinvolgimento di quanti, da liberi professionisti e dipendenti, esercitano la professione di chimico. Tutti i periodici di categoria sono infatti aperti ai contributi degli iscritti. Molte volte ci avete chiesto di parlare non solo di cultura in genere, di leggi e sen tenze o di rapporti istituzionali, ma anche e soprattutto di interventi nel campo dei diversi settori della nostra professione. Tutto ciò è possibile, si può fare, senza stravolgere le linee editoriali, ma occorre che ci sia un’adeguata risposta da parte di quanti, fra docenti di vario tipo e professionisti impegnati sul campo, hanno argomenti scientifici da proporre, contributi scritti sui diversi settori della professione, contributi personali e opinioni attinenti il proprio lavoro. Tutti possono portare la propria originale esperienza alla conoscenza della totalità degli iscritti. NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO Anzi, contribuire con idee, articoli, contributi scritti di vario tipo porteranno il nostro periodico ad un miglioramento nel senso auspicato. Nell’esercizio delle professioni vi sono almeno due facce della stessa medaglia: l’affermazione della propria peculiarità e competenza che non può prescindere dall’esclusività e specificità. Per far ciò occorre intervenire, farsi avanti con propri contributi, partecipando per sonalmente con idee ed esperienze, esprimendo tutta la capacità ed esperienza professionale senza alcun indugio, senza remore alcune, perché una categoria cresce in modo collettivo quanto più i componenti la stessa partecipano alla circo lazione di idee ed esperienze maturate nell’espletamento del proprio lavoro. Non intervenendo, rifugiandosi nel proprio io e lasciando agli altri il campo, si rischia di dare via libera anche a chi non ha titolo (ma intanto si esprime con propri scritti ed idee) di intervenire nei vari settori della nostra attività. Competenza e specificità non possono quindi essere solo enunciazioni di principio o relegate a sole norme giuridiche. Gli stessi principi di correttezza, colleganza, dignità professionale, di cui tante volte abbiamo detto nei nostri interventi, comportano la partecipazione, il con fronto di idee, la divulgazione del proprio sapere. Anche così una categoria cresce, aumenta la sua visibilità, occupa spazi nuovi, contribuendo non solo al miglioramento personale e della collettività dei chimici, ma anche alla crescita economica e culturale del paese. Antonio Ribezzo NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO 5 X° Congresso Nazionale degli Ordini dei Chimici I° Congresso dei Dottori Chimici Concluso il X° Congresso Nazionale è il momento di formulare un bilancio, di valutare i risultati ed ipotizzare una linea di condotta per il futuro. 6 C Chi legge un bilancio spesso va a guardare innanzitutto se il saldo finale sia positivo o negativo. In qualità di responsabile dell’organizzazione non sarebbe compito di questo Ordine fare tale valutazione tuttavia, a sentire i più, sembra di poter raccogliere un buon numero di consensi. L’obiettivo che ci eravamo posti era quello di sollecitare l’attenzione della categoria verso i problemi della formazione del Chimico e verso indirizzi professionali nei quali, sempre più pesantemente, subiamo la pressione di altre professioni solo apparentemente affini alla Chimica. I relatori che si sono succeduti hanno tenuto alta l’attenzione dei presenti a giudicare dai numerosi interventi che sono seguiti a volte sotto forma di richiesta di chiarimenti altre come considerazioni su quanto era stato detto. Non sono mancati alcuni spunti polemici, alcuni dei quali apprezzabili, come quello del collega che verso la fine dei lavori ha saputo sollecitare la formulazione di una mozione, approvata all’unanimità che ha impegnato il Consiglio Nazionale a farsi promotore di ogni iniziativa atta a dare visibilità alla categoria. La mozione è stata firmata da tutti i Presidenti degli Ordini territoriali presenti. Forse alcuni non hanno trovato piena rispondenza alle loro aspettative sul piano degli argomenti trattati ma si deve constatare con soddisfazione che è stato pienamente evitato il solito "piangersi addosso" che così spesso ha caratterizzato i nostri incontri. Nel corso dei lavori sono emerse chiaramente le esigenze di affermare la presenza del Chimico nella vita sociale ed economica e la visibilità della nostra professione, di affrontare e risolvere i problemi previdenziali e della sicurezza personale sul lavoro, il confronto con altre categorie professionali sul piano delle competenze, devono essere le linee guida di impegno per il futuro della categoria che altrimenti rischia di rimanere isolata e succube di altre attività. È emerso anche il problema numerico, effettiva- mente siamo pochi e da alcune Università giungono notizie di iscrizioni sempre più esigue. Difficile nel corso di un congresso chiarire tutti i motivi di disaffezione verso una scienza che invece interviene in quasi tutti gli aspetti della tecnologia e della vita quotidiana. Sono state citate le carenze delle strutture di ricerca, gli aspetti negativi del lavoro nelle industrie chimiche e dei danni ambientali conseguenti, troppo spesso messi in grande evidenza dalla stampa, le forme di insegnamento nella scuola secondaria, ecc. Sono tutte affermazioni vere ma dobbiamo anche guardare tra noi stessi. Siamo pochi ma 10000 iscritti agli Ordini territoriali e più di altrettanti laureati in Chimica e Chimica Industriale non sono un numero trascurabile. In questa sede però contiamo circa 100 presenze e con disappunto, non solo degli organizzatori, si è dovuta constatare l’assenza dei Presidenti di alcuni Ordini tra i più importanti per numero di iscritti e competenza territoriale. Allora non è il caso di chiedersi se la disaffezione non parta proprio dal nostro interno? Potrebbe essere argomento di discussione per il prossimo Congresso, anche perché le industrie stanno già guardando ad altre categorie che non aspettano che di sostituirci nei ruoli ancora di nostra competenza come ci ha chiaramente spiegato più di un relatore. Infine, ci si chiederà, quale segno dare al saldo di bilancio? Lasciamo le conclusioni a chi ha partecipato ed anzi in vista del prossimo Congresso lanciamo la proposta di aprire un sereno dibattito sull’argomento sulle pagine del "Chimico Italiano", potrebbe diventare un’occasione per dare continuità a queste manifestazioni e dei suggerimenti ai prossimi organizzatori oltre a ravvivare la partecipazione ai problemi di interesse comune. Il Presidente del Comitato Organizzatore del X° Congresso NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO Il Consiglio Nazionale dei Chimici è lieto di comunicare a tutti gli iscritti che dalla prossima primavera saranno attivate due iniziative molto importanti per la nostra categoria. L'obiettivo è quello di creare un sistema di tutela del chimico sia per quanto riguarda la sua sfera professionale sia per quanto riguarda la sua salute e quella della sua famiglia. Per far fronte a queste esigenze, nei prossimi mesi saranno presentate agli iscritti: ◗ LA CONVENZIONE ASSICURATIVA DI RESPONSABILITÀ CIVILE PROFESSIONALE DEL CHIMICO ◗ IL FONDO DI ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA LA CONVENZIONE ASSICURATIVA DI RESPONSABILITÀ CIVILE PROFESSIONALE DEL CHIMICO N egli ultimi tempi viene data una sempre maggiore visibilità alla responsabilità dei professionisti anche nel nostro settore, con coinvolgimenti a volte impensabili che, però, nel momento in cui occorrono possono seriamente pregiudicare, quanto meno, la serenità del chimico ed il suo patrimonio. Diventa, pertanto, sempre più importante organizzare un meccanismo di tutela efficace e stabile nel tempo, che garantisca una difesa concreta del professionista. Il Consiglio Nazionale dei Chimici si è rivolto, pertanto, alla Marsh, società leader mondiale nella consulenza e nei servizi assicurativi, per redigere un testo di polizza su misura per le esigenze dei chimici. La polizza cui sarà possibile aderire dalla prossima primavera sarà rivolta sia ai chimici dipendenti iscritti all’albo sia ai liberi professionisti. Il premio per i dipendenti sarà alquanto popolare proprio per favorire il loro ingresso in copertura. Seppur con una “rischiosità” minore anche i dipendenti sono soggetti a responsabilità di cui a volte non sono a conoscenza. L'obiettivo del Consiglio è proprio quello di aumentare la consapevolezza dei rischi cui si è soggetti ed offrire una copertura a costi contenuti che possa rendere concreta una difesa. Per quanto riguarda i liberi professionisti saranno previste diverse opzioni, a seconda delle varie attività svolte, in modo da garantire ogni singola specializzazione in modo adeguato. Per approntare un valido strumento di tutela sarà indispensabile raggiungere un numero NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO minimo di adesioni per cui sarà necessaria una pre-adesione le cui modalità saranno comunicate a tutti gli iscritti nei prossimi mesi. IL FONDO DI ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA U n’altra iniziativa che il Consiglio Nazionale dei Chimici considera molto importante è l’istituzione del “Fondo di Assistenza Sanitaria”. La decisione di costituire il “Fondo” nasce dai crescenti bisogni in materia di assistenza sanitaria che si stanno manifestando nella nostra società. È noto che il S.S.N. non riesce a fornire una risposta adeguata, sia nei modi sia nei tempi, alle reali esigenze dei cittadini, i quali, sempre più spesso, ricorrono a strutture private sopportando direttamente i costi delle prestazioni. La lunga esperienza di Marsh nel settore (gestisce, infatti, le coperture sanitarie di oltre 100.000 persone con strumenti gestionali estremamente sofisticati) ha consentito di individuare nel “Fondo” la forma di assistenza sanitaria integrativa più idonea a tutelare gli Associati. I Fondi integrativi del S.S.N. sono previsti e regolamentati per legge (Decreto Legislativo n. 229/99). La loro istituzione è finalizzata a potenziare l’erogazione dei trattamenti e prestazioni eccedenti i livelli uniformi ed essenziali di assistenza definiti dal piano Sanitario nazionale. Il Fondo, quindi, non è una polizza assicurativa ma un sistema mutualistico che dà la possibilità di accedere ad un programma di assistenza sanitaria per l’associato e la sua famiglia. Su entrambe le iniziative, che certamente incontreranno il favore di tutti gli iscritti, saranno fornite ulteriori informazioni nei prossimi mesi. 7 Stanislao Cannizzaro, didatta ed educatore F 8 rancesco Cardone, in un articolo apparso mica-molecolare. La lettera così prende avvio: ne "Il Chimico Italiano", ripropone la figu- "Io credo che i progressi della scienza, fatti in ra di Stanislao Cannizzaro come uno dei più questi ultimi anni, abbiano confermato l'ipote- grandi scienziati del secolo, rammaricandosi si di Avogadro, di Ampère, e di Dumas sulla che "al valore scientifico della sua opera non simile costituzione dei corpi allo stato aerifor- corrisponda la dovuta considerazione cultura- me, cioè che volumi uguali di essi, siano sem- le" e come la stessa "meriti di essere rivaluta- plici, sieno composti, contengono l'egual nu- ta sia in ambito epistemologico che didattico- mero di molecole; non però l'egual numero di pedagogico". atomi, potendo le molecole dei vari corpi o Rendere onore a chi, a nostro av v i s o, può quello dello stesso corpo nei vari suoi stati, considerarsi l'iniziatore della chimica in senso contenere un numero vario di atomi, sia della m o d e r n o, avendo Egli individuata la stra d a medesima natura, sia di natura diversa. che lo condusse a distinguere nettamente ato- Per condurre i miei allievi al medesimo con- mo e molecola, è doveroso, e in questo senso, vincimento che io ho, gli ho voluto porre sulla l'omaggio che il Cardone rende al Maestro e di medesima strada per la quale io ci sono giun- grande efficacia. Noi, che per decenni abbia- to, cioè l'esame storico delle teorie chimiche". mo avuto dimestichezza con gli studenti, vo- Da queste prime battute emerge come nello gliamo fermare l'attenzione sulla funzione di- scienziato l'intuizione scientifica si accompagni dattico-pedagogica del Cannizzaro. alla preoccupazione di ordine didattico. L'intuizione di Cannizzaro, cioè la sua teoria Come vedremo, ritorna costante il bisogno di atomica molecolare, esposta nelle sue lezioni trasmettere in maniera logica e ordinata il suo tenute all'Università di Genova, come riferisce pensiero e il risultato delle sue ricerche agli il Cardone, venne pubblicata nel Nuovo studenti che frequentano il suo corso, per cui, Cimento nel 1858. dopo aver presentato un quadro del peso delle A distanza di circa venti anni, nel 1880, la li- molecole dei diversi composti, riferito al peso breria Alessandro Manzoni di Antonio Tenconi della mezza molecola di idrogeno uguale a 1, in Roma pubblicava un volumetto formato 22 Egli afferma (pag. 12 del testo): "Tutti i nu- x 15 stampato da Forzani e C., tipografi del meri contenuti nel quadro precedente sono Senato. Il volume, di cui fortunatamente sia- comparabili tra di loro, essendo riferiti alla mo in possesso, si compone di 80 pagine oltre medesima unità. la copertina che andiamo a presentare nella E per piantare ciò bene in mente ai miei allie- sua veste originale. Come si può notare il te- vi, ricorro ad un artificio semplicissimo, cioè sto riporta gli estratti del Nuovo Cimento volu- dico loro: supponete che si dimostrasse che la me VII, fascicolo di maggio 1858. mezza molecola dell'idrogeno pesasse un mi- Il testo inizia con la "LETTERA DEL PROF. STA- lionesimo di milligrammo, allora tutti i numeri NISLAO CANNIZZARO AL PROF. S. DE LUCA" del quadro precedente divengono numeri con- (quest'ultimo occupava la cattedra di chimica creti, esprimendo in mllionesimi di milligram- a Pisa dopo la morte di Bertagnini) in