Settembre 2013 Quando per dilettanze o ver per doglie, che alcuna virtú nostra comprenda, l`anima bene ad essa si raccoglie, par ch´a nulla potenza piú intenda; e questo è contra quello error che crede ch´un´anima sovr´altra in noi si accenda. ....... (Purgatorio, Canto IV, vv 1-18) Anno - Año VIII - nº. 3 Boletin cultural gratuito L`uomo è nato per camminare. Una nuova coscienza Gianbattista Bodoni Bicentenario Bodoni Gabriele D`Annunzio Rincon de la poesia L`Arena di Verona La cucina saporita 200 anni di Verdi Pasacalles en Malaga Dopo una primavera pazzerella, è arrivata la calda estate. In questo periodo si rallentano tutte le attività quasi a fermarsi, cosí diamo inizio alle vacanze meritate, a centillinare il tempo libero in ciò che più aneliamo durante l`anno. Il distacco alla rutin ordinaria, non solo lavorativa ci fa sognare il riposo, lettura, sport all`aperto, viaggi in paesi lontani, vivendo un -" ozio"- sacrosanto che in effetti non è indolenza o inerzia ma bensí una febbrile ricerca di riempire la giornata con tutto ciò che non si puó fare durante l´anno lavorativo. Il desiderio di vivere il proprio tempo senza lasciare che scappi inutilizzato. La parte piú difficile dell' - ozio - è staccarsi dall`informatica: internet, tablet, i Paid e tecnologie varie, vanno quindi cercate le strategie di contrasto e la migliore è camminare. Così si scopre che l`uomo è fatto per camminare. Camminare quindi diventa un fattore importante non solo per riempire il tempo libero, camminare diventa fonte di antistress e balsamo per l`anima. Mentre camminiamo, contempliamo i colori del sorgere del sole, si ascolta il fruscio delle fronde cullate dal vento, il cinguettio degli uccelli e l`allegro canticchiare della fresca acqua dei ruscelli. Intorno a noi c`è una pace che infonde serenitá e gioia. Ma il cammino è anche la grande metafora della vita, un passo dopo l`altro ci porta verso una meta definita, verso gli altri, verso altri luoghi e la disciplina del camminare ci aiuta a capire le difficoltà, affrontare le fatiche, rinforza la volontà e la cosa piú bella é che ritroviamo il contatto con noi stessi. Se il nostro cammino non è solitario, allora diventa una condivisione con i compagni di viaggio più profonda e generosa che si possa credere. Ora si sta sviluppando un - cammino - che per molti anni si guardava con un profilo quasi superficiale: è il - pellegrinaggio. Un cammino religioso che ci porta verso Santuari piú o meno vicini di cui è costellata sia l`Italia che l`Europa. Tra i più celebri ricordiamo il - cammino di Santiago di Compostela e quello di San Francesco d`Assisi. Lungo il cammino il pellegrino proverá tante sensazioni ed emozioni: avrá tempo per esplorare, conoscere, incontrare persone e soprattutto incontrare se stesso. Camminare quindi diventa veramente una fonte si salute, saggezza, fratellanza e serenità. Ricordiamo nell`anno della Fede un salmo importante: sui passi dei giusti Egli veglia. SMP SOCIEDAD DANTE ALIGHIERI Calle Ayala 23, 1E - 29002 Málaga Tel. 952 35 95 07 - www.ladante.es [email protected] CURSOS 2013 - 2014 INSCRIPCIÓN ABIERTA [email protected] CAMMINARE PER LA SPERANZA CAMMINARE PER LA VITA Una nuova Coscienza. La crisi che stiamo attraversando in realtà è molto complessa, molto di piú delle tante che ci hanno travolto nell`arco della nostra esistenza. Per uscire dalla crisi nasce quindi la necessità di creare una coscienza dei valori e un ampio consenso sui medesimi. Cerchiamo di guardare in profondità i tanti perché di questa catastrofe sociale. Scopriremo che siamo stati travolti ed aggrediti a nostra insaputa