IL CHIMICO ITALIANO TARIFFA REGIME LIBERO: “POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO - 70% - DCB ROMA” Periodico di Informazione dei Chimici Italiani • www.chimici.it • ANNO XXIII N. 1 - 2012 EDITORIALE DAGLI ISCRITTI Liberalizzazioni e Riforma delle Professioni La Chimica (verde) e le sfide del XXI secolo Il problema dei problemi: l’energia DAL CNC ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA Relazione Morale 2011 Mostra d’Arte nell’Anno Internazionale della Chimica Incontri dell’Ordine interprovinciale dell’Emilia Romagna La magia della Chimica: la vera magia è la conoscenza ULTIM’ORA: SEMPLIFICAZIONE IN MATERIA AMBIENTALE È stato pubblicato su GU n. 28 del 3-2-12 (entra quindi in vigore dal 18 febbraio) il DPR n. 227/2011 del 19 ottobre 2011, Regolamento per la semplificazione di adempimenti in materia ambientale per le Piccole e Medie Imprese, previsto dall’art. 49 comma 4-quater DL n. 78/2010 (Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica). Il regolamento, salvo restando quanto previsto dall’art. 101 D.Lgs. n. 152/2006 ed in assenza di eventuale disciplina regionale, dispone che siano assimilate alle acque reflue domestiche: - le acque che presentino, prima di ogni trattamento depurativo, caratteristiche qualitative e quantitative stabilite all’Allegato A, tabella 1; - le acque reflue provenienti da insediamenti ove si svolgano attività di produzione di beni e prestazione di servizi, i cui scarichi terminali provengano in via esclusiva da servizi igienici, cucine e mense; - le acque reflue provenienti da alcune categorie di attività, con alcune limitazioni, elencate all’Allegato A, tabella 2. Il rinnovo dell’autorizzazione per queste attività deve essere presentato almeno sei mesi prima della scadenza dal titolare dello scarico, salvo restando quanto previsto dall’art. 124 del citato D.Lgs. 152/06 (Codice) e purché non sussistano variazioni rispetto all’autorizzazione già concessa, e potrà avvenire con lo strumento dell’autocertificazione nella quale sia indicato che sono rimasti immutati i seguenti elementi: - caratteristiche qualitative e quantitative di quanto scaricato (volume annuo, massa e tipologia); - caratteristiche del ciclo produttivo, ivi inclusa la capacità di produzione; - sostanze impiegate nel ciclo stesso e relative quantità; - impianti aziendali di trattamento delle acque reflue e rispettive caratteristiche tecniche; - localizzazione dello scarico. Per le valutazioni di impatto acustico le semplificazioni permettono l’esonero delle attività a bassa rumorosità indicate nell’allegato B. L’onere di documentare la previsione di impatto permane nei confronti dell’esercizio di ristoranti, pizzerie, trattorie, bar, mense, attività ricreative, agroturistiche, culturali e di spettacolo, sale da gioco, palestre e stabilimenti balneari che utilizzino impianti di diffusione sonora o svolgano manifestazioni ed eventi con diffusione di musica od impiego di strumenti musicali. Ove i vigenti limiti di emissione non siano oltrepassati, è possibile eseguire la prevista attestazione tramite dichiarazione sostitutiva di atto notorio, mentre nei casi in cui l’attività implichi emissione di rumori oltre i limiti stabiliti a livello comunale dal vigente “documento di classificazione acustica” o dal DPCM 14 novembre 1997 in assenza di tabelle locali, sarà necessario far redigere da un tecnico del settore e produrre la documentazione di cui all’articolo 8 comma 6 – L 447/95. Tutta la documentazione necessaria in materia ambientale andrà presentata esclusivamente in via telematica al SUAP competente per territorio. IL CHIMICO ITALIANO Bimestrale di informazioni professionali, tecniche, giuridiche ed economiche dei Chimici d’Italia Gli studenti del Corso Chimici Berenini di Fidenza protagonisti dello spettacolo Spedizione in Abb. postale Art. 2, comma 20/C - legge 662/96 Filiale di Roma EDITORIALE Editore SOMMARIO Liberalizzazioni e riforma delle professioni 2 CONSIGLIO NAZIONALE DEI CHIMICI Direzione, redazione e amministrazione P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma Tel. 06.47883819 - Fax 06.47885904 E-mail: [email protected] - Web: www.chimici.it Direttore responsabile ARMANDO ZINGALES Direttore editoriale DAL CNC Relazione morale - anno 2011 I Chimici e la giornata delle professioni. Professional day Convegno 5 Maggio 2012 a Senigallia IV Congresso Nazionale: “Le Micotossine nella filiera Agroalimentare” Mostra d’Arte in occasione dell’Anno Internazionale della Chimica Decisione Giurisprudenziale 3 10 10 11 12 14 ANTONIO RIBEZZO Revisori delle bozze DANIELA BIANCARDI - IRIO BIANCONI Redazione VALTER BALLANTINI - DANIELA BIANCARDI IRIO BIANCONI - ELIO CALABRESE EUGENIO COTTONE - SERGIO FACCHETTI FERNANDO MAURIZI - TOMASO MUNARI GIUSEPPE PANZERA - ANTONIO RIBEZZO FRANCESCO SALVO - GIUSEPPE SANT’UNIONE RENATO SOMA - LORENZO VETERE ARMANDO ZINGALES Referee SERGIO FACCHETTI - FRANCESCO SALVO RENATO SOMA - LORENZO VETERE “Gli articoli e le note firmate esprimono soltanto l’opinione dell’Autore e non impegnano il Consiglio Nazionale dei Chimici né il Comitato di Redazione (CdR). L’accettazione per la stampa dei contributi originali di interesse scientifico e professionale nel campo della chimica è subordinata all’approvazione del CdR, previa revisione di tre Referee, scelti dal CdR tra gli esperti del settore. Quanto pubblicato nel Bollettino raccoglie gli atti ufficiali del Consiglio Nazionale dei Chimici”. Coordinamento editoriale e stampa DAI CONSIGLIERI Le consulenze tecniche in campo acustico Il ruolo del Chimico 18 19 DAGLI ISCRITTI La Chimica (verde) e le sfide del XXI secolo Il problema dei problemi: l’energia 21 24 INTERVISTA Energia per l’Astronave Terra 28 LIBRI PER VOI Primo Levi e la scienza come metafora 31 CONVEGNI E CONGRESSI XIII Congresso Nazionale di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali Riva del Garda: 36° International Symposium on Capillary Chromatography 32 33 Trecentosessantagradi Srl Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 0032 del 18 gennaio 1990 ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA Ordine interprovinciale dei Chimici dell’Emilia Romagna La magia della Chimica. La vera magia è la conoscenza 34 35 Finito di stampare 29 Febbraio 2012 DALL’EUROPA ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA EuCheMS 37 Ai sensi dell’art. 10 della Legge n. 675/1996 e s.m.i., informiamo i lettori che i loro dati sono conservati nel nostro archivio informatico e saranno utilizzati da questa redazione e da enti e società esterne collegate solo per l’invio della rivista “IL CHIMICO ITALIANO” e di materiale promozionale relativo alla professione di chimico. Informiamo inoltre che, ai sensi dell’art. 13 della succitata Legge, i destinatari de “IL CHIMICO ITALIANO” hanno la facoltà di chiedere, oltre all’aggiornamento dei propri dati, la cancellazione del proprio nominativo dall’elenco in nostro possesso, mediante comunicazione scritta a “IL CHIMICO ITALIANO” c/o Consiglio Nazionale dei Chimici - P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma. EDITORIALE Antonio Ribezzo Liberalizzazioni e riforma delle professioni Vigenza dell’Esame di Stato, potestà disciplinare all’interno dei giudizi promossi dagli iscritti agli Ordini, polizze di responsabilità civile, tariffe professionali, praticantato, pubblicità, mancanza di emissione di fatturazione. Tutti temi che vanno nella “strada della modernizzazione” ed a favore dell’utente. Consigliere Nazionale dei Chimici e-mail: [email protected] 2 A ppare con sempre più evidenza che la riforma delle professioni reca in se più di una ambiguità. L’assillante tam tam giornalistico sulle liberalizzazioni, quale panacea di ogni male, contribuisce non poco a deviare l’opinione pubblica dai veri problemi che danno origine alla crisi economica. Sembra che i tassisti, piuttosto che gli sprechi pubblici, le tariffe professionali piuttosto che le caste economicocommerciali, ecc. siano la somma di tutti i mali. Si fa apparire come negativa ogni opinione (vedi le motivazioni dei benzinai, dei professionisti, dei dipendenti in genere, ecc.) contraria a quelle decise nelle segrete stanze. Le precisazioni diventano ora resistenza, ora difesa corporativa, ora ostacolo alla crescita! Ma non è così. Per quel che riguarda la riforma delle professioni (di cui se ne parla da anni e che ha visto numerose proposte di legge e nostri interventi in materia) appare ormai chiaro che si sta giocando una partita ambigua e assai pericolosa poiché si stanno coinvolgendo anche le casse di previdenza. Se ci limitiamo a guardare alle norme contenute nella manovra dell’ultimo ed in quella dell’attuale governo, appare evidente che il capitolo della liberalizzazione degli ordini sia sostanzialmente chiuso. Il riferimento è infatti ad un testo che impone di attuare entro il 13 agosto una riforma di alcuni punti della disciplina degli ordini al fine di renderli “più aperti al mercato” e più aderenti alla loro funzione originaria: quella di garanzia per gli utenti/cittadini. Nel testo anzidetto vi sono alcune sbavature ed imprecisioni come quella relativa alla protezione dei soci delle società tra professionisti; potrebbe infatti succedere che,per paradosso, un professionista radiato dall’ordine per motivi disciplinari rientri in campo quale socio capitalista (magari in posizione dominante) in una società tra professionisti. Occorre comunque dare atto che le linee guida della riforma vanno nella direzione di rendere più trasparente il ruolo degli ordini e rendere più corretto il rapporto tra professionisti e clienti degli stessi (formazione, adozione di una polizza assicurativa, organi terzi nell’azione disciplinare, ecc.). Noi riteniamo a ragione che occorre, pur nel rispetto che si deve alle novità, sempre tenere alta la guardia per evitare interventi in conferenti o di parte. Basta a proposito osservare infatti che nello scorso anno sono state approvate quattro manovre economiche per fronteggiare la situazione legata alla grave crisi finanziaria. Il Chimico Italiano Ma ogni volta, misteriosamente, qualcuno ha cercato di approfittare dell’occasione infilando un articolo o un comma per abolire gli ordini o comunque per ridurre drasticamente il ruolo degli stessi giustificando ciò con motivazioni fantasiose e maldestre. Anche se per ora ogni iniziativa in materia è stata sempre sventato, occorre fare presidio al fine di evitare il ripetersi di altri tentativi. A tal fine teniamo ad informare gli iscritti che quanti attentano all’ingresso nel settore delle attività regolamentate, compresi ampi settori di Confindustria che vogliono entrare nel mercato delle attività professionali in modo industriale ribattezzando gli stessi come servizi senza avere “l’ostacolo” degli Ordini Professionali, troveranno in ogni Dirigente un ostacolo insormontabile. Tutta la stampa ci ha definito perciò “resistenti”, “corporativi”, legati a norme del passato” per non dire peggio. Gli Ordini nel respingere ogni tentativo di intromissione dei “nuovi abusivi” nei settori riservati ai laureati iscritti agli Albi Professionali, sono sempre stati pronti, come abbiamo dimostrato recentemente, ad una riforma che porti realmente beneficio alla collettività, agli utenti, ed agli iscritti. Appare quindi di tutta evidenza come la continua invocazione delle liberalizzazioni è per questi poteri forti solo una copertura ideologica. C’è infine un altro pericolo che investe, questa volta, le Casse di Previdenza. Il Ministro del lavoro ha infatti inserito nell’ultima manovra a riguardo una disposizione che obbliga entro pochi mesi le casse a presentare bilanci aventi una sostenibilità a 50 anni. Ciò vuol dire che, in un periodo così lungo, gli Enti di Previdenza dovranno garantire un equilibrio tra entrate e uscite senza prendere in considerazione il valore del patrimonio accumulato nel corso degli anni. Si tratta, a ben vedere, di “una missione impossibile” ed ancora una volta il timore è che dietro ci sia la volontà di incamerare o comunque di commissariare la gestione di un patrimonio che vale diverse decine di miliardi di euro ! La politica ci aveva già provato nel 1996, nel corso di un’altra grave crisi finanziaria. Facendo leva su condizioni di obiettiva difficoltà il rischio è che ora il governo ci provi di nuovo. Concludendo, non si può non osservare che i tempi impongono cambiamenti e miglioramenti in ogni settore; operazione difficile e rischiosa che impone fermezza, conoscenza delle regole ma anche prontezza nella ricerca di soluzioni che non siano di nocumento ulteriore alle già preoccupate fasce di contribuenti di ogni tipo. Una cosa è certa: i Chimici ci sono e faranno la loro parte sia nella vigilanza che nella proposta delle soluzioni per il bene della collettività nazionale. n. 1 gen/feb 2012 DAL CNC Relazione morale - anno 2011 C ari Colleghi, a conclusione del 1° anno di Consiliatura del CNC, come di consueto, riportiamo un breve excursus relativo alle attività svolte nell’ultimo pe- riodo. Il 2011 è stato un anno denso di attività: il CNC si è impegnato su più fronti per supportare ed esplicitare le diverse iniziative ideate a sostegno della categoria, diffondendo nel contempo, in una vasta area di opinione pubblica, una crescente sensibilità nei confronti della “cultura chimica”. Il Consiglio Nazionale dei Chimici ha organizzato il XV Congresso Nazionale dei Chimici “La Chimica prende il Volo” tenutosi a ROMA dal 16 al 18 Giugno 2011, realizzato con il decisivo apporto dell’Ordine dei Chimici del Lazio-Umbria-Abruzzo e Molise. Il Congresso si è articolato in sei sedute di due ore ciascuna, imitando il format del Talk-show, su argomenti di attualità e vita comune finalizzati alla divulgazione della chimica e delle scienze ad essa collegate e su temi ordinistici e specialistici, area riservata ai chimici. Le sedute che hanno ospitato illustri opinion leaders, tra cui il Prof. Ferdinando Aiuti, noto immunologo, sono state vivacizzate dagli interventi dei moderatori Roberta Capua ed Enrico Bertolino. Il CNC ha inoltre partecipato alle numerose iniziative e incontri programmati dagli Ordini Territoriali in occasione dell’Anno Internazionale della Chimica e alle riunioni istituzionali tenutesi presso il Ministero di Giustizia. Un anno, quello del 2011, caratterizzato dalle riforme per i professionisti e le attività ordinistiche. Nello stesso periodo il CNC si è dedicato al confronto interno sul costituendo Albo Professionale dei Chimici e Fisici. Anche la Comunicazione ed Informazione hanno risentito di un positivo impulso per l’ottimizzione e la diffusione delle attività poste in essere dal Consiglio Nazionale dei Chimici, esaltando nel contempo la specificità della scienza chimica quale portatrice di insostituibili ed indispensabili contributi al progresso dell’umanità. XV CONGRESSO DEI CHIMICI NELL’ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA Come è noto, l’UNESCO ha dichiarato Il 2011 Anno Internazionale della Chimica. Dodici mesi che hanno conosciuto, in tutto il mondo, l’apporto entusiastico di iniziative da parte di società chimiche, accademie e istituzioni, finalizzate non soltanto alla celebrazione di tale evento, ma concordi portavoci dei successi della Chimica e dei suoi contributi positivi al benessere dell’umanità. In tale circostanza, il Consiglio Nazionale dei Chimici ha conferito all’Ordine dei Chimici di Roma, l’incarico di cele- n. 1 gen/feb 2012 brare tale evento con l’organizzazione di un Congresso dal tema “Chimica – La nostra vita, il nostro futuro -. Nel Congresso sono stati ancora una volta ribaditi ed enfatizzati i ruoli essenziali della chimica e del chimico, coprotagonisti nella ricerca della sostenibilità e nei miglioramenti del nostro vivere quotidiano. Tra gli obiettivi auspicati, anche un crescente apprezzamento, interesse ed entusiasmo nei confronti della Chimica, soprattutto da parte dei giovani. Il Congresso è stato presentato ufficialmente alla stampa ed alle autorità il giorno giovedì 16 giugno 2011 alle ore 10,30 a Roma, in Campidoglio, presso la Sala Protomoteca I lavori hanno preso il via a Frascati nella sede congressuale di Villa Tuscolana. Nel corso delle presentazioni i relatori hanno illustrato argomenti di attualità e vita comune, finalizzati sempre alla conoscenza e alla divulgazione della chimica e delle scienze ad essa collegate. Il 18 Giugno, a conclusione dei lavori, si è tenuta una sessione riservata ai chimici su temi ordinistici e specialistici. ALBO CHIMICI E FISICI In più occasioni sono giunte sia agli Ordini Territoriali che al nostro Consiglio Nazionale richieste di intervento finalizzate all’ottenimento di una maggiore “considerazione” a favore dei chimici per quanto riguarda l’emanazione di norme tecniche che vedono invece coinvolti altri professionisti. Non di rado, nella progettazione di nuove norme, abbiamo assistito all’esclusione dei chimici da interi settori, che, anche se non di diretta competenza degli stessi, sicuramente potrebbero contemplarne l’inserimento. Più volte, durante gli incontri con politici e/o amministratori, ci siamo sentiti ribadire quanto poco diffusa sia la conoscenza della nostra attività tra coloro che “formano” le leggi o tra coloro che, in primis, se ne servono. Purtroppo ciò risulta in parte vero, se teniamo conto degli sforzi che abbiamo dovuto sostenere negli ultimi anni relativamente all’attuazione di convegni, congressi ed incontri vari all’interno dei quali sono state focalizzate e discusse le molteplici problematiche legate alla nostra attività. Uno sforzo apprezzato non solo dagli iscritti, ma anche, e soprattutto, da parte di quei politici ed amministratori che, invitati ai nostri incontri, hanno potuto toccare con mano le nostre capacità e potenzialità. Per essere più presenti sul territorio, far conoscere e divulgare le nostre iniziative, il CNC si è dotato, oltre che di una rivista con periodicità certa, di un moderno sito web e dell’organizzazione di un ufficio stampa . Il Chimico Italiano 3 DAL CNC Tutti coloro che si sono alternati in veste di dirigenti o consiglieri dell’Ordine, hanno dovuto impegnarsi in questo nuovo ruolo di “informatori” oltre che di coordinatori delle attività ordinistiche sul territorio. Ma ci siamo accorti che tutto ciò non bastava perché, obiettivamente, i nostri numeri, in quanto ad iscritti, sono relativamente bassi rispetto a quello che accade in altri Ordini. Una delle ragioni che ci spinge a formare un Albo insieme ai fisici è proprio questa: la necessità dei “numeri”, un valore aggiunto che può dare più forza ad una categoria. Il nuovo albo, nel valorizzare ulteriormente la nostra attività, conterrà gli aggiustamenti richiesti dalle norme emanate recentemente sull’aggiornamento degli ordinamenti professionali. La sinergia creata da un Ordine formato da Chimici e Fisici, ognuno distinto per intrinseche specificità professionali, capacità e diritti ad operare, potrà rivelarsi un ottimo volano di crescita e penetrazione ulteriore sia nell’opinione pubblica che presso le Istituzioni. E ciò in forza delle esperienze ed espressioni tecnico-professionali di cui le categorie dei Chimici e dei Fisici sono portatrici. Abbiamo con ciò tenuto conto delle nuove sfide che attendono le professioni, in particolare quella del Chimico, in materia di aggiornamento e formazione professionale, controllo deontologico sull’obbligo di formazione, sull’obbligo del possesso di apposita assicurazione a tutela degli utenti del chimico, sulla necessità del tirocinio post-laurea,ecc. testata, sul tariffario minimo delle prestazioni analitiche, modalità di ricorso al TAR e contributo da parte del CNC ed il miglioramento dello scambio di informazioni tra il CNC e gli ordini territoriali e tra i vari ordini (Ordine della Calabria), su ECM e/o aggiornamento professionale (Ordine di Gorizia-Udine e Pordenone), sulla possibilità di iscrizione all’Ordine dei Chimici anche da parte di altri laureati (Ordine di Ragusa), sui rapporti CNC Ordini territoriali, contenimento spese, impegni di mandato & rapporti fra Consiglieri del CNC ed iscritti all’Ordine, aggiornamento professionale e supporto alla professione (Conferenza degli Ordini Emilia Romagna), hanno concluso l’importante incontro. Il secondo incontro tra il CNC e i Presidenti degli Ordini Territoriali è avvenuto nel secondo semestre 2011, il 18-19 novembre 2011. Le tematiche, oggetto di discussione, sono state: 1. Progetto di legge recante l’ istituzione dell’Ordine dei Chimici e dei Fisici 2. L. 148/2011: adempimenti inerenti e conseguenti: I - Revisione del codice deontologico II - Revisione del Regolamento per la certificazione analitica III - Revisione del Regolamento per l’utilizzo del Timbro professionale (“Sigillo”) 3. Aggiornamento sull’attività del Consiglio Nazionale OBBLIGO DEL POSSESSO DELLA PEC INCONTRI CON GLI ORDINI TERRITORIALI Due sono gli incontri avvenuti nel 2011 tra il Consiglio Nazionale dei Chimici ed i Presidenti degli Ordini Territoriali. Ricco e propositivo l’incontro del primo semestre, 7 maggio. L’Ordine della Campania ha presentato il nuovo sito www.chimicitaliani.it. Si è discusso sull’opportunità dell’ insegnamento della chimica nelle scuole secondarie superiori (richiesta Ordine di Messina), del coordinamento e sinergie tra Ordini territoriali nel rapporto con CNC (Ordine della Lombardia), mentre l’Ordine di Roma ha effettuato la presentazione del Congresso “La Chimica prende il volo”, 16-18 giugno. Se l’Ordine di Pavia ha affrontato la problematica sul recupero del contributo dovuto al CNC da iscritti morosi, l’Ordine delle Marche ha tenuto ad evidenziare le problematiche connesse alle nuove classi di concorso per l’insegnamento e la contrarietà dei Presidenti degli Ordini dei Chimici all’esclusione dai nuovi Licei della classe di concorso A013 – futura A-34 (docenti laureati in discipline chimiche). L’Ordine di Modena ha illustrato il nuovo progetto sviluppato a Modena della Carta Etica delle professioni intellettuali. Sui contenuti dell’esame di Stato, con riferimento anche all’accertamento delle competenze etiche, giuridiche, regolamentari e professionali vi è stata espressa richiesta dell’Ordine della Toscana, mentre l’Ordine del Piemonte e Valle d’Aosta ha relazionato sulla Professione del Chimico: distinzioni/tutela/Ordini/PAT/CUP. Numerosi altri interventi (Ordine di Bari) sulla disciplina dell’uso del timbro/sigillo congiunto alla firma su carta in- 4 Il Chimico Italiano Nell’ambito delle funzioni di coordinamento ed uniformità nell’attuazione delle attività normativamente previste, il CNC è intervenuto presso gli Ordini Territoriali ricordando che la legge di stabilità 2010 (Legge 183/11) ha apportato delle modifiche al DPR 28 dicembre 2000, n. 445, “Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa”. Ciò in relazione anche agli adempimenti conseguenti in capo agli Ordini territoriali. In particolare: - all’art. 40 la rubrica è sostituita dalla seguente: “40. (L) Certificazioni”, e sono premessi i seguenti commi: - comma 01, “Le certificazioni rilasciate dalla Pubblica Amministrazione in ordine a stati, qualità personali e fatti sono valide ed utilizzabili solo nei rapporti tra privati. Nei rapporti con gli Organi della P.A. ed i gestori di pubblici servizi i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive di cui agli artt. 46 e 47. - comma 02, Sulle certificazioni da produrre ai soggetti privati è apposta, a pena di nullità, la dicitura: “Il presente certificato non può essere prodotto agli Organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi”. Dal 1 gennaio 2012, pertanto, i certificati rilasciati agli Ordini professionali agli iscritti o a terzi potranno essere destinati soltanto a soggetti privati. Nei rapporti con le P.A. i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni di cui agli artt. 46 e 47 DPR 445/2000. n. 1 gen/feb 2012 DAL CNC L’Ordine non potrà più ricevere certificazioni prodotte dagli iscritti, anche se presentate spontaneamente da questi, l’accettazione di certificati o atti di notorietà costituirà violazione dei doveri d’ufficio. I certificati eventualmente acquisiti in contrasto con il suddetto