ITALIANO III-No. 1-2013 CITOC magazine CENTRUM INFORMATIONIS TOTIUS ORDINIS CARMELITARUM editoriale L a copertina di questo numero del CITOC-magazine mostra una foto molto bella della prima chiesa carmelitana di tutto il continente americano a Olinda in Brasile, fondata dai carmelitani portoghesi nel 1580 e dedicata nuovamente il 5 agosto 2012. Riportiamo le celebrazioni con cui i carmelitani hanno voluto ringraziare per la restituzione e il restauro di questo tempio meraviglioso che, dal 1877, è stato nelle mani dello Stato brasiliano e che da oggi sarà sede del Priore Provinciale. L’informazione sulla vita attuale dei carmelitani in America Latina si completa con un articolo sul terzo congresso dell’ALACAR (Associazione Latinoamericana dei Carmelitani), una iniziativa importante per lo sviluppo e lo scambio tra tutti i membri della grande Famiglia Carmelitana dell’America Latina. La presentazione del Priore Generale vuole ricordare il 70° anniversario del martirio del beato Tito Brandsma e di santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein). La vita del beato Tito è esempio della stretta interrelazione tra vita mistica e impegno nel mondo a favore della dignità dell’uomo. Oggi, l’ONG carmelitana ha fatto sua questa intenzione, ce ne dà conto l’articolo sulla sua attività a favore delle questioni attuali di giustizia e pace. CITOCmagazine CENTRUM INFORMATIONIS TOTIUS ORDINIS CARMELITARUM “CItoc Magazine” è una pubblicazione semestrale dell’Ordine dei Carmelitani. Le notizie, informazioni, articoli, lettere, fotografie e altri materiali offerti alla rivista diventano sua proprietà. Direttore P. Fernando Millán Romeral, O.Carm. Direttore editoriale P. Christian Körner, O.Carm. Consulente editoriale P. Raúl Maraví Cabrera, O.Carm. Redattore Presentiamo poi tre eventi nel campo della formazione dell’Ordine: il corso di formazione permanente in Terra Santa sul tema: “Ritorno alle fonti”, l’inizio del noviziato comune a Salamanca, in Spagna, e l’incontro regionale dei formatori di Asia-Australia-Oceania a Thrissur, in India. P. Joseph Hung Tran, O.Carm. Vengono anche ricordati alcuni incontri degli ultimi mesi, che esprimono l’internazionalità dell’Ordine, come il V Congresso Internazionale del Laicato Carmelitano, l’incontro triennale degli economi a Sassone e il congresso su P. Lorenzo van den Eerenbeemt, O.Carm., che ha fondato insieme alla beata M. Crocifissa Curcio la congregazione delle Suore Carmelitane Missionarie di S. Teresa del Bambino Gesù. P. John Keating, O.Carm. Un altro articolo della rivista tratta infine della fondatrice delle Suore Carmelitane per gli Anziani e gli Infermi, la serva di Dio Madre Maria Angelina Teresa, O.Carm. (Bridget Teresa McCrory), di cui è stato promulgato il Decreto sulle virtù eroiche. Le sfide risultanti dal cambiamento del momento storico chiedono sempre nuove risposte come mostrano le presentazioni sull’unificazione delle due Province di Germania Inferiore e Superiore e sull’erezione canonica del nuovo Commissariato Generale di Paraná in Brasile. Oltre a questi articoli e ad altre informazioni presentiamo una selezione delle principali notizie, alcune delle quali già pubblicate nel CITOC-online. Auguriamo a tutti una buona lettura di queste pagine del nuovo numero del CITOC-magazine. Fr. Christian Körner, O. Carm. Corrispondenti Europa Africa P. Désiré Unen Alimange, O.Carm. America P. Raúl Maraví Cabrera, O.Carm. Asia Australia and Oceania P. Albertus Herwanta, O.Carm. Inviare le informazioni a Curia Generalizia dei Carmelitani Via Giovanni Lanza 138 00184 Roma, Italia Tel+39-064620181 Email: [email protected] www.ocarm.org contenuto 2 Editorial 7 Incontro degli Economi 8 Ven. Maria Angeline dell’Ordine 12 La ONG Carmelitana 14 GMG della gioventù 10 Settant’anni fa… carmelitana 19 Convegno internazionale di studio su P. Lorenzo 23 Dal cuore dell’africa 28 Unificazione delle due Province Carmelitane in Germania 29 Relazione Sull’incontro 16 Laicato Carmelitano Regionale Dei Formatori 30 Noviziato Carmelitano 20 Corso di Formazione Internazionale a Salamanca (Spagna) 31 Notizie 24 ALACAR 26 4 Olinda in Brasile Carmelitani in Paraná La “ri-dedicazione” della chiesa carmelitana di Olinda in Brasile. P. Francisco de Sales, O. Carm. N ello scorso mese d’agosto la Famiglia Carmelitana in Brasile, radunata nella storica città di Olinda, ha celebrato la festa de “ri-dedicazione” della chiesa madre dell’Ordine nel continente americano, un evento marcato da un forte senso di risveglio della memoria storica dell’avventura del Carmelo nel nuovo mondo e segnato da un intenso desiderio di rinnovamento. Mentre si cercava di contemplare la storia nelle pietre del monumento restaurato, si guardavano il presente e il futuro della presenza e della missione del Carmelo tenendo conto delle nuove sfide da affrontare. In questo luogo simbolico siamo stati invitati a tornare alla sorgente della presenza dell’Ordine nel continente, a ripercorrere le vicende storiche di coloro che ci hanno preceduto, a scoprire il loro dinamismo di vita segnato da un intenso amore per l’Ordine e per la Chiesa e da una viva passione missionaria. La vicenda storica della Chiesa e del Convento de Olinda può essere letta come una sintesi della storia stessa del Carmelo in Brasile, una storia vissuta fra le vicissitudini dei tempi e degli eventi, però sempre aperta, pronta ad essere scritta e raccontata con il contributo delle nuove generazioni. L’Ordine Carmelitano ha iniziato la sua presenza effettiva nel continente americano nel 1580 con l’arrivo del primo gruppo di frati nella città di Olinda, prima capitale dello Stato di Pernambuco in Brasile. I primi Carmelitani in Brasile furono stati inviati dal “Regale Convento del Carmine di Lisbona”, fondato da san Nuno de Santa Maria, con l’intento di lavorare nelle missioni della nuova colonia, stabilire l’Ordine nelle nuove terre conquistate e seminare la devozione e l’amore alla Madonna del Carmine. L’arrivo dei primi quattro religiosi a Olinda viene narrato dalle cronache come un evento “provvidenziale” perché i Carmelitani erano stati destinati alla Provincia di Paraiba dove i colonizzatori avevano iniziato il processo di fondazione dei primi nuclei urbani. Per ragioni avverse, la nave si fermò a Olinda dove i frati furono accolti con gioia dalla popolazione e lì si stabilirono. Fu donata loro un piccolo eremo dedicato a Sant’Antonio e San Gonzalo. In questo eremo fu fondato il primo convento dell’Ordine del continente, con il titolo di “Convento di Sant’Antonio del Carmine di Olinda”. Negli anni successivi il convento ampliato diventò un grande centro di formazione e missione per la comunità Carmelitana sparsa in vari altri conventi e piccole case di missione, specialmente nella regione Nordest del Brasile. Durante il dominio olandese (1630-1654), il Convento fu parzialmente distrutto e i fratti costretti a lasciare Olinda. Dopo la “insurrezione pernambucana” finita nel 1654 con l’espulsione degli olandesi e la successiva restaurazione, i CITOC | P. 4 no di 1894, iniziò anche il conflitto legale per riavere il patrimonio confiscato di Olinda. Questa lotta si è prolungata fino al 2009, quando il Governo Federale del Brasile ha riconosciuto il diritto di proprietà della Provincia Carmelitana Pernambucana sulla chiesa e i resti dell’antico convento, demolito nel 1909. carmelitani ritornarono nel loro convento e dovettero ricostruirlo. Nel 1720, il Convento e la chiesa furono completamente restaurati e ampliati. Il Grande convento conobbe la gloria, la decadenza e finalmente la soppressione, frutto dei decreti di estinzione degli Ordini Religiosi emanati in Brasile. Nella seconda metà del XIX secolo (1877) tutto il patrimonio del Carmelo di Olinda fu sequestrato dal governo imperiale brasiliano, il convento e la chiesa furono integrati nel patrimonio nazionale. Dopo la proclamazione della Repubblica (1888), gli ultimi frati ancora vivi lanciarono un grande appello per la restaurazione della Provincia. La grande opera fu affidata dal Generale ai carmelitani spagnoli. Dopo l’inizio del processo di restaurazione, nell’an- Dopo la riconquista del patrimonio da parte della Provincia, con il patrocinio di vari enti e l’appoggio dell’Istituto Nazionale del Patrimonio Storico e Artistico, si è iniziato un lungo lavoro di restauro della chiesa e delle dipendenze rimaste dell’antico convento adattandolo a una piccola residenza per i frati. Il restauro ha fatto risplendere la bellezza nascosta dell’antico tempio restituendolo al suo posto come uno dei principali monumenti della storica città di Olinda. La celebrazione della “ri-dedicazione” della chiesa è stata presieduta dall’Arcivescovo metropolitano di Olinda e Recife, Mons. Antonio Fernando Saburido e concelebrata da cinque vescovi carmelitani brasiliani (Mons. Vital Wilderink, Mons. Paulo Cardoso, Mons. Antonio Muniz, Mons. João Costa e Mons. Wilmar Santin), dal Priore Generale P. Fernando Millán Romeral, dal Consigliere Generale per l’America, P. Raúl Maraví, dal Provinciale di Pernambuco, P. Roberval Mendes Pereira, dal Provinciale di Rio de Janeiro, P. Geraldo d’Abadia, dal Commissario del Paraná, P. Francisco Manoel de Oliveira, dal Commissario Generale del CITOC | P. 5 la costruzione di quella fedeltà audace e sempre rinnovata, consapevoli che sono ‘ceppo robusto e di sempre vigorosa vitalità, la cui vita interiore e attività apostolica sono illuminate dai riflessi di un’intrepida, fiduciosa e affettuosa pietà mariana’. (Allocuzione di Paolo VI, 14/ IX/1968, AAS, LX. p. 665). La bellezza del tempio di pietra del Carmelo di Olinda deve coincidere con la bellezza del tempio interiore, abitato dalla divina presenza, frutto dell’intimità con il Signore, coltivata per mezzo dell’ascolto, del silenzio, della contemplazione e dell’intima comunione con l’Amato, atteggiamenti assai familiari al carisma carmelitano. Portugal, P. Agostinho Castro, dall’Abate del Monastero Benedettino di Olinda, P. Felipe e da un numero significativo di carmelitani venuti da tutto il Brasile. La cerimonia di consacrazione della chiesa è stata preceduta da un triduo festivo in onore della Madonna del Carmine e da una giornata di riflessione sul significato dell’evento nell’attuale contesto del Carmelo nel continente americano. Oltre all’aspetto storico del monumento restaurato e della presenza feconda del carisma carmelitano in Brasile negli ultimi quattro secoli di storia, i relatori hanno cercato di situare l’importanza e il significato dell’evento come segno forte di un nuovo slancio nella missione di tutta la Famiglia Carmelitana. Il Padre Generale ha affermato che il vero senso dell’evento celebrato non si situa nell’ambito del ricordo di un passato glorioso, nella memoria archeologica del monumento o nella riconquista degli spazi persi nel corso della storia, ma nella restaurazione della presenza viva e attiva dei carmelitani nella Chiesa locale e nella società. In questo senso, la chiesa e il convento devono diventare spazi di incontro, di coltura della spiritualità, di cultura, di comunicazione della bellezza che salva, della solidarietà e della diffusione dell’amore alla Madonna del Carmine chiamata da Mons. Oscar Romero “la grande missionaria popolare” dell’America Latina. Con questi sentimenti di gioia, in comunione con la Chiesa e con tutta la Famiglia Carmelitana, abbiamo celebrato la grande festa del ritorno dei Carmelitani alla loro Casa Madre in Brasile, grembo fecondo della grande impresa missionaria dell’Ordine in quel vasto territorio. Da quella collina dove è edificata la chiesa, ricca di bellezza naturale e di storia, sotto il manto protettore della Madonna del Carmine, abbiamo lasciato aperta una finestra di speranza attraverso la quale cerchiamo di contemplare il grande “giardino del Carmelo” con uno sguardo fiducioso sul presente e pieno di speranza e rinnovato ardore verso il futuro. Radicati nel terreno concreto della nostra storia e animati da un sincero desiderio di rinnovata conversione, siamo stati invitati a percorrere come Famiglia i sentieri che ci portano a quella fedeltà permanente e creativa che è dono dello Spirito e responsabilità da