dal diffuso benessere materiale, dalle scoperte prodigiose dell`informatica e telematica. Tutto ci è crollato adosso, sogni ed utopie, ci sembra che tutto sia volubile, effimero, si vive alla giornata senza renderci conto che così restiamo incompleti. L`uomo va verso " l`indifferenza" che livella tutto perdendo quindi il senso della vita. Ogni individuo quindi non si preoccupa di unificare il suo modo di vivere, associandosi e comunicando con chi lo circonda. L`uomo vive assopito, senza fantasia e volontà e questo fa perdere il vero senso dell`esistenza. Nasce quindi la necessità di scuotere con la massima urgenza la " coscienza" di formare una coscienza collettiva. Far rinascere un popolo vivo, in un paese vivo, con una coscienza dove riemergono i principi morali fondati sulla giustizia, uguaglianza, solidarietà e soprattutto la pace sia sociale che personale. I popoli ora cominciano a cercare l`etica di chi li rappresenta: la giustizia da rendere all`oppresso, all`orfano, all`emarginato, alle donne maltrattate, agli emigranti disperati della nuova generazione, contestando i potenti che si fanno scudo immeritatamente di essere i cosiddetti "difensori" dell`ordine costituito. La società moderna se vuole ricuperare il tempo perduto e riparare i danni dei nostri rappresentanti corrotti, dovrà avere un ritorno alla famiglia, alla colettività. Deve essere disposta a colmare i vuoti, del frammento di una vita reale, concreta che mira ad un futuro, dove i bisogni e le vere necessità vengono riscoperti e visti nella loro piena realtà. Questa può essere la vera strada per cercare la soluzione e i rimedi adeguati. SMP Bicentenario di Gianbattista Bodoni Bodóni, Giovanni Battista. - Incisore, tipografo, editore (Saluzzo 1740 Parma1813). Apprese l'arte tipografica nella piccola officina del padre; poi (1758) si recò aRoma come compositore nella stamperia di Propaganda Fide, donde (1768) passò a Parma, invitato dal duca a fondare e a dirigere la Stamperia Reale. A Parma restò sino alla morte, divenendo celebre per l'incisione di nuovi caratteri e per le molte splendide edizioni che pubblicò. Dapprima stampò coi caratteri di P.-S. Fournier, ma nel 1771 diede un primo saggio di caratteri suoi, che a poco a poco perfezionò fino a giungere al famoso Manuale tipografico (post. 1818). Tra le sue edizioni, raffinate anche per qualità di carta, di fregi (molti sono dello stesso B.) e d'inchiostri, sono particolarmente noti gli Epithalamia (1775), l'Anacreonte (1784), l'Oratio dominica(in 155 lingue e con molti caratteri esotici, 1806), l'Iliade (1808), il Fénelon (1812). Come incisore esercitò subito una grande influenza sulla produzione delle fonderie (tuttora nelle "Officine Bodoni" di Verona si stampa con i caratteri tratti dai punzoni e dalle matrici che egli disegnò e incise). Come editore non fu sempre attento alla bontà dei testi, e stampò sontuosamente anche opere di nessun conto. In molte biblioteche si hanno collezioni delle sue edizioni (quasi completa è quella dellaBiblioteca Palatina di Parma). Enciclopedia on-line 2 (1740 - 1813) Giambattista Bodoni (1740-1813) Giambattista Bodoni ,nacio´ a Saluzzo cerca de Turín Italia en 1740. Su padre era impresor, esto lo llevo a enseñarle el oficio a una temprana edad. En la época de su juventud se va a vivir a Roma, donde entra a trabajar en la imprenta de la Congregación para la Propagación de la Fe, imprenta fundada en 1622 para la difusión el mensaje católico en el mundo. Dentro de la imprenta es aprendiz del director de la imprenta, al suicidarse este Bodoni decide irse a vivir a Inglaterra, de camino