Laici Carmelitani
COMMISSIONE GENERALE PER IL LAICATO
E-Bollettino dei Laici Carmelitani - II - No.2 MMXV
V Centenario della nascita
di Santa Teresa d’Avila
Lettera del presidente della
Commissione Generale
Cari fratelli e sorelle nel Carmelo,
Con grande gioia vi presentiamo la nuova edizione del
bollettino elettronico per il Laicato Carmelitano. In questa
terzo numero vogliamo condividere due importanti eventi
che hanno visto riunirsi un grande numero di persone: il
Congresso del Terz’Ordine dei Carmelitani di Asia, Australia e Oceania che si è svolto nelle Filippine, e il raduno dei
Laici Carmelitani delle tre Province italiane che si è svolto
a Sassone (Roma). Questo numero del bollettino mette in luce
anche la figura della nostra sorella Santa Teresa di Gesù, Dottore
della Chiesa, mentre la Famiglia Carmelitana in tutto il mondo sta
celebrando il V Centenario della sua nascita. Vi ringraziamo per la lettura di questo
bollettino elettronico e per i suggerimenti che costantemente ci inviate per i prossimi
numeri. Dio vi benedica!
P. Raúl Maraví, O.Carm.
SANTA TERESA D’AVILA:
Le tappe di una Vita
S. Teresa di Gesù, nacque ad Avila (Spagna) il 28 marzo 1515 da nobile e religiosa famiglia. A
21 anni divenne Carmelitana del Monastero dell’Incarnazione di Avila.
I primi anni della sua vita, fino alla sua adolescenza, furono pieni di fervore religioso. Pensava
Dio, alla santità, di vedere Dio ma Teresa stessa annota: “non tanto per amore di Dio quando per
aver presto quei grandi beni che leggevo esserci in cielo. E cercavamo insieme il mezzo per realizzare i nostri desideri” (Vita 1,4).
Nel 1531 Teresa viene inviata dalla sua famiglia come educanda nel monastero delle Agostiniane
ad Avila. Il periodo di permanenza nel monastero finisce, per una malattia, dopo circa un anno e
mezzo.
Era il 1533-34 quando Teresa lesse le lettere di s. Girolamo, da cui sbocciò la sua vocazione religiosa (riesce convincere anche l’altro suo fratello, Antonio) (cfr. Vita, 3,7).
Nel 1535 scappa da casa per entrare nel monastero dell’Incarnazione delle Carmelitane ad Avila,
ove visse i primi anni della sua vita religiosa in maniera del tutto esemplare: ”Appena preso l’abito,
il Signore mi fece comprendere quanto favorisca coloro che si fanno violenza per servirlo. La gioia
provata nel vedermi religiosa non mi venne mai meno fino ad oggi. Iddio cambiò in grandissima
tenerezza l’aridità di spirito che prima avevo” (Vita 4,2).
Attraverso gravi e frequenti malattie, numerose prove spirituali e la generosa risposta alle
sollecitazioni dell’Amore divino, giunse a quel grado di perfezione in cui l’anima è pronta a un
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particolare servizio.
E poiché intanto la Riforma
Protestante1 feriva il cuore della
Chiesa, proprio nel cuore della
Chiesa ella voleva operare, in una
azione veramente carmelitana di
abnegazione e di amore, qualcosa
che si opponesse a quella riforma.
Concepì così, e condusse a
termine attraverso infinite peripezie e contrasti e sofferenze, quella
Riforma del proprio Ordine che da
lei prese il nome e diede origine ai
Carmelitani Scalzi.
Dal 1558 al 1560, Teresa vive
due anni di abbondanti grazie
mistiche: le prime visioni della
umanità di Cristo che diventa il
suo “libro vivo” (cfr. Vita 26,5;
27,2; 28,3; 29,13), la decisione di
formare un monastero riformato
(Vita 32,10). In questi anni cominciano i suoi scritti.
Il 24 agosto 1562 fondava in
Avila il suo primo monastero,
dedicato a S. Giuseppe, ove le
monache cominciarono a vivere,
in spirito di amore e di abnegazione, una vita il più possibile vicina
a quella degli eremiti del Monte
Carmelo e secondo quelle norme
che in seguito Teresa di Gesù
doveva codificare nelle sue sagge
Costituzioni.
non impedirono a S. Teresa di scrivere quelle stupende
opere in cui ci consegna la sua esperienza mistica e la
sua dottrina. Attraverso l’Autobiografia, le Relazioni, il
Cammino di Perfezione, il Castello Interiore, le Fondazioni, gli Avvisi, i Pensieri, le Esclamazioni, le Poesie, le
Lettere, S. Teresa di Gesù svolge ancora, nel Carmelo e nel
mondo, l’ardente attività della sua anima apostolica ed è
sempre, a tutti, Maestra e Madre di vita spirituale.
