IX Istituto Comprensivo di Padova “DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA)” COLLEGIO DOCENTI 12-12-2012 di Nadia Zuccolotto Referente d’Istituto Dis-orientamento … “Il bambino dislessico non riesce a mettersi da un punto di vista unitario, ciò provoca una corsa ai punti di riferimento, poiché ad ogni movimento verso il mondo sorge spontaneamente un doppio significato. Un esempio è quello del turista … Immaginiamoci di trovarci in un posto con una lingua totalmente diversa o che non riusciamo a ben comprendere: sentiamo sorgere un senso di profondo disagio perché manca una comunicazione completa, reale, intima. Ma riusciamo a tranquillizzarci perché il nostro soggiorno avrà termine e con il rientro a casa, potremo tornare ad esprimerci, a parlare in rapporto allo stesso quadro di riferimento, a trovare uno scambio vero, uno scambio pieno. Pensiamo invece al disagio di questi bambini che non possono tornare a casa, in un mondo dove devono rincorrere punti di riferimento … che rimangono stranieri, soprattutto se noi siamo per loro stranieri, chiudendoci nell’incomprensione”… (Cap 4. Linee Guida) COSA FAREMO OGGI? 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. Esiti del Questionario La normativa La didattica inclusiva I DSA Strategie di mediazione didattica Cosa chiedono i genitori Le nuove tecnologie (Ins. Micelli) Proposte di approfondimento Ritiro fogli con le vostre domande di riflessione… Esiti del Questionario (su 69) Indica tra gli aspetti indicati, relativi ai DSA, quali vorresti approfondire (due preferenze) Strategie di mediazione didattica (53) I disturbi: dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia (34) La stesura del PDP (18) Le verifiche e la valutazione personalizzata (15) La legge 170 e le Linee Guida (9) NORMATIVA SUI DSA NAZIONALE Legge 170/2010 Nuove norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento D.M. n. 5669 del 12/07/2011 … “Misure educative e didattiche utili a sostenere il processo di isegnamento/apprendimento”… secondo le indicazioni contenute nelle Linee Guida Linee Guida del 2011 per il diritto allo studio degli studenti con DSA allegate al DM n.5669 (parte integrante) LA NORMATIVA INTERNAZIONALE UNESCO Dichiarazione di Salamanca sui Bisogni educativi speciali (1994) Linee Guida sull’ Inclusione in Educazione (2009) OMS ICD-10 (versione corrente 2010) ICF (2007) UNIONE EUROPEA Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (2000) Principi Guida per promuovere la Qualità nella Scuola Inclusiva. Raccomandazioni Politiche (2009) MODELLO ICF (International Classification of Functioning OMS, 2002) … IN UN’OTTICA DI “DIDATTICA INCLUSIVA” La didattica inclusiva è una didattica per l’apprendimento che punta ad accogliere le necessità diverse di tutti gli studenti senza etichette/categorie … richiede la realizzazione di strategie educative e approcci didattici a beneficio di tutti gli alunni … Insegnamento cooperativo Apprendimento cooperativo Problem-solving collaborativo Raggruppamento eterogeneo di studenti Approcci didattici efficaci Valutazione che sostiene l’apprendimento Didattica laboratoriale “UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA” (Cap. 4 LINEE GUIDA) “Le metodologie didattiche adatte per gli studenti con DSA sono valide per ogni studente, e non viceversa” DIDATTICA CHE ORIENTA … LA RELAZIONE LA MOTIVAZIONE LA METACOGNIZIONE L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO LA MULTISENSORIALITA’ IL CLIMA A SCUOLA L’ORIENTAMENTO MOTIVAZIONALE La motivazione è data dall’interazione tra: • OBIETTIVI: interessi, valori, curiosità (es. conflitto cognitivo) • PROCESSI EMOZIONALI: valore di sé, autostima • CONVINZIONI: a) Autoefficacia: “Ce la posso fare” b) Competenza: “Mi impegno per …” c) Autodeterminazione: “Posso scegliere tra …” d) Attribuzioni causali: “Mi è andata bene/male perché …” L’ORIENTAMENTO