divieto non saranno validi e, di conseguenza, inutilizzabili. Ogni certificato rilasciato dall’Ordine dovrà contenere la dicitura: “Il presente certificato non può essere prodotto agli Organi della Pubblica Amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi”, in assenza della suddetta indicazione, il certificato sarà nullo. È stato anche ricordato che l’art. 72 del DPR 28 dicembre 2000, n. 445, è sostituito dal seguente: Art. 72 (L) – “Responsabilità in materia di accertamento d’ufficio e di esecuzione dei controlli”. Per quanto riportato in precedenza, dal 1° gennaio 2012 gli Ordini, in quanto amministrazioni certificanti, dovranno: - organizzarsi al loro interno individuando un ufficio (o soggetto) responsabile per gestire al meglio, garantire e verificare la trasmissione delle informazioni alle P.A. procedenti o l’accesso diretto agli archivi; - pubblicizzare sul proprio sito istituzionale le misure organizzative adottate per consentire l’efficiente, efficace e tempestiva acquisizione d’ufficio dei dati e per l’effettuazione dei controlli. La Legge 183/11, infine, all’art. 25. “Impiego della PEC nel processo civile” ha apportato delle modifiche all’art. 16 del D.L. 185/2008 “Riduzione dei costi amministrativi a carico delle imprese”, in particolare ha inserito il comma 7-bis (in vigore dal 31 gennaio 2012) che espressamente prevede: “L’omessa pubblicazione dell’elenco riservato previsto dal comma 71, ovvero il rifiuto reiterato di comunicare alle pubbliche amministrazioni i dati previsti dal medesimo comma, in definitiva, appare ineludibile pertanto che gli Ordini si attivino per sollecitare agli iscritti la tempestiva comunicazione dell’indirizzo PEC, ricordando che la mancata comunicazione ha rilevanza disciplinare, in quanto inadempimento dell’obbligo di legge di cui all’art.16, comma 7 del D.L. 185/2008. In assenza di riscontro, dopo un periodo di tempo necessariamente breve, essendo ampiamente scaduti i termini di legge, l’Ordine deve attivarsi per istruire il relativo procedimento disciplinare nei confronti degli inadempienti. A sua volta, l’inadempienza da parte degli Ordini a comunicare le PEC degli iscritti alle pubbliche amministrazioni che ne facciano richiesta, costituisce motivo di scioglimento e di commissariamento, e a nulla vale eccepire che l’iscritto non ha a sua volta adempiuto, se il Consiglio dell’Ordine non ha aperto nei suoi confronti il dovuto procedimento disciplinare. LE ATTIVITA’ DELLE COMMISSIONI DEL CNC Come è noto, le Commissioni Consiliari permanenti del Consiglio Nazionale dei Chimici hanno il compito di affrontare e approfondire gli argomenti deliberati in sede consiliare, di procedere all’evidenza degli argomenti da sottoporre alle riunioni del CNC in attuazione di principi di n. 1 gen/feb 2012 funzionalità, produttività, semplificazione e snellezza amministrativa. A tale scopo il Consiglio Nazionale, nell’ambito della programmazione annuale delle sue attività, ha indicato gli incarichi di istruttoria e studio da affidare alle Commissioni permanenti e i termini temporali per il loro assolvimento, in coerenza con il calendario dei lavori del Consiglio stesso. Le Commissioni redigono annualmente una relazione sull’attività complessivamente svolta. Nell’anno 2011, le Commissioni del CNC si sono interessate sia allo sviluppo dell’informazione e comunicazione che alle problematiche connesse alle nuove classi di concorso per l’insegnamento della chimica, di sicurezza ambientale ed alimentare e di formazione ed aggiornamento, dell’evolversi della legislazione nazionale e delle competenze professionali, del costituendo albo dei chimici e fisici e dei rapporti con le altre professioni. La trattazione dei numerosi argomenti posti in discussione da parte dei nuovi eletti nel CNC ha evidenziato la necessità di un maggiore approfondimento dei temi presi in considerazione e della necessità di raccordo con gli Ordini Territoriali per un più ottimale raggiungimento e soddisfacimento delle necessità della categoria dei Chimici. Nel prossimo anno, la nuova compagine del CNC, omogenea negli intendimenti e nelle convinzioni circa le finalità da raggiungere, saprà impegnarsi per un più ottimale prosieguo delle attività di Commissione a supporto di tutto il Consiglio Nazionale medesimo. L’AGGIORNAMENTO CONTINUO ECM & DL n.138/2011 a) Il CNC quale Provider nella formazione continua Il CNC, conscio della necessità di fornire agli associati idonea possibilità di poter fruire di corsi in Ecm, anche in osservanza delle previsioni normative di settore, non ultima quella di cui all’ar.5 del DL 138/2011, e quindi della cogenza di norme medesime che impongono agli operatori tutti, anche ai Chimici, l’acquisizione di 150 crediti nel triennio 2011-13, ha deliberato di costituirsi Provider per Ecm. Per venire incontro a tale esigenza è stato effettuata una ricognizione delle leggi che regolano la materia e che permettono ad un Ente di acquisire lo status di Provider in Ecm. La nuova fase dell’E.C.M. contiene oggi molte novità e si presenta quale strumento per progettare un moderno approccio allo sviluppo ed al monitoraggio delle competenze individuali. La prima novità consiste nel fatto che, diversamente dal passato, nel nuovo sistema sono i Provider ad essere accreditati, non più gli eventi formativi. Altro elemento importante sono le garanzie di qualità e di indipendenza della formazione. La qualità è assicurata dall’Osservatorio, con un attento monitoraggio di tutti i prodotti informativi. Il controllo e l’indipendenza sono garantiti, per i Provider accreditati dalla Commissione nazionale, da un nuovo organo, il Co- Il Chimico Italiano 1 Comma 7 (attualmente vigente) I professionisti iscritti in Albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi Ordini o Collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata o analogo indirizzo di posta elettronica di cui al comma 6 entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Gli Ordini e Collegi pubblicano in un elenco riservato, consultabile in via telematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta certificata. 5 DAL CNC mitato di garanzia, che si impegna a controllare i Provider che godono di sponsorizzazione. Vi sono anche novità per le tipologie formative tra le quali la formazione a distanza (Fad) che può raccogliere un numero elevato di partecipanti abbattendo i costi e coniugando strategie formative universali, arrivando agli operatori in modo omogeneo e sfruttando la possibilità di collegarsi ad una piattaforma e-learning. Da qui la necessità di procedere con immediatezza ad un percorso di accreditamento del Consiglio Nazionale dei Chimici quale Provider Nazionale è di tutta evidenza. b) quanto all’ obbligo previsto nel DL n.138/2011 (art. 3, co.5, lett. b) per il professionista di seguire percorsi di formazione continua permanente predisposti sulla base di appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali, fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente in materia di educazione continua in medicina (ECM), il CNC, ritenendo che occorre affinare e sviluppare le competenze e conoscenze tecnico-professionali degli iscritti mediante la frequenza di appositi corsi all’uopo organizzati, anche con il contributo degli Ordini Territoriali, ha dato corso all’adozione di apposito regolamento in materia. Regolamenti e corsi saranno resi pubblici a breve in aderenza al disposto normativo richiamato. RISPOSTE A QUESITI Una commissione istituita ad hoc ha provveduto ad elaborare un’apposita procedura per venire incontro alla soluzione dei numerosi quesiti che pervengono dagli iscritti su temi diversificati. Il tutto è finalizzato, per un verso, ad uniformare e semplificare i metodi di risposta e, per un altro, ad ottemperare in tempo reale alle richieste dei Chimici. A tale scopo si è deciso di adottare il metodo, in via sperimentale, per un periodo di 6 mesi, a conclusione dei quali il sistema verrà sottoposto a verifiche ed eventuali revisioni. In tale contesto vengono esaminati i quesiti posti attraverso il sito web del CNC, quelli posti all’Ordine Territoriale e le situazioni pregresse relative ai quesiti in attesa di risposta. Nel soddisfacimento delle necessità degli iscritti si è tenuto anche conto dell’archivio relativo ai quesiti/risposte presente nel sito del CNC, alla attualizzazione e riorganizzazione dello stesso ed alle modalità di interazione fra CNC ed Ordini in materia. Tutto questo con lo scopo di non intaccare, e quindi rispettare, le rispettive competenze anche di natura disciplinare e giurisdizionale. INTERVENTI A DIFESA DELLA PROFESSIONE 1) INTERVENTO presso la SOGEI per lo Studio di Settore UG57U degli addetti alla Chimica – Clinica In relazione al settore relativo al laboratorio di analisi chimico-cliniche, c.d. cliniche, che in questo periodo attraversa un grave momento di crisi, ed in risposta al parere richiesto dall’Agenzia Sogei per lo studio di Settore UG57U, il CNC è intervenuto evidenziando le molteplici ragioni, non 6 Il Chimico Italiano ultime quelle legate alla crisi dei mercati, al debito sovrano italiano, ed alle turbolenze in generale che determinano di fatto un ritardo del saldo delle prestazioni effettuate ai laboratori di cui trattasi, e quindi ai chimici operanti negli stessi. Oltre al criterio dello “sconto” del 20% normativamente previsto dalla legge finanziaria 2007 in base alla quale tutte le prestazioni di analisi chimico-cliniche (immunometriche e batteriologiche complese) sono assoggettate ad un abbattimento del 20% a far tempo dalla data di entrata in vigore della legge finanziaria anzidetta, la recente introduzione di un ticket pari ad € 10,00 ha ulteriormente aggravato la situazione di crisi del settore. In alcune regioni, ad esempio nel Lazio, è stata ulteriormente prescritta un’altra addizionale di € 4,00 da sommare al ticket di € 36,15 . Ma ancora, la situazione si è ulteriormente aggravata a causa del vertiginoso aumento dei costi legato all’attuazione della normativa relativa all’accreditamento definitivo delle strutture già convenzionate (D.Lgs 50291 e 299/99 oltre ad altre leggi regionali) che ha disposto una serie di adempimenti (possesso di certificazioni tutte riferite alla norma 91/2008 che ha attualizzato la precedente L.626 sulla sicurezza sul lavoro, ricorso a procedure di qualità interna, controlli di qualità esterna ed interna sui risultati delle analisi, possesso di strumentazione recante il marchio CE, adeguamento strutturale degli ambienti di lavoro, ecc.). Il ritardo dei pagamenti superiore a 270-300 gg dalla consegna delle fatture ha portato il settore a problemi di liquidità tramite successivo ricorso, in numerosissimi casi, alla ricapitalizzazione delle strutture di laboratorio tramite immissione di denaro ottenuto in massima parte da prestiti bancari (mutui e/o anticipazioni), ma anche con immissione di risparmi personali dei soci del laboratorio. In conclusione, congiuntamente alla segnalazione di interventi in materia,effettuati anche da altri soggetti, si è messo in evidenza quanto su esposto, al fine di tenere nella giusta considerazione il relativo studio di settore, UG57U, che dovrebbe portare a riconsiderare i parametri applicati e rendere pertanto meno onerosi i vincoli nel settore per il quale è stato chiesto di esporre proprie osservazioni. 2) INTERVENTO contro IL DECRETO ANALISI in FARMACIA Su espressa segnalazione di iscritti, e a tutela degli interessi generali della categoria dei Chimici, il CNC ha posto ricorso per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del Decreto Ministeriale 16 dicembre 2010 del Ministero della Salute (G.U. n. 90 del 19 aprile 2011), in materia di “Erogazione da parte delle farmacie di specifiche prestazioni professionali” di competenza dei Chimici. Per l’annullamento dei decreti emessi è stata evidenziata la disparità di trattamento rispetto alle strutture dirette da Chimici, o nelle quali i Chimici sono impiegati, in via di definitivo accreditamento, e la gravità relativa alla remunerazione delle prestazioni rese in farmacia anche ad opere della collettività senza il rispetto delle norme di settore. È stata anche evidenziata l’inquietante “novità” prevista nel campo delle professioni protette che demanda al n. 1 gen/feb 2012 DAL CNC farmacista la responsabilità tecnica sulla “inesattezza dei risultati analitici” sia pure per carenza nella installazione e manutenzione. E, parimenti, in tale contesto è stata fortemente ribadita la necessità di difendere e salvaguardare le proprie specifiche professionalità; al medico la richiesta delle analisi e prestazioni strumentali per avvalorare o meno un sospetto clinico, al chimico quella di fornire professionalmente dati analitici attendibili, sottoposti a controllo di qualità e secondo metodi standardizzati. Che assolutamente non può essere ammessa la sostituzione professionale (è ciò che avverrebbe con le autoanalisi in farmacia). Una sostituzione che risulterebbe anche svincolata da ogni controllo deontologico che, in questo specifico contesto, spetterebbe all’Ordine dei Chimici e Biologi nei settori di competenza. Si è ribadito che non vanno assegnate ad infermieri e Farmacisti funzioni non soltanto improprie ma del tutto prive di qualsiasi forma di abilitazione; si è affermato che risulterebbe particolarmente discutibile oltre che fuorviante la considerazione che è l’utente ad eseguire i test nelle farmacie e che l’infermiere avrebbe solo una funzione di mera “assistenza”. Sono stati anche posti in evidenza alcuni interrogativi come la carenza relativa allo smaltimento di rifiuti speciali e/o pericolosi, ovvero al rischio infettivo, derivati dai reattivi impiegati nell’esecuzione dei test, dalle anse per pungere i polpastrelli ecc.; la problematica concernente la privacy: ad esempio i test eseguiti in un angolo della farmacia sia pure con un paravento, oppure effettuati in un’apposita stanza. Nel secondo caso potrebbe essere ravvisata la problematica della costituzione di un minilaboratorio in contrasto con tutte le normative di settore. Nel contesto è stata evidenziata l’illecita concorrenza che tale sistema attuerebbe nei confronti dei laboratori accreditati dei Chimici, ma anche di quelli a diretta gestione pubblica. Ed ancora, la ricaduta occupazionale sia per i colleghi Chimici che per i settori collegati ecc. 3) INTERVENTO PRESSO LA REGIONE SICILIANA IN TEMA DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA In risposta dell’Assessorato dell’Energia e dei Servizi Pubblici della Regione Sicilia che negava ad un iscritto all’Albo dei Chimici di essere inserito nell’elenco dei certificatori energetici della Regione, si è intervenuti a tutela della professione di Chimico nello specifico settore. L’Ordine Territoriale aveva infatti precisato che alcuni chimici pur avendo inoltrato richiesta di iscrizione, non erano stati inseriti nel suddetto elenco. In particolare l’Ente, al fine di meglio delineare le professionalità coinvolte nella certificazione energetica degli edifici, aveva ritenuto opportuno fare riferimento alle categorie professionali espressamente indicate nella guida recante “Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico” realizzata dall’Agenzia delle Entrate che espressamente prevede: “L’asseverazione di certificazione/qualità energetica e la scheda informativa devono essere rilasciate da tecnici abilitati alla progettazione di edifici e impianti n. 1 gen/feb 2012 nell’ambito delle competenze ad essi attribuite dalla legislazione vigente, iscritti ai rispettivi ordini o collegi professionali: Ingegneri, Architetti, Geometri, Periti Industriali, Dottori Agronomi, Dottori Forestali e Periti Agrari”. Per quanto sopra l’Ente aveva ritenuto opportuno, in prima fase, inserire nell’elenco regionale dei soggetti certificatori solo le richieste di professionisti appartenenti alle suddette categorie. Dal CNC è stato effettuato uno specifico intervento presso l’Agenzia delle Entrate precisando che il Chimico, nel campo dell’isolamento termico e dell’efficienza energetica, è sicuramente abilitato a progettare gli impianti chimici ed a emanare certificati di efficienza energetica a seguito di effettive misurazioni convalidando quindi o meno i modelli utilizzati da altre professioni. Nella comunicazione è stato altresì evidenziato come numerose Regioni italiane abbiano già provveduto a identificare i Chimici quali soggetti competenti per effetto dell’applicazione delle norme in materia di competenze professionali emanate dallo Stato con competenza esclusiva di quest’ultimo. Da qui l’invito all’Agenzia delle Entrate a correggere l’opuscolo on-line per tale evidente svista o a citare genericamente la normativa. 4) RICORSI AL TAR LAUREATI TRIENNALI CHIMICI DI PORTO Con riferimento ad un espresso ricorso presentato da un iscritto nella sez. B dell’Albo, ritenuto privo di fondamento dalla giustizia amministrativa, il CNC è intervenuto davanti al TAR in giudizio nella controversia giudiziaria presentata dall’iscritto agli Organi di Giustizia Amministrativa. Questo perché il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria, pronunciando Ordinanza sul ricorso in esame, ha ritenuto lo stesso non fondato, all’esito dell’esame proprio del giudizio cautelare, in considerazione dell’interesse pubblico circa l’efficacia dei controlli, posto a base dalla nota ministeriale del 12.4. 2011 (che richiama a sua volta la nota del 12 4 2011 del Consiglio Nazionale Chimici), che risulta prevalente rispetto alle motivazioni di censura circa la tutela dell’affidamento del ricorrente. Ciò premesso il TAR ha respinto la domanda cautelare. Il Consiglio dei Chimici ha depositato una memoria di costituzione del CNC contro il laureato triennale e nei confronti della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marine e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nella memoria il Consiglio Nazionale dei Chimici ribadisce che l’attività di consulente chimico del porto è riservata ai soggetti iscritti alla sezione A dell’Albo tenuto dall’Ordine dei Chimici. Ciò, sia sulla scorta degli artt. 36 e seguenti, del d.p.r. n.328 del 2001, sia tenendo presente la circostanza che solo le tariffe professionali dei chimici prevedono espressamente l’attività di consulente chimico di porto. SCUOLA & INSEGNAMENTO DELLA CHIMICA Il Consiglio Nazionale è intervenuto a sostegno del buon diritto dei Chimici nell’insegnamento. Di seguito il testo dell’intervento. Il Chimico Italiano 7 DAL CNC Per i nuovi Licei: - TORNANDO A SOLLECITARE una revisione dei regolamenti del 04/02/10 nella quale si disponga che nei nuovi licei scientifico tradizionale, scienze applicate e classico l’insegnamento “scienze naturali” venga scisso in due distinti insegnamenti “scienze naturali (Chimica)” [da affidare ai soli docenti chimici A013-futura A-34] (2° e 4° anno), e “Scienze naturali (Scienze della Terra e Biologia)” [docenti naturalisti e biologi A060-futura A-50] (1°, 3° e 5° anno), - CHIEDIAMO che, nell’immediato, le bozze di nuove classi di concorso per l’insegnamento, (anche nell’eventuale attesa che, in tempi successivi, la revisione di cui sopra venga attuata dal Ministero), vengano modificate con l’affidamento dell’insegnamento “scienze naturali” limitatamente al secondo e quarto anno dei licei scientifico tradizionale, scienze applicate e classico, ai soli docenti chimici A013-futura A-34, risultandone in questo modo la certezza di organici liceali in cui sia presente a tutti gli effetti la classe A013-futura A-34, e conseguentemente docenti chimici di ottimo livello internazionale, peraltro non privi di competenze anche nelle scienze della terra e biologiche. Per gli Istituti Tecnici e Professionali: - NEL RIBADIRE LA NECESSITÀ che tutti gli insegnamenti con contenuti a carattere chimico siano affidati solo ai docenti laureati in discipline chimiche della classe A013 - futura A-34, - CHIEDIAMO che negli Istituti Tecnici Tecnologici, indirizzo “Chimica, Materiali e Biotecnologie”, articolazione “biotecnologie ambientali”, limitatamente al solo 5° anno, l’insegnamento “biologia, microbiologia e tecniche di controllo ambientale”, venga assegnato, con modifica alle bozze di tabelle di classi di concorso, ai soli docenti della classe A013 -futura A-34, gli unici a possedere le competenze chimico fisiche ed impiantistiche previste sia dal profilo in uscita dei diplomati che dai contenuti della disciplina previsti per il 5° anno di tale insegnamento. EuCheMS L’attività del Consiglio nel contesto europeo è stata intensa e si è protratta per l’intero anno 2011. Il consigliere Facchetti, già nominato componente del Comitato Scientifico del quarto congresso EuCheMS ( Praga 26-30 Agosto 2012), è stato incaricato nello stesso contesto di organizzare una sessione dedicata ai Chimici Professionisti, alla Storia, alla Educazione e alla Etica Chimica. La sessione coprirà l’intero arco temporale del Congresso e si avvarrà del contributo di 14 relatori ad invito e inoltre della predisposizione di due tavole rotonde e di due simposi specialistici. Significativo è stato anche il contributo dato alla preparazione di un documento dedicato alla importanza della chimica negli anni a venire. Detto documento ( Chemistry- Developing solutions in a changing world) redatto dalla European Association for Chemical and Molecular Sciences (EuCheMS) identifica 8 aree delle 8 Il Chimico Italiano scienze chimiche che possono contribuire significativamente allo sviluppo delle diverse forme di energia, dell’alimentazione e della salute. Le aree considerate sono: le sintesi chimiche, la catalisi, le scienze analitiche, la chimica biologica, la chimica computazionale, l’elettrochimica, la chimica dei materiali, la chimica sovramolecolare congiuntamente alle nanoscienze. Il documento presentato alla Commissione Europea e al Parlamento Europeo è stato favorevolmente accolto e sarà preso in considerazione nel contesto delle proposte formulate per la preparazione del prossimo programma di ricerca europea. La Commissione Europea ha poi redatto e diffuso nel mese di giugno 2011 un libro verde sulla modernizzazione delle Direttive qualifiche e servizi (2005/36/CE, 2006/123/CE ) ponendo 24 domande nell’intento di conoscere l’opinione dei Paesi Membri e delle Organizzazioni interessate. Il Consiglio nella risposta a dette domande ha posto in evidenza l’applicazione del “ codice di condotta” etico pratico per una corretta esecuzione delle prestazioni professionali e la istituzione della “ carta professionale europea” valevole per un riconoscimento automatico delle attività svolte fuori dal paese di origine. Essendo tale carta prevista per le professioni regolamentate esercitate nei vari Paesi UE, sono tuttora in corso contatti con la Commissione affinchè la carta venga estesa anche alla professione di chimico, professione regolamentata solo in sei Paesi della UE. Infine il Consiglio nel corso della riunione del Comitato Esecutivo della EuCheMS tenutosi a Belgrado nell’ottobre 2011 ha proposto di organizzare una settimana dedicata alla chimica in occasione dell’EXPO che si terrà a Milano nel 2015. Detta offerta è stata accolta favorevolmente e nel corso del 2012 dovrà essere formulata una proposta esecutiva. in relazione alle attività svolte presso l’Agenzia Europea per i Prodotti Chimici (ECHA) il ruolo del Consiglio è stato anche in questo contesto significativo in particolare nell’ambito dei regolamenti REACH/CLP. Infatti il Vice Presidente Tomaso Munari riveste l’incarico di Osservatore Permanente per conto di EuCheMS nel “ Comitato di valutazione dei rischi” (RAC), massimo organo tecnico consultivo di supporto alla Commissione Europea in relazione alla sicurezza chimica. Il consigliere Valter Ballantini partecipa poi alle attività di revisione del documento di linea guida(TGD) relativo alla registrazione delle sostanze. Infine il Consiglio Nazionale dei Chimici è stato riconosciuto come Ente Morale (Associazione senza fine di lucro) e pertanto è stato ammesso ai rimborsi per i biglietti e pernottamento nelle missioni a Helsinki dei suoi componenti. Le riunioni del RAC hanno come obiettivo la valutazione delle proposte di