Morì nel fulgore di un’estasi, ad Alba de Tormes, il 4
ottobre 1582 ripetendo umilmente due espressioni: “Alla
fine, muoio da figlia della Chiesa” e “E’ ormai ora, mio
Sposo, che ci vediamo”. Un’esistenza consumata all’interno
della Spagna, ma spesa per la Chiesa intera.
Santa Teresa ha dovuto constatare che la santità non
era una conquista umana, ma un dono divino; che non è
un’ascesi che stringe i pugni nella lotta ma una tale apertura
al dono di sé a Dio; che non è una patina di forme religiose
ma una esperienza di salvezza che prende l’uomo nella sua
miseria, lo risana e lo eleva (J. Castellano).
Beatificata dal Papa Paolo V nel 1614 e canonizzata nel
1622 da Gregorio XV, è proclamata “Dottore della Chiesa”
dal beato Paolo VI nel 1970.
1
È il 31 ott. 1517, giorno in cui Martin Lutero avrebbe affisso alla
porta della chiesa del castello di Wittenberg le sue 95 tesi contro lo
scandalo delle indulgenze,
affrontando i problemi della
penitenza, del peccato e
della grazia.
Le fondazioni dei monasteri
di Carmelitane Scalze si susseguirono numerose fino al 1582;
nel 1568 la Riforma Teresiana si estendeva ai frati,
dopo l’incontro della
Santa con S. Giovanni
della Croce, e si fondava a
Durvelo il primo convento
di Carmelitani Scalzi.
L’intensità della vita spirituale, la grande opera realizzata, la gravità delle malattie
e delle sofferenze d’ogni genere,
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Perché sono un laico carmelitano?
Daniel Egido Simón
mento della Riconciliazione, sentivo che c’era
qualcun altro che quelli che eravamo presenti a
colpo d’occhio. Mi sentivo ridicolo per la mia
mancanza di fede, pentito e al contempo ascoltato e perdonato da Dio. Il giorno dopo mi hanno
chiesto di di diventare monitor JuCar, il cui mi
ha sorpreso, ma sapevo che volevo trasmettere questa esperienza di Dio che avevo appena
vissuto. Credo che il Signore non volesse che
io me ne andasse via dal Carmel.
Da prima vista sembra una domanda difficile,
ma in realtà è molto facile da rispondere... È ciò
che Dio mi ha chiamato ad essere. Ma raggiungere questa conclusione è stato un processo che
ha preso diversi anni.
Ho studiato a una scuola carmelitana a
Madrid e con 11 anni mi sono iscritto a Jucar
(Gioventù Carmelitana in spagnolo). Non
sono mai stato un ragazzo ribelle, ma la verità
è che ero in JUCAR per divertirlmi. Fin da
bambino sono stato educato nella fede cattolica
e tramite JUCAR ho potuto conoscere un modo
diverso di rapportarmi con Dio, non ripetendo
le preghiere che ti insegnano quando sei un
bambino.
Con 16 anni sono stato ad un incontro con
il mio gruppo JuCar, avevo una crisi di fede
e avevo deciso di separarmi del mondo religioso. Tuttavia, in una celebrazione del Sacra-
Mesi passati, ho iniziato il mio lavoro come
monitor, mentre mi stavo preparando per
ricevere il sacramento della Cresima. Con 17
anni ho partecipato per la prima volta nella celebrazione della Pasqua Giovanile. Mi ricordo
che nella Via Crucis io portavo la croce. Nella
stagione della morte, un padre carmelitano mi
chiese di sollevare in alto la croce, affinché
tutti potessero vederla. Quando l’ho avuta il
più alto che potevo, ho visto la croce e in quel
momento ho contemplato quanto amore Dio
aveva lasciato su quella croce per dare suo
figlio al mondo. Ancora una volta mi sentivo
perdonato per i miei peccati adolescente e per
prima volta ho scoperto l’immensa gioia della
risurrezione di Cristo, una gioia che continua
ancora oggi nel mio cuore.
