ISTITUTO COMPRENSIVO DI FORTE DEI MARMI (LU)
Via Padre Ignazio da Carrara, 79- Loc. Vittoria Apuana – 55042 Forte dei Marmi (LU)
C.F.: 94000220460 – Codice Istituto: LUIC81700N – Tel.: 0584 – 752117 – Fax: 0584 - 752159
E-mail:
[email protected]
Adottato dal Consiglio d’Istituto in data 13/11/2014
Il presente PIANO dell’OFFERTA FORMATIVA:
 È stato elaborato dagli insegnanti dell’Istituto Comprensivo in incontri di lavoro
e aggiornato annualmente secondo le nuove disposizioni di legge.
 Tiene conto degli INDIRIZZI GENERALI formulati dal Consiglio d’Istituto.
 È stato approvato dal Collegio Docenti Unitario e adottato dal Consiglio
d’Istituto.
2
INDICE
SEZIONE PRIMA – L’ISTITUTO COMPRENSIVO DI FORTE DEI MARMI
p. 4
L’ISTITUTO COMPRENSIVO FORTE DEI MARMI E IL TERRITORIO………………………………………………………………………………
SEZIONE SECONDA – LA SCUOLA DELL’INFANZIA
p.9
LA SCUOLA DELL’INFANZIA.........................................................................................................
SEZIONE TERZA – LA SCUOLA PRIMARIA
p.12
LA SCUOLA PRIMARIA................................................................................................................
SEZIONE QUARTA – LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
p.17
LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO.............................................................................................
SEZIONE QUINTA – LE SCELTE DELL’ISTITUTO
p.20
LE SCELTE EDUCATIVE…………………………………………………………………………………………………………………………………………………
LE SCELTE ORGANIZZATIVE…………………………………………………………………………………………………………………………………………
LE SCELTE CURRICOLARI ED EXTRACURRICOLARI..............................................................................
SEZIONE SESTA – INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI
p.37
INSERIMENTO ED INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI……………………………………………………………………………….
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE…………………………………………………………………………………………………………………………..
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI…………………………………………………………………………………………..
PROTOCOLLO DI RILEVAZIONE DELLE DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO………………………………………………………………..
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO.............................................................................................
SEZIONE SETTIMA – IL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
p.63
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’...................................................................................
SEZIONE OTTAVA – I REGOLAMENTI
p.66
REGOLAMENTO INTERNO............................................................................................................
REGOLAMENTO DISCIPLINARE......................................................................................................
REGOLAMENTO VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE ……………………………………………………………………………………….
SEZIONE NONA – PROTOCOLLO DI VALUTAZIONE
p.78
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA...................................................................................
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO..................................................................
RELAZIONE CONCLUSIVA COMMISSIONE VALUTAZIONE 2012 ………………………………………………………………………………….
ALLEGAT0 1:
TABELLA PROGETTI A.S.2014-15
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SEZIONE PRIMA
L’ISTITUTO COMPRENSIVO FORTE DEI MARMI
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L’ISTITUTO COMPRENSIVO FORTE DEI MARMI
E IL TERRITORIO
PREMESSA
Il nostro Istituto è sorto nell’anno scolastico 1999/2000 dall’unione di tre ordini di scuola, ognuno con una
propria peculiarità e una storia già ricca di esperienze e di ricerche:
La Scuola dell’Infanzia “Caranna”
La scuola dell’Infanzia “Giorgini”
La scuola Primaria “Carducci”
La scuola Primaria “Pascoli”
La scuola Primaria “Don Milani”
La scuola Secondaria 1^ grado “Ugo Guidi”
L’obiettivo principale della nostra scuola è quello di costruire e condividere un percorso, capace di accogliere
il bambino di tre anni e di accompagnarlo lungo un cammino, il più possibile lineare ed armonico, fino alle
soglie dell’adolescenza.
Nel tempo siamo riusciti a realizzare progetti che prevedono modalità e strumenti di lavoro comuni e a
rendere più ampia ed efficace la nostra offerta formativa.
Con effetto dal 1° Settembre 2000, come da regolamento n.° 275 dell’8 Marzo 1999, l’ istituzione scolastica,
ha assunto autonomia organizzativa, didattica, amministrativa, finanziaria, di sperimentazione e di ricerca.
IL TERRITORIO
L’Istituto Comprensivo di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, comprende sei plessi
scolastici distribuiti sul territorio del Comune di Forte dei Marmi che conta una popolazione di circa 8.000
abitanti
La popolazione residente a Forte dei Marmi al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è risultata
composta da 7.660 individui. Si nota dall’andamento demografico un notevole calo della popolazione
residente, trasferitasi in gran parte nei comuni limitrofi.
5
La popolazione straniera residente a Forte dei Marmi è piuttosto esigua. Sono considerati cittadini stranieri le
persone di cittadinanza non italiana aventi dimora abituale in Italia.
Gli stranieri residenti a Forte dei Marmi al 1° gennaio 2011 sono 371 e rappresentano il 4,8% della popolazione
residente.
La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 36,4% di tutti gli stranieri
presenti sul territorio, seguita dalla Polonia (7,8%) e dalla Federazione Russa (7,5%).
Forte dei Marmi è il Comune più giovane della Versilia: la sua costituzione fu infatti suggellata con decreto
regio soltanto il 26 aprile del 1914.
Il primo sviluppo dell'area, a lungo terra paludosa pressoché disabitata, si ebbe nel XVI secolo, dopo che
Michelangelo, per incarico di papa Leone X, tracciò la strada per il trasporto dei marmi dalle Alpi Apuane al
mare: e appunto un pontile d'imbarco e un magazzino furono a lungo i soli edifici dell'insediamento.
Alla fine del Settecento, con le bonifiche leopoldine, la località cominciò a popolarsi di pescatori, operai del
marmo e contadini. Nel 1788 fu portata a termine la costruzione del forte che avrebbe dato il nome alla
comunità e nel corso dell'Ottocento crebbe l'industria dei marmi, con il conseguente aumento dell'attività
portuale.
Il decollo di Forte dei Marmi è avvenuto comunque grazie al turismo, i cui timidi inizi sono collocabili verso la
fine dell’ottocento, ma la cui rapida ascesa data dal primo dopoguerra, quando la cittadina divenne meta di
soggiorno di una élite di aristocratici, industriali e intellettuali.
Forte dei Marmi oggi si colloca, come località balneare, ai primi posti a livello mondiale per cui da sempre è
tesa al miglioramento ed al potenziamento dell’offerta turistica.
A fianco di questa realtà ne esiste un’altra, caratterizzata dalla carenza, soprattutto in inverno, di strutture
e centri di aggregazione per il tempo libero che consentano una migliore crescita culturale dei giovani e non.
L’Istituto Comprensivo di Forte dei Marmi si pone allora come punto di riferimento, promotore di iniziative
atte a soddisfare tali bisogni.
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RAPPORTO CON L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
L’Amministrazione comunale è costantemente attenta ai bisogni dei suoi cittadini ed in particolare è sensibile
nei confronti della scuola e della cultura generale, favorendo una proficua collaborazione.
Il grafico in basso riporta la potenziale utenza per le scuole di Forte dei Marmi, evidenziando con colori diversi
i differenti cicli scolastici (asilo nido, scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di I e II grado)
In particolare:
 finanzia annualmente i progetti presentati ed approvati dagli Organi Collegiali dell’Istituto; i
progetti prevedono l’utilizzo di personale esperto e vanno ad implementare l’esperienza formativa dei
docenti e degli alunni;
 promuove e patrocina, d’intesa con l’amministrazione scolastica, corsi e conferenze rivolti agli
insegnanti ed ai genitori;
 organizza e coordina i servizi essenziali al funzionamento della scuola: mensa, trasporti, pulizie.
Il rapporto con l’ente locale viene formalizzato attraverso una serie di convenzioni ed un Protocollo d’Intesa
Relativo alla gestione dei servizi inerenti l’istruzione scolastica.
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SITUAZIONE SCOLASTICA 2014/15
SCUOLA DELL’INFANZIA
1) VIA P. NENNI, 17 – LOC. CARANNA
Sezioni 4
112 alunni
2) “GIORGINI” VIA MASCAGNI – FORTE DEI MARMI
Sezioni 5
107 alunni
Totale
219 alunni
SCUOLA PRIMARIA
1) DON MILANI – LOC. VAIANA
classi a tempo pieno 6
127 alunni
2) G. PASCOLI – LOC. VITTORIA APUANA
classi a tempo normale 6
131 alunni
3) G. CARDUCCI – FORTE DEI MARMI
classi a tempo normale 8
158 alunni
Totale
416 alunni
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
1) U. GUIDI – LOC. VITTORIA APUANA
13 classi
312 alunni
TOTALE ALUNNI DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO : N° 947
SITUAZIONE DOCENTI
-
INSEGNANTI SCUOLA INFANZIA
N.
21
(18 titolari + 2 sostegno + 1 RC)
-
INSEGNANTI SCUOLA PRIMARIA
N.
39
(31 titolari + 2 RC + 4 sostegno + 2 inglese)
-
DOCENTI SCUOLA SECONDARIA DI
PRIMO GRADO
N.
29
(25 discipline + 4 sostegno + 1 IRC)
TOTALE DOCENTI N°90
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SEZIONE SECONDA
LA SCUOLA DELL’INFANZIA
9
LA SCUOLA DELL’INFANZIA
FINALITÀ E OBIETTIVI
La scuola dell’Infanzia ha come fine educativo lo sviluppo armonico e globale delle potenzialità di tutti i
bambini che in questa fase di vita si stanno avviando alla presa di coscienza di se stessi, degli altri e del
mondo che li circonda.
Nell’individuazione degli obiettivi generali e specifici saranno prese in considerazione le Indicazioni
Nazionali 2012.
I percorsi didattici si svilupperanno attraverso la metodologia della ricerca e del gioco e si articoleranno
attraverso i cinque campi di esperienza:
 Il sé e l’altro
 Il corpo e il movimento
 Immagini, suoni, colori
 I discorsi e le parole
 La conoscenza del mondo
Le attività sono progettate tenendo conto di un filo conduttore, (argomento, variabile di anno in anno,
sotteso appunto ad ogni attività). Per l’anno scolastico 2013/2014 tale filo conduttore prende il titolo di
“L’ALBERO DELLE SCOPERTE: TRA SCIENZA ED EMOZIONI” e viene sviluppato attraverso un percorso
didattico supportato da vari progetti programmati sia all’inizio dell’anno che in itinere, che vanno sotto il
nome “Educare al gioco… imparare giocando”. Questo progetto ha la particolarità di contenere le finalità e gli
obiettivi della scuola legandosi tuttavia al territorio attraverso l’incremento della qualità dei servizi rivolti ai
bambini e alle famiglie, la partecipazione dei genitori alla programmazione delle attività proposte, la
costruzione di rapporti di collaborazione con gli enti pubblici e i servizi presenti sul territorio.
ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
Il tempo scuola si articola su 5 giorni settimanali dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle ore 16,30 con
possibilità di anticipo orario su richiesta documentata.
Nell’Istituto operano due Scuole dell’Infanzia: il plesso “Caranna” composto da 4 sezioni eterogenee per età,
e il plesso “Giorgini” composto da 5 sezioni omogenee per età (di queste una completa l’orario pomeridiano
grazie a finanziamenti regionali- progetto “Pegaso”) di cui una situata presso il plesso della scuola Primaria
“Carducci”.
Tenendo conto del modello organizzativo della Scuola dell'infanzia “Giorgini”, basato sul principio della
sezione omogenea, è possibile l'inserimento di alunni di età diversa solo in casi eccezionali previa valutazione
concordata tra Capo d'Istituto e Capoplesso.
Ad ogni sezione sono assegnate due insegnanti con orario di servizio di 25 ore settimanali e 1 insegnante
di religione cattolica con orario settimanale di 1h 30’ settimanali.
E’ inoltre prevista la partecipazione di insegnanti esperti di lingua inglese (1h 30’ alla settimana), di
educazione musicale (1 ora) e di psicomotricità (1 ora) che coadiuveranno le insegnanti nelle attività
didattiche grazie ai finanziamenti erogati dall’Amministrazione Comunale.
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Giornata tipo
8:30 – 9:30: ingresso (accoglienza bambini)
9:30 – 9:45 ca. distribuzione frutta
9:45 – 11:45 attività didattiche
11:45 – 12:00 preparazione per il pranzo
12:00 – 13:00 pranzo
13:00 – 14:00 gioco libero o strutturato in sezione o in giardino
14:00 – 15:15 attività didattiche in sezione, giochi strutturati
15:15 – 15:30 distribuzione merenda
15:30 partenza dei bambini che usufruiscono del servizio pulmino
15:30 16:00 attività didattiche in sezione, giochi strutturati e riordino
16:00-16:30 uscita.
Entrate
1°entrata: 8:00 – 8:30 (pre-orario, per i bambini i cui genitori ne hanno fatto esplicita richiesta
corredando la stessa delle dichiarazioni del datore di lavoro o di autocertificazione)
2°entrata: 8:30 – 9:30
Uscite
1°uscita: 11:45 – 12:00 (per chi non usufruisce del servizio mensa)
2°uscita: 13:15 – 13:30 (Caranna) 13:00 – 13:30 (Giorgini)
3°uscita: 16:00 – 16:30
PROGETTO ACCOGLIENZA
Il progetto accoglienza coinvolge entrambi i plessi per cui è rivolto ad un totale di circa 200 bambini,
l’inserimento dei quali avviene rispettando i criteri dello scaglionamento e della gradualità dei tempi.
Tale progetto presenta i seguenti punti salienti:

il giorno in cui iniziano le attività l’orario di apertura delle scuole dell’Infanzia è posticipato alle
ore 10:30 per permettere alle insegnanti, secondo quanto previsto dal “Progetto Continuità”, di essere
presenti nei primi momenti dell’ingresso degli ex alunni iscritti al primo anno della scuola primaria.

nella maggior parte delle sezioni miste la frequenza degli alunni “nuovi iscritti” è preceduta da
quella degli alunni iscritti negli anni precedenti. Nella sezione A del plesso Caranna la frequenza degli
alunni “nuovi iscritti” precede quella degli alunni iscritti negli anni precedenti.

i criteri secondo cui vengono effettuati gli scaglionamenti degli alunni per l’inserimento tengono
conto della realtà del plesso e della singola sezione, per cui, tra le varie sezioni e plessi vi possono
essere differenze per quanto riguarda, sia il numero degli alunni di volta in volta inseriti, sia la data
d’inizio degli inserimenti scaglionati sia lo spazio temporale tra un inserimento e l’altro.

tutti gli inserimenti scaglionati devono essere comunque conclusi al momento dell’inizio del
servizio mensa.

durante il primo periodo dell’accoglienza l’orario di frequenza dei nuovi alunni è caratterizzato
da una certa flessibilità dettata dalla necessità di favorire l’inserimento graduale degli alunni riducendo
al minimo le situazioni di disagio.

la compresenza delle insegnanti nel turno unico (dalle 8,30 alle 13,30) prosegue fino alla data
d’inizio del servizio mensa. Prosegue per ulteriori due settimane nelle sezioni laddove il numero dei
nuovi iscritti risulta essere più del 50% del numero complessivo degli alunni.

ISCRIZIONI
I criteri elaborati dal Consiglio d’Istituto per la formazione delle sezioni della Scuola dell’Infanzia sono
riportati a pag. 24, 25 e 26.
11
SEZIONE TERZA
LA SCUOLA PRIMARIA
12
LA SCUOLA PRIMARIA
FINALITÀ
La scuola primaria mira all’acquisizione degli apprendimenti di base, come primo esercizio dei diritti
costituzionali. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina,
permette di esercitare differenti stili cognitivi, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero
riflessivo e critico. Per questa via si formano cittadini consapevoli e responsabili a tutti i livelli, da quello
locale a quello europeo.
(Decreto 16 novembre 2012, n. 254 Regolamento recante indicazioni nazionali per il curricolo della scuola
dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione).
Il continuo processo evolutivo che coinvolge il sistema scolastico negli ultimi anni ci pone di fronte a sempre
nuove sfide affinché ogni studente possa divenire quel cittadino consapevole del proprio ruolo fondamentale
nella società e che sappia pertanto trasformare le proprie conoscenze e abilità in competenze per un suo
pieno e futuro esercizio della cittadinanza.
La scuola primaria quindi, ora compresa in un unico percorso di studio definito Scuola del primo ciclo (che
giunge fino al termine della scuola secondaria di primo grado), promuove la piena formazione della persona
attraverso lo sviluppo delle competenze-chiave previste dalle Raccomandazioni del Parlamento Europeo
nonché delle competenze di cittadinanza previste dal nuovo obbligo di istruzione.
LE 8 COMPETENZE –CHIAVE
per l’apprendimento permanente

Comunicazione nella madrelingua per esprimere e interpretare concetti, fatti…

Comunicazione nelle lingue straniere

Competenza matematica e competenza di base in scienze e tecnologia: per applicare il pensiero
matematico e il linguaggio scientifico nella soluzione di problemi

Competenza digitale per utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società
dell’informazione

Imparare a imparare per perseverare nell’apprendimento, organizzando nel tempo il proprio
apprendimento

Competenze sociali e civiche per partecipare alla vita sociale sempre più complessa, risolvere
conflitti

Spirito di iniziativa e imprenditorialità per tradurre le idee in azioni

Consapevolezza ed espressione culturale per esprimere in modo creativo idee, esperienze,
emozioni
(Parlamento europeo 18/12/2006) COMPETENZE -CHIAVE DI CITTADINANZA
13
COMPETENZE CHIAVE DI CITTADINANZA

Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento, scegliendo e utilizzando varie fonti e
modalità

Progettare: elaborare e realizzare progetti utilizzando le conoscenze apprese

Comunicare: comprendere diversi messaggi e rappresentare concetti, esperienze, procedure,
emozioni con linguaggi e conoscenze diversi

Collaborare e partecipare: interagire in gruppo comprendendo i vari punti di vista valorizzando le
proprie e altrui capacità

Agire in modo autonomo e responsabile: inserendosi in modo attivo nella vita sociale

Risolvere problemi: affrontare le situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi

Individuare collegamenti e relazioni per cogliere la natura sistemica degli eventi

Acquisire e interpretare l’informazione con spirito critico per farne valutazioni personali
(Nuovo obbligo di istruzione 22/08/2007)
In riferimento al testo delle Nuove indicazioni/2012 il percorso di studio per ogni studente è da definirsi in
un’ottica di curricolo verticale: Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica, mentre continua a
valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i ragazzi lungo percorsi di
conoscenza progressivamente orientati alle discipline e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi.
(Decreto 16 novembre 2012, n. 254)
La scuola primaria, come parte fondamentale del curricolo, deve progettare infatti percorsi per la
promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze sulla base dei traguardi fissati a livello
nazionale. Tali traguardi vanno intesi come riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano “piste” culturali
e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo.
Nella scuola del primo ciclo e quindi nella scuola primaria i traguardi costituiscono criteri per la valutazione
delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzione
scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità
del servizio. Le scuole hanno tuttavia la libertà e la responsabilità di organizzarsi e di scegliere l’itinerario più
opportuno per consentire agli studenti il miglior conseguimento dei risultati.
CRITERI DI PRECEDENZA IN CASO DI SOPRANNUMERO DI DOMANDE DI ISCRIZIONE
RISPETTO AL NUMERO DELLE ALLE CLASSI PRIME ASSEGNATE
Il Consiglio di Istituto, preso atto del fatto che i Decreti attuativi della riforma scolastica prevedono che le
domande di iscrizione siano accolte “entro il limite massimo dei posti complessivamente disponibili, sulla base
di criteri stabiliti dal Consiglio di Istituto e resi pubblici prima delle iscrizioni”, ha deliberato i criteri di
precedenza riportati a pag. 26.
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OFFERTA FORMATIVA
PLESSI CARDUCCI
E
PASCOLI
IN TUTTE LE CLASSI Orario settimanale: 27 ore curricolari più 1 ora e 40 minuti di tempo mensa.
Giorni di frequenza settimanali n°5 con 2 rientri pomeridiani (martedì e giovedì).
PLESSO DON MILANI – VAIANA
IN TUTTE LE CLASSI
Orario settimanale: 40 ore tempo scuola.
Giorni di frequenza settimanali n°5 con 5 rientri pomeridiani.
ORGANIZZAZIONE ORARIO-DIDATTICA
DISCIPLINE DI INSEGNAMENTO
Classe
1^
Ore sett.
Classe
2^
Ore sett.
Classe
3^
Ore sett.
Classe
4^
Ore sett.
Classe
5^
Ore sett.
ITALIANO
8
8
8
8
8
LINGUA INGLESE
1
2
3
3
3
STORIA E GEOGRAFIA
3
3
3
3
3
MATEMATICA
6
6
6
6
6
TECNOLOGIA
1
1
1
1
1
SCIENZE
1
1
1
1
1
MUSICA
2
1
1
1
1
ARTE E IMMAGINE
2
2
1
1
1
ATTIVITA’ MOTORIE E SPORTIVE
1
1
1
1
1
RELIGIONE CATTOLICA
2
2
2
2
2
TOTALI
27
27
27
27
27
15
Il percorso della Scuola primaria “Don Milani”, con offerta formativa a tempo pieno di 40
ore settimanali, garantisce all’alunno l’insegnamento curricolare obbligatorio delle
discipline come previsto dalla normativa vigente, integrato con attività aggiuntive,
progettuali e di laboratorio.
Le 40 ore settimanali comprendono 10 ore di tempo mensa e ludico dopomensa.
PROSPETTO SINTETICODELLE CLASSI DELLA SCUOLA PRIMARIA
CARDUCCI
PASCOLI
DON MILANI
N°2 classe prime
N°1 classe prima
N°1 classe prima
N°2 classi seconde
N°1 classi seconda
N°1 classi seconda
N°1 classe terza
N°1 classe terza
N°1 classe terza
N°1 classie quarta
N°2 classi quarte
N°2 classi quarte
N°2 classi quinte
N°1 classe quinta
N°1 classe quinta
UTILIZZO DEGLI SPAZI
Plesso Carducci
Plesso Pascoli
Plesso Don Milani
8 aule/classi
6 aule/classi
6 aule/classi
1 laboratorio di informatica
*
1 laboratorio di informatica
2 aule per sostegno
1 aula per sostegno
1 aula per sostegno
1 aula di musica
1 aula per musica
1 aula per attività laboratoriali
1 aula per attività laboratoriali
2 aule insegnanti
1 aula insegnanti
sala mensa
*
sala mensa
palestra
*
palestra
cortile
cortile
cortile
* il Plesso Pascoli usufruisce per le attività di palestra, informatica e per la mensa dei
locali adiacenti della scuola secondaria “Ugo Guidi”.
16
SEZIONE QUARTA
LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
17
LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
FINALITÀ
La scuola secondaria di primo grado è finalizzata alla crescita delle capacità autonome
di studio e al rafforzamento delle attitudini all’interazione sociale, organizza e
accresce le conoscenze e le abilità, anche in relazione alla tradizione culturale e
scientifica della realtà contemporanea; è caratterizzata dalla diversificazione didattica
e metodologica in relazione allo sviluppo della personalità dell’allievo; sviluppa
progressivamente le competenze e le capacità di scelta degli allievi; fornisce strumenti
adeguati alla prosecuzione delle attività di istruzione e di formazione.
La scuola secondaria di primo grado si basa su quattro elementi fondamentali :

Il senso dell’esperienza: la scuola svolge un fondamentale ruolo educativo e di
orientamento, fornendo all’alunno le occasioni per capire se stesso, per prendere
consapevolezza delle sue potenzialità e risorse, per progettare percorsi
esperienziali e verificare gli esiti conseguiti in relazione alle attese.

Alfabetizzazione culturale di base: la scuola secondaria di primo grado
rappresenta la fase in cui si realizza l’accesso alle discipline come punti di vista
sulla realtà e come modalità di interpretazione, simbolizzazione e
rappresentazione del mondo.