classificazione armonizzata delle sostanze, di restrizione e/o autorizzazione delle sostanze, mentre le attività di revisione dei TGD e la partecipazione ai lavori del RAC sono strategiche per il valore di rappresentanza e per la possibilità di incidere su una Normativa di rilevanza europea. INFORMAZIONE & COMUNICAZIONE Il Consiglio Nazionale, proseguendo nell’obiettivo di accrescere la visibilità della professione di Chimico, ha adot- n. 1 gen/feb 2012 DAL CNC tato numerose iniziative sia tendenti ad aggiornare l’informazione che rimodulando il sistema di comunicazione verso gli iscritti, la Pubblica Amministrazione ed i “media”. A tale proposito è stato deliberato quanto la Commissione E ha elaborato in materia. A. HOUSE ORGAN IL CHIMICO ITALIANO Nella veste in cui viene edito è già completo perché contiene diverse trattazioni, argomenti, analisi, contenuti, soggetti sulla chimica, elaborati da chimici, oltre all’inserimento di brevi news e considerazioni varie. Le caratteristiche portanti, a suo tempo, hanno concorso alla sua definizione e creazione, individuandolo ed eleggendolo quale opportuno tramite comunicativo per la divulgazione ed amplificazione di argomentazioni e riflessioni sulla chimica. Per migliorare le regole di funzionamento, mediante l’immissione di semplici e snelle variazioni, si è deciso di riunire (anche telematicamente) la Redazione con periodicità per definire gli argomenti previsti e da inserire per ogni numero dell’house organ. B. LE NEWS LETTER Come è noto, esse non hanno niente a che vedere con l’house organ il Chimico Italiano perché si tratta di messaggi di posta elettronica inviati periodicamente agli utenti. Sono, in breve, un notiziario scritto avente per oggetto l’informazione flash inviata ad un limitato numero di persone con aggiornamenti e news, nel nostro caso, sulla chimica e il suo mondo. Niente esclude che qualche news-letter giudicata interessante dal CdR possa finire nelle notizie flash del giornale. C. IL SITO WEB È un insieme di più pagine collegate tra loro mediante collegamenti ipertestuali a cui si accede tramite lo stesso indirizzo. È un luogo virtuale nel quale un singolo individuo, una società, un’associazione o un’istituzione offrono contenuti informativi al pubblico di visitatori. Nel nostro caso esiste ed è accattivante nella sua versione, anche se avrà bisogno di alcuni aggiustamenti in progress. Sarà opportuno comunque stabilire la revisione e l’aggiornamento periodico del sito web, ivi comprese le modalità di esecuzione delle stesse e i responsabili. D. QUESITI Il sistema di comunicazione è già stato definito nei suoi componenti come già riferito. E. UFFICIO STAMPA Nell’espletamento delle sue funzioni, l’Ufficio Stampa resta indipendente da tutta l’area comunicativa (indipendenza che dovrà caratterizzare anche l’attività del Referente per la realizzazione della testata Il Chimico Italiano). Referente principale dell’Addetto Stampa è il Presidente (non i consiglieri a meno che non sia lo stesso Presidente ad indicarne qualcuno per particolari contenuti che servi- n. 1 gen/feb 2012 ranno alla successiva stesura e diffusione di un comunicato stampa). Ciononostante, l’Addetto Stampa potrà, a discrezione (e nel suo interesse) confrontarsi con il Referente della Commissione Informazione e Comunicazione ed il CdR del periodico, anche per acquisire tutte le notizie utili che perverranno dai Referenti le altre Commissioni Consiliari. F. CRITERI DI ACQUISIZIONE DELLE NOTIZIE Come detto, e nel caso particolare dell’ufficio stampa che dovrà interagire sempre con i media, ognuno sceglie le proprie fonti informative. Abbiamo già premesso che per il periodico il Referente della Commissione, anche a nome del CdR, preparerà una scaletta con le tematiche individuate. Per le news letter, tale compito dovrà essere portato avanti dalla Commissione E e dallo stesso ufficio stampa, che passando in rassegna la stampa nazionale ed internazionale potrebbe facilmente selezionare le notizie flash che riterrà utili da presentare sul breve notiziario. Stesso discorso per la pagina web e per la sua revisione e aggiornamento periodico cui si aggiungeranno altri Consiglieri. G. RUOLO DELLA COMMISSIONE J In considerazione della peculiare funzione che la stessa svolge, si ritiene opportuno che il Referente della Commissione Rapporti con gli Ordini Territoriali, debba avere il compito di raccogliere le note e le richieste che perverranno dal territorio. Le stesse dovranno essere comunicate al CdR della rivista per l’allestimento di news e comunicati stampa sul periodico medesimo, mentre altre tipologie di informazioni potranno essere veicolate all’Addetto Stampa per le successive attività. In ogni caso è stato riaffermato che nel settore della Comunicazione ed Informazione occorre innanzitutto: 1) avere chiare le competenze e le funzioni, nel nostro caso, del C.N.C; 2) individuare gli argomenti che costituiranno l’oggetto della comunicazione ed informazione; 3) veicolare i diversi argomenti, in funzione della specifica notizia, nel settore che la trasmetterà (mail, newsletter, articolo, comunicato, direttiva, opinione, ecc.) 4) tenere sempre in evidenza sia gli aspetti della notizia (come tempestività, sistematicità. deperibilità, finalità, ecc), che le caratteristiche della stessa (novità, importanza pratica, possibili conseguenze, esclusività,ecc.). Determinante e significativa sarà sia la scelta che il “taglio” da dare ai contenuti. “Fare” una pubblicazione scientifica è cosa ben diversa dal porre in essere una rivista con periodicità e palinsesto da rispettare comunque e sempre. Infine, è stato scelto, mediante apposito Bando Pubblico, il “nuovo comunicatore esterno” che avrà un ruolo centrale nella comunicazione. Quel ruolo consiste essenzialmente nel dare significato ai fatti, ovvero a trasmettere notizie ai vari organismi ma anche a verificare se quanto trasmesso è stato effettivamente ricevuto o pubblicato. Il Chimico Italiano 9 DAL CNC I Chimici e la giornata delle professioni. Professional day Armando Zingales Aggiornamento continuo, qualità ambientale ed alimentare, competenza specifica I Prof. chim. Armando Zingales. Ruolo: Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici. Principali attività: - Libero Professionista. Eurchem. - Consulente in materia di corrosione, ambiente, sicurezza e igiene del lavoro. - Presidente dell’azienda pubblica per il trattamento dei rifiuti Ecoprogetto Venezia Srl - Già Professore associato di chimica industriale all’università Cà Foscari di Venezia. l 1° marzo prossimo, si terrà a Roma una manifestazione nazionale che vedrà uniti tutti i professionisti, in collegamento audio/video con tutte le province e le sedi locali. I Chimici sottolineano il pericolo di una legislazione frammentata e confusa in materia di libere professioni. Sempre più spesso i cittadini, quando si parla di Ordini professionali, sentono parlare di “casta”, mentre si tace completamente sulla condizione di tanti giovani iscritti che vivono con redditi molte volte sotto la soglia di sopravvivenza. In tema di possibile risparmio pubblico i Chimici iscritti agli Albi pensano sia fondamentale riconoscere un principio cardine di libertà e di democrazia: la sussidiarietà. Tale principio porterebbe lo Stato a risparmiare notevolmente specie nei settori delle professioni tecniche, del chimico in particolare, così come si avrebbero benefici nella caratterizzazione dei rifiuti e nell’assicurazione della qualità degli alimenti. Il Consiglio Nazionale dei Chimici non si è mai opposto alle liberalizzazioni e a tutto ciò che possa favorire maggiore concorrenza, ma sottolinea al tempo stesso la necessità che ciò debba avvenire tenendo presente le giuste garanzie per i cittadini. Per questo esprime forte perplessità per le offerte a ribasso negli appalti pubblici, che possono arrivare fino al 70%. Chi vigila sull’effettiva qualità di tali offerte, spesso spregiudicate, che quasi mai coprono i costi reali della prestazione? Dietro al nostro lavoro c’è un pa- trimonio di competenze e di saperi che non può essere ridotto e sminuito da una logica di puro mercato. Ecco perché la deregolamentazione estrema, in determinati settori, è inopportuna. Essa rappresenta una deriva pericolosa che mette a repentaglio la qualità dei servizi e la competitività del Paese. Convinta più che mai che il futuro entri in noi prima che accada, la nostra categoria si è sempre posta a tutela dei cittadini in quanto fruitori di prestazioni che devono, necessariamente, essere qualitativamente “alte”. Questo principio viene applicato nella determinazione dei componenti che inquinano l’ambiente, nelle analisi chimico-cliniche, nella catena alimentare ove la nostra competenza è garanzia della genuinità del cibo che ingeriamo. Il rapporto fiduciario con l’utenza, che i nostri professionisti garantiscono, ricade sotto il controllo di una “filiera” che va dagli Ordini territoriali al Consiglio Nazionale, i quali vigilano sulla moralità e l’etica degli iscritti. Un mercato deregolamentato, in cui non fossero i professionisti a dover garantire (anche penalmente) la bontà di un progetto e in cui fosse assente un Ordine professionale per certificare la validità di un professionista, non potrà tutelare i cittadini. Riportare al centro il valore pubblico e sociale delle professioni regolamentate è il senso che, come categoria, vogliamo dare al Professional Day, partecipandovi aperti al confronto e certi di poter dare il nostro contributo nell’interesse del Paese. CONVEGNO 5 maggio 2012 a Senigallia a cura della locale Amministrazione comunale, con il sostegno ed il patrocinio dell’Ordine Regionale e del CNC La Bandiera blù. Un ambito riconoscimento per le stazioni balneari, alla cui assegnazione concorre attivamente il Chimico, sia pubblico che privato. 1 Ex Consigliere del C.N.Chimici 10 L’ intensa giornata di lavoro, di interesse per il Chimico, è dedicata alla problematica dell’inquinamento marino e costiero,in grado da attentare Il Chimico Italiano anche alla balneabilità. La proposta avanzata era stata oggetto di preventiva valutazione da parte del dott. Domenico Mencarelli1 con gli Amministratori locali, che hanno preso in considerazione il programma considerata la vocazione di Senigallia a stazione balneare estiva. A supportare e suffragare l’importanza della scelta, unitamente alla attualità dell’argomento, oggetto, non di rado, n. 1 gen/feb 2012 DAL CNC di fuorvianti valutazioni, è valsa anche un’attenta retrospettiva degli argomenti trattati sui giornali negli ultimi anni. A dispetto di un’ampia varietà di temi trattati, è stata individuata una insufficienza di articoli dedicati al problema del mare e delle sue patologie, derivanti in particolare dall’inquinamento antropico. Quale la verità vera? Quale la incidenza dei potenziali analiti tossici rinvenibili e quale la ricaduta su ambiente e salute umana ed animale? Sono questi, ad avviso degli organizzatori, alcuni dei quesiti cui il Convegno dovrà rispondere, sfruttando anche le risultanze delle ampie ricerche chimiche condotte. Nasce dunque l’esigenza di riproporre alla opinione pubblica questa precipua funzione di indagine per la diagnosi delle malattie che affliggono le nostre acque marine costiere e di quelle fluviali, così come individuate dai Chimici e Biologi delle ARPA e delle loro considerazioni per la assegnazione della prestigiosa Bandiera blu. La giornata, in prima istanza, è stata fissata per sabato 5 maggio, in Senigallia, nell’accogliente sede dell’Audito- rium S.Rocco, messo a disposizione dall’organizzatore (Comune). L’organizzazione tecnica ed il patrocinio è garantita dall’Ordine Regionale dei Chimici delle Marche e dal CNC. L’evento, per una adeguata promozione,sarà preceduto da Conferenza stampa, organizzata dal dott. Mencarelli, con i corrispondenti delle testate locali e del TG3. Per un primo approccio al calendario dei lavori si rimanda alla bozza di programma, suscettibile di ovvie modifiche e rivisitazioni, già prodotta ai competenti Assessorati locali ed alla Dott.ssa Paola Ranzuglia2 che ha collaborato alla sua stesura. Tutto il Consiglio dell’Ordine Marche è lusingato dalla presenza del CNC e come nel passato saprà accogliere con simpatia e stima i Consiglieri Nazionali, creando nel contempo, come già fattivamente ha saputo fare nel passato in analoghe situazioni, le condizioni logistiche e di accoglienza, alberghiere, per una proficua giornata di lavoro. 2 Presidente dell’Ordine dei Chimici delle Marche IV CONGRESSO NAZIONALE “Le Micotossine nella filiera Agroalimentare” D all’11 al 13 giugno 2012, si svolgerà il IV Congresso Nazionale “Le micotossine nella filiera agroalimentare” presso l’Istituto Superiore di Sanità di Roma. L’evento è organizzato dal dr. Carlo Brera, direttore del reparto OGM e Xenobiotici di Origine Fungina del dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare, in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Chimici. Con lo scopo di migliorare i contenuti scientifici, i temi che saranno trattati in questa edizione sono in parte differenti da quelli affrontati nelle prime tre manifestazioni, nel senso che il taglio delle informazioni fornite sarà differente. E’ stato difatti scelto un approccio più pratico, data la necessità di un’analisi più pragmatica e più attinente alle varie realtà che interessano la filiera agroalimentare, rispetto ad argomenti di carattere generale che ormai sono del tutto acquisiti da parte degli operatori della filiera. Sarà pertanto dato ampio spazio sia alla presentazione di contributi scientifici che correlino la presenza delle micotossine nella dieta con specifiche patologie nell’uomo e negli animali, sia alla presentazione delle attività preventive e di controllo che sono state nel tempo acquisite e poi affinate dai vari comparti agroalimentari, mirate a minimizzare quanto più possibile l’impatto di questi contaminanti sulla salute del consumatore e sul benessere degli animali. Infine, come tradizione, l’ultima giornata sarà dedicata alla n. 1 gen/feb 2012 diagnostica, a cui in ultima analisi siano demandate le verifiche dell’efficacia delle azioni di autocontrollo e controllo ufficiale. Questo congresso è rivolto agli operatori della filiera agroalimentare, ai professionisti del settore, agli operatori del SSN, agli iscritti all’Ordine dei Chimici ed all’Università. Responsabili Scientifici: Carlo Brera Istituto Superiore di Sanità, Direttore Reparto OGM e Xenobiotici di Origine fungina, Roma Fernando Maurizi Consiglio Nazionale dei Chimici, Roma Segreteria Organizzativa: Consiglio Nazionale Chimici Piazza San Bernardo, 106 - 00187 Roma Tel: +3906.47883819 - Fax: +3906.47885904 [email protected] Istituto Superiore di Sanità Viale Regina Elena 299 – 00161 Roma Tel.: +3906.49906139 – fax: +3906.49902363 e-mail: [email protected] Il Chimico Italiano 11 DAL CNC Mostra d’Arte in occasione dell’Anno Internazionale della Chimica N ell’ambito dell’Anno Internazionale della Chimica ( 2011) la Società Reale di Chimica inglese ha gestito un evento dal titolo “ Acqua : Ristoro o Responsabilità” che intendeva mettere in risalto il tema della qualità e della disponibilità dell’acqua. In tale contesto è stata organizzata una mostra internazionale itinerante di dipinti e fotografie dedicata all’acqua e al ruolo della chimica per garantirne sicurezza e disponibilità. Studenti da 11 a 15 anni dell’Africa e dell’Europa hanno espresso il loro pensiero mediante opere d’arte evidenziando i loro punti di vista sull’acqua a seconda dei diversi orientamenti legati alla loro residenza e alle problematiche derivanti dalla disponibilità o scarsità di questo bene essenziale. Una giuria internazionale ha scelto 42 opere tra quelle inviate dai Paesi partecipanti (Etiopia, Germania, Kenya, Italia, Repubblica Ceca, Spagna, Sud Africa, UK), 5 delle quali appartengono all’Italia. (vedasi “ Il Chimico Ita- liano” n. 5/6 del 2011 pagine 9 e10 e seconda di copertina dello stesso numero). Significativo è stato il contributo della Scuola Media Statale “B.Buricchi” di Prato della quale sono state scelte 4 opere realizzate dagli studenti Federica Bigazzi, Sofia Dai, Gabriele Lorrai, Osvaldo Nencini. A queste opere si è aggiunto il dipinto dello studente Andrea Mura, dell’Istituto Cazzulani di Lodi. Si deve inoltre ricordare che, a supporto del loro punto di vista, gli autori delle opere prescelte hanno dato risposta scritta nella loro lingua madre e in inglese a sei domande poste dagli organizzatori della mostra. Vengono qui riprodotte le 5 opere italiane scelte con i titoli e nomi degli autori. Il Consiglio Nazionale dei Chimici coglie l’occasione per ringraziare tutti gli autori ( prescelti e non ) che hanno contribuito con entusiasmo alla realizzazione della mostra itinerante e si dichiara disponibile ad intrattenere rapporti di collaborazione con gli insegnanti delle scuole partecipanti. FEDERICA BIGAZZI Istituto ‘B.Buricchi’ | Italy Water: Source of life 12 Il Chimico Italiano n. 1 gen/feb 2012 DAL CNC DAI SOFIA Istituto ‘B.Buricchi’ | Italy We Need Water GABRIELE LORRAI Istituto ‘B.Buricchi’ | Italy The Slow Deterioration of our Waters OSVALDO NENCINI Istituto ‘B.Buricchi’ | Italy Water Supplying MURA ANDREA I.C.F. Cazzulani | Italy Dream n. 1 gen/feb 2012 Il Chimico Italiano 13 DAL CNC Decisione Giurisprudenziale La decisione del Consiglio Nazionale dei Chimici, confermando la ricevibilità del ricorso, riafferma la natura disciplinare amministrativa del giudizio disciplinare e l’obbligo per l’iscritto a produrre elementi utili al giudizio e non rifiutando la produzione degli stessi, riafferma la valenza della norma di cui all’art.8,co.4 del Codice Deontologico relativo allo svolgimento delle prestazioni rese, sottolinea l’importanza di fornire la più ampia collaborazione all’Ordine di appartenenza al fine di permettere allo stesso l’esercizio efficace del potere di vigilanza e controllo ai fini del mantenimento del decoro della categoria dei Chimici, riafferma il carattere personale della prestazione professionale (intuitu personae) ed i limiti della facoltà di servirsi di sostituti e ausiliari. In definitiva, la decisione assunta in sede giurisdizionale dal Consiglio Nazionale dei Chimici ha valore giurisprudenziale ed è soggetta all’osservanza da parte di ogni iscritto a qualsiasi Ordine Territoriale dei Chimici. SENTENZA N. 001/2011 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO NAZIONALE DEI CHIMICI IN SEDE GIURISDIZIONALE Composto dai Chimici Dottori Armando ZINGALES Valter BALLANTINI Irio BIANCONI Daniela BIANCARDI Elio CALABRESE Eugenio COTTONE Sergio FACCHETTI Tomaso MUNARI Giuseppe Salvatore PANZERA Antonio RIBEZZO Francesco SALVO Giuseppe SANT’UNIONE Renato SOMA Lorenzo VETERE Fernando MAURIZI Presidente Consigliere “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ “ Consigliere relatore SENTENZA Sul ricorso presentato dal dott. XXX, iscritto all’Albo dell’Ordine dei Chimici di YYY con il n. XXX, sez. A, avverso il provvedimento disciplinare adottato da parte di quell’Ordine dei Chimici con atto notificato il 10.11.2010. FATTO E DIRITTO Il giorno 21 dicembre 2009 l’Ordine Provinciale dei Chimici di YYY riceve per e-mail una nota (prot. ***/iscritti) con la quale si segnala una presunta violazione al Codice ATA IC IF T R E C A IC N O R T T LE E TA POS P.E.C. Il Consiglio Nazionale dei Chimici offre a tutti gli iscritti all’Albo la possibilità di richiedere, gratuitamente, l’assegnazione di una casella di posta elettronica certificata. Il modulo di richiesta della PEC è reperibile sul sito www.chimici.it alla sezione “Servizi agli iscritti”, “Posta elettronica certificata”, “richiedere la PEC”. Ricordiamo a tutti gli iscritti che il cosiddetto Decreto “anti-crisi”, DL 28.11.2008 n. 185, prevede l’obbligo per tutti gli iscritti all’Albo, anche coloro che non esercitano la professione ma sono regolarmente iscritti, di dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata. 14 Il Chimico Italiano n. 1 gen/feb 2012 DAL CNC Deontologico da parte del dott. chim. XXX iscritto al n. ***dell’Albo. Sono allegati all’esposto due certificati di analisi su campioni di effluente gassoso proveniente da camino di inceneritore eseguiti in data 29.10.2009 e 02.11.2009. Successivamente il dott. XXX con raccomandata AR (Prot. ***/2010 del 09 marzo 2010, viene convocato dall’Ordine di chimici di YYY per essere ascoltato in merito alla segnalazione di cui sopra. Il giorno 12 aprile 2010, dinanzi al Presidente dott. ZZZ; il Segretario ed il Consigliere dott. ZXX dell’Ordine dei chimici di YYY, il dott. XXX viene ascoltato in merito alla presunta violazione del codice deontologico; nella stessa data fornisce due documenti di supporto d’uso di laboratori esterni. Tali documenti non vengono ritenuti esaustivi, l’Ordine di YYY chiede pertanto l’integrazione della documentazione presentata dall’incolpato. In data 19 e 28 giugno 2010 il dott. XXX presenta le integrazioni richieste. Il giorno 5 luglio 2010 il Consiglio dell’Ordine dei YYY, esaminata l’ulteriore documentazione prodotta, ritenendola non adeguata a chiarire la fattispecie in esame, nomina Consigliere relatore il Dott. ZXX conferendogli l’incarico di effettuare tutte le indagini necessarie e di riferire in merito al caso in oggetto alla successiva riunione del Consiglio Espletata l’istruttoria preliminare all’apertura del procedimento disciplinare a carico del dott. XXX, il Consigliere relatore riferiva al Consiglio dell’Ordine con una nota del 23 luglio 2010. Con delibera del 4 agosto 2010 il Consiglio dell’Ordine dei chimici di YYY deliberava l’apertura del procedimento disciplinare, per violazione dei seguenti articoli delle vigenti norme del codice deontologico (approvato al punto 3 del verbale della seduta del 22.12.2006, con delibera che recepisce il codice emanato dal Consiglio Nazionale dei Chimici): - Titolo II, capo 1, art.2, commi 1e 2; - Titolo II, capo 4, art. 6, comma1; - Titolo II, capo 4, art. 8, comma 4; - Titolo II, capo 4, art. 10, commi 1, 2, 3; - Titolo III, capo II, art. 14, comma 1, 3a, 3b, 3c, 3d, 3e; - Titolo III, capo II, art.17, comma 1. In quanto: - Il dott. XXX ha prodotto dei certificati analitici relativi a due campionamenti presso la ditta A effettuati in data 29/10/2009 e 02/11/209 nei quali si cita una metodica analitica (peraltro non riportata correttamente) che necessita l’utilizzo di HRGC/HRMS della quale il dott. XXX non ha dimostrato disponibilità; - ha prodotto dichiarazioni contrastanti al consiglio dichiarando in sede di audizione di aver personalmente svolto le analisi in oggetto presso B (che dichiara di possedere una gas massa AGILENT 6850 e “spettrometro FT-IR Perkin Elmer) e in un secondo tempo tramite una dichiarazione scritta datata 19/06/2010 di non avere n. 1 gen/feb 2012 eseguito direttamente l’analisi, ma di averla acquisita in service; - non ha fornito al Consiglio alcuna evidenza documentale attestante l’esecuzione delle analisi. Il dott. XXX veniva informato dell’avvio del suddetto procedimento nei suoi confronti e veniva citato a comparire dinanzi al Consiglio dell’Ordine per il 10 settembre 2010. Il 10 settembre 2010, l’incolpato invia certificato medico per impedimento a presenziare. L’Ordine dei Chimici di YYY, preso atto dell’impedimento rinviava l’udienza al 26 Ottobre 2010. In data 23 ottobre 2010 il dott. XXX preannuncia la visita medica ed il 25 ottobre invia altro certificato medico di impedimento a presenziare all’udienza fissata. In data 28 ottobre 2010 il Presidente dell’Ordine territoriale, dott. ZZZ invia diffida a giustificare i reiterati impedimenti a comparire in udienza. Con delibera n.1/2010, prot.111/2010 dell’8 novembre 2010, l’Ordine dei Chimici di YYY, irrogava la sanzione disciplinare di 6 mesi di sospensione dall’esercizio professionale. Il provvedimento veniva notificato all’interessato a mezzo ufficiale giudiziario il 10 novembre 2010. Avverso tale provvedimento il dott. XXX, rappresentato dall’Avv. M, proponeva ricorso al Consiglio Nazionale dei Chimici, con atto presentato il 1 dicembre 2010, chiedendone l’annullamento. Ciò premesso il Consiglio Nazionale dei Chimici convoca