Ho ricevuto la cresima ad una parrocchia
carmelitana e ho continuato a crescere nella
fede. Pian piano ho scoperto che non potevo
accontentarsi di essere un semplice monitor di
bambini, ma che io avevo il mio lavoro con i
giovani, per essere catechista e trasmettere la
gioia della nostra fede dalla risurrezione di
Cristo. Ho continuato ad approfondire più nel
carisma carmelitano ed a creare dei legami più
forti con il Carmelo. Ovviamente ho continuato
ad avere diverse crisi di fede e di farmi molte
domande, soprattutto quando mi sentivo esausto
e pensavo che il mio lavoro di catechista fosse
inutile, ma mi sono sempre sentito confortato
quando il Signore, attraverso la Sua Parola o
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attraverso un compagno, mi
ha chiesto di avere pazienza
e fiducia, perché Lui mi stava
accanto.
Dal momento della prima
Pasqua Giovanile, ogni anno
ceco che la Pasqua sia qualcosa
di speciale nella mia vita e in
quella di molti giovani. È stata
una Pasqua in cui la questione
della mia vocazione è stata
sollevata: Che cosa voleva il
Signore da me? Ho trascorso
un paio di mesi a pensando a
questa domanda, pure nella
convinzione che il Signore mi
chiamava a prendere la vita di
frate, ma alla fine ho scoperto
che quello che Lui mi ha
chiesto doveva è di essere un
giovane cristiano, un laico
impegnato e che io potevo
offrire alla Chiesa un nuovo
modo di vivere l’impegno
cristiano senza essere frate o
prete.
Come laico carmelitano,
nei miei 32 anni sono ancora
catechista di adolscenti,
hanno partecipato ad un
gruppo (Fraternità Sarepta)
dove continuo ad approfondire il carisma del Carmelo,
partecipo all’animazione della
Messa dei giovani per i bambini, ho messo
tutto quello che posso per organizzare le
Pasque Giovanili e delle attività estive e facio
parte della ONG “Karit, Solidali per la Pace”,
che mi aiuta a vivere la mia fede attraverso il
servizio ai poveri. I miei amici spesso scherzano dicendomi che sembro un prete più di un
laico. Quando ero un ragazzino, è vero che tutte
queste cose erano gestite da un frate ma data la
scarsità di vocazioni carmelitane in Europa, il
Signore mi ha dato come laico diversi compiti
da prendere e dove devo animare con la fede in
Dio. Lo so che fa parte della mia vocazione e
del piano che Dio ha per me.
Pochi giorni fa un amico mi ha detto che io
ero una persona che aveva contribuito molto a
Carmelo, ma che potrebbe ancora contribuire
più come un laico. Io non sono molto sicuro
che cosa significhi questo, ma sicuramente se
viene dal Signore, io continuerò cercando di
costruire il suo Regno sin dal Carmelo.
Sull’autore:
Egido Daniel Simon ha 32 anni, un laico
carmelitano. il membro del gruppo di Fraternità Sarepta e del Júcar (Gioventù Carmelitana) Provincia Betica in Spagna.
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INCONTRO CON UNA RELIQUIA:
Il Bastone di Santa Teresa d’Avila
Roselydia Shitabule TOC
In occasione del V Centenario della nascita
di Santa Teresa d’Avila, il bastone che lei ha
usato durante la sua vita è arrivato in Kenya il 10
Gennaio 2015 per un pellegrinaggio organizzato
dai Carmelitani Scalzi. Qui in Kenya il bastone
è stato portato in diversi monasteri e
conventi carmelitani dove i Carmelitani e altri
cristiani cattolici si sono riuniti per vederlo e
venerarlo. Una laica carmelitana racconta la sua
esperienza dell›incontro:
Erano circa le 11:00 a.m. in un giorno di
ufficio molto impegnato, quando ho ricevuto
una chiamata da P. Jacob OCD, il parroco della
Chiesa Catolica di San Bonifacio a Tindinyo.
“Sto invitando te e tutti gli altri Laici Carmelitani ad una messa speciale con la presenza
delle reliquie del bastone di Santa Teresa d’Avila
alle 17:00 ore alla parrocchia questo pomeriggio, che sarà seguita da un’altra messa domani
alla cappella del monastero OCD alle 7:00 ore.
Le reliquie arriveranno
verso le 16:00 ore di
oggi da Nairobi
e usciranno per
Kisii alle 9.00
ore di domani.