La cittadinanza: l’educazione alla cittadinanza viene promossa attraverso
esperienze significative che consentano di apprendere il concreto prendersi cura di
se stessi, degli altri e dell’ambiente e che favoriscano forme di cooperazione e di
solidarietà. Obiettivi irrinunciabili dell’educazione alla cittadinanza sono la
costruzione del senso di legalità e lo sviluppo dell’etica della responsabilità.
 L’ambiente di apprendimento: relazioni sociali.
OBIETTIVI GENERALI DEL PROCESSO FORMATIVO
 Promuovere processi formativi per sviluppare armonicamente la personalità degli





allievi in
tutte le direzioni e consentire loro di agire in maniera matura e
responsabile.
Integrare criticamente le nuove generazioni nella società contemporanea.
Consolidare le competenze decisionali fondate su una verificata conoscenza di sé.
Radicare conoscenze ed abilità sulle effettive capacità del singolo, utilizzando le
modalità più rilevanti e ricche di senso.
Prevenire i disagi e recuperare gli svantaggi.
Avere attenzione alla persona, valorizzando e non omologando gli individui.
Nell’individuazione degli obiettivi generali e specifici, si fa riferimento alle indicazioni
nazionali per il curricolo 2012.
DISCIPLINE DI INSEGNAMENTO E QUADRI ORARIO
18
TEMPO SCUOLA 30 UNITA’ ORARIE SETTIMANALI DI 60’ pari a 990 ore annue.
CLASSE 1a
CLASSE 2a
CLASSE 3a
5+1+2+2
5+1+2+2
5+1+2+2
1a LINGUA STRANIERA (INGLESE)
3
3
3
2a LINGUA STRANIERA (TEDESCO o SPAGNOLO)
2
2
2
3+3
3+3
3+3
TECNOLOGIA
2
2
2
ARTE E IMMAGINE
2
2
2
MUSICA
2
2
2
SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
2
2
2
RELIGIONE CATTOLICA
1
1
1
30
30
30
DISCIPLINE DI INSEGNAMENTO
ITALIANO, APPROFONDIMENTO MATERIE
LETTERARIE,STORIA e GEOGRAFIA
MATEMATICA e SCIENZE
TOTALI
Orario delle lezioni: dalle ore 8:00 alle ore 13:30 su 5 giorni (da lunedì a venerdì)
con un giorno in cui è previsto il rientro pomeridiano, con orario dalle ore 8:00 alle
ore 17:00.
La pausa mensa del giorno di rientro è prevista dalle ore 14:00 alle ore 15:00.
Al mattino sono previsti due intervalli: dalle ore 9:55 alle ore 10:05 e dalle ore 11:55
alle ore 12:05.
VISITE E GITE D’ISTRUZIONE
Nell’anno scolastico 2013/2014, le classi prime e seconde effettueranno, nel mese di
febbraio, una settimana bianca presso la colonia dell’Abetone, di proprietà del Comune di
Forte dei Marmi; qualora il Consiglio di classe lo decida sarà possibile effettuare una uscita
didattica di una giornata.
Per le classi terze è prevista un viaggio di istruzione di più giorni in località di interesse
storico–letterario–linguistico–scientifico-artistico da concordare in sede di Consiglio di
classe.
Durante il corso dell’anno verranno anche effettuate uscite didattiche nell’orario di lezione
giornaliero.
Si veda il regolamento visite guidate e viaggi d’istruzione nella sezione Regolamenti.
CRITERI DI PRECEDENZA IN CASO DI SOPRANNUMERO DI DOMANDE DI
ISCRIZIONE RISPETTO AL NUMERO DELLE ALLE CLASSI PRIME ASSEGNATE
Il Consiglio di Istituto, preso atto del fatto che i Decreti attuativi della riforma scolastica
prevedono che le domande di iscrizione siano accolte “entro il limite massimo dei posti
complessivamente disponibili, sulla base di criteri stabiliti dal Consiglio di Istituto e resi
pubblici prima delle iscrizioni”, ha deliberato i criteri di precedenza riportati a pag.26.
19
SEZIONE QUINTA
LE SCELTE DELL’ISTITUTO
20
LINEE GENERALI DI INDIRIZZO
SCELTE GENERALI DI GESTIONE E AMMINISTRAZIONE
1.INDIRIZZI GENERALI (LINEE EDUCATIVE) PER IL POF
1.1. LE SCELTE EDUCATIVE
Il Regolamento per l’Autonomia didattica e organizzativa, delle istituzioni scolastiche
prevede che, all’inizio di ogni anno scolastico, si predisponga il Piano dell’Offerta
Formativa.
Il P.O.F. è il documento fondamentale costitutivo dall’identità culturale e progettuale
delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurriculari,
educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro
autonomia (art. 3).
Il Piano dell’Offerta Formativa riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed
economico della realtà locale. Esso è elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli
indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di
amministrazione definiti dal Consiglio di Istituto così come deliberati dal Consiglio di
Istituto in data 26/09/2014:
CRITERI:
 L’Istituto come punto di aggregazione delle varie strutture del tessuto sociale
locale;
 Il lavoro svolto in precedenza dall’Istituto nonché le sue caratteristiche
intrinseche come livello di partenza per le attività future;
 La
dimensione
verticale
dell’Istituto
come
elemento
progettuale
fondamentale;
 Il ruolo partecipativo delle famiglie nello sviluppo educativo e nella centralità
dell’Istituto nella comunità.
Attraverso tali criteri vengono individuate le linee di indirizzo nei due ambiti d’azione:
 AMBITO EDUCATIVO E DIDATTICO
 AMBITO ORGANIZZATIVO
AMBITO EDUCATIVO E DIDATTICO


Accoglienza e integrazione degli individui con necessità educative speciali.
Sviluppo dell’individuo come futuro cittadino:
o
Aspetti della relazione educativa:
 Educazione emotiva ed affettiva
 Educazione al dialogo
 Gestione dei conflitti
 Educazione alla salute
 Prevenzione del disagio
 Prevenzione del bullismo
o
Aspetti della sfera culturale:
 Considerazione delle diverse caratteristiche nelle intelligenze
 Preparazione culturale di base, strutturata su recupero e
consolidamento in ogni disciplina, con possibilità di
approfondimenti e potenziamenti.
21
Utilizzo delle diverse metodologie didattiche: tradizionali,
alternative e innovative.
 Potenziamento dell’asse scientifico-tecnologico e dell’asse
linguistico nell’elaborazione dei percorsi didattici.
Ascolto e coinvolgimento delle famiglie.


AMBITO ORGANIZZATIVO



Struttura del tempo scuola nei vari ordini e nelle singole scuole
Progettazione con curricoli verticali nei vari ambiti educativi e disciplinari
o conoscenza del sé e dell’altro
o orientamento scolastico
o rispetto delle regole
o educazione alla salute ed ambientale
Collaborazione continua con l’Amministrazione Comunale e gli enti culturali,
educativi, sociali e di servizio del territorio.
1.2. FINALITA’ EDUCATIVE DELLA SCUOLA

La scuola tende a perseguire il raggiungimento delle seguenti finalità educative:
riconoscere e gestire i diversi aspetti della propria esperienza motoria, emotiva
e razionale, consapevoli (in proporzione all’età) della loro interdipendenza e
integrazione nell’unità;

abituarsi a riflettere, con spirito critico, sia sulle affermazioni in genere, sia
sulle considerazioni necessarie per prendere una decisione;

distinguere, nell’affrontare in modo logico i vari argomenti, il diverso grado di
complessità che li caratterizza;

concepire liberamente progetti di vario ordine – dall’esistenziale al tecnico –
che li riguardino, e tentare di attuarli, nei limiti del possibile, con la
consapevolezza dell’inevitabile scarto tra concezione ed attuazione, tra
risultati sperati e risultati ottenuti;

avere gli strumenti di giudizio sufficienti per valutare se stessi, le proprie
azioni, i fatti e i comportamenti individuali, umani e sociali degli altri, alla
luce di parametri derivati dai grandi valori spirituali che ispirano la convivenza
civile;

essere disponibili al rapporto di collaborazione con gli altri.
IL NOSTRO ISTITUTO SI PROPONE DI:
 Accogliere ogni ragazzo favorendo il suo inserimento nella nuova realtà scolastica
 Promuovere una dimensione dinamica dell’apprendimento
 Realizzare opportunità per la socializzazione, l’interazione e la collaborazione
con gli altri
 Motivare alla conoscenza fornendo occasioni di esperienze concrete di tipo
espressivo, motorio, linguistico, logico e scientifico.
 Favorire atteggiamenti positivi verso le differenze, con particolare attenzione ai
cambiamenti della società e della cultura
 Educare ai valori che determinano la convivenza civile, quali la pace, la giustizia
e la democrazia
 Promuovere l’autonomia personale e la riflessione critica.
 Orientare verso scelte consapevoli e preparare alla responsabilità personale
22
1.3.PROGETTAZIONE
I docenti organizzano la progettazione educativa nel rispetto della specificità di
ciascun ordine di scuola fondando la loro azione educativa sull’osservazione e l’analisi dei
bisogni emersi.
La costruzione del profilo educativo e culturale dello studente e la strutturazione dei
progetti ad esso relativi utilizzano obiettivi formativi e obiettivi specifici di apprendimento
che si diramano nelle diverse discipline (saperi) e nelle diverse educazioni (valori).
La nostra scelta educativa mira ad unire l’aspetto formativo dei saperi con quello dei
valori per garantire il conseguimento di obiettivi irrinunciabili alla crescita consapevole
dell’individuo e al raggiungimento delle competenze personali.
OBIETTIVI FORMATIVI:
Promuovere:
- lo sviluppo della personalità in tutte le direzioni (etiche, sociali, religiose,
intellettive, creative, operative…)
Favorire:
-
-
La progressiva maturazione della coscienza di sé e del proprio rapporto col
mondo esterno
La progressiva acquisizione di un’immagine sempre più chiara e
approfondita della realtà sociale
Lo sviluppo della socialità intesa come partecipazione alla vita di gruppo
La conquista di capacità logiche, scientifiche, artistiche, operative
La maturazione della propria identità di fronte ad un contesto sociale
sempre più complesso
La convivenza democratica, intesa come interiorizzazione di principi e di
valori morali in grado di ispirare atteggiamenti di apertura, accettazione,
interazione costruttiva con gli altri
L’acquisizione di un livello culturale adeguato alle potenzialità di ognuno
Perseguire:
-
il raggiungimento di una preparazione di base e porre le premesse per il
proseguimento del percorso formativo
Pertanto, partendo da quelle che sono le finalità e gli obiettivi istituzionali della scuola,
progressivamente i tre ordini scolastici mireranno alla formazione dell’uomo e del
cittadino, offrendo occasioni di sviluppo della personalità in tutte le sue dimensioni (etica,
sociale, intellettiva, affettiva, operativa e creativa) e basandosi su una professionalità
docente che si deve continuamente riqualificare per rispondere alla complessità dei
problemi presenti nella società attuale.
L’attività scolastica si baserà quindi sulla libertà didattico-metodologica dell’insegnante
sempre condizionata dal “diritto dell’alunno ad apprendere”, dallo stato della ricerca
scientifica e dalla dimensione collegiale della progettualità.
Partendo dai bisogni formativi, che si traducono in obiettivi formativi, il curricolo
verticale dell’Istituto comprensivo, come previsto dal “Regolamento recante norme in
materia di curricoli nell’autonomia delle istituzioni scolastiche”, sarà costruito tenendo
conto delle indicazioni e raccomandazioni ministeriali e sarà tradotto nella prassi didattica,
considerando i seguenti indicatori:
a) OBIETTIVI DISCIPLINARI GENERALI E TRASVERSALI
Gli obiettivi generali, trasversali alle diverse discipline, che la scuola intende
proseguire sono i seguenti:
23
1.Competenze linguistiche
2.Sviluppo di capacità intellettive:
intuizione/deduzione
analisi/sintesi
creatività
memoria
3.Acquisizione di atteggiamenti:
disponibilità e collaborazione con i coetanei e con gli adulti
tolleranza e rispetto delle opinioni altrui e della diversità
rispetto delle cose proprie ed altrui e dell’ambiente
conoscenza, rispetto e coscienza delle norme di convivenza
4.Sviluppo delle capacità personali:
svolgere autonomamente il proprio lavoro
partecipare operativamente e criticamente alle attività proposte
portare a termine i compiti assegnati nei tempi stabiliti.
Per quanto riguarda i traguardi per lo sviluppo delle competenze e gli obiettivi
di apprendimento, si rimanda alle indicazioni nazionali per il curricolo 2012.
b) TEMI, ARGOMENTI E CONTENUTI IRRINUNCIABILI
Vengono stabiliti dai Docenti della scuola dell’infanzia, dai docenti di scuola
primaria e docenti di scuola secondaria di primo grado in appositi incontri per classi
parallele e per materia.
2. CRITERI PER FORMAZIONE DELLE CLASSI E DELLE SEZIONI
2.1. SEZIONI DI SCUOLA DELL’INFANZIA
Formare sezioni equilibrate dal punto di vista del numero e del genere, tenendo in
considerazione, se possibile, le scelte operate dai genitori. Gli alunni in eccesso verranno
ridistribuiti nelle altre sezioni tenendo conto della graduatoria fatte salve situazioni
organizzative particolari non diversamente risolvibili, fino al numero massimo di 29 unità
per sezione, se compatibile con i parametri in vigore relativi alla normativa di sicurezza e
al rapporto alunni superficie dell’aula.
2.2. CLASSI DI SCUOLA PRIMARIA
Formare sezioni equilibrate dal punto di vista del numero e della eterogeneita', tenendo
in considerazione, se possibile, le scelte operate dai genitori, tenendo conto
prioritariamente del parere dei docenti della scuola di provenienza, fino al numero
massimo compatibile con i parametri in vigore relativi alla normativa di sicurezza e al
rapporto alunni superficie dell’aula.
2.3. SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO
La commissione che si occupa della formazione delle classi iniziali acquisite le
informazioni necessarie per la costituzione di gruppi classe procede secondo i seguenti
criteri, tenendo conto prioritariamente del parere dei docenti della scuola di
provenienza:
 scelta della seconda lingua straniera;
 presenza all’interno delle classi di alunni che possiedono caratteristiche diverse
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in relazione a profitto, capacità relazionale, comportamento, difficoltà di
apprendimento o altro tipo;
 Equa distribuzione tra maschi e femmine se possibile
 Equa distribuzione degli alunni stranieri, se presenti e se funzionale alla
formazione della classe e all’apprendimento degli stessi;
 presenza all’interno della stessa classe di non più di un alunno disabile;
 contenere il numero degli alunni nella classe dove è presente l’alunno disabile;
 presenza all’interno della stessa classe di almeno due alunni provenienti dalla
medesima classe primaria;
 scelta di almeno un compagno.
Dopo la costituzione delle classi verrà effettuata l’estrazione dell'abbinamento con la
sezione (consiglio di classe) fino al numero massimo compatibile con i parametri in vigore
relativi alla normativa di sicurezza e al rapporto alunni superficie dell’aula.
3. CRITERI DI ISCRIZIONE E FORMAZIONE DELLE LISTE D’ATTESA
3.1. SCUOLA DELL’INFANZIA
I criteri elaborati dal Consiglio d’Istituto per la formazione delle sezioni della
Scuola dell’Infanzia
sono i seguenti:

Gli alunni residenti godono di precedenza assoluta (nel caso in cui i posti disponibili
risultino insufficienti, le precedenze sono stabilite sulla base dei criteri sotto
elencati, adottati per tutti gli altri alunni)

Sono attribuiti:
5 punti alunni certificati;
2 punti alunni con almeno un genitore che svolge un’attività lavorativa stabile
con sede operativa nel Comune previa attestazione di tale attività;
2 punti alunni con fratelli già frequentanti o di nuova iscrizione all’interno
dell’Istituto;
1 punto alunni con domicilio nel Comune di Forte dei Marmi;
1 punto alunni con entrambi i genitori impegnati in un’attività lavorativa;
1 punto alunni provenienti dagli asili nido del Comune di Forte dei Marmi
1 punto alunni con fratelli già frequentanti o di nuova iscrizione allo stesso plesso.
I requisiti valutabili devono essere posseduti al momento dell’iscrizione. A
parità di punteggio la maggiore età costituisce precedenza. Il requisito
relativo all’attività lavorativa all’interno del Comune è cumulabile con quello
relativo all’attività lavorativa svolta da entrambi i genitori.
Possono essere accolte le iscrizioni, presentate nei termini di legge, degli
alunni nati entro il 30 aprile, subordinandone l’ammissione alla disponibilità di
posti e all’avvenuto esaurimento di eventuali liste di attesa. Le priorità sono
quelle precedentemente esposte e la frequenza ha inizio, di norma, a partire
dal rientro dalle vacanze natalizie, anche se già presenti negli elenchi delle
sezioni.
Una volta esaurite le liste di attesa le scuole dell’Infanzia ( per assorbimento o rinuncia),
possono essere accolte le iscrizioni pervenute fuori dal termine stabilito dalla legge; gli
alunni sono ammessi alla frequenza in base alla data di iscrizione.
25
Gli alunni che risultino iscritti presso altre scuole dell’Infanzia statali o parificate
saranno depennati dalla graduatoria.
Dopo assenze superiori a 30 giorni consecutivi non giustificate il D.S. procede al
depennamento dell'avente diritto, su comunicazione e proposta dei docenti,
permettendo così al primo bambino della lista di attesa di entrare nella sezione.
3.2. SCUOLA PRIMARIA
CRITERI DI PRECEDENZA in caso di esubero di domande di iscrizioni alle classi prime
CRITERIO
PUNTEGGIO
1.
Alunni residenti nel Comune
5
2.
3.
Alunni in situazione di handicap (certificazione ai sensi della legge 104)
Alunni appartenenti a nuclei familiari monoparentali
5
1
4.
Genitori entrambi impegnati in attività lavorativa
1
5.
Alunni che hanno fratelli o sorelle già frequentanti la stessa scuola per la
quale viene richiesta l’iscrizione (indicare nome, cognome e classe
frequentata )
Alunni che hanno almeno un genitore che svolge attività lavorativa stabile
con sede operativa nel Comune di Forte dei Marmi
Alunni con domicilio nel Comune di Forte dei Marmi
Alunni provenienti dalle scuole dell’infanzia dell’istituto Comprensivo di
Forte dei Marmi
2
6.
7.
8.
9.
Alunni con fratelli già frequentanti o di nuova iscrizione allo stesso plesso
2
2
2
1
3.3. SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
CRITERI DI PRECEDENZA in caso di esubero di domande di iscrizione alle classi prime.
Gli alunni provenienti dalle scuole Primarie dell’Istituto Comprensivo di Forte dei Marmi
godono di precedenza assoluta. Nel caso in cui i posti disponibili risultino insufficienti, si
procederà all’utilizzo della graduatoria formulata sulla base dei criteri sotto indicati:
CRITERIO
PUNTEGGIO

Alunni residenti nel Comune
5


Alunni in situazione di handicap (certificazione ai sensi della l.104)
Alunni appartenenti a nuclei familiari monoparentali
5
1

Genitori entrambi impegnati in attività lavorativa
1

2

Alunni che hanno fratelli o sorelle già frequentanti la stessa scuola per la
quale viene richiesta l’iscrizione (indicare nome, cognome e classe
frequentata )
Alunni che hanno almeno un genitore che svolge attività lavorativa stabile
con sede operativa nel Comune di Forte dei Marmi
Alunni con domicilio nel Comune di Forte dei Marmi

Alunni con fratelli già frequentanti o di nuova iscrizione allo stesso plesso

2
2
1
IN CASO DI SOPRANNUMERO DI PREFERENZE PER LA SCELTA DELLA SECONDA LINGUA
STRANIERA verrà valutato se procedere ad un adeguamento tramite spostamento su base
volontaria oppure, in caso di mancanza di disponibilità in tal senso, di ricorrere alla
graduatoria ottenuta sulla base dei suddetti criteri e punteggi.
26
4.CRITERI ASSEGNAZIONE DOCENTi AI PLESSI, ALLE CLASSI E ASSEGNAZIONE
DEGLI INSEGNAMENTI DISCIPLINARI AI DOCENTI DI SCUOLA PRIMARIA
L’assegnazione avverrà a cura del Dirigente Scolastico in base alla normativa vigente
tenendo conto, finché possibile dei seguenti criteri, fatte salve particolari condizioni di
tipo didattico organizzativo dei singoli plessi che potrebbero richiedere assegnazioni in
deroga agli stessi per una migliore funzionalità dell’erogazione del servizio scolastico.






L’insegnamento nelle classi prime sarà affidato prioritariamente ai docenti
uscenti dalle classi quinte dell’anno precedente;
Rispetto della continuità didattica
in particolare per italiano e
matematica;
Compatibilità relazionali con il team di classe;
Richiesta motivata dell’interessato;
Graduatoria interna d’istituto;
Manifesta incompatibilità ambientale;
5. INDIRIZZI PER LA PROGETTAZIONE

la progettazione curriculare. I docenti organizzano la progettazione educativa nel
rispetto della specificità di ciascun ordine di scuola fondando la loro azione
educativa sull’osservazione e l’analisi dei bisogni emersi. La costruzione del profilo
educativo e culturale dello studente e la strutturazione dei progetti ad esso relativi
utilizzano obiettivi formativi e obiettivi specifici di apprendimento che si diramano
nelle diverse discipline (saperi) e nelle diverse educazioni (valori). La nostra scelta
educativa mira ad unire l’aspetto formativo dei saperi con quello dei valori per
garantire il conseguimento di obiettivi irrinunciabili alla crescita consapevole
dell’individuo e al raggiungimento delle competenze personali.

la progettazione extracurriculare realizzata anche in collaborazione con le
famiglie,enti ed associazioni del territorio deve prevedere l’adesione ai progetti di
carattere integrativo finalizzati al miglioramento/ ampliamento dell’offerta
formativa, con particolare riferimento:
 alle attività inerenti le nuove tecnologie e la lingua inglese ;
 ai laboratori e alle dotazioni in genere, lasciando ove possibile spazio
alla pratica sportiva, alle visite guidate e i viaggi di istruzione, alle
educazioni musicali e artistiche, il tutto nell’ambito delle finalità
generali della scuola come individuate nel POF ;
 alle iniziative di integrazione degli alunni stranieri;
 ai corsi di recupero e potenziamento con priorità per la lingua italiana
e la matematica.
 alle iniziative di inclusione degli alunni BES

La progettazione organizzativa può prevedere:
a.
adattamenti del calendario scolastico, senza che ciò comporti
riduzioni né delle prestazioni didattiche né degli obblighi lavorativi del
personale;
b.
un orario flessibile del curricolo e delle singole discipline articolato
su cinque giorni settimanali;
c.
l’attivazione di percorsi didattici individualizzati per gli alunni BES
27
d.
la programmazione di progetti in rete con altre scuole o con enti
pubblici.
e.
Relativamente ai servizi amministrativi, tecnici e generali, sulla
base delle proposte del direttore dei servizi generali e amministrativi e
delle risultanze di apposite riunioni del personale ATA, occorre definire
un orario di servizio ed orari di lavoro che durante il normale
svolgimento delle attività didattiche garantiscano i servizi in parola e
l’apertura al pubblico in orario sia antimeridiano che pomeridiano;
6.INDIRIZZI PER LA GESTIONE AMMINISTRATIVA
1. l’attività di gestione e di amministrazione deve rispettare i principi di
semplificazione ,trasparenza e buon andamento, ferma restando la tutela delle
persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali, e deve
uniformarsi al criteri di efficienza, efficacia ed economicità.
2. L’attività negoziale deve essere sempre preceduta dalla comparazione delle
offerte di almeno 5 Ditte, fatte salve le eccezioni di legge. Relativamente al
conferimento di incarichi si deve porre particolare attenzione nella ricerca di
collaboratori esterni alla pubblica amministrazione che possono garantire un livello
specialistico di professionalità, nel rispetto della normativa in vigore, sentito prima
il personale della scuola.
3. Garantire, viste le esigenze amministrative e didattiche dell’I.C., del personale
docente e dell’utenza, un orario di apertura antimeridiano e pomeridiano che
possa coprire l'intera settimana:
 Apertura antimeridiana: tutte le mattine dalle 8.15 alle 9.15 e dalle 12.30
alle 13.30 (segreteria didattica); dalle 8.00 alle 9.00 e dalle12,00 alle 13.00
(segreteria amministrativa)
 Apertura pomeridiana: per i docenti martedì e mercoledì dalle 16.00-alle 17.00
(segreteria amministrativa); per l'utenza 1 giorno a settimana da stabilire dalle
16.00 alle17.00 (segreteria didattica)
 Per necessità di tipo didattico/organizzativo è consentito il ricevimento dei
docenti anche fuori dall'orario di ricevimento.
7. MODALITÀ E CRITERI PER LO SVOLGIMENTO DEI RAPPORTI CON LE FAMIGLIE
La collaborazione scuola - famiglia si esplica, sia attraverso comunicazioni scritte tramite
apposito libretto, mail, comunicazioni telefoniche, lettere, sia
attraverso incontri
individuali dei docenti con le famiglie presso le sedi scolastiche:
1. Utilizzando un’ora ogni quindici giorni a disposizione e comunicandola alle famiglie
attraverso un apposito calendario relativo a tutti i docenti ( Scuola Sec. I° grado);
2. Convocando le famiglie in uno o più pomeriggi nei mesi di Dicembre ( I°
quadrimestre) ed Aprile ( II° quadrimestre ) con la presenza di tutti i docenti del
plesso ( Scuole primarie e Sec. I° Grado) ; per le Scuole dell’Infanzia due incontri
all’anno secondo un calendario stabilito(indicativamente gennaio e maggio), nella
forma assembleare e attraverso colloqui individuali.
28
LE SCELTE ORGANIZZATIVE
ORGANIGRAMMA
Primo collaboratore del Dirigente Scolastico:
Secondo collaboratore del Dirigente Scolastico:
Prof.ssa Patrizia VAGLI
Prof.ssa Simonetta PARDINI
Docenti Coordinatori:
Ins. Alessandra ULIVI (per le scuole primarie)
Ins. Luciana MATTEI (per le scuole dell’infanzia)
Docenti capo plesso:
Ins. Giuntoli Alfreda/Nardini Gisella
Ins. Ulivi Alessandra
Ins. Bruni Carla
Ins. Iacopi Loredana
Ins. Gabrielli Rita Lia
(Scuola primaria Don Milani)
(Scuola primaria Carducci)
(Scuola primaria Pascoli)
(Infanzia Caranna)
(Infanzia Giorgini)
Alle suddette figure verrà attribuito, tra le altre mansioni delegate, anche il compito di
agevolare, a livello di singola scuola la comunicazione e l’organizzazione del lavoro.
Docenti Coordinatori dei Consigli di classe scuola secondaria di I grado:
CLASSE
1A
1B
1C
1D
1E
2A
2B
2C
2D
3A
3B
3C
3D
COORDINATORE
TOMEI S.
PARDINI S.
PAOLI G.
BETTI E.
ANTONIOLI M.P.
GHILARDI A
CONSOLONI E.
ROSSINI V.
BOTTARI P.
BONUCCELLI M.
QUARESIMA A.
SANTORO A.
PULACCI F.
Docenti incaricati delle funzioni strumentali al P.O.F.:
DESCRIZIONE AREA
ORIENTAMENTO
AREA 3)
SERVIZI
INSEGNANTI
GHILARDI ANNA MARIA
INTEGRAZIONE ALUNNI H - ED. ALLA
NIERI GIUSEPPINA
SALUTE
PER
ALUNNI
PROGETTAZIONE EXTRACURRICOLARE
DISAGIO – ALUNNI BES
GIANNELLI DANIELA
COLLE MARINA
29
AREA 4)
AGENDA XXI - ED. AMBIENTALE
ANTONIOLI MARIAPAOLA
COMMISSIONI
CRITERI
1. svolgono attività di studio – analisi – progettazione – coordinamento; le proposte
elaborate in sede di commissione vengono riportate in sede di Collegio Docenti per
l’approvazione.
2. A seconda dell’argomento affrontato devono essere costituite da rappresentanti
dei diversi ordini di scuola.
3. Devono essere ristrette o divisibili in sottocommissioni.
4. I componenti la commissione devono garantire la propria partecipazione costante
alla commissione (non più di 1/3 di assenze) altrimenti risulta nullo l’incarico.
5. Le Funzioni Strumentali e i Coordinatori delle Commissioni, così come la Vicaria, se
vi partecipano in qualità di figura di coordinamento e raccordo non vengono
incentivate.
6. Si riuniscono oltre l’orario di servizio e tengono un registro dei verbali delle
riunioni.
Nell’Istituto Comprensivo funzionano le seguenti commissioni:
COMMISSIONE
COORDINATORE/
RESPONSABILE
COMPONENTI
1. ORIENTAMENTO E CONTINUITA’
GHILARDI ANNA
(F. S.)
2. HANDICAP ED EDUCAZIONE ALLA
SALUTE
Coordinatori classi terze sc. Secondaria I
grado
GRUPPO per l’INCLUSIONE (ex gruppo
H) d’Istituto:
NIERI (F. S.)
COLLE (F.S.)
NIERI (F.S.)
PUCCIARELLI (docente sc. Inf.)
MARIANI (C.S.)
TILOCCA (genitore)
MANNO (genitore)
LOMBARDI ( assistente soc. comune FdM)
GASPARI ( referente ASL12)
Presiede il Dirigente Scolastico
SOTTOCOMMISSIONE
RESPONSABILI PDF ALUNNI H
3. AMBIENTE - AGENDA XXI
4. PROGETTAZIONE
EXTRACURRICOLARE
5. ORARIO SCUOLA SEC. I GRADO
6. DISAGIO
7.REVISIONE CODICE DISCIPLINARE
ALUNNI e STESURA REGOLAMENTO
ORGANO DI GARANZIA
8.AUTOVALUTAZIONE
ANTONIOLI
MARIAPAOLA
(F. S.)
GIANNELLI DANIELA
(F. S.)
VAGLI PATRIZIA
COLLE
(F.S. )
VAGLI
D.S.
PARDINI
PULACCI
+ ULIVI (come coordinatrice sc.
Primaria)
COORDINATORI VARI ORDINI DI
SCUOLA (MATTEI- ULIVIPARDINI)
Docenti da individuare
DOCENTI CON ALUNNI DSA per
stesura PDP
DOTTI, BONUCCELLI M,
BONUCCELLI D.
FIGURE DI COORDINAMENTO/F.S./
COLLABORATORI/A.A./C.S.
30
VITA, GHILARDI,
SUFFREDINI,GIOVANNETTI
REFERENTI




