DEL POPOLO I maggiori passivi registrati nella cantieristica di Krsto Babić I principali problemi che si trova a dover affrontare l’economia nostrana è la bassa competitività, l’alto tasso di disoccupazione, l’irrisorio istinto imprenditoriale, l’arretratezza tecnologica, lo scompenso creatosi nello sviluppo delle varie regioni della Croazia e la burocrazia. Indubbiamente, anche l’infrastruttura inadeguata o peggio ancora completamente inesistente non favorisce lo sviluppo delle imprese. È proprio questo l’handicap che sta alla base della stagnazione della Regione litoraneo-montana. Tuttavia, il 9 febbraio scorso la Banca europea per gli inve- stimenti (BEI) ha concesso alla società “Autoceste Rijeka – Zagreb” il mutuo a tasso agevolato per la realizzazione dell’ampliamento dell’autostrada Fiume – Zagabria (210 milioni di euro). Al termine della cerimonia nel corso della quale è stato firmato il suddetto contratto, il primo ministro croato, Ivo Sanader, ha annunciato che entro il 2012 potrebbe essere completata anche la ferrovia direttissima destinata a collegare il capoluogo del Quarnero alla capitale, un investimento di 8 miliardi di kune. Segue a pagina 2 economia &finanza ce vo /la .hr dit w.e ww L’economia regionale boccheggia ma non si arrende An no II 06 • n. 1 2 • Giovedì 23 marzo 20 IL PUNTO di Viviana Ban La domenica della discordia Il lavoro domenicale continua ad essere un tema di grande attualità. La questione continua a seminare zizzania tra i datori di lavoro, i dipendenti, i vertici dello Stato, i politici e anche la Chiesa. Tutti hanno da dire qualcosa. Anche le centrali sindacali sono in discordia tra di loro e non si rendono conto che in questo modo il loro ruolo si indebolisce a favore di chi si batte per abolire la domenica lavorativa e a sfavore dei lavoratori, eterne vittime del sistema. Ma perché il lavoro domenicale è diventato un problema così scottante? Semplicemente perché i datori di lavoro si rifiutano di rispettare la legge e di pagare chi lavora la domenica secondo le norme vigenti nel nostro Paese. Inoltre il problema sembra riguardi solamente il settore commerciale, ovvero i negozi e soprattutto i grandi centri commerciali. Ma ci sono tante altre professioni che lo esigono e che non vengono citate. Sembra infatti che la questione sia sorta proprio con l’apertura dei grandi centri commerciali, dove i dipendenti possono scegliere se lavorare come lo impone il padrone oppure passare in amministrazione, ritirare il libretto di lavoro e tornare a far parte dell’esercito dei disoccupati. Pur di mantenere il posto di lavoro sono disposti a far calpestare i propri diritti. I datori di lavoro ne sono consapevoli e approfittano. Basterebbe, dicevamo, rispettare la legge e includere più energicamente gli organi dell’ispettorato, ma anche questo rappresenta un problema. Gli ispettori sono in pochi e non riescono a smaltire tanto lavoro. E poi, in questo caso, anche loro dovrebbero lavorare la domenica. Sembra proprio che trovare una soluzione alla questione sia quasi impossibile. E invece esiste, non è necessario inventarla, ed è anche molto semplice. Abolire il lavoro domenicale è impossibile. Pensiamo all’economia in crisi, al turismo che pur timidamente sta dando segnali positivi. Sono settori dove il lavoro domenicale è d’obbligo, basta pagarlo in maniera onesta e adeguata e la questione sarà risolta. 2 economia&finanza Giovedì, 23 marzo 2006 ATTUALITÀ I maggiori passivi registrati nel settore della cantieristica IL DETTAGLIO Mobile Banking: in banca con un pollice Tra le cinque banche al mondo che hanno attivato il servizio Mobile Banking risulta pure la Erste bank. Il servizio Erste mBankig è stato reso disponibile ai clienti dalla fine dello scorso anno ed ha avuto immediatamente successo. Finora infatti sono state inoltrate circa 4.000 richieste di attivazione. L’Erste mBanking. Il servizio consente all’utente di accedere tramite un telefonino e il sistema GPRS, usando l’applicazione Java, ad un servizio finanziario praticamente identico a quello offerto dall’Internet Banking. E’ disponibile per tutti gli utenti dotati