cui egli mo i pesi concreti delle molecole e dei loro espone il programma che intende svo l g e r e componenti; lo stesso seguirebbe se l'unita nelle sue lezioni, alla luce della sua teoria ato- comune avesse un alto valore concreto, e così NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO li conduco a farsi un concetto ben chiaro della Da qui la necessita avvertita dal Nostro che comparabilità di questi numeri, qualunque sia per avere uomini di scienza occorreva prima il valore concreto dell'unita comune". Conti- di tuffo formare uomini dallo spirito libero: nua quindi a pag. 14 "Mi fermo alquanto a presupposto basilare che gli deriva da convin- rendere ai miei allievi familiare la traduzione cimenti filosofici da lui accettati. di volume gassoso in molecole, il primo espri- Null'altro si ha che possa testimoniare l'impor- mendo direttamente il fatto e la seconda in- tanza pedagogica di cui è pervaso il rapporto terpretandolo. Sopra tutto mi studio di pianta- dialogante con la scolaresca, ma se è permes- re bene nella loro mente la differenza tra mo- so arguire, da queste note pervenute a noi di- lecola e atomo". rettamente dalla sua penna, si può concludere E ancora a pag. 19 "Ciò che vengo esponendo affermando che ricerca scientifica e azione di- in seguito serve ad insegnare ai miei allievi il dattica hanno costantemente accompagnato il metodo di impiegare questi altri criteri per ve- luminoso cammino di Cannizzaro, per cui il rificare o determinare i pesi atomici e la com- metodo moderno di insegnamento che in ma- posizione delle molecole". niera più o meno enfatica ha assunto di volta Ma la cosa più significativa, la filosofia che im- in volta l'etichetta di antidogmatico, metodo pronta lo spirito di questa grande personalità della ricerca scientifica, metodo euristico, ha è l'invito ai suoi studenti di aprirsi alla ricerca t r ovato in Cannizzaro un moderno Maestro senza remore né preconcetti. A pag. 65 del ante litteram, fulgido esempio di docente da testo, nelle lezioni sulla teoria atomica, rivol- imitare. gendosi agli studenti egli dice: "Dopo alcuni Oggi Egli è nell'Olimpo dei Sommi assieme a conati coraggiosi finalmente lo spirito umano Lavoisier, a Gay-Lussac, a Dalton, grande tra i riusciva a liberarsi della cieca fede nell'auto- grandi. rità e il principio del libero esame penetrava in Prof. Dott. Saverio Buffa tutti i rami dell'umano sapere". SU NT O D I U N C O R S O D I FILOSOFIA CHIMICA ◆ Fatto nella R. Università di Genova Dal Prof. S. CANNIZZARO e NOTA SULLE CONDENSAZIONI DI VAPORE dell’autore stesso ◆ Estratti dal Nuovo Cimento - Volume VII, fascicolo di maggio, anno 1858 Roma, libreria Alessandro Canzoni di Antonio Tentoni 1880 NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO 9 Piemonte e Valle d’Aosta: resoconto del 1° congresso - "Qual'è il tuo mestiere? - Sono chimico - Allora sei uno sciocco, chi non ha scarpe è uno sciocco" Da "La Tregua" di Primo Levi 10 S ono queste le parole usate dal Presidente les, che ha introdotto la sessione su la profes - Dr. Geda, in apertura del Congresso inti- sionalità e la riforma delle professioni, coordi- tolato a Primo Levi, forse uno dei Chimici piu nata dal Dr. G.Janin Rivolin Yoccoz (Dir. ARPA famosi, anche se più per motivi letterari che di Aosta). Il quadro esposto dal Prof. A. Zin- professionali, che con questa frase descriveva gales non è stato dei più rosei: il Chimico ha il suo ruolo e la sua professione: come un da sempre fatto della sua estrema adattabilità marchio indelebile ma anche come una figura alle varie situazioni professionali la sua arma indecifrabile, senza un ruolo preciso e visto principale, ma è proprio il mondo del lavoro dai più con curiosità mista a diffidenza. che richiedendo figure sempre più specializza- Ed è questa l'immagine - ha aggiunto il Presi- te, sta chiudendo molte porte a professionisti dente - che dobbiamo modificare, anche con preparati, i quali non avendo in mano un titolo le nuove iniziative del nostro Ordine. "qualificante" si vedono scavalcati da figure Il Congresso si e svolto il 2 e 3 Luglio in una con professionalità indubbie ma in altri campi. sede, l'Hotel Billia di Saint Vincent, scelta, ol- È poi intervenuto il Dr. Manerba come rappre- tre che per le note ed affascinanti qualità pae- sentante dell'EPAP di Roma, che ha trattato saggistiche, anche per dare un ulteriore se- esaurientemente l'argomento dei contributi gnale di avvicinamento ai Colleghi della Valle obbligatori, delle relative modalità, della ne- d'Aosta e ribadire che, a dispetto della distan- cessita di una rapida adesione di tutti i Chimici za, non sono mai in secondo piano rispetto ai tenuti a questa contribuzione e della disponi- più "centrali" piemontesi. bilità degli Ordini e dell'EPAP a fornire spiega- Si è voluta dare all'incontro la veste di Con- zioni ed indicazioni pratiche. gresso per permettere a tutti gli iscritti inter- Parte della sessione pomeridiana e stata dedi- venuti, sfruttando le diverse sessioni, di ap- cata a Sanità: il chimico ed il suo inserimento portare contributi, di effettuare interventi e nelle strutture. Coordinata dal Dr. P. Garlanda muovere questi interrogativi e critiche nei vari (Dir. Chimico ASL 5 Regione Piemonte), ha vi- campi di interesse. sto gli interventi del Dr. M. Valpreda (Resp. Come appare nel programma, le due giornate Sanità Pubblica - Assessorato Sanità - Regio- erano state divise in sessioni appaiate, con di- ne Piemonte), che ha illustrato le problemati- versi argomenti: per il notevole interesse mo- che collegate agli OGM ed alla sicurezza ali- strato dai partecipanti verso tutti gli argomen- mentare, argomento quanto mai di attualità ti, si e preferito accorpare le sessioni. Così la del Dr. P. Branca (Resp. Polo Chimico Alimenti mattina del giorno 2 ha visto, dopo i saluti del Regione Piemonte), che ha esposto la proble- Presidente Dr. G.Geda, l'intervento del Presi- matica dell'accreditamento dei laboratori d. dente del Consiglio Nazionale, Prof. A. Zinga- analisi secondo la norma UNI CEI EN 45001 e NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO del Dr. I. Pavan (Dir. Chimico Laboratorio di di studio che fino ad ora non preve d e va n o Medicina del Lavoro C.T.O. Centro Traumatolo- corsi formanti, sia dalla mancata attivazione gico Ospedaliero - Torino), che ha posto la delle specialità post laurea e dalla mancanza questione dell'inserimento del Chimico nella di retribuzione, anche minima, della frequenza Sanità. Questi due ultimi interventi sono stati obbligatoria per le specialità aperte ai Chimici quelli che hanno acceso il dibattito sulle pro- in altri Corsi di Laurea. fessionalità del Chimico per quanto riguarda Questo stato di cose sembra destinato a mu- l'accreditamento dei laboratori di analisi è tare, è quello che ha provato a spiegare il stato unanimemente riconosciuto che strutture Prof. E. Giamello (Presidente CCLC Consiglio dirette da Chimici debbano per forza di cose dei Corsi di Laurea in Chimica - Università di essere seguite nel processo di accreditamento Torino), che, nella sessione Istruzione: forma - da parte di personale chimico qualificato. zione superiore e universitaria, coordinata dal Ma allora perché nessun appartenente alla ca- D r. A. Gizzarelli, ha illustrato i nuovi Corsi tegoria si e ancora mosso in questa direzione? di Laurea in Chimica, i quali con la formula Sembra, in effetti, che questo argomento ven- "3 + 2" stanno sostituendo i vecchi quinquen- ga visto dai Colleghi analisti con estremo ti- ni tradizionali andando a colmare almeno le more invece che essere considerato una gros- lacune formative accennate in precedenza. sa occasione. Nella stessa sessione la Prof.ssa R. Carpigna- Ed in questa direzione si sta muovendo anche no (Facoltà di Chimica - Università di Torino) l'Ordine del Piemonte e della Valle d'Aosta. ha illustrato i programmi della SIS di Torino, Per quanto riguarda la presenza ed il ruolo del scuola di formazione per i futuri docenti supe- Chimico nella Sanità la questione è diversa riori, che hanno l'arduo compito di trasmette- anche se non meno importante: le strutture re una materia sicuramente ostica ma che, se ospedaliere e sanitarie dirette da Chimici sono insegnata nella maniera adeguata, dive n t a poche, troppo poche, sia perché nei bandi di estremamente affascinante. concorso vengono richieste ai partecipanti È stato inoltre presentato il progetto RE.S Tec. specializzazioni e qualifiche che un Chimico (Rete di scuole per lo sviluppo dell'educazione non ha, sia perché gli sono impedite dai piani scientifico-tecnologica-chimica), una rete AFFRANCARE IL CHIMICO ITALIANO P E R I O DI CO DI I N F O R MA Z I O N E D E I C H I M I C I D ’ I T A L I A P.zza San Bernardo, 106 00187 ROMA SECONDO LE VIGENTI TARIFFE 11 12 informatica di collegamento tra scuole che ab- per arginare l'avanzata professionale di altri biano indirizzi chimici od affini, progetto che Ordini, meno prestigiosi ma sicuramente più potrebbe dare una ulteriore spinta alla chimi- agguerriti. In questa occasione, come in altre ca nella scuola secondaria. precedenti, e stata proposta l'obbligatorietà Le sessioni mattutine nella seconda giornata dell'iscrizione all'Ordine di tutti i Chimici, di- hanno toccato argomenti di rilevante impor- pendenti o liberi professionisti, come avviene tanza per la categoria: ambiente ed industria. per altre professioni. Il Dr. P.Girò (Dir. ARPA - Novara), ha presiedu- Il Dr. V. Bobba (Libero professionista), ha infi- to Ambiente/Ecologia/Sicurezza: la determi - ne illustrato la certificazione aziendale inte- nante figura del chimico, dove il Dr. M. Settis grata, facendo forse intendere, non intenzio- (Resp. Servizi Energia/Ambiente Unione Indu- nalmente, che allo stato attuale, la libera pro- striale - Torino), e la Dr.ssa NI.P. Anselmetti fessione rimane uno fra gli sbocchi più impor- (Dir. ARPA - Biella), hanno portato contributi tanti per il Chimico. ad una platea molto sensibile agli argomenti Si tratterà di far capire al mondo imprendito- annunciati. Il Dr. E. Lauria (ARPA Grugliasco riale quando e quanto gli serva la figura del TO), ha riportato all'attenzione dei partecipan- Chimico, ed all'opinione pubblica, che il Chimi- ti la questione amianto, problema forse messo co non e solamente il portabandiera di una in secondo piano da nuove problematiche am- scienza "sporca", tutt'altro, ma proprio le sue bientali, ma che resta, almeno in Italia, di al- conoscenze profonde di una materia che si in- larmante attualità. contra ovunque nella vita di tutti i giorni, nel La sessione finale Industria: vecchie e nuove bene e nel male, lo rendono peculiare ed indi- figure professionali, coordinata dal Prof. G. spensabile in un momento come questo dove Ostacoli (Universita di Torino), ha presentato le questioni ecologico/ambientali del nostro gli interventi del Dr. G.Verzella (Dir. Tecnico pianeta sono all'ordine del giorno non solo nel Yamanouchi Pharma Spa), che ha spiegato co- comparto tecnico, tecnologico e finanziario, me anche il campo farmaceutico soprattutto ma soprattutto sociale e politico, con cospicue per quanto riguarda il progresso di carriera e ricadute economiche e di nuove attività per la direzione tecnica, sia precluso al Chimico l'industria ed il suo indotto, professionale e che, in passato forse non ha gettato le basi formativo. La Redazione de “Il Chimico Italiano” invita i propri lettori ad inviare contributi scritti su problemi d’attualità della chimica. L’invio dei contributi scritti è gratuito. Nell’inviare i manoscritti si prega di specificare i seguenti dati: Cognome ……………………………………………………………………………… Nome ………………………………………………………………………………… C/o ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… Indirizzo ……………………………………………………………………………………… Località ………………………………………………………………………… Provincia ………………………………… CAP ……………………………… Tel. ………………………………………… Fax ………………………………………… Professione ………………………………………………………… Settore a cui intende collaborare ………………………………………………………… Cagliari: insetticidi di origine naturale L a lotta ai parassiti delle colture agrarie mento degli insetti. viene comunemente effettuata mediante In Italia il piretro, il rotenone, la nicotina e l'a- fitofarmaci di sintesi per la loro semplicità d'u- zadiractina sono gli insetticidi di origine vege- so, efficacia ed economicità. Accanto a questi tale inseriti nell'allegato II B del regolamento indubbi vantaggi vi sono alcuni elementi di ri- (CEE) n. 2092/91 che sono registrati e quindi schio per la salute del consumatore e per commercializzabili. l'ambiente dovuti alla loro tossicità e alla loro Il piretro è forse quello più largamente utiliz- persistenza. Queste caratteristiche negative si zato, i fiori polverizzati del Chrysanthemum riscontrano soprattutto nei pesticidi di prima cinerariaefolium venivano usati come insettici- generazione, mentre in quelli più recenti que- di nell'antichità dai cinesi e nel medioevo at- sti fattori di rischio sono trascurabili. Una non traverso la via della seta hanno raggiunto l'oc- corretta informazione sui reali fattori di rischio cidente diffondendosi successivamente in tut- derivanti dall'uso dei pesticidi ha determinato to il mondo. Recenti studi tassonomici hanno un notevole sviluppo delle produzioni biologi- t rasferito queste specie dal genere C h r y - che nelle quali è rigorosamente vietato l'uso santhemum al genere Tanacetum. Dopo l'iso- dei fitofarmaci di sintesi. I soli prodotti utiliz- lamento di sei esteri terpenoidi dall'estratto di zabili nella difesa dai parassiti delle produzioni questi fiori, responsabili della loro azione in- biologiche non devono essere di sintesi, ma di setticida, sono stati commercializzati diversi origine naturale. I prodotti utilizzati vengono insetticidi sintetici che mostravano una mag- genericamente chiamati biopesticidi. giore foto-stabilità rispetto a quelli naturali e I