Laboratorio manualità - handicap scuola secondaria:
Laboratorio multimediale scuola secondaria:
Laboratorio scientifico:
Referente Protocollo MIRIAM:
NIERI
PARDINI
ROSSINI
NICOTERA
COMITATO DI VALUTAZIONE
Incaricato di valutare il percorso formativo dell’anno di prova dei docenti neo-immessi,
presieduto dalla Dirigente Scolastica, ne fanno parte, per l’a.s. 2014/2015 i docenti:
Presidente
Dott.ssa Silvia Barbara Gori
1° Membro effettivo
COPPELLO G.
2° Membro effettivo
BOTTARI P.
3° Membro effettivo
TOMMASI M.
(Scuola dell'Infanzia)
4° Membro effettivo
BINELLI G.
(Scuola Primaria)
1° Membro supplente
MAMMINI L.
(Scuola dell'Infanzia)
2° Membro supplente
QUARESIMA A.
(Scuola Secondaria 1° Gr)
Neo-immesso
DEL TESSA DANIELA
Docente tutor
CONSOLONI ENRICA
MONTEFALCONE
MARIA
NIERI GIUSEPPINA
(Scuola Primaria)
. (Scuola Secondaria 1° Gr)
Scuola
SECONDARIA 1^
GRADO
SECONDARIA 1^
GRADO
ORGANO DI GARANZIA
E’ istituito ai sensi dell’art. 5 dello Statuto delle studentesse e degli studenti (D. P. R.
249/1998, modificato dal D.P.R. 235/2007 ). E’ presieduto dal Dirigente Scolastico.
Ne fanno parte:
Ferrari Patrizia (docente)
Bennici Barbara (genitore)
Mollo Salvatore (genitore)
CRITERI PER LA STESURA DELL’ORARIO DELLE LEZIONI
Per quanto possibile, salvo diverse richieste degli insegnanti attestanti una precisa esigenza
didattica, si cercherà di rispettare le seguenti regole:

Razionalizzazione della distribuzione delle ore di lezione in modo che l’impegno dei
31
ragazzi risulti uniformemente ripartito.

Sistemazione, una volta alla settimana, di un numero opportuno di ore consecutive,
possibilmente le prime della mattinata, al fine di rendere agevole l’esecuzione di
verifiche scritte (2 ore per italiano e per matematica nelle 3 classi) o per attività di
recupero e/o potenziamento per classi parallele e gruppi omogenei.

Le ore curricolari di insegnamento della Religione Cattolica e della Lingua straniera,
nella Scuola Primaria, non possono essere destinate all’assistenza del servizio mensa
e devono alternarsi, negli anni, secondo il criterio della rotazione.

Collocazione delle discipline richiedenti un maggior dispendio di energie intellettive,
possibilmente, nelle prime ore della mattinata.
In particolare per la scuola secondaria di I grado:

Le ore di lezione della lingua straniera dovrebbero trovare collocazione su tre o al
massimo due giorni non consecutivi.
 Collocazione, ove possibile, in unica soluzione delle due ore settimanali di Arte e
Immagine, al fine di assicurare una compiuta esecuzione dei lavori.
TRASFERIMENTI ALUNNI DELL’ISTITUTO
Il trasferimento degli alunni dell’Istituto Comprensivo di Forte dei Marmi ad altri Istituti o
Circoli è consentito previa presentazione di richiesta motivata al Dirigente Scolastico che
rilascia regolare nulla-osta;
Il trasferimento degli alunni dell’Istituto Comprensivo di Forte dei Marmi, da plesso a
plesso, è consentito previa presentazione di richiesta motivata al Dirigente Scolastico;
Il trasferimento degli alunni dell’Istituto Comprensivo di Forte dei Marmi da sezione a
sezione, all’interno dello stesso plesso, di norma, non è consentito.
SICUREZZA D’ISTITUTO
Per quanto concerne la gestione dinamica della sicurezza nei suoi vari Plessi, l’Istituto dal
corrente anno scolastico 2012/2013 si avvale della collaborazione dell’Ente specializzato
“Studio Angeli” - Ambiente e Sicurezza - S.r.l.
L’attuale referente della sicurezza per i lavoratori (RLS) è il prof. Bottari Paolo Claudio.
LA PROMOZIONE DELLA PARTECIPAZIONE
La partecipazione delle famiglie si realizzerà attraverso:




La diffusione delle iniziative, delle attività e dei progetti;
La conoscenza delle funzioni e competenze degli organi collegiali;
I colloqui individuali periodici e n°2 ricevimenti collegiali annuali;
Assemblee di genitori, che potranno essere convocate su richiesta a seconda delle
esigenze.
32
IL PIANO DELLE ATTIVITA’ DI FORMAZIONE
Titolo
Formazione
assunti
Argomento/i
neo-
Sicurezza d’Istituto
AGGIORNAMENTO
SU
NUOVE
TECNOLOGIE
INTRODOTE
NELLA
SCUOLA
“MATEMATICA
SCUOLA
DELL’INFANZIA”
ALLA
INDICAZIONI NAZIONALI
PER IL CURRICOLO
2012
D.S.A.
PROGETTO UIBI
VARI
Stabiliti per
legge
Formazione
obbligatoria
Accordo StatoRegioni
Uso LIM, tablet,
internet.
Utilizzo registri
elettronici
Insegnamento
della matematica
e della geometria
(proseguimento
del percorso
formativo avviato
lo scorso anno)
Si prevede un
percorso di
riflessione
/sperimentazione
per dipartimenti
disciplinari .
La legge 170- il
piano didattico
personalizzatostrategie
didattiche
Percorso di
formazione sulle
tematiche della
didattica 2.0 –
Social learning e
mobile learning
Corsi legati alla
gestione
amministrativa;
Corsi inerenti le
discipline di
insegnamento e
le tematiche ad
esso correlate
che possono
sopraggiungere in
corso d’anno
Rivolto a
Tempi
Luogo
Formatore/
Ente
promotore
Docenti
neoassunti
Da
stabilire
Da stabilire
USR
Tutto
il
personale
della
scuola
Da
stabilire
Auditorio
scuola Media
“U. Guidi”
Studio Angeli
Docenti
vari
laboratorio
informatico
/ auditorio
Docenti
scuola
dell’Infan
zia
sez.A
“Giorgini”
Istituto
Comprensivo
Forte
dei
Marmi
Formatore :
Anna Angeli
Docenti
dell’istitu
to
Da stabilire
Docenti
Da
stabilire
Da stabilire
i docenti
delle
Scuole
aderenti
al
progetto
A partire
da
gennaio
2013
Lucca
Da
stabilire
Da stabilire
Personale
ATA
D.S.
D.S.G.A
Versilia
Fondazione
cassa
Risparmio di
Lucca
DOCENTI
33
LE SCELTE CURRICOLARI ED EXTRACURRICOLARI
L’offerta è arricchita con discipline e attività facoltative, sulla base di accordi anche con le
Regioni e gli Enti Locali e le famiglie.
L'Istituto Comprensivo può promuovere iniziative e aderire a convenzioni o accordi stipulati
a livello nazionale, regionale o locale per la realizzazione di specifici progetti.
Gli ampliamenti del P.O.F. terranno conto delle esigenze del contesto culturale, sociale ed
economico della realtà locale.
Per finanziare il piano didattico è previsto un budget di risorse atte a rispondere alle
esigenze dell’offerta formativa, attingendo sia ai finanziamenti previsti dalla P.I. che ad
altri Enti Pubblici e Privati del territorio e famiglie.
Le risorse che vengono assegnate in bilancio potranno consentire le seguenti attività:
Potenziare l’attività curricolare in tutto l’Istituto con progetti specifici:
a) Il supporto di progetti mirati ed integrati nella programmazione
educativo/didattica – (Educazione motoria, Educazione musicale,
informatica, attività teatrale, orientamento)
b) L’inserimento di insegnamenti aggiuntivi – Insegnamento della lingua
inglese nelle Scuole dell’infanzia e laboratorio di lingua inglese parlata con
insegnante madrelingua nella scuola primaria e secondaria di I grado.
c) Interventi mirati finalizzati al recupero, al consolidamento ed al
potenziamento degli alunni mediante progetti concordati dai singoli
Consigli di classe e team docenti per valorizzare le eccellenze e recuperare
i soggetti in difficoltà.
d) Interventi mirati all’inclusione degli alunni stranieri per acquisizione
della lingua italiana.
Potenziare il patrimonio delle attrezzature e dei sussidi didattici necessari allo
svolgimento
dell’attività didattica in tutti i plessi. Particolare attenzione è rivolta:
a) Al patrimonio librario:
 potenziamento e aggiornamento del parco libri di testo del
comodato anche in versione digitale mediante la messa a
disposizione di tablets per le classi prime della secondaria.
 potenziamento delle dotazioni librarie delle biblioteche
alunni e docenti.
b) Al potenziamento dell’aula multimediale (adeguamento del parco computer
e manutenzione) e delle LIM nelle classi
c) Alla manutenzione e al potenziamento del laboratorio linguistico e
scientifico
Sul versante del finanziamento amministrativo-contabile sono previste risorse per
fronteggiare le necessità dell’Istituto Comprensivo, per arredi – materiale di cancelleria –
materiale di pulizia ecc.
Infine sono previste risorse destinate ai compensi ed alle indennità del personale
impegnato per il miglioramento dell’offerta formativa.
34
ATTIVITA’ CURRICOLARI ED EXTRACURRICOLARI
Oltre alle discipline previste, nella scuola si svolgeranno le seguenti attività di
arricchimento e ampliamento dell’offerta formativa:
Corsi di recupero e/o potenziamento
Orientamento scolastico
Laboratorio di scienze
Laboratorio di informatica
Laboratorio linguistico
Laboratorio di ceramica
Laboratorio teatrale
Attività inerenti allo sport (Centro Sportivo Scolastico)
Progetti di ampliamento ed arricchimento dell'offerta formativa
PROGETTI
Vedi tabella in allegato.
I SERVIZI OFFERTI
Nell’ambito del Piano dell’Offerta Formativa elaborato dall’Istituto Comprensivo di Forte
dei Marmi, si evidenziano i seguenti servizi offerti dall’Amministrazione comunale:






Mensa
Trasporti
Biblioteca
Ludoteca
Educazione motoria extrascolastica a cura del CAV per la scuola primaria
Corsi di nuoto per alunni scuola dell’infanzia e scuola primaria
CONVENZIONI E COLLABORAZIONI
Nell’ambito della realizzazione di progetti vari e in autonomia agli stessi, per la messa in
opera di percorsi che rappresentano un valore aggiunto di qualità del servizio del nostro
Istituto, sono in atto diverse convenzioni e collaborazioni ed altre potranno aggiungersi nel
corso dell'anno scolastico :
CONVENZIONI/ACCORDI GIA' STIPULATI
CONVENZIONE
ENTI ED ISTITUZIONI DI
RIFERIMENTO
ATTIVITA'
Convenzione per l'uso delle palestre situate COMUNE FORTE DEI MARMI- Attività extrascolasticaall'interno dei plessi scolastici ”Carducci”, Ufficio Sport
società sportive
”Don Milani” e “U.Guidi”a.s. 2014-15
Convenzione per lo svolgimento del
progetto “Ludoteca” –
a.s. 2014-15
COMUNE FORTE DEI MARMI- Attività extrascolasticaSettore servizi alla persona scuola primaria
35
Convenzione per la gestione del servizio di
pre-scuolaa.s. 2014-15
COMUNE FORTE DEI MARMI- Attività extrascolasticaSettore servizi alla persona scuola primaria
Convenzione per lo svolgimento del
progetto”Attività motoria-Cav- a.s. 201415
COMUNE FORTE DEI MARMI- Attività extrascolasticaUfficio sport
scuola primaria
Protocollo d'intesa sulla gestione dei servizi COMUNE FORTE DEI MARMI- Servizi vari- finanziamento
inerenti l'istruzione scolastica. a.s. 2014-15 Settore servizi alla persona progetti di
ampliamento/arricchimento
offerta formativa in orario
scolastico ed
extrascolastico- Istituto
Comprensivo
Convenzione per attività di collaborazione
all'interno del progetto”Centro Sportivo
Scolastico” a.s.2014-15
C.A.I. sezione Forte dei
Marmi
Attività extracurricolarescuola secondaria I grado
Convenzione per la gestione e
la rendicontazione del Progetto Pegaso.
a.s. 2014/15
Regione Toscana- Comune
Forte dei Marmi
Completamento orario
sezione “Giorgini”
Convenzione per lo svolgimento
dell’attività di nuoto – A.S.
2014/2015
COMUNE FORTE DEI MARMI- Attività extrascolasticaSettore servizi alla
suola dell'Infanzia
persona- ufficio sport
CONVENZIONI/ACCORDI DA STIPULARE
CONVENZIONE per la realizzazione della
settimana bianca e week-end a.s. 2014-15
COMUNE FORTE DEI MARMI- Attività extracurricolareSettore servizi alla
scuola secondaria I grado
persona-Associazione Sci
Club Le marmotte di Forte
dei Marmi
Convenzione per interventi nel progetto
“Non uno di meno...” azione 4- a.s. 201415
Associazione O.S.D. Ticci
Laboratori extrascolasticiscuola primaria e
secondaria di I grado
Convenzione per la realizzazione del
progetto “a scuola piu’ sicuri”- presso la
scuola primaria “Carducci”. a.s. 2014-15
Associazione Onlus
A.U.S.E.R. Volontariato
Verde Soccorso Argento,
Il servizio di potenziamento
della vigilanza, nella scuola
primaria “Carducci”
Per quanto riguarda le educazioni alla cittadinanza, alla legalità e alla sicurezza
proseguono le collaborazioni con le forze dell'ordine e la Polizia municipale
(ed. stradale).
Inoltre sono attive convenzioni con i comuni di Forte dei Marmi, Pietrasanta,
Seravezza e Massa per la fornitura di personale per l'assistenza specialistica a
beneficio degli alunni diversamente abili ai sensi della legge 104/92.
36
SEZIONE SESTA
INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
37
INSERIMENTO ED INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Nell’Istituto comprensivo di scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di Forte dei Marmi, i
diversamente abili inseriti nel corrente anno scolastico sono 18:
1) n°2 nella Scuola dell’infanzia
2) n°7 nella Scuola primaria
3) n°9 nella Scuola secondaria di primo grado
Il carattere comunitario dell’integrazione degli alunni in situazione di diversa abilità esige una visione
ecosistemica del processo di recupero funzionale e sociale da attuare e la sua organizzazione richiede
interventi coordinati e interdipendenti fra la pluralità dei soggetti sociali (scuola, famiglia, ente locale, ASL,
mondo dell’associazionismo) che si “prendono cura” dell’alunno.
1) La SCUOLA predispone interventi mirati – progetti, programmazioni personalizzate (PDF-PEI)- per
l’inclusione e la crescita personale degli alunni diversamente abili.
2) La Famiglia collabora con la scuola per la costruzione del “progetto di vita” del figlio/alunno
diversamente abile.
3) L’ASL concorda con la scuola, con l’ente locale, con le famiglie piani finalizzati a realizzare interventi
integrati a livello scolastico, sociale e riabilitativo;
Il rapporto con l’équipe ASL prevede in particolare:
 il rilascio della certificazione dell’alunno come persona diversamente abile;
 la “diagnosi funzionale”;
 l’impegno della stesura e dell’aggiornamento del “profilo dinamico funzionale” congiuntamente ai
genitori e agli insegnanti specializzati;
 il concordare con le altre istituzioni, piani finalizzati a realizzare interventi integrati a livello scolastico,
sociale e riabilitativo;
 l’analizzare i comportamenti problematici degli alunni che creano disagio e difficoltà all’alunno stesso o
alla relazione tra lui ed il suo ambiente.
4) GLI ENTI LOCALI provvedono:
a) alla fornitura di attrezzature, sussidi didattici, ausili speciali dietro il parere del gruppo di lavoro;
b) all’impegno ad eliminare le barriere architettoniche, ove presenti;
c) all’assistenza specialistica (Educatori);
d) alla promozione e/o adesione di corsi di aggiornamento comuni per i soggetti impegnati in interventi
che favoriscano l’integrazione scolastica ed il diritto allo studio.
5) L’ASSOCIAZIONISMO mette a disposizione della scuola e della famiglia le proprie risorse, umane,
logistiche, operativo/esperienziali
38
PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE
Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’Inclusione in data 29-05-2014.
Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 30-05-2014.
PREMESSA
“Inclusione” si distingue da “integrazione” per il suo grado di pervasività.
Integrazione consiste nel fornire alle persone che scontano rilevanti problemi nell’esercizio dei diritti/doveri
di cittadinanza, l’aiuto ad hoc necessario per accedere ai predetti diritti/doveri; in altri termini l’aiuto serve
alla persona svantaggiata per accedere a quello che per gli altri corrisponde alla “normalità”. Come si vede
l’integrazione investe prioritariamente sul soggetto in difficoltà e molto di meno sul contesto.
Inclusione significa invece progettare in modo che ciascuna persona abbia la possibilità di esercitare diritti e
doveri come modalità ordinaria (“siamo tutti normali”). In altri termini, inclusività implica l’abbattimento di
quelli che nell’“INDEX FOR INCLUSION” di Tony Booth and Mel Ainscow vengono chiamati “ostacoli
all’apprendimento e alla partecipazione”.
Una scuola inclusiva deve progettare se stessa e tutte le sue variabili e articolazioni per essere, in partenza,
aperta a tutti; ne consegue che l’inclusività non è uno status ma un processo in continuo divenire; un processo
“di cambiamento”.
L’idea di “integrazione” è tradizionalmente associata alla condizione di “handicap” (oggi “disabilità) in Italia
codificata e disciplinata dalla legge 104/1992 e dalle norme susseguenti o collegate. Successivamente si sono
affiancate altre categorie di svantaggiati: immigrati, DSA etc.
La direttiva del 27/12/2012 e la CM 8/2013 hanno introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE
(BES) come categoria generale comprensiva di tutte le condizioni richiedenti l’impiego calibrato, in modo
permanente o temporaneo, dei cinque pilastri dell’inclusività:
1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);
2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);
3) strumenti compensativi;
4) misure dispensative;
5) impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali.
La formula “impiego calibrato” allude tanto al fatto che ciascuna delle cinque strumentalità potrà essere
dosata in ragione delle esigenze di ciascuno quanto alla possibilità che in esse vengano ricomprese anche
azioni trans-didattiche quali servizi di aiuto alla persona, abbattimento e superamento di barriere di varia
natura etc.
A titolo di esempio si riportano alcune delle tipologie di BES maggiormente ricorrenti in situazione scolastica:
disabilità, DSA, altri disturbi evolutivi specifici (deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della
coordinazione motoria, ADHD e spettro autistico di tipo lieve, disturbo della condotta), alunno straniero non
alfabetizzato, alunno con disagio sociale, alunno con disagio scolastico etc.
Il riconoscimento formale (con verbalizzazione motivata) da parte del consiglio di classe/team è il primo
momento della “storia inclusiva” dell’alunno con BES diverso dalla disablità o da un DSA o assimilabile (in
quanto per questi ultimi la formalizzazione consegue a disposizione di legge: 104/1992 e 170/2010 come
integrata ai punti 1.2 e 1.3 della Direttiva Ministeriale del 27/12/2012).
39
Parte I – ANALISI DELLA SITUAZIONE AL 29-05-2014
A.
1.
2.
3.
n°
n°
alunni.
alunni
infanzia
primaria
disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

minorati vista
0
0

minorati udito
0
0

Psicofisici
3
10
Alunni in via di certificazione
1
0
Rilevazione dei BES presenti:
n° alunni
Second.
n°totale
0
0
8
0
0
0
21
1
disturbi evolutivi specifici (certificati/attestati da relazione clinica/diagnosi)

DSA (Legge 170/10)
0
9
19

ADHD
0
0
0

Borderline
0
0
0
cognitivo/funzionamento
intellettivo limite

Altro (deficit del linguaggio, deficit
0
7
4
della coordinazione motoria, disturbo
dello spettro autistico di tipo lieve,
disturbo oppositivo provocatorio,
disturbo della condotta, …)
svantaggio (indicare il disagio prevalente )

Socio-economico (segnalazione dai
servizi sociali)

Linguistico-culturale (alunni
stranieri non alfabetizzati)