METACOGNITIVO … orienta la riflessione ed il controllo su come funziona la mente rispetto ad un compito, attività, situazione … e su come questi vengano vissuti dalla persona (Cosa penso? Come mi sento? Cosa faccio?) … OVVERO Favorire la consapevolezza circa: • l’apprendimento: natura dei processi, funzionamento della mente, variabili emotivo/motivazionali • caratteristiche individuali: risorse e difficoltà • strategie possibili, modalità di attuazione e di controllo (autoregolazione) • strumenti e misure di supporto … PER ORIENTARCI LEGGE 170 (del 2010) Nuove norme in materia di Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) LINEE GUIDA (del 2011) Per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento COMPITI DEL “REFERENTE D’ISTITUTO” (Linee Guida 2011) - Fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti. - Fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato. - Funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti, operatori dei servizi sanitari, ed agenzie formative accreditate nel territorio. - Collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con alunni con DSA. - Offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione. - Diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento. - Fornisce informazioni riguardo alle Associazioni/Enti/Istituzioni/ Università ai quali poter fare riferimento per le tematiche in oggetto. - Fornisce informazioni riguardo a siti o piattaforme on line per la condivisione di buone pratiche in tema di DSA. - Cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’Istituto. - Informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA. LA FORMAZIONE DEI DOCENTI IN SERVIZIO (art. 7 Linee Guida) - “Le istituzioni scolastiche possono organizzare opportuni percorsi di formazione mirati allo sviluppo professionale di competenze specifiche in materia” - “L’insegnante referente per i DSA può svolgere un ruolo importante di raccordo e di continuità riguardo all’aggiornamento professionale per i colleghi” … RICHIAMO ALLA FUNZIONE DOCENTE (Indicazioni per il Curricolo 2012) … “è la scuola, nel contesto di flessibilità e di autonomia, a porre al centro delle proprie attività e della propria cura la persona …” … “La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione” … “I docenti dovranno pensare e realizzare i loro progetti educativi e didattici non per individui astratti ma per persone che vivono qui e ora, che sollevano precise domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato …” … INOLTRE … “Gli insegnanti possono “riappropriarsi” di competenze educativodidattiche anche nell’ambito dei DSA, laddove lo spostamento del baricentro in ambito clinico aveva invece portato sempre più a delegare specialisti esterni funzioni proprie della professione docente o a maturare la propria attività sul modello degli interventi specialistici, sulla base della consapevolezza della complessità del problema e delle sue implicazioni neurobiologiche … Diviene sempre più necessario fare appello alle competenze psicopedagogiche dei docenti “curricolari” per affrontare il problema Gli strumenti metodologici per interventi di carattere didattico fanno parte, infatti, dello “strumentario” di base che è patrimonio di conoscenza e di abilità di ciascun docente. Tuttavia, è pur vero che la competenza psicopedagogica, in tal caso, deve poter essere aggiornata e approfondita …” (da Linee Guida sui DSA) IL CONTESTO SCOLASTICO E’… Un ambiente di apprendimento caratterizzato dal modo in cui ciascuna componente, insegnanti, studenti, genitori, si rappresenta il lavoro scolastico … Spazio mentale fatto di credenze, opinioni, sensazioni, idee, rispetto a ciò che si va facendo (idea di insegnamento e apprendimento, concezione dell’alunno, conoscenza disciplinare, didattica …) … FINALITA’ della Legge 170 … per le persone con DSA: a) garantire il