Anteprima Estratta dall' Appunto di
Microeconomia
Università : Università degli studi di Bologna
Facoltà : Farmacia
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Definizione di economia:
Il termine economia politica viene usato solo in Italia, negli altri paesi si parla di Economia.
Economia politica = teoria economica dei prezzi.
L’economia non è una scienza definita, perciò è difficile definire di cosa si occupa.
Per i naturalisti questa è una disciplina “non pura”.
Teoria Economica
Si divide i due discipline principali:
1. Microeconomia: fanno dell’economia che studia il comportamento dei singoli attori
economici (consumatori, imprenditori, lavoratori ed investitori) ed i mercati da essi
costituiti;
2. Macroeconomia: fanno dell’economia che studia le variabili economiche aggregate, come il
om
livello ed il tasso di crescita del prodotto nazionale, i tassi d’interesse, la disoccupazione e
e.c
l’inflazione.
Robbins
rib
Elabora delle Teorie di natura dell’economia scrivendo un saggio nel 1932.
Ct
L’economia è la scienza che studia il comportamento umano come relazione tra fini e risorse scarse
utilizzabili per fini alternati. Essa non può limitare a descrivere un fenomeno ma deve spiegarlo in
AB
quanto materia scientifica (studia il comportamento umano).
L’economia è una scienza sociale perché ha che fare con il comportamento umano.
La nostre risorse sono limitate e questo condiziona noi e le nostre scelte, quindi l’economia è la
scienza delle scelte e delle decisioni.
L’economia studia come usare le risorse scarse per soddisfare i bisogni della gente.
Nelle moderne economie di mercato i consumatori, i lavoratori, e le imprese hanno a disposizione
un maggiore numero di opzioni per allocare le proprie risorse.

Il consumatore = ha un reddito limitato.
La teoria del consumatore descrive il modo in cui un individuo, date le proprie preferenze,
massimizza il proprio benessere scegliendo di consumare diverse quantità di beni.

Il lavoratore deve: decidere se e quando entrare a far parte della forza lavoro; scegliere tra
occupazioni alternative; decidere quante ore lavorare in media ogni settimana, scegliendo tra
lavoro e tempo libero.
1
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
L’impresa è vincolata nella scelta tra i diversi tipi di beni che può produrre e dalle risorse
disponibili per la produzione. La teoria dell’impresa spiega come formulare al meglio queste
decisioni.
I prezzi ed i mercati
Tutte le scelte tra opzioni alternative si basano sui prezzi. La microeconomia studia anche il
meccanismo di determinazione dei prezzi. In una economia pianificata i prezzi sono stabiliti dal
governo, in una economia di mercato i prezzi sono determinati dall’interazione tra lavoratori,
consumatori ed imprese. Questa interazione ha luogo nei mercati (insieme di compratori e venditori
che concorrono a determinare il prezzo di un bene).
Metodo scientifico
om
L’economia fornisce un metodo di analisi per scegliere quando le alternative sono diverse. Il
metodo scientifico (fasi( è lo stesso per qualsiasi scelta:
e.c
1. osservazione fenomeno (es. il prezzo del petrolio aumenta);
2. processo induttivo, il quale ci aiuta a formulare delle ipotesi (es. il prezzo aumenta perché
rib
non aumenta la produzione perciò l’offerta non riesce a soddisfare la domanda);
Ct
3. ragionamento logico, deduzione con cui comincio a ricavare qualche conclusione (es.
4. verifica empirica.
AB
quando il consumo/domanda di un bene supera l’offerta/produzione, il prezzo aumenta;
L’economista non ha un laboratorio per studiare il comportamento umano.
Modello teorico = no realtà perché non ci sono i dettagli
E’ il laboratorio dell’economista. Non è realtà ma una sua estrazione, ideazione. Esso serve a
spiegare e fare previsione su certe cose. (come la cartina stradale quando si è su strada che non
si conosce).
Per costruire il modello serve l’aiuto di altre discipline.
Il modello teorico utilizza i dati (es. legge di domanda quando la domanda supera l’offerta, il
prezzo tende ad aumentare).
Le teorie ed i modelli
Come ogni scienza, l’economia tenta di dare una spiegazione ai fenomeni osservati. In
Economia spiegazioni e previsioni si basano su teorie che vengono elaborate per spiegare i
fenomeni osservati in termini di regole e ipotesi di base.
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La teoria dell’impresa afferma che: le imprese tendono a massimizzare i loro profitti; le oro
decisioni dipendono dai prezzi dei fattori produttivi e dal prezzo dei beni prodotti.
Le teorie economiche servono a formulare previsioni.
Applicando tecniche economistiche e statistiche, dalle teorie si possono ricavare modelli con cui
formulare previsioni quantitative. Un modello è la rappresentazione matematica, basata su teoria
economica, di un impresa, di un mercato o di qualsiasi altra entità. Nessuna teoria è perfetta,
l’utilità e la validità di una teoria dipendono dalla sua capacità di spiegare e prevedere un dato
fenomeno, Le teorie sono costantemente sottoposte a verifiche empiriche.
Il processo di verifica e perfezionamento di una teoria è fondamentale per lo sviluppo
dell’economia come scienza.
Microeconomia e Macroeconomia
om
L’Economia si divide in:
Macroeconomia = studia i grandi aggregati economici;