biopesticidi, anche conosciuti come pesticidi che presero il nome di piretroidi. biologici, sono delle sostanze derivate da ma- Le piretrine di origine naturale sono insetticidi teriali naturali come animali, piante e alcuni che non hanno un'attività sistemica, essi agi- minerali che vengono utilizzate nel controllo scono per contatto legandosi ai canali del so- dei parassiti delle colture. Si possono classifi- dio causando l'abbattimento e quindi la morte care secondo l'Ente di Protezione Ambientale dell’insetto. L'insetticida presenta un ampio degli Stati Uniti (EPA) in prodotti derivati da spettro d'azione, tra cui si distinguono soprat- microrganismi; pesticidi derivanti da piante: tutto gli afidi, una breve persistenza con tem- pesticidi biochimici. pi di carenza di due giorni. Quest'ultima carat- I primi consistono di microrganismi come vi- teristica abbinata ad un forte effetto abbat- rus, batteri, protozoi, funghi, i quali sono in tente ne fa un ottimo insetticida per l'agricol- grado di controllare diversi tipi di parassiti in tura biologica e nella produzione integrata. maniera specifica. I secondi, invece, proven- Dal punto di vista tossicologico, le piretrine gono da estratti di piante o da sostanze che la sono considerate sostanze a bassa tossicità pianta produce a seguito di una manipolazione con una dose acuta orale nei ratti LD50 mag- genetica. giore di 2000 mg/kg. I pesticidi di origine biochimica infine sono so- Il rotenone viene estratto dalle radici finemen- stanze naturali che controllano i parassiti at- te polverizzate di alcune leguminose tropicali traverso meccanismi non tossici, come i fero- delle specie Derris, Lonchocarpus, e Tephrosia. moni sessuali che interferiscono sull'accoppia- Queste sostanze originariamente utilizzate NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO 13 14 dalle popolazioni dell'Asia e del Sud America te diffuso in India si estrae l'insetticida Azadi- per la pesca nei fiumi sono state commercia- rachtina che risulta efficace nei confronti di lizzate come insetticidi a partire dal 1930. molti insetti fitofagi. Questo insetticida ha ef- Il rotenone è un potente inibitore della respi- fetto repellente ed anti-feeding, interferisce razione mitocondriale, esso viene utilizzato con la muta dell'insetto provocando difetti nelle colture come insetticida selettivo ad atti- morfologici in molte specie. Inoltre, l'Azadirach- vità non sistemica con azione di contatto e in- tina riduce la capacità riproduttiva degli insetti gestione, inoltre, mostra una attività acaricida fitofagi riducendone efficacemente la fecondità. secondaria. L'insetticida, che mostra un largo Dai dati tossicologici l'Azadirachtina risulta pre- spettro di azione e una persistenza superiore sentare una bassa tossicità nei confronti dei al piretro, viene utilizzato nella lotta ai ditteri. mammiferi con una dose acuta orale nei ratti Come le piretrine, il rotenone mostra una LD50 per i ratti maggiore di 5000 mg/kg. scarsa stabilità alla luce. Lo sviluppo impressionante delle produzioni Il rotenone è considerato come sostanza mol- biologiche, che in Italia dal 1985 ad oggi sono to tossica per i pesci e con una dose acuta passate da 25 mila ettari a 1 milione di ettari, orale nei ratti LD50 di 132 mg/kg. pari al 6.7% dell'intera superficie agraria uti- La nicotina rappresenta uno dei principali co- lizzabile, ha creato una notevole richiesta di stituenti del genere Nicotiana e particolarmen- biopesticidi. Il loro uso è aumentato notevol- te della specie Nicotiana Rustica L. Si tratta di mente senza le dovute garanzie legate ad una insetticida non sistemico che si lega al re- un’approfondita conoscenza dei residui dei cettore nicotinico-colinergico delle cellule ner- principi attivi in esse presenti. Lo slogan che vose degli insetti determinandone la paralisi. tutto ciò che è naturale non è pericoloso può Il pesticida è molto efficace nella fase vapore tranquillizzare il consumatore, ma non può es- e per questa ragione per molti anni e stato sere accettato scientificamente. Può sembrare utilizzato come agente fumigante nel controllo un paradosso, ma la mancanza di studi ap- di molti insetti, inoltre mostra uno scarso profonditi sulla tossicità, persistenza nell'am- effetto per ingestione e per contatto. Questo biente ed efficacia di questi prodotti rende il principio attivo viene attualmente utilizzato loro uso meno "tranquillo" di quelli di sintesi nelle colture per il controllo dei ditteri che si di ultima generazione. dimostrano resistenti ai pesticidi organofosforati e ai piretroidi. Sfortunatamente questo composto è fortemente tossico per i mammiferi e per gli organismi utili con una dose acuta vale LD50 per i ratti pari a 50-60 mg/kg. Dai semi dell'albero del "neem" (Azadirachta indica A Juss) originario di Burma e largamen- Per informazioni: Pierluigi Caboni Dott. Chimico Dipartimento di Tossicologia Università degli Studi di Cagliari Via Ospedale,72 - 09123 Cagliari Tel. 070 6758617 E-mail: [email protected] BIBLIOGRAFIA Leonard G Copping, Julius J. Menn, Biopestides: a review of their action, applications and efficacy. Pest Manag. Science, 56.651-676.2000. NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO La necessità di maggiori risorse per l'enteobotanica: il caso del Boletus Manicus Heim I n un precedente articolo(1) avevamo posto ranti ad indagarne sia l'etnobotanica che la l'attenzione su alcuni aspetti, purtroppo as- composizione chimica ma che, tuttavia, nel se- sai poco conosciuti, ma, a nostro parere, al- condo caso non portarono a risultati definitivi trettanto meritevoli di interesse, inerenti la di rilievo. R.G. Wasson e R. Heim, infatti, tra- chimica e l'etnobotanica di alcune specie di scorsero circa tre settimane sul campo, nel funghi contenenti sostanze psicoattive. Già in 1963, alla ricerca del fungo e di notizie sul suo quella sede era emerso, tra le righe, un dato impiego come enteogeno presso la popolazio- piuttosto sconfortante, seppure in parte giusti- ne locale dei kuma. ficato da motivi strettamente economici: la Per essi il fungo è noto come nonda, ed è con- quasi totale assenza di incentivi o progetti su siderato dagli studiosi come il più probabile re- larga scala finalizzati ad intraprendere un più sponsabile degli accessi di "follia" collettiva che sistematico e completo studio di numerose e si impadronisce degli indigeni in seguito all'as- interessanti specie vegetali, sia piante che lun- sunzione del fungo stesso, in occasione di bat- ghi, che ancora oggi sono, in gran parte, sco- taglie, cerimonie o riti(3). nosciute o poco note dal punto di vista chimi- Il successivo lavoro chimico di isolamento ed co, biochimico ed enteobotanico. identificazione dei costituenti attivi del B. ma- In particolare, si tratta, a volte, di specie af- nicus, come detto, portò solo a valutazioni di frettatamente considerate "inutili" sotto il pro- tipo qualitativo e, comunque, senza definire e filo farmacologico e che, di conseguenza, ven- chiarire in alcun modo la natura della o delle gono prese in considerazione solo raramente molecole attive. Si e riscontrata, infatti, una all'interno di progetti di ricerca e di studio nel possibile presenza di tre derivati indolici (4-5), campo della chimica e della biochimica. rinvenuti da Hofmann e ritenuti potenzialmen- Questo fatto, unito all'esiguo numero di ricer- te psicotropi da Heim(6), ma senza che fossero catori e di specialisti di etnobotanica (ed, a condotte ulteriori conferme e ricerche. maggior ragione, di enteobotanica) ha fatto sì Questo non certo per incapacità tecnica, bensì, che queste specie vegetali (ed altre di cui si secondo le stesse parole di Hofmann, per dubita persino dell'esistenza) restassero sem- l'esiguità dei campioni(7) e, in misura minore, pre più dimenticate e "nascoste", e con esse il per lo scarso spazio dato a questo genere di loro ricco e affascinante corredo di molecole indagini chimiche. dalle proprietà spesso uniche e straordinarie. Solo recentemente il B. manicus è tornato a Una di queste specie è il Boletus manicus Heim far parlare di sé, soprattutto per merito di (famiglia delle Boletaceae, ordine Agaricales), Benjamin Thomas, il quale ha avanzato l’ipote- un fungo basidiomicete che cresce in Oceania, si, in base alle osservazioni dell'antropologa segnatamente nella Valle Wahgi, nella Provin- australiana Marie Reay, che il fungo possa con- cia delle Highlands Occidentali a Papua Nuova tenere un enteogeno(8): in questo caso l'enteo- Guinea(2). geno agirebbe piuttosto come terogeno (9), sca- Esso era già stato oggetto di alcuni studi mi- tenando, cioè, la "follia dei kama", uno stato NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO 15 16 psichico sovreccitato, caratterizzato da violenti to la luce dei riflettori (seppure solo in ambito scoppi d'ira ed irascibilità. estremamente specialistico) un fungo che ri- Una notevole particolarità è data dall'osserva- s c h i ava, dopo i primi e preliminari studi di zione secondo cui negli uomini lo stato di follia Wasson ed Heim, di essere rapidamente di- (komugl tai) è accentuato rispetto alle donne: menticato ed archiviato. Tuttavia, e qui si ritor- la possibile spiegazione di questa circostanza, na al problema sollevato all'inizio, parallela- apparentemente senza risposta, potrebbe ri- mente a questo rinato interesse, resta, ed è siedere nel fatto che gli uomini sono soliti ac- sintomatica, la assoluta mancanza di ap- compagnare al fungo abbondanti manciate di profonditi studi chimici e biochimici; purtrop- tabacco (Nicotiana tabacum L.), che viene ma- po, fino a quando questo stato di cose non sticato e deglutito, cosa che invece le donne muterà, qualsiasi discussione o dibattito sarà non fanno (10). Tuttavia, l'ipotesi enteogenica di sempre inficiato da questa incredibile carenza Thomas è stata di recente messa in dubbio da di dati e, di conseguenza, qualsiasi ipotesi non Ott potrà che rimanere forzatamente tale. (11) a causa anche proprio della scarsità di dati sperimentali: infatti come correttamente Non va dimenticato, poi, come le scoperte in sottolinea lo stesso Ott, la quantità di derivato campo enteobotanico potrebbero essere assai indolico ipotizzata da Thomas sarebbe eccessi- utili anche in settori applicativi - farmacologico vamente piccola per essere attiva (600 ug, se- in primis - avendo questi principi attivi quasi condo i dati forniti da Heim, su cui si basa sempre un ruolo peculiare e specifico all'inter- l'ipotesi enteogenica di Thomas), salvo essere no dell'organismo recettore e non sempre di un derivato dell'acido lisergico o un nuovo tipo "negativo". indolderivato, finora sconosciuto e dalle pro- Sarebbe, quindi, particolarmente importante prietà eccezionalmente potenti. poter approfondire i numerosi aspetti che tut- Il fatto però che Hofmann (probabilmente il tora restano oscuri, progettando missioni "sul maggior esperto mondiale della chimica del- campo" che permettano di eseguire meticolose l'ergot) non abbia riscontrato nessuna presen- raccolte di campioni, di approfondire informa- za di molecole a struttura simile all'LSD, fa zioni sugli usi e costumi locali, nonché, di pensare che questa davvero sia un'ipotesi da effettuare alcune determinazioni direttamente scartare. Lo stesso Thomas è propenso ad in situ, procedendo poi in laboratori adeguata- escludere anche la presenza di molecole a mente attrezzati (e di questi ce ne sarebbero struttura amfetammino-simile(12), che a vrebbe- numerosi) alle indagini più particolari e specia- ro potuto produrre stati eccitati e fortemente listiche. Si tratterebbe di un lavoro articolato e alterati. complesso, che richiederebbe il concorso in Proprio sulla scia di queste considerazioni criti- equipe di diversi studiosi di varie discipline. che, in un lavoro di prossima pubblicazione, Infatti, una volta individuati gli eventuali me- Thomas, si dice ora un po' più "dubbioso" in taboliti fungini psicoattivi, le fasi successive merito alle virtù enteogeniche del nonda, pur potrebbero essere da un lato l'approccio sinte- ribadendo che anche le controcritiche alla sua tico, che permetta di progettare una procedura teoria mancano di dati sperimentali a loro di sintesi della molecola (a maggior ragione se conferma; tuttavia appare fuori discussione il essa mostrerà possibili applicazioni pratiche), fatto che il B. manicus provochi effetti assai dall'altro lo studio della biosintesi della mole- particolari, dovuti, probabilmente, a molecole cola stessa all'interno del fungo. (a struttura indolica?) ancora non identificate. Assai spesso, poi, questi due aspetti si intrec- Un grande merito va dato, comunque, a Tho- ciano, dando lo spunto a iter sintetici di tipo mas ed Ott, e cioè quello di aver riportato sot- biomimetico (un classico esempio e la sintesi NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO della tebaina ad opera di Schwartz(13). scienza e, quindi, nella conoscenza di ciò che Tutto questo, come d'altronde è facile com- ci circonda. prendere, potrebbe essere efficientemente E il caso del Boletus manicus non è che un predisposto solo grazie alla collaborazione tra esempio: l’elenco, infatti, è assai più lungo. differenti soggetti interessati ed alla contemporanea presenza, ed eventuale sponsorizza- Per informazioni: zione, da parte di Istituzioni o Enti, siano essi Alberto Spaggiari Laboratori AGRILAB 2 S.r.l. – Modena Via Stradella, 146/b – 41100 Modena (MO) Tel. 059 512705 – Fax 059 515249 e-mail: a.spaggiari@agrilab2,it Pubblici o Privati, interessati e motivati a cogliere tutte le opportunità che il mondo naturale ci offre per progredire sempre di più nella 17 BIBLIOGRAFIA 1. A. Spaggiari, Il chimico Italiano, 2000, (6), 22 2. B. Thomas, Eleusis, 2000, (4), 167 3. M. Reay, Oceania, 1960, (31), 137 4. R. Heim, Human Biology in Oceania, 1972, (1), 170 5. J. Ott, Pharmacoetheon, 1996, Natural Products