diritto all’istruzione; b) favorire il successo scolastico, anche attraverso misure didattiche di supporto, garantire una formazione adeguata e promuovere lo sviluppo delle potenzialità; c) ridurre i disagi relazionali ed emozionali; d) adottare forme di verifica e di valutazione adeguate alle necessità formative degli studenti; e) preparare gli insegnanti e sensibilizzare i genitori nei confronti delle problematiche legate ai DSA; f) favorire la diagnosi precoce e percorsi didattici riabilitativi; g) incrementare la comunicazione e la collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari durante il percorso di istruzione e di formazione; h) assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale. COS’E’ UN DSA? … E’ UN “DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO” “Si manifesta in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche o deficit sensoriali, ma può costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana”. (Legge 170/2010) “Di origine neuro-biologica … i DSA hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili attraverso interventi mirati”. (Linee Guida 2011) CARATTERISTICHE DEI DISTURBI SPECIFICITA’ …“il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale” DISCREPANZA … tra l’abilità nel dominio coinvolto e l’intelligenza generale … tra la prestazione attesa e il livello misurato RESISTENZA AL CAMBIAMENTO …“Il disturbo può variare in rapporto alla gravità, alla precocità dell’intervento, ma permane nel tempo” COSA NON E’ DSA? IL DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO (DSA) E’ “SPECIFICO” E “PERSISTENTE” (4%) ≠ DIFFICOLTA’ DI APPRENDIMENTO (20%) “Diverse tipologie di problematiche scolastiche che possono impedire, ostacolare o semplicemente rallentare il processo dell’apprendere. Possono riguardare sia lo studente che il contesto socio-culturale” (D. Lucangeli) QUALI SONO I DSA? DISLESSIA DISGRAFIA DISORTOGRAFIA DISCALCULIA … POSSIBILI PUNTI DI FORZA - L’ intelligenza di base: comprensione e rappresentazione del testo - Lo stile cognitivo: sistematico/intuitivo; globale/analitico; verbale/visivo; impulsivo/riflessivo … - La capacità di visualizzare, imparare per immagini, comunicare attraverso altri canali espressivi, leggere per “accesso lessicale” - Le motivazioni, interessi, credenze orientate allo studio o alla pratica - La MLT può essere adeguata alla “profondità di comprensione ed elaborazione delle conoscenze”… - Le competenze sociali e di cooperazione in gruppo … CONSEGUENZE Possibilità di compensare i disturbi sia con strategie messe in atto dallo studente sia con modalità efficaci di insegnamento-apprendimento POSSIBILI PUNTI DI DEBOLEZZA - l’espressione orale: presenza di dis-nomie (es. parole sulla punta della lingua…) - la competenza fonologica: discriminazione di suoni, parole … - la competenza visuo-spaziale: percezione visiva, direzionalità … - la coordinazione visuo-motoria: integrazione di uno stimolo visivo ed uno motorio (es. copiare ) - l’ attenzione: presta attenzione a tutto, è facilmente distraibile … - la memoria di lavoro: difficoltà a mantenere più informazioni contemporaneamente per svolgere un compito … - la velocità di elaborazione (es. pensa alla domanda mentre gli altri stanno pensando alla risposta …) - l’ automatizzazione (es. recupero suoni, grafemi, procedure) compensata con l’aumento di concentrazione → affaticamento del soggetto… … Aspetti psicologici correlati e “comorbilità” - frustrazione, demotivazione, ritiro dallo studio, abbandono scolastico … - disturbi dell’umore es. irritabilità, depressione … - disturbi del comportamento: es. oppositività … - disturbi d’ANSIA: es. di fronte alla pressione/velocità delle richieste … - comorbilità con disturbo ADHD (“Disturbo da deficit di attenzione con/senza iperattività”) … - “impotenza appresa” es. non so, non sono capace … DISLESSIA “Disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità di lettura” (da Legge 170, 2010) ABILITA’ IMPLICATE nei processi di lettura e scrittura - Familiarizzazione con la lingua scritta e Teoria linguistica - Abilità fonologiche e metafonologiche: analisi e sintesi delle parole a livello orale … - Abilità visuo-spaziali: analisi, sintesi, globalità visiva; procedere da sx a dx… - Conoscenza alfabetica e conversione fonema-grafema - Aspetti ortografici: convenzioni e regole di composizione delle parole … - Grafismo ossia il gesto di scrittura per tracciare simboli grafici PREVENZIONE ALLE DIFFICOLTA’… Scuola Primaria (Linee Guida) In classe prima … rispettare storia, personalità, stile cognitivo, ritmi di apprendimento, esperienze di tutti i bambini per dare la possibilità di maturare le capacità percettivo motorie e linguistiche. Sviluppare e potenziare in particolare: - La consapevolezza fonologica - L’associazione tra simboli e immagini mentali nel bambino, attraverso la raffigurazione … LETTURA DECODIFICA COMPRENSIONE è un processo specifico che richiede è un processo generale che implica un AUTOMATIZZAZIONE FUNZIONAMENTO INTELLETTIVO dipende dalle abilita’ di base dipende dalle esperienzeconoscenze precedenti COME AVVIENE LA DECODIFICA? VIA LESSICALE VIA FONOLOGICA Es. CANE Es. LEALTA’ Elevato valore d’immagine, attribuzione di significato (riconoscimento veloce) ↓ LETTURA PIU’ VELOCE Non c’è corrispondenza tra memoria e conoscenza pregressa ↓ LETTURA PIU’ LENTA DECODIFICA: caratteristiche dei DSA • Lettura lenta • Faticabilità (lunghezza dei testi) • Sovraccarico ML e MLT (parole appena lette e porzioni di testo) • Difficoltà ad automatizzare • Difficoltà a muoversi (regressioni) nel testo per riprendere parole o frasi • Anticipazioni scorrette (cattiva integrazione tra accesso lessicale e fonologico, lessico sconosciuto e noto) • Interferenza degli elementi paratestuali • Difficoltà a tenere conto della funzione sintattica della punteggiatura Esempi di errori più frequenti Perdita della riga e salto della parola in lettura; Inadeguata padronanza fonologica generale Confusione e sostituzione di lettere visivamente simili (p/b; d/b; q/p; g/q). Sostituzione Inversioni di suoni simili (p/b; d/t; f/v; m/n). ed omissioni di lettere all’interno della parola (capra/carpa o capa) TIPOLOGIE DI LETTURA IN BASE ALLO SCOPO - LENTA (tartaruga): decodifica (es. lettura espressiva ad alta voce) … - VELOCE (lepre) : scorrere velocemente il testo per cogliere l’idea principale (es. l’argomento) … - A SALTI (rana): ricercare informazioni specifiche (es. una parola nel dizionario)… DIDATTICA: In base allo scopo di lettura vanno insegnate strategie diverse che lo studente imparerà ad utilizzare in modo consapevole PROMUOVERE LE ABILITA’ DI COMPRENSIONE DEL TESTO Scuola secondaria di I e II grado (Linee Guida Cap. 4) • Promuovere la comprensione del testo • Insegnare modalità di lettura silente e centrate: - Sul riconoscimento di parole chiave (es. mappe) - Sull’individuazione dell’organizzazione del contenuto (tramite l’analisi della differenza tra capitolo, paragrafo, associazione dell’immagine) • Favorire la comprensione globale del testo • Avviare poi eventualmente una lettura più analitica COSA VUOL DIRE SCRIVERE? TRADURRE I FONEMI IN GRAFEMI … PRODURRE … DISORTOGRAFIA “Disturbo specifico di scrittura che si manifesta con difficoltà nei processi linguistici di transcodifica del linguaggio orale nel linguaggio scritto” (da Legge 170, 2010) TIPOLOGIE DI ERRORI ERRORI FONOLOGICI: mancata corrispondenza tra fonema e grafema (tra orale e scritto): sostituzioni, omissioni, inversioni, confusioni, aggiunte di grafemi … ERRORI LESSICALI/SUPERFICIALI: la fonologia è corretta ma ci sono errori di tipo ortografico: separazioni illegali, apostrofo attaccato, suoni omofoni (c, q)… ERRORI FONETICI: La fonologia corrisponde, ma