Al via la 63.esima edizione dell’autoshow
Salone di Francoforte:
si riparte da qui
Fiume, la Fiera Nautica
spegne 25 candeline
Pagina 8
Pagina 2
DEL POPOLO
In Croazia vendite diminuite del doppio
Il crollo del mercato
Pagina 3
ce
vo
/la
.hr
dit
w.e
ww
motori
An
no
I
• n. 1
9
200
• Martedì, 15 settembre
Abbiamo calcolato le spese da affrontare
Auto, quanto mi costi?
Pagina 5
È l’erede della Grande Punto
Arriva la Fiat Evo
l’evoluzione della specie
Pagina 4
Come scegliere lo scooter
Pagina 7
2 motori
Martedì, 15 settembre 2009
Una fra le più importanti kermesse automobilistiche del mondo
Il Salone di Francoforte
segna la ripresa
L
a crisi economica è ancora in
agguato ma, come dimostrano le recenti stime diffuse
dall’Ocse, si comincia ad intravedere qualche spiraglio di luce e in
questo contesto il Salone dell’auto di Francoforte, il più grande in
assoluto con i suoi 170 mila metri
quadrati, sta scaldando i motori.
In un parterre di 700 espositori
e 60 case automobilistiche provenienti da tutto il mondo, a partire dal 17 settembre e fino al 27 le
numerose novità in passerella, all’insegna del rispetto ambientale
ed in linea con i nuovi trend compatti, dimostrano che l’industria
dell’auto ha trovato le ricette giuste per ripartire con vigore. Anche
se la crisi non ha mancato di mietere alcune vittime, vista la defezione al Salone di Nissan, Infiniti,
Honda e Daihatsu, oltre alle filiali
di Gm Cadillac e Chevrolet.
Molte novità riservano per
Francoforte le padrone di casa tedesche. Alla Mercedes anteprima
per la Classe E Station Wagon e
per il modello sperimentale BlueZero E-Cell Plus, molto simile
all’auto che entrerà in produzione, una elettrica che si ricarica da
sola. Possibile anche l’annuncio
di un accordo con Renault per la
realizzazione in joint venture dell’erede della Smart ForFour, da
realizzare sulla piattaforma della
prossima Twingo.
La 458 Italia: nessuna auto sa esercitare tanta “attrazione fatale” quanto una Ferrari
Tra gli stand della Volkswagen la nuova Polo a 3 porte, la
Golf Variant e, forse, la Concept
Bluesport, mentre in casa Audi è
attesa la nuova A5 Sportback e
in Porsche la 911 Turbo. Il gruppo Bmw presenta in passerella
mondiale, oltre alla versione definitiva della Serie 5 Gran Turismo, anche il suv compatto X1 e
le versioni ibride della X6 e della Bmw 7. C’è attesa inoltre per
la misteriosa elettrica Megacity
concept. In anteprima i concept
Mini Coupè e Speedster e riflettori puntati sulla nuova baby Rolls-Royce Ghost. La Opel espone
invece la nuova Astra e la Ford la
nuova C-MAX.
Novità importanti anche dal
fronte francese. Al Salone dovrebbe arrivare l’annuncio dell’accordo tra il gruppo Psa e la
Mitsubishi per lo sviluppo di due
city car da vendere in Europa, realizzate sulla base della Mitsubishi
i-MiEV elettrica già in vendita in
Giappone. Inoltre, Peugeot svela
la coupé RCZ e Citroen la nuova C3. Renault presenta la nuova
berlina tre volumi Fluente.
Tra le “big” asiatiche la Toyota presenta la Prius plug-in, le
versioni ibride di Auris, Land
Cruiser e iQ e la nuova iQ 4x4.
Lexus debutta con il concept di
una nuova compatta e Hyundai è presente con il successore
del Tucson. In passerella anche
il nuovo concept Cygnet, nuova
citycar dell’Aston Martin realizzata insieme a Toyota sulla base
della iQ.
Tra le novità italiane Ferrari
e Maserati hanno scelto Francoforte per due anteprime mondiali:
la Ferrari 458 Italia e la Maserati
GranCabrio. La nuova vettura del
cavallino rampante sostituisce la
F 430 e. Con la GranCabrio della
Maserati invece, prima cabriolet
a quattro posti della casa modenese, si completa la terza punta
del Tridente: alla berlina Quattroporte e la coupè GranTurismo
si aggiunge ora la cabriolet GranCabrio. In casa Fiat, riflettori
puntati sulla Punto Evo, l’evoluzione della Grande Punto che
nella versione 1.4 adotta il nuovo motore Multiair. Quest’anno a segnare l’esordio del nuovo gruppo nato con la Chrysler,
i marchi Fiat, Lancia, Alfa, Ferrari, Maserati e Abarth saranno
esposti accanto a Chrysler, Dodge e Jeep in un grande stand al
padiglione 6.