Disagio
comportamentale/relazionale

Altro (problematiche generiche di
apprendimento o di “ritardo
maturazionale”)
Totali
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in
assenza di certificazione sanitaria
Risorse professionali specifiche
presenti nell’Istituto
Insegnanti di sostegno
Assistenti educativi comunali
Funzioni strumentali
Personale ATA con incarichi specifici
Altro
0
11
0
0
0
0
0
5
5
10
0
5
2
7
1
22
5
28
5
58
43
% su popolazione scolastica
N° PEI/PDF redatti dai GLHO (gruppo di lavoro sul
caso)
N° di PDP redatti dai Consigli di classe in
presenza di certificazione sanitaria
28
0
106
11,30%
3
9
8
20
0
15
22
37
0
0
0
Sc.
infanzia
1
Comples
sive
1050
ore
Sc.
primaria
4
+ 5 ore
Comples
sive
3167
ore
Sc.
Second
3
+10 ore
Comples
sive
2539
ore
1
2
2
1
2
0
3
5
40
B. Punti di criticità e punti di forza
CRITICITA’
ridotto numero delle risorse di sostegno a favore degli
alunni con disabilità
PUNTI DI FORZA
docenti incaricati di funzione strumentale nell’area del
disagio e dell’inclusione
ridotto numero nella scuola primaria di LIM quali utili
strumenti compensativi
classi con LIM presso la scuola secondaria di I grado
difficoltà nel desumere, per gli alunni neo-iscritti,
provenienti da altri Istituti scolastici, informazioni
sufficienti utili a prevedere eventuali BES per l’anno
scolastico successivo
finanziamenti da parte del comune di Forte dei Marmi per
progetti di prevenzione del disagio
presenza barriere architettoniche interne presso la
scuola primaria “Carducci” e dell’infanzia “Giorgini”
associazioni del territorio disponibili a collaborare in
progetti di inclusione (“OSD-Francesco Ticci”- “ABC”)
Attenzione alle fasi di passaggio da un ordine di scuola
all’altro (continuità) attraverso incontri tra docenti degli
anni-ponte, azioni di accoglienza, progetti mirati
Presenza nel POF del protocollo di accoglienza per alunni
stranieri e del protocollo di rilevazione dei disturbi
specifici di apprendimento e relativa documentazione
Realizzazione progetti di inclusione attraverso laboratorio
teatrale e manipolativo (ceramica)
Finanziamento specifico dell’ente locale per progetti di
mediazione linguistico-culturale
assenza di barriere architettoniche interne ed esterne in
tutti i plessi tranne due
CRITICITA' SUPERATE IN TOTO O IN PARTE
ridotte forme di sussidio da parte dei servizi sociali
del comune di Seravezza a favore degli alunni con
disabilità ivi residenti
indisponibilità di mezzi di trasporto (scuolabus)
dotati di dispositivi per disabili motori
presenza barriere architettoniche interne presso la
scuola primaria “Carducci”
Implementate nell'a.s. 2013-14
Utilizzo mezzi di trasporto idonei forniti da
associazioni
È stata avviata procedura per acquisto idonea
strumentazione (“scoiattolo”) per il superamento delle
barriere architettoniche (scale)
Parte II – OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL’INCLUSIVITÀ
41
Aspetti organizzativi e gestionali :
1. Stesura Piano personalizzato. Tutti gli alunni riconosciuti e riportati nel precedente punto A1A2- A3 possono usufruire di uno specifico piano:
a) Piano Educativo Individualizzato ex art. 12, comma 5 della L. 104/1992, a favore degli alunni
con disabilità;
b) Piano Didattico Personalizzato ex art. 5 del DM N° 5669 del 12/7/2011 e punto 3.1 delle "linee
guida" allegate, per gli alunni con DSA o con disturbi riconducibili ex punto 1 della direttiva
ministeriale del 27/12/2012 ;
c) Piano Didattico Personalizzato per tutti gli alunni con BES diversi da quelli richiamati alla lettera
“a” .
2. Accoglienza: tutti gli alunni, inclusi quelli con BES, hanno diritto a due forme di accoglienza:
a) accoglienza di natura socio-affettiva nella comunità scolastica;
b) accoglienza in ragione del proprio stile cognitivo, ossia diritto ad una comunicazione
didattica (vedere successivo punto 4) che tenga conto delle proprie specifiche preferenze e risorse
di apprendimento; a tale riguardo si richiamano: canale iconico (preferenza per disegni, immagini,
schemi etc), canale verbale (preferenze per il testo scritto/orale), canale operativo-motorio
(preferenza per manipolazioni, costruzioni etc);
3. Abbattimento delle barriere architettoniche e non architettoniche interne ed esterne alla
scuola;
4. Comunicazione didattica: oltre che per effetto di contenuti disciplinari e metodologici
opportunamente selezionati, la comunicazione didattica dovrà risultare “inclusiva” anche rispetto
alle variabili di “stile comunicativo” comprendenti la valutazione incoraggiante, l’attenzione per le
preferenze dell’alunno, la cura della prossemica, l’ascolto, il “registro” e il tono della voce, la
modulazione dei carichi di lavoro etc.
5. Strutturazione spazi idonei agli interventi individualizzati
6. Attivazione progetti e laboratori ( in orario scolastico ed extrascolastico) che valorizzino canali
comunicativi diversi e coinvolgenti quali: teatro, attività manipolative, musica
7. Potenziamento delle nuove tecnologie mediante l’implementazione delle dotazioni informatiche
(LIM, tablet, pc…) e l’aggiornamento dei docenti di sostegno e curricolari.
Criteri per l’utilizzo funzionale delle risorse umane
A settembre, sulla base delle risorse assegnate a favore degli alunni disabili, l’attribuzione e la
ripartizione delle ore di sostegno avviene secondo i criteri sotto riportati:
- di norma il rapporto docente/alunno è 1:2 come previsto dalla L. 111/2011, art. 19, comma 11;
- deroghe dal predetto rapporto possono essere previste come di seguito riportato:
a) rapporto docente/alunno 1:1 esclusivamente quando:
- tale rapporto è espressamente previsto dalla situazione di gravità sulla base della quale
sono state fatte una richiesta ed un progetto specifici accolti dall’UST di competenza;
- la consistenza totale del personale di sostegno assegnato è tale che l’attribuzione
nel rapporto 1:1 non compromette l’attività di sostegno per gli altri alunni disabili;
b) rapporto compreso fra 1:2 e 1:1 a favore degli alunni disabili:
- che, a causa dell’insufficienza del personale di sostegno, non hanno visto accolta la
proposta del rapporto 1:1;
- per i quali la quota oraria inferiore al rapporto 1:2 è espressamente prevista nella
richiesta di organico e la conseguente assegnazione non pregiudica l’attività di sostegno
per gli altri alunni disabili;
c) rapporto superiore a 1:2 nei seguenti casi:
- alunni con disabilità di tipo lieve;
- insufficiente numero di ore di sostegno;
- continuità didattica: l’assegnazione del personale di sostegno, assistente di primo livello e ATA, ove
previsto, deve corrispondere, ove possibile, al criterio della continuità didattica/assistenziale.
La ripartizione oraria e la conseguente assegnazione del personale assistente educativo di
competenza dall’ente locale, consegue ai seguenti criteri generali:
- a parità di condizioni (residenza nello stesso Comune): ripartizione oraria sulla base di
quanto indicato nel PDF/PEI fra gli alunni aventi diritto;
- maggiore attribuzione oraria nei seguenti casi:
a) condizione di gravità;
b) le attività previste dal PEI assegnano priorità agli obiettivi di autonomia e
comunicazione verbale e non verbale;
c) compensazione con le ore di sostegno assegnate;
d) quando non comporti la contemporanea presenza di più figure sulla classe.
Percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
Si prevede, sulla base delle risorse assegnate di predisporre:
 uno sportello d’ascolto pedagogico-psicologico e di consulenza per i docenti
 incontri formativi mirati all’acquisizione di conoscenze e suggerimenti operativi ( anche in
collaborazione con le Associazioni presenti sul territorio)
 partecipazione su base volontaria a percorsi di formazione/aggiornamento organizzati da
referenti istituzionali o agenzie formative riconosciute
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive
Si prevede di rivedere/integrare il Protocollo di valutazione dell’Istituto, inserito nel POF, nell’ottica
del riconoscimento dei BES e dell’inclusione.
43
Rapporto con i servizi esterni esistenti
Si prevede di valorizzare ed ottimizzare i rapporti con i servizi presenti sul territorio offerti da ente
locale ed associazionismo. Tra questi:
1) ludoteca comunale
2) centro di aggregazione “Mandala”
3) Associazione OSD- Francesco Ticci
4) Associazione “ABC- Aiuto ai Bambini Cerebrolesi”
5) Associazione “Semplicemente genitori onlus”
Valorizzazione delle risorse esistenti
Si prevede di individuare e coinvolgere docenti con competenze qualificate nell’ambito delle nuove
tecnologie e delle tematiche legate ai BES per attività di formazione/ tutoraggio/ consulenza/
progettazione/ interventi didattici mirati.
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di
inclusione
Alla luce delle esperienze pregresse e della nuova Direttiva sui BES, si prevede di rivedere l’utilizzo
dei finanziamenti provenienti dall’ente locali al fine di ottimizzare gli interventi di inclusione e di
prevenzione del disagio scolastico. In tal senso vedasi il progetto “Non uno di meno… prevenire il
disagio scolastico e favorire il successo formativo”*
Continuità tra i diversi ordini di scuola
Si prevede di :
 valorizzare maggiormente i progetti in continuità all’interno dello stesso Istituto;
 migliorare la comunicazione e lo scambio tra i docenti dei diversi ordini di scuola e con gli
Istituti diversi dal proprio, anche attraverso l’utilizzo di un’apposita modulistica per la
raccolta di informazioni.
44
* Progetto “NON UNO DI MENO….PREVENIRE IL DISAGIO SCOLASTICO E FAVORIRE IL SUCCESSO
FORMATIVO”
Il presente progetto intende offrire ai bambini ed ai ragazzi che, per motivazioni diverse versano in particolari
condizioni di disagio scolastico, una serie di interventi diversificati, attraverso percorsi individualizzati e di
piccolo gruppo e forme di supporto didattico.
Il progetto prevede una serie di azioni:
AZIONE 1 - Accoglienza nuovi iscritti scuola secondaria I grado e in continuità con la scuola primaria (Classi
quinte) attraverso attività di conoscenza e socializzazione
AZIONE 2 - “L’ora di relazione”: sportello di ascolto e sostegno alla Prosocialità rivolto agli alunni della
scuola secondaria di I grado e ai genitori dell’Istituto 1 ora a settimana per complessive 28 ore. Il minore, a
prescindere dal consenso espresso dell’esercente la potestà genitoriale, ha la possibilità di rivolgersi
all’operatore psicologo al fine di relazionarsi con lo stesso; nel corso del colloquio l’operatore non dovrà
travalicare i limiti dell’attività di sportello (ad es. non potrà iniziare attività di sostegno né tanto meno
psicoterapia).
Qualora emerga una situazione che palesi un significativo disagio, l’operatore coinvolgerà gli esercenti la
potestà anche al fine di acquisire il consenso.
Qualora invece si palesi una situazione di disagio che, nell’esclusivo interesse del minore, renda indifferibile
ed urgente un intervento di carattere riservato, anche finalizzato all’acquisizione di ulteriori elementi,
l’operatore dovrà attenersi a quanto specificamente previsto dall’art. 31 Codice Deontologico e, quindi,
informare, tramite raccomandata, l’Autorità Tutoria (giudice tutelare presso il Tribunale ordinario)
dell’instaurarsi della relazione professionale. I genitori sarà comunicato l’avvio del progetto tramite
informativa dettagliata.
AZIONE 3 - Supporto didattico in orario curricolare, sulla classe o sul singolo alunno con difficoltà,
attraverso la mediazione della figura professionale dell’educatore ed attività di piccolo gruppo.
AZIONE 4 – DSA
 attività di supporto e di lavoro all’interno della scuola per predisporre materiali compensativi e
strutturati a disposizione di alunni e docenti;

utilizzo supporti didattici tecnologici (Lim- audiovisivi – laboratorio informatico- linguistico);


laboratori mirati al supporto didattico nello studio così strutturati:
Scuola primaria: laboratorio pomeridiano per alunni DSA delle classi terze, quarte e quinte (attività di
recupero ortografico attraverso l’utilizzo di linguaggi diversi e strategie di decodifica del testo ed
attività di recupero sui processi del calcolo e problem solving, attività mirate alla composizione del
testo scritto; avvio all’uso del pc; metodo di studio);
Scuola secondaria di I grado: laboratorio pomeridiano per gli alunni DSA delle classi prime, seconde
e terze ( attività volte ad imparare come “muoversi dentro un testo”; costruzione ed uso delle
mappe e metodo di studio con uso del pc, lavoro sulla produzione scritta). Le varie attività saranno
volta volta concordate e “raccordate” con l’attività scolastica.
Supporto e consulenza alle famiglie, attraverso incontri mirati all’individuazione di bisogni e risorse e
attraverso il coinvolgimento dell’associazione OSD “Organizzazione a Sostegno della DislessiaFRANCESCO TICCI”, presente sul territorio.
Attivazione di uno“Sportello pedagogico” di supporto ai docenti , tenuto da persona esperta nel
settore.



45
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI
PREMESSA
La presenza nell'Istituto di alunni stranieri obbliga la scuola a passare da una “accoglienza tollerante”, ad un
effettivo rispetto e valorizzazione della diversità e “rafforza la necessità di momenti formativi qualificati, nel
rispetto dell’interazione e, quindi, delle paritarie condizioni di accesso al diritto allo studio”.
Gli itinerari possibili per tutelare e garantire l’inserimento degli alunni stranieri sono:
1
2
3
accoglienza che eviti il senso di sradicamento e di estraneità del bambino o della bambina
riduzione di eventuali disagi derivanti dal passaggio da un ordine di scuola all’altro
iniziative a livello di Istituto mirate all’educazione interculturale
Il protocollo di accoglienza per alunni stranieri viene elaborato dalla commissione provinciale, redatto e
integrato con il contributo di tutti i protocolli presentati dalle istituzioni scolastiche della provincia di Lucca.
CRITERI DI INSERIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI
1) IL CORSO DI STUDI SVOLTO


Esame della documentazione
Valutazione del percorso di studi effettuato
2) L’ORDINAMENTO DEGLI STUDI DEL PAESE DI PROVENIENZA

Documentazione da esaminare tramite traduzione autenticata nella lingua italiana o
da traduttori ufficiali accreditati
3) COMPETENZE E ABILITA’ GENERALI

Prove d’ingresso orali e scritte condivise e prodotte dai gruppi docenti (individuate
durante gli incontri per materie disciplinari o durante le intersezioni)
SOTTOCRITERI PER L’ACCOGLIENZA STABILITI DALLA C.A.I.






Globale ed equilibrata distribuzione delle presenze di alunni stranieri nelle classi o sezioni
parallele anche tenendo conto delle competenze linguistiche
Presenza di allievi diversamente abili o casi di disagio
Presenza di alunni ripetenti
La C.A.I. si riserva la possibilità di valutare l’opportunità di raggruppare o separare gli allievi di
stessa lingua o nazionalità al fine di poter mettere in atto attività di tutoring evitando però di
ricreare gruppi della stessa origine che potrebbero ostacolare l’integrazione e i progressi
linguistici in atto
La C.A.I. si riserva la possibilità di valutare l’opportunità di raggruppare o separare gli allievi di
stessa lingua o nazionalità in base alla disponibilità di mediatori linguistici
Presenza di insegnanti con formazione specifica su temi riguardanti accoglienza e intercultura
(fermo restando la priorità dei suddetti criteri)
Tali punti non vanno peraltro intesi quali vincoli posti ai genitori che iscrivono i propri figli, bensì
come criteri di carattere organizzativo
46
CRITERI E MODALITÀ DI VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI NAI
Si considerano Neo Arrivati in Italia gli alunni inseriti per la prima volta nell’anno scolastico in corso e/o
inseriti in quello precedente.
Per gli alunni NAI la valutazione periodica e annuale mira soprattutto a verificare la preparazione nella
conoscenza della lingua italiana e considera il livello di partenza dell’alunno, il processo di conoscenza, la
motivazione, l’impegno e le potenzialità di apprendimento. La valutazione degli esiti delle materie a forte
carattere verbale si basa sui contenuti del piano personale e non su prove e criteri standard.
Eventuali carenze relativamente al raggiungimento di obiettivi di apprendimento in specifiche aree
disciplinari saranno rilevate con apposite note nel documento individuale di valutazione (art.2 comma 7, DPR
122/09).
La scuola, riconoscendo il valore del plurilinguismo, nella valutazione dell’alunno di lingua nativa non italiana,
considera la conoscenza della lingua madre un valore ed una competenza di cui tenere conto.
1. Piano di Studi Personalizzato (PSP)
I Team docenti/Consigli di classe possono elaborare un piano di studi personalizzato sulla base delle
competenze e delle conoscenze rilevate in ingresso e in itinere e dei bisogni di apprendimento individuati dal
momento dell’inserimento in poi.
Nel caso ne consegue che la valutazione dell’alunno di recente immigrazione non dovrà essere riferita a prove
e criteri standard, bensì al PSP appositamente elaborato.
Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico dovranno essere coerenti
con gli obiettivi di apprendimento previsti dal suddetto PSP ed avere una particolare attenzione all’aspetto
formativo. Ciò dovrà essere fatto considerando le diverse situazioni di inserimento scolastico.
La valutazione secondo i PSP avrà comunque carattere transitorio e cioè riguarderà i primi due anni di
inserimento scolastico. Eventuali deroghe che abbrevino o dilatino la durata del PSP, vengono stabilite dai
Team docenti/Consigli di classe, sulla base dei progressi degli alunni.
Attraverso questo strumento il consiglio di classe indirizza il percorso di studio verso gli obiettivi comuni
mediante scelte quali:




l’attribuzione di priorità all’apprendimento della lingua italiana,
la sospensione temporanea di alcuni insegnamenti,
i nuclei essenziali dei contenuti e dei processi inerenti le singole discipline
l’integrazione del curricolo con altre discipline o contenuti già introdotti nel percorso scolastico del
paese di origine.
Nel PSP possono venire integrate le attività svolte nella classe e nei laboratori e/o nei corsi attivabili sia in
orario scolastico che extrascolastico.
2. Documento di valutazione
Sul documento di valutazione, nello spazio dedicato alle annotazioni, si indicherà il riferimento al PSP, se
presente, esplicitato attraverso la nota: “La valutazione si riferisce agli obiettivi previsti dal piano DI Studi
Personalizzato dell’alunno”.
Il piano personale deve essere documentato, aggiornato periodicamente e conservato agli atti.
Nel caso che l’ingresso a scuola dell’alunno/a avvenga in prossimità della scadenza valutativa e quindi non
sia possibile acquisire tutti i dati utili per una valutazione correttamente fondata è possibile per il primo
quadrimestre sospendere la valutazione per alcune discipline con una motivazione di questo tipo:
“La valutazione non viene espressa in quanto l’alunno/a si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua
italiana”.
3. Seconda lingua comunitaria
Gli alunni NAI della scuola secondaria di 1° grado di lingua nativa di un paese dell’Unione Europea possono
essere esonerati dall’insegnamento della seconda lingua comunitaria. Le ore settimanali di seconda lingua
potranno essere utilizzate per l’apprendimento della lingua italiana.
La valutazione della seconda lingua comunitaria sarà effettuata, solo se inserita nel PSP.
47
PROTOCOLLO DI RILEVAZIONE DELLE DIFFICOLTA’ DI
APPRENDIMENTO
( da PROGETTO SCUOLE IN RETE)
PREMESSA
Il presente protocollo è da attuarsi nel primo mese di lezione nelle classi prime della scuola secondaria di
primo grado nei casi di alunni segnalati con difficoltà scolastiche non “certificate”. Il protocollo consente di
effettuare una rilevazione e una prima analisi delle difficoltà presentate dagli alunni attraverso l’osservazione
da parte degli insegnanti.
Le informazioni raccolte si riferiscono alle competenze indispensabili per l’evoluzione positiva dei processi di
socializzazione e di apprendimento nelle varie fasce di età prese in esame.
Attraverso l’analisi dei dati è possibile ipotizzare la presenza di problematiche relazionali/comportamentali,
di difficoltà generiche o di disturbi specifici dell’apprendimento.
Il protocollo è composto da una serie di indicatori suddivisi in:
o Aspetti socio-relazionali
o Abilità di base
o Livello scolastico
1. In base ai dati informativi acquisiti dalla scuola primaria si osservano i casi segnalati utilizzando lo schema
di seguito riportato. Ogni insegnante compila anche lo schema per il campo di esperienza relativo alla propria
materia di insegnamento. E’ necessario che tutti gli insegnanti del consiglio di classe utilizzino tali schemi per
un linguaggio comune e quindi condivisibile.
2. Ad un mese dall’inizio dell’anno scolastico vengono confrontati i risultati dell’osservazione all’interno del
consiglio di classe e viene compilata la scheda relativa agli aspetti socio relazionali e alle abilità di base.
3. Il coordinatore di classe mette a conoscenza il Dirigente scolastico dei risultati segnalando i casi critici.
4. Gli insegnanti, con eventualmente la presenza del Dirigente, scolastico convocano la famiglia per esporre la
criticità rilevata e progettare insieme gli ulteriori approfondimenti. Si suggerisce un’ipotesi di strategia
d’intervento. Vengono dati indirizzi e siti web dove poter attingere informazioni e suggerimenti In questa
sede si compila insieme alla famiglia una relazione da consegnare al medico curante dell’alunno il quale
dovrebbe indicare alla famiglia il percorso da fare.
5. In caso di DSA certificato stesura da parte di tutto il Consiglio di classe del Piano Didattico Personalizzato
(PDP) da condividere con la famiglia e gli specialisti esterni che seguono l’alunno nel primo mese di scuola. La
convocazione è compito del responsabile della scuola secondaria di primo grado che tramite lettera invita le
figure esterne alla scuola interessate. In questa sede di riunione interprofessionale dovrà partecipare anche
l’educatore che segue l’alunno all’interno della scuola. (Usare la modulistica approntata dall’Istituto
comprensivo Forte Dei Marmi - vedi ALLEGATO 1).
6. Nei consigli di classe dove sono presenti casi di DSA vengono previsti 2 incontri interprofessionali durante
l’anno scolastico per programmare e verificare gli interventi. In questa sede il segretario del consiglio di
classe terrà il verbale della riunione da inserire agli atti nella cartellina dell’alunno.
INDIRIZZI E SITI WEB DOVE TROVARE INFORMAZIONI SUI DSA
o Associazione Italiana Dislessia www.aiditalia.org
o Forum di discussione sulla dislessia: www.dislessia.org/forum
o Società Italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza: www.sinpia.eu
ASSOCIAZIONE PRESENTE SUL TERRITORIO
Organizzazione Sostegno Dislessia “ Francesco Ticci” - Via Provinciale per Vallecchia 85/B 55045 Pietrasanta
Tel.6262007 – 3337583235 [email protected]
48
DOCUMENTAZIONE
SCHEMA DI OSSERVAZIONE ALUNNO IN DISAGIO O CON DIFFICOLTA’ NELL’APPRENDIMENTO
Nome dell’alunno/a………………………………………………………
classe………….
Anno scolastico……………………………
L’ ALLIEVO PRESENTA ALCUNE DI QUESTE CARATTERISTICHE:















È troppo frettoloso o lento
È intelligente ma svogliato, è distratto, è facilmente distrai bile e non si impegna
abbastanza
Dimentica di portare a scuola il materiale necessario ed appare disorganizzato nelle sue
attività
Si rifiuta di leggere o di scrivere o vive i compiti scritti come fonte di ansia
Si muove continuamente
Mentre legge o scrive si avvicina o si allontana dal testo
Chiede spesso di andare in bagno o di uscire
Dice spesso di essere stanco
E’ incostante ed ha risultati scolastici scadenti o altalenanti ( la sua prestazione non solo
varia da giorno a giorno, ma anche all’interno di uno stesso compito
Presenta difficoltà a copiare dalla lavagna e a a prendere appunti
Ha bisogno di continui incoraggiamenti
Ha una bassa autostima
Presenta “discrepanza” fra la sua intelligenza e le sue abilità specifiche (lettura , scrittura ,
calcolo)
Brilla maggiormente nelle prove orali
Fallisce nelle prove scritte
Per la compilazione fare la crocetta sulla parte interessata
49
Gli insegnanti devono valutare ogni indicatore utilizzando:
SI : se la competenza risulta pienamente acquisita
P : se la competenza è acquisita solo in parte
NO: se la competenza non risulta acquisita
PER TUTTI GLI INSEGNANTI
ASPETTI SOCIO-RELAZIONALI
Relazione
Si relaziona con gli adulti
Si relaziona con i bambini
Osserva le regole stabilite
Ha un adeguato controllo emotivo
Partecipazione
Partecipa alle attività
Mostra attenzione e tempi di lavoro adeguati alle richieste
Porta a termine le attività
Autonomia
E’ autonomo nella gestione personale
Svolge autonomamente le attività
Comprensione linguistica
Ascolta e segue le conversazioni
Comprende indicazioni operative
Comprende le spiegazioni relative agli argomenti affrontati in classe
Espressione orale
Si esprime correttamente
Riferisce correttamente esperienze personali
Possiede un vocabolario adeguato
Altre abilità
Memorizza termini, definizioni….
Si organizza nello spazio del foglio
Copia dalla lavagna
50
PER INSEGNANTI DI ARTE E IMMAGINE
ASPETTI SOCIO-RELAZIONALI
Relazione
Si relaziona con gli adulti
Si relaziona con i bambini
Osserva le regole stabilite
Ha un adeguato controllo emotivo
Partecipazione
Partecipa alle attività
Mostra attenzione e tempi di lavoro adeguati alle richieste
Porta a termine le attività
Autonomia
E’ autonomo nella gestione personale
Svolge autonomamente le attività
Comprensione linguistica
Ascolta e segue le conversazioni
Comprende indicazioni operative
Comprende le spiegazioni relative agli argomenti affrontati in classe
Espressione orale
Si esprime correttamente
Riferisce correttamente esperienze personali
Possiede un vocabolario adeguato
Motricità
La coordinazione generale dei movimenti è adeguata
Possiede un’adeguata competenza nei compiti di manualità fine
Grafia
Il gesto grafico è scorrevole
L’uso dello spazio del foglio è corretto
La riproduzione dei segni e delle forme è corretta
Si esprime attraverso il disegno
Proporre un disegno libero ed allegarlo
51
PER GLI INSEGNANTI DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE
ASPETTI SOCIO-RELAZIONALI
Relazione
Si relaziona con gli adulti
Si relaziona con i bambini
Osserva le regole stabilite
Ha un adeguato controllo emotivo
Partecipazione
Partecipa alle attività
Mostra attenzione e tempi di lavoro adeguati alle richieste
Porta a termine le attività
Autonomia
E’ autonomo nella gestione personale
Svolge autonomamente le attività
ABILITA’ DI BASE
Motricità
La coordinazione generale dei movimenti è adeguata
Possiede un’adeguata competenza nei compiti di manualità fine
Comprensione linguistica
Ascolta e segue le conversazioni
Comprende indicazioni operative
Comprende le spiegazioni relative agli argomenti affrontati in classe
Espressione orale
Si esprime correttamente
Riferisce correttamente esperienze personali
Possiede un vocabolario adeguato
52
PER GLI INSEGNANTI DI MATEMATICA
Numerazione
La riproduzione grafica dei numeri è corretta
Conosce il valore posizionale delle cifre
Scompone numeri interi
Calcolo
Ha memorizzato le tabelline
Esegue addizioni in colonna
Esegue sottrazioni in colonna
Esegue moltiplicazioni in colonna
Esegue divisioni in colonna
Esegue moltiplicazioni e divisioni x 10, 100, 1000
Esegue equivalenze
Calcola la frazione di un numero
Problemi
Risolve situazioni problematiche con una operazione
Risolve situazioni problematiche con più operazioni
Altre abilità
Memorizza termini, definizioni….
Si organizza nello spazio del foglio
Copia dalla lavagna
53
PER GLI INSEGNANTI DI ITALIANO
Lettura
La lettura avviene con decodifica sintetica (non si verificano analisi
silenziosa, né sillabica)
Rispetta i tempi in relazione all’età
La lettura è corretta
SE la risposta è NO o P specificare gli errori rilevati contrassegnando le
voci che interessano:
inversioni _____
omissioni _____
sostituzioni _____
aggiunte
_____
anticipazioni _ ____
Si orienta nel testo da leggere
Rispetta la punteggiatura
Comprensione
Comprende i brani proposti
Riferisce il contenuto di un brano letto
Risponde ad un questionario relativo al brano letto
Ortografia
Rispetta le regole ortografiche
Se la risposta è NO o P specificare gli errori rilevati contrassegnando le
voci che interessano:
sostituzioni di suoni simili _____
omissioni (suoni e/o sillabe nella parola doppia, accento, consonanti
intermedie…) _____
inversioni _____
errata scrittura dei digrammi _____
errori di ritmo per unione di parole nella frase____
uso dell’h ____
Grafia
Il gesto grafico è scorrevole
L’uso dello spazio di scrittura è adeguato
La riproduzione dei grafemi è corretta
Le legature dei grafemi adiacenti sono corrette
Produzione scritta
Scrive frasi con struttura corretta
Organizza correttamente un periodo
Organizza un testo scritto
54
TABULAZIONE DATI OSSERVAZIONE
(da compilare in sede di consiglio di classe)
indicatori
risposte
N
P
Spazio per annotazioni
S
si relaziona con i bambini
osserva le regole
controllo emotivo
partecipa attività
partecipazione
aspetti socio-relazionali
relazione
si relaziona con gli adulti
attenzione adeguata
espressione orale
abilità di base
motricità
autonomia
porta a termine attività
gestione personale
autonomo attività
coordinazione
manualità fine
è corretto
riferisce esperienze
vocabolario adeguato
55
comprensione linguistica
ascolta e segue conversazioni
comprende indicazioni
comprende spiegazioni
altre abilità
memorizza
organizzazione spaziale
copia alla lavagna
si esprime con il disegno
decodifica sintetica
rispetta i tempi
lettura
lettura corretta
livello scolastico
errori tipici
si orienta nel testo
punteggiatura
comprensione
comprende brani
riferisce oralmente
risponde al questionario
56
gesto scorrevole
grafia
uso spazio adeguato
riproduzione grafemi
legature corrette
è corretto
errori sostituzione
ortografia
errori omissione
errori inversione
errati diagrammi
errori di ritmo
numerazione
produzione scritta
errori uso dell'h
scrive frasi
scrive periodi
organizza testi
riproduzione grafica numeri corretta
conosce valore cifre
57
scompone numeri interi
memorizza tabelline
esegue addizioni
calcolo
esegue sottrazioni
esegue moltiplicazioni
esegue divisioni
esegue moltiplicazioni per 10, 100, 1000
esegue equivalenze
problemi
calcola frazione numero
risolve problemi con una operazione
risolve problemi con più operazioni
TOTALI
58
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
(P.D.P.)
ISTITUTO COMPRENSIVO FORTE DEI MARMI
A.S. 2014-15
1. DATI GENERALI
Cognome e nome dell’alunno_________________________________________
Data di nascita_____________________________________________________
Classe e scuola frequentata___________________________________________
Insegnante coordinatore della classe____________________________________
Insegnante referente DSA_____________________________________________
Diagnosi medico specialistica: redatta da ________________________________
presso______________________________________________________ aggiornata in
data_________________da___________________________ presso_______________________
Interventi pregressi e/o contemporanei al percorso scolastico: effettuati da
__________________________________________presso__________________________________
periodo e frequenza_________________________________________________
modalità___________________________________________________________
___________________________________________________________________________________
Scolarizzazione pregressa (documentazione relativa alla scolarizzazione e alla didattica nella scuola
dell'infanzia e della scuola primaria):
___________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________
2. ANALISI DELLA SITUAZIONE DELL’ALUNNO
Indicazioni fornite dallo specialista che ha redatto la diagnosi:
___________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________
Informazioni pervenute dalla famiglia:
___________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________
59
3. DIDATTICA PERSONALIZZATA
Strategie e metodi d’insegnamento(da compilare a cura dei docenti delle diverse discipline)
DISCIPLINE_____________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
_____________________________________________________
DOCENTI_______________________________________________________________________
______________________________________________________________
METODOLOGIE (barrare le voci che interessano)
 Dividere gli obiettivi di un compito in sotto obiettivi
 Presentazione dei contenuti in piccole unità
 Offrire anticipatamente schemi relativi all’argomento studiato
 Spiegazioni supportate con mappe concettuali, schemi, grafici, tabelle,…., consegnati anche
allo studente
 Fornire il materiale ( fotocopie, esercizi in carattere ingrandito :Arial 12 o 14, Microsoft San
Serif, Trebuchet, Verdana, interlinea 1,5…)
 Tempi di elaborazione e produzione più lunghi di quelli previsti per la classe
 Appunti del docente consegnati all’alunno in fotocopia o file della lezione
 Aiutare ad utilizzare il materiale di studio
 Verificare l’esattezza degli appunti presi
 Verificare la comprensione dei termini specifici utilizzati
 Sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di
apprendimento
 Possibilità di registrare la lezione come alternativa alla stesura degli appunti in classe
 Favorire la lettura silente
 Altro
MISURE DISPENSATIVE (barrare le voci che interessano)
 Dispensa dalla lettura ad alta voce
 Dispensa dal prendere appunti
 Dispensa dal restare in tempi standard della classe nell’eseguire un compito
 Non insistere sulla sua disorganizzazione generalizzata (zaino , banco, astuccio, ricerca di
materiale appropriato al momento)
 Dispensa dallo scrivere sotto dettatura testi o appunti
 Eccessivo carico di compiti
 Dispensa dallo studio mnemonico di formule, definizioni, tabelline, verbi,paradigmi di
verbi,sequenze arbitrarie, poesie….
 Dispensa da verifiche scritte per le materie prevalentemente orali
 Copiare dalla lavagna
 Copiatura di testi
 Uso del vocabolario
 Dispensa totale dallo studio delle lingue straniere
60