non nella durata (es. doppie) e nell’intensità (es. accenti) DISGRAFIA “Disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica” (da Legge170) CLASSIFICAZIONE DELLE DIFFICOLTA’ (Blason e alii, 2004) - Visuo-spaziali (rispetto dei margini, micro e macro grafie, lettere fluttuanti rispetto al rigo, proporzione delle lettere, parti …) - Prevalentemente posturali e motorie (difficoltà a mantenere la postura, prensioni alternative problematiche, modulazione della pressione del tratto, lentezza …) - Legate all’apprendimento e all’automatizzazione di strategie inefficaci (direzione scorretta, difficoltà di collegamento tra lettere, proporzioni inadeguate tra parti di lettere, lettere illeggibili …) DISGRAFIA E PRODUZIONE SCRITTA … Il “disturbo di scrittura” può essere associato a difficoltà visuo-spaziali, percettivo-motorie … che rallentano od ostacolano l’AUTOMATIZZAZIONE della scrittura. Il controllo richiesto dal soggetto per “scrivere in modo leggibile” va a scapito della motivazione alla produzione scritta (es. scrivere per …). Va sostenuta la MOTIVAZIONE es. creare le condizioni affinchè l’alunno si tranquillizzi e scriva le idee, i contenuti … POSSIBILI AIUTI NELLA DISGRAFIA … Linee Guida (Cap. 1) Scuola Primaria Utilizzare quadretti da 1 cm o da un rigo Utilizzare pastelli/matite più grossi Utilizzare penne con impugnatura specifica Evidenziare la linea da seguire per scrivere (una sì, una no) Fornire indicazioni sulla direzione dei movimenti di scrittura e sulle convenzioni spaziali Fornire tabelle pro memoria dei caratteri grafici Seguire l’ordine di presentazione dei caratteri: stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo, corsivo… Mantenimento Aiutare i bambini a sviluppare una scrittura rilassata e fluida, diversa in base agli scopi Riflettere sulla qualità di scrittura ed i vantaggi di scrivere in modo leggibile Aiutare i bambini ad “autocorreggere” selettivamente quegli aspetti della scrittura che possono compromettere la leggibilità Aiutare i bambini ad accelerare la scrittura senza compromettere troppo la leggibilità Fornire occasioni per usare la scrittura come attività artistica e creativa … Linee guida (Cap.4) Scuola Secondaria di I e di II grado Strumenti compensativi per disgrafia e disortografia: Utilizzare mappe e schemi per la costruzione del testo Utilizzare computer con correttore ortografico Misure dispensative: Tempi più lunghi nello svolgimento delle prove Dispensa dalla valutazione nelle prestazioni che coinvolgono il disturbo. … LA CORREZIONE DEGLI ERRORI “ Mettere in moto la correzione da parte dell’alunno che conosce l’ortografia ma non l’utilizza in modo automatico” Esempi di correzione - Segnare con un puntino la parola errata e l’alunno la corregge (NON FAR RISCRIVERE IL TESTO!!!). - Scrivere il testo di getto (valorizzare idee e contenuti), poi trascriverlo a computer (con il correttore ortografico). - Doppia lettura del testo scritto: prima autocorrezione errori ortografici; seconda correzione aspetti sintattici e di organizzazione del testo (tempi più distesi). DISCALCULIA “Disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri” (Legge 170, 2010) ↓ Diagnosi al termine della terzo anno scuola primaria Discalculia 2 soggetti su 1000 Discalculia Evolutiva (Consensus Conference 2006) Identifica due profili distinti: Deficit nella strutturazione cognitiva delle componenti di cognizione numerica (cecità ai numeri: subitizing, meccanismi di quantificazione, comparazione, seriazione, strategie di calcolo a mente) Deficit nell’acquisizione delle procedure (lettura, scrittura, incolonnamento dei numeri) e/o degli algoritmi del calcolo (recupero dei fatti numerici e algoritmi del calcolo scritto) Prevenzione delle difficoltà di apprendimento del calcolo (Linee Guida) Scuola dell’infanzia Attività di potenziamento e di screening per individuare