La Hyundai ix35, l’erede del Tucson
La nuova Ford C-Max arriverà sul mercato all’inizio della prossima estate
La Volkswagen Polo tre porte farà il suo bagno di folla a Francoforte e poi raggiungerà sul mercato la sorella a cinque porte in autunno
Mercedes BlueZero: grazie alla combinazione tra trazione elettrica e motore a combustione,
il prototipo ha un’autonomia di 600 km, 100 dei quali si possono percorrere in “elettrico”
motori 3
Martedì, 15 settembre 2009
Le vendite sono calate del 53,5 per cento rispetto ad un anno fa
Il crollo vertiginoso
del mercato croato
N
on è certo agosto, che vale
la metà delle immatricolazioni di un mese medio, a
dettar legge sulle sorti del mercato. Però, i risultati delle vendite
delle automobili lo scorso mese
in Croazia, sono assolutamente scoraggianti. Rispetto ad agosto 2008, è stato venduto il 53,5
Tornando al mese di agosto,
va ribadito che sono state piazzate
soltanto 2.340 automobili. E dire
che il peggiore mese era risultato
giugno con 4.121 immatricolazioni, mentre in luglio le concessionarie sono riuscite ad attirare
4.637 acquirenti. Dunque, il meglio e il peggio finora si è avuto
Nei primi otto mesi sono state
immatricolate 32.308 auto, quasi
il doppio in meno rispetto
allo stesso periodo dell’anno scorso
per cento di vetture in meno. Un
calo desolante, che va ad accodarsi a quelli dei mesi precedenti. I
numeri non mentono: da gennaio
durante l’estate, ma l’autunno si
preannuncia ancor più preoccupante, se si prende in considerazione la tassa anticrisi, l’aumento
La più grande delusione è risultata
l’italiana Fiat: i suoi modelli sono
stati estromessi dalla Top 20
a fine agosto sono state immatricolate 32.308 auto, ossia quasi il doppio in meno rispetto allo
stesso periodo dell’anno scorso,
quando sulle strade croate sono
“scesi” 63.150 veicoli. Stiamo
parlando di un calo generale del
48,8 per cento.
dell’IVA e varie altre “soluzioni”
del Governo. Non bisogna nemmeno dimenticare che gli istituti
bancari hanno reso più difficoltosa
la concessione dei crediti per l’acquisto di veicoli. Quindi, è difficile pensare che qualcuno sia così
coraggioso da sedersi al volante di
una nuova auto se domani potrebbe rimanere senza lavoro.
Soltanto fino all’anno scorso
il mercato automobilistico croato
veniva definito “incredibile”, poiché le concessionarie facevano affari d’oro, mentre in Europa i dealer boccheggiavano alla ricerca di
automobilisti intenti ad acquistare
una nuova vettura. Ora la tendenza si è invertita. Secondo l’agenzia “Jato Dynamics”, le vendite
nel Vecchio Continente sono aumentate in luglio del 3,3 per cento
rispetto allo stesso mese del 2008.
A tirare il mercato fuori dalla crisi ci sta pensando soprattutto la
Germania con un +29,5 per cento.
L’Italia è “cresciuta” dell’8,5 per
cento, la Francia del 7 e la Gran
Bretagna di 2 punti percentuali.
Peggio della Croazia finora hanno fatto soltanto l’Ungheria e la
Romania.
Piangono anche le speciali graduatorie riservate ai modelli e alle
Case automobilistiche. Al primo
posto per vendite in Croazia troviamo, come sempre, la Opel, che
guida entrambe le classifiche. La
Casa tedesca detiene l’11,3 per
cento del mercato (3.657 auto
piazzate da gennaio ad agosto),
mentre la Astra è la più venduta,
con 2.253 immatricolazioni nei
primi otto mesi dell’anno. Seguono la Volkswagen (3.059 vetture)
e la Renault (2.903). Tra i modelli, dietro all’Astra, troviamo la
Opel Astra è l’auto preferita dai croati
Volkswagen Golf con 1.317 e la
Renault Clio con 1.115 immatricolazioni.
La crisi ha colpito anche il settore delle auto di lusso, che vengono acquistate soprattutto come li-
La Opel Astra continua a comandare
la classifica delle auto più vendute:
finora sono 2.253 le immatricolazioni
La più grande delusione è risultata l’italiana Fiat, che per anni
ha dato del filo da torcere, sul mercato croato, alle tedesche. La Casa
torinese, infatti, non si trova nemmeno tra le prime venti né tra i
produttori, né tra i modelli più
venduti nel mese di agosto.
mousine per i direttori delle grandi aziende. La Mercedes, l’Audi e
la BMW hanno venduto assieme
soltanto 132 automobili. Ma nonostante la recessione, in Croazia
ci sono moltissime persone ricche,
come dimostra una Ferrari e una
Bentley vendute lo scorso mese.
La Škoda Octavia tiene il passo grazie all’ottimo rapporto qualità-prezzo
Suzuki Sx4, la SUV più venduta
Nella top ten troviamo anche la Ford Focus
Renault Clio: 1.115 immatricolazioni nei primi otto mesi dell’anno
4 motori
Martedì, 15 settembre 2009
Al debutto la seconda generazione della Grande Punto
Fiat Evo, l’evoluzione della specie
L
o dicono i contenuti e lo
dice pure la linea che il model year 2010 della Grande
Punto segna una svolta nella storia
di questo modello. Alla Fiat, però,
hanno voluto sottolineare per bene
la cosa anche a livello del nome,
perché certe cose è meglio metterle in evidenza per bene. Al bando dunque le parole facelift e restyling. Per la best-seller torinese
si tratta di sviluppo bello e buono,
di evoluzione della specie che nel
nome sarà sintetizzata con Evo. E
chissenefrega se quell’appellativo
è da sempre quello che caratterizza le versioni da sparo della Mitsubishi Lancer.
UN VOLTO NUOVO Come
spesso accade in queste occasioni,
la fiancata e i lamierati principali
restano quelli di sempre. Cambiano invece i gruppi ottici e il muso,
con una mascherina più importante e cambiano anche i fascioni paraurti, che con le loro forme più
generose fanno salire la lunghezza
a 406 cm. All’interno spunta una
nuova plancia, con forme più morbide e ricercate.
BOTTE PIENA Le novità più
importanti non si vedono però nelle foto pubblicate dalla Fiat, e sono
ben nascoste sotto il cofano. La
seconda generazione della Punto
porta, infatti, con sé anche motori inediti, più prestanti, risparmiosi
ed ecologici. Sul fronte a benzina,
in particolare, arriva la tecnologia
MultiAir, che prevede l’impiego di
un nuovo sistema elettro-idraulico
per la gestione della distribuzione
e quindi delle valvole. Il tutto permette di ottenere una combustione più efficiente nelle camere di
scoppio, con un guadagno sensibile di potenza e coppia (10-15 p.c.)
a frante di un taglio dei consumi e
delle emissioni nocive.