compiere. Nel messaggio inviato dal Santo Padre alla Famiglia Carmelitana, i carmelitani sono stati invitatati a ripercorrere i sentieri dei loro predecessori come comunità contemplativa, orante e profetica, aperta alla missione, segnati dalla gioia di vivere il carisma proprio del Carmelo nel servizio della Chiesa. Dice il Papa: La celebrazione della ri-dedicazione della Chiesa di Olinda e la sua riabilitazione come luogo di culto è un invito alle nuove generazioni di carmelitani a ritornare alle sorgenti del primo amore, e a cercare di trovare in questo luogo simbolico le forze per Vescovi Carmelitani del Brasile con il Priore Generale CITOC | P. 6 Incontro degli Economi dell’Ordine P. Michael Kissan, O.Carm. D al 16 al 19 ottobre si è tenuta presso “Il Carmelo” di Sassone, Italia, l’Assemblea triennale degli economi dell’Ordine. Erano invitati tutti gli economi e più di 50 persone provenienti da tutto il mondo hanno partecipato alla riunione, o a parte di essa. Tra loro c’era anche una dozzina circa di laici che lavorano come manager o direttori finanziari in varie province. Lo scopo di questo incontro triennale è quello di rivedere le finanze dell’Ordine, fornire opportunità di formazione permanente per gli economi e di riunirli in modo che possano acquisire una certa familiarità con le finanze dell’Ordine. Durante questo incontro particolare, è stato fatto un ulteriore lavoro sull’attuazione di un sistema standardizzato di resoconto, che tutte le province e commissariati sono stati invitati ad utilizzare. C’è stata una serie di presentazioni di diversi relatori, assai utili. Il Priore Generale, P. Fernando Millán, si è rivolto al gruppo prendendo in considerazione le sfide che l’Ordine deve affrontare. Ha sottolineato che tutto nell’Ordine è responsabile delle missioni in crescita. Ha evidenziato il fatto che la crisi finanziaria ha colpito un certo numero di province. Tuttavia, tutti noi abbiamo la responsabilità di vivere il nostro carisma e continuare oggi la missione del Carmelo. Dobbiamo mettere i nostri soldi dove mettiamo il cuore. Infine ha incoraggiato tutti a contribuire a creare una “cultura della condivisione”. L’Economo Generale dei Gesuiti, P. Thomas McClain, ha parlato su “Il voto di povertà e il ruolo dell’Economo oggi”. Ha osservato che viviamo in un’economia globale e questo ha un impatto sul ruolo degli economi, anche carmelitani. Dobbiamo essere più interdipendenti. Ha ricordato a tutti che la povertà è migliore se vissuta “a livello locale”. Tuttavia, abbiamo bisogno di agire a livello globale. In altre parole, il “come” è locale, ma il “perché” è globale. John Allen Jr, vaticanista della CNN, analista esperto delle cose vaticane, ha delineato quattro grandi orientamenti che vede nella Chiesa di oggi. In primo luogo, egli ha osservato che è in crescita una chiesa mondiale. La demografia della chiesa globale si è spostata da nord a sud. La chiesa è in crescita nel Sud, mentre c’è un declino in Occidente. In secondo luogo, vi è un aumento del cattolicesimo evangelico. Vi è una forte spinta per rilanciare un chiaro, forte senso di identità tradizionale cattolica. Questo potrebbe portare a una transizione nella chiesa dalla “manutenzione” alla “missione”. Terzo, sta emergendo la libertà religiosa. Questa sarà la fonte di preoccupazione sociale della chiesa nel 21° secolo. Allen ha osservato che la libertà religiosa è un problema assai grande in molte delle parti emergenti della chiesa. L’80% degli attacchi alla libertà religiosa sono contro i cristiani. Infine, la trasparenza e la responsabilità saranno le questioni più importanti per la chiesa. Questo sarà particolarmente reale per quanto riguarda l’attività finanziaria della chiesa. Il signor Ted Disabato, consulente per gli investimenti della provincia del Purissimo Cuore di Maria, ha fornito un’analisi della crisi finanziaria e ha suggerito alcune strategie che potrebbero essere adottate per rispondere alla situazione attuale. L’assemblea è stata inoltre aggiornata dai quattro Consiglieri Generali che rappresentano le aree geografiche dell’Ordine. Sono state elaborate le proposte per il Capitolo Generale, che si celebrerà nel 2013. Lo spirito di collaborazione durante i momenti di socializzazione e le pause è stato buono e gli economi avuto modo di conoscersi e di condividere le sfide specifiche che l’Ordine deve affrontare nelle varie parti del mondo. L’incontro ha avuto un buon riscontro ed è stato giudicato utile dai presenti. Un ringraziamento particolare va alla Commissione Economica Internazionale dell’Ordine che lo ha organizzato e al personale de “Il Carmelo”, che ha fornito un ambiente eccellente per incontrarsi, ottimo cibo e ospitalità. CITOC | P. 7 Ritratto da Robert Whelan Venerabile Maria Teresa Angeline, O. Carm. P. Mario Esposito, O.Carm. I l 28 giugno di quest’anno ha segnato una data importante per la Famiglia Carmelitana sparsa in tutto il mondo, perché l’approvazione dei decreti di canonizzazione della Congregazione per le cause dei Santi da parte di Sua Santità il Papa Benedetto XVI ha significato anche un riconoscimento di onore per tutti noi. Infatti fra i decreti promulgati c’era anche quello per la dichiarazione dell’eroicità delle virtù della nostra Madre Mary Angeline Teresa McCrory, O.Carm., che è stata così dichiarata Venerabile. La Venerabile Mary Angeline Teresa, O.Carm., nel 1929, ha fondato a New York le Suore Carmelitane per gli Anziani e gli Infermi (Carmelite Sisters for the Aged and Infirm), insieme ad altre sei compagne, tutte appartenenti precedentemente alle Piccole Sorelle dei Poveri (Little Sisters of the Poor). Nel 1931 la nuova Congregazione è stata affiliata all’Ordine Carmelitano dal Rev. mo Padre Elia Magennis, O.Carm., allora Priore Generale, che mostrò molto interesse e attenzione verso questo nuovo gruppo di Suore, fondato con l’aiuto del Rev.mo Padre Dionisio Flanagan, O.Carm. e dell’Arcivescovo Cardinale Patrick Hayes, conosciuto come il “Cardinale della Carità”. La Venerabile Mary Angeline Teresa, O.Carm. è nata a County Tyrone, in Irlanda, il 21 gennaio 1893 e venne battezzata col nome di Bridget Teresa. E’ cresciuta in una famiglia molto unita, amorevole e profondamente religiosa. Nel 1901, a causa della scarsità di lavoro, la famiglia McCrory si trasferì in Scozia, dove disgraziatamente il padre morì, nel 1911, a seguito di un incidente in un’acciaieria. Quando Bridget manifestò alla giovane madre, che era sempre stata di sostegno e aiuto, il suo desiderio di diventare religiosa, non ricevette alcuna obiezione. Così la futura Madre Angelina entrò tra le Piccole Sorelle dei Poveri di Glasgow nel 1912, lasciando la sua casa di Mossend, in Scozia. Le Piccole Sorelle dei Poveri sono una Congregazione religiosa internazionale, dedicata in particolare alla cura degli anziani più abbandonati. Dopo aver completato la sua formazione in Francia, la nuova Professa Sr. Angelina di Sant’Agata nel 1915 venne inviata in missione negli Stati Uniti, dove rimase, offrendo il suo servizio in diverse case per CITOC | P. 8 gli anziani, fino al suo ritorno in Francia per la preparazione alla Professione perpetua, che avvenne nel 1925. In seguito ritornò negli Stati Uniti, dove, alla giovane età di 33 anni, divenne superiora della Casa per anziani del Bronx, New York, intitolata a Nostra Signora. Durante il suo servizio in questa casa, divenne sempre più chiaro a Madre Angelina che era necessario prendersi cura degli anziani americani con modalità nuove, più rispettose della loro indipendenza e più adatte ai bisogni della classe media. Divenne anche evidente che lei e le sue sorelle, che condividevano le sue stesse convinzioni, non potevano realizzare tali cambiamenti all’interno della loro Congregazione. Grazie ai contatti con i Frati Carmelitani di New York e alla guida del Cardinale Hayes insieme ad altri sacerdoti, Madre Angelina iniziò a muovere i primi passi verso la separazione dalle Piccole Sorelle dei Poveri e la fondazione di un nuovo gruppo di Suore all’interno dell’Ordine Carmelitano, che si sarebbero dedicate al servizio degli anziani e dei malati. Questo avvenne nei giorni della canonizzazione di Santa Teresa di Gesù Bambino e all’inizio di quel periodo che passò alla storia come la Grande Depressione. Nonostante ciò, mosse da grande fede, Madre Angelina e le sue compagne, lasciarono la loro Congregazione e iniziarono la nuova avventura, che culminò nella fondazione delle Suore Carmelitane per gli Anziani e gli Infermi (Carmelite Sisters for the Aged and Infirm) avvenuta il 3 settembre 1929. La Venerabile Maria Angelina era una donna di preghiera, capace di discernimento e di compassione, era una donna coraggiosa e piena di carità, sempre attenta all’azione della grazia. Amava la Chiesa, Sor. M. Gabriel, Sor.. M. Brendan, Sor.. M. la liturgia, i Angeline Teresa (seduto), e sacramenSor. M. Bernadette di Lourdes, 1967 ti, i sacerdoti. Possedeva una capacità naturale di guidare le sue Sorelle e il loro ministero verso gli anziani. La sua era una spiritualità a un tempo contemplativa e pratica. Sapeva attingere in profondità alle sorgenti degli autori carmelitani, particolarmente dagli scritti di Santa Teresa di Gesù. Quando divenne carmelitana, volle aggiungere al suo nome religioso quello di Teresa. Fra le sue devozioni, quella verso l’Eucaristia aveva il primo posto, insieme a quella per Nostra Signora del Monte Carmelo, san Giuseppe e i Santi Angeli. In tutte le case da lei fondate la cappella e il tabernacolo – la presenza eucaristica del Signore Gesù – erano sempre al centro. Le Suore Carmelitane conobbero una rapida espansione e, sotto la guida della Venerabile Maria Angelina Teresa, poterono in breve tempo aprire più di 50 case. Rimase alla guida della Congregazione come Madre Generale dal 1929 fino al 1978, quando chiese di non venire più rieletta. Gli ultimi anni della sua vita la videro sperimentare una grande, ma pacificata dipendenza dalle sue sorelle; accolse la sua anzianità con grande dignità e gioia. La Venerabile Maria Angelina Teresa morì il giorno del suo compleanno, il 21 gennaio 1984, mentre si trovava nella casa madre intitolata a S. Teresa, Avila sull’Hudson, a Germantown, New York. Al suo Madre M. Angeline Teresa con Padre Mel Daly, O. Carm. funerale parteciparono molti vescovi, sacerdoti e laici, coi quali la madre aveva stretto amicizia nel corso degli anni e che avevano goduto della sua vicinanza e del servizio della sue suore, nelle loro varie case, presenti in diverse diocesi. La Causa di Madre Angelina è stata aperta nella Diocesi di Albany, New York, nel 1989 e il Processo ufficiale il 15 agosto 1992. La fase diocesana è stata chiusa il 13 aprile 2007 e portata a Roma nello stesso anno; il decreto dell’eroicità delle virtù è stato promulgato nel giugno del 2012. Col passare degli anni un numero sempre crescente di persone ha conosciuto la figura della Venerabile Maria Angelina Teresa e la sua fama di santità, sia attraverso il ministero delle sue suore che grazie all’opera della Società di Madre Angelina (Mother Angeline Society), che ha promosso la sua causa e ha diffuso il suo carisma durante gli ultimi 25 anni. Per il mondo e la Chiesa di oggi la nuova Venerabile è un esempio luminoso della promozione della dignità della vita in tutte le sue fasi, particolarmente per i più deboli nella nostra società di oggi. E’ stata una propugnatrice della vita religiosa e ha trasmesso alla sua Congregazione Carmelitana una profonda e ricca eredità di preghiera e fraternità, di zelo apostolico e amore per i sacerdoti e devozione mariana. Le Suore Carmelitane per gli Anziani e gli Infermi si sentono orgogliose - e a ragione! – della loro amata Fondatrice e sono consapevoli che lei è una luminosa testimone di fede, speranza, carità e servizio, tutte realtà di cui c’è un immenso bisogno nel nostro mondo di oggi. Al presente le Suore Carmelitane hanno 20 case per gli anziani e gli infermi negli Stati Uniti e in Irlanda, dove continuano a tenere vivo il carisma e il ministero della loro Venerabile Fondatrice. Davvero questo è un altro ramo ricco di frutti dell’albero del Carmelo. CITOC | P. 9 Settant’anni