bambini a rischio, per sviluppare in tutti i prerequisiti del calcolo in situazioni concrete (cognizione numerica, stima di numerosità, conteggio)... Scuola Primaria Sviluppare la cognizione numerica e la comprensione della connessione tra simboli e la corrispondenza con le relative quantità … Scuola Secondaria Aiutare l’alunno a superare l’ “impotenza appresa” (blocco ad apprendere in senso cognitivo e motivazionale ): opporre alla tendenza dell’alunno ad avere una scarsa percezione di autoefficacia o autostima l’esperienza della propria competenza … Analizzare gli errori per comprendere i processi cognitivi che sottendono all’errore stesso con intervista del soggetto … Gestire, anche in contesti collettivi, almeno parte degli interventi in modo individualizzato … COSA FARE? (dalle Linee Guida) I DOCENTI … 1 … nelle prime fasi degli apprendimenti scolastici pongono attenzione ai segnali di rischio delle difficoltà, attuano percorsi di recupero (es.potenziamento fonologico), segnalano alle famiglie la persistenza delle difficoltà 2 … prendono visione della “certificazione diagnostica” 3 … predispongono un piano didattico individualizzato o personalizzato (PDP) 4 … attuano strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo; adottano misure dispensative 5 … realizzano incontri di continuità con i colleghi del precedente o successivo ordine di scuola L’OSSERVAZIONE E LA VALUTAZIONE “I DSA si manifestano come ritardo e/o atipia del processo di sviluppo, definito sulla base dell’età anagrafica e della media degli alunni o degli studenti presenti nella classe …” “Le prestazioni atipiche (es. leggere la stessa parola in modi diversi, perdere di frequente il segno o la riga …) nel primo anno della scuola primaria richiedono di predisporre specifiche attività di recupero e potenziamento … (circa il 20% degli alunni presenta difficoltà, di cui solo 3-4 % permane come disturbo). … In caso di persistenti difficoltà, entro il secondo anno, c’è la richiesta di Valutazione … IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZATO (PDP) Contiene gli interventi didattici attivati dalla scuola ed è elaborato dal Team Insegnanti, dal Consiglio di classe entro i primi tre mesi di scuola … e va monitorato nel tempo. La scelta di utilizzare “strumenti compensativi” e “misure dispensative” è volta a sviluppare competenze e a rendere lo studente più autonomo e consapevole. Risponde ai criteri di FATTIBILITA’ e CONCRETEZZA … il PDP descrive a) Situazione di partenza b) Strategie didattiche e metodologie specifiche c) Obiettivi individualizzati (uguali alla classe con strategie diverse) o personalizzati (diversi in rapporto alle potenzialità, aspirazioni dell’alunno …) d) Strumenti compensativi: computer, registratore, programmi video, sintesi vocale, calcolatrice, tabelle, formulari, mappe concettuali … e) Misure dispensative: ridurre la lettura ad alta voce, tempi più distesi di applicazione, riduzione dei compiti ( fino al 30 %) f) Forme di verifica e di valutazione personalizzate (es. prove strutturate, orali, con tempi più distesi …) … IL PDP VA MONITORATO a) Com’è progredito lo studente nelle abilità deficitarie? b) In che misura è stato ridotto il disagio emotivo e cognitivo conseguente al problema? c) Sono state applicate e si sono rivelate appropriate le modalità dispensative e compensative? COME SI REALIZZA UN PDP? Attraverso una Didattica Flessibile e Creativa di INCLUSIONE E MEDIAZIONE a) VALORIZZAZIONE DELLA PERSONA interessi, aspirazioni, conoscenze, motivazioni, potenzialità … b) ATTENZIONE PER GLI ASPETTI EMOTIVI, MOTIVAZIONALI E RELAZIONALI implicati nell’apprendimento e nella gestione della classe (“ansia di prestazione-esibizione”; “senso di autoefficacia”; “attribuzioni” ; “percezione di sé”…) c) COSTRUZIONE DI “CONTESTI SIGNIFICATIVI DI APPRENDIMENTO” es. scelta dei contenuti, laboratori … d) “ATTIVITA’ E PARTECIPAZIONE” di tutti gli studenti es. lavoro cooperativo in gruppo, a coppie … e) UTILIZZO DELLE “NUOVE TECNOLOGIE” f) UTILIZZO DI “STRUMENTI COMPENSATIVI” computer, registratore, programmi video, sintesi vocale,calcolatrice, tabelle, formulari, schemi e mappe concettuali … g) UTILIZZO DI “MISURE DISPENSATIVE” tempi più distesi di applicazione, evitare la lettura a prima vista ad alta voce, riduzione dei compiti ( fino al 30 %) d) COSTRUZIONE DELLE VERIFICHE: - prove strutturate (questionari a scelta multipla, V-F …) - lettura delle consegne da parte dell’insegnante - “prove in situazione” (es. esperimento di scienze, colloquio…) d) VALUTAZIONE DINAMICA (O AUTENTICA): … garantire il “successo formativo” come espressione di sé e delle competenze rispetto a performance differenti … DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA (v. Fogarolo) MULTISENSORIALITA’ E LINGUAGGI ALTERNATIVI Valorizzare linguaggi alternativi al codice scritto LA LETTURA Incentivare la lettura silente Promuovere diverse strategie di lettura: globale, analitica, a salti Potenziare la consapevolezza fonologica e fonetica Utilizzo dello stampato maiuscolo e minuscolo in lettura e scrittura Promuovere la comprensione del testo Insegnare a sfruttare i dispositivi paratestuali del testo (titolo, paragrafi, immagini …) Utilizzo di testi ad alta leggibilità LO STUDIO Promuovere inferenze, integrazioni e collegamenti tra le conoscenze e le discipline Aiutare ad individuare i concetti chiave … Insegnare a sintetizzare i testi di studio Insegnare strategie per leggere, capire e ricordare (“ABILITA’ DI STUDIO”) LA LEZIONE E LA DIDATTICA LABORATORIALE Dividere gli obiettivi di un compito in “sotto obiettivi” Anticipare l’argomento che si andrà a trattare Sollecitare le conoscenze precedenti Privilegiare l’apprendimento dall’esperienza e la didattica laboratoriale LA METACOGNIZIONE Promuovere processi metacognitivi Autovalutazione e autocontrollo delle strategie di apprendimento Rendere consapevole l’alunno delle strategie utilizzate spontaneamente Stimolare situazioni di conflitto cognitivo Favorire l’analisi costruttiva dell’errore INTERAZIONE TRA PARI Promuovere la didattica con il piccolo gruppo Attivare il tutoraggio tra pari Favorire in classe un clima positivo Sensibilizzare la classe L’UTILIZZO DI TECNOLOGIE … Avviare l’uso corretto della videoscrittura Insegnare ad usare la sintesi vocale Insegnare ad usare i libri digitali Insegnare a usare e produrre mappe e schemi Insegnare a usare il registratore Insegnare a usare la calcolatrice STRUMENTI COMPENSATIVI Uso del PC per la scrittura Uso del PC con sintesi vocale Utilizzo dei libri digitali Utilizzo del diario informatico Uso del registratore Uso di audiolibri Utilizzare mappe e schemi Utilizzare tabelle Uso della calcolatrice Chiarire le consegne scritte (es. evidenziare parole chiave, semplificare dal punto di vista sintattico-lessicale, dare spiegazioni a voce …) MISURE DISPENSATIVE Dispensa dalla lettura ad alta voce Dispensa dalla lettura di consegne scritte complesse Dispensa dal prendere appunti (es. dare fotocopie, usare il registratore…) Dispensa dal copiare dalla lavagna Dispensa dallo scrivere sotto dettatura Assegnazione di tempi più lunghi nell’esecuzione dei lavori Dispensa dall’esecuzione completa di compiti Privilegiare la forma orale Nella lingua straniera privilegiare la forma orale Dispensa dallo studio mnemonico Dispensa dal calcolo a mente Dispensa dalla consultazione di dizionari cartacei Dispensa da attività ad alta componente grafo-spaziale VALUTAZIONE PER L’APPRENDIMENTO Valorizzazione del processo di apprendimento dell’alunno Adattamento dei tempi nelle prove scritte Predisposizione di verifiche scritte più brevi Facilitazione della decodifica Predisposizione delle verifiche scritte strutturate Predisposizione di verifiche