di telefonini che supportano il sistema GPRS. Si tratta praticamente della maggior parte dei telefonini presenti sul mercato. Per accedere al servizio è necessario aprire un conto presso la Erste bank e attivare il servizio GPRS presso l’operatore di telefonia mobile. La quota mensile è di 5 kune, mentre i costi degli indennizzi per le operazioni effettuate sono identici a quelli praticati tramite Internet e dunque molto più convenienti del pagamento delle bollette agli sportelli. Esigua anche la spesa inerente il traffico GPRS da versare all’operatore. Ad esempio per accedere al proprio conto corrente, controllare il saldo ed eseguire alcune operazioni di pagamento, la spesa ammonta a 1,20 kune. Il servizio dunque offre l’opportunità di eseguire le operazioni finanziarie a basso costo, di usarlo da qualsiasi località che sia coperta dal segnale GSM/GPRS, di servirsi di diversi operatori di telefonia mobile. Il servizio Mobile Banking è stato ideato e sviluppato dalla Siemens croata. Con l’Erste mBanking si possono controllare i saldi di tutti i conti, effettuare il pagamento delle bollette e versamenti, trasferire il denaro da un conto all’altro, accedere all’archivio delle operazioni effettuate, accordare il fido bancario sul conto corrente, richiedere il carnet di assegni, vincolare il deposito, consultare il listino dei cambi, usare la calcolatrice. Il tutto senza dover recarsi in banca, ma semplicemente usando il telefono cellulare. Per qualto riguarda il livello di sicurezza del servizio da rielvare che è massimo, identico a quello garantito dall’Internet Banking. Considerati i vari livelli di crittografia e l’impossibilità di archiviare i dati sul telefono cellulare, si è tenuto anche conto della privacy. In questo modo l’mBanking rappresenta un modo sicuro, conveniente e semplice per effettuare le operazioni finanziare da qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi orario. (vb) Giovedì, 23 marzo 2006 L’economia regionale boccheggia ma non si arrende di Krsto Babić Il cantiere navale “3. maj” Dalla prima pagina U n’arteria ferroviaria che dovrebbe far diminuire di 5 volte il tempo necessario ai treni merci per coprire la distanza che separa il porto di Fiume e il confine ungaro-croato. Una volta terminata, l’opera consentirà di aumentare da 6 a 25 milioni di tonnellate la quantità di merci trasportabili su ferro, contribuendo così ad accrescere la concorrenza dello scalo quarnerino rispetto ai diretti concorrenti. Sono proprio questi i progetti, promossi dallo Stato, sui quali si basa il rilancio della Regione litoraneo-montana e della Croazia in generale. Recentemente su richiesta del Consiglio regionale la Facoltà di economia dell’Università di Fiume ha elaborato un’analisi dello stato dell’economia litoraneo-montana. Dal documento scaturiscono dati interessanti che possono aiutare a comprendere meglio il modo nel quale la stessa è concepita e quali sono gli sbocchi per il futuro. Dallo studio risulta che il 96 p.c. dei soggetti imprenditoriali della Regione è costituito dalle piccole imprese (95 p.c. la media nazionale). Il numero delle ditte è incrementato dalle 3.864 del 1994 alle 6.406 del 2004. Questa espansione non è stata uniforme. A Fiume e nelle località costiere le imprese sono cresciute di numero, mentre nel Gorski kotar e sulle isole le medesime sono diminuite. Il 51 p.c. delle società registrate nella Regione Litoraneo-montana hanno sede nel capoluogo quarnerino e solo il 4 p.c. nel Gorski kotar. In quanto a numero di società la Regione litoraneo-montana è la terza in Croazia dietro a Zagabria (33 p.c.) e alla Regione di Spalato e della Dalmazia (11 p.c.), ma davanti all’Istria (8 p.c.). Da questi dati scaturisce che l’indice di attività imprenditoriale totale (TEA) sia nell’area istro- La raffineria INA di Urinj Indicatori economici Numero degli imprenditori Numero degli occupati Guadagni complessivi Uscite complessive Profitto dopo il prelievo fiscale Perdite dopo il prelievo fiscale Risultati finanziari 3 IN BREVE Finanziamento Bers alla RBA leasing ROMA – La BERS (Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo) ha