fa… P. Fernando Millán Romeral, O.Carm. D urante quest’anno 2012, che ormai volge al termine, abbiamo celebrato i settanta anni della morte di due grandi carmelitani del xx secolo: santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) e il beato Tito Brandsma. Le biografie appassionanti di ambedue, i loro profili spirituali, la loro attività intellettuale e d’insegnamento, i loro scritti e le loro pubblicazioni e, soprattutto, la loro testimonianza eroica di vita e di fede, ci riempiono di “sano orgoglio” come carmelitani, ormai del secolo xxi. Benché i due non si siano mai conosciuti di persona, le due biografie s’incrociano in modo indiretto e drammatico in una data: il 26 luglio 1942. Quel giorno, il p. Tito, ormai infermo e stanco, riceveva l’iniezione letale che in pochi minuti metteva fine alla sua vita, nell’infermeria del campo di concentramento di Dachau. Il carmelitano frisone era passato per un vero rosario di carceri e campi (Scheveningen, Amersfoort, Kleve), fino a scendere nell’inferno di Dachau, dove poté resistere soltanto alcune settimane. L’infermiera che gli fece l’iniezione era olandese. Il p. Tito la riconobbe dall’accento e parlò con lei diverse volte. All’ultimo momento le regalò il rosario fatto di bottoni e pezzetti di legno; benché al principio lo rifiutasse, la donna finì per accettarlo. Molti anni dopo, l’infermiera del Lager avrebbe deposto durante il processo di beatificazione, a condizione di mantenere segreto il suo nome. Siamo ancora colpiti dal ricordo emozionato che conservava di quel prigioniero debole e affamato: “ebbe molta compassione di me…”. Il 26 luglio era una domenica. Quella stessa mattina, in tutte le chiese Beato Tito Brandsma, O. Carm. cattoliche (e in alcune protestanti) dei Paesi Bassi fu letta una dura nota dell’episcopato Olandese, una dell’ampia serie di lettere e documenti assai coraggiosi contro il governo di occupazione nazionalsocialista. Il nostro carmelitano olandese, stretto collaboratore di monsignor De Jong, aveva partecipato in maniera assai attiva All’elaborazione di quelle note. La lettera era stata preparata in gran segreto, per cui la lettura pubblica provocò stupore nelle autorità occupanti. Le rappresaglie non si fecero attendere. Una delle misure contro la chiesa fu l’arresto e la deportazione dei religiosi di origine ebrea, che fino a quel momento non erano stati perseguitati, almeno CITOC | P. 10 ufficialmente. La misura entrò immediatamente in vigore. Una delle religiose di origine ebrea arrestate in Olanda il 2 agosto fu suor Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein, carmelitana scalza, assieme alla sorella Rosa, un po’ più anziana di lei. Si trovavano nel monastero delle carmelitane di Echt. Furono trasportate inizialmente ad Amersfoort, dove p. Tito era passato diverse settimane prima, poi a Westerbork (uno dei campi di distribuzione o Durchgangslager), dove con molta probabilità si incrociarono con Etty Hillesum, e alla fine ad Auschwitz-Birkenau, dove morirono forse lo stesso giorno dell’arrivo, il 9 agosto 1942, in quella fabbrica di morte e annientamento… Ecco come, quel 26 luglio, si intrecciarono le vite di quelle che senza dubbio sono le due figure più significative del Carmelo del secolo xx. Qualche pensatore lo ha definito “il secolo breve”, ma che potrebbe essere stato chiamato anche “il secolo crudele” (due guerre mondiali, l’olocausto, le bombe atomiche, i genocidi del Ruanda e della Jugoslavia, ecc.). Proprio durante il ’900, questi due notevoli carmelitani furono capaci di offrire una testimonianza coraggiosa e decisa della propria fede in circostanze tragiche, una testimonianza significativa a tal punto che oggi, a distanza di settant’anni, continua a suscitare ammirazione ed emozione. Inoltre, come ho già detto in diverse occasioni, credo – per molti motivi che sarebbe lungo spiegare qui – che ambedue potrebbero essere considerati i santi patroni dell’“unione spirituale della famiglia carmelitana”. Se si dovessero mettere in evidenza alcuni tratti comuni del loro profilo spirituale, li riassumerei in quattro parole. Primo, “focolare” perché ambedue furono molto familiari e, nella migliore tradizione del Carmelo, seppero vivere e ricreare questo stile familiare nella propria vita religiosa. In secondo luogo, “passione”, giacché i due si sentirono innamorati dell’ideale carmelitano e lo vissero in maniera appassionata, il che si tradusse in generosità, donazione e perfino in un certo romanticismo. In terzo luogo, “compassione”, dato che ambedue furono S. Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein) persone solidali, “empatiche” (usando il termine Einfühlung sul quale Edith fece la sua tesi dottorale), capaci di compassione e attente alle necessità degli uomini e delle donne del loro tempo, tanto a livello quotidiano (i prossimi-vicini), come ad un livello più ampio. Infine, metterei in evidenza la parola “croce”. Ambedue furono devoti, adoratori, e anche studiosi della spiritualità della passione del Signore. Tito Brandsma scrisse la celebre poesia nel carcere di Scheveningen davanti a un’immagine di Gesù; in essa raggiunse vette assai alte di lirica e misticismo. Edith, nata nel giorno sacro del Yom Kippur, interpretò il proprio destino in chiave sacrificale, mentre rifletteva sulla “scienza della croce”. Né Edith, né Tito furono masochisti, né kamikaze, né fanatici, però ambedue seppero accettare la croce con serenità, eleganza e dignità, nel momento più drammatico delle loro vite. Nel chiostro del nostro convento di Middletown, vicino a New York, c’è una bella Via Crucis in bronzo. In ogni stazione, Gesù appare accompagnato dai nostri due personaggi. I due seguono da vicino Gesù sofferente e fanno proprio il camino del Maestro. Generalmente, quando si mostra questa Via crucis si usa dire che c’è un errore storico, perché l’artista sbagliò nel mettere la stella gialla degli ebrei ad entrambi. Personalmente credo, senza dubbio, che si tratta di un errore meraviglioso, che dice molto della solidarietà del beato Tito di fronte alla sorte del popolo ebreo. In non poche occasioni, incluse le sue lezioni di filosofia, si manifestò contrario al nazionalsocialismo che qualificava come “neopaganesimo”. Oggi, settanta anni dopo, il neopaganesimo che idolatra il denaro, il potere ad ogni costo, il piacere senza limite… continua a provocare vittime che soffrono il “rovescio” della situazione: violenza, ingiustizia, fame, discriminazione religiosa o razziale, ecc. Noi, carmelitani di un secolo che speriamo sia meno crudele, troviamo in questi due grandi testimoni, un esempio meraviglioso di onestà spirituale e intellettuale, uno stimolo ed un invito ad essere, anche noi, testimoni del Dio della tenerezza e della pace. Che loro, il beato Tito e santa Teresa Benedetta della Croce, ci aiutino dal cielo in questo compito tanto difficile quanto affascinante. CITOC | P. 11 La ONG Carmelitana a piccoli passi verso il contatto con la vita in tutto il mondo P. William Harry, O.Carm. I membri della ONG Carmelitana con Paul Hoeffel (abito grigio), capo della sezione ONG del Dipartimento di Pubblica Informazione delle Nazioni Unite. D opo un inizio molto umile nel dicembre 2001, con l’approvazione da parte delle Nazioni Unite come organizzazione non governativa affiliata al Dipartimento della Pubblica Informazione delle Nazioni Unite, la ONG carmelitana è cresciuta fino ad essere un’organizzazione mondiale capace di contattare la vita di persone di tutti i continenti. La ONG Carmelitana pone la sua attenzione in particolare su quattro istanze più importanti: istruzione, libertà religiosa, diritti umani e sviluppo sostenibile. Quest’ultima area comprende anche i finanziamenti per lo sviluppo e per le variazioni del clima, mentre l’area dei diritti umani si occupa anche del traffico di esseri umani. Durante l’incontro annuale dell’equipe di coordinamento della ONG Carmelitana tenutosi a Roma nel 2012, si è deciso di puntare l’attenzione in particolare sul traffico di esseri umani. La situazione all’interno delle Nazioni Unite All’inizio la ONG Carmelitana è stata affiliata al Dipartimento della Pubblica Informazione (DPI), come è di prassi per tutte le ONG che entrano a far parte del sistema delle Nazioni Unite. Il fine di una ONG che appartenga al DPI è quello di assistere attivamente e di incoraggiare i servizi di informazione nazionale, le istituzioni educative e altre organizzazioni governative o no di qualsiasi tipo, che siano interessate a diffondere l’informazione riguardo alle Nazioni Unite. La nostra ONG ha però deciso ben presto che avremmo affrontato tutte le questioni attraverso un “filtro carmelitano” e avremmo espresso le nostre opinioni riguardo alle varie problematiche come Carmelitani e non solo come portavoce delle Nazioni Unite. Dopo un periodo iniziale di attesa obbligata, la ONG Carmelitana ha iniziato ha fare richiesta per diventare membro del Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC), cosa che ci permette di offrire sostegno all’opera delle Nazioni Unite e di promuovere la conoscenza dei suoi principi e delle sue attività, in accordo con i nostri stessi scopi e propositi. Parlando in generale possiamo dire che le ONG cooperano con le Nazioni Unite in quattro modi: 1) partecipando a conferenze, incontri e altri eventi; 2) stabilendo relazioni di lavoro con specifici dipartimenti, programmi o agenzie specializzate del sistema delle Nazioni Unite, basato sul mutuo interesse e sulle possibili attività congiunte; 3) ottenendo la possibilità di venire consultati all’interno del Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC); 4) diffondendo l’informazione attraverso pubblicazioni, programmi radio, TV o attività pubbliche, come lezioni, conferenze, seminari e gruppi di lavoro. Pubblicazioni Sono disponibili alcuni strumenti per aiutare le persone a ricevere informazioni sul lavoro della ONG CITOC | P. 12 Carmelitana e sui problemi che vengono affrontati. Un ampio sito web (carmelitengo. org), che ha ricevuto riconoscimenti da una commissione di ambasciatori delle Nazioni Unite, offre i collegamenti alle risorse internet delle Nazioni Unite, dei Carmelitani e di altre realtà di fede. Varie pubblicazioni sono anche disponibili dalla ONG Carmelitana o online. Un piccolo libro, dal titolo “Promuovere la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato” prende in esame la quattro aree di interesse della ONG Carmelitana e i progetti che rientrano in quelle stesse aree. Un bollettino quadrimestrale, carmeNGO, è giunto al suo quinto anno di vita e si prefigge di offrire informazioni ai membri della Famiglia Carmelitana, come anche ad altri, sul lavoro della nostra ONG e su vari argomenti nell’ambito della giustizia sociale e dell’integrità del creato. Due volte all’anno la ONG Carmelitana sponsorizza una “Giornata di Preghiera”. Il 5 giugno, giornata mondiale per l’ambiente e il 10 dicembre, giornata mondiale per i diritti umani. In entrambe le occasioni viene preparato un libretto con uno schema per una celebrazione di preghiera che può essere usato sia da singoli che da gruppi, per vivere un momento di riflessione su un particolare argomento. Fra i temi scelti per queste Giornate di preghiera possiamo ricordare la risposta di fede al cambiamento climatico; l’acqua; le foreste tropicali. Le Giornate di Preghiera per i diritti umani hanno richiamato l’attenzione sulla situazione in Zimbabwe, sul traffico di esseri umani, sulla libertà religiosa, come anche sulla sete e la fame in Somalia. Partecipazione a incontri Le Nazioni Unite sponsorizzano diversi laboratori, incontri e forum su tematiche relative ai punti focali della ONG Carmelitana. Alcuni membri della Famiglia Carmelitana hanno partecipato all’incontro sullo sviluppo sostenibile, tenutosi a Johannesburg nel 2002, come anche alla Conferenza internazionale di Doha nel 2008 sul finanziamento per lo sviluppo, o alla Conferenza sul cambiamento climatico di Copenhagen nel 2009 e alla Conferenza sullo Sviluppo sostenibile di Rio de Janeiro nel 2012. La Conferenza annuale delle ONG che appartengo al Dipartimento per la Pubblica Informazione (DPI), sponsorizzata dal