a Inglaterra pasa por Saluzzo a saludar a su familia, allí sufre una indisposición que le obliga a cancelar su viaje. Recuperado de su traspié el Duque de Parma lo nombra Director de la Stamperia Reale, aquí se dedica al control de toda la producción e impresión de los clásicos impresos de elegancia, también se encarga de la impresión del Oratio Demonica de 1806, este libro es el recordatorio del viaje de Papa Pío VII a Francia, este libro lleva el prologo escrito por Bodoni. Dicha imprenta estaba ubicada en el palacio ducal de La Pilotta hoy en día alli se levante el Museo Bodoni. Las ediciones realizados por Bodoni tuvieron gran aceptación en toda Europa debido a su gran calidad y elegancia, fue felicitado por el Papa, entre las ediciones más conocidas destacan Epithalamia exoticis linguis reddita (1775), los trabajos de Oracio (1791) y Poliziano (1795), la Gerusalemme liberata, el Oratio dominica (1806) y la popular Iliada. Durante este periodo Gianbattista mantuvo correspondencia con el tipógrafo Benjamin Franklin. 1798 Bodoni diseña su propia tipografía, este tipo tiene remates delgados y un gran contraste en sus trazos, esta nueva familia tipográfica significo una renovación para la tipografía esta constituye el paso hacia los tiempos Modernos. Bodini Muere 1813 sin haber publicado su Manual de Tipografía, este es publicado en 1818 por su viuda "Manuale Tipografico” Este libro de hermosas características documentales contiene material como 1000 ornamentos y viñetas, más de 600 laminas, caracteres latinos y exóticos, diseñadas por Bodoni, además cuenta con los tipos desarrollados minuciosamente creados por Baskerville, una mirada también de los tipos de Firmin Didot contrincante de Bodini en aquellas épocas, contiene en su gran mayoría los lineamientos de la nueva tipografía moderna, constituyendo un modelo coherente y estético de vigencia hasta en nuestros días. En el prefacio del Manual Bodini da 4lienamientos básicos sobre tipografía, lineamientos que son perdurables, que constituyen la buena base de la tipografía Moderna, estos son: La primera es la uniformidad o regularidad de los diseños, que consiste en comprender que muchos de los caracteres en un alfabeto tienen elementos en común que deben permanecer "precisa y exactamente los mismos en cada uno de ellos". El segundo es la "elegancia y la nitidez", es decir, el buen corte y el acabado meticuloso de los punzones que producen matrices limpias de las cuales pueden obtenerse tipos nítidos y delicados. El tercer principio es el buen gusto: el tipógrafo debe mantenerse fiel a "una simplicidad nítida" y jamás olvidar su deuda con las mejores letras manuscritas del pasado. La cuarta y última cualidad, evidente en toda bella tipografía, afirma Bodoni, es el encanto, una cualidad difícil de definir, pero que está presente en aquellas letras que dan "la impresión de haber sido escritas no a desgano ni con rapidez, sino con sumo cuidado, como un acto de amor". fonte Internet 3 Palazzo della Pilotta Museo Boldoniano - Parma Antico torchio tipografico Il Vittoriale GABRIELE D'ANNUNZIO (Pescara 1863 - Gardone Riviera 1938) Abruzzese di Pescara, lascia la città natale presto e si trasferisce a Prato per gli studi ginnasiali e liceali. Nel 1881 terminati gli studi liceali va a Roma per gli studi universitari che però non porterà a termine. Si dà alla vita mondana, incomincia a collaborare con un editore per procurarsi da vivere. Scappa con Maria Hardouin di Gallese, fuga romantica e si sposa perché lei rimane incinta. La passione però finisce molto presto. Nel 1887 nuova relazione con Barbara