ONNIVORA Lo stesso tipo
di progressi si registra anche sul
lato a gasolio, con il lancio della
seconda generazione del turbodiesel 1.3 MultiJet. I suoi fiori all’occhiello sono un sistema Common
Rail aggiornato e nuovi iniettori
più rapidi e precisi nello schizzare
carburante nebulizzato. A completare la gamma, non mancheranno
poi le sempre apprezzate alternative a doppia alimentazione. Le
accoppiate proposte saranno due:
benzina-GPL e benzina-metano.
PIÙ RICCA In attesa di conoscere i prezzi, che saranno disponibili più a ridosso del lancio,
atteso per la metà di ottobre, due
parole le meritano anche le dotazioni, che diventano più ricche.
Giusto per fare qualche esempio,
la Punto Evo si annuncia dotata di
Una famiglia di successo
La storia di famiglia, ora, sta diventando una saga:
l’ultimo “episodio”, la Fiat Punto Evo - lo dice il
nome - rappresenta proprio l’evoluzione della Grande
Punto, presentata al Salone di Francoforte del 2005.
Ma, a sua volta, la Grande Punto è l’erede - più
grande e di look più sportiveggiante - della fortunata
Punto, presentata nel settembre 1993, realizzata in tre
serie e tuttora a listino col nome di Punto Classic. Un
successo che, fino a oggi, si misura in oltre 6,5 milioni
di vetture immatricolate. Dunque, ora Fiat potrà commercializzare insieme tutte e tre le generazioni: Punto
Evo, Grande Punto e Punto Classic. Un fenomeno.
Come fenomeno fu considerata la stessa Punto
quando uscì, 16 anni fa. La linea era opera di Giugiaro, lo schema meccanico, a motore e trazione anteriore, con retrotreno a bracci longitudinali, fu sì mutuato
dalla Tipo, ma il resto era un salto nel futuro: quanto
ad abitabilità, sicurezza e prestazioni la Punto ridefinì
i parametri della sua categoria, spingendo il segmento B verso l’alto (la vettura era lunga 3,76 metri). La
Punto prima serie, a tre e cinque porte (più la versione Cabrio), adottava motori a benzina 1.1, il nuovo
1.242, l’1.4 turbo, l’1.6 e, a gasolio, il 1.7, aspirato e
sovralimentato. Nel 1997 il modello, che aveva scalato i vertici della classifica di vendita in Italia e in altri
paesi europei, subì un restyling d’allestimento; tra i
motori arrivò il Fire 1.2 16V.
La II serie debuttò nel luglio 1999, in occasione
del centenario della marca: linee più spigolose (lunghezza della 5 porte, 3,83 metri), sempre carrozzeria a
tre e cinque porte ma con una marcata differenza estetica e funzionale. Il motore d’ingresso divenne il 1.2
8V: inoltre si segnalavano altre particolarità tecniche,
come il retrotreno a ruote interconnesse, il servosterzo
elettrico a due tarature selezionabili dal conducente e
il cambio Cvt Speedgear a controllo elettronico. Versioni sportive, l’HGT e l’Abarth, col 1.8 16V da 131
CV. Quanto ai motori diesel, oltre ai 1.9 aspirati ecco
l’1.9 JTD a iniezione diretta common rail.
Nel giugno 2003 venne lanciata la Punto terza serie, lunga 3,86 metri, caratterizzata da gruppi ottici più
grandi e dall’ampia calandra (che cambia a seconda
delle versioni). Cambi meccanici, due automatici (anche il Dualogic) e otto i motori: a spiccare, oltre al 1.4
benzina, il 1.3 Multijet 16V e il 1.2 Natural Power,
a metano, chicca per il segmento. Al top anche i 1.9
JTD e 1.9 MJT.
Nel 2005, con la Grande Punto, si voltò pagina:
design giovane e sportivo - frutto della collaborazione tra Italdesign-Giugiaro e Centro Stile Fiat -, misure
extra-large (+17 cm in lunghezza e +5 cm nel passo) e
un’abitabilità ai vertici, tanto da diventare un’alternativa a modelli di classe superiore. Molto curata anche
la sicurezza, con le cinque stelle Euro Ncap conquistate nel crash test e una dotazione fino a sei airbag. Crescono anche le prestazioni, con le brillanti versioni a
gasolio MJT - ora 1.3 e 1.6 - e le 1.4 T-Jet 16V a benzina. Senza contare poi il modello Grande Punto del
rinato marchio Abarth. Il resto è storia di oggi. Fino
alla prossima puntata.
ben sette airbag, compreso quello
per le ginocchia del guidatore. I
fendinebbia possono poi svolgere
anche la funzione di luci di svolta
mentre al capitolo infotainment si
segnala l’introduzione di un nuovo navigatore portatile Blue&MeTomTom capace di integrare anche i comandi del vivavoce con
sistema touch screen.
motori 5
Martedì, 15 settembre 2009
Calcolo sulle spese che un cittadino croato sosterrà nel corso della sua vita da conducente
Auto, ma quanto mi costi?
Un tesoretto da 1,3 milioni di kune
S
e il Governo due mesi fa non
avesse introdotto la tassa sul
lusso e l’INA non avesse aumentato il prezzo della benzina di
50 lipe per litro, l’automobilista croato medio avrebbe risparmiato circa 20mila kune sull’acquisto di una
nuova auto. Con questo importo una
famiglia si sarebbe potuta permettere
un po’ di lusso, ossia avrebbe potuto
spendere il denaro, ad esempio, per
una bella vacanza. Una crociera sul
Nilo per quattro persone, infatti, viene
a costare esattamente 20mila kune.
