A∴G∴D∴G∴A∴D∴U∴ Un’introduzioneall’Alchimia Fr:.Orfeo L’AlchimiaèunadellescienzetradizionalicheappartengonoalvastoinsiemedelleArti Iniziatiche occidentali come, ad esempio, la Gnosi, la Cabbala, l’Ermetismo e molte altre. Ognunadiesseprevedeunpercorsodiconoscenzafondatosudiversemodalitàoperative, ma tutte quante sono accomunate dalla necessità, per colui che vuole immergersi in tali conoscenze, di essere iniziato a questi saperi mediante opportune procedure o rituali che sono sempre fondate su un aspetto profondamente spirituale. Questa rappresenta subito unaprimagrandedifferenzaconl’approccioallearticomunementedette:chisiavvicinaalla musica, alla danza o alla pittura si pone inizialmente sotto la guida di un maestro per comprendere prima le questioni tecniche di quella specifica arte, e solo in un secondo momento, una volta cioè che l’apprendista è sufficientemente esperto nei fondamenti operativi, si apre l’apprendimento del lato espressivo più propriamente artistico. Sebbene questasecondafasehasenz’altromoltoincomuneconunaspettointeriore,connessoalla sensibilità dell’artista e alla sua capacità di manifestarlo, nelle arti tradizionali il processo relativo al percorso spirituale ha inizio subito, senza esitazioni, anche se anch’esso viene corredato di attività pratiche. Queste operazioni pratiche, tuttavia, non sono finalizzate al perfezionamentodellatoestetico-emozionaledell’operarealizzatadall’artista:esseesistono solamenteinquantoveicoloutileperilpercorsospiritualeindividuale. Primadientrareneldettagliodi“cos’èl’alchimia”,valelapenaquindicomprenderea fondo le parole usate per definirne la categoria di appartenenza. Essa è una Scienza Tradizionale. Il termine Scienza ha la sua derivazione etimologica dal verbo latino SCIRE1, cioèsapere,elasuadefinizioneè“unsistemadicognizioniacquisiteconlostudioeconla meditazione”. Tradizionale, a sua volta, deriva sempre dal latino attraverso il verbo TRADERE, ossia consegnare, trasmettere. Con questa parola si intende “la trasmissione di fattistorici,dottrinereligioseoleggende,passatadietàinetàperviaoraleesenzaprova autentica e scritta”. L’unione dei due termini quindi sta ad indicare l’immersione in una conoscenza che si propaga nel tempo attraverso la trasmissione primariamente orale, e concessamediantelostudiopraticoel’intuizione.Lasecondacoppiaditerminicitatiprimaè ArteIniziatica.LaparolaArte,nonostanteperl’uomomodernoabbiaunsignificatochiaroe consolidato, deriva dalla radice ariana AR il cui senso principale è andare, muoversi verso qualcosa. Da essa derivano termini quali il sanscrito ARYA - eccellente, nobile - e ARETA - perfetto,condottoaperfezione-,dacuiilgrecoARETE’-virtù-finoaARITHMOS-numero, ordine.InfineIniziaticovienedallatinoINITIUM,ilcuisignificatoèrimastoinalteratoquale 1 IlsignificatoetimologicodeiterminiseguentiprovienedalVocabolarioEtimologicodiPianigiani,1907 (www.etimo.it). fondamento,inizio.PerArteIniziatica,quindi,siintendeunpercorsodiperfezionamentodel quale si definisce un preciso istante iniziale, comunemente identificato mediante una celebrazione rituale di rinascita spirituale nella nuova visione dell’esistenza sostenuta dall’arteconsiderata. Tenendoinconsiderazionetuttiquestielementi,veniamoquindiall’Alchimia.Cosìscrive ilPulcinelMorgante: QuestacittàdiTolletasolea TenerestudiodiNigromancia Quividimagivaartesilegea PublicamenteediPiromancia AToledonelXIIsecolo,infatti,dopolariconquistacristianasiaggiravanofilosofiestudiosi venuti da tutto l’Occidente alla ricerca di codici preziosi, per immergersi in dispute con eruditimusulmaniedebrei,efrugandosenzaposanellebotteghedegliscrivani,srotolando pergamene, sfogliando libri e cercando notizie di autori dai nomi ostici e di difficile pronuncia. Questi studiosi arrivano in Spagna per attingere alle conoscenze preservate nel mondo arabo dalla distruzione cristiana dei testi classici antichi - principalmente contenuti nella perduta biblioteca di