Dipartimento della Pubblica Informazione delle Nazioni Unite, offre l’opportunità di entrare in contatto con altre ONG affiliate alle Nazioni Unite, di partecipare a una grande varietà di conferenze, laboratori e sessioni informative offerte da una vasta gamma di ONG, e anche di rimanere aggiornati sulle istanze delle Nazioni Unite. Spesso questa diventa anche un’opportunità per la Commissione di coordinamento di tenere il suo incontro annuale. La ONG Carmelitana ha partecipato a questi incontri annuali fin dal 2001. Alcune di queste sessioni si possono anche seguire in streaming on line, offrendo così la possibilità di partecipare a un più ampio numero di Carmelitani. Gli uffici della ONG Carmelitana Grazie a una generosa offerta di una persona anonima la ONG Carmelitana ha potuto aprire un suo ufficio a New York (USA), vicino al quartier generale delle Nazioni Unite. Sotto la guida di Helen Ojario, Suora carmelitana e dei volontari Jack Jameson e Ray Messina, l’ufficio offre un facile accesso ai diversi incontri che si svolgono alle Nazioni Unite ed è una risorsa per le persone che desiderano conoscere di più il lavoro della ONG Carmelitana. Jameson è un laico carmelitano, mentre Messina è un avvocato specializzato al diritto dell’ambiente. Ariel Kuil, membro della Provincia Olandese, è il rappresentante della nostra ONG presso le Nazioni Unite di Ginevra, Vienna e Parigi. Harry Adji, membro della Provincia Indonesiana, è rappresentante presso le Nazioni Unite a Bangkog. Micael O’Neil, priore del CISA a Roma tiene i contatti con la FAO e partecipa anche a incontri organizzati da Ordini e Congregazioni religiose presenti a Roma e che hanno, come noi, ONG affiliate alle Nazioni Unite. L’ufficio principale della ONG Carmelitana ha sede a New Orleans, in Louisiana (USA). Partecipando un seminario sulla vita sostenibile per i cittadini del Mondo CITOC | P. 13 I l 1° gennaio 2013 le Province di Germania Inferiore e Germania Superiore dopo anni di collaborazione intensa nei vari campi, soprattutto in quello della formazione, e dopo un processo di preparazione con numerosi incontri, si uniscono in un’unica Provincia di Germania. Con questa decisione i carmelitani tedeschi vogliono rispondere alle necessità del momento e unire le loro forze per vivere meglio oggi il carisma del Carmelo e quindi agire in modo più efficace. Vale la pena di ripercorrere brevemente la lunga e ricca storia di queste due antiche province dell’Ordine. Non è la prima volta che questo accade. Infatti, è la terza volta che le province si uniscono nella loro storia plurisecolare. Si tratta di rispondere alle esigenze della storia; anche in questa occasione si vuole essere attenti agli sviluppi contemporanei e alle sfide risultanti dal cambiamento del momento storico. Nelle Costituzioni dell’Ordine più antiche giunte fino a noi (1281), la Provincia Tedesca si trovava all’ottavo posto fra le dieci Province allora esistenti. In seguito alla prima erezione di una provincia tedesca nel 1265, ci sono state due divisioni (1291 e 1318) e due nuove unificazioni (1312 e 1327). La terza divisione del 1348 durò fino alla soppressione delle due province durante la secolarizzazione napoleonica all’inizio del XIX secolo. Prima della secolarizzazione la Provincia di Germania Inferiore arrivava fino alla Renania, al Belgio e all’Olanda. Anche la Provincia della Germania Superiore copriva un territorio molto vasto, includendo non soltanto la Germania meridionale, ma anche la Boemia, l’Austria, l’Ungheria e la Polonia. Questa immensa estensione è stata limitata nel 1411 con la formazione della Provincia di Boemia, costituita dai conventi della Boemia, della Polonia, della Prussia, dell’Ungheria, della Sassonia e della Turingia. Nel 1440 i conventi rimasti in Boemia, Polonia e Ungheria, sono passati di nuovo alla Provincia della Germania Superiore. I conventi in Sassonia sono diventati una Provincia separata e, nel 1462, è stata ricostituita la Provincia di Polonia e Boemia. P. Christian Körner O.Carm. Durante la Riforma Luterana nel ‘500, la Provincia di Germania Inferiore, che aveva il suo convento principale a Colonia, ha sofferto poco in confronto della provincia sorella, che ha invece perso quattordici conventi dei ventisei esistenti. Con l’adesione alla Riforma di Touraine nel secolo successivo, è cominciata una certa rinascita in ambedue le province. Nel 1803 la soppressione degli Ordini religiosi da parte di Napoleone Convento di Bamberg CITOC | P. 14 ha lasciato in tutta la Germania soltanto Al momento dell’unificazione appartengono alla nuova il convento di Straubing, che apparteneProvincia unita 100 frati. Attualmente vivono in Germania va alla Germania Superiore, dove è stato 71 carmelitani professi solenni e due professi semplici permesso di rimanere in otto conventi canonicamente ai religiosi superstiti. eretti. Nelle due case in Camerun Quando nel 1841 il Re ci sono tredici frati professi solenni Ludovico I di Baviera e quattordici di voti semplici. ha concesso la riapertuAlla presenza carmelitana in ra del convento, vi si Germania appartengono anche trovava soltanto un due monasteri di carmelitane, carmelitano. Già nel di cui uno è stato eretto nella 1864 da Straubing sono Provincia di Germania Superiopartiti per l’America del re nel 1948, a Schlüsselau, e Nord due frati, i quali trasferito a Erlangen nel 1969. hanno gettato le basi Il monastero della Provincia di dell’attuale Provincia Germania Inferiore è stato eretto Americana del Purissimo nel 1961 a Duisburg e trasferito Cuore di Maria (PCM). nel 2002 a Essen. In seguito, i carmelitani Dopo aver consultato i frati delle olandesi sono andati in due realtà, il Priore Generale, Germania per aiutare i P. Fernando Millán Romeral, frati tedeschi: da questa O.Carm., con il consenso del suo collaborazione è sorta consiglio, ha nominato il primo nel 1879 la Provincia Priore Provinciale e i consiglieri Germanico-Hollandica. della Provincia unita. Nel 1922 la Provincia Convento di Mainz di Germania Superiore Essi entreranno in carica il 1° viene eretta nuovamente tramite l’unificagennaio 2013 e vi resteranno fino al primo Capitolo zione del Commissariato Generale d’Austria Provinciale del 2015. Ecco di seguito le nomine: e del Vicariato di Baviera. Priore Provinciale: P. Dieter Lankes, O.Carm. I sedici fiorenti conventi della Provincia di Primo Consigliere: P. Wilfried Wanjek, O.Carm. Germania Inferiore che erano spariti senza Secondo Consigliere: Fr. Andreas Scholten, O.Carm. lasciare alcuna traccia durante la soppresTerzo Consigliere: P. Roland Hinzer, O.Carm. sione di Napoleone nel 1803 e negli anni successivi, hanno avuto un futuro quando, Quarto Consigliere: Fr. Günter Benker, O.Carm. nel 1924, la Provincia Olandese, coll’apL’atto di nascita della Provincia di Germania si celebra poggio del Beato Tito Brandsma, riprese in una cerimonia il 28 dicembre 2012 a Bamberg, sede l’antica chiesa di Mainz. Negli anni successiufficiale della Provincia. Da parte del Consiglio Generale vi sono state fatte altre fondazioni, è stato partecipano il Priore Generale, P. Fernando Millán eretto il Commissariato Provinciale e nel Romeral, O.Carm., il Vice Priore Generale P. Christian 1969 la Provincia della Germania Inferiore Körner O.Carm. e il Consigliere per l’Europa, P. John ha ripreso vita. Keating O.Carm. In quest’occasione viene presentato anche il Monasticon Carmelitanum che contiene articoli Oltre alle loro attività pastorali presso i su tutti i conventi dei frati e delle monache in Germania conventi, nelle parrocchie affidate, nelle dall’inizio ad oggi. case di ritiro, nelle scuole, nell’insegnamento e nelle varie istituzioni, tutte e due le province si sono impegnate anche nel campo delle missioni. Le fondazioni della Provincia di Germania Superiore in Brasile (1951) e India (1982) hanno portato i loro frutti nell’erezione della Provincia di S. Tommaso di rito siro-malabarese (2007) e del Commissariato Generale di Paraná (2012). Dal 2001 la Provincia di Germania Inferiore è impegnata nella nuova fondazione nel Camerun. La nuova Provincia unita segna una nuova tappa nella storia di quasi 800 anni della presenza carmelitana in Germania. I carmelitani tedeschi vedono questo inizio non solo come risposta alle sfide del tempo presente che chiede cambiamenti strutturali, ma anche come un ripensamento del proprio carisma carmelitano. In questo spirito vogliono affrontare con coraggio e speranza il futuro e le sfide del tempo. Il beato Tito Brandsma, patrono della nuova Provincia, aiuti i fratelli nel loro comune cammino. CITOC | P. 15 Congresso Internazionale de Johan Bergström-Allen, T.O.C. I l quinto Congresso Internazionale del Laicato Carmelitano si è tenuto nell’Istituto “Il Carmelo” nei pressi di Roma dal 16 al 22 settembre, seguito da un incontro di quanti lavorano nella pastorale carmelitana. Ogni sei anni il Congresso invita i laici carmelitani a discutere questioni di interesse comune; tema di quest’assise è stata “La formazione per l’apostolato”. Il Convegno ha riunito membri del Terz’Ordine Carmelitano Secolare e altri rami del laicato carmelitano (tra cui il “Donum Dei”, “La Famiglia” e vari progetti sociali collegati all’Ordine) come anche quei religiosi della Famiglia Carmelitana che lavorano a stretto contatto con i laici. Al Congresso sono convenuti circa duecento carmelitani provenienti da differenti nazioni: Australia, Belgio, Brasile, Gran Bretagna, Congo, Repubblica Ceca, Germania, Indonesia, Irlanda, Italia, Kenya, Malta, Paesi Bassi, Perù, Filippine, Portogallo, Portorico, Romania, Spagna, USA e Zimbabwe. I lavori sono iniziati lunedì 17 settembre, festa di sant’Alberto di Gerusalemme, con una celebrazione eucaristica presieduta dal Priore Generale, padre Fernando Millán Romeral, che poi, nella sala degli incontri, ha dato il benvenuto insieme a padre Josef Jančář, delegato generale per il laicato. L’ossatura del Congresso consisteva in conferenze plenarie, con traduzione simultanea nelle principa- li lingue dell’Ordine, per tutti i partecipanti e in gruppi di studio più piccoli divisi per lingue. Le conferenze e i gruppi di studio erano intervallati da momenti di preghiera e di fraternità. La prima conferenza è stata tenuta da padre Francis Amodio, O. Carm. (della Provincia di Sant’Elia) che ha parlato della “Vocazione e missione del laicato nella Chiesa e nel mondo”. Ha descritto la vocazione del laico carmelitano e il suo apostolato come una fioritura della grazia battesimale e ha sottolineato l’enfasi che il Concilio Vaticano II ha dato al ruolo dei laici. Il lunedì pomeriggio si è avuta la prima di diverse sessioni relative all’esperienza apostolica attiva del laicato carmelitano. Si è parlato del servizio offerto dal laicato carmelitano in Sicilia con la “Domus Carmelitana Siculorum” che lavora nel contesto della carità e della catechesi in ottica CITOC | P. 16 el Laicato Carmelitano 2012 come quella del Carmelo. Martedì 18 abbiamo ascoltato Amanda Rodigues Jordão, TOC, dal Brasile sul tema “La forza trasformatrice della contemplazione”, mentre nel pomeriggio dello stesso giorno Maneya Imay, TOC, dal Kenya ci ha parlato de “La dimensione fraterna e profetica dell’Apostolato”. carmelitana; ci si è soffermati sul lavoro sociale della parrocchia di Nostra Signora del Monte Carmelo di Saragozza, in Spagna, che comprende una mensa quotidiana per oltre centocinquanta persone, un servizio di distribuzione di vestiario, una riabilitazione per alcolisti, un asilo nudo, una casa di accoglienza per donne a rischio di esclusione sociale, un servizio di alloggio temporaneo per quanti cercano lavoro e una casa aperta per chi vive in strada. Il tutto è gestito da trecento volontari che non sono formalmente membri del Terzo Ordine o di una confraternita, ma che si identificano con la parrocchia e nel carisma dell’Ordine. In entrambi i progetti si è evidenziato il forte accento carmelitano sull’umanità e sulla compassione, come anche sul valore del volontariato cristiano quale strumento di partecipazione alla costruzione del Regno di Dio e i forti legami che una parrocchia o una missione possono condividere con una famiglia religiosa Si sono