scritte scalari Predisposizione di verifiche scritte accessibili Uso di strumenti compensativi tecnologici e informatici Favorire un clima d’aula tranquillo Valutazione più del contenuto che della forma Compensazione dello scritto con l’orale Pianificazione delle verifiche Utilizzo di mediatori didattici Gestione dei tempi nelle verifiche orali Valorizzazione del contenuto nell’esposizione orale Nelle lingue straniere preferire prove orali … inoltre - “Visualizzare” procedure (es. di calcolo), regole (es. ortografiche), idee (es. conversazione), concetti e relazioni (es. argomento di studio) … - “Mappare” l’inizio e la fine di una lezione-attività: esplicitare obiettivi, contenuti, richieste di applicazione, risultati attesi e reali … - “Adattare graficamente” i materiali cartacei: carattere, interlinea, allineamento, immagini … Esempio di “Indicazioni” allegate ad un documento di certificazione diagnostica Cosa chiedono i genitori? - Motivare, avere fiducia, valorizzare, promuovere il successo formativo dei loro figli … - Dedicare più tempo all’apprendimento di un “metodo di studio” (come utilizzare le mappe concettuali?) - Procedere più lentamente (es. nel dettare i compiti per casa, oppure farli scrivere ad un compagno sul diario…) - Mediare la gestione in autonomia dei materiali scolastici (diario, libretto …) - Utilizzare compensativi e dispensativi anche durante le verifiche (es. tema a computer, calcolatrice …) - Programmare le interrogazioni - Ridurre i compiti per casa - Valutare anche l’impegno, il percorso … - Individuare un referente per ogni Consiglio di Classe - Software da utilizzare a casa (es. sintesi vocale) DIDATTICA INCLUSIVA E … TECNOLOGIE - La LIM in classe: rende il contesto comunicativo più efficace, permette di scrivere e cancellare, ingrandire e rimpicciolire, modificare il segno grafico, visualizzare, utilizzare altri media, documentare la lezione … - Registratori digitali … - Software di sintesi vocale … PROPOSTE PER IL COLLEGIO DOCENTI QUESTIONARIO per individuare le preferenze di formazione sui DSA “GRUPPO DI LAVORO” per approfondire la Legge 170 e Linee Guida; avviare un confronto sulla didattica… AUTOFORMAZIONE CON COLLEGHI ESPERTI o AGGIORNAMENTO … per promuovere il piacere della lettura; la didattica attraverso i software; il lavoro cooperativo; le abilità di studio; le abilità sociali … LEGGI E MODULISTICA (es. modello PDP) nel sito dell’Istituto QUESTIONARI COLLEGIO DOCENTI DEL 24/10/2012 Indica quali tra i seguenti aspetti legati ai DSA vorresti approfondire (due preferenze): La legge 170 e le Linee Guida I disturbi: dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia La stesura del PDP Le verifiche e la valutazione personalizzata Strategie di mediazione didattica COLLEGIO DOCENTI del 12/12/2012 Una “domanda di riflessione”… “Così come siamo” (da Arianna Papini, Le parole scappate, Edizioni Coccole e Caccole, 2011) Il bambino la mattina deve sbrigarsi. Io non capisco perché. Allora dico a quei due signori di lasciarlo fare, di farlo stare con me in cucina a godersi la colazione. Soprattutto lo dico al maschio brutto, chè la signora mi fa anche un po’ di tenerezza a volte, frignona com’è. Eppure non capiscono. I bambini hanno bisogno di tempo. Io non so perché. Non lo vedono che non ha voglia? Che lo lasciassero in pace un po’ a vivere la sua vita col suo tempo lento. A volte penso che io e la nonna ci assomigliamo. E’ una bella disgrazia. Però, non so perché, mi consola anche. Il babbo e la mamma erano molto bravi a scuola e io li deludo sempre e mi dispiace più per loro che per me e allora mi arrabbio, prima con loro e poi con me stesso che ho le parole scombinate negli occhi e nella testa. La nonna si scorda che sono suo nipote e non sa mai come mi chiamo, ma lo vedo che mi vuole bene così come sono. (Lettura al Collegio Docenti) GRAZIE E BUON LAVORO!