CENNI STORICI
• NEL 1958 A HARVARD I PRIMI
ESPERIMENTI SU ANIMALI CON
SUCCESSO
• NEL 1967 A NEW YORK DAL DOTT
KANTROWIZ LA CONTROPULSAZIONE
AORTICA VENNE USATA SULL’UOMO
LA CONTROPULSAZIONE AORTICA E’ UNA
TECNICA DI ASSISTENZA MECCANICA
CARDIOCIRCOLATORIA E CONSISTE NEL
POSIZIONAMENTO DI UN PALLONCINO IN
AORTA TORACICA DISCENDENTE,
IL QUALE SI GONFIA ( INFLATED )
RITMICAMENTE IN DIASTOLE E SI
SGONFIA ( DEFLATED ) IN SISTOLE,
DETERMINANDO UNA RIDUZIONE DEL
POST – CARICO VENTRICOLARE ED UN
INCREMENTO DELLA PERFUSIONE
CORONARICA
AVO Apertura valvola aortica DETERMINA IL POST CARICO O IL LAVORO DEL
VENTRICOLO SX ( LV ) E INFLUISCE SUL CONSUMO DI OSSIGENO
PSP Picco Sistolico Pressione PRESSIONE GENERATA DAL LV DURANTE LA
CONTRAZIONE MECCANICA
DN Onda Dicrota chiusura valvola aortica INDICA L’INIZIO DELLA DIASTOLE
PDP Picco Diastolico Pressione Pressione generata in aorta a causa
dell’apertura del catetere.
BAEDP Pressione Telediastolica Assistita E’ un abbassamento della
pressione telediastolica dovuta dal rapido sgonfiamento CON
RIDUZIONE DEL POSTCARICO DEL CONSUMO DI O2 E DEL
PRECARICO
APSP Sistole Assistita Questa sistole deve riflettere la riduzione di lavoro
del LV come risultato di una contrazione isovolumetrica più corta e una
minor resistenza all’eiezione ventricolare
TEMPORIZZAZIONE
L’ISTANTE IN CUI VIENE POSIZIONATA
L’APERTURA DEL CATETERE E LA DURATA
DETERMINANO LA QUALITA’ DELL’EFFICACIA DELLA
CONTROPULSAZIONE
GONFIAGGIO DEVE AVVENIRE 40 msec PRIMA DELL’INCISURA
DICROTA LETTA SULLA CURVA PRESSORIA DEL PAZIENTE, LETTA
IN PUNTA AL CATETERE.
ANTICIPARE O RITARDARE QUESTA OPERAZIONE RIDURRA’ IL
PICCO PDP E DI CONSEGUENZA GLI EFFETTI DELLA
CONTROPULSAZIONE
DURATA DEL GONFIAGGIO
E’ DETERMINATA DALLA
FREQUENZA CARDIACA, QUANDO LA FREQUENZA SI ALZA SI
RIDUCE IL TEMPO DI GONFIAGGIO E VICEVERSA.
SGONFIAGGIO
ESSENDO UNA PROPRIETA’ DELL’APPARECCHIO
IL TEMPO NECESSARIO VARIA DA MODELLO A MODELLO, CHE SI
ADATTA ANCHE ALLE MISURE DEL CATETERE.
ENTRAMBE QUESTE CARATTERISTICHE MIGLIORANO L’ EFFETTO
EMODINAMICO
L
. Posizionare il rapporto di assistenza in 1:2
2. Stampare un tracciato dove siano leggibili almeno 3
battiti di cui uno contropulsato
3. Identificare sul tracciato i punti emodinamici di
riferimento
4. Identificare il tratto in cui il catetere è gonfio
5. Accertarsi che il picco PDP(C) sia maggiore di PSP(B).
Il punto di lettura della pressione deve essere tenuto in
considerazione per valutare correttamente i tempi di
ritardo
INDICAZIONI E SELEZIONE DEI
PAZIENTI
• NELL’ANGIOPLASTICA CORONARICA
- AD ALTO RISCHIO
- DURANTE INFARTO MIOCARDICO
ACUTO
- IN CORSO DI SHOCK CARDIOGENO
• COMPLICANZE MECCANICHE DELL’ IMA
• SINDROME DA BASSA PORTATA
CONTROINDICAZIONI
SEVERA INSUFFICIENZA AORTICA
DISSECAZIONE AORTICA
ANEURISMA AORTICO
SEVERA VASCULOPATIA PERIFERICA
ASSISTENZA AL PORTATORE
DI I.A.B.
Risoluzione dei problemi legati
al permanere in situ di un
accesso femorale
Prevenzione delle complicanze
ISCHEMIA ARTO INFERIORE
CONTROLLARE
TEMPERATURA DEGLI ARTI INFERIORI
PRESENZA DEI POLSI PERIFERICI
COMPARSA DI CIANOSI, MEREZZATURE, EDEMI
ISCHEMIA ARTO SUPERIORE SINISTRO
SE LO I.A.B. E’ POSIZIONATO TROPPO ALTO VA AD
OSTRUIRE LA SUCCLAVIA DI SX COMPROMETTENDO LA
CIRCOLAZIONE
DISSECAZIONE DELL’AORTA
SI AVRA’ UNA VARIAZIONE IMPROVVISA
DELL’EMODINAMICA
INSUFFICIENZA RENALE
SE LO I.A.B. E’ POSIZIONATO TROPPO BASSO VA AD
OSTRUIRE LE ARTERIE RENALI CONTROLLARE
FUNZIONALITA’ RENALE
CONTROLLO ACT E PP
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La contropulsazione aortica