Dispensa parziale dallo studio delle lingue straniere (seguendo programmazione
personalizzata)
Dispensa parziale o totale dallo studio della lingua straniera in forma scritta
Dispensa dalla valutazione della correttezza della scrittura
Dispensa dalla lettura di brani la cui lunghezza non sia compatibile con il suo livello di
abilità
Altro
STRUMENTI COMPENSATIVI (barrare le voci che interessano)
 Tabelle , formulari,procedure specifiche, sintesi, schemi, mappe concettuali
 Uso della calcolatrice o del computer con foglio di calcolo
 Uso di audio registratore o lettore MP per la registrazione delle lezioni svolte in classe
 Uso di computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e/o sintesi vocale
 Libri di testo in CD
 Uso di dizionari sia per italiano sia per le lingue straniere computerizzati
 Evidenziare le parole chiave (dove non già fatto dall’editore) in un testo di studio
 Risorse audio (cassette, audiolibri, libri digitali)
 Softwave didattici free
 Tavola pitagorica
 Privilegiare la forma orale
 Utilizzare prove a scelta multipla
 Lettura da parte dell’insegnante del titolo del tema, del testo complesso di un problema o
comunque a richiesta dell’alunno che pensa essere in difficoltà sulla comprensione di ciò che ha
letto individualmente
CRITERI E MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE (barrare le voci che interessano)
anche per gli esami conclusivi del ciclo:
 L’organizzazione di interrogazioni programmate
 Verifiche strutturate a scelta multipla/riempimento/completamento/vero-falso
 Verifiche, compreso il testo delle stesse in digitale
 La compensazione con prove orali di compiti scritti non ritenuti adeguati
 Supporto alle verifiche scritte e orali con l’uso di mediatori didattici ( mappe, tabelle,
formulari, immagini,…)
 Riduzione della quantità ma non della qualità di esercizi nelle verifiche scritte
 Valutazione più attenta ai contenuti,alle conoscenze,alle competenze di analisi,sintesi e
collegamento piuttosto che alla correttezza formale
 Non valutazione degli errori di spelling (nelle lingue straniere)
 Non valutazione degli errori di ortografia
 Prove orali maggiormente significative delle prove scritte
 Programmazione di tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
PATTO CON LA FAMIGLIA (barrare le voci che interessano)
Si concordano:
 Riduzione del carico di studio individuale a casa
 Organizzazione di un piano di studio settimanale con distribuzione giornaliera del carico di
lavoro
61
 Le modalità di aiuto nella crescita dell’autonomia ( frequenza dei laboratori-studio
organizzati dalla scuola,chi, come ,per quanto tempo, per quali attività /discipline:
___________________________________________________________________________________
 Gli strumenti compensativi utilizzati a casa (audio:registrazioni,audiolibri) strumenti
informatici ( videoscrittura con correttore ortografico, sintesi vocale, calcolatrice o
computer con foglio di calcolo…) ______________________________
 Le verifiche sia orali che scritte(privilegiando le orali)
 Programmazione di tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove
 Aiuta il figlio nell’accettazione di un percorso diversificato di apprendimento rispetto ai
compagni di classe
 Sostiene la motivazione e l’impegno dell’alunno nel lavoro scolastico e domestico
 Verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati
 Verifica che vengano portati a scuola i materiali richiesti
 Incoraggia l’acquisizione di un sempre maggiore grado di autonomia nella gestione dei
tempi di studio, dell’impegno scolastico, delle relazioni con i docenti
 Considera non soltanto il significato valutativo , ma anche formativo delle singole discipline
 Altro_____________________________________________________________
DATA_____________________________
DOCENTI DEL CONSIGLIO DI CLASSE
Italiano:
________________________________________
Matematica:
________________________________________
Prima lingua straniera:
_________________________________________
Seconda lingua straniera:
________________________________________
Educazione musicale:
_________________________________________
Educazione artistica:
_________________________________________
Educazione tecnica:
_________________________________________
Scienze motorie:
_________________________________________
Religione:
_________________________________________
Sostegno:
_________________________________________
Dirigente scolastico:
________________________________________
Genitori:
________________________________________
_________________________________________
Tecnico competente(se ha partecipato):
Insegnante referente DSA:
________________________________________
______________________________________________
62
SEZIONE SETTIMA
IL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’
63
PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ
Il patto educativo di corresponsabilità è lo strumento che individua le responsabilità ed i doveri reciproci di
docenti, genitori ed alunni.
Ha il compito fortemente educativo di evidenziare il valore ed il rispetto delle regole che sono alla base della
società civile e democratica, rendendo più consapevoli i ragazzi del significato di appartenenza ad una
comunità.
L’ALUNNO
SI IMPEGNA
 A partecipare al lavoro scolastico con attenzione, intervenendo opportunamente.
 Ad assumersi responsabilità e conseguenze delle proprie azioni.
 Ad esplicitare agli insegnanti le proprie difficoltà in modo sereno.
 A rispettare i compagni, gli insegnanti e il personale della scuola.
 A rispettare l’ambiente, il materiale proprio ed altrui.
 A mantenere un comportamento corretto.
 Ad avere un abbigliamento adeguato all’ambito scolastico.
 Ad eseguire i compiti e a rispettare impegni e scadenze.
 A rispettare gli orari di ingresso e di uscita, se non per validi motivi.
 A rispettare le differenze di idee, comportamenti e sensibilità altrui.
SI ASPETTA
 Di essere seguito e aiutato se si trova in difficoltà.
 Di essere rispettato dagli insegnanti, dai compagni, dal personale scolastico.
 Di crescere imparando e facendo nuove esperienze.
I GENITORI
SI IMPEGNANO
 A prendere visione del Patto Educativo di Corresponsabilità e ad aiutare i figli a riconoscere e
rispettare il valore delle regole.
 A seguire quotidianamente i propri figli, controllando il diario e firmando il libretto scuola-famiglia.
 A controllare che i compiti vengano eseguiti puntualmente ed adoperarsi affinché l’alunno frequenti
la scuola con regolarità.
 A tenersi in contatto e a collaborare con gli insegnanti.
 A valorizzare il lavoro svolto dai propri figli ma anche ad intervenire per sanzionare risultati o
atteggiamenti negativi da parte degli stessi.
 A segnalare ai docenti eventuali motivi di disagio o di salute che possano influire sul normale
rendimento scolastico.
 A rispettare la professionalità degli insegnanti, adottando atteggiamenti improntati a fiducia e
collaborazione.
 Ad evitare di giustificare anche in modo parziale e con facilità i propri figli per non far mancare quella
collaborazione che aiuta e potenzia il raggiungimento degli obiettivi educativi e comportamentali dei
ragazzi.
64
SI ASPETTANO
 Di essere ascoltati.
 Di conoscere l’offerta formativa della scuola.
 Di collaborare con la scuola all’azione educativa in quanto gli insegnanti pur essendo tecnici della
formazione e dell’istruzione non possono e non devono sostituirsi alla famiglia.
I Genitori sono consapevoli di dover rispondere di eventuali danni o azioni responsabili compiute dai loro figli.
I DOCENTI
SI IMPEGNANO
 A incoraggiare l’alunno e a stimolarlo perché impari ad avere più fiducia in se stesso e renderlo,
quindi, più autonomo.
 Ad essere disponibile a ripetere gli argomenti che non sono stati compresi.
 Ad ascoltare le esigenze e le opinioni degli alunni, e, se ci sono richieste oggettivamente valide, di
tenerne conto.
 Ad essere il più possibile tollerante verso gli alunni purché questi non abbiano atteggiamenti
maleducati.
 A dare una equilibrata quantità di compiti, tenendo conto anche di quelli assegnati da altri docenti.
 Ad informare i genitori delle difficoltà e dei disagi degli alunni.
SI ASPETTANO
 Il rispetto da parte dei genitori della loro professionalità di insegnanti, adottando atteggiamenti
improntati a fiducia e comunicazione.
 Rispetto dagli alunni.
 Rispetto della disciplina e delle regole.
 Attenzione, partecipazione e impegno sia in classe che a casa.
 La corretta gestione del materiale scolastico.
65
SEZIONE OTTAVA
REGOLAMENTI
66
REGOLAMENTO INTERNO
(Ai sensi del D.P.R. n°249 del 24/06/98)
PREMESSA
La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo
sviluppo della coscienza critica.
La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale informata ai valori democratici e volta
alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei
ruoli, opera per garantire la formazione integrale del cittadino, la realizzazione del diritto allo studio, lo
sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi
sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione Internazionale sui diritti dell’infanzia fatta a New York il
20/11/1989 e con i principi generali dell’ordinamento italiano.
INIZIO E TERMINE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE – A. S.2013/14
Le lezioni iniziano lunedì 9 settembre 2013 e terminano venerdì 6 giugno 2014 per la scuola primaria e
secondaria di I grado.
La Scuola dell’Infanzia ha inizio mercoledì 11 settembre e il termine delle attività didattiche è previsto per
lunedì 30 giugno 2014.
SERVIZIO MENSA
Ai docenti in servizio spetta di vigilare sugli alunni durante la mensa scolastica e nel periodo che precede
l’inizio delle lezioni pomeridiane, considerando la valenza educativa di tale momento.
Il Comune ha istituito una Commissione mensa con i rappresentanti dei genitori, della scuola e dell’Ente
locale con compiti di vigilanza sul servizio, per la raccolta di proposte e la trasmissione delle informazioni
all’Ente locale.
Usufruiscono del servizio di mensa gli alunni che svolgono orario con rientri pomeridiani. Possono usufruire del
servizio anche gli alunni che partecipano ad attività extracurricolari a partire dall’ora immediatamente
successiva se previsto nel progetto.
COMPORTAMENTO
6) Gli alunni sono tenuti al massimo rispetto nei confronti di quanti operano all’interno della scuola,
sono invitati a salutare, all’entrata in classe, il Dirigente, i docenti e ogni altro adulto, alzandosi in
piedi e mantenendo il silenzio.
7) Gli alunni devono presentarsi a scuola vestiti in maniera decorosa e consona all’ambiente scolastico.
Un abbigliamento non rispondente a questi dettami sarà oggetto di richiamo.
8) Gli alunni devono presentarsi a scuola forniti di tutto il materiale didattico occorrente. Non è
consentito telefonare a casa per farsi portare il materiale.
9) E’ vietato portare oggetti estranei allo svolgimento delle lezioni in quanto elementi di disturbo e di
distrazione.
10) Si invitano gli alunni ad evitare di portare a scuola somme di denaro ed oggetti di valore non
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necessari. La scuola non risponde di eventuali smarrimenti di denaro o oggetti personali lasciati
incustoditi all’interno della scuola.
11) Al cambio dell’ora gli alunni devono rimanere nella loro aula, seduti al loro posto, senza creare
disturbo.
12) Durante le lezioni non si può uscire se non per motivi strettamente necessari e a discrezione
dell’insegnante.
13) L’uscita per l’utilizzo dei servizi igienici è consentita nei due intervalli previsti dall’orario scolastico.
Per usufruire ulteriormente dei bagni, a seguito di particolari patologie, è necessario presentare un
certificato medico che attesti questa effettiva necessità.
14) Durante gli intervalli è consentita l’uscita nello spazio antistante la propria aula.
15) Di norma la disposizione degli alunni nei banchi è stabilita di norma dagli insegnanti del
Consiglio/team di Classe e gli alunni non sono autorizzati a cambiare posto senza permesso.
16) Nei locali scolastici è vietato correre, schiamazzare, spingersi, mettersi le mani addosso anche per
gioco.
17) Non è permesso l’uso di gomme da masticare.
18) Gli alunni devono accedere alle aule speciali ed alla palestra accompagnati dall’insegnante, sempre in
ordine ed in silenzio.
19) Gli alunni che arrivano all’Istituto con il proprio mezzo di trasporto devono accedere al cortile a piedi
o a velocità ridottissima per evitare incidenti e sono tenuti a parcheggiare con il massimo ordine e
nelle aree riservate.
20) Si parla in classe per alzata di mano, con l’autorizzazione dell’insegnante, si ascolta senza
interrompere chi sta parlando.
21) Gli alunni devono svolgere regolarmente e puntualmente i compiti assegnati.
22) Durante le lezioni di una determinata materia non devono essere svolti compiti attinenti ad altre
discipline, a meno che non siano autorizzati dall’insegnante.
23) Il libretto scuola-famiglia deve essere sempre portato a scuola e pronto da presentare ad ogni
richiesta dell’insegnante e del Dirigente Scolastico.
24) Gli ambienti scolastici devono essere utilizzati con rispetto e gli alunni non devono deturparne le
pareti con scritte e figure di qualsiasi genere. Verranno severamente puniti i trasgressori. Chi
danneggia suppellettili e materiali della scuola o dei compagni è responsabile del danno arrecato e
tenuto a risarcirlo.
25) Al termine delle lezioni gli alunni provvederanno a liberare i banchi dal materiale didattico,
riponendolo nei propri zaini o negli appositi armadietti, senza abbandonare rifiuti sotto i banchi, per
terra, nelle aule, in palestra o nei laboratori; si disporranno in fila per due e, in modo ordinato e
composto, accompagnati dall’insegnante, usciranno dall’edificio.
26) Non è consentito, durante l’attività didattica, interrompere la lezione per la consegna di qualsiasi tipo
di materiale in quanto i genitori sono invitati dall’astenersi dal recapitare il materiale scolastico
eventualmente dimenticato.
DIVIETO DI FUMO
Ai sensi della legge 584 dell’11/1175 e successive modifiche ed integrazioni, è vietato fumare nei luoghi
pubblici. Pertanto in tutti gli edifici scolastici, nei rispettivi bagni, corridoi e giardini inclusi è vietato fumare.
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USO DEI CELLULARI A SCUOLA E SANZIONI DISCIPLINARI (Circolare M.P.I. n° 30 del
15/03/2007)
L’uso dei cellulari di qualsiasi genere (tradizionale, smartphone, watchphone ecc..) da parte degli studenti,
durante lo svolgimento delle attività didattiche è vietato. La violazione di tale divieto configura un’infrazione
disciplinare rispetto alla quale la scuola è tenuta ad applicare apposite sanzioni.
Il Consiglio d’istituto ha deliberato che gli alunni debbano consegnare il cellulare in loro possesso, all’inizio
delle lezioni, al responsabile di classe il quale avrà cura di custodirlo in luogo apposito.
Il cellulare verrà restituito alla fine delle lezioni dal responsabile. Nel caso in cui l’alunno non consegni il
cellulare, questo verrà requisito e riconsegnato ai genitori dell’alunno.
E’ vietato altresì l’utilizzo di apparecchiature multimediali hi-tech (lettore mp3 e simili, giochi elettronici,
etc.) durante la permanenza a scuola.
INGRESSI USCITE ED ASSENZE SCUOLA PRIMARIA





Le assenze vengono giustificate dal docente delle prime ore di lezione mediante una motivazione
scritta del genitore.
Alla giustificazione delle assenze superiori a cinque giorni dovrà essere unito il certificato medico di
riammissione.
Non è consentito uscire dalla Scuola prima del termine delle lezioni se non per improvvisa
indisposizione o dietro richiesta scritta e motivata dei genitori.
In tutti i casi l’alunno può uscire da scuola prima del termine delle lezioni solo se è presente uno dei
genitori. La delega ad altre persone al ritiro del proprio figlio è valida per l’uscita al termine delle
lezioni.
I permessi di uscita, durante l’orario delle lezioni, sono eccezionali, vengono rilasciati solo per gravi
motivi.
INGRESSI USCITE ED ASSENZE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO
GRADO

Al suono della prima campanella gli alunni entrano compostamente, sorvegliati dai collaboratori
scolastici, e, accompagnati dai propri insegnanti, entrano in classe dove, alle ore 8:00, inizieranno le
lezioni.

Gli alunni che si presenteranno con un ritardo superiore a 5 minuti (oltre, cioè, le ore 8:05), non
dovuto a motivi di forza maggiore, dovranno munirsi di giustificazione firmata da un genitore o da un
delegato del genitore stesso e potranno accedere alle lezioni nell’ora successiva.

In caso di mancata giustificazione del ritardo da parte del genitore, l’alunno viene ugualmente
accolto in classe nell’ora successiva ed è tenuto a presentare tale giustificazione inderogabilmente il
giorno successivo. Qualora i ritardi siano ripetuti o sistematici, l’alunno sarà richiamato dalla
Dirigenza al rispetto dell’orario e sarà avvertita la famiglia dell’avvenuto ritardo. La giustificazione
dei ritardi e dei permessi di entrata e uscita fuori orario dovrà essere posta alla firma della Dirigente,
o della Vicaria o del coordinatore.

Gli alunni che sono stati assenti dovranno essere muniti della giustificazione firmata da un genitore o
da coloro che hanno depositato la firma sull’apposito libretto e dovranno presentarla all’insegnante
della prima ora che delegato a firmarla.

La giustificazione delle assenze superiori a 5 giorni deve essere accompagnata da certificato medico.
Se l’assenza per motivi di famiglia è stata preventivamente notificata alla scuola dai genitori tramite
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l’apposito modulo non sarà necessario portare il certificato. In caso di assenze prolungate la Dirigenza
prenderà informazioni in merito presso le famiglie.

In caso di mancata giustificazione l’alunno viene ugualmente accolto in classe ed è tenuto a
presentare tale giustificazione inderogabilmente il giorno successivo.

In caso di mancata firma di un genitore o di persona da esso delegata relativa a comunicazioni
riguardanti assemblee sindacali, scioperi od altro che prevedono entrate o uscite non regolari,
l’insegnante della prima ora annoterà sul registro di classe il nome degli alunni che non hanno la firma
che, conseguentemente, non potranno uscire da scuola fino al termine del normale orario scolastico.

Gli alunni che, per motivi di salute, chiedono di informare la famiglia saranno accompagnati a
telefonare da un collaboratore scolastico. Nel caso di uscita l’alunno sarà affidato ad un genitore o ad
una persona di fiducia delegata, previa autorizzazione della Dirigente o della Vicaria. In caso di
assenza del genitore o di chi ne fa le veci, se il malore apparirà grave, si chiamerà il 118.