Co., Kennewick, WA 6. R. Heim, op. cit. 7. B. Thomas, comunicazione personale (lavoro in corso di pubblicazione su The Entheogen Review) 8. B. Thomas, op. cit. 9. B. Thomas, Eleusis, 1999, (3), 82 10. M. Reay, The Journal of Pacific History, 1977, (12), 55 11. J. Ott, lettera a B. Thomas 12. B. Thoma, comunicazione personale 13. M.A. Schwarts, I.S. Mami, J. Am. Chem. Soc., 1975, (97), 1239 NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO La classificazione dei rifiuti I 18 n base al trattato che istituisce la Comunità economica europea, considerato che una disparità tra le disposizioni in applicazione o in preparazione nei vari stati membri per lo smaltimento dei rifiuti può creare disuguaglianza nelle condizioni di concorrenza e avere perciò un'incidenza diretta sul funzionamento del mercato comune, è quindi necessario procedere in questo settore al ravvicinamento delle legislazioni dei vari stati membri. Tale ravvicinamento deve essere accompagnato da azioni che hanno come obiettivo la protezione dell'ambiente e il miglioramento della qualità della vita. Con l'art. 1 della direttiva 75/442/CEE al termine "rifiuto" viene attribuita la seguente definizione: "qualsiasi sostanza che rientra nelle categorie riportate nell'allegato l di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l'obbligo di disfarsi". Tale articolo stabilisce che la Commissione prepari entro il l/4/1993 un elenco di rifiuti che rientrano nelle categorie di cui all'allegato 1. Tale elenco è noto come Catalogo europeo dei rifiuti (CER) e si applica a tutti i rifiuti siano essi destinati allo smaltimento o al recupero. Questo catalogo europeo dei rifiuti è un elenco armonizzato, non esaustivo, di rifiuti e sarà pertanto oggetto di periodiche revisioni e di modifiche. Per ciò che è inerente ai rifiuti pericolosi, la direttiva 91/689/CEE stabilisce all'art. 1 che per rifiuti pericolosi si intende: 1) quei rifiuti precisati da un elenco da stabilirsi conformemente alla procedura prevista all'art. 18 della direttiva 75/442/CEE e basato sugli allegati I e II della presente direttiva 91 /689/CEE. 2) Qualsiasi altro rifiuto che secondo uno stato membro possiede una delle caratteristiche indicate nell' allegato III della direttiva 91/689/CEE. La decisione 94/904/CEF, istituisce un elenco dei rifiuti pericolosi ai sensi dell'art. 1 para- grafo 4 della direttiva 91/689/CEE. L'elenco dei rifiuti pericolosi riportato nell'allegato D del Dlgs. 22/97 è stato concordato in sede comunitaria (decisione 94/904/CEE). L'elenco dei rifiuti pericolosi è stato recepito da tutti gli stati membri e, a partire dal 1995, la Commissione ha ricevuto dagli stati membri stessi 540 notifiche relative a rifiuti disciplinate dalle rispettive legislazioni nazionali che non figurano nella decisione 94/904/CEE. Tutti i punti approvati figurano nella decisione 2000/532/CEE. Il nuovo elenco che entrerà in vigore dal 1° Gennaio 2002, contiene alcune importanti novità, che evidenziano come è cambiato il sistema di classificazione dei rifiuti pericolosi, basato non solo sull'origine del rifiuto, ma sul contenuto delle sostanze pericolose. Pertanto secondo la nuova classificazione, un rifiuto è considerato pericoloso solo se le sostanze in esso contenute raggiungono concentrazioni determinate (es. percentuale rispetto al peso) tali da conferire al rifiuto in questione una o più proprietà di cui all'allegato III della direttiva 91/689 del Consiglio. Con la decisione 2000/532/CEE e le successive modifiche decisione 2001/118/CEE, decisione 2001/119/CEE e decisioni 2001/573/CEE è stato quindi revisionato e ampliamente modificato il catalogo europeo dei rifiuti. La decisione 2000/532/CEE all'art. 4 dispone che gli stati membri adottano le misure necessarie per conformarsi alla presente decisione entro il 2002; ma la successiva decisione 2001/118/CEE, che ha sostituito l'allegato della precedente decisione, all'art. 2 prevede che la presente decisione si applica a partire dal 1° Gennaio 2002. Tale decisione è confermata anche negli arts. 2 delle decisioni 2001/119/CEE e 2001/573/CEE. La decisione 94/904/CEE viene così abrogata a decorrere dal 1 Gennaio 2002. Dott. Enzo Bafaro NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO Il consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose I l decreto legislativo 4 febbraio 2000 n. 40 • il possesso, da parte del personale interes- pubblicato nella G.U. 52 del 03/03/2000 sato dell'impresa di un'adeguata formazione stabilisce, in attuazione della direttiva nei rispettivi fascicoli personali; 96/35/CE la descrizione e la qualificazione professionale dei consulenti per la sicurezza dei trasporti su strada, per ferrovia o per via navi- gabile di merci pericolose. Il decreto fissa il campo di applicazione, gli obblighi del capo dell'impresa, gli obblighi del consulente, la qualificazione dei consulenti. Il chimico per la sua qualifica professionale nonché per la base culturale che gli viene dal suo corso di laurea si identifica perfettamente nelle mansioni e nelle materie che vengono fissate per la qualificazione del consulente. • l'applicazione di procedure d'urgenza adeguate agli eventuali incidenti o eventi imprevisti che possano pregiudicare la sicurezza durante il trasporto di merci pericolose o le operazioni di carico o scarico; • il ricorso ad analisi e, se necessario, la redazione di relazioni sugli incidenti, gli eventi imprevisti o le infrazioni gravi constatate nel corso del trasporto delle merci pericolose o durante le operazioni di carico o scarico; • l'attuazione di misure appropriate per evitare Il certificato di formazione si ottiene mediante la ripetizione di incidenti, eventi imprevisti o il superamento di un esame da sostenere pres- infrazioni gravi; so la sede territoriale della direzione generale della Motorizzazione Civile e dei Trasporti del Ministero dei Trasporti e della Navigazione. ◗ Elenco delle mansioni del consulente di cui all'articolo 5, comma 1 I compiti del consulente comprendono in parti- • la considerazione delle disposizioni legislative delle particolari esigenze relative al trasporto di merci pericolose, per quanto concerne la scelta e l'utilizzo di subfornitori o altri interessati; • la verifica che il personale incaricato del trasporto di merci pericolose oppure del carico o dello scarico di tali merci disponga delle colare l'esame delle seguenti prassi e proce- procedure di esecuzione e di istruzioni dure dettagliate; relative alle attività dell'impresa riguardanti il trasporto di merci pericolose e le operazioni di carico e scarico di tali merci: • le procedure volte a far rispettare le norme in materia di identificazione delle merci pericolose trasportate; • l'avvio di azioni di sensibilizzazione ai rischi connessi al trasporto di merci pericolose o al carico o scarico di tali merci; • l'istituzione di procedure di verifica volte a garantire la presenza a bordo dei mezzi di • le prassi dell'impresa per quanto concerne la trasporto, dei documenti e delle attrezzature considerazione, all'atto dell'acquisto dei mezzi di sicurezza che devono accompagnare il di trasporto, di qualsiasi particolare esigenza trasporto e la loro conformità alle normative; relativa alle merci pericolose trasportate; • le procedure di verifica del materiale utilizzato per il trasporto di merci pericolose o per le operazioni di carico o scarico; NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO • l'istituzione di procedure di verifica dell'osservanza delle norme relative alle operazioni di carico e scarico. 19 ◗ Elenco delle materie di cui all'articolo 5, comma 2 Le conoscenze da verificare ai fini del rilascio del certificato devono vertere almeno sulle seguenti materie: I. Le misure generali di prevenzione e di sicurezza, quali: - conoscenza dei tipi di conseguenze che possono essere provocate da un incidente che 20 coinvolge merci pericolose; - dichiarazione di conformità del mittente. 5. il modo di invio, le restrizioni di spedizione: - carico completo; - trasporto alla rinfusa; - trasporto in grandi recipienti per carichi sfusi; - trasporto in contenitori; - trasporto in cisterne fisse o amovibili. 6. il trasporto di persone; 7. i divieti e le precauzioni relativi al carico in comune; - conoscenza delle principali cause di incidenti. 8. la separazione dei materiali; II. Le disposizioni relative al modo di trasporto 9. le limitazioni dei quantitativi trasportati ed i quantitativi esentati; utilizzato dalla legislazione nazionale, dalle norme comunitarie, dalle convenzioni e dagli accordi internazionali, in particolare per quanto riguarda: 1. la classificazione delle merci pericolose: - procedura di classificazione delle soluzioni e delle miscele; - struttura dell'enumerazione delle materie; - classi di merci pericolose e principi di classificazione; - natura delle materie e degli oggetti pericolosi trasportati; - proprietà fisico-chimiche e tossicologiche. 2. le condizioni generali di imballaggio, comprese le cisterne e i contenitori: - tipi di imballaggi nonché codificazione e marcatura; - requisiti relativi agli imballaggi e prescrizioni riguardanti le prove sugli imballaggi; - stato dell'imballaggio e controllo periodico. 3. le iscrizioni e le etichette di pericolo: - iscrizione sulle etichette di pericolo; - apposizione e eliminazione delle etichette di pericolo; - segnaletica e etichettatura. 4. le indicazioni che devono figurare nei documenti di trasporto: - informazioni contenute nei documenti di trasporto; 10. il maneggio e la sistemazione del carico: - carico e scarico (tasso di riempimento); - sistemazione e separazione; 11. la pulizia e/o il degassamento prima del carico e dopo lo scarico; 12. l'equipaggio: formazione professionale; 13. i documenti di bordo: - documenti di trasporto; - consegne scritte; - certificato di autorizzazione del veicolo; - certificato di formazione per i conducenti di veicoli; - attestato di formazione per la navigazione interna; - copia di qualsiasi deroga; - altri documenti; 14. le consegne di sicurezza: applicazione delle istruzioni e attrezzatura per la protezione del guidatore; 15. gli obblighi di sorveglianza: sosta e parcheggio; 16. le norme e le restrizioni esistenti in materia di circolazione o di navigazione; 17. gli scarichi operativi o accidentali di sostanze inquinanti; 18. i requisiti relativi al materiale di trasporto. NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO L'ordine dei chimici di Roma ha organizzato un corso propedeutico al sostenimento dell'esame della durata di 40 ore, affidato a docenti specifici nelle materie oggetto dell'esame. Al primo corso che è andato in onda dal dicembre 2000 al luglio 2001 hanno partecipato circa 50 iscritti. Nel mese di luglio si sono tenuti gli esami a Pescara e a Roma e diversi chimici hanno ottenuto il certificato di formazione valido nella Comunità europea rilasciato dal Ministero dei Trasporti e delle Navigazioni dipartimento dei Trasporti Terrestri. Si tratta quindi di un ulteriore sbocco professionale per il chimico, un attestato che può essere presentato alle aziende per offrire un supporto di consulenza nel settore della sicurezza per le merci pericolose (etichettature, imballaggio, movimentazione e trasporto). Dr. Chim. Fernando Maurizi 21 La redazione de IL CHIMICO ITALIANO Redazione: P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma Tel. 06.47883819 - Fax 06.47885904 E mail: [email protected] invita i propri lettori ad inviare contributi scritti su problemi di attualità della chimica e della professione. NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO Insediamento organi statutari dell’EPAP Il 4 dicembre 2001 si è insediato il Consiglio di Amministrazione dell’Ente di Previdenza ed Assistenza Pluricategoriale (EPAP) ne fanno parte: 22 Dott.ssa Dott. Dott. Dott. LAURA CRESCENTINI per la categoria professionale degli Attuari SANDRO SANDRINI per la categoria professionale dei Chimici MARCO FABBRI per la categoria professionale dei dottori Agronomi e dottori Forestali ARCANGELO PIRRELLO per la categoria professionale dei Geologi. Il Consiglio di Ammnistrazione ha assunto tutte le funzioni previste dallo Statuto, comprese quelle attribuite in via transitoria al Comitato Fondatore dall’art. 22 dello Statuto. Nella stessa seduta il Consiglio di Amministrazione ha eletto il Dott. SANDRO SANDRINI Presidente ed il Dott. MARCO FABBRI Vice-Presidente dell’Ente. Il Consiglio di Indirizzo Generale risulta composto: Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. Dott. ANGELO DI ROSARIO (Ordine dei Geologi della Campania) Coordinatore DOMENICO MAISTO (Ordine dei dott. Agronomi e dott. Forestali di Salerno) Segretario BRUNO CATARA (Ordine dei Chimici di Catania) Consigliere SALVATORE DI LORENZO (Ordine dei dott. Agronomi e dott. Forestali di Siracusa) Consigliere ANTONIO FRANCO FADDA (Ordine dei Geologi della Sardegna) Consigliere ROBERTO GAUDIO (Ordine dei dott. Agronomi e dott. Forestali di Aosta) Consigliere GIUSEPPE GEDA (Ordine dei Chimici del Piemonte e Valle d’Aosta) Consigliere LUCIO GIRARDI (Ordine dei Geologi della Campania) Consigliere LAMBERTO GRIFFINI (Ordine dei Geologi della Lombardia) Consigliere FILIPPO GUIDOBALDI (Ordine dei Geologi dell’Umbria) Consigliere GIUSEPPE MONACI ( Ordine dott. Agronomi e dott. Forestali di Grosseto) Consigliere ROBERTO NERONI (Ordine dei Geologi della Toscana) Consigliere GIOVANNI PERRI (Ordine dei dott. Agronomi e dott. Forestali di Cosenza) Consigliere VITTORIO PUOLATO (Ordine Nazionale Attuari) Consigliere GAETANO ROMANO (Ordine dei Geologi del Piemonte) Consigliere GIANNI SERRAGIOTTO (Ordine dei dott. Agronomi e dott. Forestali di Belluno) Consigliere RAFFAELE TELESE (Ordine dei dott. Agronomi e dott. Forestali di Roma) Consigliere Il Comitato dei Delegati dei Chimici risulta composto: Dott. ANTONIO RIBEZZO (Ordine dei Chimici del Lazio, Abruzzo, Molise ed