il dott. XXX, rappresentato come sopra indicato all’udienza in sede Giurisdizionale del 6 luglio 2011 per la discussione del ricorso. In data 27 giugno l’avv. M, legale del dott. XXX, (giusto l’atto di nomina a difensore del 1 luglio 2011), invia tramite fax una richiesta di differimento dell’udienza a causa di improrogabili e concomitanti impegni professionali. Il Collegio Giudicante costituito in sede Giurisdizionale, esaminati gli atti, delibera di rinviare l’udienza di discussione del ricorso in oggetto al giorno 9 settembre 2011 (lettera prot. 392/cnc/fta dell’11 luglio 2011). Per sopraggiunta indisponibilità della sala delle udienze, la trattazione viene differita al 15 settembre 2011, e con lettera prot. 405/cnc/fta del 13 luglio 2011 ne viene data comunicazione alle parti. Con fax del 12 settembre 2011, l’Avv. M, chiede un ulteriore rinvio dell’udienza fissata per il 15 settembre 2011, a causa di motivi familiari. In data odierna il Collegio Giudicante, verificato che è stato salvaguardato il diritto di difesa del ricorrente, che il legale, visti i tempi, ben avrebbe potuto provvedere alla nomina di un sostituto, e che l’assistenza di un legale è una facoltà data al ricorrente, delibera di procedere all’esame del ricorso in sede giurisdizionale. In ordine preliminare alla ricevibilità del ricorso. Il ricorrente lamenta, assieme ad altre doglianze, una presunta irregolarità nella modalità di notifica della delibera. Il motivo è infondato. Il Chimico Italiano 15 DAL CNC Va ricordato che per giurisprudenza consolidata la proposizione del ricorso produce l’effetto di sanare la nullità della notificazione dell’avviso di accertamento per raggiungimento dello scopo dell’atto, ex articolo 156 cod. proc. civ. (Cass. n. 10772 del 2006, Cass. n. 24975 del 2006), la doglianza va pertanto respinta. Viene ascoltato il Presidente dell’Ordine di YYY dott. ZZZ, il quale rispondendo alle domande postegli riferiva che nessuna interazione era avvenuta tra l’Ordine di YYY ed il committente della certificazione analitica. Rispondeva altresì alla domanda postagli sulla natura del certificato quale atto meramente interno o destinato a svolgere una funzione pubblica. Il dott. ZZZ evidenziava nella sua risposta che il certificato in questione era stato inviato agli Organi di controllo pubblici. Il Collegio giudicante chiedeva inoltre al dott. ZZZ se il dott. XXX avesse indicato il soggetto o i soggetti che avevano svolto materialmente le procedure analitiche stante l’asserita affermazione di averne acquisite le risultanze dopo un affidamento in service. Il dott. ZZZ riferiva che il dott. XXX in sede di audizione (in data 12.04.2010) come risulta in atti, aveva dichiarato di “avere disponibilità di apparecchiature gas-massa” presso due laboratori e di “avere personalmente effettuato le analisi in discussione”, mentre successivamente (con nota recapitata il 28.06.2010) affermava di essersi “non aver eseguito direttamente” le operazioni di analisi “in quanto affidate alla ditta di service”: tuttavia non aveva indicato chi materialmente le avesse eseguite. Il dott. ZZZ precisava che il dott. XXX, non si era presentato alla trattazione del procedimento disciplinare fissata per il 10.09.2010, facendo pervenire un certificato medico in pari data. Il dott. XXX non si era presentato alla ulteriore seduta fissata per il 26.10.2010, e, in tale occasione, non aveva potuto provare il tempestivo invio di un nuovo certificato medico, giustificando il ritardo nell’invio con un presunto guasto al fax. Nel merito il Collegio Giudicante nel richiamare la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione che ha precisato che la locuzione “che si rendano colpevoli di abusi o di mancanze nell’esercizio della loro professione”, non contiene una specifica tipizzazione di ipotesi d’illecito. La ragione di tale scelta di formulazione normativa, al pari di quanto avviene per altre categorie, viene generalmente ravvisata nel fine di evitare che violazioni dei doveri anche gravi possano sfuggire alla sanzione disciplinare. In conseguenza di ciò non è necessario che la certificazione integri l’ipotesi di reato di falso ideologico o altra ipotesi di reato per essere sottoposta al giudizio dell’Ordine sotto il profilo della violazione deontologica né l’Ordine ha l’obbligo di accertare la ipotetica presenza di ipotesi di reato per potere iniziare la procedura che porta al giudizio disciplinare essendo la stessa di natura amministrativa. La richiamata natura amministrativa, richiede la piena collaborazione del soggetto sottoposto a procedimento disciplinare ed il diritto alla difesa costituzionalmente garantito non può coincidere con il tentativo di rendere 16 Il Chimico Italiano impercorribile la procedura attraverso il rifiuto di produrre quegli elementi utili al giudizio anche attraverso tattiche dilazionatorie. Il Collegio giudicante ritiene quindi che: - il dott. XXX non debba essere sanzionato per la violazione del comma 1 dell’art. 2 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY con delibera del 22 dicembre 2006, perché il fatto non è stato provato; - ritiene che il dott. XXX abbia violato il comma 2 dell’art. 2 ed il comma 1 dell’art.17 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY con delibera del 22 dicembre 2006, in quanto avendo prodotto un certificato d’analisi che non riporta in modo comprensibile ed esaustivo le risultanze dell’accertamento, certificato destinato a svolgere una funzione nell’ambito degli accertamenti svolti per verificare il rispetto della normativa in materia di tutela dell’ambiente e della salute, rendendo complesso e difficoltoso l’esercizio da parte del cittadino o di soggetti terzi della eventuale difesa dell’interesse legittimo, limitandosi alla semplice trascrizione delle risultanze di metodiche analitiche, abbia compiuto un atto professionale inadeguato alla finalità pubblicistica di tale atto; - ritiene che il dott. XXX non debba essere sanzionato per la violazione del comma 1 dell’art. 6 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY con delibera del 22 dicembre 2006, perché il fatto non è stato provato - ritiene che il dott. XXX per quanto attiene il comma 4 dell’art. 8 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY con delibera del 22 dicembre 2006, in quanto essendo pacificamente accertato che lo stesso non possedeva attrezzature idonee a svolgere direttamente e personalmente l’accertamento analitico, ed avendo omesso di esplicitare il contributo dato da altri soggetti senza avere dato prova su come erano stati svolti e dove gli specifici accertamenti a base delle contestazioni, ed avendo al contrario fornito su tale punto dichiarazioni contraddittorie, si sia reso colpevole della violazione del predetto comma 4 dell’art. 8 - ritiene che il dott. XXX per quanto attiene il comma 1 dell’art. 10 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY con delibera del 22 dicembre 2006, non debba essere sanzionato in quanto il fatto non sussiste; - ritiene il Collegio che il dott. XXX per quanto attiene i comma 2 e 3 dell’art. 10 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY, abbia commesso la violazione degli stessi stante che al contrario sono emersi sufficienti elementi di prova atti a sostenere la violazione, attraverso il mantenimento di una condotta dilatoria non rispondendo nel merito di quanto richiesto in sede di procedimento disciplinare, adducendo impedimenti non provati circa la sua presenza alle sedute appositamente convocate, trovandosi lo stesso in una condizione tale da non pregiudicare l’esercizio dell’attività lavorativa anche n. 1 gen/feb 2012 DAL CNC nel compimento di atti particolarmente impegnativi sotto il profilo lavorativo come il campionamento delle emissioni gassose in un inceneritore; - ritiene che il dott. XXX per quanto attiene il comma 1 dell’art. 14 del codice deontologico approvato dal Consiglio dell’Ordine di YYY, si sia reso colpevole della violazione del predetto comma 1 dell’art.14 stante che le dichiarazioni contraddittorie rese circa il soggetto che ha svolto materialmente il compito, il non avere presentato alcun documento probante circa l’effettiva vigilanza esercitata su soggetti terzi che operano sotto la sua responsabilità, configurano il sottrarsi all’obbligo di garantire una complessiva connotazione personale che caratterizza l’esecuzione dell’incarico professionale; - ritiene il Collegio che ciò che rileva del comportamento del dott. XXX non sia tanto una contravvenzione del dettato del codice deontologico del comma 3 dell’art.14 riguardo al profilo di responsabilità non avendo egli direttamente negato sue responsabilità, ma piuttosto che sia venuto meno agli obblighi deontologici di cui alle lettere a), b), c) e d) non avendo assicurato l’identificazione dello scopo del lavoro mancando ogni riferimento a ciò nel certificato, gli obbiettivi del lavoro stesso, e non avendo provato che il personale che ha svolto tale lavoro abbia avuto le necessarie competenze e che di ogni lavoro vi fosse una documentazione suffi- ciente e tenuta in modo di adempiere agli obblighi della lettera d); - ritiene il Collegio di dovere applicare circostanze attenuanti in considerazione che nel corso della carriera non ha mai avuto in precedenza diffide o altri provvedimenti disciplinari. P.Q.M Il Collegio Giudicante in parziale riforma della delibera emessa dall’Ordine di YYY, commina al dott. XXX identificato come in premessa, la pena di sospensione dall’esercizio della professione di Chimico per mesi quattro. La misura della sanzione irrogata da questo Collegio tiene conto oltre che delle modalità delle mancanze del ricorrente, della delicatezza della funzione affidata al dott. XXX in materia di controllo delle emissioni di un inceneritore e degli interessi pubblici da tutelare tra cui il valore costituzionalmente tutelato e primario della salute dei cittadini; - condanna il predetto dott. XXX al pagamento delle spese processuali calcolate in via equitativa in euro milleottocento. - Il Consiglio dell’Ordine di YYY sopporta le proprie spese. Il Segretario dott. chim. Fernando Maurizi Il Presidente prof. chim. Armando Zingales IN RICORDO DI GIANCARLO BORSINI L’Ordine dei Chimici della Toscana a due anni dalla scomparsa di Giancarlo Borsini ritiene doveroso ricordare un collega che ha dato lustro alla nostra professione per oltre 50 anni di attività. Borsini si laurea a pieni voti in chimica nell’Università degli studi di Firenze il 15 dicembre 1953 a soli 23 anni. La Montecatini lo assume subito come ricercatore nell’equipe del Prof. Natta, presso il Politecnico di Milano – Istituto di Chimica Industriale, dove i polimeri erano l’attività di ricerca che portarono al Premio Nobel per la chimica nel 1963. L’attività di ricerca che Borsini svolse nel laboratorio Montecatini (poi Montedison) si accentrò sulla certificazione delle caratteristiche chimico-fisiche e tecnologiche sui polimeri e sugli elastomeri. Vari furono i brevetti depositati da Borsini in quegli anni. Borsini intuì che i polimeri avrebbero avuto un largo impiego sia nel campo civile che in quello industriale e che la certificazione delle loro caratteristiche tecnologiche sarebbe stata molto importante. In particolare il “comportamento al fuoco” avrebbe avuto un ruolo decisivo per il loro impiego. Decise così di lasciare la Montedison, si iscrive nel 1984 al ns. Ordine, e come chimico ed imprenditore, inizia a realizzare un laboratorio proprio per svolgere tutte le prove tecnologiche relative alla reazione al fuoco sui materiali, in conformità alle normative nazionali e internazionali. Nasce così nel 1984 il laboratorio LAPI s.a.s. con Borsini Amministratore Unico e Direttore Tecnico. Il Laboratorio in 30 anni di attività ha ampliato lo spettro delle prove diventando un punto di riferimento di eccezionale importanza con riconoscimenti nazionali ed internazionali e recentemente anche Ente di Certificazione. Giancarlo Borsini non solo era un grande professionista, ma aveva anche doti di profonda umanità e rispetto nei rapporti con tutti i colleghi. La sua scomparsa, anche per questo, ha lasciato un grande vuoto in tutti i chimici che hanno avuto l’occasione di conoscerlo. Il Presidente dell’Ordine dei Chimici della Toscana Il Dott. Prof. Lario Agati n. 1 gen/feb 2012 Il Chimico Italiano 17 DAI CONSIGLIERI Lorenzo Vetere Le consulenze tecniche in campo acustico S Libero professionista. Dipendente della Regione Campania dal 1973 al 2007. Consigliere Nazionale dei Chimici. 18 econdo la previsione recata dall’art. 2, commi 6 e 7, della legge 26 ottobre 1995, n. 447 [1], le prestazioni di rilevanza tecnica in materia di controllo e gestione dell’inquinamento acustico costituiscono un’opportunità per i professionisti in possesso di un diploma ad indirizzo tecnico o di una laurea ad indirizzo scientifico [2, 3]. Comprendono sia prestazioni di natura conoscitiva dirette alla caratterizzazione di una particolare situazione di inquinamento sonoro o per valutare il clima acustico di una determinata zona, che altre di natura pianificatoria inerenti la regolamentazione di determinate sorgenti sonore. Non di rado le predette prestazioni costituiscono il punto di partenza di procedimenti cognitivi, come le consulenze tecniche, necessari alla definizione di situazioni di inquinamento acustico o per proporre i necessari interventi di mitigazione. Una situazione tipica è costituita dai rumori molesti che finiscono nelle aule dei tribunali. In tali circostanze, sia i cittadini ricorrenti che gli stessi organi giudicanti hanno bisogno di elementi utili a caratterizzare la problematica oggetto del contendere. A tal proposito ci si avvale di tecnici “abilitati” ad operare nel campo dell’acustica ambientale secondo quanto richiesto dalla legge 447/95 che, in proposito, ha disposto che le prestazioni di rilevanza tecnica in campo acustico devono essere svolte, in via esclusiva, dai professionisti riconosciuti “tecnici competenti” dalla propria regione di residenza. Nella maggior parte dei casi, i professionisti per poter evadere l’incarico ricevuto devono eseguire opportune indagini e misurazioni allo scopo di acquisire i dati e le informazioni necessarie alla definizione della problematica in questione e alla stesura della relazione tecnica da consegnare alla committenza. Al riguardo è utile ricordare che il D.M. 16 marzo 1998 [4] ha fissato i criteri e le modalità per la esecuzione delle misurazioni e la scelta delle relative strumentazioni. Inoltre, nell’Allegato D allo stesso decreto sono indicate le informazioni che devono essere contenute nel rapporto tecnico finale sui rilevamenti effettuati. In particolare, tale rapporto deve contenere almeno i seguenti elementi: • la data, il luogo e l’ora del rilevamento; • la descrizione delle condizioni meteorologiche al momento della misurazione, la velocità del vento e la sua direzione; • il tempo di riferimento, di osservazione e di misura; • la catena di misura completa utilizzata, precisando il tipo di strumentazione impiegata, il relativo grado di precisione e gli estremi del relativo certificato di verifica della taratura; • i livelli di rumore rilevati; • la classe di destinazione d’uso alla quale appartiene il luogo di misura; • le conclusioni finali. Nonostante la legge 447/95 abbia istituito una figura professionale “ad hoc”, tuttavia l’applicazione della norma genera, talvolta, dubbi e perplessità che possono creare contenziosi, piuttosto che contribuire a risolverli. Il Chimico Italiano Un caso emblematico riguarda le cosiddette Consulenze Tecniche d’Ufficio (CTU), allorquando le stesse vengono affidate a professionisti sprovvisti del riconoscimento richiesto dalla citata legge 447/95 (art. 2, commi 6 e 7); norma, questa, che vale per tutti, anche per i giudici, ossia anche per coloro che sono chiamati a decidere su controversie legate a problemi di inquinamento acustico o per sanzionare coloro che disattendono la legislazione vigente. Purtroppo, però, può capitare che un incarico di CTU viene affidato anche a professionisti sprovvisti della “qualifica” di tecnico competente con il rischio che la parte convenuta potrebbe, a buon ragione, eccepirne il suo operato e chiedere l’annullamento della relazione di consulenza tecnica. Per ovviare a tali situazioni bisognerebbe, prima del conferimento di un incarico di CTU nel campo dell’acustica ambientale, accertare che il professionista da nominare sia in possesso del prescritto riconoscimento regionale e, solo in caso di mancanza di tecnici competenti iscritti negli appositi albi esistenti presso i vari tribunali, la scelta potrebbe ricadere su altri professionisti che, però, dovrebbero avvalersi della collaborazione di un tecnico competente. Desta perplessità la Sentenza del Tribunale di Genova del 23 aprile 2011 (Giudice Vinelli), pronunciata al termine di un processo relativo ad un problema di immissioni sonore provenienti da locali pubblici rumorosi, per aver rigettato le eccezioni formulate dalla parte convenuta in merito alla mancata iscrizione del CTU nell’elenco dei tecnici competenti in acustica ambientale della Regione Liguria. A parere del Tribunale in questione, infatti, il CTU nominato dal giudice “…. sebbene non iscritto nell’albo, possiede tutti i requisiti per detta iscrizione, essendo laureato in ingegneria industriale, avendo sostenuto in particolare l’esame di fisica tecnica, ed avendo svolto l’attività sopra indicata. In particolare ha svolto per il Tribunale di Genova 26 consulenze in campo acustico. Si ritiene pertanto che la mancata iscrizione negli albi regionali (determinata probabilmente dal fatto che il CTU non svolge attività di progettazione acustica) sia del tutto ininfluente”. Con questa decisione il Tribunale di Genova avrebbe violato la specifica norma dettata dalla legge 447/95 a proposito della competenza esclusiva del tecnico competente. Ma vi è di più. Lo stesso organo giudicante si è anche sostituito, senza averne titolo, alla Regione Liguria avendo statuito il possesso da parte del CTU dei requisiti per l’iscrizione nell’albo regionale dei tecnici competenti, in aperto contrasto con la citata legge 447/95. BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO 1) 2) 3) 4) Legge 26 ottobre 1995, n. 447 “Legge quadro sull’inquinamento acustico”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale (Supplemento Ordinario) n. 254 del 30-10-1995. L. Vetere: La qualificazione del tecnico competente in acustica ambientale. Il Chimico Italiano, n. 2, 2011, 5-6. L. Vetere: Le attività del tecnico competente: le pianificazioni in campo acustico. Il Chimico Italiano, n. 3, 2011, 9-10; Decreto Ministeriale 16 marzo 1998 “Tecniche di rilevamento e misurazione dell’inquinamento acustico”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale (Serie generale) n. 76 dell’1-4-1998. n. 1 gen/feb 2012 DAI CONSIGLIERI Il ruolo del Chimico RIASSUNTO Nell’articolo viene analizzato il ruolo che il Chimico ha, anche se sarebbe meglio dire potrebbe avere, nella società, nel mondo dell’impresa ed in quello dove vengono prese le decisioni politiche PAROLE CHIAVE: chimica, chimici, lavoro, libera professione, impresa, familismo Q uando mia figlia di 10 anni mi ha chiesto “Tu che lavoro fai?” la risposta facile è stata dire che faccio il Chimico, ma quando lei ha detto “Cioè?” la cosa è diventata un po’ più difficile. La risposta di mio figlio, che di anni ne ha 5, alla domanda della maestra sul lavoro del suo “babbo” è stata “Il mio babbo scrive” che è una bella risposta ma ha lasciato intendere che io sarei uno scrittore o un giornalista; certo non le sarebbe venuto in mente il Chimico. Se facessimo noi la domanda ad un adulto è probabile che riceveremmo una definizione di Chimico come di colui che sta in laboratorio a fare analisi o qualche strano esperimento che immancabilmente finisce con un’esplosione e con una nuvoletta nera. Beh, io sono un Chimico, ma non faccio né l’una né l’altra cosa. Questa cosa a volte non è chiara neppure ad alcuni colleghi che di mestiere fanno i Chimici ma per i quali il Chimico rimane quasi esclusivamente l’uomo di laboratorio. Ma se la Chimica è la scienza che interpreta e razionalizza la struttura, le proprietà e le trasformazioni della materia, il laboratorio è solo uno dei posti dove trovare un Chimico, probabilmente neppure il più grande. Questa apparente misconoscenza è legata in modo stretto anche al concetto di cosa sia la materia “Chimica” al di là delle definizioni. La “Chimica” è probabilmente una delle materie più odiate nelle scuole italiane dove, a causa del fatto che molto spesso è insegnata da persone che hanno avuto a loro volta un rapporto non idilliaco con questa Scienza e non sono laureate in Chimica, quello che si trasmette agli studenti non è nient’altro che un elenco di nomi da imparare a memoria, con formule criptiche e disegni con delle frecce che sembrano puntare in una direzione che non porta da nessuna parte. Qualunque cosa faccia male alla salute è chimico mentre quello che è naturale è sano, le cose il cui nome inizia con bio ci fanno sentir meglio salvo poi scoprire che l’ultimo allarme alimentare globale ha interessato proprio alimenti “biologici”... Tutti noi, noi Chimici intendo, sappiamo che tutte le cose che ci circondano hanno a che fare con la chimica: dagli alimenti al vestiario, dai libri ai computer, dagli edifici ai mobili con i quali li arrediamo (la lista potrebbe occupare centinaia di pagine). Tutte queste cose sono chimiche, non fosse altro perché sono fatte di materia. È Chimica la cura di una malattia attraverso l’uso di farmaci, e lo è la generazione di tutta l’Energia che viene prodotta nel nostro Paese (eolico in parte escluso). Accade che su alcuni argomenti non si pensi in prima battuta al Chimico come a colui che può risolvere la situazione; questo accade per igno- n. 1 gen/feb 2012 Valter Ballantini ranza, non conoscenza di quello che il Chimico fa. Invece, a costo di apparire presuntuosi, ci sono circostanze nelle quali la figura del Chimico è la sola per formazione, cultura e studi fatti che riesce a comprendere alcuni principi completamente oscuri ad altri. Mi riferisco, per esempio, al principio di conservazione della massa enunciato da Lavoisier nel XVIII secolo, o a quello di entropia e del secondo principio della termodinamica che condiziona la produzione energetica e le scelte che ne conseguono così come la tutela dell’ambiente. Se non si ha una conoscenza adeguata della Chimica come si fa a governare il mondo? Il Chimico può trovare il suo spazio di attività in un numero elevato di imprese e la varietà delle possibilità che il Chimico ha davanti fa si che il 95% dei laureati in Chimica oggi trovino entro 3 anni dalla Laurea un impiego adeguato alla loro preparazione. Tra questi ci sono coloro che si creano un lavoro nel mondo della libera professione, numero che nel corso degli ultimi anni ha avuto un discreto incremento. Purtroppo anche la libera professione in questo periodo storico non gode di grandi simpatie. Dal mondo dell’impresa come da quello politico si levano voci per riformare gli Ordini Professionali ma a mio parere usando argomenti inconsistenti e creati in modo ingannevole. Il primo riguarda la difficoltà all’accesso alle libere professioni, seguito dalla richiesta di abolizione dell’esame di Stato e la riaffermazione della inapplicabilità delle tariffe minime. Lo scorso 4 luglio si è tenuto ad esempio presso la Fondazione Rodolfo De Benedetti un workshop dell’Università Bocconi dal titolo Dinastie Professionali durante il quale sono stati presentati due recenti studi che avrebbero messo in evidenza l’importanza dei legami familiari nell’abbattimento delle barriere all’ingresso nel settore dei servizi professionali. Hanno partecipato alla Tavola Rotonda, la cui registrazione audio è reperibile per intero nel sito internet di Radio Radicale, l’economista Tito Boeri, il sottosegretario del Ministero dell’Economia Luigi Casero, il segretario del PD Pierluigi Bersani già ministro autore delle “lenzuolate liberalizzatrici”, il presidente dell’Università Bocconi ed ex Commissario Europeo alla Concorrenza Mario Monti. Non voglio esprimere le osservazioni sui criteri utilizzati per dimostrare la connessione parentale tra i professionisti, analizzando la frequenza dei cognomi presenti in una certa provincia e confrontandola con l’elenco dei professionisti: a me preme esprimere qualche altra considerazione partendo dalla mia situazione personale. Mio padre ha fatto per quarant’anni l’operaio in una fabbrica che produce vetro, mia madre l’operaia prima e l’impiegata negli ultimi anni della sua carriera. Quindi non ho potuto seguire corsie preferenziali per l’accesso alla professione di chimico. Nella mia carriera le barriere all’accesso non sono state causate dalla necessità di dover superare un esame di Stato (per i Chimici non è al momento previsto il praticantato), oppure il fatto che la norma imponesse delle tariffe minime da praticare. La barriera principale è stata quella di trovare i clienti! Hanno ragione Giovanni Pica e Michele Pellizzari, autori della ricerca, a dire che il fatto di avere un genitore Il Chimico Italiano Libero professionista dal 1996. Attività di interesse prevalente igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, gestione dei rifiuti, prodotti cosmetici. 