Le eventuali uscite occasionali anticipate, devono essere autorizzate, preventivamente, dalla
dirigenza al momento dell’entrata a scuola dopo che è stato compilata l’apposita parte del libretto
scolastico.
DEROGHE PER ASSENZE PROLUNGATE
Ai sensi dell’art. 11 D.Lgs. 59/2004 (“1. Ai fini della validità dell'anno, per la valutazione degli allievi è
richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale personalizzato di cui ai commi 1 e 2
dell'articolo 10. Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate
deroghe al suddetto limite.”) il Collegio Docenti della Scuola secondaria di primo grado, riunitosi in data 05/
05/ 2011, ed il Collegio Docenti della Scuola Primaria, riunitosi in data 09/05/2011, hanno deliberato i
seguenti criteri derogatori al limite consentito di assenze per la validazione dell’anno scolastico:





Degenza ospedaliera
Malattie croniche, invalidanti, esantematiche
Frequenza regolare in scuole del Paese di provenienza (per alunni stranieri)
Particolari condizioni familiari motivate
Particolari condizioni personali motivate (terapie, visite specialistiche, etc.)
In ogni caso è necessaria una documentazione tramite attestazione rilasciata dal soggetto competente o
mediante autocertificazione.
Si precisa che, come previsto dallo schema di regolamento sulla valutazione, art. 2 comma 10, le motivate
deroghe sono deliberate “a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di
procedere alla valutazione stessa. L’impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione
alla classe successiva o all’esame finale del ciclo.”
USCITA ALUNNI AL TERMINE DELLE LEZIONI
Premesso che:
- Il personale docente ha l’obbligo prioritario della vigilanza sugli alunni per tutto il tempo in cui sono loro
affidati. Inoltre, nei limiti fissati dalla tab. A, area A, CCNL 2003, tale obbligo è anche esteso al personale
collaboratore scolastico.
- Al dirigente scolastico fanno invece capo gli obblighi organizzativi del servizio di controllo e custodia.
- Come da sentenza della Corte di Cassazione sez. III del 23/06/1993 e n°12424 del 10/12/1998 «L’istituto di
istruzione ha il dovere di provvedere alla sorveglianza degli alunni minorenni per tutto il tempo in cui gli sono
affidati, e quindi fino al subentro, REALE o POTENZIALE, dei genitori o di persone da questi incaricate». E’ da
ritenersi «subentro potenziale» dei genitori una dichiarazione nella quale gli stessi, avendo responsabilmente
valutato la consistenza di eventuali pericoli nel tragitto scuola-casa in relazione alla maturità del minore,
chiedono all’istituto scolastico di farlo rientrare autonomamente all’abitazione. In ogni caso è facoltà del
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dirigente scolastico autorizzare o meno i docenti ad addivenire alla richiesta delle famiglie.
Si danno le seguenti disposizioni:
a) scuole dell’infanzia
1) gli alunni che utilizzano lo scuolabus comunale per il rientro alle loro abitazioni ovvero ai punti di raccolta
territoriali saranno affidati ad un collaboratore scolastico ed al conducente che si faranno carico di
consegnarlo ai genitori o ad altri autorizzati dai genitori che ne abbiano presentato delega a scuola.
2) gli altri alunni dovranno essere consegnati in custodia ai genitori o comunque ai responsabili del minore,
ovvero ad altre persone da loro delegate in forma scritta che si recano direttamente alla sezione per
prendere i bambini e uscire immediatamente da scuola.
Il compito di assistenza degli alunni all’uscita spetta prioritariamente ai docenti (articolo 27 comma 5
CCNL 2003) che verranno coadiuvati dal personale scolastico.
3) Qualora i responsabili di un alunno non vengano a prendere in consegna lo stesso all’orario di uscita
prestabilito i docenti vigileranno sull’alunno fino all’arrivo del responsabile, ovvero affideranno la custodia
dello stesso al personale collaboratore scolastico in orario di servizio.
Nel caso in cui il ritardo si protragga oltre un limite ragionevole, al punto di recare impedimento al
collaboratore scolastico nello svolgere le mansioni di pulizia e chiusura dell’edificio, verrà richiesto
l’intervento di un pubblico ufficiale: polizia municipale, carabinieri, polizia di stato.
I docenti si faranno carico di diffidare i genitori recidivi in ordine a quanto sopra a reiterare tale
comportamento: in caso di non osservanza dovrà essere informata questa direzione che provvederà ad
intervenire con atti formali.
b) scuole primarie
1) Relativamente agli alunni che utilizzano lo scuolabus per il rientro alle abitazioni o punti di raccolta,
saranno affidati al conducente che si farà carico di consegnarlo ai genitori o ad altri autorizzati dai genitori
che ne abbiano presentato delega a scuola.
2) Gli altri alunni dovranno essere affidati, al momento dell’uscita, ai genitori e/o responsabili del minore
ovvero a persone da essi per scritto delegate che si recano davanti alle porte di uscita delle scuole, sia che
diano direttamente sull’esterno sia che si affaccino sul cortile interno della scuola.
Si ricorda che il compito di assistere agli alunni all’uscita spetta prioritariamente ai docenti (articolo 27
comma 5 CCNL 2003) che verranno coadiuvati dal personale collaboratore scolastico.
3) Relativamente agli alunni che non vengono presi in consegna dai responsabili all’orario prestabilito, vale
quanto espresso al punto «3» del capitolo relativo alle scuole dell’infanzia.
c) scuola secondaria di 1° grado
1) Relativamente agli alunni che utilizzano lo scuolabus per il rientro alle abitazioni ai punti di raccolta, si
confermano le disposizioni di cui al punto « 1) » scuole primarie.
2) Gli altri alunni dovranno essere affidati, al momento dell’uscita, ai genitori e/o responsabili del minore
ovvero a persone da essi per scritto delegate che si recano davanti al cancello della scuola.
3) Può essere consentita l’uscita autonoma esclusivamente agli alunni frequentanti la scuola secondaria di
primo grado sulla base della considerazione dei seguenti aspetti:
- Il grado di maturazione psico-fisica raggiunto, considerato che con sentenze nn. 6937 del 23/6/93 Sez. III
e 12424 del 10/12/98 Sez. III, la Cassazione civile è intervenuta sull'argomento così pronunciandosi: " il
dovere di vigilanza imposto ai docenti dall'art. 2048 C.C. non ha carattere assoluto, bensì relativo,
occorrendo correlarne il contenuto e l'esercizio in modo inversamente proporzionale all'età ed al normale
grado di maturazione degli alunni, di modo che, con l'avvicinamento di costoro all'età del pieno
discernimento, l'espletamento di tale dovere non richiede la continua presenza degli insegnanti …". Ed
ancora "in tema di responsabilità civile ex art. 2048 c.c., il dovere di vigilanza dell'insegnante va
commisurato all'età ed al grado di maturazione raggiunto dagli allievi in relazione alle circostanze del caso
concreto".
- Gli aspetti ambientali. In riferimento a questi la scuola effettua specifica istruttoria presso la Polizia
Municipale e la polizia di Stato allo scopo di acquisire elementi circa la viabilità e la pericolosità del
contesto territoriale di ubicazione della scuola Secondaria di I grado “Ugo Guidi”.
La domanda di uscita autonoma degli alunni deve essere formulata da un esercente la potestà genitoriale
secondo un apposito modello fornito dalla Scuola.
La famiglia deve essere puntualmente ed esaurientemente informata sia delle responsabilità di legge che
delle procedure da seguire.
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4) Per gli alunni che non vengono presi in consegna dai responsabili all’orario stabilito, vale quanto espresso al
punto «3» del capitolo relativo alle scuole dell’infanzia, escludendo ovviamente coloro che abbiano
ricevuto autorizzazione dal dirigente scolastico su istanza della famiglia.
SCIOPERO E ASSEMBLEA SINDACALE
Di norma nessun alunno può lasciare la scuola prima del termine delle lezioni, salvo casi di forza maggiore
dovuti a situazioni di emergenza oppure a necessità organizzative che potranno verificarsi nei giorni di
sciopero o di assemblea sindacale del personale scolastico.
Il D.S. o un suo collaboratore o un capo plesso, di norma almeno 5 giorni prima, comunicheranno ad allievi e
genitori, sulla base del numero dei docenti che abbiano rilasciato una dichiarazione volontaria di adesione allo
sciopero, le eventuali modifiche dell’orario delle lezioni.
In caso di sciopero del personale docente non sarà erogato il servizio didattico. Tuttavia continuerà ad essere
assicurata la vigilanza degli allievi presenti a scuola.
Dopo ogni azione di sciopero, nel caso di eventuale assenza dello studente di scuola secondaria, sarà
comunque richiesta la giustificazione ufficiale. Con questa modalità, a scopo di tutela del minore, la scuola è
in grado di riscontrare la decisione della famiglia di trattenere a casa l’alunno.
In occasione delle assemblee sindacali in orario di servizio le lezioni potranno non essere regolari:
conseguentemente gli allievi potranno uscire dalla scuola in anticipo o entrare in modo posticipato. Almeno
tre giorni prima delle assemblee sindacali i genitori saranno informati per iscritto.
NORME PARTICOLARI



E’ vietato l’ingresso negli spazi scolastici (cortile compreso) di estranei non autorizzati.
E’ vietata la vendita di qualsiasi materiale all’interno dei plessi scolastici.
E’ vietata la distribuzione di volantini agli alunni all’interno dell’area dell’Istituto. E’ consentita la
sola distribuzione di materiale inerente attività rivolte alla scuola o ai genitori provenienti dagli enti
locali, salvo stampati riguardanti particolari e significative iniziative di tipo umanitario e
formativo/culturale autorizzate dalla Dirigente Scolastica.
Previa autorizzazione della D.S. è consentita l’affissione su appositi spazi (albi e bacheche) di manifesti e/o
volantini che pubblicizzino attività culturali, corsi formativi o informativi, attività sportive e/o ricreative. Una
copia del materiale distribuito sarà archiviata come documentazione.
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REGOLAMENTO DISCIPLINARE
PRINCIPI GENERALI
Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni e ad assolvere assiduamente gli impegni di studio,
rispettando tutto il personale della scuola, i loro compagni ed utilizzando correttamente le strutture ed i
sussidi didattici dell’istituto.
La responsabilità disciplinare è personale.
I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed
al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità. Le sanzioni sono sempre temporanee,
proporzionate alla infrazione disciplinare ed ispirate per quanto possibile al principio della riparazione del
danno. Esse tengono conto della situazione personale dell’alunno.
1 – INFRAZIONI, SANZIONI DISCIPLINARI e ORGANI COMPETENTI
Agli alunni che si dimostrano negligenti e mancano ai loro doveri scolastici sono inflitte, secondo la gravità
dell’infrazione, le sanzioni disciplinari di seguito schematizzate in dettaglio con l’indicazione del relativo
organo competente alla somministrazione della sanzione:
Comportamenti
1.
Ritardo frequente
2.
Ritardo sistematico
3.
4.
Negligenza
sistematica nei doveri
scolastici (compiti,
materiale, firme)
Sanzioni
Organo competente
Richiamo verbale / comunicazione scritta
Insegnante/
alla famiglia
Coordinatore
Dopo la procedura di cui al punto 1 Dirigente scolastico o
convocazione della famiglia.
collaboratori
Comunicazione scritta alla famiglia ed
eventuale convocazione.
Recupero dei compiti non svolti.
Insegnante o coordinatore
Comunicazione scritta
Profitto scolastico
eventuale colloquio
particolar-mente negativo
alla
famiglia
e
1° episodio-Richiamo verbale
2°-Annotazione sul registro di classe e
comunicazione scritta sul libretto scuolafamiglia
3°-Intervallo svolto in classe per uno o più
giorni annotato sul registro di classe.
Insegnante o coordinatore
4°-Convocazione dei genitori e attività di
volontariato nell’ambito della comunità
scolastica ad esempio (pulizia dei locali,
piccole manutenzioni, riordino di libri)
5.
Comportamento
scorretto (durante le
lezioni, la ricreazione, le
manifestazioni, ecc)
anche nei confronti dei
compagni.
6.
Assenza ingiustificata
(non nota alla famiglia)
7.
Immediata comunicazione alla famiglia e
Falsificazione della
firma del genitore o di chi convocazione della stessa.
ne fa le veci.
1°episodio-Richiamo verbale
2°-Annotazione sul registro di classe e
Aggressività verbale
comunicazione scritta sul libretto scuolanei confronti dei
famiglia
compagni.
Lettera di scuse nei confronti della vittima
dell’aggressione.
8.
Insegnante o coordinatore
Immediata comunicazione alla famiglia
Dirigente scolastico o
collaboratori
Dirigente scolastico o
collaboratori
Insegnante o
coordinatore
Dirigente scolastico o
collaboratori
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3°-Ammonizione
classe.
9.
Aggressività verbale
nei confronti degli adulti
scritta sul
registro di
1° episodio-Richiamo verbale, annotazione
sul registro di classe e comunicazione
scritta sul libretto scuola-famiglia
2°-Convocazione della famiglia.
Ammonizione scritta sul registro di classe.
3°-Sospensione dalle lezioni e/o esclusione
dalle gite scolastiche.
Insegnante o
Coordinatore
Coordinatore
Consiglio di classe/team
docenti in seduta
straordinaria
1° episodio-Richiamo verbale, annotazione Insegnante o
10.
Atti di bullismo
sul registro di classe e comunicazione Coordinatore o
materiali (aggressività
scritta sul libretto scuola-famiglia
Dirigente scolastico o
fisica, richieste di oggetti
collaboratori
o denaro, minacce,
In base alla gravità :
situazioni di pericolo per
2°-Sospensione dalle lezioni
Consiglio di classe/team
l’incolumità delle persone
3°- 5 in condotta
docenti in seduta
ecc.)
straordinaria
1° episodio-Richiamo verbale, annotazione Dirigente scolastico o
11.
Atti di
sul registro di classe e comunicazione collaboratori
danneggiamento grave e
scritta sul libretto scuola-famiglia
volontario alle strutture
Risarcimento o ripristino del danno fatto.
Consiglio di classe/team
e/o al materiale
2°-Sospensione dalle lezioni
docenti in seduta
scolastico.
straordinaria
1-Primo episodio:
Consiglio di classe/team
nel primo quadrimestre:
docenti in seduta
12.
Uso del telefono
6 in condotta
straordinaria
cellulare nella scuola (con
nel secondo quadrimestre:
fotocamera e/o
sospensione dalle lezioni
videocamera,
2-Secondo episodio:
Consiglio di classe/team
registratore)
convocazione dei genitori e divieto di docenti in seduta
portare il cellulare a scuola.
straordinaria
1° episodio-Richiamo verbale, annotazione Dirigente scolastico o
sul registro di classe e comunicazione collaboratori
13.
Atti di
scritta sul libretto scuola-famiglia.
danneggiamento
Risarcimento o ripristino del danno fatto.
Consiglio di classe/team
volontario al materiale
docenti in seduta
scolastico e agli oggetti
2°-Sospensione dalle lezioni.
straordinaria
personali dei compagni
14.
Pulizia dell’aula stessa anche in orario
Negligenza
sistematica nella pulizia e pomeridiano, a turno, di gruppi di alunni
della classe.
Coordinatore
nell’ordine della propria
aula
2 – ORGANO DI GARANZIA
L’organo di garanzia interno alla scuola è formato dai componenti della Giunta Esecutiva, escluso il personale
ATA, ed è presieduto dal Dirigente Scolastico.
L’organo di garanzia decide anche sui conflitti che sorgano all’interno della scuola in merito all’applicazione
del presente regolamento di disciplina.
Contro le decisioni in materia disciplinare adottate dal Consiglio di classe e dall’Organo di garanzia è ammesso
ricorso al TAR.
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REGOLAMENTO VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE
PREMESSA
-
-
Le visite guidate e i viaggi d’istruzione per i caratteri d’interesse culturale e professionale che
rivestono e in considerazione delle finalità educative che perseguono , fanno parte integrante della
programmazione didattica di ciascuna classe ; devono essere quindi integrate in essa ed essere
coerenti con gli obiettivi didattici e formativi stabiliti.
Tali iniziative sono volte a sviluppare il senso di responsabilità degli alunni e a stimolare il loro
desiderio di apprendere.
Per diversi alunni rappresentano occasioni di conoscere realtà diverse da quella locale e quotidiana e
sono da considerarsi momenti d’esperienza e di arricchimento.
Hanno un alto valore psicologico e socializzante perché consentono di aprirsi a compagni anche di
altre classi ed agli insegnanti stessi , in un atmosfera e contesto diversi .
Compito precipuo dei Consigli di classe e del team docenti è proporre mete e itinerari che
garantiscano una partecipazione generalizzata, condizione necessaria per il conseguimento delle
finalità didattico culturali dell’iniziativa.
DESTINATARI
Alunni della scuola dell’infanzia , della primaria e della secondaria di primo grado
TIPOLOGIE
-
Viaggi di integrazione culturale ( di carattere storico , geografico , scientifico , artistico )
Viaggi connessi ad attività sportive ( settimana bianca, campi-scuola ecc.)
Visite guidate ( musei , gallerie , monumenti , località di interesse storico e artistico , parchi naturali;
si effettuano nell’arco di una sola giornata.)
Uscite didattiche; sono così definite le visite guidate che implicano la partecipazione a manifestazioni
diverse ( conferenze , spettacoli teatrali mostre, gare sportive ecc.) oppure visite ad aziende,
laboratori, scuole, strutture pubbliche ecc. che siano ubicati nel territorio comunale.
CRITERI GENERALI
-
Almeno due mesi prima dell’iniziativa preventivata dovranno pervenire le proposte dei docenti ,
collocate all’interno della programmazione didattica e dopo averne verificato la coerenza con il
P.O.F. e le condizioni di economicità volte a favorire la più ampia partecipazione della classe.
Le visite guidate che richiedono l’intera giornata saranno autorizzate dal D.S. ( se entro l’orario
scolastico) o dal Consiglio di Istituto (se si protraggono oltre l’orario scolastico), previa approvazione
del Consiglio di Classe o del team docente.
I viaggi d’istruzione proposti dal Consiglio di Classe ( siano di uno o più giorni) saranno autorizzati
previa approvazione del Consiglio d’Istituto.
Le visite ed i viaggi d’istruzione saranno effettuati per quanto possibile con abbinamenti per classi
parallele.
L’autorizzazione alla visita o alla gita d’istruzione non potrà essere concessa se , all’atto della
prenotazione,non sarà assicurata la partecipazione di almeno i due terzi della classe. Per la settimana
75
-
-
bianca , in quanto opportunità particolare di attività sportiva ed avendo a disposizione la struttura di
proprietà del Comune si potrà accordare la partecipazione anche con la maggioranza assoluta ( la
metà +uno) dell’intera classe .
È necessaria la presenza di un accompagnatore della classe ogni quindici alunni e di un docente di
sostegno ogni due allievi portatori di handicap. Nel caso di un handicap grave o su richiesta della
famiglia l’alunno potrà essere accompagnato da uno dei familiari con oneri finanziari a proprio
carico. In relazione a particolari situazioni il consiglio di classe deliberare la presenza di un
accompagnatore aggiuntivo.
Nel caso di viaggi con classi abbinate deve essere garantita la presenza di almeno un accompagnatore
appartenente a ciascuna delle classi coinvolte.
Per i viaggi all’estero deve essere garantita la presenza di almeno un accompagnatore con buona
conoscenza della lingua del paese da visitare o di una lingua parlata diffusamente nel paese stesso.
DESTINAZIONE, DURATA E REGOLE ORGANIZZATIVE
-
Per la scuola primaria le gite devono essere organizzate nell’ambito della Provincia di Lucca o nelle
province limitrofe o , al massimo, nell’ambito regionale.
Per la scuola secondaria i viaggi d’istruzione si possono estendere su tutto il territorio nazionale o nei
paesi europei aderenti alla UE dove si parli una delle due lingue comunitarie studiate.
Per la scuola dell’infanzia le visite guidate e le uscite didattiche devono essere organizzate
nell’ambito della Provincia di Lucca o nelle province limitrofe.
Per la scuola dell’infanzia ciascuna classe, nel corso dell’anno scolastico, potrà usufruire:

fino a quattro uscite brevi in orario scolastico

le uscite brevi dovendo far ricorso ai mezzi di trasporto dell’amministrazione comunale terranno
conto degli orari di servizio di tali mezzi e gli orari dovranno essere pianificati di conseguenza

le uscite che per loro necessità di spostamento ricorreranno ai mezzi di trasporto offerti da
cooperative o agenzie dovranno far carico delle relative spese di noleggio alle famiglie degli alunni.
Per la scuola primaria ciascuna classe, nel corso dell’anno scolastico, potrà usufruire:

fino a tre uscite brevi in orario scolastico

fino a due uscite in orario extra-scolastico ( per le classi quinte i due giorni possono essere cumulati
per realizzare gite di fine ciclo)

le uscite brevi dovendo far ricorso ai mezzi di trasporto dell’amministrazione comunale terranno
conto degli orari di servizio di tali mezzi e gli orari dovranno essere pianificati di conseguenza