susseguiti vari interventi sull’esperienza di coinvolgimento dei laici carmelitani nell’azione apostolica nel mondo. È stato stimolante sapere della dedizione e della creatività dei laici carmelitani in Germania che condividono la spiritualità dell’Ordine con il mondo laico per mezzo di vari progetti culturali. In Australia i membri del Terz’Ordine si adoperano per la raccolta di fondi e per sensibilizzare sulla missione dell’Ordine a Timor Est e lavorano alacremente nel campo della formazione. In Brasile i laici carmelitani sono impegnati in progetti sociali di istruzione, nell’assistenza all’infanzia, nel provvedere al cibo per i bisognosi e nell’aiuto a cercare posti di lavoro. Mercoledì 19 siamo andati in gita a Roma. Nel corso dell’Udienza Generale in Vaticano, papa Benedetto XVI si è rivolto ai delegati dicendo: “Saluto i laici carmelitani, che partecipano a un congresso internazionale. Su ciascuno invoco la continua protezione di Dio e della Vergine Santissima per un fecondo servizio al Vangelo e alla Chiesa”. È stato commovente vedere padre Fernando che parlava al Santo Padre a nome di tutti i delegati del Terz’Ordine. Dopo la gioia e i canti di migliaia di pellegrini CITOC | P. 17 O’Neill, O.Carm., (Provincia Irlandese) a sostenere il lavoro della ONG Carmelitana presso le Nazioni Unite. Padre Francis Amodio ha, quindi, fornito ai delegati una sintesi dei punti chiave che sono stati discussi nei gruppi linguistici: la condivisione in questi gruppi è stata molto forte e radicata nella tradizione spirituale dell’Ordine a dimostrazione del crescente impegno dei laici carmelitani nella formazione negli ultimi anni. durante l’udienza papale, nel pomeriggio il Priore Generale ha presieduto nella chiesa carmelitana di Santa Maria in Traspontina una celebrazione eucaristica particolarmente ricca di riflessioni. Nel viaggio di ritorno a Sassone i delegati hanno potuto ammirare alcune delle bellezze della Città Eterna. Il quarto giorno del convegno i delegati hanno continuato a riflettere su come i laici carmelitani possano approfondire il loro impegno con il lavoro apostolico dell’Ordine. Alla preghiera del mattino ha fatto seguito una relazione di padre Giovanni Grosso, O. Carm. Come Postulatore Generale dell’Ordine (cioè colui che segue le cause dei candidati alla canonizzazione), padre Giovanni ci ha parlato de “L’impegno apostolico dei laici carmelitani: un cammino di santità” presentando biografie di laici carmelitani che sono stati fulgidi esempi di santità, spesso nella routine della vita quotidiana. Dopo i lavori di gruppo e la messa, abbiamo avuto una relazione del padre brasiliano Francisco de Sales Alencar Batista, O.Carm., sul tema “Il ruolo dei laici carmelitani nella missione apostolica della Famiglia Carmelitana” La serata del giovedì ha visto un appuntamento culturale, con canti e danze da tutto il mondo. I laici carmelitani della provincia Britannica hanno concluso questo momento con una celebrazione delle Olimpiadi di Londra, decorando con le medaglie d’oro gli organizzatori del Congresso e passando la torcia olimpica ai molti delegati brasiliani presenti. Il messaggio finale del Congresso sarà distribuito alla Famiglia Carmelitana nelle prossime settimane. Si è trattato di un Congresso molto ricco e fecondo, pieno anche di momenti di relax e amicizia. Un sentito ringraziamento alla Commissione Internazionale per il Laicato e al suo Segretariato Permanente, al gruppo liturgico, ai traduttori, allo staff e alla comunità carmelitana di Sassone, ai conferenzieri e a tutti i partecipanti. Siamo ora nell’Anno della Fede in cui la Chiesa ci esorta a tornare alle fonti del nostro credo cristiano e a vivere i valori del Vangelo alla luce del Concilio Vaticano II. Risulta chiaro, pertanto, che “la formazione per l’apostolato” riconosce la giusta priorità al laicato carmelitano che sta portando frutti pregevoli per il Regno di Dio. Venerdì 21 settembre la relazione finale è stata curata da una laica carmelitana della Gran Bretagna, Veronica Errington, TOC, che si è soffermata sul tema “La formazione dei laici per l’apostolato”. A tempo debito tutte le conferenze saranno disponibili mentre le riprese video di alcune di esse possono essere viste su www.youtube.com/gbcarmelite. Al termine del Congresso il Priore Generale ha celebrato una messa solenne che comprendeva il rinnovo degli impegni. Nel corso dell’ultimo pomeriggio ci sono state alcune brevi relazioni come anche un invito di padre Míceál CITOC | P. 18 GMG della gioventù carmelitana Río de Janeiro 2013 N ei giorni 28 e 29 ottobre il p. Raùl Maravì, O. Carm., Consigliere Generale per l’America e presidente della Commissione generale per le scuole e la gioventù carmelitana, ha presieduto alla terza riunione col p. Wilson Fernandes, O.Carm., delegato per il Brasile per la Giornata Mondiale della Gioventù carmelitana 2013 e con altri membri e collaboratori della commissione preparatoria per questo incontro internazionale dei nostri giovani. La Giornata Mondiale della Gioventù Carmelitana 2013 sarà un’eccellente opportunità di scambio e condivisione per i giovani delle nostre parrocchie, dei nostri collegi, santuari, comunità, ecc. in un contesto internazionale certamente ricco per la diversità culturale. Sottolineando questo evento, il 5 agosto, alla fine della celebra- zione della “ridedicazione” della chiesa di Olinda, il Priore Generale P. Fernando Millán Romeral, O.Carm., ha consegnato l’icona della “Madonna della Speranza” alla Gioventù Carmelitana di Brasile rappresentata dagli studenti della comunità di Goiana, una città del Pernambuco settentrionale, che sarà la prima tappa del pellegrinaggio dell’icona in Brasile. Girerà in vari stati di questo paese fino ad essere portata all’incontro carmelitano che si terrà durante la prossima Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro a luglio 2013. I gruppi interessati sono invitati a prendere contatto con i Superiori maggiori delle loro rispettive comunità, che hanno già ricevuto la lettera di invito con tutti i dettagli riguardanti l’evento. Allo stesso tempo i gruppi sono invitati a iscriversi online alla Giornata Mondiale della Gioventù organizzata dalla Chieasa, possibilmente entro il 31 gennaio 2013, scegliendo la opzione A2 (cioè il pacchetto che comprende tutto, tranne l’ospitalità). E’ necessario iscriversi anche alle varie attività organizzate esclusivamente per la nostra Gioventù Carmelitana, che si svolgeranno secondo il calendario di seguito riportato: - dal 14 (arrivo) al 21 (partenza) luglio 2013: settimana missionaria presso una della nostre parrocchie carmelitane in Brasile - dal 21 (arrivo) al 29 (partenza) luglio 2013: settimana della Giornata Mondiale della Gioventù carmelitana a Rio de Janeiro. E’ stata creata una pagina su Facebook sulla quale verranno date le informazioni necessarie per il nostro incontro internazionale e sulla quale si potranno seguire le varie attività e celebrazioni durante la GMG 2013: https://www.facebook.com/ JornadaMundialDaJuventudeCarmelitanaRio2013 E-mail: [email protected] CITOC | P. 19 Il Corso di Formazione Permanente nella Terra del Signore sulle orme dei nostri padri P. Paul A.M. Denault, O.Carm. D al 30 agosto al 12 settembre 2012, 38 carmelitani si sono affiancati al Priore Generale in un’esperienza di ritorno alla Terra Santa e ritorno alle fonti della vita carmelitana e cristiana. E’ stato il p. John Keating a dare il benvenuto ai partecipanti nel luogo in cui, lungo i secoli, l’uomo ha incontrato il Dio rivelato. Fra le altre cose, ha affermato che la Terra Santa è il luogo dove la storia e la rivelazione si incontrano nel Mistero: davvero un luogo di contemplazione. P. John ha suggerito ai partecipanti di porsi in un atteggiamento di pellegrini e non di turisti, di persone aperte all’incontro con Gesù Cristo nei luoghi in cui Egli stesso ha camminato, insegnato ed è entrato in contatto con le persone e le cose. Tutto questo nella speranza che da questo incontro essi potessero tornare alle loro comunità portando con sé un modo differente di vedere e di agire, grazie alla condivisione del mistero di Gesù Cristo. alla casa di Pietro, un sito che doveva essere molto conosciuto, in quanto verso la fine del I secolo, probabilmente quando Pietro era ancora in vita, è stato trasformato in una chiesa domestica. Dopo il pranzo, abbiamo attraversato il lago su una imbarcazione turistica e abbiamo fatto esperienza di quanto velocemente l’acqua possa diventare turbolenta, a causa dei forti venti che soffiano dalla montagna. Per noi è stato un giorno davvero speciale quando siamo risaliti per il Wadi-es-Siah, fino al sito attuale in cui ha avuto origine il nostro Ordine. Il sito non si trova proprio in cima al Monte Carmelo, ma più in basso, ben protetto da tre lati dalla muraglia del wadi. Questa collocazione fa pensare che uno dei motivi che hanno spinto alla scelta di tale luogo sia stata la I temi che hanno accompagnato il pellegrinaggio si ispiravano al testo della Ratio ed erano suddivisi in due parti principali: la prima parte riguardava il Monte Carmelo e le origini dell’Ordine, ma toccava anche l’esperienza di Gesù in Galilea, fino a fissare l’attenzione sulla solitudine del deserto, quale luogo in cui ci si ritira per stare on Dio. La seconda parte, invece, si concentrava su Gerusalemme, con risonanze circa la storia della salvezza, l’incarnazione e la redenzione nel mistero pasquale. Il gruppo dei partecipanti ha visitato i luoghi della predicazione di Gesù in Galilea, partendo dalla chiesa delle beatitudini presso il Lago di Galilea. Poi abbiamo visitato il luogo del primato di Pietro, dove il Signore, per tre volte, ha chiesto a Pietro se lo amava; qui è stata celebrata una Messa all’aperto, mentre il canto degli uccelli si univa a quello dei Frati. Poi siamo stati a Cafarnao, CITOC | P. 20 facilità di difesa da eventuali invasori. In un luogo così arido, ha fatto molta impressione la Fonte di Elia, così abbondante di acqua. Qui abbiamo recitato le Lodi, fatto un po’ di riflessione, in forma di una lectio divina, sulla nostra Regola, e poi abbiamo celebrato la Messa insieme a p. Fernando. E’ stato molto bello renderci conto di come l’ispirazione originaria degli eremiti del Monte Carmelo trovi ancora oggi eco nel cuore di così tante persone in tutto il mondo. Ciò che allora ha attirati i nostri padri nel silenzio di quella montagna, continua ancora a chiamare uomini e donne, spingendoli a lasciare i loro luoghi di vita per andare a cercare il volto di Dio. E’ sorprendente anche pensare come la pace e la tranquillità di quell’angolo del Carmelo abbiano affascinato l’immaginazione. I Carmelitani sono vissuti lì solo per un breve periodo, al massimo un centinaio di anni, ma ancora oggi, dopo così tanti anni, noi tutti portiamo impressa in noi la memoria e l’immagine di quel luogo, in cui essi si erano ritirati per incontrare Dio nel silenzio e nella solitudine. Noi Carmelitani abbiamo portato quel Monte della Palestina, il nostro Carmelo, in tutte le parti del mondo. Sul fianco opposto del monte si trova Muhraqa, il luogo in cui Elia ha offerto il sacrificio e in cui la piccola bianca nube si è innalzata dal mare; di lì si vede una panoramica di tutta la Galilea, la terra che Elia ha richiamato al culto dell’unico e solo Dio. Ci siamo fermati in quel luogo per poter meglio percepire la forza che scaturiva da una tale quieta contemplazione. A Nazareth, invece, abbiamo potuto riflettere sul nostro rapporto con Maria, nostra Madre, nostra Sorella. Abbiamo ripetuto le parole del Cantico dei Cantici che ci invitano a chiamarla anche col nome di sposa, colei che ha rapito i nostri cuori e che ci spinge a seguirla, mentre rincorre il Signore del suo amore. Abbiamo ricordato anche le parole di Arnoldo Bostio: “Risplenda in voi quell’amore fraterno che vi permetta di rispondere con sincerità al dialogo d’amore: Tu hai rapito il mio cuore, sorella mia, mia sposa; Tu hai rapito il mio cuore” (Ct 4, 9). Dopo una permanenza di sette giorni a Stella Maris, siamo partiti per Gerusalemme. Lungo CITOC | P. 21 il viaggio, ci siamo fermati a visitare il sito della Comunità degli Esseni