1 via Carlo Marx, 103 - 56017 San Giuliano Terme (PI), [email protected], telefono 3482602192, fax 1782267166 19 DAI CONSIGLIERI che ha “aperto la strada” facilita enormemente il giovane professionista di famiglia che sfrutta una rete di contatti già ben rodata. Confermo. Per me è stato difficile. Io sono un caso di “mobilità sociale” riuscita, ma ci sono tanti esempi di insuccesso. Ora però chiedo a chi ha studiato le dinastie professionali di fare uno studio altrettanto scientifico nel campo del commercio, dell’artigianato o dell’industria. È più facile diventare industriale o commerciante per il figlio di un industriale/commerciante o per il figlio di un non industriale/non commerciante? Guardate tra le persone che conoscete voi. Come stanno le cose? È il vecchio problema del familismo di cui scrive Paul Ginzborg nei suoi libri (“L’Italia del Tempo Presente”). Non si applica esclusivamente al mondo delle professioni, ma anzi è una situazione che ha la sua maggiore espressione proprio nel mondo dell’industria da cui questa critica parte. La Confindustria spinge per ridurre i costi che renderebbero l’industria italiana poco competitiva. Tra questi costi, a loro parere, un posto rilevante lo hanno le attività professionali. Quindi l’eliminazione delle tariffe minime dovrebbe garantire un balzo in avanti dell’economia industriale. Per rendere il tutto digeribile all’opinione pubblica la richiesta è mascherata dicendo che così si riesce a garantire meglio l’accesso professionale ai giovani. È una cosa manifestatamente non vera! Le tariffe professionali minime sono state abolite nel 2007 senza che questa abbia avuto alcun effetto sulla competitività delle nostre imprese. Troppo facile pensare che siano sempre gli altri i responsabili delle proprie inefficienze. Fino a che il panorama produttivo italiano sarà caratterizzato per il 90% da microimprese a conduzione familiare, fino a che chi produce continuerà a pensare al suo piccolo orto senza allargare i suoi orizzonti alla formazione di un sistema produttivo nazionale ed a costruire un sistema nel quale ci si mette insieme per produrre ricchezza saremo bloccati nell’immobilismo che ci ha contraddistinto negli ultimi decenni. C’è necessità di investire nella ricerca per produrre soluzioni nuove ed innovative. Il nostro non può essere più il mondo che produce gli ombrelli, ma che produce un disco-rotante-autoorientante-para-pioggia (Super Pippo aveva una gran fantasia). Per la ricerca occorrono investimenti, che la micro impresa italiana non può permettersi se non trova il sostegno dello Stato e delle banche e soprattutto se non trova il modo di fare rete ed uscire dal giogo del tutto in famiglia. E conterà qualcosa il fatto che non sempre i figli siano all’altezza imprenditoriale dei padri? Quali norme mettono in campo i nostri super-capaci riformatori per facilitare la mobilità sociale e fare in modo che il figlio dell’operaio diventi l’imprenditore di quella stessa impresa? Che il figlio dell’imprenditore lavori come operaio in quell’impresa non viene preso neppure in considerazione. I professionisti possono avere un ruolo, si può facilitare l’accesso alla professione, abolire i minimi tariffari e tutte le contraddittorie proposte che vengono fatte. Non venite a dirci che l’economia italiana ripartirà con la riforma delle professioni, perché non è lì la strozzatura. Sarà con l’abolizione dell’esame di Stato che si faciliterà l’ingresso dei giovani nel mondo della libera professione? Si dice che il laureato abbia già comunque dato dimostrazione di conoscenze tali da permettergli di conseguire la 20 Il Chimico Italiano Laurea; ma questa affermazione è mal concepita, perché le conoscenze teoriche acquisite nel corso della carriera universitaria e la loro applicazione non vanno in realtà di pari passo. D’altra parte però, nel caso dei Chimici, non è previsto un tirocinio, per cui ci si può presentare all’esame di Stato il giorno dopo aver conseguito la Laurea ed il fatto che la percentuale di abilitati sia, nel nostro caso, così elevata significa che nella maggior parte dei casi si chiede ai candidati di dimostrare quanto si ricordino del percorso universitario, più che come applicheranno quelle conoscenze. Insomma, per l’esperienza che ho maturato negli ultimi anni nelle Commissioni degli esami di Stato all’Università di Pisa, è praticamente inutile così come viene svolto. Vale allora la pena di abolirlo? O non è forse giusto ripensarlo? Dopo di ché è necessario soffermarsi sulla critica all’obbligatorietà dell’iscrizione all’Albo Professionale, e mi chiedo perché non si metta altrettanto in discussione l’iscrizione alla CCIAA da parte delle imprese. È giusto che un cittadino sia libero di andare a farsi curare da un ciarlatano/mago/stregone? Il problema è che il cittadino deve sapere se si sta affidando ad un medico o ad un guaritore, ad un avvocato o ad un azzeccagarbugli, ad un chimico o ad un alchimista. Lo Stato, attraverso gli Ordini Professionali, garantisce il cittadino che il professionista a cui si sta rivolgendo sia una persona qualificata a svolgere quell’attività. Come fa a garantirlo? Lo fa attraverso un esame di Stato, durante il quale non si limita a chiedere se il candidato ha studiato, ma lo mette alla prova sull’applicazione pratica di quanto ha studiato. In quale altro modo potrebbe fare? Si, ma insomma, allora cosa fa il Chimico libero professionista? Perché siamo partiti da lì! Il Chimico è un professionista che si occupa di far capire alle imprese, alle istituzioni, ai cittadini del nostro Paese come una corretta gestione della materia “Chimica” possa contribuire al miglioramento della vita. Può dare un contributo al miglioramento delle prestazioni dell’impresa nei termini di salvaguardia dell’ambiente dall’inquinamento che l’impresa può produrre nell’aria ed nelle acque, di riduzione degli sprechi delle materie prime utilizzate, di diminuzione dei rifiuti prodotti, di salvaguardia della salute e della sicurezza delle persone che lavorano all’interno dell’impresa stessa e dei cittadini che vivono intorno ai suoi impianti, all’ottimizzazione dei processi che vengono svolti... Può contribuire a spiegare l’impatto di certe decisioni prese a livello politico su argomenti che riguardano la vita di tutti: i limiti che certe sostanze devono avere nelle matrici ambientali, negli alimenti, nei cosmetici, nelle emissioni delle automobili; la scelta di costruire una centrale elettrica a biomasse, solare, eolica, a carbone o che sfrutti le sabbie bituminose... Può contribuire a far capire ai cittadini quali degli allarmi che ogni giorno vengono sparati dai diffusori di notizie allarmistiche siano realmente da tenere in considerazione e quali invece servano solo a far aumentare il numero dei contatti in un sito internet o a far vendere qualche copia in più di un giornale o di una rivista... Questo è il Chimico, vi pare poco? n. 1 gen/feb 2012 DAGLI ISCRITTI La Chimica (verde) e le sfide del XXI secolo L’ ONU ha proclamato il 2011 Anno Internazionale della Chimica con la seguente motivazione: Un anno per celebrare i successi e i contributi della Chimica per il miglioramento delle condizioni di vita di tutti. Il 2011 è quindi un anno importante per la Chimica, che si è aperto e si sta chiudendo all’insegna di due parole, “energia” e “sostenibilità”, il cui uso è stato tuttavia talmente inflazionato da rischiare di rendere la pubblica opinione indifferente alle implicazioni e problematiche che si celano dietro queste due parole. In realtà, riuscire a sviluppare nuove fonti di energia che possano rappresentare una reale alternativa ai combustibili fossili e ridurre l’impatto ambientale di molti processi industriali attualmente in uso, senza incrementare i costi e tenendo conto delle esigenze di questa società, sono sicuramente le due maggiori sfide del XXI secolo; un secolo che non a caso è iniziato all’insegna di crisi economiche e recessione. Attualmente, il nostro sistema industriale è basato in buona parte su prodotti di basso costo, largo consumo, progettati per essere utilizzati per tempi brevi. In questo contesto socio-economico, la Chimica è riuscita a sviluppare, accanto alle molteplici molecole bioattive a struttura complessa (farmaci, vaccini, agrofarmaci), che hanno sicuramente contribuito a migliorare le condizioni di vita e ad aumentare le aspettative di vita di almeno una parte della popolazione mondiale, anche altri materiali e materie prime in grado di soddisfare le esigenze di un mercato per il quale l’aspetto del prodotto, la sua perfomance ed il costo sono stati (e sono) essenzialmente, se non esclusivamente, gli obiettivi primari. La Chimica ha fornito nuovi tessuti, belli, leggeri, confortevoli che sono “intelligenti” (respirano e si adattano alle diverse condizioni esterne); nuovi materiali da rivestimento e costruzione, nuove vernici, nuovi imballaggi che rispondono alle esigenze del mercato, sopra menzionate, ma che spesso hanno il “difetto” di vivere un tempo molto più lungo di quello che ha l’oggetto di cui sono parte integrante o costituente, e quindi permangono nell’ambiente. La diffusione di questi composti di largo consumo e breve tempo di utilizzo in un mercato sempre più ampio, (globalizzazione), che ha rappresentato la strategia con cui si è cercato di mantenere o incrementare i livelli di produzione, una volta soddisfatte le esigenze del mercato primario, ha contribuito a far crescere alcune delle problematiche che caratterizzano la nostra epoca. Per sostenere questo tipo di sviluppo a tempo indeterminato sarebbe infatti necessario disporre quanto meno di materie prime di basso costo in maniera illimitata e di una fonte inesauribile di energia. Abbiamo infatti bisogno di quantità crescenti di energia per produrre e trasportare gli attuali prodotti industriali, e per far funzionare buona parte di essi. Attualmente, la maggior parte degli oggetti che utilizziamo quotidianamente ha un meccanismo di accensione e spegnimento: ci serve energia per lavare i denti, per rimuovere la polvere dai pavimenti, per grattugiare il formaggio o per spremere un arancio, e abbiamo bisogno di energia per correre su un tappeto rotante che ci permette di consumare quelle calorie che accumuliamo anche a causa di tutti quegli oggetti che rendono la nostra vita più comoda, ma che consumano energia. Le nostre scelte inoltre hanno determinato la produzione di rilevanti quantità di prodotti di scarto; oggi, avremmo bisogno non solo di un adeguato “deposito” di materiali da cui prelevare facilmente energia e materie prime ma anche di un deposito “vuoto” per contenere i prodotti di scarto che produciamo ed abbiamo prodotto o, in alternativa, di energia per trasformarli in composti che se non utili siano almeno di basso impatto ambientale. Considerando le dimensioni limitate del pianeta, sia come fonte di materie prime che come deposito di scarti, la crescita esponenziale della popolazione mondiale (siamo passati da 2.5 miliardi nel 1950 a 6 miliardi nel 2000), l’aumento delle aspettative di vita di una porzione sempre più grande della popolazione mondiale, è evidente che il sistema sopra descritto non è “sostenibile” e non può andare avanti all’infinito. Cinzia Chiappe Cinzia Chiappe si è laureata nel 1985 in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche presso l’Università di Pisa ed ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Scienze Chimiche nel 1989. Dopo due anni di attività presso l’ARPAT (allora USL), in qualità di chimico collaboratore, nel 1992 è entrata a far parte del Dipartimento di Chimica Bioorganica e Biofarmacia, dell’Università di Pisa, nel ruolo di ricercatore universitario, divenendo nel 1998 Professore Associato di Chimica Organica e nel 2002 Professore Ordinario di Chimica Organica. Attualmente ricopre il posto di Professore Ordinario presso il Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dell’Università di Pisa. La sua attività di ricerca è incentrata sulla progettazione, sintesi e caratterizzazione di nuove classi di liquidi ionici da utilizzare come solventi, catalizzatori o elettroliti per lo sviluppo di processi sostenibili Figura 1. Incremento della popolazione mondiale e delle aspettative di vita (Italia). In relazione alle norme di pubblicazione di contributi di interesse scientifico-professionale, su “Il Chimico Italiano” il presente articolo è stato ricevuto il 24 ottobre 2011 ed è stato accettato per la pubblicazione il 2 febbraio 2012. n. 1 gen/feb 2012 Il Chimico Italiano 21 DAGLI ISCRITTI La principale fonte di energia e di materie prime è oggi costituita dai combustibili fossili il cui tempo di vita (disponibilità) è valutato, anche dai più ottimisti, sull’ordine di qualche decina di anni; in questa stima sono incluse sia le riserve più facilmente accessibili e quantificabili che i giacimenti più reconditi e di più ardua definizione quantitativa e a più alto costo estrattivo. Nell’ambito di queste tematiche, fortemente intercorrelate e di importanza cruciale per la nostra società, “sviluppo di nuove fonti energetiche” e “sviluppo di processi sostenibili”, la Chimica del ventunesimo secolo non può non avere un ruolo fondamentale. Spesso la Chimica viene accusata dai mezzi di comunicazione di massa, e purtroppo, non solo da essi, di essere causa del degrado ambientale e dell’incremento di patologie più o meno gravi. In realtà, dovremmo puntare l’indice non sulla Chimica, una scienza fondamentale in grado di fornire risposte ai quesiti e soluzioni alle esigenze dell’uomo, indipendentemente dalle caratteristiche di queste (buone, cattive, sostenibili o meno), ma su alcuni processi, e, più in particolare, sulla maniera o sulla scala con cui sono applicati. Cianuri e cromo(VI) sono presenti in natura da sempre, tuttavia, riversare rilevanti quantità di questi composti in determinati comparti può provocare effetti irreversibili e devastanti. La produzione di CO2 non è di per se stessa un problema ambientale, il problema è produrla sulla scala attuale e con la velocità attuale, rendendo così inefficiente il processo naturale di ri-trasformazione in composti organici ed inorganici. La terra assorbe la CO2 antropogenica con una velocità limitata: la vita media della CO2 è di 200-300 anni. In realtà, nell’ambito delle scienze chimiche in molti paesi, incluso il nostro, si è sviluppato un settore, normalmente definito come “chimica verde” o “chimica sostenibile”, che rifacendosi a dodici principi fondamentali, (principi che prendono in considerazione non solo la tossicità dei reagenti e prodotti ma anche la disponibilità nel tempo delle materie prime, l’entità dei consumi e degli scarti), lavora allo sviluppo di nuovi processi di più basso impatto ambientale e maggiore sostenibilità. In termini strettamente chimici, la strategia per aumentare la sostenibilità di un processo richiede normalmente la progettazione di nuove reazioni sulla base di alcuni parametri semplici, ma spesso non considerati o trascurati: I) è importante scegliere materie prime e reazioni che evitino o riducano la manipolazione e lo stoccaggio di sostanze tossiche o pericolose; II) è necessario utilizzare ogni qual volta sia possibile materie prime che derivano da fonti naturali rinnovabili; III) è necessario utilizzare catalizzatori per incrementare la resa e selettività dei processo; IV) è necessario considerare non solo l’efficienza chimica ma anche energetica di un processo e lavorare quindi in opportune condizioni di temperatura e pressione; V) è necessario evitare quanto più possibile processi di protezione-deprotezione e procedure di purificazione che implicano l’uso di elevate quantità di solventi; VI) è necessario non utilizzare solventi ad elevato impatto ambientale. CHIMICA VERDE: I DODICI PRINCIPI 1. PREVENIRE LA PRODUZIONE DI SCARTI 2. CONSIDERARE L’ECONOMIA ATOMICA 3. EFFETTUARE SINTESI CHIMICHE MENO PERICOLOSE: SI DEVONO USARE E PRODURRE SOSTANZE POCO O NON TOSSICHE 4. PROGETTARE COMPOSTI CHIMICI PIÙ SICURI 5. USARE MENO SOLVENTI ED AUSILIARI E, SE USATI, CHE QUESTI SIANO I PIÙ SICURI POSSIBILE 6. PROGETTARE TENENDO CONTO DELL’EFFICIENZA ENERGETICA 7. USARE MATERIE PRIME RINNOVABILI 8. LIMITARE I DERIVATI, COMBINARE STEPS E PROCESSI 9. CATALISI 10. PROGETTARE ANCHE IN FUNZIONE DELLA DEGRADAZIONE 11. ANALISI IN TEMPO REALE DELLA PREVENZIONE DELL’INQUINAMENTO 12. SCEGLIERE UNA VIA CHIMICA INTRINSECAMENTE PIÙ SICURA PER PREVENIRE GLI INCIDENTI Figura 2. I dodici principi della chimica verde L’applicazione di questi principi in ambito chimico è sicuramente importante per cercare di ottenere al più presto processi che assicurino, rispetto alla situazione attuale, un significativo miglioramento in termini di sostenibilità. Il chimico può quindi fornire un prodotto la cui realizzazione 22 Il Chimico Italiano tiene conto non solo delle proprietà dei singoli componenti e dell’insieme ma che si basa su una valutazione rigorosa dell’intero ciclo di vita, dalla nascita alla morte (materie prime utilizzate, energia impiegata per il loro trasporto, impatto ambientale del processo di produzione e distribu- n. 1 gen/feb 2012 DAGLI ISCRITTI zione, eventuale riciclo dei componenti, inevitabile fase di smaltimento). Ma la Chimica verde può dare un contributo significativo anche alla soluzione dell’altra problematica complessa e fortemente intercorrelata di questo inizio secolo, “lo sviluppo di nuove fonti energetiche”. La chimica può contribuire in maniera determinante allo sviluppo di processi integrati, che possano portare a bilanci energetici quanto più possibile positivi nel settore delle energie da biomasse, allo sviluppo di materiali più efficienti da impiegare nel fotovoltaico e nelle celle a combustibile o per la realizzazione di nuovi sistemi per l’accumulo di energia (batterie). Per ottenere risultati significativi in questo ambito è tuttavia necessario che il chimico porti le proprie competenze anche in settori non convenzionali, dove peraltro nessuna altra figura può sostituire il chimico, cooperando con microbiologi, biotecnologi, agronomi, ingegneri, etc. Negli ultimi anni, i termini “green chemistry” e “green energy” si trovano sempre più spesso associati; in una recente conferenza (12 May 2011) on-line della società chimica americana (http://acswebinars.org/heben), “green chemistry” e “green energy” sono stati definiti “two peas in a pod”. Tuttavia, considerando l’estrema rilevanza delle tematiche (energia, cambiamenti climatici, riduzione nel tempo della disponibilità di materie prime), non è possibile sperare di raggiungere in tempi ragionevoli obiettivi importanti affidandosi solo alla buona volontà e perspicacia dei ricercatori. Sono necessarie ed impellenti scelte politiche adeguate da parte dei Governi dei paesi più sviluppati, incluso il nostro (?), che stimolino, indirizzino e sostengano adeguatamente la ricerca chimica in questi ambiti per cercare di trovare, nel più breve tempo possibile, una soluzione a quelle che oggi sono a tutti gli effetti sfide epocali da cui dipende il futuro dell’umanità. CRAVATTE E FOULARDS DEL “CHIMICO” Sono disponibili le cravatte e i foulards in seta con il logo della professione. I colori disponibili e le modalità per effettuare gli ordini si trovano sul sito www.chimici.it nella sezione “negozio” n. 1 gen/feb 2012 Il Chimico Italiano 23 DAGLI ISCRITTI Vincenzo Balzani Il problema dei problemi: l’energia L’ENERGIA E LA CHIMICA F Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician”, Università di Bologna ([email protected]) ra tutte le risorse di cui abbiamo bisogno, l’energia gioca un ruolo particolarmente importante, non solo perché usiamo energia in ogni azione della nostra vita, ma anche perché c’è energia incorporata in ogni prodotto della nostra attività. La chimica è coinvolta in mille modi nel problema energetico. In ogni reazione chimica c’è in gioco energia. La raffinazione del petrolio, che porta alla forma di energia più usata nei trasporti, cioè i combustibili liquidi, è un processo chimico molto complesso e molto energivoro. La produzione di sostanze di uso comune richiede enormi quantità di energia: ad esempio, per produrre 1 tonnellata di materie plastiche si consuma una quantità di energia pari a quella generata da 2,5 tonnellate di petrolio. Alcuni processi chimici sono inoltre utilizzati per convertire una forma di energia in un’altra, anche al fine di immagazzinarla: l’elettrolisi dell’acqua converte l’energia elettrica in energia chimica sotto forma di idrogeno (immagazzinabile), mentre le celle a combustibile compiono l’operazione inversa. Oggi lo sviluppo delle energie rinnovabili, in particolare dell’energia solare e dell’energia eolica, richiede l’uso di materiali speciali, spesso basati su elementi chimici presenti in natura in quantità molto limitate, come le cosiddette Terre rare, che fino a pochi anni fa erano oggetto di studio solo da parte di alcuni specialisti. Attualmente circa il 90% dell’energia primaria proviene dai combustibili fossili, una risorsa indubbiamente molto comoda, che usiamo in quantità massicce. Oggi al mondo, ogni secondo, si consumano 1.000 barili di petrolio, 96.000 metri cubi di metano e 222 tonnellate di carbone. Però già da diversi anni ci stiamo rendendo conto che l’uso dei combustibili fossili causa gravi problemi, in parte imprevisti, che ci mettono di fronte a limiti con i quali dobbiamo confrontarci. Stiamo infatti attraversando una crisi energetica dalla quale potremo uscire solo con l’aiuto della chimica. Il primo problema è che i combustibili fossili si stanno esaurendo, come accade per tutte le risorse non rinnovabili. Inoltre, consumando i combustibili fossili, si producono sostanze molto nocive per la salute dell’uomo (ossidi di azoto e zolfo, idrocarburi aromatici, polveri sottili, metalli pesanti, ecc.) e si immettono nell’atmosfera enormi quantità di anidride carbonica, uno dei gas responsabili per il cambiamento climatico. Un terzo problema, legato all’uso dei comodi, ma costosi e non omogeneamente distribuiti combustibili fossili, è la forte disparità nei consumi energetici fra le varie nazioni della Terra. Cosa si può fare per fronteggiare la crisi energetica che già sperimentiamo e che è destinata ad aggravarsi? La risposta ha due facce: consumare meno energia e trovare fonti alternative ai combustibili fossili. In relazione alle norme di pubblicazione di contributi di interesse scientifico-professionale, su “Il Chimico Italiano” il presente articolo è stato ricevuto il 24 ottobre 2011 ed è stato accettato per la pubblicazione il 2 febbraio 2012. 