Alessandria d’Egitto - e dei sapienti d’Oriente che nel millennio precedente avevano approfondito straordinarie conoscenze di carattere spirituale spesso provenienti da culture ancora più antiche. Molti di essi imparano l’arabo e iniziano a tradurre questi documenti che porteranno alla ricostruzione di una nuova civiltà d’Occidente.Costororiuscironoariportareallalucealcunideilibrideigrandifilosofigreci- Aristotele,PlatoneePitagorasututti-nonchétestidialgebra,matematica,trigonometria, medicina,astronomia,maanchetestidicaratterepiùoccultocomelamagia,l’astrologia,la negromanzia, l’alchimia e l’ermetismo. E’ proprio di quest’ultimo, ad esempio, che parla PulciquandocitalaPiromancia:l’artedelfuocorappresentapropriolaviaermetica. Lastoriadell'Alchimiafuspessostoriadiemarginazione,esilioederesia:adeglieretici, almeno per l'ortodossia bizantina, infatti dobbiamo in gran parte la trasmissione dell'Arte SacranelVicinoOriente.SitrattadeiNestorianichecacciatidefinitivamentedaEdessanel 489sidiresseroversounapiùtollerantePersia,seguitipochiannidopodagliultimifilosofidi Atene espulsi da Giustiniano. Questo periodo di pace relativa permise di proseguire con un'attività sempre più intensa l'opera di trasposizione in Siria di quasi tutto il patrimonio scientificodell'antichità.Tradottainunsecondotempoinaraboquesta«summa»,arricchita e rielaborata fu restituita molti secoli dopo a un Occidente imbarbarito, che aveva perso ogni contatto con le sue stesse radici. Quindi è possibile desumere che le conoscenze che oggiattribuiamoallaScienzaAlchemicaabbianounadirettaprovenienzagreco-classicache si è diffusa successivamente fino ai filosofi alessandrini di derivazione tolemaica, e quindi comunquegreca.Perfareunesempio,ilfamosofilosofogrecoDemocritoènotoperaver trasmessolasuaideadiatomoqualeelementofondamentaledellamateria,dalqualeogni altrasostanzamaterialehaorigineemattonefondamentaleperlarealizzazionediqualsiasi oggettotangibile.Maciòchecomunementesappiamodell’Alchimiaèchevieneconsiderata l’antesignana delle scienze chimiche, delle scienze cioè che studiano i processi di composizione della materia e della sua modificazione sulla base di elementi primari. Estendendo questo concetto, è facile immaginare che operando con un solo mattone basilare è possibile trasformare qualunque sostanza in qualunque altra, semplicemente modificando le relazioni tra gli atomi che la compongono. E questo è proprio quanto ci insegnalafisicamoderna!Lamateriaècostituitadapochissimielementifondamentalieper mezzodiquestiognicosapuòesserecostruita-tenendocontocheilmodernoconcettodi atomo non è più quello inteso da Democrito, cioè l’indivisibile, ma è stato sostituito da protoni,neutroniedelettroniadunacertascala,erecentementedalcostituenteancorapiù basilareacuièstatodatoilnomedistringa. Gli alchimisti sono passati alla storia per essere coloro che avrebbero potuto trasformare il piombo in oro. Ora sappiamo che questa trasformazione è possibile in linea teorica ma richiederebbe quantità di energie nonché strumenti del tutto al di fuori della portata dei filosofi medievali o, ancora prima, greci. Si tratta quindi di un grande inganno volto a raggirare uomini semplici e creduloni? Sicuramente vi sono stati diversi sedicenti alchimistinelpassatochehannoapprofittatoditalepresuntacapacità,masarebbedeltutto riduttivo pensare che una tradizione tanto antica possa essere vissuta così a lungo per questomotivotantoriduttivo. Questogenerediriflessioniemergonosolamentesenonsitienecontodiquantodetto all’inizio, e cioè che l’Alchimia è una Scienza dello Spirito. Che fa uso certamente di operazionilegateintimamenteallamateria,maquestedevonoconsiderarsisoloqualiveicoli operativi per lo sviluppo di un cammino interiore le cui caratteristiche trovano sempre un perfetto riscontro con il mondo delle sostanze. Quel piombo e quell’oro citati prima, pertanto,nondevononecessariamenteessereconsideratisolocomeelementichimici,come