Fonti e Studi per la storia civile e religiosa della Liguria, n. 2. Giovanni di Gesù Maria. Umanesimo e cultura alle origini dei Carmelitani Scalzi, a cura di C. Paolocci e S. Giordano, 2001, pp. 144. Giovanni di Gesù Maria è una figura di spicco tra i Carmelitani scalzi, seguaci di Teresa d’Avila (15151582) e di Giovanni della Croce (1542-1591), che si diffusero in Italia, in Europa e in Asia partendo dal convento genovese di Sant’Anna, fondato nel 1584, solo due anni dopo la morte della Fondatrice. Nato a Calahorra, situata nell’attuale regione spagnola di La Rioja, nel gennaio 1564, Juan de San Pedro y Uztàrroz a quindici anni iniziò a frequentare le aule universitarie di Alcalà de Henares. Avendo conosciuto i Carmelitani scalzi, da poco fondati (1568), interruppe gli studi per entrare nel noviziato di Pastrana, dove emise la professione religiosa nel 1583. Verso la metà del 1585 fu inviato nel convento di Genova dall’allora provinciale Nicolò Doria nell’ambito del suo progetto di rafforzare e qualificare il convento fondato pochi mesi prima. Nella piccola comunità genovese Giovanni di Gesù Maria completò la sua formazione religiosa e teologica, fu ordinato sacerdote, stese i primi scritti ed iniziò l’opera di formazione dei giovani carmelitani alla quale nell’arco di tutta la sua vita avrebbe dato importanti contributi, sia con l’impegno diretto sia con gli scritti. Messosi in luce per le sue doti intellettuali e religiose, nel 1598 venne chiamato a Roma quale membro della commissione incaricata di redigere le costituzioni dei Carmelitani scalzi d’Italia. Nell’Urbe, ai vertici dell’ordine, conobbe i protagonisti della vita politica e religiosa: i pontefici Clemente VIII e Paolo V, i cardinali Bellarmino, Gallio, Baronio, Millini e Borghese, visse in prima persona avvenimenti importanti per il cattolicesimo, quali la controversia sulla grazia, l’espansione missionaria e la nuova vitalità mostrata nei territori dell’Impero. La sua sensibilità nei confronti dell’educazione dei giovani e l’elevazione dei ceti sociali meno fortunati si manifestarono attraverso il sostegno dato a Giuseppe Calasanzio e alla sua opera. Giovanni di Gesù Maria si distinse per la sua vastissima produzione, della quale restano un’ottantina di titoli, tra libri ed opuscoli, in prosa e in versi, alcuni dei quali inediti, che spaziano tra la teologia e la storia, la spiritualità e la precettistica monastica, la pedagogia, la politica e la mistica, scritti in italiano o in un latino elegante che lascia trasparire i modelli classici sui quali si era formato. Tutto questo va inquadrato nell’ambito dello sforzo attuato dal cattolicesimo in generale, e da quello romano in particolare, per presentare il nuovo volto di una Chiesa cattolica che, dopo il disorientamento sperimentato di fronte al sorgere del movimento protestante, aveva riscoperto insospettate prospettive di sviluppo, veicolate anche attraverso il principale mezzo di comunicazione di allora: la stampa. La sua produzione letteraria, in particolare quella di indirizzo pedagogico, fu di fondamentale importanza per formare le prime generazioni dei Carmelitani scalzi. Non a caso spirò nel 1615, poco dopo aver terminato di scrivere la Disciplina monastica, un commento alla regola carmelitana che può essere considerato il suo testamento spirituale. La presente raccolta ha origine da una giornata di studi dedicata a Giovanni di Gesù Maria promossa dall’Associazione Amici della Biblioteca Franzoniana di Genova e dalla Provincia Ligure dei Carmelitani scalzi tenuta presso la Sala di lettura della Biblioteca Franzoniana il 12 febbraio 1996. Gli interventi, qui rielaborati per la stampa, mettono in luce alcuni degli aspetti più significativi della sua personalità: il percorso biografico; la sua esperienza come educatore di giovani religiosi, espressa in opere di orientamento continuamente rilette fino a pochi decenni orsono; la precettistica politica, volta a definire l’immagine del principe cristiano, responsabile del popolo davanti a Dio e rappresentante di Dio presso il popolo; la sua vis poetica, che pone le risorse della formazione umanistica a servizio dell’annuncio evangelico. Completa la raccolta la prima edizione dell’opuscolo De notis Ecclesiae, il cui autografo è stato recentemente ritrovato nella Biblioteca Apostolica Vaticana, che Giovanni di Gesù Maria dedicò e offrì a papa Paolo V. Indice. Introduzione, p. 5; S. Giordano, Giovanni dì Gesù Maria. Appunti per una biografia, p. 7; J. Carlos Vizuete Mendoza, Juan de Jesùs Marìa, calagurritano, y su obra de formaciòn de novicios, p. 45; C. Bitossi, Giovanni di Gesù Maria e il suo Ars gubernandi. Note su carmelitani e repubblica- nesimo a Genova tra Cinque e Seicento, p. 71; M. C. Viggiani, Giovanni di Gesù Maria: tra poesia e prosa, p. 79; S. M. Morgain, Le de notis Ecclesiae de Jean de Jésus-Marie, p. 107. Indice dei nomi, p. 137.