24 Il Chimico Italiano n. 1 gen/feb 2012 DAGLI ISCRITTI RISPARMIO ED EFFICIENZA Nei paesi sviluppati come l’Italia, di fronte ad una domanda di energia sempre crescente, la politica adottata finora è stata quella di aumentare le importazioni di combustibili fossili: continuare su questa strada significa correre verso il collasso economico, ambientale e sociale. Oggi, la prima cosa da fare è mettere in atto provvedimenti mirati a consumare di meno. Il risparmio energetico è la risposta più immediata, più giusta, più economica e più efficace alla crisi energetica, oltre ad essere un dovere morale. Consumare meno energia vuol dire anzitutto eliminare gli sprechi, ma si può consumare meno energia anche aumentando l’efficienza con cui la si usa. In questo campo c’è ampio spazio per interventi tecnologici in cui la chimica può giocare un ruolo fondamentale: ad esempio, per coibentare le abitazioni, ridurre le perdite nei processi di conversione e trasmissione dell’energia, produrre sistemi di illuminazione con resa più elevata, aumentare l’efficienza energetica dei processi industriali e ridurre i consumi nel campo dei trasporti. Risparmio ed efficienza energetica sono due pilastri per costruire un mondo migliore. È anche necessario, però, trovare fonti energetiche alternative, poiché dovremo abbandonare l’uso dei combustibili fossili. Sostanzialmente, si dovrà scegliere fra energia nucleare ed energie rinnovabili. NO AL NUCLEARE La decisione che gli italiani hanno preso col recente referendum di rinunciare al rientro nel nucleare è stata molto saggia per vari motivi. È ormai indiscutibile che il nucleare non è economicamente conveniente in un regime di libero mercato. Citigroup, la più grande azienda di servizi finanziari del mondo, ha perentoriamente affermato: «New nuclear: the economics say no». n. 1 gen/feb 2012 Oggi si costruiscono nuove centrali principalmente nei Paesi a economia pianificata e a più basso livello di democrazia, come Cina, Russia e Iran, dove lo stato si fa direttamente carico dei costi e dei rischi dell’impresa e dove spesso c’è una forte commistione tra nucleare civile e nucleare militare. Il problema della collocazione delle scorie radioattive, in particolare di quelle che rimangono pericolose per decine di migliaia di anni, non è stato risolto neppure negli USA, che pure dispongono di un immenso territorio e delle tecnologie più avanzate. Quanto alla dismissioni delle centrali nucleari a fine ciclo, il metodo più usato consiste nel rimandare le operazioni di smantellamento per molti decenni (minimo 50 anni in Francia, 100 in Gran Bretagna), in attesa che la radioattività diminuisca. Si tratta di un fardello molto pesante che lasciamo sulle spalle dei nostri figli e nipoti. Quanto è accaduto a Fukushima ha confermato che un incidente nucleare grave, a differenza di qualsiasi altro tipo di incidente, non è delimitabile né nello spazio né nel tempo. La radioattività, infatti, si trasmette attraverso l’atmosfera, che non è sotto nostro controllo, e può compromettere l’uso di un territorio per migliaia di anni. Proprio per queste caratteristiche nessuna assicurazione copre i danni causati da un grave incidente nucleare e neppure un governo può farvi fronte facilmente. Fukushima ha anche dimostrato che un incidente nucleare grave è fuori controllo persino in un Paese ben organizzato e tecnologicamente avanzato come il Giappone. Attualmente nel luogo del disastro i tecnici non sanno da che parte incominciare. La cosa più urgente sembra sia evitare che le 110.000 tonnellate di acqua altamente radioattiva, contenuta nei locali più bassi della centrale, vada a finire nel mare. L’unica decisione a cui sono giunti sembra sia quella di costruire (in due anni!) un muro di ferro e cemento lungo 800 metri davanti agli edifici dei quattro reattori. Di fatto i reattori danneggiati sono diventati un’immensa e pericolosissima scoria radioattiva: verranno “tombati”, come si sta ancora tentando di fare a Chernobyl. Il governo giapponese ha stabilito di dare 100.000 yen (circa 900 euro) per sei mesi, poi la metà per altri sei mesi alle persone che hanno subito uno stress psicologico a causa dell’incidente. Ma queste persone, anche se oggi sono in buona salute, saranno per sempre tormentate dalla preoccupazione di avere in corpo una specie di bomba ad orologeria, cioè di aver assorbito dosi di radiazioni sufficienti a causare malattie nei prossimi anni. Come è già avvenuto a Chernobyl, per certe di queste persone, il cui numero è difficile da valutare, ci saranno realmente problemi sanitari. Molti altri saranno facili prede di sindromi depressive che possono portare all’alcolismo e anche al suicidio. Il rientro nel nucleare, dunque, sarebbe stata un’avventura piena di incognite per il nostro Paese e una volta rientrati sarebbe stato impossibile tornare indietro, con rischi difficilmente valutabili in termini economici, sociali e di sicurezza per la popolazione attuale e per innumerevoli prossime generazioni. Il Chimico Italiano 25 DAGLI ISCRITTI LE ENERGIE RINNOVABILI Cercare la soluzione alla crisi energetica nelle energie rinnovabili, in particolare nell’energia solare, non è il capriccio di uno sparuto gruppo di intellettuali, ma una necessità oggettiva ed anche una grande opportunità, come molte nazioni e la stessa Unione Europea hanno ormai capito. L’Italia non ha petrolio, non ha metano, non ha carbone e non ha neppure uranio: la sua grande risorsa è il Sole. Altre forme di energia rinnovabile disponibili in Italia sono l’energia idroelettrica, l’energia eolica e l’energia geotermica Il Sole in un’ora fa giungere sulla Terra l’energia che l’umanità consuma in un anno. L’energia solare, oltre che molto abbondante, è anche inesauribile e ben distribuita. Con essa è possibile ottenere tutte le forme di energia utili: calore (ad esempio, con i pannelli termici), elettricità (con pannelli fotovoltaici o sistemi a concentrazione) e combustibili (oggi con le biomasse, domani con la fotosintesi artificiale). L’energia solare ha anche le altre caratteristiche richieste per una fonte energetica ideale: il suo uso non è pericoloso, favorisce lo sviluppo economico (come accade attualmente in Germania) e contribuisce a colmare le disuguaglianze in quanto può essere attuato mediante sistemi a basso contenuto tecnologico, facilmente utilizzabili anche nei paesi meno sviluppati. Il flusso dell’energia solare è però molto diluito ed intermittente su scala locale. Quindi bisogna sviluppare i processi di conversione e le tecniche necessarie per poterla usare col massimo profitto. È in questi campi che bisogna investire risorse materiali ed intellettuali e nel risolvere la crisi energetica la Chimica può giocare un ruolo fondamentale. Ad esempio, è necessario mettere a punto pannelli fotovoltaici che abbiano rese maggiori e costi minori; quindi 26 Il Chimico Italiano bisogna effettuare ricerche e promuovere lo sviluppo di nuovi semiconduttori fotosensibili, possibilmente basati su elementi abbondanti, nuovi disegni strutturali (film flessibili) e nuovi conduttori elettrici. Tutte le forme alternative di energia (fotovoltaico, eolico, idroelettrico, e geotermico) produrranno elettricità, alcune in modo fluttuante. Bisogna quindi sviluppare una efficiente rete di distribuzione e raccolta dell’energia elettrica (smart grid) e sistemi capaci di immagazzinare elettricità sotto forma di energia chimica; ad esempio, apparecchiature elettrolitiche per generare idrogeno e batterie di varie dimensioni, che per le auto elettriche dovranno essere leggere, ad alta capacità e rapide da ricaricare. L’energia chimica dovrà poi essere in parte riconvertita in energie elettrica, anche attraverso pile a combustibile che richiedono catalizzatori, possibilmente costituiti da metalli meno costosi del platino oggi usato. Dovranno inoltre essere sviluppati nuovi tipi di LED per convertire efficacemente l’energia elettrica in energie luminosa. Per rendere economicamente competitiva la fotosintesi artificiale, che compie in questi anni i suoi primi passi, sarà necessario mettere a punto catalizzatori redox basati su metalli molti diffusi e perciò poco costosi come il ferro. Sarà anche necessario mettere a punto processi per riciclare in modo efficiente e a bassi costi tutti i metalli preziosi che sono presenti nei vari tipi di congegni (per esempio, il neodimio che è nei motori delle pale eoliche) e tenere sotto controllo gli elementi tossici. Per riuscire a sequestrare a bassi costi la CO2, processo di dubbia convenienza ma ancora in fase di studio, sarà necessario ricorrere a reazioni chimiche che coinvolgano sostanze basiche poco costose e reversibili. Negli ultimi anni c’è stata una forte crescita nella produzione di energia rinnovabile anche nel nostro paese. n. 1 gen/feb 2012 DAGLI ISCRITTI L’uso dei pannelli termici per scaldare l’acqua si è diffuso, ma è ancora molto al di sotto delle sue potenzialità. L’istallazione di pannelli fotovoltaici è aumentata in modo esponenziale tanto da raggiungere, nell’ottobre 2011, una potenza installata di 11 GWp e una produzione di energia elettrica pari al 4,1% dei consumi del Paese. Si consideri che il fotovoltaico installato nei primi 9 mesi del 2011 fornisce da solo una quantità di energia pari ha quella che avrebbe fornito una centrale nucleare da 1000 MW, la cui costruzione avrebbe richiesto almeno 10 anni. L’utilizzazione dell’energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica, assieme ad un piano serio per il risparmio e l’efficienza energetica, sono in grado di ottemperare alle direttive della Unione Europea, di coprire le esigenze del nostro paese e di portarci gradualmente verso una reale indipendenza energetica. BIBLIOGRAFIA - N. Armaroli, V. Balzani: “Energia per l’Astronave Terra”, nuova edizione aggiornata ed ampliata, Zanichelli, ottobre 2011; - N. Armaroli, V. Balzani: “Energy for a Sustainable World - From the Oil Age to a Sun-Powered Future”, WileyVCH, 2011. Utilizzate il logo della professione! Il chimico iscritto all’Albo può richiedere, tramite l’Ordine territoriale, la concessione d’utilizzo del logo della professione. ALBO DEI CHIMICI DI... n. 000/A - n. 000/B La diffusione del logo è importante per caratterizzare presso il pubblico la figura professionale del chimico, collegandola ad un elemento simbolico facilmente individuabile sui documenti, a garanzia che essi rappresentano il frutto delle competenze culturali, professionali e deontologiche di un chimico iscritto all’Albo. L’uso del logo della professione non è alternativo al timbro-sigillo, ma lo integra sul piano dell’immagine. Attenzione! proprio per rendere tracciabile la catena di affidamento per l’utilizzo del logo, il singolo iscritto NON può utilizzarlo senza aver prima ottenuto la concessione d’utilizzo, tramite l’Ordine territoriale, dal Consiglio Nazionale dei Chimici, che è titolare dei diritti sul marchio. Le modalità per ottenere la concessione di utilizzo si trovano sul sito www.chimici.it nella rubrica “servizi per gli iscritti” n. 1 gen/feb 2012 Il Chimico Italiano 27 INTERVISTA a cura della Redazione Energia per l’Astronave Terra mente sognato di disporre. Questo è reso possibile da una disponibilità di energia praticamente illimitata, in qualsiasi momento della giornata, a prezzi straordinariamente bassi. La stragrande maggioranza dell’energia che oggi utilizziamo è prodotta da processi di combustione: è energia chimica. Anche la vita stessa è un autentico trionfo dell’energia chimica, ottenuta in ultima istanza dalla conversione della madre di tutte le energie che animano il pianeta Terra, quella del sole. Prof. Nicola Armaroli Prof. Vincenzo Balzani È un libro che affronta con verità scientifiche, anche scomode, un’analisi a 360° sullo stato delle risorse energetiche del pianeta. Undici capitoli sui concetti base dell’energia, della sua storia, del suo uso, con due supplementi speciali in coda al libro “Diciotto miti da sfatare” e “Forse non sapevi che…”, scritti da due chimici famosi, Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani. Il testo, che inizia e si conclude delineando un possibile scenario energetico per la nostra fragile e complessa civiltà, con particolare riferimento all’Italia, fornisce le coordinate indispensabili per orientarsi nel labirinto delle fonti di energia. Ricco di tabelle, grafici, dati recentissimi è un testo rigoroso ma accessibile a tutti per spiegare la complessità del problema energetico e proponendo delle soluzioni. Vincenzo Balzani è Professore di Chimica all’Università di Bologna. Si occupa di fotochimica sopramolecolare, nanotecnologie e fotosintesi artificiale. Recentemente ha vinto la terza edizione del Premio Galileo Nicola Armaroli, è Dirigente di Ricerca presso l’Istituto per la sintesi organica e fotoreattività del CNR di Bologna. Studia nuovi materiali per la conversione dell’energia solare e lo sviluppo delle nuove tecnologie di illuminazione, e il problema energetico nella sua complessità. Professor Armaroli, cos’è l’energia? L’energia è un concetto sfuggente, tutti facciamo fatica a definirlo in modo rigoroso. Se siamo arrivati a capire che cos’è l’energia e quali sono le leggi che la governano, è grazie al lavoro e alle intuizioni di alcuni uomini curiosi che, a partire dalla fine del 1700, si applicarono al problema. Tra i tanti che meriterebbero di essere citati possiamo ricordare Watt, Carnot, Joule, Clausius, Kelvin, Boltzmann, Nernst ed Einstein. Rimanendo su un piano molto semplice possiamo dire che è energia tutto quello che ci permette di “fare” qualcosa. Pensiamo attentamente a ogni singolo istante della nostra giornata e ci renderemo conto che consumiamo continuamente energia: anche mentre dormiamo il frigorifero di casa è acceso. Una parte minoritaria dell’umanità, circa il 20%, oggi gode un tenore di vita che nessuna generazione, nelle epoche precedenti, ha mai neppure lontana- L’energia è una risorsa in via di esaurimento? Le risorse energetiche che hanno alimentato la civiltà umana nell’ultimo secolo si stanno sensibilmente assottigliando. Oltre l’80% dell’energia primaria che oggi consumiamo nel mondo è ottenuta dai combustibili fossili. Possiamo discutere all’infinito di quando raggiungeremo il picco di produzione del petrolio, del gas o del carbone. Possiamo illuderci che le risorse non convenzionali o “estreme” di petrolio e gas verranno in nostro soccorso. Resta il fatto che la festa dei combustibili fossili avrà comunque fine nel corso di questo secolo mentre, nel frattempo, continueremo ad alterare il clima del pianeta, con conseguenze economiche e sociali del tutto imprevedibili. Solo se la nostra generazione ritiene di essere l’unica padrona e beneficiaria delle risorse energetiche esauribili del pianeta, può continuare su questa strada. Se invece ritiene di avere una responsabilità verso le future generazioni deve riconoscere che è giunto il momento di cambiare strada. Di quali e quante risorse energetiche dispone l’Astronave Terra? Se sommiamo le risorse energetiche teoricamente disponibili, le quantità sono semplicemente immense. Ad esempio le riserve di idrati di metano intrappolati negli oceani e nel permafrost equivalgono ad almeno il doppio di tutti i combustibili fossili convenzionali accertati messi assieme. Il vento o la geotermia potrebbero, da sole, produrre tutta l’elettricità di cui abbiamo bisogno. Il flusso di radiazione solare sulla superficie terrestre é migliaia di volte maggiore dei nostri consumi energetici globali. Potrei fare altri esempi ma la domanda è: come potremo sfruttare in modo economicamente conveniente e sostenibile queste risorse? L’energia presente in natura non è quasi mai direttamente sfruttabile, va sempre convertita. E i convertitori debbono essere fabbricati e spesso richiedono elementi chimici disponibili in quantità limitate: il platino per le celle a combustibile, il neodimio per i magneti degli aerogeneratori, il rodio e il platino per i catalizzatori degli impianti di combustione, e così via. Il collo di bottiglia non sono quindi le risorse energetiche, ma le tecnologie di conversione. Occorrerà tantissima ricerca scientifica, ma da sola non basterà. Servono buon senso e sobrietà, per riconoscere che viviamo su pianeta dotato di risorse limitate dove non tutto è possibile. In relazione alle norme di pubblicazione di contributi di interesse scientifico-professionale, su “Il Chimico Italiano” il presente articolo è stato ricevuto il 1 novembre 2011 ed è stato accettato per la pubblicazione il 2 febbraio 2012. 28 Il Chimico Italiano n. 1 gen/feb 2012 INTERVISTA Quali sono le fonti energetiche da promuovere e quali da respingere? Non ci sono energie “buone” o “cattive” in sé. E non esiste neppure una soluzione unica al problema energetico. Sulla Terra ci sono 7 miliardi di persone, che diventeranno 9 miliardi nel 2050. Si può calcolare facilmente che, per garantire un futuro energetico dignitoso a tutti gli abitanti del pianeta occorrerà raddoppiare la disponibilità di energia in soli 40 anni. È una sfida immane. Potrà essere vinta solo se sceglieremo le fonti e le tecnologie che garantiranno l’integrità della biosfera e non lasceranno conti economici e ambientali da pagare alle future generazioni. Questo dovrà essere il criterio per orientare le nostre scelte. Le energie rinnovabili possono rappresentare una valida alternativa? Le energie rinnovabili sono utilizzate principalmente in tecnologie elettriche, ma l’elettricità rappresenta solo il 20% dei consumi finali: il restante 80% sono calore e trasporti. Per ampliare l’impiego delle rinnovabili occorre quindi elettrificare sempre più il consumo finale, cosa che sta lentamente accadendo. Si pensi ad esempio al fiorire di modelli di automobili elettriche. Un altro punto chiave è che alcune fonti rinnovabili sono ad intensità variabile nel tempo. Sono oscillanti il sole e il vento, ma non il geotermico. Il problema della variazione del vento può essere limitato già oggi. Infatti i grandi bacini eolici europei sono connessi alla stessa rete e localizzati in zone geograficamente distanti e meteorologicamente disaccoppiate (es. Germania, Regno Unito, Spagna), rendendo il sistema più stabile. Affinché le energie rinnovabili possano diventare pienamente alternative occorre cambiare l’infrastruttura. La rete elettrica attuale, concepita 100 anni fa, fu pensata per smistare energia proveniente da pochissimi grandi impianti. Il futuro è invece una rete intelligente (smart grid) che smista e gestisce energia prodotta principalmente da una miriade di piccoli impianti. I posteri sorrideranno delle nostre preoccupazioni per l’intermittenza delle fonti rinnovabili. La rete potrà sempre contare sul fatto che mezzo pianeta è illuminato dal sole in ogni istante. Neppure le oscillazioni stagionali saranno molto problematiche, poiché metà pianeta è sempre esposto all’intensa radiazione dei mesi caldi. Energia e sviluppo L’energia è il motore della civiltà e dell’economia. Le energie rinnovabili, per diventare sempre più efficienti e diffuse, necessitano di grandi progressi tecnologici e sono un’occasione straordinaria di lavoro per economie in affanno come quelle dei paesi occidentali, che dicono di mirare ad una “società della conoscenza”. Le rinnovabili sono un’occasione irripetibile per innovare materiali, processi e reti di distribuzione, per creare nuove opportunità di lavoro e per far crescere un’economia nazionale di grandi, medie e piccole imprese in modo razionale e sostenibile. È importante sottolineare che le scienze chimiche giocheranno un ruolo chiave nella transizione energetica, come abbiamo illustrato nella Roadmap di EuCheMS che invito caldamente a leggere (http://www.euchems.org/). n. 1 gen/feb 2012 Lo sviluppo dell’energia nucleare: pollice verso o …? Il nucleare 60 anni fa era una sfida affascinante; andava certamente tentata, ma è stata persa. Un’analisi dei risultati ottenuti ci permette oggi di stabilire che i danni e i problemi superano largamente i benefici. È esattamente quello che ha fatto la Germania, un paese che ha una filiera nucleare esclusivamente civile. La terza potenza economica mondiale non costruirà nuove centrali e ha un piano di smantellamento per quelle esistenti. È sconcertante che in Italia esista uno schieramento trasversale che vuole un ritorno del nostro paese in questa avventura. La Germania esce e l’Italia entra: viene da sorridere solo a pensarci. Credo che la pietra tombale sulle velleità nucleari l’abbia posta recentemente il ministro britannico dell’energia, alle prese con enormi problemi tecnici ed economici per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi prodotti nei decenni passati. Ha detto che il nucleare è stato come una cena in nota spese nella quale tutti i commensali hanno scelto i piatti più costosi del menu, tanto paga qualcun altro. Il nucleare doveva essere la risposta ai problemi di approvvigionamento energetico della civiltà moderna, ma si è trasformata in un groviglio di domande cui abbiamo cercato ostinatamente di rispondere per oltre sessanta anni, senza mai arrivare a conclusioni convincenti e definitive riguardo i costi, la sicurezza e le sue implicazioni etiche. Game over. E il risparmio energetico? Il risparmio energetico è la prima azione cui dobbiamo pensare. Una famiglia italiana media ha un consumo annuo elettrico di circa 3.300 kWh. Attraverso azioni educative verso scelte consapevoli e un certo regime di sobrietà, possiamo arrivare a consumare non più di 2.700 kWh. Se tutte le famiglie e le imprese italiane arrivassero a risparmiare il 20% di elettricità, cosa fattibilissima con sforzi minimi, costruiremmo 4 centrali elettriche virtuali di grande potenza in soli 2 anni. Ci sono tanti altri settori su cui incidere, a cominciare dall’aumento dell’efficienza energetica di milioni di edifici, spesso veri colabrodi termici. Che dire poi della scarsissima diffusione del solare termico in Italia, paese del sole? Questa arretratezza ci fa buttare ogni anno dai nostri tetti almeno 2 miliardi di m3 di gas naturale, sprecati per scaldare acqua a bassa temperatura. Però queste azioni hanno un costo insostenibile … Fortunatamente non è vero. Ogni anno in Italia si vendono 2 milioni di nuove auto. Se consideriamo un costo medio di 15.000 € per auto (stiamo bassi) la somma complessiva ammonta a 30 miliardi di €. Gli italiani possiedono 36 milioni di auto. Considerando una spesa media di funzionamento (combustibile, assicurazione, bollo, autostrada, manutenzione, ecc.) di 3000 € all’anno, otteniamo 108 miliardi. Riassumendo: gli italiani, per far funzionare il parco auto spendono una cifra attorno ai 140 miliardi di € ogni anno. E nessuno sarebbe in grado di convincerci che sono soldi buttati: l’auto ci fornisce un servizio prezioso cui non vogliamo rinunciare, anche se influisce pesantemente sui bilanci familiari. Il problema non è dunque economico, ma di mentalità: quando ci saremo persuasi (forse spinti più da Il Chimico Italiano 29 INTERVISTA necessità che da raziocinio) che occorre farsi carico della produzione e dell’uso razionale dell’energia non solo collettivamente, ma anche personalmente, tutto diventerà semplice. E la transizione energetica costerà meno di 140 miliardi di € l’anno. C’è carenza di cultura sull’energia. Quanto tale mancanza può incidere sul suo spreco? Purtroppo sì. C’è una mancanza di consapevolezza generale sulla necessità impellente di cambiare il nostro sistema energetico. La crisi energetica, climatica e, più in generale, delle risorse non sono meno gravi di quella finanziaria. Ma è solo quest’ultima a dominare la scena. La nostra noncuranza del problema è rappresentata dalle 4 dita di polvere che ricoprono i nostri contatori dell’elettricità e del gas e dalla ermeticità delle bollette: pochissimi conoscono quanti kWh di elettricità o m3 di gas consumano. Non sapendo quanto consumiamo, non abbiamo una grande motivazione a risparmiare: riteniamo inconsciamente (ed erroneamente) di non poter controllare la situazione, alimentando lo spreco. Spesso poi ci lamentiamo che l’energia costa troppo, ma non è vero. 8 ore di televisione costano 20 centesimi di euro di elettricità, una cifra irrisoria se paragonata a quelle che spendiamo, ad esempio, per telefonare. Un litro di benzina costa ancora molto meno di una bottiglia di acqua minerale in trattoria. E, si noti bene, quasi il 60% del costo del combustibile è costituito da tasse e quindi non riflette direttamente il valore economico del prodotto. Esso contiene l’equivalente di energia sviluppabile dalla forza