Quindi, non deve sorprendere il
fatto che il mercato automobilistico
croato sia in… panne. Acquistare
una nuova vettura è, quindi, diventato
sempre più un lusso, che la maggior
parte dei cittadini non può permettersi, soprattutto se si prende in considerazione che moltissimi devono restituire il mutuo per l’appartamento e
fare fronte alle spese di regia, pagare
gli studi dei figli…
L’automobilista medio è costretto a spendere mensilmente per l’auto
(con cui dal primo all’ultimo giorno
del mese percorre più di mille chilometri), nel primo anno d’acquisto,
4.250 kune. Poco meno dello stipendio medio in Croazia. Questo il risultato dei calcoli che abbiamo effettuato per capire quanto ci verrebbe a costare l’acquisto di una vettura e la sua
manutenzione nel corso di un anno.
Abbiamo puntato sulla Volkswagen Golf che, in base ai dati in possesso del Centro per i veicoli, attualmente è guidata da 118.000 croati,
ossia dall’8 per cento degli automobilisti. Per l’acquisto del modello base
bisogna sborsare 135mila kune: nelle
concessionarie della Volkswagen vie-
ne a costare 116mila kune, importo al
quale vanno aggiunte 19.180 kune
per la nuova imposta specifica sulle automobili. La maggior parte dei
clienti non riesce a pagare questa
somma in contanti e, perciò, si rivolge agli istituti bancari. Sempre secondo il Centro per i veicoli, le auto in
Croazia si comprano soprattutto con
il mutuo con anticipo zero e con termine di restituzione di sette anni. La
rata mensile del credito di 15.9000
euro ammonta a 1.500 kune, ossia
18mila kune all’anno. Adesso che abbiamo “messo le mani” sulla nuova
Golf, dobbiamo immatricolarla e assicurarla. I costi iniziali sono tantissimi: 90 kune per l’ecotest, 375 d’indennità per il pedaggio stradale, 80
d’indennità per la tutela dell’ambiente, mentre l’assicurazione di base costa circa 4.800 kune. Facendo la somma, si arriva alla conclusione che la
nostra prima visita alla Stazione per
la revisione tecnica ci viene a costare 5.455 kune. L’automobilista croato paga anche l’assicurazione kasko
di 3.000 kune.
La nostra Golf è ora pronta per
scendere in strada, però anche qui
le spese non mancano, anzi. Per un
litro di benzina bisogna spendere
più o meno 8 kune (il prezzo cambia ogni sette giorni). In media una
vettura in Croazia percorre all’anno
13.240 chilometri. La Golf consuma
7 litri su 100 chilometri e, quindi, si
evince che soltanto per la benzina il
proprietario della “tedesca” spenderà
circa 580 kune al mese o 6.900 kune
all’anno. Poi c’è il nodo parcheggio.
A Fiume, ad esempio, sono sempre
meno le zone cittadine in cui non
sono tracciate le linee blu. Chi decide
di fare il furbo, ossia di non pagare,
rischia di vedersi portare via l’automobile dal carro attrezzi. Costo? 500
kune per il famigerato “ragno” e altre
300 per la multa.
Adesso veniamo alla manutenzione. Secondo gli esperti del settore e
i meccanici, le automobili si guastano in media una volta all’anno. La riparazione costa sulle mille kune. Poi,
ogni quattromila chilometri bisogna
sostituire i pneumatici: in base al chilometraggio medio, si deve cambiare
un pneumatico all’anno. Qui siamo
sulle 350-500 kune. Ogni 50mila chilometri va sostituita anche la batteria:
altre 350 kune.
Dal secondo anno in poi, poiché
non servirà più pagare la tassa sul
lusso, la nostra Golf ci verrà a costare in media 36.234 kune, che nel
periodo interessato dal mutuo “impegnerà” l’automobilista per 217.404
kune. Quando il mutuo sarà rimborsato alla banca, ossia quando l’automobilista potrà considerare la Golf
finalmente sua, il costo della vettura sarà di 18.234 kune all’anno. In
questo momento la Volkswagen avrà
già dieci anni, che è anche l’età media delle Golf in Croazia. In questa
decade, a patto che non vengano introdotte nuove tasse e che la benzina
non aumenti, l’automobilista avrà investito nella propria vettura la bellezza di 329.000 kune. Il croato cambia
circa quattro auto durante la sua carriera da conducente. Dunque, facendo riferimento al nostro calcolo, l’automobilista croato spenderà per le sue
quattro Golf circa 1,3 milioni di kune,
che al cambio attuale fanno 178mila
euro. Il costo di un appartamento con
tre stanze in pieno centro.
Sono pochi gli automobilisti che non hanno dovuto fare i conti con il carro attrezzi: per riavere la propria macchina bisogna sborsare 800 kune
Per fare il calcolo abbiamo preso ad esempio la Volkswagen Golf:
sulle strade croate ne troviamo 118mila
Rolls-Royce Ghost:
Il razzo «pacifico»
domina il lusso britannico del colonnello Gheddafi
Ecco le foto ufficiali della nuova Rolls-Royce Ghost che sarà presentata in
anteprima mondiale all’imminente Salone di Francoforte. Prodotta nello stabilimento britannico di Goodwood, la
“baby” sarà commercializzata in Europa subito dopo la rassegna tedesca a un
prezzo indicativo di 200-250mila euro
(poi nel 2010 esordirà in Nordamerica
e in Asia).
Meno imponente rispetto alla Phantom
(ma il lussuoso spazio interno è simile),
la Ghost vanta in ogni caso dimensioni da
grande ammiraglia essendo lunga 5,4 metri, larga 1,95, alta 1,55 e con un passo di
3,3 metri. Sotto il suo cofano romba un
nuovo V12 di 6,6 litri twin-turbo da 570
CV abbinato a una trasmissione automatica ZF a otto rapporti. La velocità massima
è autolimitata a 250 orari.