Lioni, ispiratrice di alcune figure femminili di sue opere. La sua ascesa continua all'interno dei salotti. Per una di queste donne viene coinvolto in un duello e a causa di questo e di una cura sbagliata, perde tutti i suoi capelli. Crociera in Grecia nel 1898, da lì nasce la raccolta poetica "Alcyone". Relazione successiva con Eleonora Duse, attrice molto famosa e più vecchia di lui. Questo amore è costellato da passioni e litigate furibonde. La Duse accetta di recitare alcune opere teatrali del D'Annunzio senza però raccogliere molto successo. Allo scoppiare della prima guerra mondiale si arruola e partecipa a una serie di missioni, nasce così il mito di eroe coraggioso (caricato e amplificato da lui stesso). Durante un volo su Trieste rimane ferito agli occhi, ma nonostante ciò lui scrive ugualmente ("Notturno"). Volo su Vienna e lancio di volantini. Fa un'impresa nella baia di Buccari con motosilurante e affonda alcune navi austriache. Impresa a Fiume e la occupa con i suoi legionari. Bravo ad amministrare la città, elabora la "carta del Carnaro", ripresa poi dall'ideologia fascista. Nel 1920 Giolitti attacca Fiume per liberare la città dal D'Annunzio che se ne va via col suo esercito. Si ritira al Vittoriale. Tra il 1920 e il 1924 partecipa attivamente alla vita politica. Nel 1922 è a Milano ad esortare la folla in favore della marcia su Roma da parte dei fascisti. Si pensava che potesse essere una valida alternativa alla figura del Mussolini il quale si presentava con idee ambigue. All'interno di questo contesto non può essere a Roma perché cade da una finestra , era infatti odiato dal Mussolini che lo vedeva come un suo antagonista per cui pare che l'incidente sia stato provocato volontariamente. Fa la pace col Mussolini nel 1924 che lo rende nobile nominandolo Principe di Montenevoso. Gli costa però molto caro perché da questo momento diventerà il poeta ufficiale del regime. Ma la sua fama è già in declino, in Europa infatti appaiono nuovi movimenti letterari. Gabriele D`Annunzio naciò en Pescara. Publicó su primer libro de poesía a los 16 años. En 1881 ingresó en la Universidad de La Sapienza de Roma, en la que formó parte de los diversos grupos literarios existentes. También escribió críticas y artículos para periódicos locales. Su primera novela, Il piacere (El placer), se publicó en 1889. Se casó con Maria Hardouin di Gallese en 1883, y con ella tuvo tres hijos, pero su matrimonio terminó en 1891. En 1894 inició una tempestuosa historia de amor con la actriz Eleonora Duse, relación que terminó en 1910. En 1897 D'Annunzio fue elegido miembro de la Cámara de los Diputadospor un periodo de tres años, pero en 1910 su estilo de vida temerario le obligó a dimitir. Huyó a Francia para escapar de sus acreedores. Allí colaboró con el compositor Claude Debussy en la obra El martirio de San Sebastián (1911). Tras el inicio de la Primera Guerra Mundial, D'Annunzio regresó a Italia y pronunció varios discursos apoyando la entrada de Italia en el bando de losaliados. Fue piloto de guerra voluntario y perdió la visión de un ojo en un accidente aéreo. El 9 de agosto de 1918, como comandante del escuadrón número 87 conocido como "La Serenísima", organizó una de las mayores hazañas de la contienda al conseguir que nueve aviones realizaran un viaje hasta Viena para lanzar panfletos propagandísticos. La guerra hizo que sus ideas nacionalistas se hicieran más fuertes. La cesión de la ciudad de Fiume (actualmente Rijeka en Croacia) en la Conferencia de París de 1919 le irritó. Lideró a los nacionalistas italianos de la ciudad que se apoderaron de ella y