Microeconomia = studia il comportamento dei produttori e dei consumatori, studia le
e.c

unità familiari. Il risultato finale è la somma di più comportamenti individuali, perciò la
Economia positiva e normativa
Ct
rib
Microeconomia è lo studio di unità individuali (produttori, consumatori).
AB
La Microeconomia si occupa di questioni sia positive sia normative. Le questioni positive hanno a
che vedere con la spiegazione e la previsione di fenomeni; quella normativa con ciò che sarebbe
desiderabile avvenisse.
Analisi positiva = descrive le relazioni di causa ed effetto. A volte però è necessario andare oltre la
spiegazione e previsione di fenomeni, per interrogarsi su cosa è meglio fare. Ciò comporta
un’analisi normativa che si basa sull’interrogativo di cosa è meglio fare. L’analisi normativa poggia
su giudizi di valore, soppesando equità ed efficienza economica.
L’economia si divide anche in:

Positiva la quale parte dall’analisi economica che risponde a quesiti di ciò che è e di ciò che
sarà l’attività economica (fotografa la situazione), fa previsioni. Dà una spiegazione logica.

Normativa la quale ha che fare con il come dovrebbe essere. Vi sono elementi soggettivi. In
questo caso non possiamo definire l’economia come disciplina scientifica, perché pone
problemi di natura etica. Legge sul salario minimo d’ingresso (aumenta il tasso di
disoccupazione) il Governo dovrebbe aumentare il salario d’ingresso dei lavoratori
(proposta normativa politica). L’economia normativa è dunque strumentale alla politica.
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Le divergenze nascono solo sulla parte normativa.
La politica economica fa parte dell’economia normativa, non di quella positiva.
Per la parte positiva noi andiamo a vedere i fatti e tiriamo le conclusioni su cui non ci possono
essere elementi soggettivi.
Discipline applicate
Sono teorie economiche (come scelte) applicate in certi settori.
Risorse libere = sono illimitate non hanno valore, prezzo (es. aria, energia solare, etc…….) non c’è
scambio.
Risorse economiche = sono suscettibili di usi alternativi, sono limitate (è un concetto soggettivo), si
om
pone il problema della scelta.
Cenni di mercato
e.c
Teoria del consumatore = domanda
Teoria dell’impresa = offerta
rib
Si confrontano in un luogo non necessariamente fisico detto Mercato: è l’incontro tra domanda ed
AB
Modello statico e modello dinamico
Ct
offerta, forma il prezzo.
Nel modello statico non si tiene conto del fattore tempo, mentre in quello dinamico si include il
fattore tempo. Entrambi i modelli possono essere esaminati in situazioni di incertezza, cioè bisogna
tener conto delle probabilità.
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Cenni sull’evoluzione del pensiero economico
Nel medioevo ed in Epoca Romana i problemi economici non erano quelli di oggi perché lo
scambio era limitato. Con le scoperte geografiche alla fine del Medioevo nasce il primo gruppo di
economisti. Nasce il Mercantilismo.
Mercantilismo (1500-1750)
Aumenta notevolmente il commercio da cui si pensa che dipenda la ricchezza di un paese. Il
mercantilismo è detto anche capitalismo.
Fisiocrazia (1750-1776)