concesso un finanziamento di dieci milioni di euro alla società Raiffeisen Leasing (RBA) nell’ ambito del Programma comune della UE e della BERS destinato al finanziamento della piccola e media imprenditoria (la “EU/EBRD SME Finance Facility”). Dalla RBA è stato reso noto che si tratta di un supporto volto all’ampliamento dell’attività di leasing in Croazia e che i fondi stanziati verranno utilizzati per soddisfare le richieste di finanziamento di piccole e micro imprese per importi dai 30 mila ai 125 mila euro. Un EuroDesk presso la PBZ quarnerina del 4,47, contro una media croata del 3,6. (in Slovenia l’indice TEA ammonta a 4,6). Nel 2004 il numero degli occupati in Regione è cresciuto a 58mila persone (+2 p.c rispetto all’anno precedente), giungendo a rappresentare circa il 7 p.c. della forza lavoro complessiva del Paese. È aumentato il numero degli addetti nel commercio e nell’edilizia, mentre allo stesso tempo sono stati persi posti di lavoro nell’industria, nella ristorazione e nel settore alberghiero. La percentuale di disoccupati in Regione ammontava nello stesso periodo al 14,3 p.c. (19mila persone), contro una media nazionale pari al 18 p.c.. I maggiori datori di lavoro della Regione sono il cantiere navale “3 maj” e la compagnia armatoriale “Jadrolinija”, entrambi di Fiume. La paga media elargita in Croazia nel primo semestre del 2005 ammonta a 4.330 kune (4.173 nel 2004). Il rapporto tra lo stipendio lordo e netto è rimasto invariato ossia dell’1,43:1. In Regione la paga media nel 2004 era di 4.110 kune. I posti di lavoro meglio retribuiti erano quelli nell’industria mineraria (7.156 kune al netto), nell’approvvigionamento idrico-energetico (4.457 kune), nell’amministrazione pubblica e nella difesa (4.048 kune). I redditi più bassi erano, invece, quelli erogati nel comparto pesca (2.558 kune), nell’agricoltura, caccia e forestazione (3.036 kune). La produttività degli occupati in Regione ammontava nel 2004 a 11.283 euro, ossia il 13 p.c. in meno rispetto alla media nazionale (13.239 euro). Nella classifica del 2004 inerente alle 400 maggiori società croate, quelle litoraneo-montane erano in tutto 19. Tra queste solo la Finvest Corp s.r.l. di Čabar deteneva una posizione di leadership nel proprio settore (mobilifici). Il deficit nella bilancia commerciale con l’estero è ormai una costante dell’economia croata, che riesce a essere compensata solo grazie ai proventi del turismo. Nel 2004 la Croazia ha esportato beni e servizi per 8 miliardi di dollari, importandone invece per 16,5 miliardi. La Re- 2004 Piccoli Medi 6,140 206 24,251 11,169 9,499 7,010 9,490 6,824 414 285 487 147 -73 138 Grandi Complessivamente Piccoli 60 6,406 5,871 22,631 58,051 25,756 11,366 27,874 4,883 12,406 28,721 4,561 188 887 / 1,258 1892 / -1,070 -1,005 / ROMA – La Privredna Banka Zagreb, affiliata al Gruppo Banca Intesa, ha istituito recentemente, nell’ambito del Settore istituzioni finanziarie e finanziamenti speciali, l’ufficio PBZ - EuroDesk che fornirà consulenza ed assistenza a coloro che intendano partecipare attivamente nei programmi di assistenza messi a disposizione dall’UE e in particolare relativamente ai fondi di preadesione PHARE, ISPA e SAPARD. A seguito di bando di gara, la Privredna Banka Zagreb è stata altresì prescelta dal Ministero delle Finanze della Croazia e dalla Commissione Europea quale istituto di credito in cui verrà gestito il conto del Fondo Nazionale (parte integrante del Ministero delle finanze) preposto alla gestione dei mezzi messi a disposizione attraverso i fondi europei CARDS, PHARE, ISPA E SAPARD. Per i progetti che verranno candidati dalla Croazia nel periodo 2005-2006 sono messi a disposizione tramite i predetti fondi ben 245 milioni di euro. La PBZ sembra registrare un ottimo momento e vede aumentati i profitti dell’ 8,2 p.c. rispetto all’anno precedente con un importo che supera il miliardo di kune (circa 139 milioni di euro). Dopo tassazione, l’utile netto della PBZ è risultato essere di 799 milioni di kune (circa 110 milioni di euro) che rappresenta un aumento dell’ 8,7 p.c. rispetto al 2004. Il solo comparto