Ho ricevuto
il
messag-
gio con poco
tempo di
anticipo, ma vedi che cosa si può fare se tu
desideri partecipare.” ha detto.
Tindinyo si trova a 70 km da dove lavoro
(Kakamega) e quindi questo significava
utilizzare i mezzi pubblici, cercare alloggio
per la notte e chiedere permesso di essere
fuori servizio. La mia mente cercava di
combattere il calendario che era contro di me.
Non potevo permettermi di perdere questa
rara opportunità di “avvicinarmi” a una
santa che avevo letto solo nei libri, sentito
dai direttori di ritiro e le cui immagini avevo
su opuscoli! Ho inviato subito dei messaggi
brevi a tutti i membri della mia comunità
del Terzo Ordine; al gruppo Elia il Profeta
di Kakamega, invitandoli per l’occasione
speciale. Tuttavia, a causa del breve preavviso, solo un aspirante è stato in grado
di venire con me. Siamo andati contro il
tempo e siamo arrivati ​​a Tindinyo Carmel
alle 20:00 ore. Anche se abbiamo perso la
messa della parrocchia, eravamo in tempo
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per ascoltare le ultime parole di P. Jerome
OCD, portatore delle reliquie, circondato dalle monache, mentre parlava sulle
sfide che aveva incontrato durante il suo
volo con il bagaglio speciale (reliquia)
a causa della sua lunghezza. Ha detto di
avere viaggiato così lontano sotto l’intercessione di S. Teresa e che aveva
sperimentato favori che lui attribuiva
alla reliquia.
Ho sperimentato la presenza della
santità pura mentre stavo insieme alle
monache, abbiamo tenuto un servizio
di venerazione fino a tarda notte. Al
mattino tutta la fraternità del Carmelo si
è riunita; le monache, i sacerdoti e i laici
carmelitani, a celebrare la messa. Sono
venuti pure cristiani della parrocchia e
anche gli alunni dalla scuola carmelitana
Cristo Re.
P. Jerome raccontata la storia della
conservazione della reliquia: “Questo
bastone marrone, rinforzato con estremi
di metallo, conservato in una teca di
legno marrone e coperta con vetro,
è stato il vero bastone con cui Santa
Teresa si supportata attraverso i suoi
viaggi su terreni accidentati nei giorni in
cui l’unico mezzo di trasporto sono stati
carri guidati da asini. Non è un incanto,
ha avvertito. Noi loveneriamo come un
simbolo della fede che Santa Teresa
ha avuto e che ha consegnato a noi. Si
tratta di un forte richiamo allo zelo e
l’autorità che S. Teresa ha utilizzato per
cambiare il suo ambiente. Dobbiamo
perfezionare noi stessi e lottare con le
difficoltà sulla strada della nostra spiritualità. La reliquia serve a condurci a
riconsiderare i voti della nostra professione e ravvivare l’anelito alla santità.
Mentre commemoriamo i 500 anni della
nascita di Santa Teresa, è giusto che
questa reliquia ci avvicini agli ideali
dei nostri santi mentre celebriamo con
convinzione una rinascita del nostro
carisma nelle imprese quotidiane. La
reliquia deve allora collegarci come
una famiglia mentre raccogliamo le benedizioni del
Carmelo “.
Quello fu un messaggio speciale che è culminato in
un momento di venerazione personale della reliquia
da parte di tutti i presenti nella messa. C›era un
bisogno generale di possedere la reliquia che il portatore, P. Jerome, ha dovuto sbatterlo via per un altro
gruppo che lo aspettava con ansia - i seminaristi del
Seminario di Tindinyo. Con i nostri occhi ancora
fissi sulla macchina in partenza, soltanto potevamo
rivivere l›unico ricordo visibile della nostra amata
Santa Teresa d›Avila.
St. Teresa, prega per noi.
Esperienza narrata da:
Roselydia Shitabule TOC
Roselydia è un membro della comunità Elia, il
profeta, del Terzo Ordine a Kakamega, Kenya.
Questa è una delle comunità del Terzo Ordine in
Kenya con sede nella parte occidentale del paese.
Lei è la moderatrice della sua comunità e anche
membro del Consiglio nazionale.
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Notizie dalle Filippine
Dal 23 al 25 gennaio 2015, i
membri del Segreteriato Nazionale del TOC ha avuto il suo
incontro annuale presso alla
Casa di Preghiera Flos Carmeli.