Nel 1750 in Francia c’è Luigi XV e nasce la scuola fisiocratica che proclama il governo della
natura. La ricchezza di un paese per i fisiocratici dipende dall’agricoltura. Siamo all’inizio della
Rivoluzione industriale e della Rivoluzione Francese.
om
In questo periodo nascono le prime Accademie. Il pensiero delle persone che sanno leggere e
scrivere viene influenzato dalla corrente di pensiero fisiocratico.
e.c
Scuola classica (1776-1880)
Con la scuola classica coincide la nascita dell’economia moderna. In quest’anno Smith (filosofo)
rib
scrive un’opera “Ricchezza delle Nazioni”, questo libro segnò la rottura tra la filosofia e
Ct
l’economia. Inoltre viene paragonato alla Bibbia ed al “Capitale” di Marx, definiti da Galbrait come
“tre mattoni”.
AB
Grazie a Smith nascono le prime cattedre di economia. Smith sosteneva l’individualismo come base
del progresso e della ricchezza del Paese. Lo Stato non deve interferire (oggi ci sono le
privatizzazioni, lo Stato abbandona la produzione). Smith proclama l’esistenza della Mano
Invisibile che poi mette a posto tutto. Viene elaborata anche la Teoria del valore – lavoro, cioè il
prezzo di un prodotto è quello del lavoro necessario per produrlo. Però restavano irrisolti dei
problemi (es. acqua e diamanti).
Il lavoro assume un ruolo essenziale, però siamo quasi alla Rivoluzione Industriale che
escluderà/diminuirà la forza lavoro.
In questo periodo emerge anche Mathus il quale ha una visione pessimistica della società. Lui
guarda alle nascite. La miseria non può essere cancellata perché la popolazione cresce in
progressione geometrica in modo che ogni 25 anni si raddoppia, invece l’alimentazione cresce in
modo aritmetico. Il divario tra domanda ed offerta tendeva così ad aumentare. Quindi le condizioni
migliori delle persone aumentano, questa porta a procreare di più con la conseguente creazione di
nuova povertà. Malthus per non aveva tenuto presente il fattore del progresso tecnologico.
5
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Altro personaggio di questo periodo è il Ricad che si oppose ferocemente ai proprietari terrieri, era
favorevole agli industriali. Egli voleva l’abolizione delle tariffe doganali cui avrebbe conseguito la
diminuzione dei prezzi. Ricad creò il modello teorico.
Nello stesso periodo Marx utilizzò lo schema del valore – lavoro di Smith, ma elabora un suo
modello dello sfruttamento del lavoro (1848, teoria del partito comunista ).
In questo periodo nascono le prime cattedre di Economia Politica, che si basano sull’opera di John
Stuart Mill.
Rivoluzione Marginalista
Nel 1880 Mengher (dà origine alla scuola economica austriaca), Warras (francese), Jevons (inglese)
contemporaneamente elaborano alla Teoria dell’utilità marginale, la quale afferma che il prezzo di
un bene dipende dall’utilità che il soggetto gli assegna. Es. paradosso dei diamanti (prezzo alto) e
dell’acqua. Questa teoria si accosta alla teoria di Marx.
om
Scuola neoclassica
Il padre di questa scuola o nuova corrente economica è A. Marshall (usa pochi simboli matematici
e.c
per lo studio dell’economia). Egli studiava matematica all’Università e si appassiona alla Teoria
dell’utilità marginale decrescente. L’economia per Marshall si può studiare:
Verbalmente;