Umbria) Coordinatore Dott. GIUSEPPE MORAS (Ordine dei Chimici di Gorizia) Consigliere Dott. CARLO ODORICI (Ordine dei Chimici di Modena) Consigliere Si è così conclusa la fase di avvio dell’EPAP che, con l’insediamento degli Organi nella pienezza dei loro poteri, entra nella fase della gestione ordinaria. Il Consiglio Nazionale dei Chimici ringrazia i componenti del Comitato Fondatore per l’attività svolta nel difficile periodo iniziale e augura ai componenti neo-eletti, in particolare al collega dott. Sandro Sandrini, Presidente del Consiglio di Amministrazione, un sereno e proficuo lavoro nell’interesse di tutti gli iscritti alla Cassa. NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO [ Le comunicazioni a seguito riportate nella rubrica “Notizie dall’Europa” sono tratte dagli ultimi numeri di “CORDIS”, bollettino dell’Ufficio delle Pubblicazioni Ufficiali delle Comunità Europee. ] Il GCE sulla fusione esorta l’UE a perseguire una politica energetica forte Nell'ultimo parere riguardo al programma "Fusione" della Commissione europea, il gruppo consultivo esterno (GCE) afferma che l'Unione europea dovrebbe perseguire un programma forte in materia di energia, nel quale la ricerca sulla fusione controllata svolga un ruolo centrale. "L'UE inoltre dovrebbe fare tutto ciò che è ragionevolmente possibile, affinché il prossimo esperimento di fusione su vasta scala venga realizzato in Europa", afferma il GCE. L a ricerca in materia di fusione nucleare viene attualmente finanziata nell'ambito del programma Euratom e gestita nel contesto del programma "Energia, ambiente e sviluppo sostenibile" del 5PQ della Commissione. Il gruppo approva tale azione e raccomanda alla Commissione di perseguire vigorosamente le sue attuali attività di R&S nel campo della fusione. "Poiché la ricerca sulla fusione è un'impresa a lungo termine, decisamente ancora troppo lontana per gli investimenti privati, il finanziamento pubblico è di vitale importanza per continuare a ottenere risultati nel corso dei prossimi 2O-30 anni. Al termine di tale periodo, la fusione controllata entrerà in una fase in cui sarà ragionevole prevederne l'applicazione commerciale come fonte di energia". Il GCE ritiene inoltre che il programma debba rimanere orientato alla realizzazione del reattore e appoggia la strategia che include le attività in materia di fisica e tecnologia della fusione, concentrandosi sulla costruzione e il funzionamento del reattore "Next Step" ITER "come passo necessario verso la realizzazione di un impianto di dimostrazione (...) poiché una positiva integrazione delle questioni relative alla fisica e alla tecnologia attesterà la fattibilità NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO tecnica della produzione di energia elettrica mediante fusione". Il gruppo si spinge oltre, evidenziando l'importanza di percorrere ogni strada possibile verso un approvvigionamento energetico sostenibile, a lungo termine e sicuro per le generazioni future. Nonostante una sensibile diminuzione dell'intensità energetica, si prevede che il fabbisogno energetico mondiale aumenterà a seguito della crescita dell'economia globale, afferma il GCE. Ciò significa che, con il diminuire delle riserve di combustibili fossili, il miglioramento dell'efficienza energetica diventerà imperativo. "L'unica fonte di produzione elettrica matura e priva di gas a effetto serra e la fusione nucleare", sostiene il gruppo. "Occorre chiarire che un sensato approccio all'approvvigionamento energetico futuro non potrà essere basato su una filosofia del tipo "o uno", o l'altro", bensì sul principio "l'uno e l'altro". (...) i combustibili fossili, le energie rinnovabili, la fissione e fusione dovrebbero essere ulteriormente esaminati e sviluppali, affinché le generazioni future possano scegliere un'appropriata combinazione di fonti energetiche", afferma il gruppo. Il GCE definisce sorprendenti i progressi scientifici compiuti nel settore della ricerca sulla fu- 23 24 sione: "Tutte le informazioni tecnicoscientifiche disponibili mostrano che si stanno compiendo costanti e importanti progressi verso la messa a punto di un reattore dalle eccellenti prestazioni". Tuttavia, la produzione di elettricità mediante fusione è ancora lontana e occorrerà molto tempo prima che diventi realizzabile, non fosse altro che per i costi di costruzione e funzionamento di grandi impianti sperimentali, come ITER appunto. Una maggiore disponibilità di denaro potrebbe significare maggiori progressi. "Occorre determinazione politica per rispettare le scadenze previste". Secondo gli esperti, la progettazione tokamak (di cui ITER sarebbe il principale rappresentante) a tutt'oggi offre le migliori opportunità di successo. Tuttavia, essi sono a favore di ulteriori ricerche su principi alternativi e approvano le strategia volta a integrare le attività in ambito "Next Step" con la ricerca a lungo termine sui materiali, incentrata sullo studio, fra l'altro, di materiali strutturali a bassa attività e resistenti alle radiazioni e di materiali superconduttori. Sarà necessario mantenere un approccio internazionale nei confronti della ricerca sulla fusio- ne, e portare avanti la ricerca in materia di sicurezza e aspetti ambientali dell'energia elettrica generata da fusione, affermano gli esperti, i quali auspicano un maggior coinvolgimento dell'industria nella ricerca sulla fusione. "Occorre dedicare la dovuta attenzione al soddisfacimento delle esigenze degli enti di erogazione dei servizi pubblici dell'Unione europea in termini di future centrali elettriche. Il modo migliore per raggiungere tale obiettivo consiste in un forte coinvolgimento dell'industria nelle attività di progettazione e costruzione del generatore "Next Step". La decisione di installare il reattore ITER in Europa, conclude il GCE, servirebbe a confermare e rafforzare la leadership dell'Europa nel campo della ricerca sulla fusione. Se tale scelta si rivelasse insostenibile, il gruppo preferirebbe che la scelta ricadesse sul Canada, piuttosto che sul Giappone. Infine, il GCE esprime la sua preoccupazione per l'apparente inconsapevolezza dell'opinione pubblica riguardo alla gravità del problema energetico a lungo termine ed esorta la Commissione a intensificare gli sforzi per rendere noto il problema ai media, ai cittadini in generale e ai suoi rappresentanti incaricati. NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO Busquin: “L’Europa ha perso la propria cultura della ricerca” "L'Europa sembra aver perso la (propria) cultura della scienza e della ricerca, che è stata all'origine del suo sviluppo e del suo successo in passato", ha dichiarato il Commissario per la Ricerca Philippe Busquin a Losanna (Svizzera), il 30 marzo. I ntervenendo a un incontro presso l'Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna, Busquin ha evidenziato il paradosso dell'attuale situazione in cui, malgrado la ricerca svolga un ruolo sempre più importante nella nostra società, con un contributo alla crescita economica europea stimato fra il 25 e il 50%, la spesa dell'Europa per la ricerca è inferiore a quella dei suoi concorrenti e, in termini assoluti, nell'UE si registra un crescente calo degli investimenti nella ricerca e nell'innovazione. Secondo il Commissario, tale situazione non è da imputarsi a una questione di mezzi finanziari, poiché il prodotto interno lordo dell'UE e quello degli Stati Uniti sono equiparabili. Il problema riguarda invece la cultura della ricerca. "È necessario pertanto compiere uno sforzo congiunto tra Stati membri e Comunità, al fine di restituire all'Europa una capacità di ricerca adeguata alle sue esigenze e alle sfide socioeconomiche che si trova ad affrontare", ha dichiarato Busquin. In seguito, egli ha illustrato i provvedimenti che la Commissione intende adottare per far progredire la ricerca comunitaria, ricordando ai presenti che il prossimo programma quadro di NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO ricerca non dovrà essere un sesto "programma nazionale", bensì un importante strumento fin a n z i a r i o, essenziale per l'attuazione dello Spazio europeo della ricerca (SER). La realizzazione del SER dipende da una maggiore integrazione fra ricerca europea, risorse umane e mobilità dei ricercatori, nonché da un utilizzo più efficace delle infrastrutture di ricerca, da un miglioramento del rapporto tra scienza e società dall'apertura dei programmi nazionali e dal sostegno alla coopera z i o n e scientifica a diversi livelli europei, per esempio nell'ambito dell'Agenzia spaziale europea, del CERN (Organizzazione europea per la ricerca nucleare) e della cooperazione tecnicocientifica COST. Busquin si è detto dispiaciuto che la Svizzera non partecipi ancora appieno al 5PQ, malgrado nel 1999 sia stato firmato un accordo che attende a tutt'oggi la ratifica da parte di 8 Stati membri. Il Commissario spera che tale situazione venga risolta entro il prossimo ottobre, consentendo così l'entrata in vigore dell'accordo a partire dal 1 gennaio 2002. 25 La Commissione adotta il piano d’azione “eLearning” Adottando il piano d'azione "eLearning" il 28 marzo 2001, la Commissione europea si è impegnata a utilizzare l'intero potenziale delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione per modernizzare i sistemi di istruzione e di formazione e l'apprendimento permanente. 26 I l piano, proposto dal Commissario europeo per l'Istruzione e la Cultura, Viviane Reding, di concerto con il Commissario per le Imprese e l'innovazione, Erkki Liikanen e il Commissario per il Lavoro e gli affari sociali, Anna Diamantopoulou, mira ad agevolare la cooperazione tra scuola, istituti di formazione e industria negli Stati membri dell'Unione, al fine di conferire alle nuove tecnologie della comunicazione un ruolo di primo piano nel settore dell'istruzione. "Il piano "eLearning" è parte essenziale dell'iniziativa "eEurope" volta a combattere il divario digitale, un obiettivo che sarà possibile raggiungere solo garantendo un livello sufficiente di qualificazione e l'acquisizione della cultura digitale", ha dichiarato il Commissario Liikanen. "Gli europei devono poter approfittare rapidamente delle opportunità offerte dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per combattere gli insuccessi scolastici e l'esclusione, per imparare a ogni età della vita e per ridurre la carenza di personale qualificato che affligge l'economia europea", ha aggiunto il Commissario Reding. L'iniziativa "eLearning", adottata dalla Commissione lo scorso anno, aveva individuato alcune linee d'azione prioritarie. Il piano d'azione contiene proposte concrete per raggiungere questi obiettivi: • Elaborazione di uno strumento di ausilio, all'adozione di decisioni sotto forma di repertorio di informazioni contenente indicatori qualitativi e quantitativi sull'uso delle TIC (Tecnologie dell'informazione e della comunicazione) a fini didattici negli Stati membri. • Costituzione di una piattaforma europea per gli scambi e la ricerca, che si avvalga delle strutture esistenti negli Stati membri allo scopo di valorizzare le applicazioni innovative delle nuove tecnologie elettroniche per l'istruzione e la formazione, in particolare negli ambiti seguenti: possibili applicazioni delle tecnologie emergenti negli ambienti di apprendimento, campus virtuali e mobilità virtuale. Tale piattaforma rappresenterà un'alternativa all'istruzione organizzata secondo i metodi tradizionali, nei casi in cui quest'ultima abbia fallito. • Promozione dello sviluppo delle infrastrutture. Tale obiettivo sarà raggiunto, ad esempio, installando reti digitali nelle università delle regioni sfavorite, grazie al sostegno del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR) e della Banca europea per gli investimenti (BEI). • Inclusione della "cultura digitale" nelle nuove competenze di base da acquisire lungo l'intero arco della vita e riconoscimento di tali competenze in tutta la Comunità. La Commissione valuterà l'opportunità di istituire un titolo di studio europeo in tecnologie dell'informazione. • Valorizzazione del potenziale del corpo docente attraverso l'individuazione e la diffusione delle migliori prassi a livello comunitario e l'investimento nella ricerca sulle qualifiche degli insegnanti e dei formatori di domani. • Sostegno all'elaborazione di contenuti didattici di qualità grazie a un inventario dei sistemi di certificazione della qualità, realizzato in NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO collaborazione con gli Stati membri, che garantisca la sicurezza dei siti culturali e di apprendimento ed esamini la questione della tutela degli autori. • Creazione di nuovi servizi educativi e formativi nell'ambito dei programmi educativi, culturali, audiovisivi e di ricerca in tre settori di particolare importanza: apprendimento delle lingue; arte, cultura e cittadinanza; scienza, tecnologia e società. Per conseguire tali obiettivi, la Commissione mobiliterà gli strumenti che essa gestisce: il programma sulle tecnologie della Società dell'informazione (IST) del Quinto progra m m a quadro, i programmi e le azioni per lo sviluppo tecnologico e la competitività ("Ten-Telecom", "eContent" e "Go Digital"), i programmi per l'istruzione e la formazione ("Socrates", "Leonardo da Vinci" e "Gioventù") e i fondi struttu- rali. Per parte sua, il gruppo BEI-FEI renderà disponibili 15 miliardi in 3 anni per investimenti nelle risorse umane e nell'innovazione connessi alle nuove tecnologie. Il 10 e l'11 maggio si svolgerà a Bruxelles il primo vertice "eLearning", dedicato alle partnership pubblico-privato, cui parteciperanno Stati membri, Commissione europea, europarlamentari, rappresentanti del mondo dell'istruzione e industriali. "eSchola", una campagna di sensibilizzazione all'uso di Internet di sensibilizzazione all'uso di Internet a scuola, sarà organizzata dal 5 all'11 maggio. Entro la fine del 2001 la Commissione realizzerà inoltre un sito internet dedicato all'eLearning, che costituirà un punto di riferimento per la collaborazione tra le varie parti interessate. Östros: “La laurea europea potrebbe stimolare la mobilità” L'introduzione di un "master degree'' europeo potrebbe stimolare la mobilità di studenti e laureati, ha dichiarato il Ministro svedese dell'istruzione e della scienza Thomas Östros, nel suo intervento in qualità di presidente dei Consigli "Ricerca" e ''Istruzione" a un convegno di studenti svoltosi a Göteborg (Svezia). Ö stros ha affermato che l'introduzione della laurea europea dovrebbe essere opzionale ed essere realizzata a livello degli Stati membri, ma ha sottolineato che tale laurea costituirebbe un importante passo avanti verso il raggiungimento di vari obiettivi della dichiarazione di Bologna del 19 giugno 1999, allorché 29 Paesi si erano impegnati a riformare la struttura dei propri sistemi di istruzione superiore puntando a una maggiore convergenza. "Il "master degree" europeo dovrebbe aggiungersi alle lauree nazionali già esistenti e non sostituirle", ha dichiarato il ministro Östros, il quale ha altresì affermato che gli studenti NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO dovrebbero poter scegliere di studiare per l'ottenimento di un "master degree" o di una laurea tradizionale, o forse di entrambe. "Un obiettivo importante di questa nuova laurea è motivare la mobilità che potrebbe avvantaggiarsi della distinzione degli studi master da quelli universitari. A mio parere gli studenti sono molto portati a pensare internazionalmente e interessati a ricevere un'istruzione di alta qualità, grazie al conseguimento di una laurea resa più attraente. Credo che un "master degree" europeo potrebbe riscuotere molto successo", ha concluso il ministro. 