forzaron la retirada de las tropas estadounidenses, francesas y británicas que la ocupaban. Pretendía que Italia se anexionara de nuevo Fiume, pero la petición fue denegada. Entonces, D'Annunzio declaró Fiume como un estado constitucional independiente, el Estado libre de Fiume, presagio del posterior sistema fascistaitaliano. Se nombró a sí mismo Duce. Intentó organizar una alternativa a la Sociedad de Naciones para las naciones oprimidas (y selectas) del mundo (como Fiume) e intentó realizar alianzas con varios grupos separatistas de los Balcanes sin demasiado éxito. D'Annunzio ignoró el Tratado de Rapallo y declaró la guerra a Italia. Finalmente se rindió en diciembre de 1920 después de que la armada italiana bombardeara la ciudad. Después del incidente de Fiume, D'Annunzio se retiró a su villa de Cargnacco a orillas del lago de Garda, en el municipio deGardone Riviera, y pasó sus últimos años escribiendo. Aunque tuvo una gran influencia en la ideología de Benito Mussolini nunca estuvo directamente involucrado en los gobiernos fascistas italianos. 4 El Rincon de la Poesia de Paola Sebastiani DIONISIA GARCÍA Dionisia García, poetessa mursiana, è nata in provincia di Albacete nel 1929. Parte dell’infanzia la passerà a Fuente Alamo, che ricorderà sempre –anche se non espressamente- nei suoi scritti ed opere poetiche con riferimenti, scenari e personaggi. Con quarantuno anni si trasferisce a Murcia, dove risiede ancora oggi, e addirittura ogni anno -per i suoi infiniti meriti- l’Università concede il premio di poesia “Dionisia García”. Non si limita al campo poetico e prosistico, ma partecipa all’editoria ed è stata direttrice della rivista “Transito”. Segnaliamo –in particolare- un libretto di Aforismi (2004), che possiamo considerare come una sorgente vitale, cristallina che scaturisce dalla sua attività letteraria: dal suo primo libro di poesie, El vaho en los espejos (1976), (Il vapore sugli specchi) fino al 2004; quando già la poesia -come dice Montale- è “un peso che si porta con timore”, ma liberarsi di essa sarebbe come liberarsi della vita. La stessa Dionisia dice “Insieme alla vita c’è l’elegia, la emarginazione,la finitezza, la natura”. La raccolta delle opere poetiche che vanno dal 1976 al 1993 si trova in Tiempos del Cantar (1995); altre opere che segnaliamo Lugares de paso (1999), (Luoghi di passaggio); Aun oscuras (2001), (Anche al buio), l’unico tradotto in italiano; Correo interior (2009), (Corrispondenza interiore), libro di memorie; Señales (2012),( Segnali), l’ultimo libro pubblicato, che possiamo definire come poesia profonda che viene tradotta in versi dall’esperienza della poetessa e dal suo vivere nel mondo con coraggio e onestà; una empatia universale caratteristica dei migliori poeti. La poetessa si nutre letterariamente della generazione del 98 e del 27 e naturalmente dei classici e della vita diaria, che molto le ha insegnato. La poesia che qui traduciamo appartiene a Interludio (de las palabras y los días), Interludio (dalle parole e i giorni), 1987; aveva Dionisia cinquantotto anni, la migliore epoca della vita espressa in poesia: tutto l’essere, i ricordi, la bellezza, del paesaggio, dove il mare e cielo s’incontrano; l’armonia di “Una sera di marzo”, illuminata dalla terra natía. Il tema della sera che affascina con la calma e la tranquillità famigliare si rinnova nelle sue poesie, come in “Apuntes de una tarde”, (Note di una sera) e “Rincones”,(Angoli) in agosto. SERA DI MARZO Ti desidero, poema, perché guardo il mare, i gabbiani e il raggio di sole delle sei e mezzo. Quando ho tutto mi vieni dietro, come ricordi