Grazie alla Ghost, la Rolls-Royce dovrebbe riuscire a raddoppiare da 1.000 a
2.000 le sue vendite annuali. I responsabili della prestigiosa Casa britannnica ritengono che circa l’80 per cento dei clienti che si avvicineranno per la prima volta
ad una Rolls-Royce lo faranno per acquistare proprio una Ghost, che va a completare una gamma composta già di modelli
ultra prestigiosi, come Phantom, Phantom
passo lungo, Phantom Drophead Coupé e
Phantom Coupé.
È stata presentata in Libia al summit
dei capi di stato africani, ma ha il cuore italiano. A realizzarla, infatti, è stata
un’azienda torinese, la Tesco Ts, specializzata in prototipi e componenti.
Stiamo parlando di The Rocket, l’auto
voluta dal colonnello Gheddafi in persona.
Ha stilato una lista di dieci punti fondamentali nella progettazione, tra i quali ci sono
design innovativo, utilizzo di materie prime
locali, confort e sicurezza. Persino le forme
affusolate e appuntite nel frontale e nella
coda sono state suggerite dal leader libico.
“Il razzo” è lungo 5,5 metri, largo
1,8 ed è spinto da un sei cilindri di tre litri, che lo fa scattare da 0 a 100 km/h in
meno di 7 secondi. Negli interni, abbelliti da pelli e marmi provenenti da Tripoli,
si notano quattro posti individuali dotati
di ogni comodità.
Per ora esistono solamente due prototipi, ma non è escluso che in futuro The
Rocket possa entrare in produzione, utilizzando una piattaforma fornita da altri
costruttori. Agli specialisti di Torino, infatti, Gheddafi ha chiesto anche questo.
6 motori
Martedì, 15 settembre 2009
La rivista Motorcycle non ha dubbi: la migliore è la Triumph Street Triple R
Ecco a voi le moto dell’anno
S
ono sempre di più i concorsi
volti a decretare la moto migliore dell’anno. Trattandosi
dell’eminente periodico Motorcycle, però, ci sentiamo di dar credito alla loro opinione e vi riportiamo la classifica suddivisa per
categorie ma partiamo dalla prima
classificata.
La vincitrice È la media dopata della Triumph, che si aggiudica il primo posto, decretata come la preferita 2009 da Motorcycle. Questa Street Triple R,
colma appunto le lacune del modello base, per chi volesse non
solo passeggiarci, ma metterci
anche qualche tempo in pista.
Spicca subito la pinza radiale da
cui partono i tubi in treccia che
arrivano alla leva a pompa radiale. Il manubrio, a sezione variabile, anche è nuovo, così come
gli steli rovesciati da 41 mm regolabili in estensione e precario, appositamente realizzati per
questo modello e non presi pari
pari dalla Daytona, come ci si
sarebbe aspettati.
Anche il monoammortizzatore posteriore cambia e troviamo
installato su questa versione un
ammortizzatore a gas anch’esso
interamente regolabile, che conferisce una posizione meno “seduta” nella guida e comunque
aumenta l’altezza della sella di
5mm, portandola cosè a 805mm.
Sportiva Qui si passa in territorio giapponese, dove si aggiudica il podio la Kawasaki
ZX-6R, rinnovata nel 2009. Le
modifiche apportate si concentrano sul motore e sul telaio per
migliorare la stabilità e dare al
veicolo una maggiore facilità di
guida, soprattutto nelle situazioni più impegnative. Ridotta di
peso, la nuova Ninja si presenta più manovrabile e scattante,
la stabilità in ingresso di curva
è stata migliorata ed è garantito
il controllo del motore a tutti i
regimi, così come la potenza di
coppia a regimi medio bassi.
Standard In questa categoria è un’italiana a spuntarla sulla
concorrenza. Parliamo della Ducati Monster 1100: telaio collaudatissimo, impianto frenante da
supersportiva, 95Cv a 7500 giri
con una coppia di 103Nm a 6000
giri e un peso risicato per un motore 1100: solo 169 Kg a secco.
Certo ci saremmo aspettati un
mono a gas e forse un minimo
spazio sottosella.
Cruiser Anche qui il podio torna in Casa Triumph, con
la Thunderbird 1600: se confrontati con la cubatura esagerata della Rocket III, i 1600 cc
di questa Thunderbird di certo
non spaventano, ma a Hinckley assicurano di aver fatto sul
serio realizzando sì una cruiser
ma dal comportamento tutt’altro
che pacioso. Un motore performante, insomma, e lo si capisce
già dall’impianto frenante, tutt’altro che turistico; il motore
è l’inedito bicilindrico parallelo da 1.599cc, a iniezione elettronica, con cambio a 6 marce,
a livello di prestazioni, si parla
di 84 cavalli e 146 Nm di coppia
trasmessi alla ruota da una cinghia dentata che non necessita
di manutenzione. L’anima cruiser si vede, piuttosto, nel grosso serbatoio e nell’impostazione
di guida.
Tourer Ecco il primo titolo
che si aggiudica BMW: la Casa
bavarese si piazza sul podio delle turistiche con la R 1200 RT,
un modello collaudato che negli
anni ha conquistato molti appassionati, convinti sia dalle ottime
qualità del motore boxer 1200
sia dall’attitudine al turismo di
questa bicilindrica. Motorcycle
La Piaggio MP3 trionfa nella categoria scooter
Ducati Desmosedici RR, versione stradale omologata della belva da MotoGp
Impennata vincente per la Triumph Street Triple R
la posiziona così al top della categoria anche se raccomanda una
minima dotazione di optional.