muscolare di almeno 12 esseri umani virtuali che operano al nostro servizio per 12 ore ciascuno. Se li dovessimo pagare con le tariffe correnti di un artigiano ci costerebbero migliaia di euro. La verità è un’altra: noi ci possiamo permettere questo tenore di vita solo perché l’energia non costa nulla. E per continuare a garantirci questo lusso impugniamo sempre più frequentemente le armi, aggravando la situazione. Il sistema energetico che abbiamo costruito negli ultimi 100 anni ha finito il suo ciclo, è ora di voltare pagina. Sarà una strada lunga e difficile, ma ce la possiamo fare. ENERGIA PER L’ASTRONAVE TERRA Nuova edizione aggiornata e ampliata con gli scenari energetici per l’Italia di domani Autori: Nicola Armaroli, Vincenzo Balzani Editore Zanichelli, 2011 IN RICORDO DI “PEPPINO” ZINGRILLO Giuseppe Zingrillo, nato a Trinitapoli (Fg) nel 01/01/1928 è venuto a mancare il 14/12/2011 L’illustre collega, laureato in chimica Organica Biologica, è stato Presidente dell’Ordine dei Chimici di Foggia dal 1974 al 1977 e per lungo tempo direttore del Laboratorio di Igiene e Profilassi di Foggia, oltre che Presidente Nazionale della UNIDEA negli anni 1974/1977. Nel corso della sua vita ha dedicato grande impegno anche all’attività politica che lo ha visto ricoprire importanti incarichi in Regione Puglia: Assessore regionale alla Sanità, Assessore Regionale alla Formazione Professionale, Assessore ai Trasporti, Assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Presidente della Commissione Regionale Sanità Presidente del consiglio della Amministrazione Provinciale di Foggia. Al caro “Peppino”, un abbraccio da tutti coloro che lo conobbero e lo stimarono. ITÀ TARIFFE PER LA PUBBLIC ” SU “IL CHIMICO ITALIANO n pagina intera con redazionale € 1.000,00 + IVA/numero; n pagina intera € 500,00 + IVA/numero; n mezza pagina € 300,00 + IVA/numero; 30 Il Chimico Italiano n ¼ di pagina € 200,00 + IVA/numero n sconto 10% per tre numeri/anno; n sconto 20% per l’intera annualità (5 numeri) n. 1 gen/feb 2012 LIBRI PER VOI Primo Levi e la scienza come metafora U no scandaglio gettato per sondare alcuni aspetti inediti dei rapporti fra la formazione scientifica di Primo Levi, in particolare quella di chimico, e la sua produzione letteraria e, in senso lato, filosofica. Un Levi in cui è possibile rintracciare forti elementi di una «filosofia dolorosa ma vera» apparentabile a quella di Giacomo Leopardi. Un confronto ravvicinato fra le idee di Levi e alcuni dei fondamenti più intrinseci della filosofia della chimica moderna, ma anche della biologia, della fisica cosmica e termodinamica, nonché con le posizioni di Italo Calvino, in questo caso anche in merito alla possibilità di una letteratura in grado di diminuire il divario fra le «due culture». Sullo sfondo l’ebraismo e l’esperienza concentrazionaria e il significato che la Shoah ha avuto per Levi e per la storia umana. Autore: Antonio Di Meo è uno storico della scienza, in particolare della chimica. Si interessa anche dei rapporti fra scienza e letteratura, soprattutto come si evidenziano nell’opera di Giacomo Leopardi e di Primo Levi. Ha pubblicato numerosi saggi specialistici su riviste italiane ed internazionali. Ha collaborato alla Histoire du vocabulaire scientifìque (Paris, CNRS). È stato collaboratore-autore della Storia della scienza dell’Istituto della Enciclopedia Italiana e curatore de La scienza nel Mezzogiorno dopo l’Unità (2010). Ha tenuto “Seminaires Solvay” all’ULB su invito del premio Nobel per la chimica Ilya Prigogine. Ha insegnato nelle Università di Cagliari, Macerata, Ancona, Roma La Sapienza. la redazione de Il Attualmente è professore a contratto di Teorie della materia e dell’energia in Età moderna alla Facoltà di filosofia della Sapienza. Università di Roma. Monografie: Il chimico e l’achimista, 1981; Storia della chimica in Italia, 1989 (1995); Circulus aeterni motus. Tempo ciclico e tempo lineare nella filosofia chimica della natura, 1996; Storia della chimica in Italia, 1995; Storia della chimica, 1995 (1996); Leopardi copernicano, 1998; Scienza e Stato. Il Laboratorio chimico centrale delle gabelle dalle origini al secondo dopoguerra, 2003. Premessa 1. Divulgazione o metafora? 2. L’ombra simbolica 3. «Una chimica “bassa”, quasi una cucina» 4. La chimica, gli odori, la memoria 5. Chiralità: dalle molecole agli uomini 6. Purezza/impurezza 7. Attività/passività 8. Individui ed elementi 9. Il lager e l’insight del chimico 10. Materia e dissipazione pagine 160 Finito di stampare nel mese di marzo 2011 da Rubbettino Industrie Grafiche ed Editoriali per conto di Rubbettino Editore Srl - 88049 Soveria Mannelli (Catanzaro) Chimico Italiano Invita i propri lettori ad inviare contributi scritti di argomento tecnico-scientifico o di attualità per la professione. Le norme per la pubblicazione si trovano sul sito www.chimici.it nella rubrica “La rivista on-line” REDAZIONE P.zza S. Bernardo, 106 - 00187 Roma Tel 06.47883819 - Fax 06.47885904 - [email protected] n. 1 gen/feb 2012 Il Chimico Italiano 31 CONVEGNI E CONGRESSI XIII Congresso Nazionale di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali Società Chimica Italiana Divisione di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali in collaborazione con Camera di Commercio di Taranto DALL’EMERGENZA ALLA SOSTENIBILITÀ: IL CONTRIBUTO DELLA CHIMICA Taranto, 10-14 settembre 2012 - Cittadella delle Imprese - Viale Virgilio 152 - Taranto - www.socchimdabc.it SCOPO DEL CONGRESSO La Chimica è una tra le più importanti discipline scientifiche in grado di fornire elementi conoscitivi per lo sviluppo di azioni atte a salvaguardare l’uomo, la qualità della vita e l’habitat naturale. La Chimica, inoltre, è in grado di supportare politiche di sviluppo sostenibile ed affrontare emergenze planetarie, spesso legate ad un irrazionale uso delle risorse. La Chimica, come scienza al servizio dell’umanità, dimostra dunque la sua forza creativa nell’innovazione tecnologica, nei nuovi materiali e nei processi industriali puliti e, allo stesso tempo, nel settore dei Beni Culturali, offre strumenti metodologici per la salvaguardia e valorizzazione. In questo senso, la Chimica si propone come “Scienza di Vita” a difesa degli equilibri naturali e per la tutela delle opere frutto dell’ingegno umano. Il XIII Congresso Nazionale della Divisione di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali vuole dunque mettere in risalto questi aspetti, confrontando le più avanzate esperienze scientifiche in campo nazionale. PATROCINIO Sarà richiesto il patrocinio a: Ministero dell’Ambiente, Regione Puglia, Provincia di Taranto, Comune di Taranto, Polo Scientifico Tecnologico Magna Grecia, Consiglio Nazionale delle Ricerche, ARPA Puglia, Consiglio Nazionale dei Chimici, Ordine dei Chimici di Taranto, AIDC, ISS, ISPRA, ANDIS. COMITATO SCIENTIFICO Giorgio Assennato, Pierluigi Barbieri, Vincenzo Barone, Nicola Cardellicchio, Oscar Chiantore, Alessandra Cincinelli, Gianluigi De Gennaro, Franco Dell’Erba, Lorenzo Ferrara, Giuseppe Geda, Nadia Marchettini, Luciano Morselli, Luigi Lopez, Fabrizio Passarini, Silvia Prati, Corrado Sarzanini, Luigi Sportelli, Vito Felice Uricchio. COMITATO ORGANIZZATORE Cristina Annicchiarico, Antonella Di Leo, Santina Giandomenico, Annamaria Demarinis Loiotile, Lucia Spada. SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Lucia Spada CNR - Istituto per l’Ambiente Marino Costiero - via Roma 3, 74100 Taranto - Tel. 099 4542206 Fax 099 4542215- e-mail: [email protected] 32 Il Chimico Italiano TEMI DEL CONGRESSO Ecosistemi e sostenibilità ambientale Industrial Ecology: siti contaminati, ciclo dei rifiuti, ciclo dell’acqua, qualità dell’aria Inquinanti emergenti Energia Ambiente e salute: nuove frontiere del monitoraggio e dell’ecotossicologia Beni culturali: diagnostica, conservazione, restauro CONTRIBUTI SCIENTIFICI Il Congresso è articolato in conferenze plenarie, comunicazioni orali e poster. Le comunicazioni orali avranno una durata di 20 minuti, compresa la discussione. Il formato dei poster non dovrà superare la dimensione di 80 x 100 cm. I riassunti dei contributi scientifici dovranno essere inviati alla segreteria organizzativa al seguente indirizzo e-mail, [email protected], entro il: 30 aprile 2012. L’accettazione dei contributi sarà comunicata entro il: 30 maggio 2012. Il testo, in formato MS-Word, dovrà essere contenuto in un foglio formato A4, margini 3 cm, carattere Times New Roman 12, interlinea singola, giustificato. Titolo: grassetto, maiuscolo, centrato; Autori: nome e cognome per esteso con sottolineato il presentatore del contributo; indirizzi degli autori in corsivo, incluso indirizzo e-mail del presentatore. PREMI TESI DI LAUREA Nell’ambito del Congresso saranno assegnati 2 premi da 500 € ciascuno per tesi di laurea sui temi della Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali. I laureati dell’anno accademico 2010-2011 che intendono partecipare al concorso, dovranno inviare copia della tesi e l’estratto del certificato di laurea alla Segreteria Organizzativa entro il 15 maggio 2012. La comunicazione ai vincitori sarà data entro il 30 maggio 2012 e gli stessi presenteranno al Congresso un poster sull’argomento di tesi. SEDE DEL CONGRESSO Il Congresso si svolgerà a Taranto presso La Cittadella delle Imprese. La scelta di Taranto, connubio tra realtà industriali e pregevoli presenze archeologiche, a sede del Congresso, vuole esaltare la connessione tra “Ambiente e Beni Culturali” in un’area dove la conservazione del patrimonio storico-culturale rappresenta un potenziale volano di sviluppo economico-sociale. Taranto è la città dei due mari, antico e moderno porto che si affaccia sul mar Ionio nel cui golfo si trovano alcune delle più belle spiagge della Puglia. Fondata dagli Spartani come colonia per ampliare il raggio del commercio navale, Taranto oggi è un importante polo industriale e guarda al mare per uno sviluppo futuro basato sul potenziamento del porto, sul turismo e sul rilancio di antiche attività come la maricoltura. n. 1 gen/feb 2012 CONVEGNI E CONGRESSI ISCRIZIONE AL CONGRESSO La scheda di iscrizione, scaricabile dal sito web, dovrà essere inviata entro il 30 aprile 2012, unitamente ai contributi scientifici. La quota di iscrizione, che comprende la partecipazione al congresso, gli atti, i coffee-break e le colazioni di lavoro, dovrà essere versata mediante bonifico bancario entro il 15 giugno 2012 trasmettendo copia alla segreteria organizzativa. Dopo tale data tutte le quote saranno maggiorate di 50 €. Il bonifico, al netto delle spese bancarie, dovrà essere intestato a: Società Chimica Italiana - Divisione di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali presso Deutsche Bank Filiale di Taranto IBAN: IT10 Q 031 0415 8000 0000 0160 738 causale del versamento: “Iscrizione al XIII Congresso Nazionale di Chimica dell’Ambiente e dei Beni Culturali”. Nel caso di rinunce (da comunicare alla segreteria organizzativa almeno una settimana prima dell’inizio del Congresso) sarà trattenuto il 50% della quota di iscrizione. QUOTA DI ISCRIZIONE Soci S.C.I. € 350 - Non soci € 400 - Soci SCI junior, dottorandi e borsisti € 200 - Docenti di scuola media, dipendenti soprintendenze e musei, accompagnatori € 150 PRENOTAZIONE ALBERGHIERA I congressisti potranno soggiornare, prenotando direttamente uno degli alberghi sottoindicati. Si prega di prenotare in tempo per trovare disponibilità. Alberghi nelle vicinanze della sede del Congresso: Hotel Mercure Delfino, viale Virgilio 66 - Park Hotel Mar Grande, viale Virgilio 90 - Hotel Astor, viale Virgilio 4 - Altri alberghi in centro città: Europa Residence Hotel, via Roma 2 - Hotel Plaza, via D’Aquino 46 COME ARRIVARE A TARANTO In auto: autostrada A14, statale ionica 106; in treno: stazione ferroviaria Taranto; in aereo: aeroporti di Brindisi e Bari con servizio di navetta privato: Autoservizi Oscar (tel. 099 7304734; cell. 348 8407592). Riva del Garda: 36° International Symposium on Capillary Chromatography D al 27 maggio all’1 giugno 2012 presso il Palazzo dei Congressi di Riva del Garda si terrà il “36th International Symposium on Capillary Chromatography (ISCC)” e il “9th GCxGC Symposium”. Il Simposio, giunto alla sua trentaseisima edizione e inizialmente tenuto a Hindelang, Germania, dal 1975 al 1981, dal 1983 viene organizzato ogni due anni in Italia a Riva del Garda (1983, 1985, 1987, 1989, 1991, 1993, 1994, 1996, 1998, 2000, 2002, 2004, 2006, 2008, 2010) in alternanza con altre località, Gifu, Giappone (1986, 1999), Monterey, California (1989, 1990), Kobe, Giappone (1990), Baltimora, Maryland (1992), Wintergreen, Virginia (1995, 1997), Park City, Utah (1999), Las Vegas, Nevada (2001, 2003, 2005), Dailan, Cina (2007), Albuquerque, New Mexico (2007), Portland, Oregon (2009) e San Diego, California (2011). Il programma scientifico include relazioni plenarie, relazioni “key note” principalmente rivolte ai giovani, poster, sessioni di discussione, seminari ed esposizione di strumenti. n. 1 gen/feb 2012 I temi principali del simposio verteranno sulle tecniche cromatografiche ed in particolare sulla Gas Cromatografia Capillare, Cromatografia Liquida su microcolonne (micro), metodi basati sull’Elettromigrazione, sistemi analitici microfabbricati (Lab-on-a-chip), tecnologia delle colonne, tecniche accoppiate e multidimensionali, sistemi di campionamento, preparazione del campione, analisi di composti in tracce ed automazione. Inoltre sono previste delle sessioni applicative quali ambiente, energia, petrolchimica, farmaceutica, prodotti naturali, alimenti ed aromi. In questa edizione inoltre sarà di nuovo incluso il 9th GCxGC Symposium. Per ricevere la circolare preliminare inviare una mail a [email protected] Per ulteriori informazioni o per scaricare la locandina collegarsi al sito http://www.chromaleont.it/iscc Luigi Mondello Chairman ISCC 2012 Il Chimico Italiano 33 ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA Francesco Chiaravalle*, Gabriella Mortera** Ordine interprovinciale dei Chimici dell’Emilia Romagna I * Tesoriere dell’Ordine Interprovinciale dei Chimici dell’Emilia Romagna. [email protected] **Presidente dell’Ordine Interprovinciale dei Chimici dell’Emilia Romagna. [email protected] n occasione dell’anno internazionale della chimica proclamato dall’ONU, l’Ordine dei Chimici di Bologna si è attivato organizzando una serie di incontri/dibattiti nei giorni di 15, 22 settembre e 6 ottobre 2011. Un successo! Perdonate l’enfasi di chi scrive ma era da parecchio tempo che non si vedeva così tanto pubblico a una manifestazione di Chimici, complice anche la scelta dei luoghi approntati per l’occasione. I primi due incontri hanno avuto luogo all’interno del Giardino Pincherle, graziosa e accogliente oasi verde situata nel cuore di Bologna, mentre il terzo e ultimo incontro si è svolto nella prestigiosa sala Cappella Farnese situata nel Palazzo d’Accursio, sede del Comune di Bologna. Le tematiche affrontate riguardanti la chimica dei giorni nostri e le modalità con cui sono stati condotti gli incontri hanno affascinato il pubblico composto da gente che di fatto non aveva grande dimestichezza con le “cose” di noi chimici. I relatori hanno interagito con la platea a volte subendo anche domande “cattive e maliziose” e i moderatori hanno reso più intriganti e meno complicati gli argomenti chimici. Così la chimica, da sempre intesa dai più come materia misteriosa che si destreggia tra alambicchi ed altri marchingegni, si è manifestata alla gente comune non come “sogno illusorio” ma come un fondamentale contributo alla conoscenza della proprietà della materia. I relatori protagonisti sono stati il dott. MASSIMO MACCAFERRI ex responsabile di sicurezza dell’Università di Bologna, il dott. DANIELE FAJNER docente Master Slow Food, la dott.ssa EMILIA GUBERTI nutrizionista dell’USL di Bologna. Il moderatore è stato il dott. IVANO BATTAGLIA consigliere del nostro Ordine. Alla fine abbiamo potuto concretizzare la relazione esposta con un buffet offerto dalla bolognese Granarolo che ha voluto partecipare in questo modo agli eventi dell’anno della Chimica. 22 SETTEMBRE - LA CHIMICA TI FA BELLA I temi affrontati hanno riguardato la moderna cosmesi che pone l’uomo e l’ambiente al centro della ricerca. I relatori dott. Elio Mignini (Presidente Società Italiana di Chimica e Scienze Cosmetologiche SICC) dott. Andrea Ferrari (esponente di un’azienda di prodotti naturali e nanotecnologie per la cosmesi) dott.sa Michela Pellegrini (Titolare di una ditta che si occupa della produzione di lisati) dott. Vincenzo Longo - (CNR di Pisa - Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria IBBA) hanno messo in evidenza lo stretto legame che esiste tra l’alimentazione e la cosmesi naturale ponendo l’accento sui “LISATI” tipico esempio di un’ agricoltura che può fornire materie prime naturali cosmetiche. Il pubblico, composto in prevalenza dal gentil sesso, ha spesso interrotto gli interventi dei relatori per porre una serie di domande sui prodotti naturali, sulla qualità ed il costo del cosmetico, sulle garanzie e tutela dei consumatori. Il Moderatore dottor Franco Mengoli (un nostro iscritto e Responsabile gruppo di lavoro Cosmesi e Detergenza e Coordinatore delegazione SICC di Bologna) ha stupito gli astanti preparando in diretta una crema cosmetica dimostrando grande manualità tipica del chimico cosmetico, inoltre la coreografia descrittiva ha infervorato le signore presenti che, alla fine della preparazione, hanno voluto “sperimentare sulla propria pelle” il prodotto finito. 15 SETTEMBRE - LA CHIMICA A TAVOLA La serata si è sviluppata attorno agli atomi e le molecole che riempiono i nostri piatti. Prendendo spunto dalla struttura molecolare dell’acqua i relatori hanno illustrato come proteine, zuccheri e grassi rappresentano i componenti chiave della nostra alimentazione. Attraverso alcuni semplici esempi sono state spiegate le trasformazioni e le degradazioni che subiscono i nutrienti presenti nel cibo. Grande interesse hanno destato nella platea le indicazioni fornite dagli esperti chimici sulle modalità di selezione del cibo mangiando con piacere e per la propria salute. 34 Il Chimico Italiano n. 1 gen/feb 2012 ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA 6 OTTOBRE-ENERGICA….. MENTE Abbiamo dedicato una serata a capire come il ruolo della chimica sia fondamentale per la transizione energetica che stiamo affrontando. Un Mondo Solare richiede un nuovo sistema integrato di gestione dell’energia, nuovi materiali e nuovi processi così come una nuova responsabilità verso l’ambiente e la società che lasceremo in eredità alle generazioni future.I relatori – personaggi di grande interesse - Prof. VINCENZO BALZANI professore emerito di Chimica generale presso l’Università di Bologna è tra i 100 chimici più citati al mondo, coordinatore di un appello rivolto al governo riguardo “Le scelte energetiche per il futuro dell’Italia”, nominato Grande Ufficiale, Ordine al Merito della Repubblica Italiana per meriti scientifici. E il Dr. NICOLA ARMAROLI dirigente di Ricerca del CNR la cui attività di ricerca riguarda la fotochimica e la fotofisica di composti di coordinazione insieme al moderatore Dr. LEONARDO SETTI - consigliere dell’Ordine dei Chimici di Bologna e Ravenna e ricercatore confermato della Facoltà di Chimica Industriale dell’Università di Bologna Hanno improvvisato un coinvolgentissimo dialogo a tre (come una specie di balletto) sull’importanza dell’energia nelle attività dell’uomo; le tematiche dibattute hanno riguardato le energie convenzionali, la previsione sulla loro durata, il subentro delle forme di energia alternative e le problematiche ad esse connesse. I relatori hanno sensibilizzato la platea indicando le modalità del “consumare meno” come soluzione ottimale quasi tutti i problemi energetici. La magia della Chimica. La vera magia è la conoscenza ITIS Berenini Fidenza 21 gennaio 2012 U ltima espressione delle iniziative promosse dal Corso Chimici del Berenini di Fidenza per l’anno internazionale della Chimica, è stata messa in scena, lo scorso gennaio, presso la sede dell’Istituto Tecnico, la piece teatrale dal titolo “La magia della chimica”. Un’opera dall’atmosfera informale, ideata e interamente realizzata (dialoghi, sceneggiatura, costumi, coreografie, luci e la musica) dagli studenti degli ultimi anni del Corso Chimici, in collaborazione con alcuni loro docenti e genitori. Da sempre l’Uomo ha attribuito alla magia o al divino ciò che non comprendeva, rifiutando, per sua natura, il vuoto di sapere. Con l’aumentare delle conoscenze, la sfera di competenza della magia si è andata sempre più ridimensionando ed è per questo che, con questo lavoro, si è voluto affermare che la “vera magia” è la conoscenza, e che la chimica diviene strumento principe per la comprensione dei fenomeni che ci circondano. Professori Alberto Massimi, Renata Boschi e Nicoletta Fanzini con gli Studenti del Corso Chimici Berenini di Fidenza. I protagonisti dello spettacolo: Giorgia Ghia, Letizia Lusuardi, Giulia Maccini, Stefania Magri, Andrea Sartori, Desirée Sica, Simone Sorgente, Michele Zamboni, Simone Aimi, Giulia Biolzi, Sonia Catota, Youssef Dadoune, Andrea Gallicani, Marco Lecordetti, Daniele Repetti, Andrea Piccinni, Erian Saba, Davide Seletti, Simone Vighi, Andrea Bergamaschi, Alex Corbellini. In relazione alle norme di pubblicazione di contributi di interesse scientifico-professionale, su “Il Chimico Italiano” il presente articolo è stato ricevuto il 26 gennaio 2012 ed è stato accettato per la pubblicazione il 13 febbraio 2012. n. 1 gen/feb 2012 Il Chimico Italiano 35 ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA Una chimica che non deve spaventare, ma appassionare; che non è fonte di pericoli, ma al contrario, utilizzata da persone consapevoli, risolve i problemi. La rappresentazione narra di un Merlino moderno, tutto teso a compiacere la moglie, una fata Morgana un pò acida e disillusa, che cerca qualche soddisfazione nell’amore della figlia, Gelmina, un perfetto clone materno. Merlino trascorre le sue giornate più o meno normalmente assieme alle sue “magie”, puntualmente svelate come semplici seppur spettacolari reazioni chimiche, da due merlino girls (le presentatrici delle scene): dai piccoli guai domestici, come la mancanza di dentifricio alla mattina o fermare un coltello impazzito. La situazione però diventa insostenibile a causa del disfattismo dovuto all’imminente avverarsi della profezia dei maya del 2012. Tutto sembra non avere più significato e nemmeno l’agognata promozione sul lavoro del povero Merlino serve a procurare qualche soddisfazione. La decisione è presa, Merlino proverà (ancora una volta con una delle sue magie) a tornare nel passato, al tempo dei maya, per tentare di scongiurare la dannata profezia. Riesce nel suo viaggio a ritroso nel tempo e si trova dinnanzi ad un indigeno (il suo alter ego), con le sue fattezze ed il suo stesso cappello a punta. 