di orizzonti di terra. Ma è qui ove sento la bellezza, nel cielo, nelle acque completamente sole, con tenue ondulare, quasi impronte sulla spiaggia. Che mistero mi insegni, che solitudine oggi, con una valanga di altre vecchie storie, con il desiderio di apparire in un’altra mia vita! Ormai declina la luce, il faro avvisa; si confondono le acque con il cielo. INTERLUDIO (dalle parole e i giorni, (trad. di Paola Sebastiani) TARDE DE MARZO Aspiro a ti, poema, porque a mi vista el mar y las gaviotas, y el rayo solar de las seis y media. Cuando lo tengo todo, me vienes desde atrás, como recuerdo de horizontes de tierra. Pero es aquí donde advierto hermosura, en el cielo, en las aguas, completamente solas, con tenue ondulación, y apenas huellas en la playa. Qué mistero me vienes a enseñar, qué soledad presente, junto al alud de otras historias viejas, deseosas de aparecer en otra vida mía. Declina ya la luz, el faro avisa; se confunden las aguas con el cielo. INTERLUDIO (de las palabras y los días) 5 100° Anniversario Festival Lirico Arena di Verona Anfiteatro romano a Verona L´Arena di Verona è il terzo anfiteatro romano per grandezza dopo il Colosseo a Roma e l´Anfiteatro a Capua. Domina con le sue misure gigantesche di 140 metri di lunghezza e 100 metri di larghezza la parte settentrionale di Piazza Brà. La sua eccezionale acustica e la favolosa posizione lo rendono fino ad oggi un luogo ideale per eventi che attirano migliaia di visitatori ogni anno a Verona per assistere alle rappresentazioni di opere liriche e teatrali, specialmente durante il periodo del festival. Seguendo il motto "Pane e giochi", i Romani costruirono l´Arena a Verona nel I secolo d.C. Gladiatori combatterono uno contro l´altro, rallegrando le masse con massacri sanguinosi per quasi 400 anni. Quando l´imperatore Onorio proibì le battaglie dei gladiatori, anche l´Arena di Verona non fu più utilizzata e l´anfiteatro rimase vuoto per anni. L´edificio che originariamente disponeva di quattro piani ed aveva una lunghezza di 152 metri ed una larghezza di 113 metri fu gravemente danneggiato e ridotto alla grandezza odierna - cioè la parte interna - in seguito ad un terremoto nel XII secolo. Dei quattro piani esterni ne è rimasto solo una parte larga quattro colonne di tre piani che però rende benissimo l´immagine della grandezza e magnificenza dell´antico muro di cinta a colonne. Nel Medioevo l´Arena - chiamata dai Veronesi "il labirinto del diavolo" a causa delle sue buie catacombe - servì principalmente da cava di pietra per la costruzione degli edifici circostanti. Furono solo i Veneziani che, durante il Rinascimento, si resero conto dell'importanza dell' opera e la restaurarono. Sporadici concerti, corride e rappresentazioni teatrali furono tenute da questo momento in poi nell´Arena. L´Arena romana di Verona visse un vero e proprio boom dal 1913. In occasione del compleanno di Giuseppe Verdi fu inaugurato l´opera festival veronese che da allora affascina visitatori da tutto il mondo ogni anno nell´Arena che dispone di 22.000 posti a sedere. Da giugno ad agosto potrete assistere a rappresentazioni quasi ogni giorno e chi ne avesse la possibilità, non dovrebbe lasciarsela sfuggire. Chi passa solo una breve vacanza a Verona ha in ogni caso la chance di acquistare un biglietto per circa 30 euro per un posto a sedere non numerato presso i punti vendita autorizzati - consigliamo però di andarci già in mattinata. Per quanto riguarda i costosi biglietti per le poltroncine, vi consigliamo di prenotarli in anticipo e di venire in un abito da sera. Piazza Bra - Arena Arena di notte Aida