Il ritiro è stato facilitato dal Rev.
P. Baltasar Ronato, OCarm. Si è
approfondito
sull’auto-svuotamento o “kenosi” della leadership. Le preghiere comunitarie e
le letture spirituali sono alcuni dei
punti salienti del ritiro di essere da
solo con il Solo.
itano della Santa Famiglia a Guiguinto, Bulacan, dove
è stata istituita la prima comunità TOC. Dopo la visita
fraterna, un sontuoso pranzo è stato servito. Dopo il
pranzo, il Consiglio Nazionale si è radunato con le
monache per affrontare alcune questioni riguardanti i
seminaristi che appartengono al TOC.
Il
Consiglio
nazionale,
nell’ambito della sua attività per
l’anno, ha visitato il TOC Bulacan
composto di sette comunità, lo
scorso 7 Febbraio. La visita si è
svolta presso il Monastero Carmel-
PROFESSIONE TEMPORANEA, ACCOGLIENZA DEI NOVIZI
E L’IMPOSIZIONE DELLO SCAPOLARE DEGLI ASPIRANTI
Ronato, O.Carm, Direttore Spirituale Nazionale del Terz’Ordine Carmelitano nelle Filippine, ha officiato la cerimonia insieme al P.
Orlando M. Valino, parroco della suddetta
parrocchia.
Nel 10 Gennaio 2015, la nuova comunità
della Beata Anna di San Bartolomeo ha celebrato la professione temporanea di 9 membri,
l’accoglienza di 3 novizi e l’imposizione dello
scapolare di 2 Aspiranti che ha avuto luogo
alla parrocchia di San Bartolomeo Apostolo,
San Leonardo, Nueva Ecija. Il P. Baltazar
Fra Ruel Santos, appena eletto Priore Nazionale, ha anche partecipato alla cerimonia
insieme a Suor Carmelita Punsalan, Direttrice
delle Finanze, della Domus Carmelitana, e
Fra Benjamin Syguan, Consigliere del Nord
Luzon, e Priore della comunità di Tarlac.
Erano presenti anche la Priora e gli Ufficiali
delle comunità di Cabanatuan e Cubao.
Un pranzo è stato servito dopo la cerimonia
per 120 ospiti, al Salone Parrocchiale, fra cui
ci erano le famiglie, gli amici, e gli sponsor dei
Carmelitani.
Bollettino dei Laici Carmelitani II-No.2 MMXV - 8
Professione Temporanea di 17 Seminaristi
Lo scorso 21 febbraio 2015, 17 seminaristi
hanno fatto la loro professione temporanea
e 1 seminarista è stato ricevuto come postulante al Terzo Ordine dei Carmelitani (TOC)
alla Cappella di Santa Teresa d’Avila, New
Manila, Quezon City. La Messa e il ricevimento sono stati officiati da P. Christian Buenafe,
O.Carm., Superiore O.Carm. delle Filippine
con i concelebranti P. Bal Ronato, O.Carm.,
Direttore Nazionale Spirituale della TOC, e P.
Sirenio Jaranilla, O.Carm. che ha anche aiutato
nei loro studi di formazione.
Questi seminaristi sono tutti studenti residenti presso l’Università di Santo Tomaso (UST) e
sono venuti da diverse diocesi delle Filippine.
Anche se l’università è un bastione dei frati
Dominicani, molti seminaristi attratti dalla
spiritualità carmelitana si erano messi insieme
per dedicare la loro vocazione alla Madre del
Carmelo. La loro vocazione ha trovato ispirazione nelle loro diocesi, dove sono stati modellati ad amare e onorare Maria, che i Carmelitani considerano la Signora del luogo.
Come comunità, questi seminaristi, hanno
votato per porre il loro patronato sotto Papa
Giovanni Paolo II, che aveva una grande
devozione per lo Scapolare e che ammirava i
Carmelitani, pure onorando loro con le parole,
“Il Carmelo è una scuola di preghiera, dove
la preghiera diventa vita e la vita fiorisce in
preghiera. “La comunità TOC Papa Giovanni
Paolo II, di Santo Tomaso, aveva scelto anche
durante le elezioni Fra Jan Chris Czar V. Tilaon
come loro priore di comunità.