a Qumran. Il deserto rovente ci ha ricordato come i Carmelitani scegliessero di ritirarsi in quei luoghi selvaggi per purificare i loro cuori e per dedicarsi alla ricerca di Dio solo. A Gerusalemme abbiamo preso dimora i un ostello gestito dalle Missionarie Francescane di Maria, appena fuori della Città vecchia. Le sorelle sono state davvero ospitali nei nostri confronti. Appena a un isolato di distanza c’era la Porta di Damasco, attraverso la quale si entra nel cuore vibrante della Città vecchia, sulle cui strade anche Gesù e i suoi discepoli hanno camminato. Siamo rimasti in ammirazione davanti al Muro occidentale, dove i Rabbini dicono esserci ancora la Presenza di Dio. Qui giungono persone da ogni parte del mondo, per pregare il Signore, loro Dio. Abbiamo passeggiato attorno al giardino che circonda la Cupola della Roccia, centro della fede mussulmana. Sebbene Gerusalemme sia una città che è stata teatro di così tante guerre, essa rimane ancora luogo santo di incontro con Dio, luogo in cui possiamo trovare Gesù. Abbiamo potuto visitare anche la Stanza superiore, il luogo dell’Ultima Cena e abbiamo avuto il grande privilegio di recitare la Compieta nella Basilica dell’Agonia, vicino al Getsemani. Abbiamo pregato presso la roccia sulla quale, secondo la tradizione, Gesù ha pregato nella notte prima di morire. I Frati Francescani, molto gentilmente ci hanno concesso di entrare nel Getsemani, dove abbiamo potuto toccare gli alberi, che sembravano sufficientemente vecchi da poter essere considerati testimoni oculari di quanto Gesù ha vissuto in quella notte. Vicino alla Chiesa del Gallicantu, appena fuori dalla Città Vecchia, si trovano le rovine della casa di Caifa, il sommo sacerdote che ha interrogato Gesù. Ci sono una serie di gradini, che risalgono la collina, datati dagli archeologi al primo secolo e che quasi certamente sono quelli che anche Gesù ha salito nel suo percorso verso la Passione. Abbiamo seguito le sue orme lungo la Via dolorosa fino alla chiesa del Santo Sepolcro, dove Egli fu crocifisso e sepolto. Per tutta la vita abbiamo sentito parlare di queste cose, ma è incredibile trovarsi proprio nel luogo dove tutto questo è realmente accaduto. Poter toccare quelle pietre, i Luoghi in cui l’Incarnazione è avvenuta, è stato certamente un richiamo a quanto veri siano stati quegli eventi di salvezza. Ciò che è emerso con maggior forza per noi, è stata la consapevolezza dell’umanità di Gesù. Non era uno spirito che si muoveva serenamente nel nostro mondo, ma era un vero uomo, in carne ed ossa. Forse proprio per questo motivo i Farisei non poterono credere che Egli era il Messia, il Figlio di Dio. Si aspettavano di vedere una presenza potente e vendicativa, mentre quello che si presentava davanti a loro sembrava essere una persona del tutto ordinaria, che faceva discorsi assurdi. Semplicemente era troppo ordinario per loro. Ma la cosa meravigliosa dell’Incarnazione è che la salvezza di Dio si trova esattamente nelle nostre semplici vite umane. Dio non ha voluto trovare nessuna altra via per rivelare a noi il suo essere divino, se non attraverso la nostra stessa umanità. Per questo chiunque può essere portatore di Dio e della sua grazia. Il nostro gruppo era come un microcosmo, formato da rappresentati di più di 20 paesi, tutti uniti dal desiderio di seguire Gesù Cristo come Carmelitani. All’inizio del pellegrinaggio p. John Keating ha detto ai partecipanti: “Speriamo che da questo incontro possiamo tornare alle nostre comunità portando con noi un modo differente di vedere e di agire, grazie alla condivisione del mistero di Gesù Cristo”. Si è realizzata, questa speranza? Probabilmente sì. Certamente per chi scrive, sì, perché adesso vedo più chiaramente l’amore gratuito del nostro Salvatore, veramente Dio, ma anche veramente uomo e la bellezza di seguire Lui, cercando di purificare il cuore, pregando nel silenzio e nella solitudine, condividendo il suo amore con gli altri, nella via del Carmelo. CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDIO SU P. LORENZO VAN DEN EERENBEEMT, O.CARM. Sr. Cecilia Tada, O.Carm. D al 29 ottobre al 2 novembre 2012 si è tenuto a Sassone il Convegno Internazionale di studio su P. Lorenzo van den Eerenbeemt sul tema “Un dono dello Spirito, al Carmelo e alla Chiesa”. Il convegno era promosso dall’Ordine dei Carmelitani, dalle Suore Carmelitane Missionarie di Santa Teresa di Gesù Bambino e dal Comitato “P. Lorenzo”. Con il benvenuto della Superiora generale sr Madalena Tada, un numero considerevole di suore, di frati e di laici provenienti da diversi paesi del mondo (Brasile, Canada, Filippine, Tanzania, Malta, Romania e Italia) ha seguito con attenzione le conferenze dei relatori che hanno svolto il tema loro affidato con grande cura e passione. Questo è stato un dato determinante e positivo, che durante tutto il convegno ha creato nei partecipanti sinergia ed entusiasmo nonostante l’intensa programmazione. Oltre alla passione con cui i temi sono stati svolti, l’interazione tra i relatori e i partecipanti è risultata naturale nonostante la profondità con cui sono stati trattati mettendo in luce le molteplici sfaccettature della figura poliedrica di p. Lorenzo fino ad ora poco conosciuta. È un grande onore per l’Ordine Carmelitano e per la Congregazione delle Suore di avere una persona così rilevante per qualità umane, spirituali e mistiche. In questo Convegno il Prefetto della Congregazione di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica, cardinale João Bras de Aviz ha potuto offrire il suo validissimo apporto, soprattutto perché aveva già seguito la difesa della tesi dottorale di sr. Cecilia Tada su “P. Lorenzo, Fondatore e Apostolo dell’amore” in qualità di 2° Censore presso l’Istituto di Teologia della Vita Consacrata affiliato all’Università Pontificia Lateranense. Gli altri relatori (don Giorgio Rossi, p. Emanuele Boaga, p. Giovanni Grosso, p. Cosimo Pagliara, sr. Marianerina De Simone e sr. M. Cecilia Tada) hanno svelato, ognuno secondo la propria specifica preparazione e creatività, i diversi aspetti della biografia, della personalità e della fisionomia spirituale di p. Lorenzo. Sr. Alice Rodrigues Costa e p. Emanuele Boaga, mons. Amleto Alfonsi, p. Nazareno Mauri e Luciano Pranzetti, in due tavole rotonde hanno offerto altri elementi utili ad approfondirne la conoscenza. Non sono mancate le testimonianze “de visu” di sr. Carmen Bonnici, dell’ing. Enzo Stella e di mons. Valerio Valeri che, secondo l’espressione di p. Giovanni nelle conclusioni del convegno, hanno “gettato fasci di luce su aspetti e momenti particolari di p. Lorenzo” ed hanno coinvolto così i partecipanti con i loro ricordi di persone che hanno vissuto con un uomo di Dio. Ogni argomento ha avuto risonanza con interventi positivi e con lo stupore di ogni partecipante per avere scoperto un prezioso tesoro da poter presentare alle diverse realtà di provenienza. P. Lorenzo esce da questo Convegno come maestro della Parola, uomo di grande cultura e preparazione, un grande umanista che ha saputo camminare sulle orme del suo Maestro Gesù nel totale e radicale spogliamento di sé, facendosi piccolo, umile e mite e cercando di vivere la prima beatitudine: “beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli”. Le liturgie sono state momenti alti di ogni giorno. Non è mancata la presenza di S. Ecc. Mons. Gino Reali, vescovo della Diocesi Suburbicaria di Porto – S. Rufina che aveva incoraggiato la realizzazione del convegno. Invece la sua chiusura è stata affidata al Priore Generale dell’Ordine, P. Fernando Millán Romeral che ha sottolineato la carmelitanità, l’ecclesialità, la missione e la formazione in p. Lorenzo; p. Fernando inoltre ha sottolineato che l’intera Famiglia Carmelitana è stata coinvolta in questo evento e sarà ancora chiamata a conoscere e apprezzare la personalità di p. Lorenzo. CITOC | P. 23 ALACAR Congresso della Famiglia Carmelitana di America Latina P. Santos Martinez, O.Carm. D al 21 al 27 ottobre si è svolto a San Paolo, in Brasile, il III Congresso dell’ALACAR (Associazione Latinoamericana dei Carmelitani). 120 Carmelitani provenienti da tutta l’America Latina: frati, monache, suore e laici, hanno partecipato a questo incontro che ha lo scopo di riflettere e indicare l’orientamento per il cammino a tutto il Carmelo (O.Carm. e O.C.D.) del continente della speranza. I partecipanti hanno iniziato a giungere nella città di San Paolo già nei giorni precedenti il 21. Molti con la gioia di incontrarsi di nuovo, altri invece con il timore della prima volta che partecipavano a un congresso carmelitano, molti altri ancora con aspettative a fior di pelle: non erano solo sentimenti momentanei ma costanti di tanti fratelli e sorelle giunti da tutta l’America Latina. L’accoglienza e la vicinanza degli ospiti ci hanno fatto sentire davvero in famiglia e soprattutto a casa. L’ambiente in cui si è svolto il congresso era la casa di esercizi spirituali “Santa Fe” dei padri Gesuiti; nei suoi vasti spazi abbiamo potuto accostarci alla dimensione della vita fraterna del nostro Ordine. Le conferenze, i gruppi di lavoro, i momenti celebrativi e la liturgia hanno formato lo schema dell’incontro, che in ogni momento ha cercato di rafforzare i vincoli di unione e di fraternità tra i partecipanti. Le conferenze hanno avuto il ruolo fondamentale di introdurci nel nucleo della riflessione sul tema dell’incontro: “Vita comunitaria nel Carmelo: dono e segno di gioia e speranza”. I relatori principali sono stati il Priore Generale, P. Fernando Millán Romeral, O.Carm., il quale ha sottolineato a partire dalla Regola, il testo fondamentale per il Carmelo, gli elementi propri esistenti in questa fonte circa la vita comunitaria e fraterna, e l’ex Preposito Generale dei Carmelitani Scalzi, P. Felipe Sainz de Baranda, O.C.D., il quale ci ha introdotto, a partire dall’esperienza della nostra sorella Teresa di Gesù, ai modelli teresiani di vivere l’esperienza comunitaria e fraterna. Altre conferenze sono state offerte da Sr. Marian Ambrosio, Carmelitana della Divina Provvidenza e presidente della Conferenza dei Religiosi del Brasile, che ci ha presentato la vita comunitaria dal punto di vista della scelta in quanto cristiani e carmelitani, soprattutto dando valore alla nostra opzione fondamentale di costruire comunità a immagine della Trinità. Il P. Edênio Vale, S.V.D., ha orientato la sua presentazione a partire dal campo psicologico e dagli aspetti antropologici che la vita comunitaria comporta e che sono una sfida per il mondo attuale. Il P. Fr. Rafael Santamaría, O.C.D., si è invece rivolto al gruppo dalla prospettiva biblica e della pedagogia giovannea; il P. Fr. Jorge Marío Naranjo, O.C.D., ha messo in luce la vita comunitaria come dono di Dio e impegno da parte nostra a svilupparla con apertura e generosità; infine il P. Fr. Antônio Silvio da Costa Jr., O.Carm., ci ha rivelato l’importanza del documento di CITOC | P. 24 Aparecida e delle sue linee di riflessione e di azione per la Chiesa in America Latina. I membri della comunità inter-carmelitana “Fuente de Elías” di Caririaçu, ci hanno esposto lo sforzo e l’esperienza che stanno facendo; la fraternità è il vincolo che li tiene uniti e fa sì che questa esperienza sia innovatrice e un segno per il Carmelo. La comunità è formata da persone provenienti da differenti congregazioni carmelitane e da laici del Terz’Ordine, che manifestano l’impegno e sono un segno dell’inter-congregazionalità carmelitana. Tutti i relatori hanno sviluppato il tema del congresso dalla propria prospettiva personale e comunitaria. Durante il congresso si è manifestato in ogni momento il nostro amore per Maria, la Madre e Sorella del Carmelo; senz’altro questa esperienza è stata vissuta in maniera più radicale quando ci siamo messi in cammino come pellegrini verso l’“Aparecida do Norte”, per venerare e visitare la casa di Nostra Signora della Concezione di Aparecida. Recarsi in questo luogo significa incontrare la religiosità popolare del popolo latinoamericano. Stare proprio in questo santuario ci ha fatto ricordare che in questo stesso luogo l’episcopato latinoamericano ha riflettuto e ci ha dato orientamenti