Sport-tourer Anche qui sul
podio c’è una moto della Casa
dell’Elica, la BMW K 1300
GT. La nuova K GT trae profitto del motore quattro cilindri in
linea ampliamente rivisitato la
cui cilindrata è stata maggiorata da 1.157 a 1.293 cc. La potenza nominale è di 160 cv a 9.000
giri (500 giri prima rispetto alla
versione 1200), la coppia massima raggiunge i 135 Nm a 8.000
giri. Anche la K 1300 GT è equipaggiata con l’impianto frenante EVO, utilizzato anche in altri
modelli della Serie K e della Serie R. I dischi dei freni dal diametro di 320 mm all’anteriore e
di 294 mm al posteriore assicurano la massima decelerazione
dalle alte velocità e anche “a pie-
no carico”, coadiuvati dall’ABS
semintegrale di serie.
Scooter In questo caso, tutta italiana la classifica che comprende Piaggio MP3 nelle cilindrate da 400 e 500cc, un prodotto rivoluzionario, ormai icona del segmento. La menzione
d’onore, invece, spetta alla Vespa GTS 300, un mezzo che dalla
sua nascita ha ricevuto solo lodi.
Si tratta della Vespa di maggior
cilindrata mai prodotta, dal 1946
ad oggi. Questo è il punto saliente della 300 GTS Super, uno
scooter che di maggiorato non ha
solo il nome: le forme sono belle carnose, sensuali da un certo
punto di vista, e sotto il carter
(non la fiancata…) pulsa un monocilindrico a quattro tempi da
ben 300 cc. Una cura ormonale
che non stravolge il fascino di un
oggetto che, piaccia no, porta a
spasso la genialità tricolore per
mezzo mondo. Il... trattamento
ormonale del propulsore è stato
volto alla ricerca delle massime
prestazioni in ripresa e accelerazione, doti fondamentali nel
commuting metropolitano. La cilindrata del “mono” Quasar a 4
valvole, iniezione elettronica e
raffreddato ad acqua è stata portata a 278 cc grazie all’aumento sia dell’alesaggio (ora da 75
mm), sia della corsa (63 mm).
Exotica Categoria particolare che va a comprendere quelle moto che sono “troppo” per
essere contemplate nelle varie
categorie. Ed ecco che il titolo
torna in Italia con la Ducati Desmosedici RR, versione stradale
omologata della belva da MotoGp, in un periodo che non sta regalando molte soddisfazioni agli
appassionati.
motori 7
Martedì, 15 settembre 2009
Alcuni pratici consigli prima di entrare in Concessionaria
La guida alla scelta dello scooter
C
i sono tanti appassionati che
hanno ben pochi dubbi su
quale sarà il loro prossimo
scooter, o moto automatica, ma ce
ne sono anche tantissimi altri indecisi fra una quantità di modelli
differenti. Per sgombrare subito il
campo da un equivoco fondamentale, dobbiamo rassegnarci all’idea
che non esiste lo scooter ideale,
ma gli scooter ideali, differenti per
ognuno di noi, per destinazione
d’uso, sicurezza, prezzo, design,
comfort, prestazioni…
E consideriamo anche che la
soddisfazione d’uso di qualunque
scooter dipende in massima parte
dalle aspettative che vi riponiamo,
di conseguenza se le aspettative
non sono coerenti con lo scooter selezionato ci sono buone probabilità
di rimanere insoddisfatti, anche se
si tratta di un ottimo prodotto, solo
che non lo è per noi.
Affrontate queste necessarie
premesse è il momento di entrare
nel vivo e per farlo potete iniziare
rispondendo, con un pizzico di lungimiranza, alla prima domanda fondamentale: a cosa mi serve lo scooter? In modo più articolato: quale
sarà la destinazione d’uso prevalente a cui sarà sottoposto?
Ovviamente possono essere infinite: c’è chi ci va al lavoro percorrendo pochi chilometri, chi ci
va a Capo Nord, chi ci va in pista
e magari chi ci fa tutte e tre le cose.
Ma sono condizione limite: mediamente la destinazione d’uso tipica è quella di commuter urbano/
extraurbano per recarsi al lavoro o
per disimpegnarsi nel tempo libero,
con una percentuale ridotta, ma che
si sta alzando, che ne spinge l’utilizzo verso il turismo a breve, medio ed anche ampio raggio. A grandi
linee è quindi possibile identificare
alcuni “profili” da utilizzare come
punto di partenza, per poi scendere
via via nella specificità di ognuno.
CITTÀ Utilizzo 100 per cento urbano: chi si muove esclusivamente in ambito urbano o per brevi
tragitti extraurbani, ma non necessita di accedere a tangenziali o superstrade, per questo la cilindrata
ideale può limitarsi a 50cc, con il
vantaggio di poter utilizzare la patente B.
EXTRA Utilizzo 60 per cento
urbano + 35 per cento extraurbano
+ 5 per cento autostradale: chi si
muove prevalentemente in ambito
urbano o extraurbano e necessita
di accedere a tangenziali, superstrade e saltuariamente alle autostrade,
richiede la patente A e le cilindrate
vanno da 150 a 300cc.
Una volta identificata la destinazione d’uso è il momento di chiedersi se l’utilizzo sarà: sporadico
nella bella stagione, continuativo,
ma non in caso di pioggia o freddo
eccessivo, quotidiano, tutto l’anno e
con qualsiasi condizione meteo.
Ed ora svelate le vostre preferenze sulle caratteristiche prevalenti che deve avere questo scooter: soprattutto sicuro, semplice ed
economico, scattante e veloce, confortevole e protettivo, tecnologico
e modaiolo. Vanno poi considerate
necessità imprescindibili come sella bassa, dimensioni e peso contenuto, ampi vani bagaglio, guidabile
con la patente B, bassa appetibilità
ai furti, alta rivendibilità. Facendo
bene i conti con i costi: prezzo non
superiore a... E consumi contenuti.
Sommando le scelte qui sopra diventerà molto più facile restringere
il campo a quei modelli che più si
avvicinano alla nostra scelta ideale.