Così questi seminaristi si unirono alle miriadi
di Carmelitani provenienti da diverse diocesi,
che sono attratti al giardino del Carmelo e
che lavorano come sacerdoti e fratelli. In tutta
la storia delle Filippine, molti Terz’Ordine
Carmelitano hanno servito le nostre diverse
diocesi nelle Filippine. In realtà, due di questi
Carmelitani diocesani sono stati considerati
fondatori di congregazioni di donne carmelitane e si sperava che diventeranno santi un
giorno. Loro sono il vescovo Teofilo Camomot
e il vescovo Alfredo Obviar.
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ROMA: PROFESSIONE NEL TERZ’ORDINE
E AMMISSIONE AL NOVIZIATO
Sabato 7 febbraio, durante la celebrazione
eucaristica delle ore 18:30, presIeduta da
padre Gerardo Bonsignore, assistente spirituale del terz’ordine hanno effettuato la
professione perpetua nella fraternità secolare
di santa Maria in Traspontina le consorelle
Carlucci Vanna e Grimaldi Laura, senza voti,
e il confratello Garzi Claudio con i voti.
Dopo l’ omelia i confratelli sono tornati
all’altare; i professandi hanno confermato la
propria adesione già espressa con la prima
professione alcuni anni fa; le postulanti
sono state ammesse al noviziato ed è stato
consegnato loro il vangelo, per meglio aderire
alla sua verità, come recita la regola; padre
Gerardo ha imposto loro lo scapolare piccolo.
Sono state ammesse al noviziato le sig.re
Ai neo professi, invece, ha imposto lo scapCapasso Isabella e Santana Josephine.
olare definitivo, da portare nelle adunanze,
nelle funzioni e in tutte le occasioni indicate
Era presente la presidente zonale Mariani da regola e statuti, e ha consegnato inoltre la
Agostina; hanno inviato il loro augurio il pres- regola del terz’ordine.
idente prov.le Bonanno Michelee l’assistente
spirituale della zona Lazio padre Adriano
La celebrazione si è svolta con molta
Ghiurca.
emozione da parte di novizi e professi,
in semplicità, ma con molta devozione.
Dopo la proclamazione del vangelo la presi- Alla celebrazione eucaristica è seguito un
dente locale Luciana Levato, ha invitato, le piccolo rinfresco di agape fraterna durante
ammettente e i professanti a presentarsi per il quale ai neo professi la presidente ha
esprimere la propria volontà di entrare a far consegnato il distintivo da portare in segno
parte della confraternita.
dell’appartenenza al Carmelo e ha regalato
ad ognuno un libro dedicato a santi, beati o
semplici servi di Dio carmelitani.
Auguriamo a tutti e cinque un cammino di
fede per fare al meglio la volontà di Dio, con
la protezione dei nostri più grandi modelli
che cerchiamo sempre di imitare cioè Gesù e
Maria del Carmelo.
Il terz’ordine negli ultimi anni, sta vivendo
la grande grazia di avere sempre nuovi postulanti che si affacciano, forse affascinati
dallo scapolare che i terziari indossano nelle
funzioni eucaristiche o durante la novena di
luglio e nei giorni di Ognissanti e dei defunti
in cui si possono iscrivere i propri cari, vivi
e defunti, alla pia unione dei suffragi. Con la
speranza che il numero dei terziari aumenti
sempre più aspettiamo fiduciosi nuovi arrivi
affidandoci sempre alla preghiera e alla
dolcezza di Maria del Carmelo.
Bollettino dei Laici Carmelitani II-No.2 MMXV - 10
IL CONVEGNO DEL TERZ’ORDINE
DELLE TRE PROVINCIE ITALIANE
Dall’11 al 12 aprile, u.s., si son ritrovati presso l’Istituto Il Carmelo di SassoneCiampino (RM) oltre 200 laici carmelitani,
giovani e adulti, del Terz’Ordine delle tre
Provincie italiane.
cono dall’incontro e dal confronto con santa
Teresa”. Non è mancata la “formazione spicciola”, che ha toccato il cuore di ogni realtà
Provinciale, con domande o interrogativi
concreti.
La gioia di ritrovarsi nuovamente insieme
(per la seconda volta), ha fatto esplodere la
festa dell’incontro.
Sono state ore gioiose nel condividere le
varie situazioni: l’anniversario del matrimonio di una coppia di Vetralla; la preghiera
per i nostri Sodalizi, per i nostri defunti, per i
nostri ammalati.
Alle giornate erano presenti alcuni Assistenti spirituali, in particolare p. Raul Maravi
Consigliere Generale e Responsabile per il
laicato Carmelitano.