per la vita delle nostre chiese particolari. Durante la visita ad Aparecida, abbiamo potuto condividere la mensa della Parola e dell’Eucaristia presieduta dal nostro fratello nel Carmelo Mons. Fr. Antônio Muniz Fernandes, O.Carm., Arcivescovo di Maceió, il quale da buon Carmelitano ha condiviso con noi questo dono e ha incoraggiato i due rami del Carmelo a proseguire nella crescita nei vincoli di comunione e a rendere le nostre comunità sempre più forti nella scelta di seguire Gesù Cristo. È stato uno dei momenti più emozionanti di tutto il congresso. Al termine del pellegrinaggio, abbiamo condiviso la cena con i confratelli carmelitani di Mogi das Cruzes, nella città di San Paolo, dove ci hanno accolto i frati, i postulanti e i fratelli del Terz’Ordine. Il convento di Mogi, fondato nel 1709, è semplice e bello e ci riporta alla storia e alla ricchezza del Carmelo Paulista. Bisogna ringraziare i soci di ALACAR e la Provincia Carmelitana di Sant’Elia per l’attenzione e l’accoglienza di tutti i partecipanti all’incontro, come pure la segreteria del congresso che ha raccolto i nostri contributi in un bel messaggio a tutto il Carmelo latinoamericano. Speriamo che le decisioni prese d’accordo si realizzino e crescano in tutte e ciascuna delle regioni e paesi in cui il Carmelo è presente in questa parte del mondo. “Dobbiamo continuare a puntare, stimandoli, sulle nostre tradizioni, sui nostri incontri e soprattutto sul nostro carisma per essere ogni giorno testimoni vivi di Gesù Cristo in mezzo al mondo, che ci chiede radicalità ma soprattutto semplicità” sono state le parole con cui il nostro Priore Generale, P. Fernando Millán, ci ha incoraggiato a proseguire il cammino intrapreso, con speranza e impegno guardando sempre al futuro. Il prossimo congresso dell’ALACAR si svolgerà nel 2015 e sarà organizzato dai membri esecutivi dell’associazione: P. Raúl Maraví, O.Carm. e P. Marcos Juchem, O.C.D. con i rispettivi collaboratori. Poniamo nelle mani di Maria e di Elia il camino del nostro Carmelo latinoamericano e aspettiamo con speranza la sede e il tema del IV Congresso dell’ALACAR 2015… CITOC | P. 25 Prima Chiesa Parrocchiale di S. Sebastião - 1951 60 ANNI DI STORIA dei Carmelitani in Paraná P. Tiago Correia O.Carm L a storia dei carmelitani in Paraná inizia con la storia di Ulrico Goevert, della Provincia di Germania Superiore. Imbarcatosi per il Brasile nel 1936, iniziò a lavorare con i carmelitani del Nordeste. Dopo 15 anni, partì per una sua missione, frutto di un progetto della sua provincia, che si realizzò a Paranavaí. Nel 1951, chiese una parrocchia al vescovo di Jacarezinho, Dom Geraldo Proença Sigaud, SVD, con l’intento di svolgervi un lavoro missionario. Venne così inviato alla parrocchia di San Sebastiano, a Paranavaí. Descriveva la chiesa matrice come “um edificio di legno senza tetto e con un piccolo campanile”. La stessa città non aveva più di 60 case. Frei Ulrico si insediò come nuovo parroco il 29 agosto. Iniziò subito a lavorare alacremente: gli effetti del suo grande impegno si potevano già vedere appena dieci giorni dopo, quando la chiesa era ormai coperta P. Ulrico Goervet, O.Carm dal tetto. Così, frei Ulrico poté collocare il tabernacolo, impegnandosi solennemente: “Salvatore, fin quando i Carmelitani staranno qui, questa piccola luce non si spegnerà mai”. aiutare frei Ulrico nella missione e nelle occupazioni del convento. Con l’aumento della partecipazione ecclesiale, nel 1952, fu necessario costruire una nuova chiesa matrice. Era un bell’edificio di 45 m per 18 di larghezza, a tre navate, e con un campanile, tutta in legno; frei Henrique scolpì gli altari, il tabernacolo e un grande crocifisso. Il crocifisso viene usato ancor oggi nel Santuario del Carmine. Tra le molte difficoltà, c’era la catechesi dei bambini analfabeti. Per supplire a questo problema, frei Ulrico fondò la Scuola Parrocchiale “Nossa Senhora do Carmo”. La Provincia di Germania Superiore inviò in seguito molti A questo punto comincia la storia non solo di frei Ulrico, ma dei carmelitani a Paranavaí, e in tutta la regione, poiché a quel tempo la parrocchia copriva un territorio di 12.000 km². Visto il grande lavoro pastorale, dal Nordeste, nel 1952, venne inviato in suo aiuto frei Estanislau José, per CITOC | P. 26 altri frati alla missione di Paranavaí: frei Henrique Wunderlich (1952), frei Boaventura Einberger (1953), frei Burkard Lippert e frei Alberto Först (1954), frei Bruno Doepgen (1956), frei Matias Warneke (1958), Rafael Mainka (1961), frei Joaquim Knoblauch (1962), frei Jerônimo Brodka (1963), frei Justino Stampfer (1965), frei Afonso Pflaum (1966), frei Agostinho Wolf (1968), frei Paulo Pollmann (1971). Possiamo riconoscerne alcuni in questa foto del 1970: (foto) Nel 1953, frei Boaventura fu inviato a Graciosa, distante 18 km da Paranavaí. Per curare pastoralmente la comunità, in seguito divenuta parrocchia di “Nossa Senhora das Graças”, iniziò anche la costruzione del seminario “Imaculada Conceição”, su un terreno donato dalle famiglie di Graciosa. Questa iniziativa rispondeva alla necessità di una scuola e insieme alla preoccupazione vocazionale dei carmelitani. Il Carmelo del Paranavaí si arricchì del ramo femminile quando, nel 1955, giunsero dall’Italia quattro Suore Carmelitane Missionarie di Santa Teresa di Gesù Bambino, venute per aiutare i frati nelle faccende del convento e nel lavoro pastorale e d’insegnamento. La prima pietra della nuova chiesa matrice de Paranavaí fu posata nel 1960. Una volta ancora i missionari carmelitani iniziavano una grande opera. La costruzione infatti sarebbe stata di “60 m di lunghezza, 24 di larghezza, 9 di altezza all’interno”, una bella chiesa che nel 1965 poteva già essere consacrata e più tardi sarebbe divenuta l’immagine rappresentativa della città. La chiesa venne abbellita con pitture e sculture dell’artista Bálint Fehérkuty. Era ancora necessario costruire un nuovo convento, il quale fu costruito accanto alla chiesa. Fu progettato, come la chiesa matrice, dagli architetti Kölg e Szylagi, in forme ampie e pratiche. Preoccupati per la formazione dei nuovi frati, i carmelitani avevano già fondato i seminari “Imaculada Conceição” a Graciosa (1953) e “São João da Cruz” a Paranavaí (1969). Tuttavia non c’era ancora un convento che potesse accogliere il noviziato o i giovani frati studenti di filosofia e teologia. Così, i carmelitani si racarono a Curitiba nel 1968, dove iniziarono a lavorare presso la parrocchia di “Nossa Senhora da Conceição”, costruendo un convento in cui stabilirono il noviziato e lo studentato. Negli anni ’80, i carmelitani che erano a Curitiba si rivolsero ai più poveri, svolgendo diversi lavori come la formazione biblica e liturgica e l’animazione ecclesiale nella periferia. Il Carmelo nato a Paranavaí, nel 1984, estese il proprio impegno verso un’altra regione pastorale, assumendo la parrocchia “Senhor Bom Jesus”, a Dourados, nel Mato Grosso do Sul. Frei Alberto Först, lavorò a Dourados e nel 1988 fu nominato vescovo di questa diocesi. La contemplazione che caratterizza l’Ordine carmelitano si mostra chiaramente presente per mezzo delle monache. Il Carmelo del Paraná nel 1991 poté contare anche sulla presenza di queste donne dedicate unicamente alla preghiera, con un gruppo di otto suore provenienti dal monastero Flos Carmeli di Jaboticabal. Con l’aiuto dei frati e dei fedeli, fondarono il monastero Mater Carmeli di Paranavaí. Nel 1994, i carmelitani estesero il proprio lavoro pastorale a due nuove comunità. La prima nel Bairro Novo di Curitiba, che nel 2000 sarebbe diventato la parrocchia “Profeta Elias”. La seconda fu una missione nella regione amazzonica nella città di Rolim de Moura, nel giovane stato di Rondônia, dove iniziarono a servire quasi un centinaio di comunità rurali. Nello stesso anno venne iniziato un’opera sociale per il recupero di persone dipendenti da droghe o alcol, poi divenuta l’“Associazione Casa del Servo Sofferente”. Il 20 ottobre 2012, l’Ordine Carmelitano per mezzo del Priore Generale, p. Fernando Millán Romeral, ha affidato la responsabilità di questo Carmelo ai frati brasiliani, istituendo un Commissariato Generale. Se dunque ora siamo 33 frati, distribuiti nei conventi di Paranavaí, Graciosa, Curitiba, Rolim de Moura e nelle parrocchie di Navegantes e Florianópolis, impegnati in diversi lavori in ambito ecclesiale, sociale ed educativo, lo dobbiamo al grande vigore missionario di quei primi frati tedeschi che impiantarono il Carmelo in Paraná. CITOC | P. 27 DAL CUORE DELL’AFRICA P. Alfredo Di Cerbo, O.Carm. del Monte Carmelo, si auspica che Bunju diventi meta di pellegrinaggi, affinché il popolo cristiano possa crescere nell’amore e nella devozione verso la Madre Santissima. Inoltre, il suddetto progetto, prevede affiancare alla dimensione spirituale anche le opere di misericordia con un dispensario e una scuola, tanto da formare quasi un villaggio della Vergine Maria. Il venerdì 24 agosto, Festa di san Bartolomeo, il Commissariato Generale “Santa Maria la Bruna” ha avuto la gioia di partecipare all’Ordinazione Presbiterale del caro confratello P. Dominic Somola. S. Em. Rev.ma il Sig. Card. Policarpo Pengo che ha presieduto la Celebrazione, ha condiviso con i religiosi carmelitani questo importante momento di grazia. L’aria di festa e di gioia era nota, non solo sul volto dei numerosi fedeli, ma anche su quello dell’Arcivescovo che conoscendo bene i frati carmelitani ha manifestato la sua partecipazione spirituale e pastorale nella consacrazione del nuovo Presbitero. D a diversi anni il Commissariato Generale “Santa Maria la Bruna”si è impegnato per un progetto di fondazione del Carmelo maschile in Tanzania su proposta delle nostre sorelle, le Carmelitane Missionarie di Santa Teresa di Gesù Bambino, che sono presenti in quella generosa terra dal 1984. Dopo un primo momento di incertezza, il progetto è stato assunto, in seguito alle decisioni degli ultimi capitoli, dal Commissariato con l’accoglienza a Napoli di un primo gruppo di giovani tanzaniani allo scopo di formarli e inviarli successivamente in missione per la nascita del Carmelo maschile. Dopo la costruzione del convento nella località di Bunju, il 30 settembre del 2009 i religiosi: P. Thomas Mtey, fr. Dominic Somola, fr. Paul Malewa, fr. Victor Biramata, fr. Paschal Shirima sono partiti per l’Africa dando inizio al progetto di fondazione. Tale progetto comprende anche la costruzione di un Tempio capace di rispondere alle esigenze della comunità cattolica. Con la costruzione di questo nuovo Tempio dedicato alla Beata Vergine Maria E’ stato un giorno di festa che ha coinvolto numerosi parenti e amici che hanno visto arricchire il Carmelo tanzaniano di un novello Sacerdote. In questa lieta circostanza, il Cardinale Pengo ha dato l’annuncio ufficiale che la chiesa di S. Giuseppe, affidata alla comunità carmelitana di Bunju, è stata costituita Parrocchia nominando parroco P. Thomas Mtey. La Chiesa, che custodisce una copia della venerata e prodigiosa Icona della Madonna Bruna, è stata intitolata alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo. La missione Tanzania è da considerarsi il dono più grande che il Signore ha fatto al Commissariato negli ultimi anni. Infatti questa realtà permette al nostro Commissariato Generale di aprire gli orizzonti verso una terra piena di prospettive ecclesiali molto intense ed offre la possibilità di far crescere la nostra famiglia religiosa in Chiese giovani e molto feconde di vocazioni alla vita consacrata e al sacerdozio ministeriale. CITOC | P. 28 RELAZIONE SULL’INCONTRO REGIONALE DEI FORMATORI P. Albertus Hewanta, O.Carm. D iciassette formatori carmelitani della regione Asia-Australia-Oceania si sono incontrati presso la Casa Provinciale a Thrissur, in India, dal 26 ottobre al 4 novembre 2012. Il 27 ottobre la cerimonia di apertura ha avuto luogo alle 7,30 con un benvenuto nel tipico stile del Kerala seguito dalla celebrazione eucaristica presieduta da padre Matthes Nendoor, O. Carm., Priore Provinciale della Provincia di San Tommaso. Nel corso della sessione inaugurale, padre Shaji Kuzhinjalil, O.Carm, organizzatore dell’incontro, ha salutato calorosamente