sostanze materiali, ma piuttosto come stati dell’essere. In questo modo, il trasformare il piombo in oro avrà senz’altro un significato più intimo, laddove i nomi delle sostanze e le operazioni fatte su di esse riportano a stadi di conoscenza interiore e alla via che, percorrendola,cipermetteditransitareattraversodiessi. AVenezia,nel1475,unanonimoletteratoscriveunbrevetrattatodedicatoacoloroche “siinteressanodaunpuntodivistateorico,nonpratico,aquellacelebrepartedellafilosofia sublime e gloriosa che è nascosta agli sciocchi ma rivelata agli uomini prudenti, ovvero l’astronomiainferiore,cioèlatrasmutazionedeglielementi”.Ciòdicuisiparlaèl’Alchimia, mamedianteunadefinizionefilosoficanellaqualenonvienenominatol’orooimetallivili associati comunemente all’Alchimia. Si mette piuttosto in rilievo il carattere sublime e segretodelsaperealchemicoelasuainterazioneconilmacrocosmo(astronomiainferiore) esprimendone l’operatività in termini generali (trasmutazione degli elementi). L’anonimo ricostruisce poi una genealogia appropriata per il percorso dell’Alchimia in Occidente, attingendoinparteaunmitodelleoriginicheharadicinellafiguradiErmete,nelqualefin dall’antichitàsiriconoscevailmondoinDioeDionelmondointero.RobertodiChester,un altro di quei filosofi che frequentarono gli ambienti musulmani in Spagna nel XII secolo, riporta l’origine dell’Alchimia a Ermete, detto Trismegisto perché “vi furono un tempo tre filosofi, ognuno dei quali ebbe il nome di Ermete. Il primo fu Enoch, detto Ermete o Mercurio. Il secondo fu Noè, anch’egli denominato Ermete e Mercurio. Infine vi fu il terzo ErmetecheregnòalungoinEgittodopoildiluvio.EglifuchiamatoTripliceamotivodelletre dignitàcheDiogliavevaconcesso:Re,FilosofoeProfeta”. In conclusione, non stupisce che ancora una volta la culla da cui anche l’Alchimia ha avuto origine sia l’antica terra d’Egitto. Sappiamo con ragionevole certezza che molti dei filosofigreci,fracuiPitagora,siformaronopressogliambientireligiosiedesotericiegizi,e tali conoscenze furono riportate in patria usando un linguaggio adeguato alla società e al pensiero greco dell’epoca. Attraverso la civiltà classica, il passaggio nel medio oriente nel periodo del primo medioevo e infine grazie al recupero di queste fonti nei territori riconquistatiagliarabidaicristiani,ilpensieroegiziociparlacontantevocidiverse,eunadi queste è l’Alchimia. Del resto, a fianco dell’accreditata etimologia per cui Alchimia deriva dall’arabo al-kīmiyya, composto dell'articolo determinativo al- e della parola kīmiyya che significa"chimica"echeasuavolta,sembrerebbediscenderedalterminegrecokhymeiache significa "fondere", "colare insieme", "saldare", ve n’è un’altra che trovo particolarmente adatta a quanto appena detto: Alchimia potrebbe derivare da Al Kemi, che significa Arte EgiziapoichégliantichiEgizichiamavanolaloroterraKemi. Avvicinarsiall’Alchimiaoggisignifica,quindi,riscoprireunatradizioneanticadimillenni (senondipiù,comemessoinevidenzadaquegliantropologichehannostudiatoleartidella metallurgia preistorica), costruita mediante un linguaggio ostico e penetrabile solo con grande difficoltà, mediante allegorie spesso visionarie e oniriche normalmente fondate su simbolismi legati alle sostanze e alle loro caratteristiche. Ma dall’indubbia capacità di condurre colui che volesse percorrere le ardue vie che penetrano gli anfratti oscuri del nostroessere,versounacomprensioneunitariaesublimedellospirito. Bibliografia 1. Michela Pereira, “Arcana Sapienza – L’alchimia dalle origini a Jung”. Carocci Editore, 2001 2. Arisleo,“Laturbadeifilosofi”.EdizioniMediterranee,1997 3. JohannesFabricius,“Alchimia”.EdizioniMediterranee,1997 4. Tommaso d’Aquino, “L’alchimia ovvero Trattato della pietra filosofale”. Newton Compton,2006 5. acuradiEugèneCanseliet,“MutusLiber”.EdizioniArkeios,1995 6. a cura di Stefano Andreani, “Un libretto di alchimia - Inciso su lamine di Piombo nel SecoloXIV”.EdizioniMediterranee,1998