le uscite che per loro necessità di spostamento ricorreranno ai mezzi di trasporto offerti da
cooperative o agenzie dovranno far carico delle relative spese di noleggio alle famiglie degli alunni.
Per la scuola secondaria di primo grado, nel corso dell’anno scolastico, si potrà usufruire :
 nelle classi prime e seconde, di una settimana bianca organizzata in collaborazione
all’amministrazione comunale ; a discrezione del consiglio di classe la classe potrà partecipare ad un
massimo di due gite ciascuna della durata di un giorno;
 nelle classi terze, di una gita di più giorni (massimo 5/6 ) in un paese europeo aderente alla UE dove
si parli una delle due lingue comunitarie studiate o in Italia;
 fino a tre uscite brevi in orario scolastico;
 le uscite brevi dovendo far ricorso ai mezzi di trasporto dell’amministrazione comunale terranno
conto degli orari di servizio di tali mezzi e gli orari dovranno essere pianificati di conseguenza;
 le uscite che per loro necessità di spostamento ricorreranno ai mezzi di trasporto offerti da
cooperative o agenzie dovranno far carico delle relative spese di noleggio alle famiglie degli alunni.
Per la richiesta di contributo totale o parziale da parte delle famiglie dovrà essere presentata una domanda al
Consiglio d’Istituto corredata dalla documentazione ISEE ed in base a tale dichiarazione verrà deciso il
contributo da erogare.
76
ITER DECISORIO
Il Consiglio di classe o il team docente decide le visite e i viaggi di istruzione stabilendo gli obiettivi
didattici che si intendono perseguire , l’itinerario , le mete il periodo di effettuazione , il mezzo di trasporto
richiesto la presenza di docenti di sostegno , la disponibilità di docenti accompagnatori ( mediante apposito
modulo da allegare).
Il Dirigente scolastico stabilisce i termini per la programmazione delle iniziative in modo da consentire il
regolare espletamento della procedura amministrativa ed il versamento delle quote a carico delle famiglie.
Sceglie le ditte e stipula i contratti avvalendosi del’istruttoria del DSGA; verifica che la polizza assicurativa
degli alunni contenga la fattispecie delle visite e viaggi e valuta se sia il caso di integrarla con coperture
assicurative specifiche; individua gli insegnanti accompagnatori; individua il docente organizzatore ,
responsabile dl progetto ,Fornisce ai genitori le necessarie informazioni.
Il Consiglio d’Istituto delibera il Programma Annuale con le visite e i viaggi d’istruzione verificatane la
congruenza con il P.O.F.
L’ufficio di segreteria predispone la nomina dei docenti accompagnatori individuati dal dirigente scolastico e
la nomina del docente responsabile del progetto. Istruisce , predispone e formalizza gli atti amministrativi
necessari all’acquisto dei servizi in oggetto , quale richiesta preventivo con capitolato d’oneri , eventuali
prospetti comparativi, contratti per servizi turistici.
DOCUMENTAZIONE DA ACQUISIRE AGLI ATTI
Per ogni visita o viaggio di istruzione della durata di uno o più giorni riferiti ai sensi della c.m. 291/92 a viaggi
d’integrazione culturale , la documentazione da acquisire agli atti è la seguente:
elenco nominativi degli alunni partecipanti per classe
- assenso di chi esercita la potestà familiare per gli alunni minorenni ed eventuali dichiarazioni
riguardanti problemi di salute
- eventuale richiesta dei familiari degli alunni portatori di handicap
- ricevute dei versamenti effettuati
- delibera del consiglio di classe
- preventivo di spesa e indicazione della quota a carico di ciascun alunno
- programma analitico del viaggio
- prospetto comparativo di 5 agenzie interpellate
- certificazioni varie riguardanti il mezzo di trasporto da utilizzare
- polizze assicurative contro gli infortuni degli alunni.
Per quanto non espressamente indicato si fa riferimento alla normativa vigente.
DOCUMENTI
Se la gita viene effettuata all’estero bisogna presentare un documento valido per l’espatrio ; tale documento
può avere anche contenuto collettivo, purché ogni partecipante sia fornito di valido documento personale di
identificazione
Inoltre bisogna sempre che ciascun partecipante alla gita abbia con sé la tessera sanitaria sia in Italia che , a
maggior ragione , all’estero.
77
SEZIONE NONA
PROTOCOLLO DI VALUTAZIONE
78
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA
PREMESSA
La più recente normativa propone, in conformità al Regolamento recante norme circa l'autonomia delle
istituzioni scolastiche (D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275 artt. 4, 8, 10, 17), un'impostazione degli strumenti di
valutazione, che abbia carattere di gradualità, processualità e flessibilità.
In sintesi emerge pertanto con chiarezza un rafforzamento del ruolo e della responsabilità delle istituzioni
scolastiche autonome e dei docenti nella valutazione degli alunni.
Come si legge nella C.M n. 85 del 3 dicembre 2004, costituiscono oggetto della valutazione periodica e
annuale :
 Gli apprendimenti: riguardano i livelli raggiunti dagli allievi nelle conoscenze/abilità individuate per
le diverse aree disciplinari realizzate, e desunti, attraverso l'autonoma mediazione didattica delle
équipe docenti, dagli OSA (obiettivi specifici di apprendimento) delle Indicazioni Nazionali.
 Il comportamento degli alunni viene considerato un giudizio complessivo di maturazione e di crescita
civile e culturale dello studente in ordine al grado di interesse e alle modalità di partecipazione alla
comunità educativa della classe e della scuola, all'impegno e alla capacità di relazione con gli altri.
Gli insegnanti, in qualità di educatori, assumono il principio di responsabilità nel progettare, in relazione
ai bisogni formativi degli studenti, interventi e proposte adeguati, capaci di realizzare collegialmente gli
obiettivi prefissati. La libertà d'insegnamento garantisce al docente una scelta autonoma sulle modalità di
presentazione dei contenuti disciplinari e sulle forme di controllo delle competenze acquisite dagli studenti.
In questo contesto particolare rilevanza acquistano le modalità della verifica e della valutazione che devono
essere viste come momenti di accertamento dei livelli di acquisizione da parte degli studenti degli obiettivi
didattici prefissati, nonché di controllo dell'efficacia del lavoro svolto dai docenti. Valutare quindi significa
controllare se e in che misura la programmazione è stata realizzata in termini di obiettivi didattici, contenuti
e metodologia.
Sulla base di questa premessa, le verifiche dovranno essere regolari e ben distribuite nell'arco dell'anno
scolastico. I docenti, inoltre, nei limiti del possibile, coordineranno la propria attività di verifica in modo da
evitare concentrazioni difficilmente sostenibili. Sarà cura dei singoli consigli di classe e team docenti
decidere un'equa distribuzione dei carichi di lavoro.
Inoltre, i docenti avranno cura di dare alle valutazioni orali e scritte un'adeguata trasparenza e
motivazione tali che orientino l'impegno successivo degli studenti.
I CRITERI DELLA VALUTAZIONE PERIODICA
La valutazione non è solo misurazione o giudizio, ma è in primo luogo un'occasione per migliorare la
qualità del proprio lavoro. Essa serve per fornire ai docenti e agli studenti gli strumenti utili a promuovere
l'autovalutazione affinché ci si ponga dinanzi a nuovi problemi con atteggiamento critico e propositivo.
Valutazione intesa quindi non come verifica dei risultati dell'attività didattica ed educativa, che spesso si
rivolge unicamente al prodotto ultimo. Valutare è, quindi, confrontare le possibilità individuate alla partenza
con i risultati verificati all'arrivo in una prospettiva pedagogica e offrire ai giovani strumenti che li stimolino a
proseguire con successo il loro percorso scolastico.
Pertanto la valutazione in itinere è intesa come momento per:
 insegnare ad apprendere
 informare l'allievo del suo grado di padronanza della materia
 dargli indicazioni sulle strategie da attivare per colmare le eventuali lacune.
79
La valutazione si articola nei seguenti interventi distribuiti lungo l'arco dell’anno e dell'intero percorso
formativo dell'alunno:
 valutazione iniziale che coincide con l'analisi della situazione di partenza e permette l'individuazione
dei prerequisiti e degli obiettivi della programmazione;
 valutazione formativa in itinere, con interventi di verifica sistematici;
 valutazione sommativa o finale, utile per la riorganizzazione dei processi di apprendimento e per il
perfezionamento delle strategie didattiche all'interno della programmazione.
Per valutare in modo più oggettivo e con più equità è opportuno considerare alcune tappe da percorrere:
 definire i criteri di valutazione
 costruire e utilizzare strumenti di valutazione adeguati
 comunicare agli studenti i criteri e gli strumenti di valutazione individuati
 informare gli alunni dell’esito riportato a conclusione della prova
La valutazione degli apprendimenti prevede di utilizzare la scala tradizionale di misurazione espressa in
decimi anche nella scuola primaria. Si formula pertanto la seguente proposta che accosta alla valutazione in
decimi i livelli di conoscenza sottoelencati:
Voto
Livelli di apprendimento
10
Raggiunge gli obiettivi presentati in modo corretto, originale e propositivo
9
Raggiunge gli obiettivi presentati in modo corretto, creativo e approfondito
8
Raggiunge gli obiettivi presentati in modo corretto e completo e approfondito
7
Raggiunge gli obiettivi presentati in modo ordinato, corretto e abbastanza
approfondito
6
Raggiunge gli obiettivi fondamentali presentati, in modo semplice ma ordinato
5
Raggiunge gli obiettivi presentati in modo parziale, insicuro e non del tutto
corretto
4
Non ha ancora raggiunto gli obiettivi presentati
I criteri, le modalità e gli strumenti di valutazione degli alunni sono descritti nel documento elaborato dalla
commissione valutazione nel corso del passato anno scolastico; documento che è stato utilizzato per
realizzare le tabelle dei descrittori, per formulare i giudizi globali mediante l’uso del programma informatico
scelto dall’Istituto. La Scuola Primaria decide pertanto di continuare ad utilizzare tali strumenti e modalità di
lavoro.
80
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
CRITERI PER LO SVOLGIMENTO DEGLI SCRUTINI.
Riferimenti normativi:
L. 25 ottobre 2007, n. 176;
D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122;
D. L. 1 settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla L. 30 ottobre 2008, n. 169;
D. M. 22 agosto 2007, n. 139;
D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275;
D. L. 7 settembre 2007, n. 147;
D.Lgs. 19 febbraio 2004, n. 59;
D.Lgs. 16 aprile 1994, n. 297;
O.M. 21 maggio 2001, n. 90
Funzioni del consiglio di classe
Il Consiglio di Classe, in piena autonomia decisionale, prima dell’approvazione dei voti proposti,
dovrà esaminare caso per caso il rendimento degli alunni sulla base delle motivazioni espresse dai
singoli docenti, al fine di giungere a una valutazione collegiale che coinvolga la responsabilità e il
giudizio di ogni docente, in un’ottica - non soltanto legata alle singole discipline - che dia
dell’allievo una valutazione globale.
Il Consiglio di classe riunito per lo scrutinio, intermedio e finale, è un organo collegiale giudicante
perfetto che esige la presenza di tutti i suoi componenti per la validità delle deliberazioni da assumere.
Partecipano al consiglio di classe il dirigente scolastico (o un suo delegato), i docenti che hanno impartito un
insegnamento destinato a tutti gli studenti della classe, compresi i docenti di educazione fisica, i docenti di
sostegno, contitolari della classe. I docenti che non hanno impartito un insegnamento destinato a tutti gli
allievi (ad esempio i docenti di religione cattolica e di attività alternativa all'IRC) partecipano alla valutazione
solo per gli alunni che si sono avvalsi delle rispettive attività di insegnamento.
Validità dell'anno scolastico
Ai fini della validità dell’anno scolastico e per la valutazione degli alunni è richiesta la frequenza di almeno
tre quarti dell’orario annuale personalizzato così come previsto dal Decreto Legislativo n° 59/2004
Per casi eccezionali tale limite può subire motivate deroghe deliberate dal Collegio dei Docenti, “a condizione
che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di procedere alla valutazione stessa.
L’impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione alla classe successiva o all’esame
finale del ciclo.”
Il Collegio Docenti ha deliberato i seguenti criteri derogatori al limite consentito di assenze per la validazione
dell’anno scolastico:
Degenza ospedaliera
Malattie croniche, invalidanti, esantematiche
Frequenza regolare in scuole del Paese di provenienza (per alunni stranieri)
Particolari condizioni familiari motivate
Particolari condizioni personali motivate (terapie, visite specialistiche, etc.)
In ogni caso è necessaria una documentazione tramite attestazione rilasciata dal soggetto competente o
mediante autocertificazione.
L'alunno che non abbia raggiunto la frequenza richiesta non potrà essere scrutinato.
81
CRITERI DI VALUTAZIONE
La Valutazione
La valutazione finale dovrà tener conto, oltre che del giudizio complessivo e delle
valutazioni periodiche, dei seguenti aspetti:
- raggiungimento, per lo meno a livello base delle competenze relative ai vari assi culturali.
- risultati di eccellenza per i quali il Consiglio di Classe dovrà evidenziare il profitto con una valutazione
adeguata.
- Verifica delle effettive possibilità di recupero da parte dello studente, con riferimento non solo alla
sua situazione personale, ma anche alla concreta offerta ed opportunità di recupero che la scuola è
tenuta a programmare.
Ogni docente, in sede di scrutinio, presenterà la propria proposta di voto relativa le proprie discipline e,
ciascuna proposta, sarà deliberata con responsabilità collegiale dall’intero Consiglio di Classe.
Per quanto riguarda i criteri di svolgimento dello scrutinio e di assegnazione del voto di condotta si fa
riferimento:
a) al DPR 122/2009 (regolamento concernente “Coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli
alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto legge 1° settembre
2008, n. 137, convertito con modificazioni dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169”)
b) alle deliberazione del POF da parte del Collegio dei Docenti, con particolare riferimenti alla parte
contenente i criteri e gli indicatori di seguito riportati:
CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE VERIFICHE
VOTO
CRITERI DI VALUTAZIONE
10
l’allievo è in grado di prodursi in lavori organici e approfonditi
sa organizzare il discorso con competenza anche in modo originale, correlandolo a
valide riflessioni personali
espone con proprietà e correttezza di linguaggio
sa essere personale ed autonomo nelle scelte e nelle articolazioni degli argomenti e le
applica in modo pienamente adeguato
9
l’allievo è in grado di prodursi in lavori organici e approfonditi
sa organizzare il discorso con competenza anche in modo originale, correlandolo a
valide riflessioni personali
espone con proprietà e correttezza di linguaggio
8
l’allievo dimostra di possedere conoscenze approfondite
si esprime con sicurezza, e proprietà di linguaggio
sa utilizzare adeguatamente il proprio bagaglio culturale
7
l’allievo è in possesso delle conoscenze fondamentali ed è in grado di servirsene
correttamente
è in grado di sviluppare gli argomenti in modo ordinato, tendendo però talvolta ad una
semplificazione delle questioni o/e delle applicazioni
il linguaggio è sostanzialmente corretto
82
6
l’allievo ha acquisito i principali elementi delle discipline
conosce, pur con qualche inesattezza, gli argomenti trattati
ha sviluppato le competenze di base delle discipline
applica sufficientemente le competenze minime e/o essenziali acquisite e non manca
qualche errore
il linguaggio non è sempre adeguato e preciso
5
l’allievo non ha acquisito gli elementi necessari a garantirsi la competenza minima e a
trattare con la necessaria compiutezza le tematiche affrontate
ha una frammentaria acquisizione dei contenuti fondamentali
non è sempre in grado di procedere alle applicazioni
ha difficoltà di correlazione
presenta inesattezze frequenti e si esprime in forma impropria e poco corretta
4
l’allievo dimostra di non aver acquisito un adeguato metodo di lavoro
non ha raggiunto una seppur modesta padronanza degli elementi di competenza
fondamentali
non è in grado di passare alla fase applicativa
si esprime in forma scorretta e compie frequenti e gravi errori
3
l’allievo non produce o non consegna il lavoro assegnato
non risponde alle domande e/o non espone alcun argomento, neppure se
preventivamente concordato
rifiuta il momento della verifica
CRITERI DI AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA E ALL'ESAME CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO
L’alunno sarà ammesso alla classe successiva e all’esame di stato se avrà conseguito una valutazione non
inferiore a 6 in ogni disciplina.
Nel decidere l’ammissione il Consiglio di Classe terrà conto del seguente parametro fondamentale:
L’alunno è potenzialmente in grado di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle
discipline interessate e di seguire proficuamente il programma di studi dell’anno scolastico successivo.
Saranno altresì ammessi alla classe successiva gli alunni che, pur riportando una o più insufficienze,
raggiungeranno una valutazione non inferiore a 6 attraverso approvazione del voto da parte del Consiglio
di Classe.
In coerenza con gli obiettivi formativi e didattici stabiliti in sede di programmazione, il Consiglio di
Classe, prima dell’approvazione del voto di consiglio considererà i seguenti parametri valutativi per
l’ammissione alla classe successiva:
 continuità nell’impegno
 miglioramento conseguito, rilevando e valutando la differenza tra il livello di partenza e il livello
finale
 difficoltà personali dell’alunno ad organizzare il proprio studio
 risultati conseguiti nelle attività di recupero organizzate dalla scuola (curricolari ed
extracurricolari)
 livello di interesse e di partecipazione
 assiduità nella frequenza
 desiderio di progredire rilevabile in seguito ad uno stimolo diretto
83
CRITERI DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO
Descrittori
Voto
a. scrupoloso rispetto del regolamento scolastico
b. comportamento maturo per responsabilità e collaborazione
c. frequenza alle lezioni assidua
d. vivo interesse e partecipazione attiva alle lezioni
e. regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche
f. ruolo propositivo all’interno della classe
10
a. scrupoloso rispetto del regolamento scolastico
b. comportamento maturo per responsabilità e collaborazione
c. frequenza alle lezioni regolare
d. interesse e partecipazione attiva alle lezioni
e. regolare svolgimento delle consegne scolastiche
f. ruolo positivo all’interno della classe
9
a. rispetto del regolamento scolastico
b. comportamento buono per responsabilità e collaborazione
c. frequenza alle lezioni regolare
d. discreto interesse e partecipazione alle lezioni
e. svolgimento abbastanza regolare delle consegne scolastiche
8
a. comportamento incostante per responsabilità e collaborazione
b. disturbo del regolare svolgimento delle lezioni segnalato sul registro di classe
c. ritardi all’inizio delle lezioni, pur con frequenza regolare alle lezioni
d. mediocre interesse e partecipazione non sempre attiva alle lezioni
e. discontinuo svolgimento delle consegne scolastiche
a. inosservanza del regolamento scolastico tale da comportare sanzioni disciplinari
(allontanamento dalle lezioni fino a 15 giorni)
b. disturbo del regolare svolgimento delle lezioni con note disciplinari sul registro di classe
con notifica alla famiglia
c. ripetute assenze o ritardi non giustificati
d. falsificazione di firme o di contenuti di comunicazioni
e. limitata partecipazione alle attività scolastiche
f. svolgimento spesso disatteso dei compiti assegnati
g. comportamento scorretto e linguaggio irriguardoso nel rapporto con docenti, compagni e
personale scolastico
h. danneggiamenti
i. comportamento poco responsabile durante visite d’istruzione e viaggi d’istruzione
j. abbigliamento non consono all’ambiente scolastico
a. gravi inosservanze del comportamento scolastico tali da essere sanzionabili con
l’irrogazione di sanzioni disciplinari che comportano l’allontanamento dalle lezioni oltre i
15 giorni, secondo quanto stabilito dal regolamento di disciplina dell’istituzione scolastica
(DM n.5 16 gennaio 2009, art.4):
- danneggiamenti
- linguaggio irriguardoso e offensivo
- violenze fisiche e psicologiche verso gli altri
b. reati e compromissione dell’incolumità delle persone; violenze reiterate
7
6
5
84
CRITERI DI VALUTAZIONE PER ESAME DI STATO CONCLUSIVO I° CICLO ISTRUZIONE
Prove scritte:
Ogni prova scritta dovrà essere valutata in forma numerica i voti, espressi in decimi, devono essere
“interi”, senza aggiunte di “più, meno, ½”
Si farà riferimento ai criteri presenti nel protocollo di valutazione annesso al POF.
Colloquio: (D. M. 26/8/81)
Il colloquio pluridisciplinare dovrà consentire una valutazione globale del livello di maturità raggiunto
da ogni allievo e si dovrà svolgere secondo i seguenti criteri:
 si terrà conto delle attitudini di ogni allievo, per cui di volta in volta potrà essere
privilegiato un contenuto culturale dell’area linguistico-espressiva (lettere, lingua straniera, musica,
arte e immagine) oppure dell’area tecnico-scientifico-motoria (scienze matematiche, tecnologia,
scienze motorie) senza peraltro escludere tutte le possibili connessioni fra le due aree che
permetteranno al candidato di mostrare le sue capacità di collegamento fra le varie discipline;
 in sede di colloquio saranno considerati i seguenti aspetti:
 possesso di adeguati contenuti culturali
 capacità di analisi utilizzando un lessico specifico
 capacità espositiva
 capacità di trasferire un procedimento logico da un cenno disciplinare all’altro
 capacità di elaborare opinioni e valutazioni personali motivate
In particolare, si ribadisce che:








la valutazione degli alunni nelle singole discipline e nel comportamento e il giudizio di ammissione
all’esame di Stato sono espressi mediante l’attribuzione di voti numerici in decimi;
la valutazione dell’insegnamento della religione cattolica e dell'alternativa all'insegnamento
dell'IRC è espressa senza l’attribuzione di voto numerico, attraverso un giudizio sintetico formulato
dal docente limitatamente agli alunni che seguono le rispettive attività di insegnamento;
i docenti di sostegno partecipano alla proposta di valutazione degli alunni seguiti e alla
valutazione collegiale della classe.
tutti i presenti sono tenuti all’obbligo della stretta osservanza del segreto d’ufficio per tutto
quanto si discuterà e si delibererà durante la seduta;
i voti disciplinari vengono assegnati dal Consiglio di Classe, su proposta motivata dei singoli
docenti; il docente è dunque tenuto a dare motivazione della sua proposta di voto in base anche ai
criteri valutativi indicati dal Collegio dei docenti. Se le valutazioni espresse all’interno del
Consiglio di classe sono debitamente motivate si ritengono insindacabili. Il voto relativo al
comportamento è assegnato dal Consiglio di Classe, su proposta motivata del coordinatore, in base
agli indicatori individuati a livello collegiale ed alla normativa vigente (D.L. 137/08); “I voti si
assegnano, su proposta dei singoli professori, in base ad un giudizio brevemente motivato desunto
da un congruo numero di interrogazioni e di esercizi scritti, grafici o pratici fatti in casa o a
scuola, corretti e classificati durante il trimestre o durante l'ultimo periodo delle lezioni”.
La valutazione degli apprendimenti spetta al consiglio di classe con deliberazione assunta, ove
necessario, a maggioranza. Nelle deliberazioni da adottare a maggioranza non è ammessa
l’astensione e a parità di voti prevale il voto del Presidente.
in base all’art. 4, comma 3, del D.P.R. 249/1998, C.M. n°.371 del 2/9/98 e successive modifiche ed
integrazioni sull’applicazione dello Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola
secondaria, “nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla
valutazione del profitto”;
tutte le valutazioni (eccetto IRC e alternativa all'IRC) sono espresse con voto in decimi (voto
intero) e vengono assegnate tenendo conto anche del processo formativo della persona
dell’alunno, della sua partecipazione all’attività didattica, dell’impegno, della motivazione, delle
effettive capacità ed attitudini, della costanza dei risultati, dei progressi/regressi rispetto alla
situazione di partenza.
AMMISSIONE ALLA CLASSE SUCCESSIVA
E’ ammesso alla classe successiva l’alunno che, nello scrutinio finale, consegue una votazione non inferiore a
sei decimi in ciascuna disciplina (valutata con l’attribuzione di un unico voto) e un voto di comportamento
non inferiore a sei decimi.
In presenza di carenze relative al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, il Consiglio di Classe,
valutato attentamente ogni singolo caso e constatata l’effettiva possibilità di recupero delle carenze da parte
dell’alunno, può comunque deliberare (con decisione da prendersi a maggioranza) l’ammissione alla classe
successiva. In caso di esito favorevole tutti i voti insufficienti devono essere alzati a sei. Nel verbale verrà
annotata tale procedura, le motivazioni della deliberazione e i nominativi dei componenti favorevoli e
contrari. In tal caso si provvede a inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di
valutazione che sarà trasmesso alla famiglia dell’alunno.
La non ammissione alla classe successiva non deve essere considerato atto punitivo o volto a far emergere le
negatività dell’alunno. Essa deve essere condizione volta ad attivare/riattivare un processo positivo, con
tempi più lunghi e adeguati ai ritmi individuali dell’alunno e deve verificarsi a seguito di interventi di
recupero e/o sostegno che non si sono rivelati produttivi.
Quindi in considerazione dei seguenti elementi:
 l’assenza di miglioramenti nel profitto
 lo scarso impegno dimostrato dall’alunno/a nell’assolvere ai doveri scolastici;
 l’atteggiamento complessivo non positivo mantenuto nei confronti della vita scolastica e degli
impegni ad essa connessi;
 le comunicazioni intercorse tra i docenti ed i genitori dell’alunno/a, volte ad informare gli stessi in
merito alla situazione scolastica dell’alunno/a ed in particolare sui risultati didattici ed educativi
raggiunti;
e
valutate negativamente le possibilità per l’alunno/a di una ripresa attraverso le attività di recupero estive al
fine di un inserimento positivo nella classe successiva il Consiglio ritiene che :
 l’ammissione alla classe successiva potrebbe compromettere il processo di apprendimento ed un
adeguato sviluppo cognitivo e relazionale;
 nell’interesse dell’alunno/a, la ripetenza sia l’unico mezzo per consentirgli il recupero delle
gravi lacune e quindi il proseguimento degli studi, dal momento che può disporre di ulteriore
tempo per consolidare le conoscenze e le abilità di base;
In ogni caso:

non è ammesso alla classe successiva l’alunno che, nello scrutinio finale, consegue una o più
votazioni inferiori a sei decimi, pure in presenza di un voto di comportamento uguale o superiore a sei
decimi.
 Non è ammesso alla classe successiva l’alunno che, nello scrutinio finale, consegue un voto di
comportamento inferiore a sei decimi, pure in presenza di votazioni non inferiori a sei decimi in tutte
le discipline.
Di quanto deliberato verranno informati tempestivamente i genitori degli alunni interessati.
AMMISSIONE ALL’ESAME DI STATO
E’ ammesso all’esame di Stato l’alunno che, nello scrutinio finale, consegue una votazione non inferiore a sei
decimi in ciascuna disciplina (valutata con l’attribuzione di un unico voto) e un voto di comportamento non
inferiore a sei decimi.
In presenza di tali condizioni, il Consiglio di Classe formula anche un giudizio di idoneità, espresso in decimi,
considerando anche il percorso scolastico compiuto dall’alunno nel triennio.
“Il giudizio di idoneità di cui all'articolo 11,comma 4-bis, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive
modificazioni, è espresso dal consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto
dall'allievo nella scuola secondaria di primo grado.”(art.3 comma 2, DPR 122/2009).
86
ESITO DELL’ESAME DI STATO
A determinare l’esito dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo concorrono gli esiti delle prove scritte e
orali (compresa la prova scritta nazionale) e il giudizio d’idoneità.
Il voto finale è costituito dalla media aritmetica dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio
d’idoneità arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5. Tale voto è illustrato con una
certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello di maturazione raggiunti dall’alunno.
Conseguono il diploma gli alunni che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi.
Agli alunni particolarmente meritevoli che hanno conseguito il punteggio di dieci decimi può essere assegnata
la lode da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all’unanimità.
ATTENZIONE: non è assolutamente da ritenere che al giudizio d’idoneità predetto corrisponda un
punteggio finale di licenza pari o superiore allo stesso! Può capitare che, in funzione dell’esito di ciascuna
prova d’esame e soprattutto della prova INVALSI, il voto finale sia addirittura inferiore.
87
RELAZIONE CONCLUSIVA COMMISSIONE VALUTAZIONE 2012
SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO
PREMESSA
In questa sezione si parla di valutazione scolastica, la valutazione degli studenti durante il loro percorso
formativo.
Poiché si tratta di una questione molto complicata, un’immagine densa di equivoci, ambiguità e
contraddizioni, talora caratterizzata da un groviglio poco chiaro di significati, funzioni e definizioni, si
cercherà, in queste poche pagine, di fornire ai docenti dell’Istituto uno strumento di riferimento per:



disporre di riferimenti normativi aggiornati e prontamente disponibili
mettere in evidenza gli elementi chiave oggetto della valutazione
esplicitare le modalità attraverso le quali tali elementi chiave vengono sondati
con il fine di:


creare una maggiore uniformità nell’utilizzo degli elementi della valutazione
analizzare le necessità di adeguamento del sistema valutazione in relazione a eventuali
cambiamenti nelle abilità degli studenti delle nuove generazioni e/o cambiamenti nelle
richieste della società in evoluzione
PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI
LEGGE N. 169 DEL 30/10/2008
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, recante disposizioni
urgenti in materia di istruzione e università
Art. 3.
Valutazione sul rendimento scolastico degli studenti
1. [...]
2. Dall'anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale
degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite nonché la
valutazione dell'esame finale del ciclo sono effettuate mediante l'attribuzione di voti numerici espressi in
decimi.
3. Nella scuola secondaria di primo grado, sono ammessi alla classe successiva, ovvero all'esame di Stato a
conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal
consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.
4. L'esito dell'esame conclusivo del primo ciclo é espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato
con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti
dall'alunno; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi.
5. [...]
D.P.R. N°122 del 22/06/2009
Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalita'
applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito,
con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169
Art. 1.
88
Oggetto del regolamento - finalita' e caratteri della valutazione
1. Il presente regolamento provvede al coordinamento delle disposizioni concernenti la valutazione
degli alunni, tenendo conto anche dei disturbi specifici di apprendimento e della disabilità degli alunni,
ed enuclea le modalità applicative della disciplina regolante la materia secondo quanto previsto dall'articolo
3, comma 5, del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30
ottobre 2008, n. 169, di seguito indicato: «decreto-legge».
2. La valutazione e' espressione dell'autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua
dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche. Ogni
alunno ha diritto ad una valutazione trasparente e tempestiva, secondo quanto previsto dall'articolo 2,
comma 4, terzo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive
modificazioni.
3. La valutazione ha per oggetto il processo di apprendimento, il comportamento e il rendimento scolastico
complessivo degli alunni. La valutazione concorre, con la sua finalità anche formativa e attraverso
l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli
alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di conoscenza e al successo formativo, anche in coerenza con
l'obiettivo dell'apprendimento permanente di cui alla «Strategia di Lisbona nel settore dell'istruzione e della
formazione», adottata dal Consiglio europeo con raccomandazione del 23 e 24 marzo 2000.
4. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali sul rendimento scolastico devono essere coerenti
con gli obiettivi di apprendimento previsti dal piano dell'offerta formativa, definito dalle istituzioni
scolastiche ai sensi degli articoli 3 e 8 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275.
5. Il collegio dei docenti definisce modalità e criteri per assicurare omogeneità, equità e trasparenza
della valutazione, nel rispetto del principio della libertà di insegnamento. Detti criteri e modalità fanno
parte integrante del piano dell'offerta formativa.
6. Al termine dell'anno conclusivo della scuola primaria, della scuola secondaria di primo grado,
dell'adempimento dell'obbligo di istruzione ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre
2006, n. 296, e successive modificazioni, nonché al termine del secondo ciclo dell'istruzione, la scuola
certifica i livelli di apprendimento raggiunti da ciascun alunno, al fine di sostenere i processi di
apprendimento, di favorire l'orientamento per la prosecuzione degli studi, di consentire gli eventuali
passaggi tra i diversi percorsi e sistemi formativi e l'inserimento nel mondo del lavoro.
7. Le istituzioni scolastiche assicurano alle famiglie una informazione tempestiva circa il processo di
apprendimento e la valutazione degli alunni effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico,
avvalendosi, nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di riservatezza, anche degli strumenti offerti
dalle moderne tecnologie.
8. La valutazione nel primo ciclo dell'istruzione e' effettuata secondo quanto previsto dagli articoli 8 e 11
del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, e successive modificazioni, dagli articoli 2 e 3 del decretolegge, nonché dalle disposizioni del presente regolamento.
9. I minori con cittadinanza non italiana presenti sul territorio nazionale, in quanto soggetti all'obbligo
d'istruzione ai sensi dell'articolo 45 del decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394,
sono valutati nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani.
Art. 2.
Valutazione degli alunni nel primo ciclo di istruzione
1. La valutazione, periodica e finale, degli apprendimenti e' effettuata nella scuola primaria dal
docente ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe e, nella scuola secondaria di primo grado,
dal consiglio di classe, presieduto dal dirigente scolastico o da suo delegato, con deliberazione assunta, ove
necessario, a maggioranza.
2. I voti numerici attribuiti, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge, nella valutazione periodica e
finale, sono riportati anche in lettere nei documenti di valutazione degli alunni, adottati dalle istituzioni
scolastiche ai sensi degli articoli 4, comma 4, e 14, comma 2, del decreto del Presidente della Repubblica
8 marzo 1999, n. 275.
3. Nella scuola secondaria di primo grado la valutazione con voto numerico espresso in decimi riguarda
anche l'insegnamento dello strumento musicale nei corsi ricondotti ad ordinamento ai sensi dell'articolo
11, comma 9, della legge 3 marzo 1999, n. 124.
4. La valutazione dell'insegnamento della religione cattolica resta disciplinata dall'articolo 309 del testo
89
unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione, relative alle scuole di ogni ordine e grado,
di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, ed e' comunque espressa senza attribuzione di voto
numerico, fatte salve eventuali modifiche all'intesa di cui al punto 5 del Protocollo addizionale alla legge
25 marzo 1985, n. 121.
5. I docenti di sostegno, contitolari della classe, partecipano alla valutazione di tutti gli alunni, avendo
come oggetto del proprio giudizio, relativamente agli alunni disabili, i criteri a norma dell'articolo 314,
comma 2, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297. Qualora un alunno con
disabilità sia affidato a più docenti del sostegno, essi si esprimono con un unico voto. Il personale docente
esterno e gli esperti di cui si avvale la scuola, che svolgono attività o insegnamenti per l'ampliamento e il
potenziamento dell'offerta formativa, ivi compresi i docenti incaricati delle attività alternative
all'insegnamento della religione cattolica, forniscono preventivamente ai docenti della classe elementi
conoscitivi sull'interesse manifestato e il profitto raggiunto da ciascun alunno.
6. L'ammissione o la non ammissione alla classe successiva, in sede di scrutinio conclusivo dell'anno scolastico,
presieduto dal dirigente scolastico o da un suo delegato, e' deliberata secondo le disposizioni di cui agli
articoli 2 e 3 del decreto-legge.
7. Nel caso in cui l'ammissione alla classe successiva sia comunque deliberata in presenza di carenze
relativamente al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, la scuola provvede ad inserire una specifica
nota al riguardo nel documento individuale di valutazione di cui al comma 2 ed a trasmettere
quest'ultimo alla famiglia dell'alunno.
8. La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi degli articoli 8, comma 1, e 11, comma 2, del
decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, e dell'articolo 2 del decreto-legge, e'
espressa:
a) [...]
b) nella scuola secondaria di primo grado, con voto numerico espresso collegialmente in decimi ai sensi
dell'articolo 2 del decreto-legge; il voto numerico e' illustrato con specifica nota e riportato anche in
lettere nel documento di valutazione.
9. La valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell'alunno e' riferita a ciascun anno
scolastico.
10. Nella scuola secondaria di primo grado, ferma restando la frequenza richiesta dall'articolo 11, comma 1,
del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, ai fini della validità dell'anno scolastico e
per la valutazione degli alunni, le motivate deroghe in casi eccezionali, previsti dal medesimo comma 1, sono
deliberate dal collegio dei docenti a condizione che le assenze complessive non pregiudichino la possibilità di
procedere alla valutazione stessa. L'impossibilità di accedere alla valutazione comporta la non ammissione
alla classe successiva o all'esame finale del ciclo. Tali circostanze sono oggetto di preliminare accertamento
da parte del consiglio di classe e debitamente verbalizzate.
Art. 3.
Esame di Stato conclusivo del primo ciclo dell'istruzione
1. L'ammissione all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo e l'esame medesimo restano disciplinati
dall'articolo 11, commi 4-bis e 4-ter, del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, come integrato
dall'articolo 1, comma 4, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla
legge 25 ottobre 2007, n. 176.
2. L'ammissione all'esame di Stato, ai sensi dell'articolo 11, comma 4-bis, del decreto legislativo 19 febbraio
2004, n. 59, e successive modificazioni, è disposta, previo accertamento della prescritta frequenza ai fini
della validità dell'anno scolastico, nei confronti dell'alunno che ha conseguito una votazione non inferiore a
sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo
l'ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi. Il giudizio di idoneità di cui
all'articolo 11, comma 4-bis, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni, e' espresso dal
consiglio di classe in decimi, considerando il percorso scolastico compiuto dall'allievo nella scuola secondaria
di primo grado.
[...]
4. Alla valutazione conclusiva dell'esame concorre l'esito della prova scritta nazionale di cui all'articolo 11,
comma 4-ter, del decreto legislativo n. 59 del 2004, e successive modificazioni. I testi della prova sono scelti
dal Ministro tra quelli predisposti annualmente dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di
istruzione (INVALSI), ai sensi del predetto comma 4-ter.
90
5. L'esito dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo è espresso secondo le modalità previste
dall'articolo 185, comma 4, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come sostituito
dall'articolo 3, comma 3-bis, del decreto-legge.
6. All'esito dell'esame di Stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova di cui al
comma 4, e il giudizio di idoneità di cui al comma 2. Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi
ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all'unità superiore per frazione pari o
superiore a 0,5.
7. Per i candidati di cui al comma 3, all'esito dell'esame di Stato e all'attribuzione del voto finale concorrono
solo gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa la prova di cui al comma 4.
8. Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della
commissione esaminatrice con decisione assunta all'unanimità.
[...]
Art. 7.
Valutazione del comportamento
1. La valutazione del comportamento degli alunni nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado,
di cui all'articolo 2 del decreto-legge, si propone di favorire l'acquisizione di una coscienza civile basata sulla
consapevolezza che la libertà personale si realizza nell'adempimento dei propri doveri, nella conoscenza
e nell'esercizio dei propri diritti, nel rispetto dei diritti altrui e delle regole che governano la convivenza
civile in generale e la vita scolastica in particolare. Dette regole si ispirano ai principi di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni.
2. La valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi in sede di scrutinio intermedio o finale
e' decisa dal consiglio di classe nei confronti dell'alunno cui sia stata precedentemente irrogata una
sanzione disciplinare ai sensi dell'articolo 4, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno
1998, n. 249, e successive modificazioni, e al quale si possa attribuire la responsabilità nei contesti di
cui al comma 1 dell'articolo 2 del decreto-legge, dei comportamenti:
a) previsti dai commi 9 e 9-bis dell'articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998,
n. 249, e successive modificazioni;
b) che violino i doveri di cui ai commi 1, 2 e 5 dell'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 24
giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni.
3. La valutazione del comportamento con voto inferiore a sei decimi deve essere motivata con riferimento ai
casi individuati nel comma 2 e deve essere verbalizzata in sede di scrutinio intermedio e finale.
4. Ciascuna istituzione scolastica può autonomamente determinare, nei limiti delle risorse finanziarie
disponibili a legislazione vigente, anche in sede di elaborazione del piano dell'offerta formativa,
iniziative finalizzate alla promozione e alla valorizzazione dei comportamenti positivi, alla prevenzione di
atteggiamenti negativi, al coinvolgimento attivo dei genitori e degli alunni, tenendo conto di quanto previsto
dal regolamento di istituto, dal patto educativo di corresponsabilità di cui all'articolo 5-bis del decreto del
Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, e dalle specifiche esigenze
della comunità scolastica e del territorio. In nessun modo le sanzioni sulla condotta possono essere applicate
agli alunni che manifestino la propria opinione come previsto dall'articolo 21 della Costituzione della
Repubblica italiana.
Art. 8.
Certificazione delle competenze
1. Nel primo ciclo dell'istruzione, le competenze acquisite dagli alunni sono descritte e certificate al termine
della scuola primaria e, relativamente al termine della scuola secondaria di primo grado, accompagnate
anche da valutazione in decimi, ai sensi dell'articolo 3, commi 1 e 2, del decreto-legge.
2. Per quanto riguarda il secondo ciclo di istruzione vengono utilizzate come parametro di riferimento, ai fini
del rilascio della certificazione di cui all'articolo 4 del decreto del Ministro della Pubblica Istruzione 22 agosto
2007, n. 139, le conoscenze, le abilità e le competenze di cui all'allegato del medesimo decreto.
3. La certificazione finale ed intermedia, già individuata dall'accordo del 28 ottobre 2004 sancito in sede di
Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, per il
riconoscimento dei crediti formativi e delle competenze in esito ai percorsi di istruzione e formazione
91
professionale, è definita dall'articolo 20 del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226.
4. La certificazione relativa agli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria di
secondo grado è disciplinata dall'articolo 6 della legge 10 dicembre 1997, n. 425, e successive modificazioni.
5. Le certificazioni delle competenze concernenti i diversi gradi e ordini dell'istruzione sono determinate
anche sulla base delle indicazioni espresse dall'Istituto nazionale per la valutazione del sistema di
istruzione (INVALSI) e delle principali rilevazioni internazionali.
6. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e ricerca, ai sensi dell'articolo 10, comma 3, del
decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, sono adottati i modelli per le certificazioni
relative alle competenze acquisite dagli alunni dei diversi gradi e ordini dell'istruzione e si provvede ad
armonizzare i modelli stessi alle disposizioni di cui agli articoli 2 e 3 del decreto-legge ed a quelle del
presente regolamento.
Art. 9.
Valutazione degli alunni con disabilità
1. La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle
disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano
educativo individualizzato previsto dall'articolo 314, comma 4, del testo unico di cui al decreto legislativo n.
297 del 1994, ed è espressa con voto in decimi secondo le modalità e condizioni indicate nei precedenti
articoli.
2. Per l'esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte, utilizzando le risorse finanziarie disponibili a
legislazione vigente, prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale di cui
all'articolo 11, comma 4-ter, del decreto legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni, corrispondenti
agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell'alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai
livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario in relazione al piano educativo
individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore
equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma di licenza.
3. Le prove dell'esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l'uso di attrezzature tecniche e
sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario, previsti dall'articolo 315,
comma 1, lettera b), del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994. Sui diplomi di licenza è
riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle
prove.
4. Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale
attestato è titolo per l'iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento di
crediti formativi validi anche per l'accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione.
5. Gli alunni con disabilità sostengono le prove dell'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo
dell'istruzione secondo le modalità previste dall'articolo 318 del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297
del 1994.
6. All'alunno con disabilità che ha svolto un percorso didattico differenziato e non ha conseguito il diploma
attestante il superamento dell'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo, e' rilasciato un attestato recante
gli elementi informativi relativi all'indirizzo e alla durata del corso di studi seguito, alle materie di
insegnamento comprese nel piano di studi, con l'indicazione della durata oraria complessiva destinata a
ciascuna, alle competenze, conoscenze e capacità anche professionali, formativi documentati in sede di
esame.
Art. 10.
Valutazione degli alunni con difficoltà specifica di apprendimento (DSA)
1. Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e
la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono
tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell'attività
didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione
vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
2. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità
differenziazione delle prove.
[...]
92
Art. 14.
Norme transitorie, finali e abrogazioni
[...]
7. A decorrere dall'anno scolastico di entrata in vigore della riforma della scuola secondaria di secondo grado,
ai fini della validità dell'anno scolastico, compreso quello relativo all'ultimo anno di corso, per procedere alla
valutazione finale di ciascuno studente, è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell'orario annuale
personalizzato. Le istituzioni scolastiche possono stabilire, per casi eccezionali, analogamente a quanto
previsto per il primo ciclo, motivate e straordinarie deroghe al suddetto limite. Tale deroga è prevista per
assenze documentate e continuative, a condizione, comunque, che tali assenze non pregiudichino, a giudizio
del consiglio di classe, la possibilità di procedere alla valutazione degli alunni interessati. Il mancato
conseguimento del limite minimo di frequenza, comprensivo delle deroghe riconosciute, comporta l'esclusione
dallo scrutinio finale e la non ammissione alla classe successiva o all'esame finale di ciclo.
C.M. N°49 DEL 2010
[...] La valutazione, peraltro, scaturisce dalla fiducia nelle potenzialità di ogni studente e si propone di
seguirne i progressi in itinere. Le scuole e i docenti hanno il dovere di mantenere elevati i livelli attesi di
apprendimento nei confronti di tutti gli studenti, indicando traguardi intermedi da raggiungere, accertando i
progressi compiuti e rendendo consapevoli i singoli studenti del proprio bagaglio di conoscenze e di
competenze in via di costruzione, fornendo loro indicazioni per il miglioramento.
[...] La preparazione di ogni studente viene valutata giornalmente e periodicamente sino ad arrivare alla
valutazione conclusiva in sede di esame di Stato. Da qualche anno i livelli di apprendimento degli studenti
sono anche analizzati attraverso prove valutative esterne, nazionali ed internazionali, e, in un numero
crescente di scuole, sono state introdotte forme strutturate di certificazione nel campo delle competenze
linguistiche e informatiche.
[...]In questo quadro anche la valutazione del comportamento restituisce ad ogni studente un riscontro
puntuale sulle modalità di partecipazione al lavoro scolastico, sull’assiduità dell’impegno, sulla regolarità
della presenza, sulla condivisione degli obiettivi formativi...
[...]E tuttavia la valutazione non può nascondere o sottovalutare quelle carenze gravi che pregiudicano la
prosecuzione lineare del percorso. Ogni studente deve disporre di una informazione appropriata anche per
una processuale assunzione di responsabilità rispetto al proprio progetto di progressione negli studi. Non a
caso il regolamento sulla valutazione prevede, a fronte di non compiuto raggiungimento degli obiettivi
previsti, che la scuola provveda “ad inserire una specifica nota al riguardo nel documento individuale di
valutazione e a trasmettere quest’ultimo alla famiglia”(D.P.R 122/2009 art 2 comma 7).
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
Cosa valutiamo nei ragazzi?
Parlando di valutazione si richiama alla mente quali sono i criteri ispiratori seguiti dai docenti ed esplicitati
nel POF del nostro istituto, i cosiddetti obiettivi formativi, fra cui quello a carattere più generale:

Promuovere lo sviluppo della personalità in tutte le direzioni (etiche, sociali, religiose, intellettive,
creative, operative…)
Ed anche:
 Favorire:
o La progressiva maturazione della coscienza di sé e del proprio rapporto col mondo esterno
o La progressiva acquisizione di un’immagine sempre più chiara e approfondita della realtà
sociale
o Lo sviluppo della socialità intesa come partecipazione alla vita di gruppo
o La conquista di capacità logiche, scientifiche, artistiche, operative
93
o
o
o

La maturazione della propria identità di fronte ad un contesto sociale sempre più complesso
La convivenza democratica, intesa come interiorizzazione di principi e di valori morali in
grado di ispirare atteggiamenti di apertura, accettazione, interazione costruttiva con gli altri
L’acquisizione di un livello culturale adeguato alle potenzialità di ognuno
Perseguire:
Il raggiungimento di una preparazione di base e porre le premesse per il proseguimento del
percorso formativo
La scuola quindi si pone come il luogo della crescita umana, sociale e culturale del ragazzo. Crescita che vede
protagonisti attivi i docenti, per la dimensione culturale ma non solo, con i contributi dei compagni, del
personale scolastico (educatori e ATA) e, soprattutto, dei genitori, per l’area umana e sociale.
In questo contesto così articolato, come si inserisce la valutazione?
Riguarda esclusivamente gli apprendimenti raggiunti sia a livello di conoscenze e di abilità, sia a livello più
ampio di competenze oppure si deve esprimere anche in merito alle “abilità di vita” o “life skills”?
Ad esempio quanto riesce ad essere rilevato il progresso raggiunto da uno studente in termini di crescita
umana, nella gestione dei successi e degli insuccessi, nella ricerca di equilibrio nei rapporti personali, nel
controllo del livello di autostima ecc...?
E allo stesso modo come si inseriscono in questo contesto tutti gli aspetti legati in modo più specifico al
cosiddetto “metodo di studio”: capacità di ascolto, organizzazione personale e del lavoro, ricerca del livello
di approfondimento, consapevolezza nella veridicità dei risultati raggiunti, autovalutazione...
Si dirà che tutte queste caratteristiche rientrano effettivamente nella voce comportamento e che è così che
questo elemento fondamentale di valutazione viene utilizzato nella nostra scuola, in modo pressoché
uniforme da tutto il corpo docente. Salvo poi, presumibilmente, dare una netta prevalenza agli aspetti
riguardanti principalmente la condotta.
Nel valutare invece le competenze disciplinari così come figurano a tutt’oggi nel documento di valutazione a
conclusione del primo ciclo di istruzione, quanto pesano i livelli raggiunti in ogni singola disciplina in termini
di conoscenze e abilità specifiche? Si nota che i giudizi sulle competenze molto spesso ricalcano i voti espressi
nella corrispondente materia nonostante questi ultimi siano stati ridotti ad una semplice quantificazione,
depauperati dagli aspetti di analisi qualitativa del percorso effettuato.
Ed è pur vero che, secondo i dettami della normativa vigente, qualora si intendesse utilizzare il pur riduttivo
voto numerico, per esprimere comunque un percorso fatto dall’alunno, considerando il punto di partenza e
quello di arrivo, le caratteristiche personali, l’impegno profuso, il desiderio di progredire, tale valutazione del
percorso avviene fino al momento dell’ammissione all’Esame di Stato; oltre quel limite interviene giocoforza
la misurazione oggettiva delle prove d’esame (soprattutto con la Prova Nazionale) e con l’obbligo della media
aritmetica. A questo punto l’esame non è più parte integrante e conclusiva del processo formativo né uno
strumento che contribuisce alla valutazione dell’intero percorso dell’alunno nell’arco del triennio.
In che modo?
Descrivere quali sono le strategie che ogni singolo docente pone in atto per valutare tutti gli aspetti relativi
alla formazione di un alunno è pressoché impossibile dal momento che in ognuno di essi sono presenti
modalità legate alla sfera emotiva personale, al livello di empatia instaurato con ogni singolo discente, alle
posizioni ideologiche in merito alle condizioni di oggettività delle prove scritte somministrate (peso della fase
di misurazione all’interno di una valutazione), all’attenzione posta nei confronti della ricerca continua
(dinamicità dell’atto valutativo) all’interno del processo insegnamento/apprendimento.
Di sicuro nella valutazione è presente, in proporzioni variabili, la misurazione:



Prove oggettive a risposta chiusa: risposta multipla, vero o falso, associazioni,
completamento, questionari
Prove di calcolo, elaborati di disegno tecnico, elaborati di arte, prove musicali, prove fisicosportive, prove di applicazioni di regole e procedure
Resoconti esperienziali, diari, osservazioni, prove argomentative, prove linguistiche
così come le attività necessarie alla formulazione delle valutazioni:
94




Lettura e interpretazione dei dati
Collocazione dei dati all’interno del percorso formativo dell’alunno
Scelta e applicazione dei criteri per la valutazione
Costruzione condivisa del giudizio valutativo dell’alunno
I dati dell’Istituto
Si riportano in questa sezione i dati raccolti relativi agli esiti delle classi terze nel periodo che va dall’anno
scolastico 2006/07 al 2010/11.
Si nota che la percentuale dei non ammessi (in rosso) nel suindicato periodo è leggermente maggiore nelle
femmine anche se la differenza con i maschi non è ritenuta rilevante per considerazioni di genere (fig. 1).
Fig.1
Nelle figure seguenti sono riportati invece i risultati degli esami di licenza della terza media in forma di
istogramma delle frequenze assolute e nelle corrispondenti percentuali.
A.S. 2009/10
Fig. 2
Mentre nella fig. 2, riportante i voti degli alunni licenziati nell’a.s. 2009/10, si assiste ad una pressoché
uguale distribuzione dei vari valori sia per i maschi che per le femmine, unico caso dell’intera rilevazione, nei
grafici successivi (figg. 3, 4, 5) si nota invece una evidente difformità tra i due generi:
A.S. 2006/07
95
Fig. 3
A.S. 2007/08
Fig.4
A.S. 2008/09
Fig. 5
Nel triennio 2006/2009 infatti, i maschi hanno ottenuto un voto in uscita in buona parte attestato sul
sufficiente/buono, ovvero 6/7; la curva che unisce le sommità delle barre è costantemente in netta discesa.
Tale situazione non si verifica nelle studentesse per le quali si registra una costante maggiore uniformità di
distribuzione dei dati.
Vediamo la stessa situazione dal punto di vista delle corrispondenti percentuali:
fig. 6: valori percentuali esami di
stato 2006/07
fig. 7: valori percentuali esami di
stato 2007/08
96
fig. 8: valori percentuali esami di
stato 2008/09
Il crollo del valore dei maschi nelle fasce alte dello spettro di valutazione è ancora più evidente ed apre la
strada a valutazioni di genere.
Alunne e alunni
Ad un’analisi a caldo di tale situazione i commenti più frequenti sono del tipo: “una scuola fatta più a misura
delle studentesse”, “è normale poiché le ragazze sono più diligenti e più impegnate nello studio”, “le
ragazze, solitamente più precoci nel processo di maturazione, tendono ad essere maggiormente
responsabili”...
Ad una più attenta riflessione non può sfuggire che le richieste di studio continuo, di ricerca di organicità
espositiva, di maggior dedizione al lavoro, di capacità di concentrazione vengono effettivamente soddisfatte
nella maggior parte dei casi dall’utenza
femminile così come, allo stesso modo,
risulta evidente che i maschi sono meno
inclini ad accogliere sistematicamente tali
richieste: meno capaci di mantenere la
concentrazione a lungo, meno dediti ad
approfondire le conoscenze acquisite e a
potenziare
le
abilità
(linguistiche,
procedurali, tecnico-pratiche) e il metodo
di studio.
Tutto ciò è presumibilmente dovuto ad
una differenza di genere presente per
natura tra i maschi e le femmine.
Escludendo comunque in essa differenze
nelle capacità intellettive e nella
motivazione ad apprendere.
Se tale differenza di genere è realmente
presente la scuola crea uno scollamento
tra i giudizi in uscita, più aderenti nel
caso delle ragazze, meno completi e più
penalizzanti nel caso dei maschi.
L’alunno individuo
La differenza di genere dovrebbe essere
risolta con una struttura delle richieste
scolastiche e delle metodologie didattiche
alternativa
a
quella
attuale;
di
conseguenza la valutazione assumerebbe
forme diverse.
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Ma, ancora, la differenza di genere è solo uno degli aspetti con cui la scuola dovrebbe fare i conti, anche se è
fra le più rilevanti poiché costituisce un background stabile che tende a non essere influenzato dagli elementi
del vissuto personale; ad essa però si aggiungono successivamente tutte le caratteristiche personali di ogni
alunno che ne fanno un individuo differente da ogni altro. Ecco perché, e ancora di più, le richieste della
scuola dovrebbero essere più rispondenti alle esigenze del singolo.
Le indicazioni di individualizzazione dei percorsi formativi di cui tanto si parla negli ultimi tempi appaiono
nell’azione quotidiana più un modo per aggirare un ostacolo imposto da una legge teoricamente ineccepibile
ma praticamente poco applicabile (soprattutto perché non sostenuta da adeguate risorse) piuttosto che una
strada effettivamente percorribile per potenziare la capacità formativa della scuola. I motivi sono molteplici
e riguardano proprio tale mancanza di risorse (umane ed economiche) che dovrebbero correre parallelamente
alle intenzioni migliorative.
Questa individualizzazione pertanto, non potendo essere efficace senza adeguati investimenti da parte degli
enti proposti, deve essere resa possibile dal passaggio dalla “scuola del voto” alla “scuola delle competenze”
dove con tale termine si intenderà le competenze di vita, le abilità, espresse o potenzialmente esprimibili,
che ci rendono in grado di affrontare tutte le necessità del nostro vivere sociale, di programmare
consapevolmente il nostro domani e di mantenerci in equilibrio psicofisico.
Delle competenze di vita vi fanno parte anche le conoscenze disciplinari acquisite e consolidate, il progresso
compiuto rispetto al punto di partenza, e le molteplici caratteristiche che vengono comprese nella voce”
comportamento”.
Perché i livelli raggiunti nei saperi disciplinari vengano compresi nell’analisi delle competenze dovranno
essere più uniformi possibili per cui è necessario che ogni gruppo di docenti delle materie affini elabori uno
strumento con cui esplicitare le richieste e i livelli corrispondenti. In molte scuole ad esempio viene
elaborata, ad inizio anno, una griglia di valutazione disciplinare per ogni materia.
Ecco un esempio da www.dienneti.it :
La valutazione delle abilità raggiunte viene fatta con lo stesso sistema di indicazione del livello utilizzato
nella scheda delle competenze:
1 - livello iniziale
2 - livello intermedio
3 - livello completo
4 - livello avanzato
Le nuove generazioni
Alla rapidità con cui le strutture tecnologiche della nostra società si vanno aggiornando, tanto da rendere
obsolete le precedenti in tempi brevissimi, corrisponde il rinnovarsi di alcune delle nuove abilità dei ragazzi
nel medesimo ambito. Accade con frequenza sempre maggiore che per l’utilizzo di un telefono cellulare touch
screen si ricorra ai consigli di un adolescente, oppure che gli si chieda un consiglio per effettuare una
videochiamata in piattaforma skype o messenger o video chat di facebook e twitter...
L’upgrade subìto dai nativi digitali ha fatto guadagnare loro l’appellativo di Generazione 2.0 (più spesso
“Generazione del Web 2.0) poiché sono cresciuti con l’utilizzo della rete evoluta in Web 2.0: da Wikipedia.it:
Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare uno stato dell'evoluzione del World Wide Web, rispetto alla
condizione precedente. Si tende a indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che
permettono uno spiccato livello di interazione tra il sito web e l'utente (blog, forum, chat, wiki, flickr,
youtube, facebook, myspace, twitter, google+, linkedin, wordpress, foursquare, ecc.) ottenute tipicamente
attraverso opportune tecniche di programmazione Web afferenti al paradigma del Web dinamico in
contrapposizione al cosiddetto Web statico o Web 1.0.
Il distacco generazionale, da sempre parte integrante in un sistema educativo con processo di
insegnamento/apprendimento, docente/discente, senior/junior, assume in questo contesto una forma
anomala rispetto a quanto la storia ci ha abituato.
Le differenze non sono comportamentali, ideologiche, negli interessi, bensì nelle abilità, nelle capacità di vita
quotidiana: i giovani sanno fare molte cose che sono del tutto avulse dalle normali pratiche del docente
medio della scuola italiana (che, com’è noto, ha la classe insegnanti più vecchia d’Europa) e, molto spesso,
anche da quelle dei genitori.
A questo punto, poiché la tecnologia non può più essere considerato altro da noi, almeno nella sfera
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professionale, sono i ragazzi che insegnano agli adulti, ribaltando così la piattaforma canonica. Per dire la
velocità con cui cambiano i fenomeni: fino a poco tempo fa, ad un docente bastava seguire il campionato di
calcio, leggere Harry Potter o guardare una puntata dei Simpson per avere una via di accesso al mondo degli
alunni. Oggi è tutto più complicato: si esce da scuola alle 13:00 ma alle 13:15 si twitta e si whatsappa...
Proprio perché tutto è così rapido dobbiamo decidere in fretta cosa intendiamo fare dal punto di vista
scolastico: se considerare o no tali cambiamenti, ed in che modo, e se ha ancora senso valutare solo certe
competenze “classiche” senza aggiungere elementi che tengano in considerazione queste neocompetenze
indipendentemente dal fatto che per qualcuno non siano considerate sufficientemente utili.
La scuola infine non deve sottovalutare la tendenza patologica di alcuni fenomeni sociali emergenti nei
giovani e giovanissimi legati alle nuove tecnologie quali nerd, geek e hikikomori.
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