tutti i presenti. Quindi il Priore Provinciale ha dato inizio ai lavori sottolineando il momento con l’accensione di una lampada. Tre sono stati i tempi importanti presentati da tre eccellenti oratori. Il 27 e il 28 ottobre, p. Stanislaus Swammikannu, SDB, (direttore del Collegio Arte e Scienza in Vellore distretto di Tamil Nadu), ha parlato della Formazione per formatori illustrando sia le principali sfide per la vita religiosa, che le future prospettive. Ha anche presentato un progetto per un programma di formazione in Asia e per l’accompagnamento nel processo di formazione. Padre John Keating, O. Carm. (Consigliere Generale per l’Europa e presidente della Commissione Internazionale per la Formazione), ha parlato della formazione carmelitana basandosi sulla RIVC. Si è soffermato sull’identikit della formazione carmelitana, sugli agenti della stessa e sulle sue varie fasi. Ha anche parlato del lavoro della Commissione Internazionale per la Formazione, illustrando i nuovi elementi della RIVC. Infine, padre Leopold Glueckert, O.Carm (storico carmelitano della Provincia PCM) ha tenuto una conferenza sulla storia carmelitana. Per sommi capi ha delineato le tappe del Carmelo, dal 1100 al 2000. Ha definito il 1100 come ancora un mistero, il 1200 l’esplosione, il 1300 la decadenza, il 1400 lenta ripresa, il 1500 la riforma, il 1600 contraccolpo, il 1700 la stagnazione, il 1800 vicini alla morte, il 1900 la ricostruzione e, infine, il 2000 la trasformazione. A causa di alcuni problemi con i visti, i formatori carmelitani filippini non hanno potuto prendere parte all’incontro. Tuttavia è stata presentata una relazione di padre Noel Rosas all’Incontro internazionale dei Formatori di Camocim, Brasile, del 2010. I partecipanti hanno costituito un Comitato per la Formazione, il cui compito principale è quello di organizzare la collaborazione regionale per la formazione, come, per esempio, il prossimo incontro regionale dei formatori e il prossimo raduno regionale dei frati carmelitani studenti. Hanno anche stabilito di proporre ai superiori regionali una preparazione comune a livello regionale per la professione solenne dei carmelitani. I partecipanti all’incontro hanno particolarmente apprezzato l’ospitalità dei carmelitani della provincia di San Tommaso. Hanno visitato la comunità di Santa Teresa di Carmelaram e la delegazione di Sant’Alberto in Parur e alcune comunità della provincia di San Tommaso come Carmel Nivas (Seminario Minore), la biblioteca carmelitana a Kottamangalam e la casa Carmel Bhavan Retreat House a Karukutty. L’incontro si è concluso con una celebrazione eucaristica presieduta da padre Albertus Herwanta, O.Carm (Consigliere Generale per l’Asia-Australia-Oceania) a cui ha fatto seguito una serata a sfondo culturale in cui tutti i rappresentanti hanno condiviso le proprie peculiarità. Tutti i partecipanti sono stati ben lieti di questo incontro e sono stati molti grati al Priore Provinciale della Provincia di San Tommaso e al suo Consiglio. Un caloroso ringraziamento va a Padre Shaji Kuzhinjalil, organizzatore dell’evento, e al suo team. L’intenso lavoro dei Carmelitani della Provincia di San Tommaso sta ottenendo ottimi e fruttuosi risultati. Sincera gratitudine va anche ai facilitatori. CITOC | P. 29 Noviziato Carmelitano Internazionale a Salamanca (Spagna) P. Desiderio García Martínez, O.Carm. “Salamanca fa crescere la voglia di ritornarci a tutti coloro che hanno goduto il piacere di viverci”. Così descriveva Miguel de Cervantes, autore del Don Chisciotte, l’affascinante attrazione che questa città di “pietra d’oro” risveglia in coloro che ci hanno vissuto. Le mura di Salamanca hanno accolto Teresa di Gesù, fray Luis de León, Francisco de Vitoria, Cristoforo Colombo, Miguel de Unamuno... Infatti, anche i Carmelitani si sono stabiliti qui, intorno all’anno 1480. Salamanca, non senza ragione, si è sempre vantata di essere una città ospitale e internazionale. Prova di ciò è che il 30 settembre 2012, Davidson, Geissler e Alexander, tre giovani della Repubblica Dominicana e mediterranea (le attuali regioni Iberica e Italia-Malta). Questo progetto sarà aperto anche alle realtà del Nord Europa che volessero aderire all’iniziativa. Si è insistito sul fatto che sia l’equipe della formazione, come l’ambiente della comunità del noviziato, fosse internazionale. I padri Desiderio García Martínez (Arag.), maestro dei novizi, e Matías Tejerina Espeso (Cast.), priore ed economo della casa, sono l’equipe di formazione. La Commissione Internazionale di Formazione dell’Ordine si è incontrata dal 4 al 7 giugno 2012, proprio a Salamanca, a guidare questo progetto. Si sono scambiate opinioni, si è fatto un giro nei locali del monastero, offrendo idee alla provincia ospitante (Provincia di Castiglia), per distribuire al meglio lo spazio e creare un ambiente accogliente, contemplativo, e al tempo stesso moderno e pratico, nel noviziato. Sono stati illustrati e si è discusso anche degli obiettivi della nuova comunità: Stabilire un noviziato internazionale. La prima missione del Convento di S. Andrew è che sia un noviziato internazionale. secondo le Costituzioni e la RIVC. P. Desiderio Martinez, tre novizi e P. Matías Tejerina Espeso di Haiti, appartenenti alla Provincia Arago-Valentina hanno iniziato il noviziato nel convento storico di S. Andrés (Salamanca), dove ha vissuto e studiato San Giovanni della Croce (1562-1567). Le pietre di questo luogo non sono mute, parlano di spiritualità, tradizione e storia carmelitana. I superiori maggiori dell’antica Europa mediterranea interessati a offrire una formazione iniziale carmelitana di qualità, e cercando di evitare l’improvvisazione ripetuta della ricerca di un posto dove inviare “il novizio di turno”, hanno sollecitato, nel 2005, e poi hanno insistito, nel 2007, che si trovasse una risoluzione in merito. Infine, nel corso della loro riunione nel 2012 è stato raggiunto l’accordo di istituire un noviziato internazionale a Salamanca per tutta l’Europa Elaborare un programma permanente. L’equipe di formazione, oltre a occuparsi del noviziato internazionale, redigerà un programma di formazione permanente, che sarà non solo un progetto locale e provinciale, ma avrà una dimensione internazionale (preparazione alla professione solenne, ritiri personalizzati e di gruppo, corsi di formazione permanente, anno sabbatico, corsi di preghiera e di lectio divina, gruppi di giovani, pellegrinaggi itineranti a luoghi sangiovannisti e teresiani, etc.) Con gioia, speranza e voglia di offrire il meglio per l’Ordine del Carmelo, questo progetto è iniziato. Invitiamo S. Giovanni della Croce, fratello ed abitante di questa casa di insegnarci a salire fino alla cima del Carmelo e, lì a sperimentare l’unione con Dio nell’amore. CITOC | P. 30 Notizie X Incontro dell’Associazione dei Bibliotecari Carmelitani a Praga. L’Associazione dei Bibliotecari Carmelitani si è incontrata dal 24 al 27 luglio a Praga, nella Repubblica Ceca. Erano presenti 22 partecipanti, inclusi due membri del Consiglio Generale, P. Josef Jancar (Procuratore Generale) e P. Désiré Unen Alimange (Consigliere Generale per l’Africa). L’incontro è stato facilitato grazie alla generosità del Delegato Generale di Boemia e Moravia, P. Gorazd Pavel Cetkovsky. Nelle dieci sessioni di lavoro sono stati trattati diversi punti concernenti le biblioteche carmelitane sparse nel mondo. Particolare attenzione è stata data alla conoscenza delle nuove e future tecnologie che riguardano la scienza libraria. L’Associazione, poi, è coinvolta nella formazione dei giovani candidati bibliotecari sostenendo le nuove biblioteche delle zone emergenti dell’Ordine. A questo scopo essa si propone di andare incontro alla richiesta di libri e sta preparando un tipo di Manuale per quei bibliotecari dell’Ordine che sono nuovi e non professionisti. Molte delle nostre biblioteche hanno ora on-line i propri cataloghi e sono in grado di offrire, a coloro che lo richiedono, un servizio di digitalizzazione di libri rari o di manoscritti. Tra una sessione e l’altra c’è stata l’opportunità di visitare, sotto la guida erudita di P. Gorazd, alcune antiche chiese che furono un tempo dei carmelitani e la famosa Biblioteca Strahov dei premostratensi. Dal momento che l’Associazione si incontra ogni 18 mesi, è stato deciso che il prossimo incontrò avrà luogo dal 6 (arrivo) all’11 (partenza) gennaio 2014 a Nairobi, in Kenya. Continuano a crescere le iniziative carmelitane per i giovani La preparazione dell’incontro dei giovani carmelitani durante la Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) a Rio de Janeiro in Brasile, nel luglio 2013 è già a buon punto. P. Raúl Maraví, O.Carm., Consigliere Generale per le Americhe, sta lavorando insieme a un comitato della Provincia di Rio e presto saranno comunicati i dettagli dell’evento. L’icona della “Madonna della Speranza”, che era stata al centro della Giornata Carmelitana di Madrid nel 2011, sta facendo il giro delle comunità brasiliane per giungere alla fine alla GMG di Rio. Nell’America del Nord un altro comitato sta organizzando un “Pellegrinaggio della Speranza” per i giovani carmelitani del Canada e degli Stati Uniti. Il Comitato per la gioventù europea, creato dal Consiglio Generale e guidato da P. John Keating, O.Carm., Consigliere per l’Europa, prosegue gli incontri per elaborare un’iniziativa per la gioventù carmelitana del continente europeo. Un progetto, approvato quest’anno dal Consiglio Generale, è stato inviato a tutti i Provinciali, Commissari e Delegati Generali europei. Dal 27 settembre al 1 ottobre il comitato si è incontrato a Taizé in Francia, per precisare i dettagli del programma che sarà offerto ai responsabili della gioventù carmelitana e ai giovani partecipanti. Durante i giorni trascorsi a Taizé il comitato è stato aiutato da Fratel Emile, già assistente di Fratel Roger Schutz, fondatore della comunità di Taizé. Nomina di Capo Ufficio nell’Ufficio Editoriale della Libreria Editrice Vaticana Il 24 novembre 2012 il Santo Padre Benedetto XVI ha nominato Capo Ufficio nell’Ufficio Editoriale della Libreria Editrice Vaticana il P.Edmondo Caruana, O. Carm. (Provincia di Malta) Officiale della medesima Libreria. P. Edmondo è membro della comunità del Centro Internazionale S. Alberto (CISA) a Roma. Tanti auguri a P. Edmondo! Beatificazione di due gruppi di Carmelitani Martiri del XX secolo in Spagna L’assemblea plenaria della Conferenza Episcopale Spagnola del mese di novembre 2012 ha fissato la data e il luogo della beatificazione del prossimo gruppo dei Martiri del secolo XX in Spagna. Si terrà al termine dell’anno della fede, il 27 ottobre 2013 a Tarragona, in Spagna. Tra di loro ci sono P. Carmelo Mª Moyano Linares, O. Carm. e nove compagni della Provincia Betica e P. Alberto Marco Alemán, O. Carm. e otto compagni della Provincia di Castiglia. La dichiarazione della Conferenza Episcopale Spagnola dice che l’ufficio per le cause dei santi si metterà in contatto con i responsabili delle varie cause e ha invitato ad una preparazione spirituale al livello di provincia, ordine o diocesi attraverso la catechesi ai giovani, gruppi ecc., affinché “la testimonianza e l’intercessione di tutti questi martiri contribuiscano molto alla crescita e al rafforzamento della gioia e della fede di tutto il Popolo di Dio.” CITOC | P. 31 Mount Carmel Spiritual Centre Un’oasi dove ci si può rinnovare, rinfrescare e riempire Il “Mount Carmel Spiritual Centre” di Niagara Falls, in Canada, è situato presso le famose Cascate del Niagara su un terreno di dodici ettari di bosco, spazi aperti e giardino. È un centro per congressi e incontri adatto per gruppi ecumenici, seminari e conferenze. È un centro per esercizi spirituali, che offre programmi di ritiro durante tutto l’anno, aperto a tutti anche se di religione diversa. E’ possibile tenervi corsi di esercizi e ritiri autogestiti ed essere guidati per esercizi individuali. È anche possibile richiedere su appuntamento incontri di direzione spirituale per singoli. Viene offerto un corso di formazione biennale per direttori spirituali. 7021 Stanley Avenue Niagara Falls, ON, Canada +1-905-356-4113 www.carmelniagara.com