SICUREZZA ATTIVA E PASSIVA Per garantire la nostra sicurezza e quella di chi ci accompa-
gna, dobbiamo considerare due fasi:
quella attiva e quella passiva. Quella
passiva comprende l’abbigliamento
protettivo, che è insostituibile in
caso di scivolata, ma quella attiva è
ancora più importante perché questa
caduta potrebbe evitarla. Sicurezza
attiva significa guidare con la testa,
tenersi sempre un margine di sicurezza, non fare patetiche sfide ai semafori, ma anche tenere il veicolo in
perfetta efficienza, con particolare
attenzione allo stato degli pneumatici, delle sospensioni e all’efficacia
dell’impianto frenante.
Troppo spesso nei criteri di valutazione vengono messe al primo
posto le prestazioni, dimenticando
che il dato più importante non è la
velocità, ma la capacità di fermarsi
nel minor spazio possibile, con ogni
condizione d’asfalto. E questo non
si ottiene necessariamente con freni
più potenti, ma con una frenata più
efficace, perché “la potenza non è
nulla senza il controllo”, come recitava un famoso spot pubblicitario.
ABS La soluzione più efficace
per frenare in sicurezza si chiama
ABS (Antilock-Braking System),
sistema di frenata antibloccaggio,
obbligatorio da anni su tutte le auto-
vetture, ma ancora incredibilmente
poco diffuso su moto e scooter. Una
motocicletta dotata di ABS costa
circa 500 euro in più, mediamente
meno di quanto costi ripararlo dopo
una breve scivolata, e può salvarci
la vita.
RUOTE ALTE O BASSE? Il
diametro delle ruote è solo un’indicazione molto superficiale dell’impostazione ciclistica di uno scooter
e l’equazione “ruote alte” uguale
stabilità e “ruote basse” uguale maneggevolezza è una semplificazione che non rende giustizia al lavoro
dei tecnici telaistici. Del resto basta
pensare al piccolo Kymco Agility
R16 125, dotato di ruote da 16 pollici e all’Honda SW-T400, dotato di
ruote da “soli” 14/13 pollici, per capire che il più stabile fra i due non
è certamente il primo e il secondo
non risulta assolutamente più maneggevole.
L’equilibrio ciclistico è costruito attraverso un’infinità di parametri: interasse, inclinazione del cannotto di sterzo, posizionamento del
perno ruota anteriore, distribuzione
dei pesi e ovviamente diametro delle ruote, ma ogni valore è parte di
un tutto e non ha senso valutarlo da
solo. Purtroppo la definizione “ruote
alte” è ormai diventata una moda a
cui vengono abbinate proprietà tau-
maturgiche sempre maggiori, anche
grazie all’apporto acritico e spesso
impreparato di tanta stampa. E visto
che le aziende non hanno nessuna
preferenza sul diametro delle ruote
o qualunque altro parametro, se non
quello di soddisfare le esigenze del
mercato, ecco che la maggior parte
dei nuovi modelli di scooter hanno
ruote da 16 pollici. Riassumendo: la
misura delle ruote non rientra nei
parametri con cui valutare razionalmente uno scooter.
FRENO ANTERIORE Singolo o doppio? Inutile sostenere che
un disco frena meglio di due, anzi
è tendenzialmente vero il contrario, solo che non è sempre necessario aggiungere un secondo disco
per ottenere frenate più efficaci. Ma
visto che il doppio disco è un ottimo argomento di vendita, le aziende preferiscono montare una coppia
di dischi e pinze meno performanti
per raggiungere il medesimo risultato di un disco singolo di qualità,
dando anche più soddisfazione al
cliente.
In sintesi la soluzione a doppio
disco è sicuramente più equilibrata
da un punto di vista teorico, ma non
vi aspettate necessariamente frenate
migliori perché tutto dipende dalla
qualità e dall’equilibrio delle componenti.
8 motori
Martedì, 15 settembre 2009
In programma in riva a Fiume dal 23 al 27 settembre
La Fiera «Nautica» festeggia
un quarto di secolo di vita
di Silvano Silvani
«L’
estate sta finendo, e
un anno se ne va....”,
cantavano tanti anni
fa i “Righeira”. Finisce, quindi,
l’estate e di conseguenza anche l’attività diportistica, almeno nel vero
senso della parola. Panfili, motoscafi, gommoni e via di seguito, fra
poco, potranno... godere del meritato riposo, in questo o quel marina.
Almeno fino alla prossima stagione.
Cessa, di conseguenza, l’attività...
sul mare, ma non, ovviamente, tutta l’altra legata al turismo nautico e
alla nautica in generale. Ci stiamo a
piano a piano avvicinando al periodo autunnale e alle Fiere specializzate che, di solito, segnano l’avvio
dei preparativi per la prossima stagione - quella del 2010.
I visitatori avranno la possibilità
di vedere un’offerta standard,
che comprende tutti i tipi di
natanti, motori entro e fuoribordo,
catamarani, gommoni, barche a
vela, imbarcazioni in legno, jet ski...
Nel corso di questo mese di Fiere del settore ce ne saranno tante, sia
nella nostra area, sia nei Paesi limitrofi, ma ancora di più in tutta l’Europa e in tutto il mondo. È prossima
all’apertura quella di fama mondiale, a Genova, ma anche, nel “nostro
piccolo” stanno per partire le kermesse di Sebenico e Fiume.
I preparativi per la “Nautica
2010” nel capoluogo quarnerino, in
programma dal 23 al 27 settembre
prossimi, sono in pieno corso. Si
tratterà di un piccolo giubileo, visto
che la manifestazione soffierà sulle
sue 25 candeline: è questa, infatti, la
più vecchia Fiera nautica organizzata in Croazia, quale “erede” della
centenaria tradizione fieristica della
città. Lo scopo principale della Fiera, che anche quest’anno si svolgerà
nel suo “ambiente naturale”, ossia
in Riva passeggeri (dopo le edizioni al Palasport di Tersatto), è di promuovere e incentivare lo sviluppo
della produzione e dell’offerta nel
settore. Con un orientamento del
genere, la “Nautica” si differenzia
sostanzialmente dalle altre manifestazioni fieristiche di casa nostra.