27 Il CCR semplifica gli istituti di Ispra in vista del 6PQ Il 1° settembre 2001, gli Istituti del Centro comune di ricerca (CCR) della CE situati a Ispra (Italia) saranno radicalmente riorganizzati, per adeguare l'ente alle mutate priorità politiche e a una diversa destinazione delle risorse. 28 Q uest'operazione punta a ridurre i costi e a consentire una maggiore concentrazione su due ambiti chiave della politica: l'ambiente, nonché la salute e la sicurezza dei cittadini e dei consumatori. La riorganizzazione contribuirà inoltre ad assorbire l'impatto di una decisione adottata dalla CE, che prevede il taglio di 200 cariche istituzionali dei CCR, semplificando l'attività di ricerca a fronte di una riduzione del bilancio in termini reali. Il processo prevederà la fusione dei quattro istituti di Ispra in tre unità, la perdita dell'Istituto delle applicazioni spaziali (SAI) e l'accorpamento delle sue a-ttività in altri istituti più fortemente concentrati sugli obiettivi dell'UE. Il CCR ci tiene a sottolineare che questa operazione non comprometterà le competenze acquisite nelle tecnologie spaziali, che confluiranno in altri settori a sostegno delle politiche dell'UE. In base a tale semplificazione, il CCR potrà applicare le sue ormai note conoscenze, acquisite nel campo dell'osservazione spaziale, a una nuova iniziativa sul Monitoraggio globale dell'ambiente e della sicurezza (GMES), che prenderà vita nel corso della riorganizzazione. L'iniziativa, attualmente in fase di lancio, fa seguito ai risultati di un comitato di valutazione supportato da revisori interni che, dopo cinque anni di lavoro, ha evidenziato una "sostanziale sovrapposizione" tra le attività del SAI e dell'Istituto dell'ambiente (EI) da un lato, e l'Istituto dei sistemi, dell'informatica e della sicurezza (ISIS) dall'altro. Questi due ultimi istituti svolgeranno un ruolo chiave nel nuovo programma, volto a coadiuvare la politica dell'UE in materia di sviluppo sostenibile e governance globale durante il prossimo decennio, facilitando la trasmissione di informazioni e promuovendo le conoscenze in merito ad ambiente e sicurezza. Il CCR che, fino al momento attuale, ha svolto un ruolo centrale nello sviluppo dell'iniziativa, si occuperà definitivamente della sua attuazione in vista del 6PQ, coordinando il lavoro tecnico e i partenariati, nonché sviluppando i servizi preoperativi, secondo quanto specificato dalle rispettive DG della CE. Istituto per la protezione e la sicurezza dei cittadini (IPSC) Nell'ambito della riorganizzazione, dovranno essere creati due istituti che assorbano le attività dell'EI e dell'ISIS. Molti elementi dell'ISIS confluiranno in un nuovo Istituto per la protezione e la sicurezza dei cittadini (IPSC), che si concentrerà sui crescenti problemi di sicurezza dell'UE. L'IPSC punterà a fornire un supporto per le politiche di tutela dei cittadini dell'UE, basandosi sulla ricerca con un preciso orientamento verso i sistemi. Il suo ambito di competenza comprenderà la cybersicurezza, le misure antifrode, la sicurezza umanitaria, i controlli di sicurezza e la nonproliferazione nel settore nucleare. Il nuovo Istituto riunisce praticamente l'intero ex ISIS, assieme a due strutture SAI, ossia l'unità di monitoraggio dell'agricoltura mediante telerilevamento e l'unità di applicazione dei sistemi spaziali. L'operazione sarà accompagnata da una massiccia riorganizzazione, che adeguerà il personale alle nuove priorità dell'Istituto. NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO Istituto per l'ambiente e la sostenibilità (IES) Sarà creato anche un Istituto per l'ambiente e la sostenibilità (IES), che combinerà la competenze dell'EI e del SAI per fornire supporto scientifico e tecnico alle strategie in materia di tutela ambientale e sviluppo sostenibile. Il nuovo Istituto adotterà un approccio integrato ai due ambiti politici, esaminerà il livello e l'andamento degli agenti inquinanti nell'atmosfera, nelle acque e nel terreno, nonché i loro effetti sull'ambiente e sugli individui, promuovendo l'erogazione di energia sostenibile. Con il suo approccio ad ampio raggio su tematiche come l'ambiente e lo sviluppo sostenibile, la creazione dello IES arriva proprio al momento giusto, mentre ci si appresta a preparare il sesto programma d'azione ambientale della DG Ambiente, nell'ambito del 6PQ. Le spese d'esercizio dell'Istituto saranno ridotte ulteriormente grazie alla fusione di tre unità di supporto gestionale, che diventeranno due perdendo un ufficio direttivo. Inoltre, la nuova e più snella organizzazione degli Istituti di Ispra e la ripartizione più chiara delle responsabilità migliorerà i rapporti sia con i clienti sia con partner potenziali. Partendo da questa base, il personale è stato ridistribuito da settori a bassa priorità a progetti di priorità più elevata in preparazione del 6PQ. Allo stato attuale, l'Istituto per la salute e la tutela dei consumatori resterà praticamente invariato, nonostante il suo centro di attenzione sia destinato a spostarsi gradualmente verso un approccio più integrato alle questioni sanitarie. Per informazioni: Consultare il sito web: www.jrc.org La ricerca contribuisce all'elaborazione di nuove norme in materia di etichettatura degli OGM da parte della Commissione Il 25 luglio, la CE ha adottato una nuova proposta relativa alla regolamentazione degli organismi geneticamente modificati (OGM) in Europa, nel tentativo di rafforzare la fiducia dei consumatori e di migliorare la rintracciabilità di queste sostanze nella catena alimentare. I p r ov vedimenti renderanno obbligatoria l'individuazione degli OGM dal produttore al consumatore, nonché l'etichettatura di tutti i prodotti alimentari e mangimi ottenuti a partire da o contenenti OGM. La legislazione propone di adottare un approccio alla regolamentazione degli OGM di tipo centralizzato e "standardizzato", in base al quale i prodotti geneticamente modificati (GM) dovrebbero essere sottoposti a un'unica valutazione scientifica da NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO parte dell'Autorità alimentare europea (AAE). Per la prima volta verranno inoltre inserite norme specifiche in materia di mangimi transgenici, mentre l'etichettatura verrà estesa a tutti i prodotti destinati all'alimentazione umana e animale ottenuti a partire da OGM, indipendentemente dalla presenza di proteine o DNA geneticamente modificati nel prodotto finale. Tuttavia, la presenza accidentale di materiale GM (fino a un massimo dell'1%) nei prodotti 29 30 alimentari e nei mangimi non comporterà l'obbligo di etichettatura, in ragione dell'impossibilità di garantire il 100% di purezza durante la coltivazione e la lavorazione. A raccomandare il controverso limite dell'1% a seguito di alcuni test dai quali è emersa l'impossibilità di individuare la presenza di proteine e DNA modificati al di sotto di tale livello, è stato l'Istituto per la salute e la protezione dei consumatori (IHCP) del CCR, il quale svolgerà un ruolo importante nella sperimentazione dei prodotti GM. Anche l'Istituto dei materiali e delle misure di riferimento (IMMR) del CCR svolgerà un ruolo significativo nello sviluppo dei metodi di rilevamento e dei materiali di riferimento utilizzati nella convalida dei campioni. Un portavoce del commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha sottolineato l'importanza del ruolo del CCR, affermando: "Per poter etichettare i prodotti alimentari o i mangimi è necessario mettere a punto dei test efficaci: si tratta di un processo in continuo sviluppo". Il commissario per l'Ambiente Margot Wallström, uno degli attori chiave nell'elaborazione delle proposte, ha dichiarato: "Le disposizioni relative alla rintracciabilità garantiscono un grado elevato di protezione dell'ambiente e della salute e preparano il terreno all'introduzione di un vero e proprio sistema di etichettatura. Ovviamente, ciò comporta un costo per i produttori e il commercio, ma è in gioco la nostra capacità di creare fiducia fra i consumatori. Solo la fiducia, infatti, consentirà alle società europee di cogliere le opportunità offerte dalle biotecnologie". I consumatori potranno scegliere sulla base dell'etichettatura Il commissario per la Salute e la protezione dei consumatori David Byrne, anch'egli molto attivo nell'elaborazione della nuova regolamentazione, ha affermato: "Queste norme serviranno a garantire che il quadro normativo comunitario sia all'altezza degli elevati standard attesi dai consumatori. A quel punto spetterà al consumatore decidere se acquistare alimenti prodotti a partire da OGM. E a consentire tale scelta sarà il sistema di etichettatura proposto. Altrettanto importante è, a parer mio, il fatto che per la prima volta in assoluto, in Europa, disporremo di norme chiare sui mangimi GM, fattore estremamente importante al fine di fornire informazioni affidabili agli allevatori circa il prodotto che acquistano". A seguito di una valutazione scientifica dei rischi da parte dell'AAE, nel corso della quale i cittadini potranno esprimere i propri commenti, i prodotti autorizzati verranno inseriti in un registro dei prodotti alimentari e dei mangimi GM per un periodo rinnovabile di dieci anni. L'onere della rintracciabilità degli OGM sarà a carico dell'industria e degli operatori commerciali, i quali dovranno annotare informazioni dettagliate per ogni fase relativa ai prodotti commercializzati, e inviarle agli altri soggetti nella catena commerciale. L'industria biotecnologica ha apprezzato queste nuove proposte, esprimendo l'auspicio che esse possano riaprire il mercato comunitario dei prodotti GM, congelato dal 1999, anno in cui è stata sospesa la commercializzazione di nuovi prodotti GM. È poco probabile, tuttavia, che le nuove proposte vengano accolte positivamente dagli Stati Uniti, poiché esse potrebbero interferire con il prossimo round di negoziati per la liberalizzazione del commercio mondiale. L'industria americana delle biotecnologie teme inoltre che la nuova legislazione costringa gli esportatori statunitensi a mettere in atto costosi sistemi di controllo. Le proposte, che vanno a completare la direttiva in materia di emissione deliberata di OGM nell'ambiente (90/220/CE), saranno discusse dal Consiglio e dal Parlamento Europeo nel corso dei prossimi mesi e dovrebbero entrare in vigore entro il 2003. In autunno verranno avanzate altre due proposte relative alle sementi GM. NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO La conferenza sulla biotecnologia sollecita interventi per risolvere il “paradosso” della ricerca europea La conferenza “Verso una visione strategica delle scienze della vita e della biotecnologia”, svoltasi a Bruxelles il 27 e il 28 settembre, è giunta alla conclusione che in Europa occorre un’azione urgente per trasformare la ricerca biotecnologia di punta in progresso economico e risolvere il “paradosso europeo” per cui a un buon livello scientifico corrisponde una scarsa valorizzazione commerciale dei risultati. La manifestazione ha inoltre evidenziato come i fattori etici e la percezione dell’opinione pubblica si ripercuotano sullo sviluppo delle biotecnologie. R elazionando su uno dei workshop della merciale", aggiungendo che le cause sono da conferenza intitolato "Potenziale e ricer- ricercare nella frammentazione del mondo ac- ca", Bruno Hansen, Direttore presso la DG Ri- cademico e industriale, delle discipline e dei cerca, ha affermato che, se da un lato la ricer- programmi nazionali di ricerca. Egli ha sottoli- ca biotecnologica dell'UE sta compiendo buoni neato che gli europei devono riconoscere come passi in avanti, dall'altro "sembra che non sia- "l'innovazione non sia un episodio isolato, ben- mo altrettanto efficienti nel tradurre la teoria sì una catena di eventi", e ha invitato all'azio- in pratica". Egli ha sostenuto che l'UE deve at- ne per rafforzare i legami tra istruzione, ricer- tivarsi rapidamente per recuperare il ritardo ri- ca e innovazione. spetto agli Stati Uniti in termini di competiti- Siebert ha sostenuto che, per raggiungere tale vità, migliorando