La fonte epistolare Ottobre 2014 La “lettera missiva” è un microtesto costituito da una comunicazione scritta -di natura informativa, petitiva, affettiva, di dibattito, di polemica, ecc. -Inviata da un mittente a un destinatario -NON è costitutiva di diritti -È eseguita nel rispetto di determinate consuetudini formulari e materiali comuni al mittente e al destinatario Circola in ambiente ristretto e in un numero di esemplari non superiore a quello dei destinatari È caratterizzata dalla previsione della ricezione e dalla quasi sempre presente (esplicitamente o implicitamente) previsione della risposta Si inserisce in una “catena epistolare” . • Ha sue proprie caratteristiche materiali (estrinseche) o testuali (intrinseche) che la distinguono dai libri e dai documenti e ne fanno una testimonianza grafica particolare • E’ costituita da un unico esemplare (originale inviato dal mittente) • Occupa spesso solo una faccia del materiale scrittorio • Ha spesso un formato rettangolare • E’ in genere breve . • E’ redatta o nella lingua comune a mittente e destinatario o in genere in quella del destinatario (per evidente forma di cortesia) • Può essere scritta da mano unica (mittente o delegato) • Oppure da più mani (una delle quali è il mittente) . • Il testo si articola sin dai più antichi esempi in una serie di elementi ricorrenti in ordine fisso • A) indicazioni del mittente e del destinatario (a volte invertite) • Formule generiche di saluti • Esplicitazione del contenuto del messaggio • Formule di cortesia o di augurio • Datazione cronica e topica . • Sottoscrizione del mittente • Indirizzo (apposto sul verso, o ripetuto sul verso) • E’ uno schema che corrisponde a quello del documento pubblico medievale che infatti è spesso redatto in forma di lettera. • La lettera missiva inviata da un privato a un privato e priva di ogni pubblicità, solennità e letterarietà, è anche di solito uno scritto a tradizione unica, che non ha dietro di sé un processo elaborativo costituito da una o più stesure provvisorie. • (al contrario: lettere di cancelleria, epistolari letterari come quello petrarchesco) • Scomparsa delle minute private ormai della loro consistenza cartacea e di ogni possibilità di conservazione dai processi informatici che annullano il “non finito” In conclusione • è un prodotto che appartiene alla attività di scrittura usuale, personale, spontanea di singoli alfabetizzati • è propria dei periodi di più ampia diffusione sociale della capacità di scrivere nella storia della cultura scritta: Egitto tolemaico, mondo romano del I-III secolo dopo Cristo, la Firenze del Trecento e Quattrocento, la Francia e l’Inghilterra del Quattrocento, l’Italia del Rinascimento, l’Europa e l’America dell’8-900 . • È un prodotto destinato a essere letto, e deve essere leggibile in primo luogo per il destinatario • Ogni processo epistolare si costituisce e si sviluppa nel tempo su un rapporto equilibrato (o che tale dovrebbe essere) tra “volontà di espressione grafica” propria del mittente-scrivente, e “aspettativa grafica” fondata sull’esigenza di comprensibilità propria del destinatario leggente . • All’interno di ogni comunità di corrispondenti, che sia culturalmente, linguisticamente e graficamente organica e coesa si crea naturalmente (o si dovrebbe creare) un “codice grafico” comune che viene adottato e adoperato da mittenti e da destinatari, nell’atto dello scrivere e in quello di leggere e che mantiene immediato e alto il tasso di reciproca comprensibilità . “Scrivere per gli altri”: fenomeno generalizzato oggi, sia in ambito professionale e burocratico che amministrativo Ancor più lo è stato in passato, dal basso verso l’alto (analfabeti che si rivolgono a scribi professionisti) e dall’alto verso il basso (con le pubbliche autorità che delegano a scrittori) . • Nelle lettere tranne i casi di analfabetismo totale o di materiale assenza da parte del mittente uno spazio di autografia dell’autore è sempre o quasi sempre presente: è la sottoscrizione formale I tempi della storia epistolare europea • La crisi altomedievale delle scritture private: La frattura tra Cassiodoro, Gregorio Magno (590604), e l’età carolingia Alto medioevo: la prevalenza quasi assoluta del ceto religioso (secolare e regolare) nell’esercizio della comunicazione scritta La scelta della pergamena (la carta di stracci ritorna dopo il 1250) I tempi della epistolografia europea • Scomparsa della scrittura corsiva e uso della carolina propria dell’uso scolastico, di quello librario e della cultura religiosa • La scrittura sul lato lungo del foglio • La mancanza della data • Epistolari in forma libraria (Alcuino di York, Lupo di Ferrières, Frotaldo) • La decadenza dell’epistolografia femminile . • La comunicazione scritta come strumento di coesione e di governo del ceto intellettuale formato dagli ecclesiastici: • “processo di unificazione culturale ecclesiastica” • Pier Damiani • Bernardo di Chiaravalle Le trasformazioni del tardo medioevo • “L’Europa dei XII e XIII secoli reimpara a scrivere e a scriversi” (Petrucci) • I formulari e la retorica • La svolta decisiva: la lingua, il materiale • I mercanti e la lettera dei mercanti: un moderno e agile strumento comunicativo, collettore di notizie economiche, finanziarie e familiari