Come annunciato dagli organizzatori, in testa la “Riječki sajam”
srl, gli espositori nazionali e stranieri presenteranno le loro offerte
su un’area di circa 10mila metri
quadrati sul mare, in riva e nei tendoni che, per l’occasione, saranno
allestiti in Riva. In questi giorni,
sono in corso contatti con gli espositori: tanti hanno già confermato la
loro presenza, altri invece stanno
ancora tentennando ma, di solito,
la decisione viene presa all’ultimo
istante. Indubbiamente, la crisi economica globale ci metterà lo zampino, ma la riuscita della manifestazione non dovrebbe venire messa in dubbio.
Stando alle informazioni attualmente a disposizione, i visitatori della “Nautica 2009” avranno
la possibilità di vedere un’offerta
standard, che comprende tutti i tipi
di natanti, motori entro e fuoribor-
do, catamarani, gommoni, barche
a vela, imbarcazioni in legno, jet
ski e via di questo passo. Naturalmente, non mancheranno le necessarie apparecchiature per la
navigazione, l’elettronica di bordo, le vele, le vernici e chi più ne
ha più ne metta. Sulla falsariga
degli anni passati, gli interessati
potranno acquistare anche libri e
opuscoli, nonché cartine nautiche,
ma anche capi d’abbigliamento...
“nautico”. In programma, ancora,
simposi, tavole rotonde e presentazioni di vario genere.
Parte integrante della Fiera
anche la Mostra delle innovazioni nel turismo nautico e nella marineria. A proposito di innovazioni (14.esima edizione), saranno
esposte le “ultime fatiche” degli
innovatori di tutta la Croazia, che
cercano affermazione in campo
internazionale, ma ci saranno anche coloro che desiderano un’applicazione e una commercializzazione dei loro prodotti.
LA «PRIMA» NEL 1985
Spulciando negli archivi della
Fiera, veniamo a sapere che la
prima edizione si è svolta al Palazzetto dello Sport di Tersatto,
dal 15 al 25 maggio del 1985. Gli
espositori complessivi erano 59,
in rappresentanza di Germania,
Serbia, Croazia e Slovenia. Tra
le aziende presenti l’ACY (Adria-
tic Club Yugoslavia), l’armatoriale “Jadrolinija”, l’assicuratrice
“Croatia”, la Facoltà di marineria
di Fiume, il cantiere “Viktor Lenac”, la “Dezinsekcija”, il “Gumiservis”... Negli anni a venire,
la manifestazione si è sviluppata sempre di più, tanto che i padiglioni espositivi di Tersatto si
sono dimostrati troppo piccoli
per poter continuare e per soddisfare le esigenze. D’altra parte,
tà operaia dal quale, in seguito, è
sorta l’attuale “Riječki sajam”.
Il direttore di quest’ultima,
Mladen Štajduhar, afferma che
parlare del numero complessivo
di espositori presenti al “Nautica” in tutti questi anni è un impresa piuttosto ardua, e che i dati
sarebbero relativi. Tanto, tenendo
conto del fatto che, ad esempio,
una “Brodomaterijal” si presentava come espositore unico, ma nei
suoi padiglioni erano presenti articoli di più produttori. Oggi, simili grandi sistemi non esistono
più. Tanto per citare qualche dato
statistico, va detto che dal 1985 al
2005, il 20 per cento degli espositori proveniva dall’estero. Per
quanto concerne quelli nazionali, il 6,7 per cento era in rappresentanza dell’Istria, il 7,68 per
cento della Dalmazia, il 16 per
cento dell’area zagabrese e via
dicendo.
Lo scopo principale della Fiera, che
anche quest’anno si svolgerà nel suo
«ambiente naturale», è di promuovere
e incentivare lo sviluppo della
produzione e dell’offerta nel settore
non va dimenticato che, a ragion
del vero, una palestra sportiva è
inadeguata per presentare imbarcazioni e tutto quanto legato alle
attività nautiche, attività che, ovviamente, cercano uno “spazio
naturale”. Così, la “Nautica”, nel
2004, è stata trasferita in Riva
passeggeri dove, appunto, si svolgerà anche questa 25.esima edizione. Da ricordare, ancora, che
la prima edizione era stata organizzata dall’allora “RAST-YU”,
ossia dal Centro per la creativi-
Come sarà la Fiera di quest’anno considerata la crisi globale? Sebbene manchi ancora una
decina di giorni all’inaugurazione, è difficile fare pronostici. Le
previsioni erano eccellenti e anche le adesioni fioccavano da tutte le parti. Poi, è stata introdotta
la sovrattassa sui natanti e diversi
hanno fatto marcia indietro. Altri
ancora nicchiano. Tutto sommato, potrebbero venire raggiunti i
risultati dello scorso anno, il che
sarebbe già un bel successo.
Anno I / n. 1 del 15 settembre 2009
“LA VOCE DEL POPOLO” - Caporedattore responsabile: Errol Superina
IN PIÙ Supplementi a cura di Errol Superina
Progetto editoriale di Silvio Forza / Art director: Daria Vlahov Horvat
edizione: MOTORI
Redattore esecutivo: Mauro Bernes / Impaginazione: Dean Černeka
Collaboratori: Silvano Silvani
Foto: archivio
La pubblicazione del presente supplemento, sostenuta dall’Unione Italiana di Fiume / Capodistria e dall’Università Popolare di
Trieste, viene supportata dal Governo italiano all’interno del progetto EDITPIÙ in esecuzione della Convenzione MAE-UPT N° 1868
del 22 dicembre 8, Contratto 248a del 18/10/2006 con Novazione oggettiva del 7 luglio 2009
Scarica

15.9.2009 - EDIT Edizioni italiane