L’incontro è stato motivo, sì, per vivere
insieme un momento di festa ma non è
mancato l’aspetto formativo per riflettere,
nella ricorrenza del V centenario della nascita
di Santa Teresa di Gesù, sul tema: “La gioia
di essere fratelli in Santa Teresa d’Avila”.
A guidare la riflessione è stato p.Giovanni
Grosso, postulatore generale, presentando
l’argomento in due momenti: “Il primo, più
propriamente storico... centrato sull’ambiente
in cui visse santa Teresa e sulle questioni a
cui ella stessa cercò di rispondere o dalle quali
si sentì interpellata”. “Il secondo momento
... invece su alcune domande che scaturis-
A tutti è stato dato l’impegno di vivere
meglio la spiritualità carmelitana, sempre
e non occasionalmente. E non solo: anche
formarsi biblicamente e liturgicamente.
I partecipanti sono ritornati gioiosi alle loro
case accompagnati da un segno-ricordo per
poter vivere nella loro realtà il Vangelo, la
profezia e la speranza. Sono le tre parole su
cui si concentra l’anno della vita consacrata
“per prendere coscienza della bellezza della
sequela di Cristo, secondo la forma cui tutti i
consacrati sono stati chiamati, per gridare al
mondo senza complessi, la bellezza di questa
vita”. Il mondo ha bisogno di uomini e donne,
laici carmelitani, che vivano il Vangelo, che
siano profeti e seminatori di speranza.
Lay Carmelite E-Bulletin II-No.2 MMXV - 11
NESSUN FUTURO PER IL CARMELO SENZA I LAICI
Giornata della Famiglia Carmelitana - 2015
Salvatore Schirone
FOGGIA (1 maggio 2015) - «Mi piace
capovolgere la domanda del tema scelto
per la nostra giornata: Non “Quale futuro
per il laicato carmelitano”, ma mi chiederei
piuttosto, “Ci potrà mai essere un futuro per
il Carmelo senza i laici?”. E la mia risposta
è: assolutamente no. È il laicato che tiene
vivo il fuoco e la creatività del Carmelo.
Non riesco a vedere un futuro senza di voi
laici!». Con queste forti e rivoluzionarie
parole, padre Fernando Millàn, Generale
dell’Ordine, ha aperto a Foggia l’annuale
festa della “Giornata della famiglia carmelitana”.
Padre Enrico Ronzini, nel suo saluto di
benvenuto, ha presentato il padre Generale
sotto il segno della continuità ideale con l’ultimo
capitolo provinciale, svoltosi
a giungo dell’anno scorso.
Come di consueto a conclusione del capitolo avrebbe
dovuto esserci l’incontro
del Generale e dei padri con
il laicato, ma per impegni
improrogabili del padre
generale, l’incontro era
purtroppo saltato. «Invano
si è tentato durante l’anno di
incontrarci, ma prima la malattia e poi la morte del
nostro carissimo padre Eligio, ce l’hanno impedito
- ha esordito padre Enrico -. Ma ora siamo felici di
avere tra noi padre Fernando».
Avendo come madrina d’onore della giornata,
Santa Teresa D’Avila, di cui quest’anno
festeggiamo il V anniversario della
sua nascita (1515), dopo una breve
preghiera introduttiva animata dal coro
della comunità di Foggia, si è aperta
la tavola rotonda dedicata la tema del
laicato carmelitano.
Nino De Summa del Terz’Ordine
di Bari ha parlato dell’equazione
“Carisma della famiglia” = “Carisma
Carmelitano”, mostrando efficacemente come i quattro pilastri della
Regola Carmelitana, ascolto della
Parola, Preghiera, Comunione e Servizio siano
anche i pilastri naturali che reggono, invisibilmente,
l’edificio della famiglia cristiana. Le famiglie cristiane prima che essere oggetto di una pastorale
carmelitana, sono una risorsa per il Carmelo.
Ad Aldo Rosini, di Foggia, il compito di illustrare l’impegno del carmelitano nel difficile contesto
dell’attuale società tecnologia, multietnica e globalizzata, nella quale il tema del lavoro emerge come
primo e imprescindibile elemento discriminante
Bollettino dei Laici Carmelitani II-No.2 MMXV - 12
per un futuro di speranza e di vero progresso. Citando il numero 20 della Regola, Aldo
ha ricordato le Parole di Paolo che indicano il
lavoro come arma per combattere l’ozio e le
tentazioni del demonio. I cristiani dovrebbero
impegnarsi in politica per difendere il ditto al
lavoro per tutti.