bancario ha realizzato un guadagno netto di 752 milioni di kune (circa 104 milioni di euro). gione ha esportato all’estero beni e servizi per un totale di 680 milioni di dollari, importandone per 730 milioni. Paradossalmente il ramo industriale che maggiormente ha contribuito alle esportazioni è stato quello della cantieristica navale, che allo stesso tempo registra le maggiori perdite. Risultati dovuti principalmente al cambio USD/EUR sfavorevole. Oltre alla cantieristica un altro pilastro dell’economia regionale è rappresentato dalle grandi catene alberghiere il cui operato è però reso zoppicante e complicato, a scapito della crescita dei profitti, a causa della mancata privatizzazione. Per quanto concerne lo stato di salute delle imprese regionali bisogna tenere presente che il procedimento fallimentare è stato avviato nei confronti di 100 società. Si tratta del 10 p.c. di tutte le società croate che rischiano la bancarotta ossia di essere liquidate. La compagnia più grande a essere stata sottoposta a questo meccanismo di risanamento è il cantiere navale “Viktor Lenac” di Martinščica. Le prospettive di vedere risanato questo ex gigante dell’economia croata sono buone. Lo confermano l’aumento delle commissioni e la crescita del settore nel quale opera il cantiere. Il numero dei dipendenti e delle ditte appaltatrici è in crescita. Le sorti del “Viktor Lenac” continuano però a dipendere dalle scelte dei principali creditori: l’IFC, la DEG e lo Stato croato. Tutto sommato il parere degli esperti è che lo stato dell’economia della Regione litoraneomontana non si discosti troppo dalla media nazionale. Il bilancio sarebbe di gran lunga più favorevole se i profitti ottenuti in Regione dalle filiali delle grandi imprese pubbliche (JNA, HEP, Telecom..) e private (Metro, Agrokor, Getro...) fossero computati ai risultati regionali. Servono maggiori sforzi nel campo del finanziamento e sovvenzionamento alle imprese e dello snellimento della burocrazia. Si auspica pure che si riesca a portare a termine in tempi brevi e in modo trasparente la privatizzazione delle imprese che operano in campi fiorenti (turismo). Medi 185 11,522 3,378 3,309 / / / 1.-VI.2005 Grandi 52 20,712 5,113 5,156 / / / Complessivamente 6,108 57,990 13,374 13,026 / / / Autostrada: prestito dalla BEI L’albergo “Kvarner” di Abbazia ROMA – La BEI - Banca europea degli investimenti ha accordato un prestito di 210 milioni di euro alla Croazia per la realizzazione di un tratto autostradale di 44 chilometri tra Stara Sušica e Kikovica e per il completamento del tratto autostradale fra il porto di Fiume e Zagabria. Quest ultimo tratto ha poi molta importanza in quanto fa parte del settore B del corridoio che collega Budapest a Zagabria. 4 economia&finanza Giovedì, 23 marzo 2006 FINANZE Affari e beneficenza Inaugurata filiale dell’HVB Splitska banka FIUME – Si arricchisce l’offerta bancaria a disposizione dei fiumani. L’HVB Splitska banka ha inaugurato la scorsa settimana una nuova filiale, la seconda della quale dispone a Fiume (l’ottava nell’area istro-quarnerina). La sede del nuovo punto vendita dell’HVB Splitska banca si trova in pieno centro, al civico 9 di via Adamich. Ivo Bilić, membro della presidenza della HVB Splitska banka, ha spiegato che l’espansione della rete commerciale rappresenta una scelta logica nell’intento di garantire l’aumento della qualità dei servizi offerti alla crescente clientela dell’area. Per l’occasione l’HVB Splitska Banka ha devoluto al brefotrofio “Ivana Brlić Mažuranić” 50mila kune. L’assegno è stato consegnato a Sonja Kaplan, direttrice dell’ente, da parte del presidente della banca spalatina, Wolfgang Peter. La HVB Splitska banka è presente in questa parte della Croazia dal 1997. (kb) Wolfgang Peter consegna alla direttrice del brefotrofio “Ivana Brlić Mažuranić”, Sonja Kaplan, l’assegno di 50.000 kune HVB: l’ungherese OTP rinuncia BUDAPEST – L’OTP banka ha annunciato sabato scorso di rinunciare a rilevare l’HVB Splitska banka. Ciononostante i banchieri ungheresi sottolineano di non avere nessuna intenzione di desistere dall’intento di accrescere la propria quota