i collegamenti e la compatibi- scopo, sono indispensabili i centri di eccellenza lità tra gli Stati membri e rafforzando la base proposti nell'ambito del prossimo programma di competenze. Il Direttore ha inoltre richiesto quadro di RST, ossia il 6PQ, assieme a iniziati- l'adozione di misure per accrescere la consa- ve che favoriscano la valorizzazione commer- pevolezza nei confronti della commercializza- ciale dei risultati della ricerca, come i program- zione, trattare con tempestività le questioni mi di trasferimento di tecnologia e i centri di etiche e incentivare la comprensione pubblica, incubazione di imprese. allo scopo di accelerare l'innovazione nel cam- Anche il Commissario per la Ricerca Philippe po della biotecnologia. Busquin in ha trattato il tema dell'innovazione, Anche Christian Siebert, capo facente funzione sottolineando che la biotecnologia r appresenta dell'unità "Biotecnologia e competitività dell'in- un fattore chiave per raggiungere l'obiettivo dustria farmaceutica" della DG Imprese, ha che l'Unione europea si è prefissata al summit espresso la necessità di massimizzare il poten- di Lisbona del marzo 2000, ossia diventare l'e- ziale economico della ricerca biotecnologica conomia della conoscenza più competitiva del comunitaria. Relazionando su un altro work- mondo. Egli ha affermato che l'UE deve atti- shop della conferenza intitolato "Innovazione e varsi tempestivamente per non "perdere l'ulti- concorrenza", ha affermato: "Spesso l'innova- mo treno", citando il progetto Genoma umano zione non riesce a raggiungere il mercato com- come esempio della "massa critica" che po- NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO 31 trebbe essere prodotta da progetti integrati su 32 fiuto dei prodotti contrassegnati. larga scala, nell'ambito del proposto Spazio Inoltre, Zepter ha sostenuto che l'opinione europeo della ricerca (SER). pubblica percepisce in modo controverso gli Intervenendo alla sessione conclusiva, il Com- sviluppi biotecnologici. Se l'uso della biotecno- missario per l'Agricoltura Franz Fischler ha ri- logia a scopi farmaceutici tende a creare meno badito che è necessario un approccio "proatti- problemi con il pubblico generico, la sua ado- vo" alla biotecnologia, perché "l'Europa non zione in ambiti "verdi" come l'agricoltura e l'in- può perdere le opportunità offerte da tale set- dustria alimentare spesso risulta meno accet- tore". Ha sottolineato che occorre conquistare tabile per i consumatori. la fiducia dei consumatori mediante appropria- Relazionando sul dibattito etico in materia di te informazioni e normative sull'uso della bio- biotecnologie, Zepter ha affermato che pro- tecnologia nel settore agroalimentare. Tutta- gressi come la ricerca sulle cellule staminali e via, il Commissario ha affermato che toccherà gli avanzamenti compiuti nella diagnosi delle ai coltivatori attivarsi per sviluppare un ap- malattie genetiche non devono ledere la libertà proccio alla questione, oppure "accontentarsi e la dignità umana. Ha inoltre citato un invito di politiche elaborate da altri". da parie del Commissario per l'Ambiente Mar- Relazionando sul workshop "Regolamentazione got Wallström, la quale chiede il riconoscimen- e governance", Paola Testori Coggi, Direttrice to dei "confini" in tale ambito, sostenendo presso la DG Salute e tutela dei consumatori, quanto sia importante che la ricerca accetti ha affermato che, se da un lato le proposte un'autolimitazione sulla base di prove evidenti. della Commissione per etichettare prodotti ali- Anche l'eurodeputato lussemburghese Robert mentari e mangimi geneticamente modificati Goebbels, presidente della commissione tem- (GM) sono essenziali per mantenere la fiducia poranea per la genetica umana del Parlamento dei consumatori, dall'altro "gli scienziati attivi europeo, si è espresso in merito alla questione nel processo di valutazione del rischio dovran- etica, affermando che la "libertà della ricerca, no risultare totalmente indipendenti". come tutte le altre forme di libertà, non è as- La direttrice ha aggiunto che grandi aspettati- soluta''. Tuttavia, ha aggiunto che l'Unione eu- ve sono riposte nella futura Autorità alimenta- ropea ha il dovere di incoraggiare la ricerca nel re europea, quale istituzione in grado di valu- campo della biotecnologia e della genetica tare la sicurezza degli OGM ai sensi della nuo- umana, visti gli enormi benefici che potrebbe va legislazione. apportare in campo medico. Ha richiesto all'UE La Testori Coggi ha fatto notare che alcuni par- di stanziare un budget specifico per la ricerca tecipanti al workshop hanno espresso preoccu- sulle cellule staminali supervisionata da organi pazioni sul fatto che il nuovo programma di pubblici, affermando che "dovrebbe essere vie- etichettatura restringerebbe la scelta dei con- tata a livello europeo solo la ricerca finalizzata sumatori, dal momento che l'impatto negativo alla clonazione umana". dell'etichetta GM costringerebbe i rivenditori a Goebbels ha sostenuto l'impossibilità di risol- ridurre immediatamente le scorte di prodotti. vere le questioni etiche legate alla ricerca sulle Relazionando sul workshop "Percezione dell'o- cellule staminali, se si fa riferimento a qualsia- pinione pubblica e implicazioni etiche", si forma di codice morale universale. "Non esi- Bernhard Zepter, segretario generale facente ste una moralità naturale", ha affermato. "A funzione presso la Commissione europea, ha volte la natura e generosa, a volte crudele. Si confermato come alcuni delegati abbiano riba- deve agire sulla base della liberta". dito dubbi sulla questione, sostenendo come Il Commissario Busquin ha sostenuto che le l'etichettatura GM possa provocare il diretto ri- forme di collaborazione internazionale, come il SETTEMBRE/OTTOBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO proposto Spazio europeo della ricerca, costitui- affermato che i decisori saranno responsabili in scono un fattore determinante per trattare le ultima analisi non solo dell'UE e dei suoi Stati questioni etiche legate alla ricerca nel campo membri, ma anche di "tutta l'umanità". della biotecnologia. Ha affermato che i singoli La conferenza delle parti interessate rientra in Stati non possono decidere autonomamente su una vasta consultazione pubblica lanciata dalla questioni etiche che oltrepassano i confini na- Commissione europea, quale fase preparatoria zionali. Ha poi aggiunto che la "dimensione eu- all'ampio documento orientativo sulla biotec- ropea" della scienza e ora "piu importante che nologia e sulle scienze della vita, che riguar- mai" per fare chiareza nei dibattito. derà il prossimo decennio e gli anni successivi, La sessione conciusiva ha visto un'ulteriore di- e che la Commissione si è impegnata a pubbli- scussione dell'argomento che il presidente del- care entro la fine di quest'anno. la seduta, Lord Selborne, rappresentante della Camera dei Lord britannica, ha definito "democratizzazione della conoscenza''. Poiché "I'impatto della biotecnologia sarà globale", egli ha SETTEMBRE/OTTOBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO 33 Per informazioni: Consultare il sito web: europa.eu.int/comm/biotecnology FIRST ANNOUNCEMENT AND CALL FOR PAPERS 8th FECS Conference on Chemistry and the Enviroment: CHEMISTRY FOR A SUSTAINING WORLD 34 Athens, Greece, 31 August to 4 September 2002 Conference website: http://.scientificjournals.com/espr/fecs/8thConf.2002 UNDER THE AUSPICES OF: 1. FECS-DCE - 2. The Association of Greek Chemists, 3. ecomed publishers Organized by the University of Athens, Department of Chemistry CONFERENCE AIMS To fulfil its part in sustainble World dev elopment, chemistry is changing. This “greening” of chemistry involves two main thrusts. First, production, use and disposal of hazardous chemicals is being reduced and where possible eliminated. This must, however, be achieved whilst maintaining or improving the quality of human life, the natural environmental impact of anthropogenic chemicals is being studied so that it may be better understood, monitored and controlled. Research is continuing to supporrt these goals. New syntheetic pathways are being developed using renawable feedstocks, alternative solvents, catalysts and reaction condittions to increase energy and atom efficiency and reduce waste. Simultaneously the t ox i c o l o g y, metabolism and pollutants are being elucidated. Although sustainability in chemistry has become established in many parts of the industry, there is still a lack of general awareness omongst academics, industrialistsm regulatorrs and the media. The aim of this conference is to bring together scientists from universities, industry and governments • to discuss and promulgate the currrent state of knowledge, latest research findings and lik e l y future developments in all aspects of chemistry in the environment • to point the way include invited plenary lectures from world authorities, parallel sessions of or al presentation of submitted papers arranged to cater for both specialist and generalistt participantsm dedicated workshops and exibitions of commercial laboratory and field equipment. A special session will be devoted to the 2004 Olympic Games and its potential impact on the city of Athens. PRELIMINARY PROGRAM 1. Air Quality and Exposure 2. Water and Sediment Quality and Treatment 3. Soil Quality and Remediation 4. Anthropogenic Chemistry 5. Environmental Management 6. Education in Environmental Chemistry 7. Olympic Gamess and the Environment 8. Conservation of Ancient Monuments Suggestions for futher topics and speakers are welcome Call for Abstracts: Deadline for abstracts is March 2002 Registration fee: Participants: 300 Euro; graduate students: 100 Euro Pre-registration: online by the website orr by using the pre-registration form Accomodation: www.eott.gr Chairs: Hartmut Frank, Herman van Langenhove Chairs: Fritz Frimmel, Maria Teresa Vasconcelos Chairs: Toomas Tenno, Costas Michael Chairs: Valery S. Petrosyan, John Holder Chairs: Allan Astrup jensen, Sergio Facchetti Chairs: Uri Zoller, Miltiades I. Karayannis Chairs: Panayotiss Siskos, Ramom Mestres Chairs: Luciano Morrseelli, Nikos Katsanos Contact: Panayotis A. Siskos Assoc. Professorr of Analytical Chemistry and Environmental Analysis Department of Chemistry, University of Athens Penepistimiopolis - Zographon, Athens 15771, Greeece T: +301-727-4311 - F: +301-727-4750 e-mail: [email protected] - [email protected] Websites: http://www.siskos.gr - http://www.eex.gr SETTEMBRE/OTTOBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO HarsNet: un progetto europeo di assistenza alle aziende chimiche H arsNet (Thematic Network on Hazard Assessment of highly Reactive Systems) è un programma della Comuntà Europea che si occupa dei rischi derivanti dalle reazioni esotermiche in processi di tipo batch e semi-batch. HarsNet non è solo un progetto di ricerca, ma una rete tematica inserita nel Programma Tecnologie Industriali e dei Materiali (Brite EuRam) della Commissione Europea: una rete tematica e una piattaforma di scambio e di sviluppo di conoscenze, che riunisce specialisti di uno specifico campo, appartenenti a università istituti di ricerca ed industrie Europee. Un numero consistente di grandi e piccole industrie chimiche, università e centri di ricerca hanno dato vita ad HarsNet: l'Institut Quimic de Sarrià l'Università di Amburgo e la Stazione sperimentale per i Combustibili (SSC) sono i partner promotori del progetto a cui hanno aderito, ad oggi, oltre trenta partner da dieci paesi della Comunità Europea. A differenza di altri progetti di questo tipo, la partecipazione industriale è rilevante (oltre il 58%) a testimonianza dell'interesse dell'industria negli obiettivi del network. Alcuni di questi partner industriali sono aziende multinazionali con sede nella Comunità Europea ma vi sono anche diverse industrie di piccole dimensioni, sempre più interessate all'implementazione dei propri sistemi di gestione della sicurezza (SGS) come previsto peraltro dalla direttiva comunitaria Seveso II, recepita nel nostro paese dal D. Lgs. 334/99. HarsNet, si propone di definire opportune procedure atte ad evitare o ridurre i rischi derivanti da reazioni fuggitive che possano insorgere durante la conduzione di processi batch e semi-batch. Poiché le conoscenze in questo campo non sono ancora teen definite da procedure standard, ogni paese della Comunità si e dotato di pre- SETTEMBRE/OTTOBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO scrizioni e raccomandazioni proprie per effettuare opportunamente il risk assessment dei processi produttivi. Le aziende multinazionali che nel settore health & safety possono investire maggiori risorse hanno, in alcuni cast, adottato strategic di controllo e verifica della sicurezza dei process) ancora più severe ed efficaci di quelle imposte dalle Autorità di controllo dei vari paesi. HarsNet, iniziato nell'ottobre 1998, ha una durata di quattro anni ed un intenso programma di lavoro all'interno del network e di comunicazione all'esterno, specialmente nei confronti delle aziende chimiche medie e piccole (Small & Medium Enterpeises, SME). A questo scopo in ogni paese coinvolto nel progetto vengono organizzati forum annuali per offrire alle piccole e medie imprese l'opportunità di esporre problemi specifici agli esperti, che lavoreranno su questi temi allo scopo di trovare soluzioni fattibili, accedere a tecniche e procedure di lavoro preventivamente vagliate ed approvate dal network, acquisire nuove conoscenze in merito alla valutazione del rischio nei processi chimici e ottenere i risultati prodotti dai lavori svolti all'interno della rete. Dopo oltre due anni dall'inizio del progetto, sono state create linee guida da adottare per la valutazione dei processi dal punto di vista della sicurezza (HarsGuide), è stato creato un sito web (www.harsnet.de) dove