Graficamente;

Sotto forma di simboli matematici.
Ct
rib

AB
Nel 1890 scrive “Principi di economia”. In questo periodo la borghesia, il capitalismo si sentono
risollevati. Non è vero che c’è lo sfruttamento dell’uomo. Però ci sono dei critici di questa corrente.
In Russia, nel frattempo, arrivano i comunisti al potere i quali rafforzano l’idea di Marx.
Nel 1929 crolla Wall Street. Inizia così l’inflazione che porta alla disoccupazione ed alla siccità,
dunque alla crisi. Quindi si smentisce la teoria che lo Stato non deve intervenire. Keynes sosteneva
infatti che lo Stato doveva intervenire a correggere le distorsioni. Questa rafforza in Italia
l’intervento dello Stato (es. istituzione IRI). Oggi c’è invece la libera iniziativa, il mercato decide
cosa produrre, siamo in uno Stato capitalista, il quale proclama la proprietà privata dei mezzi
produzione.
Bene = oggetto fisico o mezzo produttivo
Servizio = prestazione che si consuma nel momento in cui viene prodotta.
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Caratteristiche delle forme di mercato
Interagendo tra loro compratori e venditori formano i mercati. Un mercato è un insieme di
compratori e venditori che, attraverso interazioni reali o potenziali, determinano il prezzo di un
prodotto o di un gruppo di prodotti. Un mercato è xxxx più di un settore produttivo. Un settore è
l’insieme delle imprese che vende lo stesso prodotto o un gruppo di prodotti strettamente correlati.
Il settore rappresenta il lato dell’offerta del mercato. Gli economisti si occupano spesso della
definizione di mercato, cioè di stabilire quali venditori e compratori debbano essere inclusi in un
particolare mercato.
Teoria del consumatore, determina la domanda.
Teoria dell’impresa, determina l’offerta..
Queste si confrontano in un luogo non necessariamente fisico del mercato e l’incontro tra domanda
ed offerta determinano il prezzo.
om
Il consumatore deve comportarsi razionalmente rispetto a quello che noi immaginiamo (deve
perseguire la soddisfazione massima di proprio benessere/utilità). Lo troviamo in un mercato di
e.c
concorrenza perfetta.
Mercati concorrenziali e non concorrenziali
rib
In un mercato perfettamente concorrenziale, ci sono tanti compratori e venditori che nessuno di loro
Ct
può influire in modo significativo al prezzo. Molti altri mercati sono sufficientemente
concorrenziali da essere inclusi tra i mercati perfettamente concorrenziali.
AB
Altri mercati sono caratterizzati da pochi venditori, ma possono ugualmente essere trattati come
mercati concorrenziali. Dato che la concorrenza tra questi pochi soggetti è fortissima, per certi fini
si può supporre che il mercato sia perfettamente concorrenziale. Infine esistono anche mercati in cui
sono presenti molti produttori, ma che non sono affatto concorrenziali:in questo caso le singole
imprese sono in grado di influenzare significativamente il prezzo, esempio è il mercato mondiale
del petrolio: fin dai primi anni ’70 questo mercato è dominato da un cartello, l’Opec attraverso il
quale i singoli paesi produttori coordinato le loro decisioni.
Il prezzo di mercato
In un mercato perfettamente concorrenziale prevale, di solito, un unico prezzo: il prezzo di mercato.
Nei mercati non perfettamente concorrenziali imprese diverse possono applicare prezzi diversi per
lo stesso prodotto.
Questo può accadere perché l’impresa vuole conquistare nuovi clienti proponendo un prezzo buono,
o perché i compratori sono fedeli al marchio e quindi l’impresa può praticare prezzi superiori agli
altri.
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I principali strumenti sono la diversificazione,l’assicurazione e l’informazione.
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