Corso Istituzioni di Economia
prof. Leonardo Ditta
Lezione Introduttiva
Facoltà di Giurisprudenza
Università di Perugia
Slides liberamente tratte da materiali del prof. Rodano
I temi della scienza economica
l’economia é comunemente definita come la disciplina che studia
i processi attraverso i quali le società complesse rispondono
all’esigenza di produrre, scambiare e distribuire i beni e i servizi
necessari alla vita dei propri membri. I temi trattati sono:
lavoro, imprese, produzione; consumatori, risparmiatori;
acquisti, vendite, merci, prezzi;
mercato, concorrenza, monopolio;
disoccupazione, inflazione;
spesa pubblica, tasse, debito pubblico, pensioni;
moneta, euro, dollaro; azioni, borsa;
recessione, espansione, sviluppo e sottosviluppo;
multinazionali, globalizzazione; ecc.
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Microeconomia e Macroeconomia
L’economia come disciplina si articola in due grandi rami : la
microeconomia e la macroeconomia.
MICROECONOMIA (“micro”): si occupa della dimensione
individuale dei vari problemi economici (la scelta del singolo
consumatore, la scelta della singola impresa, il funzionamento di
un determinato mercato, la determinazione di un prezzo, ecc.).
MACROECONOMIA (“macro”): studia il funzionamento del
sistema economico nel suo complesso (il prodotto nazionale, la
disoccupazione, l’inflazione, ecc.).
Di solito si comincia dalla “micro”. Anche noi faremo così.
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Un concetto-chiave: la scarsità
Una prima DEFINIZIONE : la microeconomia studia i
problemi che hanno a che fare con la scarsità
Cosa vuol dire “scarsità”? Il problema economico di una società
consiste nell’affrontare e risolvere la questione della limitatezza
delle risorse disponibili a fronte di bisogni di beni e servizi.
Un bene è scarso se:
1) La sua quantità è limitata, ovvero non è sufficiente a
soddisfare tutta la domanda;
2) esso é desiderato, è utile;
SINTETIZZANDO: una cosa è scarsa – quindi è un
bene
economico – quando non è disponibile in quantità sufficiente
rispetto alla domanda; la scarsità è un concetto relativo.
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Implicazioni della scarsità
I beni scarsi hanno un immediato interesse economico
• ha senso appropriarsene;
• ha senso pagare per averli, ossia comprarli;
• ha senso (ove possibile) produrli e venderli.
I beni scarsi diventano oggetto di attività economica
Solo i beni scarsi hanno un valore di scambio,
ovvero un prezzo.
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Risorse e Ricchezza
Il possesso di un bene scarso consente di
farne un uso diverso :
• consumo (si utilizza per soddisfare un bisogno);
• scambio (si vende per acquistare altro);
•mezzo di produzione ( viene impiegato nel
processo produttivo).
Le cose scarse sono risorse
Una risorsa è appunto ogni mezzo scarso
impiegabile per scopi alternativi.
L’insieme delle risorse di un soggetto
costituisce la sua ricchezza.
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La definizione di Robbins (1898-1984)
L’economia “studia il comportamento umano come
una relazione tra fini (classificabili in ordine di
importanza) e mezzi scarsi destinabili a
usi alternativi.”
L’ implicazione più immediata di tale definizione è
quella di vedere i problemi economici come una
questione di allocazione di risorse scarse tra usi
alternativi.
Tutti questi problemi rientrano sostanzialmente in
due categorie principali:
I problemi di scelta
I problemi di coordinamento
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Punto di vista e metodo
L’economia (sia “micro” che “macro”) studia i
problemi di scelta e di coordinamento non dal
punto di vista di un caso specifico , ma con
riferimento alla loro dimensione generale .
Il metodo della teoria economica:
La rappresentazione con modelli
L’ipotesi di razionalità
L’ipotesi di equilibrio
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Che cosa è un modello?
È una rappresentazione semplificata (e stilizzata)
della “parte” di realtà che si vuole studiare.
Un modello trascura tutti i particolari
che vengono giudicati non importanti
in modo da mettere a fuoco l’essenziale.
Ci sono tanti modi per fare un modello:
- descrizione verbale (a parole)
- rappresentazione tramite grafici
- rappresentazione formale (relazioni funzionali tra
grandezze )
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La razionalità
Un soggetto prende una decisione (economica)
in modo razionale se:
(a) prende in considerazione tutte le alternative
possibili (e solo quelle);
(b) formula una graduatoria completa e coerente
delle alternative sulla base delle sue preferenze;
(c) sceglie l’alternativa più alta in graduatoria (tra
quelle realizzabili).
L’ipotesi di razionalità, sebbene presenti alcuni
aspetti problematici, è utile ai fini dell’approccio
seguito in questo ramo della disciplina
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Equilibrio
Un sistema economico è in equilibrio
quando sono soddisfatte due condizioni:
(a) ciascun soggetto economico non ha motivo di
cambiare la propria scelta (cond. “soggettiva”);
(b) le scelte dei vari soggetti coinvolti sono
compatibili tra loro (cond. “oggettiva”);
Come la razionalità, anche l’equilibrio non è una
caratteristica della realtà, ma è una ipotesi che
serve per costruire i modelli economici.
L’ipotesi di razionalità è rilevante soprattutto per i problemi di
scelta ; quella di equilibrio per i problemi di coordinamento
.
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La teoria e la sua genesi
• L’approccio teorico delineato prima è il
coronamento della prospettiva individualista e
utilitarista che si è sviluppata a partire dal XVII
secolo. Essa si accompagnava all’affermazione del
nuovo modo di organizzare la produzione, mentre
avanzava l’idea che il profitto avesse origine nella
sfera produttiva e non nel commercio. La filosofia
dell’individualismo e la nuova etica nata con la
Riforma acquistava consensi (T.Hobbes,
Leviatano 1651). L’interesse personale e il
comportamento acquisitivo diventavano non solo
legittimi, ma anche virtuosi (Mandeville, La
favola delle api: ovvero vizi privati, pubbliche
virtù, 1714)
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