36 Il Chimico Italiano Grazie ad un miracoloso dizionario, con la comica traduzione del suo alter ego, riuscirà a farsi capire dal grande capo, e scoprire che il fantomatico calendario maya altro non è che un gioco per bambini del tipo allegra fattoria con una grande ruota che gira e che si ferma sempre sul 2012, per un guasto meccanico. Merlino tenterà di eliminare il gioco difettoso per evitare il malinteso del futuro e dopo gag divertenti e balletti (il corpo di ballo delle maya-line) e nuove magie: lo acquisterà pagandolo in oro che ha magicamente ottenuto trasmutando il rame. Una volta tornato al suo tempo con l’ennesima magia (reazione chimica) troverà un futuro diverso dovuto al suo interferire nel passato,… ma questo futuro promette le giuste consolazioni e gratificazioni al “potente mago”. Ma la più bella magia, ha evidenziato il dott. Irio Bianconi del Consiglio Nazionale dei Chimici, presente alla manifestazione con un breve intervento sulle prospettive professionali del futuro chimico, è stata quella di vedere questi giovani, oggi bravi ed improvvisati attori e certamente domani futuri chimici, appassionati ed entusiasti nel loro percorso di studio all’interno dell’istituto che frequentano, il Corso Chimici del Berenini di Fidenza. n. 1 gen/feb 2012 EuCheMS February 2012 N E W S L E T T E R General Assembly 2011 in Belgrade Evelyn McEwan receives EuCheMS Award Luis Oro (EuCheMS President) chaired the EuCheMS General Assembly hosted by the Serbian Chemical Society in Belgrade on 13 to 14 October. About 60 participants included the Presidents and other representatives of EuCheMS member societies, the Chairs of the EuCheMS Divisions and Working Parties and representatives of associated organisations and sister federations. Guests who gave interesting presentations on current and future activities included Long Lu (editor of publications of the Federation of Asian Chemical Societies), Nancy Jackson (President of the American Chemical Society), Anthony Smith (Coordinator of the European Chemistry and Chemical Engineering Education Network), Stefan Ladeburg (General Secretary of the European Federation of Managerial Staff in the Chemical and Allied Industries), Gerhard Ecker (President of the European Federation of Medicinal Chemistry), Antonia Morales (European Chemical Industry Council Cefic), Kathrin Winkler (ERA-Chemistry) and the President of the hosting society, Ivanka Popovic. Luis Oro drew the attention to the significant EuCheMS achievements during the year, in addressing the vision of being a single voice for chemical and molecular sciences in Europe presenting chemistry as an essential and indispensible provider of solutions to global challenges. He reported on the success of EuCheMS strategic objectives • to encourage professional development and networking by developing EuCheMS networking schemes, • to promote effective partnership through fostering links with the European Chemistry Thematic Network Association and other strategic partners, • to substantiate policy development through establishing and implementing sustainable policy development activities, 16 years as EuCheMS General Secretary, she It was with immense gratitude that the delegates wished Evelyn McEwan goodbye at the EuCheMS General Assembly in Belgrade. After • to strengthen the EuCheMS science base through fostering active divisions and interdisciplinary actions, • to improve decision making in governance and finance through employing permanent staff, • to enhance communication and recognition via European Sustainable Chemistry Award, Brussels News Update and EuCheMS Newsletter. Viviana Fluxa (Chair of the European Young Chemists Network, EYCN) complemented the report on EuCheMS past achievements by giving update on recent activities and future aims of the EYCN. After introductory presentations on policy issues, given by Jose Labastida (Head of the Department at the European Research Council Executive Agency), Rudolf Strohmeier (Deputy Director General at the Directorate General Research and Innovation of the European Commission), Ulrich Schubert (EuCheMS President Elect) and Nineta Majcen (Secretary General of EuCheMS), topical issues were debated, namely: chemistry and the European Research Council, chemistry and Horizon 2020, funding for EuCheMS, and open access publishing. At the end of the meeting Luis Oro retired as President and became Immediate Past President for the next two years and Ulrich Schubert was welcomed as new President. Both thanked the Serbian society for excellent hosting of the EuCheMS General Assembly and the associated meetings. Nineta Majcen Changes in EuCheMS Executive Board Reto Batagllia has retired as appointed Executive Board member. Two new Executive Board members were elected: Igor Tkatchenko (French Chemical Society) and Ehud Keinan (Israel Chemical Society). leaves EuCheMS, having also retired from the Royal Society of Chemistry (RSC). In appreciation of her contribution to EuCheMS, helping to steer its development from a network of friends to a professionally managed association recognised across Europe, Luis Oro presented Evelyn with the EuCheMS Award for Service and a commemorative plate. Evelyn joined the Royal Institute of Chemistry (RIC, a predecessor of RSC) in 1975. At that time, the RIC played a leading role in the Federation of European Chemical Societies (FECS, the predecessor of EuCheMS) and in the European Communities Chemistry Council (ECCC). As Secretary of ECCC from 1980, Evelyn promoted ECCC/FECS collaboration and their eventual merger. In 1996 she was appointed FECS General Secretary – a role with which she identified herself completely. In 2000, the idea of a European Chemistry Congress was born, alongside the need for legal status. After the launch of EuCheMS in 2006, Evelyn’s role continued to grow. From the Brussels News Updates and hiring of policy advisors to the European Sustainable Chemistry Award – countless were the initiatives that Evelyn took on, while ensuring effective governance and financial stability. She was a decisive and imaginative driving force behind EuCheMS – what it is and stands for today! We wish Evelyn all the best for her future. Reto Battaglia, [email protected] Luis Oro presented Evelyn McEwan with the EuCheMS Award for Service. The European Association for Chemical and Molecular Sciences Chemistry connections Did you know that through connections between researchers and their supervisors, Marie Curie and Cyril Hinshelwood could both link their scientific lineage back to Justus von Liebig? But where do you fit in? Can you trace your chemistry connections to any renowned chemist? The Royal Society of Chemistry (RSC) has launched an online tool to build a global and historical picture of chemical scientists. Please get involved and take your place in chemistry history at http://my.rsc.org/chemistryconnections. Sheena Elliott, [email protected] New GDCh website The Gesellschaft Deutscher Chemiker (German Chemical Society, GDCh) is pleased to announce the re-launch of its website. The new website at www.gdch.de delivers timely, wellorganised information to the chemical community. It is easier to navigate and allows greater interaction with the GDCh network and its variety of structures. gk Career Days 2012 in Prague Preparations for the EuCheMS Chemistry Congress 2012 in Prague are in full swing. As in Nuremberg, the European Young Chemists Network (EYCN) and GDCh Career Service will 2 Euroanalysis 2011 in Belgrade Belgrade was the meeting place for almost 600 analytical chemists from 57 countries from all over Europe and overseas. The 16th European Conference on Analytical Chemistry held in September was organised by the Divisions of Analytical Chemistry of the Serbian Chemical Society (SCS) and EuCheMS. Chairpersons of the Euroanalysis 2011 were Slavica Ražic and Ivanka Popovic. Ten plenary lectures built the framework of the conference. The plenary sessions were complemented by 21 keynotes proceeding sessions and three poster sessions. All in all, the 135 oral and 560 poster presentations featuring core topic areas of analytical chemistry (and especially the impressive number of young scientists) together created an excellent atmosphere for enthusiastic discussions on cutting-edge analytical chemistry. Two prestige awards were given: the Robert Kellner Lecture (sponsored by Springer) to Jonas Berquist and the EuCheMS Lecture 2011 to Alfredo Sanz-Medel. Moreover, six posters were selected as the best in terms of scientific originality and overall presentation. The conference was accompanied by an exhibition in which Poster session as an excellent networking place. companies and scientific organisations presented their novel concepts of smarter technologies and the latest innovations and solutions. This exhibition, the Euroanalysis party and several excursions all provided an excellent opportunity for networking and creating new contacts and friendships. A special issue in the context of the Euroanalysis 2011 will be published in Analytical and Bioanalytical Chemistry with full research papers. Slavica Ražic [email protected] combine their ideas, experience and enthusiasm to organise Career Days for undergraduate and graduate students. “Based on past Environmental chemistry: ICCE 2011 in Zurich experience, we want to help young scientists The 13th EuCheMS International Conference and to improve their career possibilities. Job-inter- on Chemistry and the Environment (ICCE model evaluation and prediction for the envi- view trainings, CV workshops and seminars 2011) took place on 11 to 15 September at the ronmental fate of chemicals, and effects to or- about development of soft skills will guide ETH in Zurich, hosted by the Division of Ana- ganisms and ecosystems. Four satellite events them to an outstanding career,” says Viviana lytical Chemistry of the Swiss Chemical So- took place on 11 September dealing with per- Fluxa, Chair of EYCN. A preliminary pro- ciety in cooperation with the Division of Envi- and polyfluorinated compounds, good mod- gramme will be published soon on EYCN and ronmental Chemistry and Ecotoxicology of elling practice, non-target analysis, and nano- GDCh Career Service pages. the Gesellschaft Deutscher Chemiker. regulation. The conference emphasis was on emerging is- The conference was attended by about 460 sues in environmental chemistry: from basic participants from 52 countries from all conti- research to implementation. During three nents. Thanks to the financial support by the The Joint Research Centre recently released a days 116 talks and 220 posters were pres- Swiss National Science Foundation and the video about the 10th anniversary of TrainMiC, ented covering the following eight topics: Organisation for the Prohibition of Chemical the European life long learning programme on emerging organic and inorganic contami- Weapons it was possible to award travel and metrology in chemistry (MIC). ks 10 years TrainMIC chemical transformation processes, ks nants, nanomaterials, drinking water quality conference grants to 24 junior and three sen- www.youtube.com/user/JRCaudiovisuals#p/ and treatment including groundwater con- ior scientists from eleven Eastern European a/u/0/BiN4mvvTmYw tamination, atmospheric chemistry and aero- countries. sols, soil and sediment pollution, biochemical Walter Giger, [email protected] 3 Roadmap for chemical sciences Ulrich Schubert (EuCheMS President Elect) presented the EuCheMS roadmap for chemical sciences (“Chemistry: Developing solutions in a changing world”) at the workshop “Where do comfort, health, connectivity, efficiency and innovation meet?” in Brussels on 6 September. The workshop was organised by the European Commission Directorate General Enterprise and Industry, the European Chemical Industry Council Cefic and EuCheMS. The workshop was followed by opening of the exhibition “Tomorrow starts with chemistry”, where opening speeches were given by Antonio Tajani (EC Vice-President in charge of Industry and Entrepreneurship), Giorgio Squinzi (Cefic President) and Ulrich Schubert. The distinguished speakers continued the discussion in the context of the European parliament during the working dinner, orga- www.euchems.org New chemistry EuroLabels Two new quality labels for chemistry educational programmes were recently added to the European Chemistry Thematic Network Association’s portfolio: the Chemical Technology EuroMaster and the Chemistry Doctorate Eurolabel. Together with the Chemistry EuroBachelor and the Chemistry EuroMaster the three-tier Bologna scheme now has a quality label for every level. On the bachelor level one Tomorrow starts with chemistry: Ulrich Schubert general label for all chemical educational in- gave a talk at the opening of the exhibition. stitutions was established, whereas on the master level the labels shall be diversified ac- nised by the non-profit platform Knowledge4Innovation (K4I). Ulrich Schubert emphasised the importance of challenges and opportunities that are lying ahead in these areas, namely sustainable energy technologies, more efficient chemical processes, resource substitution, reduced quantities, and recycling and recovery. Nineta Majcen, [email protected] cording to the specialisation. Pavel Drašar [email protected] www.eurolabels.eu EuCheMS promotes the European Chemist designation EuCheMS Executive Board recently submitted to the European Commission (EC) a comment to the “Green paper on modernising the pro- Chemistry for life sciences Safety of nanomaterials The 4th European Conference on Chemistry In October 2011 the European Commission’s the EC to have a sort of professional card is for Life Sciences (ECCLS) was held on 31 Au- Joint Research Centre and the European Acad- welcomed by the EuCheMS Board as EuCheMS gust to 3 September 2011 in Budapest, Hun- emies Science Advisory Council presented the promotes the European Chemist (EurChem) gary. It inspired an interdisciplinary audience joint report “Impact of engineered nano- professional designation. and attracted young researchers to this highly materials on health: considerations for bene- Anyone may apply for EurChem through the flourishing field of chemistry and biology. fit-risk assessment”. It summarises the state- EuCheMS national chemical society, or (in the Nearly 400 participants from 37 countries par- of-the-art knowledge on the safety of nano- case where the society does not participate in ticipated in four plenary sessions and eleven materials and concludes that there is to-date the scheme) directly through the European keynotes, almost 90 other oral presentations only limited scientific evidence to suggest Chemist Registration Board (ERCB) at www. and more than 170 poster presentations. that nanomaterials present a risk for human euchems.eu/about/executive-board/european The conference was supported by IUPAC and health. -chemist-registration-board.html. EuCheMS and numerous national institutions, The report identifies key recommendations to The EurChem designation fulfils the EU idea organisations and enterprises. Poster prizes stakeholders and policy makers. The authors of a card and has been awarded since 1992. It were awarded to four young scientists by the call for the harmonisation of test protocols parallels the professional designations Char- New Journal of Chemistry and the Royal So- and the need for regulators and researchers to tered Chemist (CChem) and Chartered Scien- ciety of Chemistry. During the conference work together in identifying priorities. Knowl- tist (CSci) that are popular in the UK. More- short courses of selected topics in biology and edge on nanospecific properties should be over, on the basis of mutual agreement of four “Tutorials towards biology” were offered. used to minimise risk by applying the prin- EuCheMS and the Royal Society of Chemistry Two satellite meetings preceeded the confer- ciple of safety-by-design. (RSC), EurChem and CChem are considered to ence: the 13th Central European NMR Sympo- The publication of the report coincided with be of equal value allowing the bearer of sium and 13th Central European Bruker Users adoption by the European Commission of a CChem to be very simply processed for Eur- Meeting & East-NMR Workshop on the one recommendation on a definition of nanoma- Chem and vice versa. It seems that such a hand and a workshop on metal- containing terials. The report can be downloaded at quality label for professionals is also gaining drugs on the other. The 5th ECCLS is planned http://ihcp.jrc.ec.europa.eu/publications/ihcp interest in the US. for fall 2013 in Barcelona, Spain. -reports. fessional qualification directive”. The idea of Pavel Drašar, ERCB Chair András Perczel, Tamás Kiss Barbara Piotrowska [email protected] [email protected] [email protected] 4 Chemistry for a better life Events 2012 Events 2014 On 9 November, the Science and Technology 05 – 11 August 2012, Wales, UK Options Assessment (STOA) group of the EUCHEM Conference Molten Salts and Ionic Liquids 31 August – 4 September 2014, Istanbul, Turkey European Parliament, in conjunction with www.euchem2012.org 5th EuCheMS Chemistry Congress EuCheMS and the European Chemical Indus- 26 – 30 August 2012, Prague, Czech Republic www.euchems-istanbul2014.org try Council CEFIC, organised a workshop en- 4th EuCheMS Chemistry Congress titled “Chemistry for a better life” to highlight www.euchems-prague2012.cz the crucial contribution of chemistry to improving the quality of life for mankind. Teresa Riera Madurell (Member of the Euro- That was the International Year of Chemistry 2011 in Israel pean Parliament, MEP) opened the workshop The Israel Chemical Society (ICS, founded in scientific equipment and instrumentation by quoting Marie Sklodowska Curie: „Nothing 1933) celebrated the International Year of with close to 3000 participants. Other events in life is to be feared, it is only to be under- Chemistry (IYC) 2011 with over a dozen orig- included the International Conference on Art, stood. Now is time to understand more, so inal endeavors, all aiming at increasing the Science and Technology in Carmiel, and the that we may fear less“. After the keynote public appreciation of chemistry and, in par- Researchers’ Night at the National Science speech of Avelino Corma (Instituto de Techno- ticular, increasing the interest of young Museum in Haifa. Further details are pub- logía Química, Valencia), Ulrich Schubert people in chemistry and chemical education. lished in the Israel Journal of Chemistry (Israel (EuCheMS President) introduced the EuCheMS The Launch Ceremony in the Knesset, the Is- J. Chem. 2011, 51, 688-697). roadmap for chemical sciences (see page 3). raeli Parliament, in January 2011, was at- Both introductory presentations set up a tended by hundreds distinguished guests, in- framework for the three panels. “Innovation cluding Ulrich Schubert (EuCheMS President Union, chemistry and Horizon” was chaired by Elect), Nicole Moreau (IUPAC President), Gov- Dieter Jahn (BASF) who moderated an inter- ernment Ministers, Knesset Members, Presi- esting discussion between the panel speakers dent of the Israel Academy of Sciences, profes- Maria da Graça Carvalho (MEP), Christopher sors, teachers, and students. Allen (EC), Gabor Mihaly Nagy (ERC), Nineta Two Israeli stamps commemorated the IYC Majcen (EuCheMS) and Gernot Klotz (CEFIC). 2011, depicting scientific achievements for Nicola Armaroli (CNR Bologna) introduced the which Nobel prizes in chemistry were topic of the panel “Chemistry for resource effi- awarded to Israeli scientists in 2004 and 2009. ciency”, to which Søren Bøwadt (EC) and Klaus Two teams of eight runners represented the Sommer (Bayer, SusChem) respectively added ICS in the Mountain to Valley relay race in May the views of the European Commission and a 2011. Both teams completed the challenging stakeholder. In the third panel, “Chemistry for route of 212 kilometers in about 20 hours. smart living” was discussed by Edit Herzog A Chemistry Week held in Tel Aviv in February (MEP), Krzysztof Maruszewski (EC), Johannes 2011 included the 76th ICS meeting, the 14th Spork (CEFIC) and Aurora Walshe (EYCN). This Isranalytica and the largest ever exhibition of Ehud Keinan, [email protected] Israeli stamps commemorated the IYC 2011. panel was chaired by Richard Allan (Scottish Water Horizons). To coincide with the workshop, the European Young Chemists Network organised a poster exhibition showing many abstract images related to chemistry, each one chosen to demonstrate the varied impact of chemistry on our day-to-day lives. The images were taken from the huge library of photos that had been collected as part of an “Everything is Chemistry” photography competition – the twelve winning photos becoming a calendar for the International Year of Chemistry 2011. Aurora Walshe, Nineta Majcen [email protected] EuCheMS Newsletter Publisher: Gesellschaft Deutscher Chemiker on Newsletter coordinator: Karin Schmitz behalf of EuCheMS Please send all correspondence and manuscripts Postfach 900440, D-60444 Frankfurt am Main to [email protected] [email protected] Editors: Wolfram Koch (responsible), EuCheMS General Secretary: Karin Schmitz, Uta Neubauer, Frankfurt am Main Nineta Majcen, Avenue E. van Nieuwenhuyse 4, Advisory board: Wolfram Koch (Chair, B-1160 Brussels Germany), Luis Oro (Spain), Giovanni Natile [email protected] (Italy), Nineta Majcen (EuCheMS Secretariat), www.euchems.org Marie-Claude Vitorge (France), Paola EuCheMS is registered as “Association internatio- Turano (Italy), Viktor Milata (Slovakia). nale sans but lucratif” (AISBL, international non- Layout: Jürgen Bugler, Frankfurt am Main profit association) AISBL-Registered office: Ave- Production: Nachrichten aus der Chemie nue E. Van Nieuwenhuyse 4, B-1160 Brussels ©CzechTourism.com August 26–30, 2012, PRAGUE, Czech Republic With great pleasure and pride, we would like to officially invite you to attend the 4th EuCheMS Congress, taking place on 26–30 August 2012 in Prague, Czech Republic. The biannual congress will offer you a possibility to learn from experts in the field of chemistry, share experiences with companies, scientists, academics and debate about challenging topics. Registering for The Congress means: • attending almost 2000 scientific and professional practice paper presentations • learning from international leading key note speakers • joining an event, where both scientific and real business experts are brought together • enjoying our social networking events • explore the exhibition of companies and entrepreneurs from the filed Don’t miss this opportunity! It’s NOW time for Prague! Go to www.euchems-prague2012.cz for more information, to register and to submit your papers. Kind regards, We are looking forward to seeing you in Prague Congress Organisers NOBELISTS Ciechanover Aaron, Tumor and Vascular Biology Research Center, Haifa, Israel Grubbs Robert H., California Institute of Technology, Pasadena, USA Lehn J. M., Université Louis Pasteur, Strasbourg, and Collège de France, Paris, France Tsien Roger Y., Howard Hughes Medical Institute La Jolla, USA Wüthrich Kurt, The Scripps esearch Institute, La Jolla, USA Yonath Ada, Weizmann Institute of Science, Rehovot, Israel VIPs Andrew Evans, University of Liverpool, Liverpool, UK Bach Thorsten, Technische Universitaet Muenchen, Garching, DE Bonacic-Koutecky Vlasta, Humboldt Universität zu Berlin, DE Fürstner Alois, Max-Planck-Institut für Kohlenforschung, Mülheim/Ruhr, DE Hudlický Tomáš, Brock University, St. Catharines, Canada Knochel Paul, Ludwig-MaxmiliansUniversität, München DE Lipshutz Bruce H., University of California, Santa Barbara, USA Paterson Ian, University of Cambridge, Cambridge, UK Reetz Manfred T., Max - Planck Institut für Kohlenforschung, Mülheim/ Rhur, DE Siegel Jay S., Organisch-chemisches Institut, Universität Zürich, CH Snyder Scott A., Columbia University, New York, USA Tureček František, University of Seattle, USA Yamamoto Hisashi, The University of Chicago, USA ... and many more to be confirmed and announced. CONGRESS VENUE IMPORTANT DATES Registration opening 4th EuCheMS WILL BE HONOURED TO WELCOME A NUMBER OF RENOWNED SPEAKERS: May 2011 Online abstract submission opening Prague Congress Centre is one of the dominant points of the City of Prague. It is located on one of Prague’s hills, which provides visitors with a beautiful view of the world famous Prague panorama where the silhouette of Prague Castle, together with a myriad of towers belonging to churches, cathedrals, palaces and ancient buildings from the historical centre, rise over the Vltava River and extensive parks. To be announced Early registration deadline May 5, 2012 MAIN CONGRESS TOPICS: Abstract submission deadline May 5, 2012 Exhibition space booking deadline May 31, 2012 • • • • • • • • • NÜRNBERG 2010 RESULTS: Total number of registrants 2'465 Countries represented 63 Oral lectures 532 Posters 1401 Analytical Chemistry, Electrochemistry Education and History, Professional Chemists Food Chemistry Environment, Energy and Green Chemistry Inorganic Chemistry Life Sciences Nanochemistry, Nanotechnology Organic Chemistry, Polymers Physical, Theoretical and Computational Chemistry • Solid State Chemistry www.euchems-prague2012.cz www.chimici.it