Daniele Ruggiero, giovane sposo di 30 anni
di Mesagne ha raccontato la sua esperienza di
impegno laicale nella sua comunità
parrocchiale. Tenendosi ben lontani
dalla tentazione della clericalizzazione del laicato, il servizio in comunità
è fondamentale per far crescere la
famiglia della chiesa e del Carmelo.
Non basta, secondo Daniele, partecipare alla messa e aspettarsi tutto solo
dai preti, ogni cristiano deve fare la sua
parte nel servizio ecclesiale.
servitori. Il laicato è una parte importantissima della famiglia carmelitana, per portare
avanti il carisma a servizio della Chiesa». Di
seguito proponiamo l’audio del suo intervento completo, arricchito con alcune immagini
della bella mattinata passata insieme, nella
condivisione delle relazioni, nella liturgia e nei
momenti di fraternità.
Nella riflessione conclusiva, padre
Fernando ha sottolineato: «i religiosi non sono i padroni del carisma
del Carmelo, al massimo ne sono i
CELEBRAZIONE DEL CENTENARIO TERESIANO
A QUARTU SANT’ELENA
Sabato 28 marzo, il T.O.C. ha partecipato
alla celebrazione dei 500 anni dalla nascita di
S.Teresa presso il Convento di Clausura delle
Suore Carmelitane Scalze di Terra Mala, nel
comune di Quartu S.E.
Il Terz’Ordine di Cagliari, invitato dal T.O.C.
degli Scalzi, nel solco del nuovo orientamento fra i due rami della famiglia Carmelitana,
accompagnato da p. Pasquale Mariani, ha
partecipato con tanto fervore.
Anche la Badessa del monastero ha apprezzato molto vedere i due Terz’Ordini stare
insieme in fraternità e nella preghiera.
Nell’occasione abbiamo gioito nel sostare
davanti le Reliquie di S. Teresa.
Tutte le notizie sul Laicato e la Gioventù Carmelitana,
si prega di inviare a: [email protected]
Bollettino dei Laici Carmelitani II-No.2 MMXV - 13
Secondo incontro internazionale dei Laici
Carmelitani dell’Asia-Australia-Oceania
Dal 18 al 21 marzo 2015 si è svolto il secondo
incontro internazionale dei laici carmelitani
dell’Asia-Australia-Oceania nel “Carmelite
Missionary Center of Spirituality” in Tagaytay
City nelle Filippine. Le ricche discussioni e
condivisioni durante l’incontro si sono basate
sul tema del congresso: “Vivere il cammino
del Carmelo per la Nuova Evangelizzazione”.
Hanno partecipato più di 130 delegati di vari
paesi della zona, i quali rappresentavano diverse
comunità dell’Terz’Ordine e gruppi di laici. Tra
i partecipanti principali c’era P. Benny Phang,
O.Carm., Consigliere Generale per l´AsiaAustralia-Oceania, P. Raúl Maraví, O.Carm.,
Consigliere Generale per i laici, P. Christian
Buenafé, O.Carm., Priore Provinciale delle
Filippine e P. Joseph Hung, O.Carm., Webmaster della Curia, insieme ad altri carmelitani e
rappresentanti dei laici.
La prima è stata presentata da p. Christian B.
Buenafe, O.Carm., che ha avuto come tema: “Il
carmelitano Servo e Maestro ad immagine del
Buon Pastore.
Il secondo giorno la relazione è stata presentata da Christine Wade, TOCarm., dall’Australia,
che ha presentato il tema: “Vivere la via del
Carmelo nella Nuova Evangelizzazione”.
Yoanita Laksmi Budi Lestari, TOCarm,
(Mieke) ha presentato la terza relazione. È indonesiana e attualmente è priora della comunità
Flos Carmeli, che ha parlato riguardo i “Metodi
di Nuova Evangelizzazione basati sull’Evangelii
Nuntiandi”.
Nell’ultimo giorno dell’incontro è stata vissuta
una giornata di pellegrinaggio nella maggiore
basilica dell’Asia; alla piccola chiesa di Nostra
Signora di Casaysay e al monastero delle
Si sono susseguite durante l’incontro tre grandi monache OCD in Lipa.
relazioni, seguite poi da discussioni di gruppo e
relazioni.
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