trovare utili indicazioni circa i pericoli da reazione fuggitiva, link con istituti specializzati in sicurezza chimica (HarsWeh) ed altro. Ulteriori informazioni: Dr. Angelo Lunghi Stazione sperimentale per i Combustibili Viale A. De Gasperi, 3 20097 San Donato Milanese Tel. 02 51604.224 - Fax 02 5 14286 E-mail: [email protected] 35 Accordo di collaborazione Tra l'Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) e Stazione sperimentale per i Combustibili (SSC) in materia di sicurezza chimica I 36 n questi giorni è stato firmato un accordo di collaborazione tra l'Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro (ISPESL) e la Stazione sperimentale per i Combustibili (SSC). Tra i suoi compiti istituzionali 1'ISPESL svolge attività di formazione e informazione e di sviluppo di metodologie di identificazione dei pericoli connessi con i processi chimici. Per L'ISPESL è quindi necessario poter disporre di dati sperimentali sulle proprietà chimico-fisiche e termochimiche delle sostanze potenzialmente pericolose. Lo sviluppo di tali metodologie consentirebbe di dotare 1'ISPESL di strumenti adeguati per l'attività di valutazione dei rapporti di sicurezza da effettuare nell'ambito dei Comitati Tecnici Regionali. La SSC è l'unico Istituto pubblico in Italia a svolgere abitualmente analisi, sperimentazioni, consulenze alle imprese e ricerche finalizzate alla identificazione dei pericoli connessi alla manipolazione di sostanze chimiche e miscele. Ciò le permette di disporre di un gran numero di dati sperimentali che hanno consentito alla SSC di sviluppare una banca di dati termochimici denominata THARSAN (Thermal Hazard Reactive System Analysis). L'accordo prevede le seguenti attività: • sviluppo di attività di sperimentazione e di ricerca congiunte, anche con coinvolgimento dei paesi della UE o di partner internazionali; • attività di formazione e informazione mediante l'organizzazione di corsi di aggiornamento, indirizzati al personale delle PMI e degli enti pubblici e di manifestazioni a carattere divulgativo; • sviluppo di linee guida per la conduzione in sicurezza di operazioni unitarie; • potenziamento della banca dati THARSAN, relativa alle proprietà chimico-fisiche di sostanze e miscele potenzialmente pericolose; • consulenza alle PMI e disseminazione delle attività svolte. Potranno essere individuate e realizzate anche altre forme di collaborazione, quali lo sviluppo di ricerche e contributo modale. Elettrodo metallico per pH L a determinazione del pH è una delle operazioni più comuni in fase di controllo di produzione nel settore agro-alimentare e lattiero-caseario. Una nuova generazione di elettrodi metallici che utilizzano la tecnologia ISFET elimina tutti i rischi legati ai tradizionali elettrodi in vetro: non esiste più il pericolo che pezzi di vetro cadano nei prodotti con tutte le conseguenze del caso, è possibile controllare senza danni paste molto dure di alimenti e carne, il personale non si taglia. Altro vantaggio dovuto alla nuova tecnologia è la presentazione "palmare" del pH-metro I.Q. che amplia in modo incredibile l'uso del parametro pH: sul visualizzatore appaiono le registrazioni di tutte le misurazioni, i grafici, le note dell'operatore. Inoltre la compensazione della temperatura e la taratura sono automatiche. Il tecnologo alimentare che è tenuto ad applicare il sistema HACCP ed il laboratorista hanno così a disposizione un nuovo mezzo tascabile ed infrangibile per svolgere al meglio la loro attività routinaria di controllo qualità. Il pH-metro palmare I.Q è distribuito in Italia dalla International pbi. NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO ■ L'inquinamento elettromagnetico di Ruggero Tumbiolo Giuffrè Editore pag. 130 - L. 18.000 Definite le generalità ed il fenomeno fisico del- strutture per le comunicazioni mobili e perso- le onde magnetiche, si espone quanto sta av- nali, l'istituzione della Autorità per le garanzie venendo all'estero con normative frammenta- nelle comunicazioni, i tetti di radiofrequenza rie e con limiti sensibilmente diversi anche se compatibili con la salute umana, limitazioni le- è orientamento comune fissare norme più re- gali e servitù in materia di telecomunicazioni, strittive per stazioni radio, basi per telefonia disposizioni in materia di inquinamento elettro- cellulare nelle vicinanze di strutture scolastiche magnetico. o comunque destinate a bambini e a ragazzi. Nel marzo 2001 e stata promulgata la "legge Tra le Organizzazioni internazionali va ricorda- quadro" per assicurare la tutela della salute to il CENELEC (Comitè Européen de Normalisa- dei lavoratori e della popolazione dagli effetti tion Electrotecnique) che raggruppa i comitati della esposizione a determinati livelli di campi elettrotecnici di diversi paesi europei, compre- elettrici, magnetici, ed elettromagnetici, non- sa l'Italia, ed adotta delle linee guida. Altri ché la tutela dell'ambiente e del paesaggio. paesi hanno normative di carattere tecnico. Alla presentazione dei vari aspetti della legge L'attenzione delle Istituzioni Europee si e rivol- quadro segue la normativa delle regioni e delle ta sia alle radiazioni ionizzanti che a quelle non province autonome e quindi la tutela proces- ionizzanti. suale derivante da tutte le norme introdotte. Da ricordare la normativa statale precedente Il volume si completa elencando la normativa alla legge quadro che fissava i limiti massimi di comunitaria e della Unione Europea; la norma- esposizione ai campi elettrici e magnetici ge- tiva statale; la normativa della regioni e delle nerati dagli elettrodotti, la compatibilità elet- province autonome; la rassegna bibliografica. tromagnetica delle apparecchiature, le infra- ■ Il consulente per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose Claudio Amantia e Giandomenico Villa. Ed. EPC Libri. Un volume di 760 pagine: 80.000 lire In attuazione della direttiva 96/35/CE, il D. zione nella quale, per ciascuna opera z i o n e Lgs. 40/2000 ha introdotto la figura del "con- relativa all'attività dell'impresa, indica le even- sulente per la sicurezza dei trasporti di merci tuali modifiche procedurali ovvero strutturali pericolose" che viene definito: "ogni persona necessarie per l'osservanza delle norme in ma- designata dal capo dell' impresa per svolgere i teria di trasporto, di carico e scarico di merci compiti ed esercitare le funzioni definite all'ar- pericolose nonché per lo svolgimento dell'atti- tico lo 4 ed in possesso del certificato di cui al- vità dell'impresa in condizioni ottimali di sicu- l'articolo 5". In base all'art. 4 "Il consulente, in rezza." In base all'art. 5 "Il consulente deve seguito alla verifica delle prassi e delle proce- avere una conoscenza sufficiente dei rischi ine- dure indicate nell'allegato I, redige una rela- renti il trasporto e le operazioni di carico e sca- NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO 37 38 rico di merci pericolose e delle disposizioni ben più elevate di quella acquisibile da chi, pri- normative vigenti in materia, nonché dei com- vo di titoli di studio o di formazione professio- piti definiti nell'allegato I, e deve possedere un nale analoga, può comunque accedere all'esa- certificato di formazione professionale rilascia- me per il conseguimento del "certificato" pres- to dal Ministero dei trasporti e della navigazio- so le Commissioni regionali. Ma non vale a nul- ne - Dipartimento dei trasporti terrestri, a se- la recriminare. guito del superamento di un apposito esame". Il chimico che voglia svolgere l'attività di "con- Va evidenziato che per accedere all'esame non sulente per la sicurezza dei trasporti di merci è richiesto alcun titolo di studio o professionale. pericolose" deve sottoporsi a tale esame e Come si vede, quindi, ancora una volta il legi- conseguire l'ennesimo certificato (di validità slatore, nell'accogliere una normativa comuni- quinquennale). taria ha omesso di ricordare che nel nostro or- Il volume qui recensito risulta uno strumento dinamento ci sono dei professionisti di elevata prezioso non solo per prepararsi all'esame, ma qualificazione, quali i chimici, che possiedono anche per avere a disposizione un utile pron- gia conoscenze e preparazione professionale tuario sul trasporto di merci pericolose. ■ La gestione dei rifiuti (organizzazione, classificazione, etichiettature e trasporto) Roberto Montali e Claudio Rispoli. Ed. EPC Libri. Un volume di 164 pagine + un CD-ROM: 80.000 lire Il volume, scritto da due chimici, vuole essere light" che consente di evidenziare i flussi di una concisa guida operativa piuttosto che una produzione di rifiuti nei singoli reparti dell'a- trattazione critica, dei problemi inerenti la ge- zienda, scegliere i codici del catalogo europeo stione dei rifiuti. dei rifiuti ed i codici di smaltimento e recupero Lo scopo dichiarato e quello di mettere a di- (all. B e C del D.Lgs. 22i97) e identificare i ri- sposizione degli operatori consigli o percorsi schi associati dalla normativa vigente ai rifiuti logici utili ad evitare decisioni o azioni avven- pericolosi. Consente inoltre di gestire l'elenco tate o sanzionabili. Nella seconda parte del li- dei trasportatori, degli intermediari e degli bro viene trattato in maniera sintetica il tra- smaltitori e di creare un archivio dei rifiuti abi- sporto su strada delle merci pericolose, focaliz- tualmente prodotti dall'azienda. zato al caso specifico dei rifiuti, con esempi di Infine consente di gestire il carico e scarico dei applicazione. rifiuti con tutte le informazioni associate e la Il CD-ROM allegato al volume contiene il stampa del relativo registro. software "Gestire i rifiuti in azienda-versione NOVEMBRE/DICEMBRE 2001 • IL CHIMICO ITALIANO • Ordine dei Chimici di Mantova Via Pescheria, 22 - 46100 Mantova Tel. 0376.328348 - Fax 0376.320567 Presidente: Dott. Giuseppe Raffaldini • Ordine dei Chimici di Parma Strada Manara, 5.A 43040 Parma - Tel. 0521.944934 Presidente: Dott. Irio Bianconi • Ordine dei Chimici di Matera Via Ridola, 53 - 75100 Matera Tel. e Fax 0835.243409 Presidente: Dott. Gaetano Di Monte • Ordine dei Chimici di Pavia Viale della Libertà, 12 C.P. 13 - 27100 Pavia Tel. 0382.301585 Presidente: Dott. Paolo Gerardo • Ordine dei Chimici di Messina Via Garibaldi, 150 98121 Messina Tel. 090.59314 - Fax 090.59315 E-mail: [email protected] Presidente: Dott. Antonino Abate • Ordine dei Chimici di Milano sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Como, Lecco, Lodi, Sondrio e Varese Via Camperio, 9 - 20123 Milano Tel. 02.875440 - Fax 02.86995570 E-mail: ordine_chimici_lombardia@ hotmail.com • Ordine dei Chimici di Modena Piazzale Boschetti, 8 41100 Modena Tel. 059.225910 - Fax 059.223955 E-mail: [email protected] Presidente: Dott. Giuseppe Sant’Unione • Ordine dei Chimici di Napoli sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Avellino, Benevento, Caserta, Salerno Via A. Tari, 22 - 80138 Napoli Tel. 081.204590 - Fax 081.5548645 E-mail: [email protected] Presidente: Dott. Luigi Romano • Ordine dei Chimici di Padova sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Belluno, Rovigo, Vicenza Via Monte Solarolo, 22 35141 Padova Tel. e Fax 049.8723207 E-mail: [email protected] Presidente: Dott. Antonio De Pace • Ordine dei Chimici di Palermo sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Agrigento, Caltanisetta, Enna, Siracusa, Trapani Via P. Calvi, 2.E - 90139 Palermo Tel. 091.325652 - Fax 091.329742 Presidente: Dott. Eugenio Cottone • Ordine dei Chimici di Piacenza Galleria S. Giuseppe 8 29100 Piacenza Via Martiri della Resistenza Tel. 0523.712674 - Fax 0523.712675 E-mail: [email protected] Presidente: Dott. Fabio Dal Pozzo • Ordine dei Chimici di Potenza Via della Chimica s.n.c. 85100 Potenza Tel. e Fax 0971.53593 Presidente: Dott. Giuseppe Carella • Ordine dei Chimici di Ragusa Via Archimede, 183 - 97100 Ragusa Tel. 0932.624649 - Fax 0932.653974 Presidente: Dott.ssa Carmela Occhipinti • Ordine dei Chimici di Reggio Calabria sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valenzia Via Cairoli, 24 89127 Reggio Calabria Tel. e Fax 0965.893607 Presidente: Dott. Giuseppe Salvatore Panzera • Ordine dei Chimici di Reggio Emilia Via G. Bolognesi, 4 42100 Reggio Emilia Tel. e Fax 0522.302070 E-mail: [email protected] Presidente: Dott. Paolo Magnani • Ordine dei Chimici di Roma sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo, Perugia, Terni, Chieti, L’Aquila, Pescara, Teramo, Campobasso, Isernia Via di Colle di Mezzo, 15.b 00143 Roma Tel. e Fax 06.5030468 Presidente: Dott. Luciano Ginestroni • Ordine dei Chimici di Sassari Via Nulvi, 27 - 07100 Sassari Tel. e Fax 079.252568 E-mail: [email protected] Presidente: Dott. Giuseppe Mele • Ordine dei Chimici di Taranto Via d’Aquino, 74 - 74100 Taranto Tel. 099.4528216 Presidente: Dott. Nicola Virtù • Ordine dei Chimici di Torino sono iscritti anche i Chimici residenti nelle provincie di Alessan-dria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbania, Vercelli e Aosta Via Livorno, 60 - 10144 Torino Tel. 011.2258581/3 Fax 011.2258582 www.chimicipiemonte.it e-mail: [email protected] Presidente: Dott. Giuseppe Geda • Ordine dei Chimici del Trentino-Alto Adige Via Valentina Zambra, 16 38100 Trento Tel. 0461.825094 Fax 0461.825768 Presidente: Dott. Aldo Peruzzini • Ordine dei Chimici di Treviso Via P. M. Pennacchi, 15 31100 Treviso Tel. e Fax 0422.307023 Presidente: Dott. Giampaolo Bassetto • Ordine dei Chimici di Trieste c.o Lab. Chimico C.C.I.A.A. Viale S. Nicolò, 7 - 34121 Trieste Tel. - Fax 040.630600 Presidente: Dott. Ervino Zotti • Ordine dei Chimici di Venezia Dorsoduro, 2137 Università, Dipartimento di Chimica 30123 Venezia Tel. 041.2348564 Fax 041.2348662 Presidente: Dott. Giorgio Boccato • Ordine dei Chimici di Verona c/o Unione Italiana Vini Viale del Lavoro, 8 - 37135 Verona Tel. 045.8200901 Fax 045.8231805 Presidente: Dott. Francesco Pavanello