di mercato in Croazia. I magiari non hanno voluto sottostare alle condizioni dettate dalla Banca nazionale croata (HNB), che per concedere il proprio via libera all’operazione aveva chiesto all’OTP bank di cedere la propria controllata croata o comunque di privarsi di una parte degli sportelli. Agendo in questo modo la Banca centrale desidera scongiurare l’eventualità che in una determinata area del Paese un istituto di credito possa disporre di una concentrazione tale di filiali da poter compromettere i principi della concorrenza. L’OTP è presente in Croazia dal marzo del 2005. La sede della banca è a Zara e detiene una quota di mercato pari al 3,5 p.c.. L’anno scorso l’OTP bank ha maturato in Croazia un profitto di 127,1 milioni di kune. A livello globale il Gruppo OTP ha registrato un guadagno di 4,46 miliardi di kune (158,3 miliardi di fiorini ungheresi). Il team della nuova filiale HVB con i membri del CdA della banca Quadro settimanale del mercato: analisi della Privredna Banka Zagreb Indici azionari Titoli di stato Andamento dei cambi Dopo che solo alcune settimane fa il cambio EUR/HRK era sceso al valore di 7,29, l’enorme richiesta di euro avanzata dalle banche aveva fatto lievitare la moneta unica che era finita con l’essere scambiata a 7,36. Si prevede che la prossima settimana il cambio dovrebbe mantenersi entro l’intervallo 7,33 – 7,36. Conseguentemente all’indebolimento del dollaro sui mercati mondiali, il cambio USD/HRK è scivolato a 6,02 – 6,12. Il timore insorto tra gli investitori che la FED non continui ad aumentare i tassi d’interesse, ha provocato un sensibile indebolimento della moneta verde scambiata nei confronti della moneta unica al valore più basso degli ultimi due mesi (1,2210 USD per EUR). Si prevede che questa settimana il cambio USD/HRK oscillerà tra un minimo di 6,02 e un massimo di 6,09. Mercati monetari La scorsa settimana i tassi d’interesse a breve termine sono lievemente aumentati di valore (dall’1 al 2 p.c.), ma continuano a essere notevolmente più bassi rispetto al tasso soglia delle aste conti pronto termine (3,5 p.c.). In una situazione del genere le banche non hanno dimostrato interesse per le kune offerte dalla Banca nazionale croata (HNB), scegliendo invece di rivolgersi al mercato. La settimana scorsa il tasso ZIBOR trimestrale era stato fissato al 4,68 p.c., mentre il tasso ZIBOR semestrale è sceso al 4,96 p.c.. All’asta del Ministero delle finanze sono stati piazzati titoli di Stato a breve termine per un valore di 360 milioni di kune (la domanda era di 470 milioni di kune). I tassi d’interesse 3M e 1Y erano calati rispettivamente al 3 e al 3,4 p.c.. I tassi 6M sono rimasti invariati (3,10 p.c.). Nel corso della settimana non si prevedono grossi cambiamenti per quanto concerne le variazioni dei tassi d’interesse. Mercati finanziari La scorsa settimana sul mercato obbligazionario domiciliare non si sono verificate importanti oscillazioni dei prezzi ed è stato interrotto l’ampliamento degli spread. Lo scambio di obbligazioni a clausola valutaria si è svolto nell’intervallo di 80 pips, suscitato dalla fluttuazione dei bund futur tedeschi (117,60 – 118,40). La scorsa settimana si è verificato il più grande aumento dell’indice Crobex che sia avvenuto nell’arco di un’unica settimana (+4 p.c.). Il titolo maggiormente scambiato è stato quello della Pliva, 68 milioni di kune in un unico giorno e 166 milioni di kune nell’arco della settimana. Alla Borsa valori di Zagabria sono stati scambiati titoli per un ammontare complessivo pari a 290 milioni di kune (+10,5 p.c. rispetto alla settimana precedente). Gli scambi alla Borsa di Varaždin sono ammontati a 90 milioni di kune (-3 p.c. su base settimanale), con l’indice Vin che ha ceduto lo 0,54 p.c.. Anno II / n. 12 23 marzo 2006 “LA VOCE DEL POPOLO” - Caporedattore responsabile: Errol Superina IN PIÙ Supplementi a cura di Errol Superina Progetto editoriale di Silvio Forza / Art director: Daria Vlahov Horvat edizione: ECONOMIA & FINANZA [email protected] Redattore esecutivo: Viviana Ban / Impaginazione: Saša Dubravčić Collaboratori: Krsto Babić / Foto: Goran Žiković