Ecco una ricetta ottima ed originale che si può preparare in Spagna come un piatto mediterraneo. Gli elementi sono reperibili ovunque la pasta si puó sostituire con tagliatelle, pappardelle o penne. Bigoli in salsa Dosi x 4 persone 300gr di bigoli – 2 cipolle medie 150gr. di acciughe sotto sale olio di oliva extra vergine – prezzemolo Preparazione: Togliete sotto l`acqua il sale alle acciughe, staccate la testa e la coda, apritele a libro togliete la lisca e mettetele ad asciugare sulla carta da cucina, affettate a velo le cipolle. In una padella antiaderente mettete l`olio di oliva e le cipolle, lasciatele appassire lentamente. Versate nella padella un bicchiere di acqua, coprite in modo che le cipolle si disfino. Nel frattempo avrete cotto i bigoli, scolateli e fateli saltare nella padella con la salsa che si incorporino i sapori. Questa sarebbe la ricetta originale, ora si mettono i filetti d`acciuga sotto olio già pronti. Era un primo che si mangiava nei giorni di magro, come il venerdi Santo a mezzogiorno. 6 VIVA VERDI Sala Mª Cristina Leonora Baldelli - Maristella Mariani Si è celebrato nella bellissima Sala Mª Cristina di Malaga il 10 maggio l`anniversario dei 200 anni di Giuseppe Verdi. Le artiste al pianoforte Leonora Baldelli e la soprano Maristella Mariani, venute appositamente dall`Italia per rendere omaggio a Verdi ed anche al pubblico di Malaga, hanno reso l`evento particolarmente sentito. Il ripertorio ricco delle migliori e celeberrime musiche, è stato raggiunto da una cascata di musica il cui linguaggio è stato accettato con grande entusiasmo. Presente all`evento anche il Sindaco di Citerna Dott.ssa Giuliana Falaschi, che ha presentato uno dei più bei Borghi d`Italia, dove da poco si è scoperto una Vergine scolpita da Donatello. Interpretazione magistrale di ambo le artiste.Leonora Baldelli non è nuova a Malaga, celebrò anche i 150 anni dell`Unità d`Italia, sempre nel Mª Cristina. La Dante Alighieri, desidera ringraziare tutti, la direzione dell`Obra Social dell`Unicaja di Malaga e le due artiste che hanno offerto il loro spettacolo gratuitamente con tanta generosità ed arte. Speriamo di poter continuare la nostra campagna di avvicinamento del grande pubblico al "Bel Canto” Ê stato veramente un simpatico e singolare evento il "Pasacalles" degli "Scalzi di Cabras" sia a Malaga che a Torremolinos. Il pubblico ha accolto con vero entusiasmo questi ballerini che hanno danzato nelle piazzette di Malaga e Torremolinos scalzi, vestiti con i loro coloratissimi costumi sardi. La gente ha ballato con loro, hanno fatto molte foto trascorendo così un momento tutto particolare della serata, incuriositi dai passi di danza e anche dai bicchieri di vino sopra il capo che danzavano a suon di fisarmonica.. Ritornare alle tradizioni ed alle cose semplici è sempre di buon auspicio. 7 Gli Scalzi di Cabras a Malaga Gruppo Folk Sardo con la Pres. della Dante ASOCIACIÓN CULTURAL DANTE ALIGHIERI Málaga La DANTE ALIGHIERI DE MÁLAGA EN COLABORACION CON EL CACMÁLAGA Presentan: Ciclo cine italiano mes de octubre 2013 Cada martes a las 20:00 h. 1 octubre 2013 8 " " 15 " " 22 " " 30 " " NOVECENTO de Bernardo Bertolucci (1976) NOVECENTO II Atto Dispara fuerte, mas fuerte… de Eduardo De Filippo LA TRAVIATA di Giuseppe Verdi - Zeffirelli Bienvenidos al Sur de Luca Miniero (2010) VI ASPETTIAMO NUMEROSI OS ESPERAMOS TODOS visitate la nostra pag. - www. ladante.es ASSOCIAZIONE VENETI IN SPAGNA Abogados Asociados www.aplusmarbella.com Asociación DANTE ALIGHIERI Boletín trimestral oficial Directora Silvana Molin Pradel Redacción: Paola Sebastiani Giulia Donnarumma